Sei sulla pagina 1di 8

III.

Le Due Germanie e le tante


Letterature Tedesche dopo il 1945

1945: Feb: Conferenza di Yalta (USA – UK – URSS)

Mag: Liberazione di Berlino e Resa della Germania

Lug / Ago : Conferenza di Potsdam (USA – UK – URSS)


 amputazioni territoriali alla Germania (Prussia Or.)
 divisione di Berlino e della Germania tra i 4 Alleati
 ultimatum di Truman al Giappone
 controllo economico ed amministrativo della Germania

7 Ott. 1949 → Nascita delle Due Germanie:


 DDR: Repubblica Democratica Tedesca → Patto di Varsavia
BRD : Repubblica Federale di Germania → Patto Atlantico
 Divisione del Mondo Occidentale in 2 Blocchi Contrapposti

Ago. 1961 : Berliner Mauer → “Un Popolo, Due Stati”


→ Guerra Fredda
“L’Ora Zero della Germania”

 La “Schuldfrage„

«L'intero popolo tedesco è responsabile di questi assassinii in massa e deve essere punito in quanto
popolo. Dietro al partito nazista è stato il popolo tedesco a eleggere Hitler dopo che, nel suo libro e
nei suoi discorsi, aveva chiarito le sue intenzioni spudorate senza la minima possibilità di
malinteso».
A. Einstein, Sugli eroi del ghetto di Varsavia, 1944

«Il crimine dei tedeschi è veramente il più abominevole mai registrato nella storia delle nazioni
cosiddette civili. Il comportamento degli intellettuali tedeschi, nell'insieme, non è stato migliore di
quello della plebe».
A. Einstein, Lettera a Otto Hahn, 1949

«In Germania è accaduto tutto, si sono manifestate tutte le possibilità storiche ancora esistenti
nell’uomo. […] Hitler in pochi anni ha trasformato i tedeschi in ebrei, e oggi “tedesco” è divenuto
una parola dolorosa come “ebreo”».
E. Canetti, La Provincia dell’Uomo, 1973
 Il “Taglio del Bosco”: la Vergangenheitsbewältigung nella Germania Ovest

«Dopodiché, crepuscolo dell'universo. Sopra le macerie del mondo strumentale, si arrampica il


tempo universale. […] Dopodiché l'essere-alla-mano taglia i tubi nell'inafferrabilità
dell'inutilizzabile e suscita il problema segreto del comando. […] Dopodiché, le ultime trasmissioni
trasmettono il crepuscolo degli dei. In virtù di se stesso. Dopodiché non c'è più tempo per un minuto
di silenzio, in virtù di se stesso. […] Dopodiché, nella zona governativa della capitale del Reich le
trasmissioni radio si interrompono. La totalità territoriale, la nientificazione, inclini all'angoscia e da
ricomporre pezzo per pezzo. La finalizzazione. La fine. Ma dopo tutto questo, sulla struttura finale
il cielo non si oscurò».
G. Grass, Hundejahre, 1963 [trad.ital. E. Filippini]

→ Assunzione Eredità Storica del recente Passato e sua Elaborazione Critica:


 Volontà di Superamento → Aufräumen
 Istituzione del Ricordo → Testimonianza
 Rievocazione Documentaria o Simbolica

 Letteratura della Rimozione


Accantonamento della Colpa: Impostazione Giustificazionista dei Padri
1951: Th. Mann, Der Erwählte
1957: Th. Mann, Felix Krull

 Letteratura dell’Impegno
Polemica col Passato & Imperativo del Ricordo della Colpa

1947: W. Borchert, Draußen vor der Tür


H.E. Nossack, Der Untergang. Hamburg 1943
H. Kasack, Die Stadt hinter dem Strom

Gruppe 47 : H. Böll, W. Koeppen, M. Walser, H.M. Enzensberger, S. Lenz, G. Grass

“Scrittori della Provocazione„ : H. Fichte, E. Schleef, R.W. Fassbinder

“Teatro Documentario„ : P. Weiss, E. Piscator, R. Hochhut.


● Le altre Letterature in Lingua Tedesca: Separatezza & Cattiva Coscienza

 La Letteratura della Svizzera Tedesca


Radicamento nella propria autonoma Tradizione Democratica e non Interventista
→ Critica della Separatezza Svizzera
→ Tematizzazione della Enge

1956 : F. Dürrenmatt, Der Besuch der alten Dame


1957 : M. Frisch, Homo Faber
1964 : P. Bichsel, Eigentlich möchte Frau Blum den Milchmann kennenlernen

1966 : E. Staiger, Literatur und Öffentlichkeit


→ „Zürcher Literaturstreit“

 La Letteratura dell’Austria della Seconda Repubblica


Riscoperta della Diversità e Specificità della Casa d’Austria
Riaggancio alla Tradizione Asburgica → Mito Asburgico
Nostalgia del “Mondo di Ieri” & “Gaia Apocalisse”
→ Approfondimento della Crisi in chiave Antipassatista

1952 : P. Celan, Mohn und Gedächtnis


1953: I. Bachmann, Die gestundete Zeit
 Dal “Realsozialismus” alla Ostalgie nella Germania Est
Ideale Continuità con Tradizione Illuminista ed Umanista
Avamposto per l’Esperimento del Socialismo Reale

Peculiarità del Rapporto Intellettuali – Regime:


1959: Bitterfelder Weg
→ Formazione Operaia degli Scrittori : Programma rigidamente Ideologico
→ Tentativo di Riproduzione di un “Realismo Operaio”

 Controllo & Vigilanza → Stasi


 Fortissima Limitazione Libertà d’Espressione
 Stroncamento Autoritario di ogni Dissenso
 Paradossale Rispetto & Timore per l’Intellettuale (Precettore / Outsider)

 Scrittori Socialisti:
Eredità della Colpa & Assunzione dell’Impegno
Profondità Riflessione → Analisi & Sperimentalismo
Criptica e Profonda Elaborazione del Trapasso senza Soluzione di Continuità
→ Spaesamento, Disincanto, Sobrietà e Rassegnazione

1959: U. Johnson, Mutmassungen über Jakob


1977: H. Müller, Germania. Tod in Berlin
1990: V. Braun, Das Eigentum

 Scrittici Tedesco-Orientali:
Protofemminismo Letterario → Affermazione Identitaria ed Espressiva
Rifiuto Autoritarismo “Patriarcale”

1961: B. Reimann, Ankunft im Alltag


1974: I. Morgner, Leben und Abenteur der Trobadora Beatriz
1977: M. Wander, Guten Morgen, du Schöne. Protokolle nach Tonband
1994 : S. Kirsch, Das simple Leben
 Dissenso Dialettico
Tentativo interlocutorio di Dialogo col Regime
Critica dall’interno, „da Sinistra“

1979 : S. Heym, Collin


1982 : C. Hein, Der fremde Freund
1983 : C. Wolf, Kassandra
1996 : C. Wolf, Medea. Stimmen

4 Nov. 1989: Crollo del Muro → „Demo auf dem Alex“


 Tentativo di salvare il „Nucleo Socialista“ senza svendere i propri Valori Culturali
 Tentativo di un Passaggio virtuoso ad un Socialismo Reale “nuovo, migliore, liberale”
 Disperata Estrema Proposta Inattuale → Fallimento Definitivo & Congedo Epigoni

→ “Seconda Ora Zero” → Scrittura della “Wende”


1995: T. Brussig, Helden wie wir
1998: I. Schultze, Simple Stories
1999: T. Brussig, Am kürzeren Ende der Sonnenallee
 Il Cielo Diviso, la “Ostalgie„ e la “Wende”

«Ma pensi dunque che anch’io non sia stato, un giorno, pieno di speranze? Che anch’io non abbia
pensato al fatto che insieme con la radice del male sarebbe stato estirpato anche il male? Ma esso ha
mille radici. È inestirpabile. Nobile scopo, forse, voler proseguire il tentativo. Ma, senza
convinzione, la nobiltà d’animo si muta in una smorfia. Per te è la prima esperienza, per me no.
Questa è la differenza. Qui, so con chi ho a che fare. Qui, sono preparato a tutte le sorprese. Di là,
chissà quanto tempo passerà ancora prima che, dietro le belle parole, spuntino i fatti. E i fatti sono:
l’uomo non è costruito per essere socialista. […] “A che cosa brindiamo?”, egli chiese. Poiché da
parte di Rita non venne risposta, levò il bicchiere. “A te. Ai tuoi piccoli errori e alle loro grandi
conseguenze”. “Io non brindo a nulla”, disse lei. Non brindava più a nulla. Proprio sopra di loro
scorreva, in senso obliquo rispetto alla piazza, la linea di confine tra il cielo diurno e notturno. Quel
pezzetto di terra su cui essi si trovavano, una mattonella di marciapiede, non più ampia di un metro
quadrato, era rivolta verso il lato notturno. Un tempo, le coppie di amanti prima di separarsi
cercavano una stella, su cui i loro sguardi la sera potessero incontrarsi. Che cosa dobbiamo cercare
noi? “Il cielo almeno non possono dividerlo”, disse Manfred beffardo. Il cielo? Tutta questa cupola
di speranza e di anelito, di amore e di tristezza? “Sì, invece”, disse lei piano. “Il cielo è sempre il
primo a essere diviso”. […] Rita fa un lungo giro vizioso per le vie e guarda dentro molte finestre.
Vede come, ogni sera, un cumulo infinito di benevolenza, consumata durante il giorno, si sia
rigenerata e riprodotta a nuovo. Non teme di restare a mani vuote nella ripartizione di quella
benevolenza. Sa che talvolta sarà stanca, talvolta irritata e rabbiosa. Ma non ha paura. Pareggia tutto
il fatto che ci abituiamo a dormire tranquilli. Che viviamo senza risparmiarci, come se ce ne fosse
anche troppa di questa stana sostanza che è la vita. Come se non dovesse finire mai».
C. Wolf, Der geteilte Himmel, 1963
«Aveva una grossa voglia sulla fronte, cosa che sulle prime lo faceva apparire spaventoso. “La
prego!” disse Mario, facendosi coraggio. “Stiamo per avere un bambino”. Con la mano il russo fece
un gesto verso il cielo; e immediatamente cessò di piovere. Poi si chinò vero l’auto dove
l’esistenzialista era in preda alle doglie. Gemeva e gridava. Il russo si dette da fare all’interno
dell’auto e dopo qualche attimo ne uscì di nuovo tenendo un neonato già tutto fasciato che depositò
in braccio a Mario. Quando ebbe entrambe le mani libere, il russo toccò il cofano della Trabi. l’auto
ripartì all’istante. “Questo è un russo che fa miracoli!”, gridò l’esistenzialista. […] “Cazzo, quante
ne abbiamo combinate”, disse Micha in seguito, “sarebbe andata avanti così in eterno. Era tutto uno
schifo, dall’inizio alla fine, ma ci siamo divertiti alla grande. Eravamo tutti così intelligenti, colti,
pieni di interessi, ma sotto sotto era tutta un’idiozia. Davamo l’assalto al futuro, ma eravamo buffi,
e non ce ne accorgevamo neppure”. Sarebbe andata avanti così in eterno, ma nel frattempo è
successo qualcosa».
T. Brussig, Am kürzeren Ende der Sonnenallee, 1999

Potrebbero piacerti anche