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km 139
Rocce di Svatoš
In h 1,45 (130 km), guidando verso ovest, arriviamo al parco naturale all’interno del quale si trovano le
formazioni rocciose note come Rocce di Svatos. Non è per niente facile trovarle, anche su google maps
sembrano non esistere. La posizione da raggiungere è questa e anche nelle vicinanze della destinazione
sarà difficili orientarsi con le indicazioni della gente del luogo che sembrano non conoscerle.
Una bella passeggiata tra la natura conduce fino a queste rocce che sembrano quasi avere le forme di una
cattedrale, al di là di un ponte sospeso sul fiume Ohre. La natura intorno a noi è molto bella, ma sarà
sufficiente fermarsi al massimo un paio d’ore per vedere tutto l’ambiente circostante.
NOTE:
Giorno 2°
km 263
Pravčická Brána
h 2.20 (160 km) separano la cittadina di Karlovy Vary dall’inizio del sentiero che conduce fino all’inizio del
sentiero che conduce fino al Pravcicka Brana: uno splendido ponte di roccia in mezzo alla foresta. Noi
arriviamo in auto e parcheggiamo lungo la strada, dopodiché camminiamo qualche centinaio di metri lungo
la strada, prima di infilarci all’interno della foresta su di un sentiero che parte in salita.
La parte iniziale è abbastanza ripida, ma poi tutto procede più semplicemente. Il sentiero è lungo circa 5
chilometri ed è possibile percorrerlo esclusivamente a piedi. Ci troviamo in una zona naturale
estremamente suggestiva: le grandi rocce della montagna si aprono davanti a noi. Attraverso il sentiero
raggiungiamo il Pravcicka Brana: il ponte naturale di roccia più grande di tutta Europa. Lungo 26 metri e alto
21, si apre sulla foresta, creandone una cornice naturale scavata dal vento. Al fianco del ponte di roccia si
trova un rifugio dove potersi fermare a rifocillarsi.
Varcare il sentiero che passa dal rifugio costa qualche spicciolo, quindi è necessario essere muniti di soldi,
possibilmente in moneta.
Anche il ritorno dal Pravcicka Brana è estremamente suggestivo: in un percorso ad anello si scenderà fino al
fiume, dove la natura verde e rigogliosa la fa da padrona. Qui è necessario fare un breve tratto sulle lunghe
barche senza motore, spinte da lunghi remi che toccano il suolo sotto il letto del fiume.
Panska Skala
L’intero trekking al Pravcicka Brana richiederà fino a metà pomeriggio. Un piccolo stand nelle vicinanze
dell’arrivo permetterà di fermarsi a mangiare qualcosa. Lasciato questo meraviglioso parco naturale ci
dirigiamo verso un’altra curiosità naturale, verso sud est a circa h 0.40 (30 km) di automobile. Si tratta del
Panska Skala: una bellissima cattedrale di basalto emersa dal terreno e composta da altissime colonne
esagonali cresciute le une vicine alle altre, componendo una grandissima costruzione.
Ci arrampichiamo sul Panska Skala, immergendoci in questa formazione basaltica, guardando il panorama
dall’alto.
NOTE:
Giorno 3°
Km 34
Hrubá Skála
Non lontano da Turnov h 0.20 (13 km), procedendo verso sud, si trova il paradiso boemo: un’area naturale
chiamata Cesky raj, protetta all’interno di una riserva.
In questa zona si trovano numerosi castelli e formazioni rocciose particolari che, nei secoli, vennero
utilizzate per diversi scopi e su alcune di queste vennero fatte anche delle costruzioni.
Hruba Skala è un piccolo paese noto anche come “la città di pietra”, perché si trovano formazioni molto
particolari (circa 400) a cui spesso è stato dato un nome. Sopra al paese c’è il castello, di cui una parte è
stata convertita ad hotel.
Noi ci fermiamo circa un’ora in questa zona e facciamo una passeggiata per la riserva naturale adiacente al
castello. Sicuramente si incontrano rocce e massi di diverse dimensioni e forme, ma forse non sono così
particolari come quelle che vedremo nel pomeriggio.
Castello di Trosky
Lungo la strada h 0.15 (9 km), che continua a scendere per la Repubblica Ceca, si possono scorgere
chiaramente le due alte torri del castello di Trosky. Queste sono state costruite su due pinnacoli di roccia di
origine vulcanica, che si sono aperti un varco all’interno della pietra arenaria.
Le torri del castello hanno un nome: la più bassa è conosciuta con il nomignolo di “strega” (Baba) e quella
più alta come “vergine” (Panna). Inizialmente il castello faceva parte di una cinta muraria che circondava
una fortezza. La fortezza venne poi conquistata da eserciti nemici e data alle fiamme nel 1648 da parte degli
Asburgo.
NOTE:
Giorno 4°
Km 100
Rocce di Prachov
La destinazione più bella della giornata e, probabilmente dell’intero viaggio di 7 giorni in Repubblica Ceca,
sono le rocce di Prachov. Questa sorprendente area naturale è raggiungibile attraverso navigatore
satellitare in questa posizione a circa h 0.30 (20 km) da Turnov, sempre nella parte settentrionale dello
stato. Si tratta di un parco estremamente suggestivo con ingresso a pagamento. In biglietteria sono esposti i
diversi percorsi che si possono fare all’interno dell’area, divisi in base alla lunghezza e al grado di difficoltà.
La particolarità delle rocce di Prachov è la presenza di enormi massi di roccia, alti e affusolati, tra i quali si
snoda il sentiero. A tratti si può arrivare fino alla cima dei massi e, prestando molta attenzione, sporgersi e
guardare sotto. Io sono particolarmente entusiasta per questo spettacolo naturale e insisto per fare più di
uno dei percorsi mostrati all’ingresso.
NOTE:
Giorno 5°
Km 230
Jihlava
H 1.10 (77 km) Ci limitiamo a una passeggiata nel centro storico, che non ci colpisce particolarmente per la
sua bellezza. La città di Jihlava è una città mineraria di origine medievale. La piazza centrale è leggermente
inclinata e presenta al centro una colonna votiva contro la peste. Nelle estreme vicinanze della chiesa di
Sant’Ignazio si trova invece l’accesso alle catacombe cittadine.
Telc
In h 0.40 (33 km) di auto arriviamo a Telc. Questa città, di dimensioni contenute, ha una bellissima piazza,
piazza Namesti Zachariase z Hradce sulla quale si affacciano tante case dai frontoni colorati e dalle forme
simili e allo stesso tempo diverse tra loro. Tra le fontane presenti nella piazza si trova anche la colonna
dedicata alla Vergine risalente al 1720.
Degno di visita è anche il castello. Si tratta di un castello rinascimentale, che è possibile apprezzare
accedendo al campanile della chiesa dello Spirito Santo, per avere un ottimo punto di osservazione sul
parco del castello e su tutta la città di Telc. La chiesa dello Spirito Santo è la più antica di tutta Telc e risale al
Duecento. Si trova su di un angolo della piazza centrale e a poca distanza dal castello. Chi volesse
approfondire la visita al castello può farlo attraverso due tour: uno piuttosto breve e uno più completo della
durata di circa un’ora.
Meritano una breve visita anche le due porte di ingresso cittadine, la porta grande (Velka brana) e la porta
piccola (Mala brana).
La città ebbe origine nel Trecento, grazie ai numerosi piccoli laghi nelle vicinanze che risultavano essere
estremamente pescosi. Proprio questi laghi arrivano alle porte della città, coinvolgendo attraverso un
canale anche il castello stesso. Purtroppo, un terribile incendio distrusse quasi totalmente la città nel 1530,
ma venne prontamente ricostruita. Si salvò dalle fiamme la chiesa gotica.
Anche Telc venne dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1992 e, questa volta, il titolo ci pare
più meritato. Un paio d’ore sono più che sufficienti per ammirare l’intero centro storico ed entrare nelle
sue chiese, salire il campanile e fare una visita al castello.
Trebon
Passiamo dalla regione della Moravia meridionale alla Boemia meridionale, spostandoci di appena h 1.00
(70 km), arriviamo a Trebon, la terza T della giornata.
Per accedere alla città è necessario passare per una delle porte cittadine: infatti Trebon conserva la cinta
muraria che avvolge l’intera città. Accedendo dalla porta di Sviny è possibile vedere anche il birrificio reale,
attivo addirittura dal periodo in cui venne fondata la cittadina (1370 circa). Uno degli edifici più importanti
di Trebon è il suo castello, che domina il centro storico e che venne acquistato dalla famiglia bavarese degli
Schwarzenberg la quale aveva l’abitudine di acquistare le proprietà delle famiglie aristocratiche boeme che
andavano estinguendosi. Così facendo diventarono una delle famiglie con il più alto numero di proprietà
nell’intera Repubblica Ceca, almeno fino al 1945 quando venne deciso di espellere la famiglia dai confini
nazionali.
Si può visitare il castello attraverso uno dei tre tour, con diversi percorsi all’interno delle stanze.
La piazza principale, dove attualmente troviamo una festa paesana, è riccamente decorata dai portici che
corrono sotto le case e che si affacciano su di un’altra colonna della Vergine (del 1780) e sulla fontana
cinquecentesca. Nel periodo estivo è possibile salire sulla tozza torre seicentesca del municipio in orari ben
definiti.
Prima di lasciare Trebon si deve necessariamente passare per la chiesa di San Gallo risalente al Trecento e
che al suo interno nasconde degli affreschi quattrocenteschi.
Cesky Krumlov (pernotto 12-13/08)
Guidiamo veloci fino a Cesky Krumlov, ad altri h 0.50 (50 km) di distanza. Questa è la destinazione più a sud
che raggiungiamo nel nostro tour di 7 giorni della Repubblica Ceca.
Cesky Krumlov è anche la città più bella in assoluto che vediamo nell’intero paese. Costruita all’interno di
un’ansa del fiume Moldava, questo paese di origine medievale, è sormontato da un grande castello
costruito su alcuni picchi rocciosi che sembrano emergere dalle viscere della terra. La famiglia Rozmberk,
proprietaria del castello dal ‘300 al ‘600 lo trasformò nel secondo castello più grande di tutta la Boemia.
Anche questo, nel XVIII secolo divenne proprietà della famiglia Schwarzenberg.
La città vecchia, ai piedi del castello, è piena di scorci e passaggi suggestivi che, con il calare della luce,
diventano ancora più belli. L’anima cittadina è spiccatamente turistica e, infatti, troviamo tantissime
persone in giro per i numerosi negozietti che vendono souvenir. Tra i vari palazzi qui presenti, meritano una
visita la chiesa di San Vito (Kostel sv. Vita) del XV secolo decorata con affreschi moderni e nei cui interni si
trova la tomba di Guglielmo da Rozmberg. Un altro palazzo da vedere è il collegio Gesuita del XVI secolo,
attualmente trasformato in un hotel.
A Cesky Krumlov si trasferì per diversi anni, all’inizio del XX secolo, il pittore Egon Schiele che scandalizzò la
popolazione con i suoi dipinti espressionisti. L’ex birrificio medievale cittadino è stato convertito in una
galleria a lui dedicata: l’Egon Schiele Art Centrum.
Attraverso uno dei numerosi ponti sul fiume Moldava raggiungiamo il castello. La breve salita regala degli
scorci piuttosto belli sull’intera città di Cesky Krumlov. Particolari sono le decorazioni degli elementi che
compongono il castello: in buona parte sono fatti attraverso dipinti che simulano strutture tridimensionali.
Una volta entrati al castello, tramite la porta principale, si potrà camminare per i numerosi cortili che si
trovano in successione l’uno all’altro. Il particolare più insolito è però il grande viadotto a tre arcate che
collega due ali del castello, separate su due speroni di roccia differenti. Sopra al viadotto si trovano tre fila
di corridoi interni al castello. Per poterne visitare gli interni in stile barocco ci si deve obbligatoriamente
registrare ad una delle visite guidate.
Le dimensioni del castello sembrano grandi, ma non così vaste da poter ospitare le 300 sale di cui è dotato.
A questi spazi va aggiunto anche il parco del castello che si trova oltre il viadotto e raggiungibile attraverso
un ponte coperto noto come “ponte dei frati “. Qui si trovano i giardini terrazzati e l’edificio rococò che
ospita il teatro del castello (Zamecke divadlo), ancora utilizzato.
Cesky Krumlov è davvero bellissima e noi concludiamo la giornata in questo clima rilassante e vivo,
consumando una cena etnica in uno dei ristoranti proprio sulla sponda del fiume Moldava. Mentre stiamo
cenando, al nostro fianco, passano alcune canoe che girano intorno alla città e che partono poco distanti da
noi. Volendo è possibile provare quest’esperienza noleggiando una delle imbarcazioni.
NOTE:
Giorno 6°
Km 203
Il sesto giorno sarà quello che ci riporterà verso nord, ricollegandoci nel tardo pomeriggio alla capitale
Praga, dove riconsegneremo l’automobile e passeremo gli ultimi giorni della vacanza. Non abbiamo fretta
però, per cui facciamo un paio di tappe lungo il tragitto per vedere qualche altra spettacolare attrazione,
non troppo conosciuta ai turisti della Repubblica Ceca.
Velka Amerika
La tappa più lunga della giornata è quella che ci porta fino a Velka Amerika, ad appena 50 minuti dal centro
di Praga. Dopo circa h 2.00 (140 km) in automobile arriviamo in questo punto quasi sconosciuto alle guide
turistiche della Repubblica Ceca. Velka Amerika è un’area naturale conosciuta come il canyon ceco. Quella
che si può vedere è una cava di roccia calcarea attualmente abbandonata e sul cui fondo è andato
formandosi un piccolo lago. Le dimensioni della cava sono di 800 metri di lunghezza per 200 di larghezza e
la profondità varia dagli 80 ai 100 metri, mentre quella del lago è di circa 18 metri nel punto più profondo.
L’attività di estrazione a Velka Amerika è durata fino alla prima metà del XX secolo, per poi essere
abbandonata. Nelle vicinanze ci sono altre cave di dimensioni inferiori, come Mala Amerika, distante 1,3
km. Le varie cave sono collegate tra loro attraverso dei tunnel sotterranei. A causa delle piogge delle ultime
settimane non riusciamo a entrare all’interno della cava e raggiungere il lago, attraverso i sentieri che sono
purtroppo franati. Ci dobbiamo quindi limitare ad ammirare questo insolito spettacolo, che ricorda
vagamente le faglie terresti di Thingvellir in Islanda, dall’alto percorrendo il sentiero che gira tutto intorno
alla profonda buca.
NOTE:
Giorno 7°
NOTE:
Giorno 8°
NOTE: