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POLITICA

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Commissione Covid sulla strada giusta, occhio al
boicottaggio dell’ultimo miglio
Perimetro d’azione molto ampio, dalle restrizioni ai vaccini: rispetto della Carta e
“poteri speciali” il fulcro politico-giuridico. Fondamentale la scelta per la
presidenza
di Gianluca Spera
15 Aprile 2023, 5:58 6.1k Visualizzazioni 13 commenti Condividi

10.7k Visualizzazioni POLITICA

Italia a rischio tribalizzazione: pezzi di


territorio controllati da immigrati
armati

23,2 1.5

Finalmente è stato mosso un passo importante sul fronte della Commissione 8.5k Visualizzazioni ESTERI
d’inchiesta sulla gestione sanitaria dell’ultimo triennio. Il perimetro d’azione Il caso non c'è: ecco il flop delle accuse
disegnato dalla Commissione affari sociali della Camera è molto ampio e contro Donald Trump
abbraccia ogni aspetto, compresi quelli assai controversi, riferibili alle decisioni
che sono state assunte dai due governi (Conte II e Draghi) che si sono succeduti
alla guida del Paese durante l’interminabile fase emergenziale.

Rispetto della Costituzione

I compiti della Commissione sono stati fissati in 28 specifici punti che


renderanno certamente gravoso il lavoro dei 30 membri nominati dai presidenti
delle Camere ma, allo stesso tempo, permetteranno di illuminare tutti i lati
oscuri della vicenda.

Perciò, non può che essere accolta con favore la concreta valutazione delle 6.9k Visualizzazioni MEDIA

misure di contenimento adottate nelle fasi iniziali e successive della pandemia, Ecco come Musk ha asfaltato il
individuando eventuali provvedimenti sprovvisti di giustificazione in base ai reporter BBC su censura e
disinformazione
criteri della ragionevolezza, della proporzionalità e dell’efficacia.

Inoltre, la Commissione dovrà pure verificare se tali decisioni siano entrate in


rotta di collisione con i principi sanciti dalla nostra Carta costituzionale, se
siano state supportate da “adeguato fondamento scientifico” e se siano state
adottate nel “rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”. A tale scopo,
è prevista anche un’analisi comparativa con le normative introdotte da altri Stati
europei, mettendo sul piatto della bilancia anche i risultati sanitari ottenuti con
minori restrizioni.

Il nodo dei “poteri speciali”

Inoltre, sarà posta sotto la lente di ingrandimento pure “la legittimità della
dichiarazione dello stato d’emergenza e relative proroghe, nonché dello
strumento della decretazione d’urgenza”. Ora, al di là dell’indiscutibile rilevanza
dell’indagine sui sieri e sulle mascherine, è questo il fulcro politico-giuridico di
tutta la faccenda perché affronta il nodo finora irrisolto dei “poteri speciali”
esercitati massicciamente nell’era pandemica.

Lockdown e restrizioni
Un percorso logico suggerirebbe di iniziare proprio dalla decretazione dello stato
d’emergenza che, nato con lo scopo di semplificare e snellire le procedure, ha di
fatto permesso al governo di imporre un rigoroso lockdown nazionale con
prolungata e pesante limitazione di alcuni diritti fondamentali come quello di
movimento.

In pratica, la momentanea interruzione delle attività economiche e sociali si è


trasformata nel divieto di uscire di casa se non per impellenze autocertificate
con tanto di check-point per le strade italiane.

Addirittura, è stato consentito alle Regioni (con semplici ordinanze) di imporre


misure più restrittive di quelle nazionali incoraggiando atteggiamenti assai
dispotici e, probabilmente, sprovvisti di un appiglio costituzionale che potessero
legittimarle.

La criticità della situazione si è, dunque, palesata su un doppio piano: sia quello


formale perché si è agito con atti amministrativi e non aventi forza di legge, sia
su quello sostanziale perché i diritti costituzionali possono essere limitati solo a
determinate e tassative condizioni.

Obbligo vaccinale e Green Pass

Superata questa fase estenuante e archiviato l’Esecutivo giallo-rosso, si è poi


agito (seppur con decreti legge in sostituzione dei Dpcm) con maggiore
invadenza nell’ambito delle libertà individuali imponendo l’inoculazione coatta: o
attraverso l’obbligo diretto per alcune categorie di soggetti o attraverso quello
surrettizio rappresentato dall’orrendo lasciapassare (quello che avrebbe
garantito di ritrovarsi tra persone non contagiate o non contagiose, come da
improvvida dichiarazione dell’ex premier Mario Draghi nel luglio 2021).

Così, il Green Pass è diventato quasi un corpo contundente scagliato nei


confronti non solo dei renitenti ma anche dei dubbiosi o degli esitanti. A
differenza di quello che dichiarò l’allora segretario del Pd Enrico Letta (“Il
vaccino è libertà e chi è ambiguo sul Green Pass è contro la salute dei
cittadini”), la carta verde si è dimostrata uno strumento vessatorio nei confronti
di chi è stato costretto a porgere il braccio per non perdere lo stipendio o non
dover rinunciare alla vita sociale, e fortemente discriminatorio nei confronti di
chi ha deciso di resistere a ogni costo alla puntura di Stato.

Il clima da caccia alle streghe

Peraltro, in un clima insopportabile da caccia alle streghe, in nome di un


presunto interesse collettivo si sono sacrificati i diritti individuali snaturando
l’essenza stessa di una moderna democrazia liberale che ha assunto le
sembianze di uno Stato etico.

Così si è del tutto compressa e compromessa la facoltà di scelta dei cittadini,


riservando un trattamento deteriore a chi si è permesso di sollevare obiezioni,
additato come uno spregevole no-vax. Eppure, non si trattava di polarizzare lo
scontro tra favorevoli (alcuni per costrizione) e contrari alla vaccinazione ma
andava assicurata la libertà di scelta, a maggior ragione dopo che si era
scoperto che pure i pluridosati potevano contrarre il virus e trasmetterlo.

Forse molti di questi no-vax andavano considerati come dei free-vax, non
necessariamente sfavorevoli alle vaccinazioni ma assolutamente contrari a
qualsiasi tipo di coartazione.

Pd e 5 Stelle sulle barricate

Naturalmente, messa così la questione, tocca nel profondo il tanto sbandierato


modello italiano, le politiche intransigenti dell’inamovibile ministro Roberto
Speranza, l’approccio draconiano e inflessibile dei due governi che hanno
affrontato l’epidemia.

Perciò, sia il Pd che il Movimento 5 Stelle già si sono posti sulle barricate
tacciando la manovra della maggioranza, sostenuta anche dal Terzo polo, come
una strumentalizzazione politica e un attacco alle minoranze. Tutto questo
lascia immaginare che ci saranno ostacoli e intralci sul cammino della
commissione.

C’è già chi cerca di buttarla in caciara lamentando che questa commissione
rappresenterebbe un favore per i famigerati no-vax. Invece, ora che la
propaganda pandemica è ormai anacronistica, è vero proprio il contrario:
l’indagine riguarderà la legittimità delle decisioni che hanno imposto alla
stragrande maggioranza dei cittadini un trattamento sanitario obbligatorio sulla
base di un inconsistente presupposto scientifico (“Non ti vaccini, ti ammali e
muori, non ti vaccini e contagi”).

Per cui, la figura dell’untore di manzoniana memoria viene tirata in ballo in


maniera poco convinta e convincente da coloro che credono di poter ancor
difendere gli indifendibili dogmi sanitari e le assurde norme liberticide che ne
sono derivate.

Presidenza fondamentale

Piuttosto, in questa fase, la vera preoccupazione è assicurarsi che il lavoro della


commissione proceda in maniera regolare e spedita. C’è ancora una settimana
per presentare gli emendamenti. Probabilmente, le opposizioni di centro-sinistra
punteranno su una scelta aventiniana tentando una sorta di boicottaggio.

Fondamentale sarà la scelta di chi sarà chiamato a presiedere l’organismo.


Nell’articolo del 19 febbraio, già sono stati esposti i nostri dubbi sulla possibilità
che sia eletto il renziano Davide Faraone, all’epoca arcigno sostenitore del
Green Pass. Il primo segnale di discontinuità rispetto all’ammorbante contesto
pandemico deve venire proprio da questo passaggio fondamentale.

Partire col piede sbagliato significherebbe vanificare fin da subito le possibilità


di ribaltare la narrazione orwelliana e riscrivere laicamente la storia di questi
ultimi terribili anni.

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