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I PARTENARIATI
FRA ENTI LOCALI ED ENTI
DEL TERZO SETTORE
Istruzione tecniche,
Linee guida, Note e Modulistica
38
Marzo 2023
A cura di:
Stefania Dota - VSG ANCI, Antonella Galdi - VSG ANCI, Luciano Gallo - Esperto
ANCI, Annalisa D’Amato - Responsabile Welfare ANCI, Maria Rosaria Di Cecca -
Redazione Quaderni Operativi ANCI.
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INDICE
PREMESSA Pag. 3
ALLEGATI Pag. 20
A) Schemi degli atti relativi al procedimento di co- Pag. 21
progettazione (art. 55 CTS)
B) Schemi degli atti relativi al procedimento di valorizzazione Pag. 48
di beni culturali (art. 71, comma 3, e art. 89, comma 17, CTS)
C) Fac simile di Avviso pubblico per Partenariato Sociale Pag. 49
ordinario
3
PREMESSA
Tale percorso, avviato circa vent’anni fa con l’introduzione, appunto, del principio
di sussidiarietà all’articolo 118 della Carta costituzionale, è proseguito più
recentemente con l’emanazione dell’articolo 55 del Codice del Terzo settore, con la
validazione ad esso dato dalla sentenza n. 131/2020 della Corte Costituzionale e,
infine, con le Linee Guida sul partenariato sociale emanate dal Ministro del lavoro
nel 2021.
Nel delineare, poi, la natura della relazione tra ente pubblico e Terzo settore
indicata dall’art. 55, la Corte afferma: “Si instaura, in questi termini, tra i soggetti
pubblici e gli ETS, in forza dell’art. 55, un canale di amministrazione condivisa,
alternativo a quello del profitto e del mercato: la ‘co-programmazione’, la ‘co-
progettazione’ e il ‘partenariato’ (che può condurre anche a forme di ‘accreditamento’)
si configurano come fasi di un procedimento complesso espressione di un diverso
rapporto tra il pubblico ed il privato sociale, non fondato semplicemente su un
rapporto sinallagmatico. Il modello configurato dall’art. 55 CTS, infatti, non si basa
sulla corresponsione di prezzi e corrispettivi dalla parte pubblica a quella privata, ma
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sulla convergenza di obiettivi e sull’aggregazione di risorse pubbliche e private per la
programmazione e la progettazione, in comune, di servizi e interventi diretti a elevare
i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione sociale, secondo una sfera
relazionale che si colloca al di là del mero scambio utilitaristico”.
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Al Quaderno, infine, sono allegati gli schemi degli atti delle procedure finalizzate ad
attivare partenariati sociali e speciali con ETS, ai sensi del CTS ovvero del Codice
dei contratti.
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1. LA DISCIPLINA SULL’ATTIVAZIONE DI PARTENARIATI FRA ENTI LOCALI ED ENTI DI TERZO
SETTORE (ETS) NEL CODICE DEL TERZO SETTORE (CTS): INQUADRAMENTO GENERALE
Le Linee guida sul rapporto fra PA ed ETS, ai sensi degli articoli 55-57 del decreto
legislativo 3 luglio 2017, n. 117 (in avanti solo “Linee Guida” o “LG”), adottate, a
seguito di Intesa in Conferenza Unificata, con DM n. 72 del 31 marzo 2021, dopo
aver fornito un inquadramento giuridico del tema del rapporto fra CCP e CTS,
dunque, dell’utilizzo degli istituti collaborativi fra PA ed ETS, previsti dal Titolo VII
del medesimo Codice, hanno chiarito che il ricorso al CTS è, in primo luogo,
un’opzione politica.
Come noto, subito dopo l’approvazione del CTS è seguito un dibattito focalizzato
non già sulla novità (ratio e portata) del diritto del Terzo settore, in applicazione del
c.d. principio di specialità, ma della riconduzione di quel diritto al diritto dei
contratti pubblici.
È noto che il Consiglio di Stato nel parere n. 2052 del 2018 aveva dato
un’interpretazione restrittiva del CTS e, dunque, sostenuto la residualità degli
istituti collaborativi del CTS, in conseguenza dell’affermata supremazia del diritto
euro-unitario a tutela della concorrenza, costituito – a livello interno – dal CCP.
Seguivano vari “fatti giuridici”, da ultimo richiamati dalla Sezione Consultiva degli
Atti Normativi del Consiglio di Stato nel parere interlocutorio n. 802/2022, reso
sulla bozza di linee guida dell’ANAC sull’affidamento dei servizi sociali, di cui
appare utile riportarne alcuni stralci salienti per le finalità del presente Quaderno.
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e delle Politiche sociali del 23 luglio 2019 e del 31 marzo 2021, più volte citate,
nonché le normative di settore con previsioni rivolte ai livelli territoriali di volta in volta
interessati.
Peraltro, proprio le modifiche al codice dei contratti pubblici, introdotte dal D.L. n.
76/2020, convertito nella legge n. 120/2020, che costituiscono lo spunto per
l’adozione delle linee guida oggetto di parere hanno introdotto disposizioni di
coordinamento tra quest’ultimo e il codice del terzo settore, nel senso della riduzione
dell’ambito di applicazione del D.lgs. n. 50/2016”.
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2. LE MODALITÀ DI PARTENARIATO PREVISTE DAL CTS
Nella Relazione illustrativa dello schema di decreto delegato: «(…) Anche la co-
progettazione viene individuata dal legislatore come strumento ordinario di
esercizio dell'azione amministrativa, non più limitato ad interventi
innovativi e sperimentali, attraverso il quale si realizzano forme di
collaborazione pubblico/privato (…)».
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Il progetto tiene conto, infine, dell’obbligo di rispetto dei CCNL applicabili (art. 16
CTS).
Il CTS generalizza l’utilizzo della co-progettazione oltre il settore del welfare e, più
precisamente, nell’ambito delle attività di interesse generale indicate nel catalogo
contenuto nell’art. 5 CTS. In questo contesto, il CTS prevede, inoltre, la disciplina
in ordine a forme di valorizzazione dei beni culturali, di proprietà pubblica,
mediante l’attivazione di “forme speciali di partenariato con enti del Terzo settore”.
Il riferimento è, nello specifico, all’ipotesi prevista dall’art. 71, terzo comma, e a
quella disciplinata dall’art. 89, comma 17, del CTS.
Prima di entrare nella descrizione della disposizione e del suo contenuto, appare
utile – come fatto con riferimento all’ipotesi del comodato – richiamare la Relazione
illustrativa del Governo sullo schema di CTS.
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In essa si legge che “(…) il comma 3 si propone di coordinare la normativa già
esistente in materia di concessione di immobili demaniali culturali a soggetti privati
a canone agevolato per finalità di restauro e apertura alla pubblica fruizione (art.3-
bis del decreto-legge n. 351/2001 e art.1, commi 303, 304 e 305 della legge n.
311/2004), incentrata sul principio di solidarietà, con la disciplina del partenariato
pubblico -privato introdotta dal nuovo codice dei contratti pubblici (art. 151, comma
3 del d. lgs. n. 50/2016). Tale disciplina introduce procedure semplificate di scelta
del partner finalizzate alla valorizzazione degli immobili culturali demaniali, e appare
particolarmente opportuna laddove il partner sia un ente del Terzo settore. Si prevede
che le concessioni in parola siano assegnate per un periodo di tempo commisurato al
raggiungimento dell'equilibrio economico-finanziario dell'iniziativa e comunque non
eccedente i 50 anni”.
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pubblicazione dell’avviso per fini istituzionali e non rientrare fra i beni oggetto di
alienazione o valorizzazione, ai sensi della relativa disciplina – il predetto bene
dovrebbe essere oggetto di apposita relazione amministrativa ed estimativa.
L’ente proprietario, a tale ultimo proposito, dovrebbe redigere una relazione
descrittiva del bene, con la quale vengono rese le informazioni salienti sulla
situazione amministrativa del bene medesimo, anche in ordine alle eventuali
limitazioni di ordine urbanistico, edilizio o in ragione dell’eventuale disciplina di
tutela (ad esempio, in quanto bene culturale vincolato).
Inoltre, nella stessa relazione dovrebbe essere stimato il c.d. valore d’uso del bene,
da tenere distinto rispetto al suo valore dominicale, il quale viene utilizzato, invece,
per la determinazione del prezzo di vendita, in caso di cessione, del canone di
locazione o del canone di concessione nella relativa ipotesi.
Il valore d’uso, la cui determinazione è richiesta al fine di scongiurare ipotesi di danno
erariale, serve proprio a individuare l’utilità economica, indiretta per gli ETS partner,
i quali vengono sollevati da un esborso, laddove questi ultimi avessero dovuto
reperire sul mercato un immobile analogo per tipologia e ubicazione. In ogni caso,
occorrerà indicare anche gli oneri dovuti per il pagamento delle utenze attive, al di là
di chi sia il soggetto che ne sostenga effettivamente il costo.”
La norma indica le attività – di interesse generale – che possono essere svolte dagli
ETS assegnatari; nello specifico, si tratta delle seguenti attività (riconducibili a
quelle indicate dall’art. 5 CTS):
interventi di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio, ai
sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, e successive modificazioni
(lett. f);
organizzazione e gestione di attività culturali, artistiche o ricreative di interesse
sociale, incluse attività, anche editoriali di promozione e diffusione della cultura e
della pratica del volontariato e delle attività di interesse generale di cui al presente
articolo (lett. i);
organizzazione e gestione di attività turistiche di interesse sociale, culturale o
religioso (lett. k);
riqualificazione di beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità
organizzata (lett. z).
Lo strumento individuato è quello della concessione, che può arrivare ad avere una
durata massima di 50 anni; la durata è tuttavia la conseguenza dell’equilibrio
economico-finanziario, necessario per poter recuperare i costi della valorizzazione
e del pagamento del canone, che tuttavia può essere azzerato a fronte degli
investimenti fatti. Sotto questo aspetto occorre sia posta particolare attenzione alle
modalità di verifica del rispetto dell’equilibrio economico-finanziario della
concessione ed alle possibili conseguenze nel caso in cui emerga un disequilibrio.
N.B. Al riguardo occorre fare riferimento agli elementi del Piano economico-finanziario
relativo alla gestione delle attività di cui al progetto (presentato).
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La norma richiede che l’ETS concessionario presenti un vero e proprio “progetto di
gestione” del bene; con riferimento alla procedura, è la stessa norma a rinviare
all’art. 151 del codice dei contratti pubblici.
Con riferimento alle “assonanze” rispetto all’art. 71, comma 3, l’art. 89, comma 17:
si rivolge – quali destinatari e possibili membri del partenariato – agli “enti del
Terzo settore”;
le attività di interesse generale realizzabili negli immobili sono le medesime,
ovverosia quelle di cui alle lettere f), i), k) e z) dell’art. 5;
la procedura ai fini dell’affidamento è quella prevista dall’art. 151, comma 3, del
codice dei contratti pubblici, sulla quale si ritornerà.
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Si tratta, pertanto, non di una generica attività di promozione dell’utilizzo del bene,
ma di valorizzazione di bene culturale in senso proprio, ovverosia nei termini
stabiliti dall’art. 6 (Valorizzazione del patrimonio culturale) del d. lgs. n. 42/2004 e
ss. mm., a mente del quale “1. La valorizzazione consiste nell’esercizio delle funzioni
e nella disciplina delle attività dirette a promuovere la conoscenza del patrimonio
culturale e ad assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica
del patrimonio stesso, anche da parte delle persone diversamente abili, al fine di
promuovere lo sviluppo della cultura. Essa comprende anche la promozione ed il
sostegno degli interventi di conservazione del patrimonio culturale. In riferimento al
paesaggio, la valorizzazione comprende altresì la riqualificazione degli immobili e
delle aree sottoposti a tutela compromessi o degradati, ovvero la realizzazione di
nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati.
2. La valorizzazione è attuata in forme compatibili con la tutela e tali da non
pregiudicarne le esigenze.
3. La Repubblica favorisce e sostiene la partecipazione dei soggetti privati, singoli o
associati, alla valorizzazione del patrimonio culturale”.
Sotto il profilo procedurale, tanto l’art. 71, comma 3, che l’art. 89, comma 17, del
CTS fanno espresso rinvio all’art. 151 (Sponsorizzazioni e forme speciali di
partenariato), comma 3, del vigente codice dei contratti pubblici (CCP), di seguito
riportato per esteso “3. Per assicurare la fruizione del patrimonio culturale della
Nazione e favorire altresì la ricerca scientifica applicata alla tutela, il Ministero dei
beni e delle attività culturali e del turismo può attivare forme speciali di partenariato
con enti e organismi pubblici e con soggetti privati, dirette a consentire il recupero, il
restauro, la manutenzione programmata, la gestione, l'apertura alla pubblica
fruizione e la valorizzazione di beni culturali immobili, attraverso procedure
semplificate di individuazione del partner privato analoghe o ulteriori rispetto a quelle
previste dal comma 1”.
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trattamento fra gli operatori che abbiano manifestato interesse, fermo restando il
rispetto dell’articolo 80.
2. Nel caso in cui lo sponsor intenda realizzare i lavori, prestare i servizi o le forniture
direttamente a sua cura e spese, resta ferma la necessità di verificare il possesso dei
requisiti degli esecutori, nel rispetto dei principi e dei limiti europei in materia e non
trovano applicazione le disposizioni nazionali e regionali in materia di contratti
pubblici di lavori, servizi e forniture, ad eccezione di quelle sulla qualificazione dei
progettisti e degli esecutori. La stazione appaltante impartisce opportune prescrizioni
in ordine alla progettazione, all’esecuzione delle opere o forniture e alla direzione dei
lavori e collaudo degli stessi”.
Provando a tirare le fila del discorso, l’art. 71, comma 3 del CTS, così come l’art.
89, comma 17, che richiamano l’art. 151 del codice dei contratti pubblici, poggiano
su alcuni elementi chiave, ovverosia:
i. l’attivazione di una procedura semplificata ad evidenza pubblica;
ii. ad esito della procedura ad evidenza pubblica, la realizzazione di una speciale
forma di partenariato;
iii. l’affidamento del bene in concessione;
iv. la possibilità di affidare il bene per un periodo massimo di 50 anni;
v. la possibilità, da parte della stazione appaltante (che, nel nostro caso,
coincidente con l’Amministrazione comunale proprietaria del bene) di impartire
al concessionario prescrizioni relativamente al ciclo di vita della realizzazione
degli interventi di riqualificazione del bene (progettazione, esecuzione, collaudo);
vi. laddove il concessionario realizzi in proprio, anche mediante opera di terzi, si
applicano le disposizioni del codice dei contratti pubblici per quanto attiene al
possesso dei requisiti di idoneità generale, previsti dall’art. 80, e quelli di
qualificazione, in relazione all’intervento progettato;
vii. infine, sul piano procedurale, la previsione di un termine minimo (di 30 giorni)
per la pubblicazione dell’avviso, finalizzato a ricevere eventuali manifestazioni
di interesse. La norma, tuttavia, nulla aggiunge al riguardo.
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iii. la durata del rapporto di concessione, alla luce degli investimenti proposti;
iv. le modalità di verifica dell’equilibrio della gestione concessoria e dell’eventuale
riequilibrio;
v. le attività “istituzionali” che si intendono svolgere;
vi. i principi e le modalità che saranno utilizzati ai fini dell’affidamento degli
interventi di riqualificazione del compendio, ai sensi del combinato disposto di
cui agli articoli 19 e 151 del codice dei contratti pubblici;
vii. l’eventuale applicazione del DM 23 luglio 2019 sulla valutazione di impatto
sociale (VIS), in attuazione della legge delega n. 106/2016 e del CTS;
viii. l’eventuale “quotazione” del progetto, ove approvato, ai fini dell’applicazione
della disciplina sul c.d. social bonus, di cui si è già detto;
ix. ogni altro elemento ritenuto qualificante e/o utile per l’accoglimento della
proposta progettuale.
In essa testualmente si legge che “(…) Il nuovo codice ammette dunque l’iniziativa
dello sponsor, a prescindere da atti di programmazione o preparatori
dell’amministrazione. Lo sponsor privato può indicare direttamente di sua iniziativa
il contenuto della sponsorizzazione, anche con riferimento al bene culturale,
all’intervento da realizzare e all’entità del finanziamento. Resta tuttavia fermo e
sempre possibili lo svolgimento di un ruolo “attivo” dell’amministrazione nella ricerca
di sponsor, che potrà anche basarsi su (e confluire ne)gli atti programmatori,
disciplinati dall’art. 21 (…)
Il comma 2 dell’art. 19 precisa che nel caso di sponsorizzazione “tecnica”, ipotesi in
cui lo sponsor intenda realizzare lavori, servizi o forniture a sua cura e spese, non si
applica la normativa sui contratti pubblici a eccezione della necessità di garantire la
qualificazione dei progettisti e degli esecutori (..)”.
La Circolare, inoltre, fornisce indicazioni pratiche molto utili rispetto alla procedura
di attivazione del partenariato.
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Al riguardo, in essa è precisato che “4. Proposta di sponsorizzazione; vaglio
preliminare e favor per l’accoglimento.
La proposta di sponsorizzazione non determina ex se un obbligo di pubblicazione
dell’avviso sul sito del Ministero. L’amministrazione dovrà, prima di procedere alla
pubblicazione, vagliare attentamente l’ammissibilità e la convenienza per l’interesse
pubblico della proposta (…) un vaglio preventivo di ammissibilità e di compatibilità
rispetto all’assetto giuridico e fattuale proprio della disciplina dell’interesse pubblico
affidato alla competenza dell’amministrazione medesima (…).
L’amministrazione potrà e dovrà comunque procedere a una prima interlocuzione
(anche informale) con il proponente in una logica di cosi detto “soccorso istruttorio
(…).
L’amministrazione procede, prima della pubblicazione, all’accertamento dell’idoneità
del futuro contratto a soddisfare le esigenze di tutela e valorizzazione del bene
culturale (…).
La valutazione di compatibilità tecnica della proposta di sponsorizzazione con le
esigenze della tutela è rimessa all’amministrazione e costituisce espressione della
generale discrezionalità tecnica attribuita al Ministero in relazione all’utilizzo dei beni
culturali. E’ appena il caso di precisare che anche in tale valutazione preliminare
l’amministrazione dovrà essere orientata verso un ragionevole favor di ammissibilità
della proposta, atteso che una sua ingiustificata archiviazione, non sorretta da una
solida e stringente motivazione, potrebbe tradursi in responsabilità per danno
erariale da mancato introito per l’amministrazione (…)”.
In altra parte il Ministero chiarisce che “9. La disciplina di cui all’articolo 151.
La disciplina appena esaminata si applica anche, ai sensi dell’articolo 151, comma
1, ai contratti di sponsorizzazione di lavori, servizi e forniture relativi a beni culturali
(…)”.
Infine, tali disposizioni, trovano applicazione anche ai fini della valorizzazione dei
beni culturali, mediante l’attivazione di “(…) 11. forme speciali di partenariato
pubblico-privato nel campo dei beni culturali.
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Ai fini di fruizione e ricerca scientifica applicata alla tutela, si prevedono infine forme
speciali di partenariato con enti e organismi pubblici e con soggetti privati, dirette a
consentire attività di conservazione e valorizzazione di bei culturali immobili,
mediante ricorso alle procedure semplificate ( …) articolo 151, comma 2, del nuovo
codice (…).
(…) Il comma 3 dell’articolo 151 prevede per il settore dei beni culturali una tipologia
di partenariato con enti e organismi pubblici e con soggetti privati del tutto speciale
e molto diversa da quella comune, disciplina nel nuovo codice dei contratti pubblici
dagli articoli 180 e seguenti (…)
La norma (…) consente l’ingresso anche a figure contrattuali atipiche (…)
Si prevede che l’individuazione del partner avvenga mediante procedure
semplificate, analoghe a quelle previste per la sponsorizzazione, o anche ulteriori (…).
La previsione dell’articolo 151, comma 3, costituisce dunque una norma “aperta” che
potrà man mano riempirsi di contenuti applicativi specifici sulla base dell’esperienza
e delle buone pratiche che potranno essere avviate e sperimentate (…)”.
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ALLEGATI
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PARTENARIATO SPECIALE EX ARTICOLO 151 DECRETO LEGISLATIVO 18 APRILE 2016, N.
50
IL DIRIGENTE
Premesso che
- …………………….. [ente pubblico, ente locale, singolo o associato] (in avanti
anche solo “ente pubblico” o “Amministrazione procedente”) è titolare delle
funzioni amministrative in materia di …………….;
- ai sensi dell’art. 3 del D. Lgs. n. 267/2000 e ss.mm. (in avanti anche solo
“TUEL”) “2. Il comune è l'ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura
gli interessi e ne promuove lo sviluppo. (…)
- 5. I comuni e le province sono titolari di funzioni proprie e di quelle conferite loro
con legge dello Stato e della regione, secondo il principio di sussidiarietà. I comuni
e le province svolgono le loro funzioni anche attraverso le attività che possono
essere adeguatamente esercitate dalla autonoma iniziativa dei cittadini e delle
loro formazioni sociali”.
Richiamati
- lo Statuto dell’ente, il quale prevede fra l’altro che “………..” (cfr. disposizioni che
valorizzano il principio di sussidiarietà orizzontale);
- le Linee di mandato dell’ente, a mente delle quali “………….” (laddove di
interesse);
- la delibera di indirizzo n. … del ../../20.. (eventuale);
- il DUP dell’ente, approvato con delibera n. .. del ../../20... (eventuale).
Richiamato
- l’Avviso, pubblicato da …………………
Considerato che
- il comune di …………… ha partecipato alla procedura di cui all’oggetto,
risultando ammesso a finanziamento;
[N.B.: indicare i comuni in caso di aggregazione];
Richiamata/e
- la delibera di Giunta comunale n. … del ../../…., con la quale è stata deliberata
la partecipazione alla procedura in oggetto;
- le delibere dei comuni di ….. (n… del ../../…), …….(n… del ../../…), e …….(n…
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del ../../…), con le quali è stata deliberata la partecipazione in forma aggregata
alla procedura in oggetto, designando il comune di …… come ente capofila
[eventuale, in caso di partecipazione aggregata].
Rilevato che
- l’art. 118, quarto comma, della Costituzione, introdotto dalla legge
costituzionale n. 3/2001, di riforma del Titolo V della Costituzione, ha
riconosciuto il principio di sussidiarietà orizzontale, accanto a quello di
sussidiarietà verticale ai fini dell’esercizio delle funzioni amministrative.
Richiamato
- l’art. 55 del d. lgs. n. 117/2017 e ss. mm., recante il Codice del Terzo Settore
(in avanti anche solo “CTS”), il quale disciplina, in modo generale e
relativamente alle attività di interesse generale, previste dall’art. 5 del
medesimo Codice, l’utilizzo degli strumenti della co-programmazione, della co-
progettazione e dell’accreditamento;
- il secondo comma di detto articolo, per il quale “La co-programmazione è
finalizzata all'individuazione, da parte della pubblica amministrazione
procedente, dei bisogni da soddisfare, degli interventi a tal fine necessari, delle
modalità di realizzazione degli stessi e delle risorse disponibili”;
- in particolare, l’art. 55, terzo comma, prevede che “la co-progettazione è
finalizzata alla definizione ed eventualmente alla realizzazione di specifici
progetti di servizio o di intervento finalizzati a soddisfare bisogni definiti (…) (…)”;
- inoltre, il primo comma dell’art. 55 CTS a mente del quale “1. In attuazione dei
principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza ed economicità,
omogeneità, copertura finanziaria e patrimoniale, responsabilità ed unicità
dell'amministrazione, autonomia organizzativa e regolamentare, le
amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165, nell'esercizio delle proprie funzioni di programmazione e
organizzazione a livello territoriale degli interventi e dei servizi nei settori di
attività di cui all'articolo 5, assicurano il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo
settore, attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione e
accreditamento, poste in essere nel rispetto dei principi della legge 7 agosto
1990, n. 241, nonché' delle norme che disciplinano specifici procedimenti ed in
particolare di quelle relative alla programmazione sociale di zona”;
- le Linee guida sul rapporto tra Pubbliche amministrazioni ed Enti del Terzo
Settore negli artt. 55-57 del D. Lgs. n.117/2017, approvate con D.M. 31 marzo
2021 n.72.
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del più volte evocato principio di sussidiarietà orizzontale, di cui all’art. 118,
quarto comma, della Costituzione.
Precisato che
- a tale ultimo proposito, questo ente, anche in ragione di quanto precede, intende
avviare il procedimento di co-progettazione.
Richiamate
- le Linee guida sul rapporto fra PA ed enti di Terzo settore, ai sensi degli articoli
55 – 57 del decreto legislativo n. 117/2017, adottate con DM n. 72/2021, in
ordine agli adempimenti procedurali, compresi quelli in materia di pubblicità e
di trasparenza;
- le Linee guida n. 17 di ANAC, approvate dal Consiglio dell’Autorità con
deliberazione n. 382/2022 nel punto 2.1 delle stesse in cui affermano
l’estraneità della fattispecie di cui al presente atto all’applicazione del Codice dei
contratti.
Dato atto
- che ai fini dell’avvio del procedimento volto all’indizione della procedura ad
evidenza pubblica di co-progettazione è necessario acquisire il CUP ed il CIG.
A tale ultimo proposito, si precisa che tali contributi non equivalgono a corrispettivi
per l’affidamento di servizi a titolo oneroso, come da ultimo chiarito dall’Agenzia
delle Entrate con risposta ad Interpello n. 375 del 25 maggio 2021.
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Vista
- la relazione istruttoria dell’Ufficio …………………del comune di ….. /dei comuni
di [ove aggregati] (eventuale).
Visti
- l’art. 118, quarto comma, della Costituzione;
- il d. lgs. n. 42/2002 e ss. mm.;
- la legge regionale n. ../…. (ove esistente);
- il d. lgs. n. 50/2016 e ss. mm., in particolare gli artt. 30, comma 8, 59 e 140,
come risultati a seguito delle modifiche apportate dal decreto-legge n. 76/2020,
convertito con modificazioni in legge n. 120/2020;
- il decreto-legge n. 77/2021, convertito con modificazioni in legge n. 108/2021,
nonché la successiva regolamentazione in materia di PNRR, compresi gli atti di
prassi ed interpretativi emanati dalle competenti Amministrazioni statali;
- la legge n. 136/2010 e ss. mm.;
- le Linee Guida dell’ANAC in materia di affidamento di servizi sociali;
- la legge n. 106/2016;
- il d. lgs. n. 117/2017 e ss. mm.;
- il DM n. 72/2021;
- la legge n. 241/1990 e ss. mm.;
- il D. Lgs. n. 267/2000 e ss. mm.;
- la legge n. 124/2017 e ss. mm.;
- il regolamento per l’attività contrattuale [eventuale];
- il regolamento per il riconoscimento di contributi, sovvenzioni ed altre utilità
economiche [eventuale].
* * *
Tanto premesso,
DETERMINA
1) le premesse tutte e le motivazioni di cui in premessa, che qui si intendono
integralmente richiamate e trascritte, costituiscono parte integrante e
sostanziale del presente atto, così come gli atti e i provvedimenti in essa
richiamati;
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2) di avviare il procedimento ad evidenza pubblica per la co-progettazione degli
interventi e delle attività meglio indicate in Premessa e nell’allegata Relazione
istruttoria tecnica [eventuale], ai fini dell’attuazione della proposta progettuale
presentata a …………………… ed ammessa a finanziamento, nell’ambito della
procedura ministeriale per la presentazione di intervento per ………………….
3) per l’effetto, nominare …………. quale RUP;
4) di approvare i seguenti atti, i cui schemi sono allegati alla presente
determinazione:
a) Avviso [Allegato n. ..];
b) modello di domanda [Allegato n. ..];
c) schema di convenzione [Allegato n. ..];
d) la relazione amministrativa estimativa del bene in oggetto;
5) di impegnare le risorse occorrenti dall’attuazione della presente
determinazione, nel rispetto della vigente disciplina, con imputazione ai capitoli
_________ (ove necessario) N.B. Se vi è impegno di spesa occorre precisare i
capitoli;
6) di pubblicare la presente determinazione nei modi di legge.
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A.2. – Bozza di Avviso
AVVISO PUBBLICO
PER L’ATTIVAZIONE DI UN PARTENARIATO CON ETS, MEDIANTE CO-
PROGETTAZIONE, AI SENSI DELL’ART. 55 DEL D. LGS. N. 117/2017 E
DELL’ART. .. DELLA LEGGE REGIONALE ../… [OVE ESISTENTE], FINALIZZATO
ALL’ATTUAZIONE DELLA PROPOSTA PROGETTUALE AMMESSA A
FINANZIAMENTO ……… (SPECIFICARE QUALE)
(CUP …………………..)
(CIG …………..)
Premesso che
- …………………….. [ente pubblico, ente locale, singolo o associato] (in avanti
anche solo “ente pubblico” o “Amministrazione procedente”) è titolare delle
funzioni amministrative in materia di …………….;
- ai sensi dell’art. 3 del D. Lgs. n. 267/2000 e ss.mm. (in avanti anche solo
“TUEL”) “2. Il comune è l'ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura
gli interessi e ne promuove lo sviluppo. (…)
- 5. I comuni e le province sono titolari di funzioni proprie e di quelle conferite loro
con legge dello Stato e della regione, secondo il principio di sussidiarietà. I comuni
e le province svolgono le loro funzioni anche attraverso le attività che possono
essere adeguatamente esercitate dalla autonoma iniziativa dei cittadini e delle
loro formazioni sociali”.
Richiamati
- lo Statuto dell’ente, il quale prevede fra l’altro che “………..” (cfr. disposizioni che
valorizzano il principio di sussidiarietà orizzontale);
- le Linee di mandato dell’ente, a mente delle quali “………….” (laddove di
interesse);
- la delibera di indirizzo n. … del ../../20.. (eventuale);
- il DUP dell’ente, approvato con delibera n. .. del ../../20... (eventuale).
Richiamata/e
- la delibera di Giunta comunale n. … del ../../…., con la quale è stata deliberata
la partecipazione alla procedura in oggetto;
- le delibere dei comuni di ….. (n… del ../../…), …….(n… del ../../…), e …….(n…
del ../../…), con le quali è stata deliberata la partecipazione in forma aggregata
alla procedura in oggetto, designando il comune di …… come ente capofila
[eventuale, in caso di partecipazione aggregata]
Rilevato che
- l’art. 118, quarto comma, della Costituzione, introdotto dalla legge
costituzionale n. 3/2001, di riforma del Titolo V della Costituzione, ha
riconosciuto il principio di sussidiarietà orizzontale, accanto a quello di
sussidiarietà verticale ai fini dell’esercizio delle funzioni amministrative.
26
Richiamato
- l’art. 55 del d. lgs. n. 117/2017 e ss. mm., recante il Codice del Terzo Settore
(in avanti anche solo “CTS”), il quale disciplina, in modo generale e
relativamente alle attività di interesse generale, previste dall’art. 5 del
medesimo Codice, l’utilizzo degli strumenti della co-programmazione, della co-
progettazione e dell’accreditamento;
- il secondo comma di detto articolo, per il quale “La co-programmazione è
finalizzata all'individuazione, da parte della pubblica amministrazione
procedente, dei bisogni da soddisfare, degli interventi a tal fine necessari, delle
modalità di realizzazione degli stessi e delle risorse disponibili”;
- in particolare, l’art. 55, terzo comma, prevede che “la co-progettazione è
finalizzata alla definizione ed eventualmente alla realizzazione di specifici
progetti di servizio o di intervento finalizzati a soddisfare bisogni definiti (…) (…)”;
- inoltre, il primo comma dell’art. 55 CTS a mente del quale “1. In attuazione dei
principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza ed economicità,
omogeneità, copertura finanziaria e patrimoniale, responsabilità ed unicità
dell'amministrazione, autonomia organizzativa e regolamentare, le
amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo
30 marzo 2001, n. 165, nell'esercizio delle proprie funzioni di programmazione e
organizzazione a livello territoriale degli interventi e dei servizi nei settori di
attività di cui all'articolo 5, assicurano il coinvolgimento attivo degli enti del Terzo
settore, attraverso forme di co-programmazione e co-progettazione e
accreditamento, poste in essere nel rispetto dei principi della legge 7 agosto
1990, n. 241, nonché' delle norme che disciplinano specifici procedimenti ed in
particolare di quelle relative alla programmazione sociale di zona”.
Precisato che
- a tale ultimo proposito, questo ente, anche in ragione di quanto precede, intende
avviare il procedimento di co-progettazione, nonché con la proposta progettuale
ammessa a finanziamento.
27
sociali, analogicamente applicabili all’oggetto dell’Avviso ministeriale, e,
segnatamene, in ordine:
a) alla predeterminazione dell’oggetto e delle finalità del procedimento ad
evidenza pubblica;
b) alla permanenza in capo all’Amministrazione pubblica procedente delle
scelte e della valutazione sulle proposte progettuali presentate dagli
interessati;
c) al rispetto degli obblighi in materia di trasparenza e di pubblicità, ai sensi
della disciplina vigente;
d) al rispetto dei principi del procedimento amministrativo ed in particolare di
parità di trattamento, del giusto procedimento.
Richiamate
- le Linee guida sul rapporto fra PA ed enti di Terzo settore, ai sensi degli articoli
55 – 57 del decreto legislativo n. 117/2017, adottate con DM n. 72/2021, in
ordine agli adempimenti procedurali, compresi quelli in materia di pubblicità e
di trasparenza;
- le Linee guida n. 17 di ANAC, approvate con Delibera del Consiglio n. 382/2022.
A tale ultimo proposito, si precisa che tali contributi non equivalgono a corrispettivi
per l’affidamento di servizi a titolo oneroso, come da ultimo chiarito dall’Agenzia
delle Entrate con risposta ad Interpello n. 375 del 25 maggio 2021.
Vista
- la relazione istruttoria dell’Ufficio …………………del comune di ….. /dei comuni
di [ove aggregati] (eventuale).
Visti
- l’art. 118, quarto comma, della Costituzione;
- il d. lgs. n. 42/2002 e ss. mm.;
- la legge regionale n. ../…. (ove esistente);
28
- il d. lgs. n. 50/2016 ed, in particolare, gli artt. 30, comma 8, 59 e 140, come
risultati a seguito delle modifiche apportate dal decreto-legge n. 76/2020,
convertito con modificazioni in legge n. 120/2020;
- il decreto-legge n. 77/2021, convertito con modificazioni in legge n. 108/2021, e
la successiva regolamentazione in materia di PNRR, compresi gli atti di prassi ed
interpretativi emananti dalle competenti Amministrazioni statali;
- la legge n. 136/2010 e ss. mm.;
- le Linee Guida dell’ANAC in materia di affidamento di servizi sociali;
- la legge n. 106/2016;
- il d. lgs. n. 117/2017 e ss. mm.;
- il DM n. 72/2021;
- la legge n. 241/1990 e ss. mm.;
- il D. Lgs. n. 267/2000 e ss. mm.;
- la legge n. 124/2017 e ss. mm.;
- il regolamento per l’attività contrattuale [eventuale];
- il regolamento per il riconoscimento di contributi, sovvenzioni ed altre utilità
economiche [eventuale].
***
Tanto premesso è pubblicato il seguente
AVVISO
1. PREMESSE E DEFINIZIONI
Le Premesse costituiscono parte integrante del presente Avviso.
Ai fini dell’espletamento della procedura di cui al presente Avviso sono adottate le
seguenti “Definizioni”:
- ATS: l’Associazione Temporanea di Scopo, che potrà essere formalizzata ad esito
del procedimento di co-progettazione, finalizzata all’attivazione di un
partenariato per …………………….;
- Altri enti: altri soggetti, diversi dagli enti di Terzo settore (ETS), che in qualità
di partner di progetto, relativamente ad attività secondarie e comunque
funzionali a quelle messe in atto dagli ETS, partecipino al partenariato, di cui
comunque gli ETS, singoli e associati, dovranno essere capofila;
- Amministrazione procedente (AP): il Comune di …. quale ente titolare della
procedura ad evidenza pubblica di co-progettazione, nel rispetto dei principi
della legge n. 241/1990 e ss. mm. in materia di procedimento amministrativo
[N.B. specificare se agisce quale ente capofila di un’aggregazione di comuni];
- CTS: Codice del Terzo Settore, approvato con d. lgs. n. 117/2017 e ss. mm.;
- Convenzione: l’accordo, sottoscritto dagli EAP e l’Amministrazione procedente,
ai sensi dell’art. 11 legge n. 241/1990 e ss. mm., per la regolamentazione dei
reciproci rapporti relativi all’attuazione della proposta progettuale, presentata
dal Comune ed ammessa a finanziamento;
- Co-progettazione: definizione congiunta, partecipata e condivisa della
progettazione esecutiva degli interventi e dei servizi fra la P.A., quale
Amministrazione procedente, e gli ETS che abbiano presentato regolare
29
domanda di partecipazione;
- Domanda di partecipazione: l’istanza presentata dagli ETS per poter
partecipare alla procedura di co-progettazione;
- Enti del Terzo Settore (ETS): i soggetti indicati nell’art. 4 del CTS, iscritti nel
RUNTS;
- Enti attuatori partner (EAP): gli Enti di Terzo Settore (ETS), singoli o associati,
la cui proposta progettuale sarà risultata più rispondente all’interesse pubblico
dell’Amministrazione procedente, e con i quali attivare il rapporto di
collaborazione;
- Procedura di co-progettazione: procedura ad evidenza pubblica per la
valutazione delle proposte progettuali presentate dagli ETS, cui affidare le
attività di progetto nei termini e nei limiti del presente Avviso;
- Proposta Progettuale (PP): il documento progettuale presentato dagli ETS, nei
modi previsti dall’Avviso ed oggetto di valutazione da parte di apposita
Commissione nominata dall’Amministrazione procedente;
- Progetto Definitivo (PD): l’elaborato progettuale, approvato
dall’Amministrazione procedente, allegato alla convenzione sottoscritta fra le
Parti;
- Responsabile del procedimento: il soggetto indicato dall’Amministrazione
procedente quale Responsabile del procedimento ai sensi della legge n.
241/1990 e ss. mm.;
- RUNTS: Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, istituito ai sensi degli
articoli 45 e ss. del CTS;
- Tavolo di co-progettazione: sede preposta allo svolgimento dell’attività di co-
progettazione;
- Valutazione di impatto sociale (VIS): la valutazione e la misurazione degli
impatti sociali generati dagli interventi e dalle azioni previsti nei confronti della
comunità di riferimento, in applicazione delle Linee guida ministeriali, approvate
con DM 23 luglio 2019 [ove prevista].
2. OGGETTO
Il presente Avviso ha ad oggetto la candidatura da parte degli Enti del Terzo settore
(ETS), a presentare, secondo quanto previsto dal successivo art. 7.1 – la domanda
di partecipazione e la documentazione allegata.
4. DURATA E RISORSE
Gli interventi e le attività oggetto della presente procedura di co-progettazione si
realizzeranno secondo le durate indicate nella scheda allegata al presente Avviso
(Allegato ..), decorrenti dalla data di sottoscrizione della Convenzione fra
l’Amministrazione procedente ed il partenariato valutato come quello più
rispondente alle finalità del presente Avviso e nel rispetto di quanto previsto
dall’Avviso ……….., che è allegato al presente Avviso, per farne parte integrante
(Allegato ..).
Al fine di promuovere i principi di massima partecipazione, trasparenza e
pubblicità, sin d’ora sono indicati gli elementi essenziali della Convenzione, di cui
al relativo schema (Allegato ..), che è stato elaborato tenendo conto di quanto
previsto dall’Avviso del …………….., con particolare riferimento alle linee di azione
e di tipologie di interventi finanziabili, alle spese ammissibili, agli obblighi delle
Parti, alle modalità di erogazione del contributo ministeriale e della rendicontazione
delle spese, alle modifiche / variazioni del Progetto finanziato, alle sanzioni,
all’esercizio dei poteri sostituivi ed, infine, a quanto previsto in tema di stabilità dei
progetti/interventi.
Non sono ammesse proroghe delle attività di cui alla Convenzione.
Le risorse messe a disposizione dall’Amministrazione procedente a titolo di
contributi non equivalgono a corrispettivi per l’affidamento di servizi a titolo
oneroso.
6. REQUISITI DI PARTECIPAZIONE
La presente procedura, che non consiste nell’affidamento di un servizio in appalto
e a fronte di un corrispettivo, è finalizzata all’attivazione di un partenariato per
l’attuazione degli interventi e delle attività previste nel …………………… presentato
dall’amministrazione procedente al …………………. ed ammesso a finanziamento.
31
Pertanto, appare necessario stabilire i seguenti requisiti di partecipazione dei
partecipanti, nel rispetto dei principi di proporzionalità e di ragionevolezza.
7. PROCEDURA
La procedura attivata con la pubblicazione del presente Avviso si articola secondo
quanto di seguito indicato.
8. CRITERI DI VALUTAZIONE
La Commissione valuterà le proposte progettuali (PP) utilizzando i criteri di
valutazione, coerenti con quelli stabiliti dall’art. …. dell’Avviso del ………….. meglio
specificati nella scheda allegata (Allegato ..).
33
finalizzate alla definizione condivisa del Progetto esecutivo …………, in conformità
alla proposta progettuale presentata dall’Amministrazione al…………… ed
ammessa a finanziamento.
Le operazioni dei Tavoli saranno debitamente verbalizzate ed i relativi atti - fatte
salve giustificate ragioni di tutela della riservatezza, nonché dell’eventuale tutela
delle opere dell’ingegno e/o della proprietà industriale e della concorrenza -
saranno pubblicati nel rispetto della vigente disciplina in materia di trasparenza
totale.
In relazione a quanto previsto dal più volte richiamato Avviso ministeriale, i
partecipanti alla presente procedura nel prendere parte ai lavori del Tavolo di co-
progettazione espressamente dichiarano ed accettano che il progetto elaborato
congiuntamente all’Amministrazione procedente diventerà di proprietà di
quest’ultima, fermo restando la possibilità per gli enti partner di citare il predetto
progetto all’esterno sulla base di idonea regolamentazione della comunicazione, che
sarà condivisa con l’Amministrazione procedente.
11. CONVENZIONE
Gli ETS selezionati quali Enti Attuatori Partners (EAP) degli interventi e delle
attività, oggetto di co-progettazione, sottoscriveranno apposita Convenzione
regolante i reciproci rapporti fra le Parti, sulla base dello schema allegato (Allegato
..).
34
16. RICORSI
Avverso gli atti della presente procedura può essere proposto ricorso al Tribunale
Amministrativo Regionale per ……………….., nei termini previsti dal Codice del
Processo Amministrativo, di cui al d. lgs. n. 104/2010 e ss. mm., trattandosi di
attività procedimentalizzata inerente la funzione pubblica.
35
A.3. - Bozza di domanda di partecipazione
Al ………...
Via/Piazza ……. n. ..
………………
e-mail ………….
DOMANDA DI PARTECIPAZIONE
(CUP …………………..)
(CIG …………………….)
denominato____________________________________________________________________
(eventuale)
in rete con le mandanti sotto riportate:
Organizzazione_________________________________________________________________
37
La sottoscritta /Il sottoscritto:
Organizzazione_________________________________________________________________
_____________________________________
(se ETS);
Aggiungere gli spazi necessari in funzione del numero dei soggetti in rete
CHIEDE/CHIEDONO
DICHIARA/DICHIARANO
di accettare senza riserva alcuna che l’efficacia degli atti della procedura indetta
dall’Amministrazione procedente è subordinata all’efficacia degli atti della
indicata procedura;
che non sussistono ipotesi di conflitto di interesse, di cui alla legge n. 241/1990
e ss. mm.;
39
di manlevare sin d’ora l’Amministrazione procedente da eventuali
responsabilità correlate alla partecipazione ai tavoli di co-progettazione, anche
in relazione al materiale ed alla documentazione eventualmente prodotta in
quella sede;
Data _______________
____________________________________
__________________________
__________________________________
(In caso di firma autografa allegare fotocopia del documento di identità del
sottoscrittore ai sensi del combinato disposto degli artt. 38 e 46 del DPR n.
445/2000)
41
A.4. – Bozza di dichiarazioni sostitutive
DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA
(da restituire in carta libera debitamente compilata e sottoscritta)
Organizzazione _________________________________________________________________
DICHIARA
42
non hanno riportato condanne penali e non sono soggetti a procedimenti penali
che impediscano i rapporti di lavoro con la Pubblica Amministrazione;
che l'Organizzazione opera con adeguata struttura organizzativa in ambiti
attinenti e compatibili alle attività previste nell'avviso pubblico e che le risorse
messe a disposizione possiedono capacità e conoscenze coerenti con l’ambito/i
di intervento individuato/i nell’allegato 2) Domanda di partecipazione;
di rispettare gli obblighi di legge in materia di lavoro, previdenza e assistenza;
di rispettare gli obblighi igienico-sanitari, assicurativi, di sicurezza previsti dalla
normativa vigente.
Autorizza al trattamento dei dati personali forniti ai sensi del D. Lgs. n. 196/2003
e s.m.i.i. e del GDPR (Regolamento UE 2016/679).
ALLEGA:
fotocopia/e di un documento di identità valido del/i sottoscrittore/i [NB: non
dovuta ove la dichiarazione sia sottoscritta digitalmente];
altro (specificare)
______________________________________________________________________
Data _______________
____________________________________
43
A.5. – Bozza di convenzione
SCHEMA DI CONVENZIONE
tra
- Amministrazione procedente
e
- ETS, singolo o associato, selezionato come “soggetto privato” (riferimenti …………..
Avviso ………..) e/o come “partner” (riferimenti Avviso) per l’attuazione dei singoli
progetti definiti ad esito della procedura ad evidenza pubblica di co-progettazione.
***
Premesse
(……….)
***
44
Art. 4 – (Risorse umane adibite alle attività di Progetto)
(La convenzione richiederà, in relazione alle risorse umane adibite alle attività di
progetto, sulla base di quanto proposto dagli ETS selezionati nell’ambito della
procedura, il rispetto della corrispondente disciplina di settore e del codice del Terzo
settore).
Art. 5 – (Attività)
(La convenzione indicherà le attività che saranno svolte dagli ETS nel rispetto di
quanto previsto dal Progetto e dall’Avviso pubblicato da…….., in particolare agli
articoli ………….).
Art. 6 – (Coordinamento)
(La convenzione disciplinerà la funzione di coordinamento degli interventi e delle
attività, svolte dagli ETS, individuati ad esito della procedura ad evidenza pubblica,
al fine di garantire l’efficacia dell’attuazione del Progetto.).
45
riguardo al raggiungimento dei traguardi e degli obiettivi previsti dal Progetto, ai
fini della successiva rendicontazione, nel rispetto di quanto stabilito dall’art.
…………… dell’Avviso).
Art. 13 – (Inadempienze)
(La convenzione disciplinerà le ipotesi di inadempienze, con il relativo regime
sanzionatorio, previsto in applicazione dei principi di proporzionalità e di
ragionevolezza, comunque coerenti con quanto previsto dall’Avviso ……………….
La convenzione, infine, richiamerà le ipotesi di esercizio dei poteri sostitutivi, da
parte del ……….. nei confronti dell’ente locale ammesso a finanziamento, ai sensi
dell’art. ………. dell’Avviso …………..).
Art. 14 - (Revisione)
(La convenzione indicherà termini, limiti e modalità di revisione della convenzione
in relazione a sopraggiunte modifiche normative, eventuale disequilibrio
economico-finanziario, altri fattori esogeni alle parti).
Art. 15 – (Risoluzione)
(La convenzione disciplinerà l’ipotesi della sua risoluzione ed il relativo
procedimento, anche in rapporto alle ipotesi di risoluzione della Convenzione fra
………… ed ente locale ammesso a finanziamento in relazione al Progetto, quale
accordo presupposto, con conseguente caducazione automatica della convenzione
fra Amministrazione procedente e relativo partenariato, in quanto rapporto
“derivato”, ferma restando la riduzione del contributo pubblico quale misura
ordinaria di tutela dell’interesse pubblico dell’Amministrazione procedente.
La convenzione, infine, in ragione della natura “unitaria” del Progetto, prevederà
l’ipotesi – ove possibile – della risoluzione parziale della stessa con conseguente
salvaguardia delle parti non interessate dalla patologia del rapporto).
46
Art. 17 – (Trattamento dei dati personali)
(La convenzione disciplinerà il trattamento degli eventuali dati personali trattati
nell’attuazione del progetto, ai sensi della vigente disciplina).
Art. 18 – (Controversie)
(La convenzione indicherà il foro competente in caso di eventuali controversie).
Art. 20 – (Registrazione)
(La convenzione sarà sottoposta a registrazione a cura e con oneri e spese a carico
degli EAP).
Art. 21 – (Allegati)
(La convenzione indicherà gli eventuali allegati).
47
B) Schemi degli atti relativi al procedimento di valorizzazione di beni culturali
(art. 71, comma 3, e/o art. 89, comma 17, CTS)
Infine, la scelta fra l’ipotesi di cui all’art. 71, comma 3 (valorizzazione di beni
culturali per finalità sociali) o all’art. 89, comma 17 (valorizzazione culturale in
senso proprio), oltre ad essere richiamata in tutti gli atti della procedura, sarà la
conseguenza delle finalità e del contenuto concreti della proposta progettuale,
presentata dall’ente locale ad altra amministrazione pubblica ed ammessa a
finanziamento.
Con queste avvertenze, pertanto, gli schemi degli atti della procedura di co-
progettazione possono essere utilizzate anche per le ipotesi di valorizzazione dei
beni culturali, ai sensi delle più volte richiamate disposizioni del CTS.
48
C) Fac simile di Avviso pubblico per Partenariato Sociale
ordinario
Numero C.I.G.
RICHIAMATI
6) il D.lgs. 117 del 03.07.2017 (c.d. Codice del Terzo Settore), il quale,
nell’ambito del TITOLO VII “dei rapporti con gli enti pubblici”, prevede
all’art. 55 che:
50
“1. In attuazione dei principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia,
efficienza ed economicità, omogeneità, copertura finanziaria e patrimoniale,
responsabilità ed unicità dell'amministrazione, autonomia organizzativa e
regolamentare, le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, nell'esercizio delle proprie funzioni
di programmazione e organizzazione a livello territoriale degli interventi e dei
servizi nei settori di attività di cui all'articolo 5, assicurano il coinvolgimento
attivo degli enti del Terzo settore, attraverso forme di co- programmazione e
coprogettazione e accreditamento, poste in essere nel rispetto dei principi
della legge 7 agosto 1990, n. 241, nonché delle norme che disciplinano
specifici procedimenti ed in particolare di quelle relative alla programmazione
sociale di zona.
2. La co-programmazione è finalizzata all'individuazione, da parte della
pubblica amministrazione procedente, dei bisogni da soddisfare, degli
interventi a tal fine necessari, delle modalità di realizzazione degli stessi e delle
risorse disponibili.
3. La coprogettazione è finalizzata alla definizione ed eventualmente alla
realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento finalizzati a
soddisfare bisogni definiti, alla luce degli strumenti di programmazione di cui
al comma 2.
4. Ai fini di cui al comma 3, l'individuazione degli enti del Terzo settore con cui
attivare il partenariato avviene anche mediante forme di accreditamento nel
rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità, partecipazione e parità di
trattamento, previa definizione, da parte della pubblica amministrazione
procedente, degli obiettivi generali e specifici dell'intervento, della durata e delle
caratteristiche essenziali dello stesso nonché dei criteri e delle modalità per
l'individuazione degli enti partner”;
7) la Sentenza della Corte Costituzionale n. 131/2020 secondo la quale il
succitato art. 55 rappresenta “una delle più significative attuazioni del
principio di sussidiarietà orizzontale valorizzato dall’art. 118, quarto comma,
Cost., realizzando per la prima volta in termini generali una vera e propria
procedimentalizzazione dell’azione sussidiaria – strutturando e ampliando
una prospettiva che era già stata prefigurata, ma limitatamente a interventi
innovativi e sperimentali in ambito sociale, nell’art. 1, comma 4, della legge 8
novembre 2000, n. 328 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato
di interventi e servizi sociali) e quindi dall’art. 7 del decreto del Presidente del
Consiglio dei ministri 30 marzo 2001 (Atto di indirizzo e coordinamento sui
sistemi di affidamento dei servizi alla persona ai sensi dell’art. 5 della legge 8
novembre 2000, n. 328.
L’art. 55 del Codice del Terzo Settore, infatti, pone in capo ai soggetti pubblici il
compito di assicurare, «nel rispetto dei principi della legge 7 agosto 1990, n. 241,
nonché delle norme che disciplinano specifici procedimenti ed in particolare di
quelle relative alla programmazione sociale di zona», il coinvolgimento attivo
degli Enti del Terzo Settore nella programmazione, nella progettazione e
nell’organizzazione degli interventi e dei servizi, nei settori di attività di interesse
51
generale definiti dall’art. 5 del medesimo Codice del Terzo Settore”.
La chiave di volta di un nuovo rapporto collaborativo con i soggetti pubblici
è dunque riconosciuta nella specifica attitudine degli Enti del Terzo Settore
a partecipare insieme ai soggetti pubblici alla realizzazione dell’interesse
generale.
“Gli Enti del Terzo Settore, in quanto rappresentativi della “società solidale”,
del resto, spesso costituiscono sul territorio una rete capillare di vicinanza e
solidarietà, sensibile in tempo reale alle esigenze che provengono dal tessuto
sociale, e sono quindi in grado di mettere a disposizione dell’ente pubblico sia
preziosi dati informativi (altrimenti conseguibili in tempi più lunghi e con costi
organizzativi a proprio carico), sia un’importante capacità organizzativa e di
intervento: ciò che produce spesso effetti positivi, sia in termini di risparmio di
risorse che di aumento della qualità dei servizi e delle prestazioni erogate a
favore della “società del bisogno”.
Si instaura, in questi termini, tra i soggetti pubblici e gli Enti del Terzo Settore,
in forza dell’art. 55, un canale di amministrazione condivisa, alternativo
a quello del profitto e del mercato: la «coprogrammazione», la «co-
progettazione» e il «partenariato» (che può condurre anche a forme di
«accreditamento») si configurano come fasi di un procedimento complesso
espressione di un diverso rapporto tra il pubblico ed il privato sociale, non
fondato semplicemente su un rapporto sinallagmatico,” Il modello configurato
dall’art. 55 Codice del Terzo Settore, infatti, non si basa sulla corresponsione
di prezzi e corrispettivi dalla parte pubblica a quella privata, ma sulla
convergenza di obiettivi e sull’aggregazione di risorse pubbliche e private per
la programmazione e la progettazione, in comune, di servizi e interventi
diretti a elevare i livelli di cittadinanza attiva, di coesione e protezione
sociale, secondo una sfera relazionale che si colloca al di là del mero
scambio utilitaristico.
8)il DM n. 72 del 31 marzo 2021 recante “Linee guida sul rapporto fra PA
ed enti di Terzo settore, ai sensi degli articoli 55-57 del d. lgs. n.
117/2017”, contenente l’indicazione degli elementi minimi delle procedure
di partenariato pubblico privato sociale, attivabili dagli enti pubblici,
inclusi gli adempimenti in materia di pubblicità e di trasparenza;
PREMESSO:
il progetto/piano di zona/……
AVVISA
che è indetta, ai sensi dell’art. 55, terzo comma, del d. lgs. n. 117/2017 e della
legge regionale n. ….. (eventuale), una procedura ad evidenza pubblica per la
individuazione di enti di Terzo settore, secondo quanto specificato dal
successivo art. 4, disponibili a co-progettare interventi finalizzati allo
svolgimento dei seguenti servizi sociali:
………..
………..
…………
54
ART.2 - COSTI E RISORSE DELLA COPROGETTAZIONE
…………….
…………….
……………
1)……………
2)……………
3)……………
55
l’accordo di collaborazione previa approvazione degli atti della procedura con
determinazione dirigenziale.
Sono ammessi all’istruttoria pubblica di co-progettazione tutti gli enti del Terzo
settore che, in forma singola o associata (stabile o di raggruppamento
temporaneo), siano interessati a co-progettare e a cogestire servizi e attività in
partenariato pubblico/privato sociale rivolti a cittadini …………………………….
Si intendono enti del terzo settore, ai sensi dell’art. 4 del D. Lgs. 3 luglio 2017, n.
117 (Codice del Terzo settore, in avanti anche solo “CTS”), le organizzazioni di
volontariato, le associazioni di promozione sociale, gli enti filantropici, le
imprese sociali, incluse le cooperative sociali, le reti associative, le società di
mutuo soccorso, le associazioni, riconosciute o non riconosciute, le fondazioni
e gli altri enti di carattere privato diversi dalle società costituiti per il
perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di
utilità sociale mediante lo svolgimento di una o più attività di interesse generale
in forma di azione volontaria o di erogazione gratuita di denaro, beni o servizi,
o di mutualità o di produzione o scambio di beni o servizi, ed iscritti nel registro
unico nazionale del Terzo settore.
ART.7 – PROCEDURA
La procedura di individuazione degli enti, che abbiano manifestato interesse a
partecipare, è svolta da una Commissione tecnica composta da tecnici
competenti per le materie oggetto di co-progettazione, nominata con
57
determinazione dirigenziale dopo la data di scadenza per la presentazione delle
proposte progettuali.
I lavori della Commissione inizieranno, in seduta pubblica, il giorno …….. alle
ore …….. presso ………………………………….
Nel giorno e nell’ora fissata, la Commissione, dopo le verifiche preliminari,
procederà in seduta pubblica all’apertura della Busta n. 1 “Documentazione
per l'ammissione all'istruttoria pubblica” e all’esame della documentazione in
essa contenuta.
Si procederà quindi, in relazione ai soggetti ammessi all’avvio della co-
progettazione.
Si applica la disciplina in materia di soccorso istruttorio, ai sensi della legge n.
241/1990, in ordine alle regolarità sanabili della domanda di partecipazione.
IL RUP
59