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b) 6x10 x 9.8x0.1=5.9x10 Newton
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c) 6x10 x 0.1=6x10 Newton
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d) 6x10 / 0.1=6x10 Newton
e) Una forza pari al suo peso
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a) il peso delle tre borracce è esattamente lo stesso
b) il peso della borraccia di Elena è minore di quello della borraccia di Nina
c) il peso della borraccia di Silvia è minore di quello della borraccia di Elena
d) la massa della borraccia di Elena è minore di quella alla partenza
e) il peso delle borracce di Silvia e di Nina dipende dal periodo dell’anno in cui avviene la
misura, dato che l'asse terrestre è inclinato
MOMENTO ANGOLARE
PENDOLO
ATTRITO
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SOLUZIONI
1. b)
Infatti, se la velocità varia uniformemente da zero a v nel tempo t, si ha:
∆v = vfinale - viniziale = v - 0 = v e ∆t = t
Ricordando che il rapporto
rappresenta l’accelerazione media a cui è soggetto il corpo, si ha:
2. c)
Infatti, se il cosmonauta “galleggia” all’interno della stazione spaziale significa che, nel
sistema di riferimento della stazione stessa, la risultante delle forze agenti sul
cosmonauta è nulla. Allora, dal secondo principio della dinamica, l’accelerazione agente
sul cosmonauta nel sistema di riferimento della stazione spaziale è nulla.
Ne consegue che, visti dal sistema di riferimento della Terra, la stazione spaziale e il
cosmonauta sono soggetti alla stessa accelerazione, che è quella centripeta della
stazione spaziale.
(Oppure, andando per esclusione:
La risposta a) è errata perché nel moto circolare uniforme (velocità angolare costante)
l’accelerazione non è nulla, ma esiste un’accelerazione centripeta diversa da zero.
La risposta b) è errata perché per ruotare attorno alla Terra la stazione spaziale deve
risentire della forza di attrazione gravitazionale del pianeta.
Le risposte d) ed e) sono errate perché la pressurizzazione o la rotazione della stazione
spaziale non possono compensare la forza di attrazione gravitazionale.)
3. a)
Dal secondo principio della dinamica:
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4. c)
Dal secondo principio della dinamica:
5. e)
1. d)
Invertendo la formula per la forza di attrazione gravitazionale, si ottiene:
Ricordando che le forze si misurano in Newton, le distanze in metri e le masse in
chilogrammi, l’unità di misura di G è:
2. e)
Le prestazioni nelle prime quattro discipline sportive dipendono significativamente dalla
forza peso e, quindi, dall’accelerazione di gravità. Su un pianeta con un’accelerazione
di gravità molto diversa da quella terrestre, saranno molto diverse le prestazioni
ottenute da atleti terrestri in queste quattro discipline. L’unica disciplina per cui le
prestazioni non risultano significativamente affette dalla forza di gravità è il nuoto: la
resistenza all’avanzamento degli atleti nell’acqua è data dalla viscosità del liquido, che
non dipende dalla gravità. Allora il tempo di percorrenza dei 200 metri dorso non
varierebbe significativamente.
3. b)
La forza di attrazione gravitazionale tra un oggetto e la Terra dipende dalla distanza
dell’oggetto dal centro della Terra. Più ci si allontana dal centro della Terra, più la forza
di attrazione diminuisce.
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Poiché la Terra non è una sfera perfetta ma risulta leggermente schiacciata ai poli, la
forza di attrazione gravitazionale sarà maggiore ai poli (più vicini al centro della Terra)
rispetto che all’equatore. La borraccia ai poli peserà leggermente di più di quella
all’equatore.
4. c)
Vedi esercizio precedente.
MOMENTO ANGOLARE
1. a)
Per un corpo che ruota attorno a un punto fisso, il momento angolare è dato da:
L = I·𝛚
con I: momento di inerzia del corpo e 𝛚: velocità angolare con cui ruota il corpo.
Nel passaggio dallo stato iniziale (pattinatrice con le braccia strette al corpo) a quello
finale (pattinatrice con le braccia allargate), il momento angolare si conserva, cioè:
L = I·𝛚 = costante
da cui si ricava che I e 𝛚 sono inversamente proporzionali (se il prodotto di due
grandezze deve rimanere costante, aumentando una delle due l’altra deve diminuire, e
viceversa).
Il momento di inerzia di un corpo dipende dalla sua forma: il momento di inerzia della
pattinatrice con le braccia strette al corpo è minore di quello della pattinatrice con le
braccia allargate.
Allora, se il momento di inerzia aumenta passando dallo stato iniziale a quello finale, la
velocità angolare diminuisce e la pattinatrice ruota più lentamente.
PENDOLO
1. e)
In un moto oscillatorio armonico, come quello compiuto dal pendolo, il punto di massima
ampiezza di oscillazione (1) è caratterizzato da accelerazione massima e velocità nulla.
Allora, tagliando il filo quando il pendolo si trova in questa posizione, il peso cade
verticalmente per effetto della forza di gravità P con velocità iniziale nulla.
Se, invece, il filo fosse stato tagliato in una posizione intermedia dell’oscillazione (per
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esempio (2) o (3)), il peso avrebbe compiuto un moto parabolico con velocità iniziale
tangente alla traiettoria di oscillazione del pendolo.
(1)
(3)
v3 (2) P
v2
P
P
2. d)
Infatti il periodo di oscillazione di un pendolo per piccoli angoli di oscillazione è dato da:
dove l rappresenta la lunghezza del filo e g è l’accelerazione di gravità.
3. c)
Come visto nell’esercizio precedente, il periodo di oscillazione del pendolo per piccoli
angoli di oscillazione dipende unicamente dalla lunghezza del filo, che rimane costante se il
filo è inestensibile. Allora anche il valore del periodo T rimane costante.
Tale fenomeno è noto con il nome di isocronismo delle piccole oscillazioni.
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ATTRITO
1. a)
O P
Quando l’uomo sale sulla scala, la sua forza peso genera un momento di rotazione rispetto
al punto di appoggio sul pavimento O che tende a far cadere la scala.
Allora, per evitare che la scala scivoli, è necessario che nel punto O l’attrito tra scala e
pavimento sia elevato.
2. c)
Se il moto risultante del corpo è rettilineo e uniforme, significa che la somma algebrica delle
forze agenti nella direzione del moto deve essere nulla (dal secondo principio della
dinamica: se il moto è uniforme, l’accelerazione è uguale a zero; allora da Ftot = ma, anche
la forza totale agente sul corpo è uguale a zero).
Sull’orizzontale, le forze che agiscono sul corpo sono la forza F e la forza di attrito Fa.
Affinché la loro somma algebrica sia nulla, le due forze devono essere uguali in modulo e
con verso opposto.
Fa F
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3. a)
Le forze agenti sul corpo lungo la direzione del moto sono la forza F e la forza di attrito Fa,
come nell’esercizio precedente.
Dal secondo principio della dinamica, si ha:
Ftot = m·a
e, poiché F e Fa hanno verso opposto, la loro somma algebrica è:
Ftot = F - Fa
Allora:
F - Fa = m·a
da cui:
Fa = F - m·a = 2 N - 2 kg·0.5 m/s2 = 2 N - 1 N = 1 N
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