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CENTRO DI STUDI «ALDO PALAZZESCHI»
Università degli Studi di Firenze
Facoltà di Lettere e Filosofia

QUADERNI ALDO PALAZZESCHI


18
La Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze
intende onorare la memoria e la patria sollecitudine di Aldo
Palazzeschi, che l’ha costituita erede delle sue carte e delle
sue fortune ed esecutrice della sua volontà, come per l’ad-
dietro col conferimento di borse di studio e più di recente con
premi ai suoi migliori allievi nel campo delle discipline care
allo scrittore, la letteratura italiana intesa nella sua più ampia
accezione e la lingua (0 le lingue) în cui s'è espressa, con una
nuova e parallela iniziativa: l'istituzione di una collana inti-
tolata «Quaderni Aldo Palazzeschi», nella quale accogliere i
risultati più degni raggiunti in dette discipline, conforme
all’esplicita designazione del testamento, dai giovani usciti da
questa Facoltà, che del lascito sono gli effettivi destinatari.
I «Quaderni» ospitano studi critici, indagini storiche,
edizioni, commenti ai testi, giudicati meritevoli dal
Consiglio Direttivo del Centro di Studi «Aldo Palazzeschi».
Costanza Geddes da Filicaia

La biblioteca
di Federigo Tozzi

Le Lettere
Copyright © 2001 by Casa Editrice Le Lettere — Firenze
ISBN 88 7166 576 7
www.lelettere.it
A Gabriella Fanfani e agli anni del «Michelangiolo»
Al momento di concludere il mio lavoro, desidero esprimere
la più sincera riconoscenza a coloro che ne hanno seguito lo svol-
gimento e che hanno contribuito in maniera determinante alla sua
realizzazione.
Grazie quindi a Giorgio Luti e Marco Marchi che mi banno
saputo indirizzare in una ricerca non sempre facile, anzi spesso dif
ficile, e che mi hanno accompagnata, con scienza, coscienza, non-
ché con affettuosa partecipazione, nel lungo iter tozziano.
Grazie a Luigi Baldacci, Enrico Ghidetti e Gino Tellini per
l'apprezzamento e per il tempo che mi hanno dedicato.
Grazie a Silvia Tozzi che mi ha generosamente aperto le porte
della sua casa, permettendomi di catalogare quelli che furono i libri
di suo nonno, e che è stata prodiga di utilissime indicazioni ai fini
della distinzione tra le grafie di Federigo e Glauco Tozzi.
Grazie a Simona Costa per la sua attenzione e per la premu-
rosa sollecitudine.
Grazie infine a M. B. che ha avuto a cuore questo libro come
nessuno mai.
INTRODUZIONE

UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA

1. Federigo e i suoi libri

Ho accolto con molta soddisfazione la notizia della morte di Fe-


derigo Tozzi, uomo privo di qualsiasi valore, autore d’insignifi-
canti e vuoti romanzi, Egli era povero, non soltanto per condi-
zione sociale, ma anche d’ingegno. Fu gonfiato, ebbe il suo quar-
to d’ora: non si meritava altro. Ha avuto anche troppo. Ha fatto
benissimo a morire.

È con parole di rara crudeltà che l’allora ventiduenne


Mino Maccari liquidava nelle pagine del suo diario la noti-
zia della recente morte di Federigo Tozzi, figlio di Ghigo,
scomparso la mattina della domenica di Pentecoste del 1920,
mentre correva il suo trentottesimo anno di età, per una
forma fulminante di polmonite. Non tutti, a dire il vero,
furono così spietati nel commentare la morte di Federigo:
Luigi Pirandello, ad esempio, ricordò affettuosamente l’ami-
co nella dedica del suo Carnevale dei morti a Emma Palagi,
Marino Moretti rammentò più volte lo scomparso nei libri
di cui fece dono alla vedova, mentre la rivista «Lidel», di
cui Tozzi era redattore, pubblicò, nel numero immediata-
mente successivo alla sua scomparsa, una foto del piccolo

! E. Garta, Federigo è morto? Ben gli sta, in «La Nazione», 19 luglio


1998.
10 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Glauco ed una nota di condoglianze”. Le commemorazioni


ufficiali organizzate dal comune di Siena per l’illustre citta-
dino furono invece un fallimento: per un disguido, infatti,
il vagone che trasportava la salma di Federigo non giunse a
destinazione e quando finalmente esso fu recuperato, il pic-
colo corteo che attendeva l’arrivo della bara per renderei
dovuti onori si era dileguato.
L'opinione che circolò su Tozzi negli ultimi anni della
sua vita e in quelli successivi alla sua morte fu spesso quella
di un autore forse ingegnoso e originale, ma certamente privo
di adeguati strumenti culturali, legato ad una oscura e gret-
ta provincia dell’anima. Questa, si badi bene, non era certo
solo l’opinione dei suoi detrattori, ma anche di alcuni di
coloro che gli erano, e gli sarebbero stati, amici. Si pensi ad
esempio all’;xcipit della recensione a Cox gli occhi chiusi
(«romanzo d’ambiente provinciale e campagnolo, la cui tra-
ma si svolge, come una via carrareccia, su per i poggi del
Chianti») a firma di Domenico Giuliotti apparso su «I libri
del giorno» del marzo 1919, i cui contenuti, pur venati da
ironia, dimostrano tuttavia come anche Giuliotti vedesse, al-
meno per certi aspetti, in Federigo un animo rozzo e privo
delle dovute «limature» culturali:

È uscito in questi giorni presso la Casa Treves il nuovo ro-


manzo Con gli occhi chiusi di Federigo Tozzi. Questo tanghero
di scrittore, tagliato in una macchia maremmana, stagionato a
Siena e trasportato a Roma, è ancora un legno torto e nocchioso
sul quale s’intacca il ferro della pialla’.

Certo è che il lavoro di catalogazione della biblioteca


privata di Federigo Tozzi, intrapreso a partire dal febbraio

2 Cfr. «Lidel», aprile 1920, p. 44.


} D. GiuLioTTI, Federigo Tozzi, in «I libri del giorno», marzo 1919,
p. 119.
* Ivi, p. 117.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA il

1998, si è collocato in un clima culturale ben diverso da


quello sopra descritto. Il giudizio sul nostro autore era in-
fatti ormai radicalmente cambiato: primo venne Giacomo
Debenedetti che a Tozzi dedicò un ciclo di lezioni svoltosi
nel 1961-62? ed il saggio Cor gli occhi chiusi, lettura com-
memorativa tenuta dal critico nella Sala del Comune di Sie-
na nel 1963. Fu proprio Debenedetti il primo ad opporsi
ad un’interpretazione dell’opera tozziana in chiave pretta-
mente naturalistica e ad una analisi della sua vicenda umana
secondo un'ottica «patologizzante», come suggerito ad e-
sempio da Alfredo Gargiulo. Ugualmente, il critico indicò
con chiarezza Con gli occhi chiusi come il capolavoro di Fe-
derigo, esprimendo un giudizio che è oggigiorno ampiamen-
te condiviso dai critici tozziani, e mise in relazione al nostro
autore, pur attraverso una indagine che avrebbe forse me-
ritato maggior sviluppo, le figure di Sigmund Freud e di
Franz Kafka. Ovviamente, quindi, quella che può essere de-
finita come la formidabile intuizione debenedettiana, rap-
presenta un punto di svolta nel modo di concepire e sotto-
porre a giudizio critico l’opera di Federigo Tozzi. Sulla stra-
da aperta da Debenedetti, ad integrazione, approfondimen-
to e rinnovamento di quanto detto nelle pagine del Romzar-
zo del Novecento e del Personaggio-uomo si collocano poi gli
studi di Luigi Baldacci, di Marco Marchi e di Laura Melosi,
le indagini archivistiche della studiosa americana Loredana
Anderson e, più in generale, tutta quella produzione nata
dallo sforzo di analisi portato avanti in tal senso dai critici
tozziani.
Su Federigo Tozzi sono state anche scritte delle biogra-

3 Gli appunti di queste lezioni sono raccolti nel postumo Romanzo


del Novecento, Garzanti, Milano, 1971, pp. 125-256.
6 Questo saggio fu inizialmente pubblicato su «Aut-Aut», novem-
bre 1963, pp. 28-43 ed è poi entrato a far parte del volume 1/ persorag
gio-uomo, Garzanti, Milano, 1988, pp. 81-101.
12 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

fie, prima tra tutte la Vita di Federigo Tozzi di Paolo Cesa-


rini, uscita in prima edizione nel 1935” e ripubblicata con
modifiche nel 1982. Ultima in ordine cronologico si colloca
invece l’opera di Marco Marchi Vita scritta di Federigo Toz-
zi8. 1 due lavori si differenziano comunque nettamente: se
infatti Cesarini scrive una biografia di genere tradizionale,
esponendo la vita di Tozzi con un andamento di tipo nar-
rativo ed aggiungendo alcune considerazioni personali (ed
un'interessante notazione sulle letture del nostro autore, pur
non sistematicamente approfondita), Marchi sceglie di dar
vita ad un’'autobiografia che Tozzi non ha mai scritto, cre-
ando perciò un testo apocrifo, ed anzi meglio «un falso che
ambisce fin dal titolo al falso d’autore»’. Sarà poi opportu-
no ricordare il saggio di Marco Marchi, La cultura psicolo-
gica di Tozzi, che risale al 1985", interamente dedicato ad
un excursus delle conoscenze tozziane in ambito psicologi-
co, aspetto dei più interessanti (e per certi versi dei più in-
tricati) nel panorama culturale dell’autore. Non è nostra
intenzione esporre qui una sintesi di tale studio, ma varrà la
pena ricordare l’importanza dei nomi citati per disegnare il
quadro della cultura psicologica tozziana (da James, a Ja-
net, da Freud a Ribot, solo per citarne alcuni). Ci preme infine
riportare una riflessione esposta da Marchi in questo studio
poiché essa ben inquadra il problema del rapporto tra genio
e follia e tra vita vissuta e pagina scritta. Così dice Marchi:

Non ho difficoltà a credere che i percorsi psicologici battuti


da Tozzi si siano delineati, in parallelo con quelli della sua appli-

TP. Cesarini, Vita di Federigo Tozzi, Tempo Nostro, Adria, 1935.


8 M. Marcui, Vita scritta di Federigo Tozzi, Le Lettere, Firenze,
1997.
? Ivi, p.3.
!° M. MARCHI, La cultura psicologica di Tozzi, in «Paragone», n. 422-
424, aprile-giugno 1985, pp. 78-93.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 13

cazione creativa, all’insegna di insorgenze pratiche diciamo pure


autoanalitiche ed autoterapeutiche [...] tuttavia, è letterariamen-
te impazzendo di più che Tozzi combatte la pazzia!'.

Da un lato risulta quindi che il punto di partenza auto-


biografico o comunque personalistico necessita poi in un
grande scrittore di essere ampliato, ma costituisce pur sem-
pre in molti casi il riferimento iniziale‘, dall’altro, riguardo
al discorso del rapporto tra genio e follia, che è l’arte ad
illuminare la follia e mai invece la follia a spiegare l’arte («È
letterariamente impazzendo di più che Tozzi combatte la
pazzia»).
Catalogarei quasi settecento volumi della biblioteca pri-
vata di Federigo Tozzi ha voluto dire, quindi, trovare nume-
rose conferme di quanto già era stato ricostruito riguardo le
fonti della cultura tozziana e mettere nel contempo in luce
alcune interessanti novità. Ma ha anche significato poter
in qualche modo entrare nella quotidianità delle letture di
Federigo Tozzi, scoprirne i modi di consultare i libri e di
prendere appunti, verificarne, tramite le numerose dedi-
che presenti, i contatti e le amicizie, fino a poter elaborare
una esauriente teoria su, per dirla tozzianamente, «come leg-
geva lui»,
La biblioteca privata di Federigo Tozzi si trova attual-
mente custodita dalle eredi del figlio Glauco nella casa se-
nese di Castagneto. I volumi presenti sono seicentottan-

ti Iu;, pp. 80-81.


Potremmo addirittura arrivare a dire che due scrittori, uno me-
diocre ed uno grandissimo, possono entrambi partire dal riferimento
autobiografico; la differenza tra i duc starà poi nell’incapacità dell’uno
e nella capacità dell’altro di guardare all’«oltre» che si apre una volta
superato, anche se non necessariamente eliminato, lo spunto autobio-
grafico.
4 M. Marchi, Le cultura psicologica di Tozzi, cit., p. 81.
14 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

taquattro (pur con titoli che si ripetono). Circa un terzo degli


autori è straniero. Inoltre, risultano presenti molti libri non
in lingua italiana, dei quali la maggior parte in francese, due
in inglese ed uno in tedesco. Per quanto riguarda la lettera-
tura classica, esiste una sostanziale equità numerica tra le
opere di autori greci e quelle di autori latini. Si noti, in par-
ticolare, la presenza di un volume della Natura delle cose, la
cui consultazione è attesta da Cesarini nel biennio 1905-
1906. Merita una segnalazione anche la presenza di alcuni
manuali di letteratura latina e greca e di un volume, Proso-
dia latina, a cura di Marco Belli, a cui fa riferimento la stes-
sa Laura Melosi in Anzwza e scrittura”.
L’autore in assoluto più rappresentato è Honoré de
Balzac, del quale sono custoditi ben trenta volumi; a lui
seguono Gabriele d'Annunzio con ventisette opere e Guy
de Maupassant con diciotto volumi. Lo stato di conserva-
zione dei libri è mediamente cattivo, a riprova del fatto che
ci troviamo di fronte ad una biblioteca intensamente vissuta
e consultata e mai esclusivamente conservata in funzione
museale.
È innanzitutto interessante notare come moltissimi vo-
lumi siano contrassegnati dalla firma di Federigo Tozzi vel
da una datazione da lui apposta. Ciò consente di ipotizzare
che le opere che recano la firma di Tozzi siano state oggetto
di particolare attenzione. La presenza della data di acqui-
sto, peraltro spesso accompagnata dalla indicazione del
luogo dove questo acquisto è avvenuto, permette poi di
stabilire con un buon grado di approssimazione il periodo
in cui l’opera è stata letta, offrendo il termine 4 quo della
consultazione dell'esemplare. I luoghi in cui Tozzi sceglie di
apporre la sua firma e, eventualmente, la data, sono i più

4 Cfr. P. CESARINI, Vita di Federigo Tozzi, cit., p. 12.


5 Cfr L. MeLOsI, Arzzza e scrittura, Le Lettere, Firenze, 1991, p. 12.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 15

svariati: si passa dalla copertina, al frontespizio, alla prima


o all’ultima pagina di guardia. Non è infine raro che la firma
appaia più volte nello stesso libro. Le date risultano sovente
dettagliate, con l’esplicitazione del giorno della settimana e
del luogo in cui è avvenuto l’acquisto. Più frequentemente,
tuttavia, la datazione consiste nella semplice indicazione, in
forma numerica, del giorno, del mese
e dell’anno. Gran parte
delle date afferisce agli anni compresi tra il 1914 ed il 1919,
con una particolare concentrazione nel triennio 1917-1919.
Gli unici volumi su cui Tozzi appone una data anteriore al
1910 sono i Canti scelti e Foglie d’erba di Walt Whitman,
datati rispettivamente «Firenze, 19 maggio 1904» e «30
maggio 1908», l’Eweide (21 ottobre 1906), Salomè e la Casa
dei melograni di Oscar Wilde (24 ottobre 1906 e 31/3/907),
i Saggi di Ralph Emerson (1906), la Sposa sagace di Carlo
Goldoni (Roma, 1/9/1907) e i Poèmes et sylves di Moréas
(30 maggio 1908 come Foglie d'erba di Whitman).
Più complicata appare invece la questione delle firme:
sembra infatti che Federigo si sbizzarrisca nello scrivere il
suo nome, fino a ricorrere all’uso, pur sporadico, di due
timbri, l’uno tondo e l’altro rettangolare, recanti le sue ini-
ziali. La firma che appare più frequentemente è quella più
ovvia, vale a dire «Federigo Tozzi», ma notevolmente rap-
presentate sono anche le forme «F. Tozzi» e semplicemente
«Tozzi», mentre leggermente minoritarie sono le scelte di
«Fed. Tozzi» e «Federigo Antonio (o E A.) Tozzi». In pochi
casi, infine, tra i quali quello del celebre Principi di psico-
logia di William James, è presente, con la grafia di Tozzi, la
firma «Emma-Federigo», risalente ai tempi del fidanzamen-
to del nostro autore con la futura moglie Emma Palagi. Pur
essendo difficile stabilire una precisa cronologia delle firme,
pare probabile che il genere di firma più comune, vale a dire
«Federigo Tozzi», sia quello normalmente scelto dal Tozzi
maturo, in quanto l’altra versione frequente, «Federigo An-
tonio Tozzi», ricorre spesso in opere di uso scolastico, pre-
16 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

sumibilmente consultate dal nostro autore in età giovanile.


Non è d’altronde da escludere che ci fosse in Federigo una
volontà di distinguersi, con l’uso del secondo nome, dall’al-
trimenti omonimo padre Ghigo del Sasso, non già per evi-
tare di creare confusione sull’appartenenza dei libri, dato
che Ghigo certo non era interessato ad attività di lettura,
ma per riappropriarsi simbolicamente di un'identità esisten-
ziale che il nostro autore sentiva minacciata dall’incomben-
za del genitore.
Il numero delle dediche presenti nei libri tozziani è an-
ch’esso rilevante. Rimandando alla parte catalogica di que-
sto studio per una elencazione completa di tali dediche, in-
dichiamo qui le più significative: innanzitutto, quelle del-
l’amico danese Johann Jergensen che dedica a Tozzi moltis-
sime opere, sue e di altri, a partire dai Persieri di Pascal e
dal Vademecum del Cristiano in cui la dedica è, lapidaria-
mente, «Quaere quod quaeris!», per arrivare alla sua Campa-
na «Roeland» in cui Jargensen si firma col nome di «Messer
Giovanni Aguto». Infine, nelle opere complete di Laforgue,
presumibilmente regalate a Tozzi da Jargensen stesso, la
dedica, in francese, recita: «Au poète Tozzi ces vers d’un
autre fou, francais (sic) celui-là, et un souvenir d’un troisiè-
me fou, mais de Danemark».
Ricordiamo poi l’affettuosa dedica indirizzata a Fede-
rigo da Marino Moretti, che accompagna il dono del suo
Giardino dei frutti con queste parole: «A Federigo Tozzi,
fraternamente Marino Moretti, crocerossino», facendo rife-
rimento alla comune esperienza dei due scrittori nei primi
mesi del conflitto mondiale. Questo Îibro fu peraltro ogget-
to di una recensione tozziana apparsa su «Sapientia» del
marzo-aprile 1916". Ferdinando Paolieri, che Tozzi aveva

6 Cfr. E Tozzi, Pagine critiche, a cura di G. Bertoncini, Ets, Pisa,


1993, pp. 138-147.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 1/

conosciuto tramite i buoni uffici di Domenico Giuliotti”, usa


termini diretti e un tono di greve sarcasmo per dedicare al
nostro autore il suo poema in ottava rima Venere agreste a
«Federigo Tozzi anima gemella pazzo, porco e poeta». In-
fine Tommaso Salvini, con il dono della sua leggenda me-
dioevale in un atto in versi I/ Buon seme, approfitta per in-
viare a Federigo «molte scuse e molto affetto». Tra i dedi-
canti famosi, ma non legati a Tozzi da particolari vincoli di
amicizia, si ricordino Sibilla Aleramo, che fa omaggio al
nostro autore del suo I/ passaggio, Grazia Deledda, che gli
dedica Marianna Strca*, opera peraltro recensita da Tozzi
con toni favorevoli nel numero di «Sapientia» del gennaio-
febbraio 1916”, e Corrado Alvaro, futuro autore di un Ri-
cordo di Federigo Tozzi, apparso in «Il Mondo» del 28 mar-
zo 1924, che indirizza a Federigo le sue Poesie grigioverdì,
indicando la data del 27 luglio 1917.
Degno di nota è poi il caso dell’opera di Tommaso da
Kempis, De inzitatione Christi libri quatuor, dedicata a Fe-
derigo dalla moglie Emma, con scelta certamente non ca-
suale”. Ricordiamo poi come alcuni scrittori di scarsa fama
indirizzino a Tozzi le loro prove letterarie in cerca di un suo
giudizio. Tra essi Giuseppe Angelo Peritore, tenente del
trentaquattresimo battaglione fanteria di stanza a Mondo-
vì, che invia al nostro autore la sua raccolta di liriche Aw-
tunnale «con preghiera di un giudizio», e Mario Maria Mar-

1 Cfr. D. Giuviorti, Federigo Tozzi, cit., p. 117.


!# Entrambe le autrici, nelle loro dediche, scrivono erroneamente
il nome proprio di Tozzi, ribattezzandolo «Federico».
Cfr. E Tozzi, Pagine critiche, cit., pp. 134-138.
2° Merita di essere osservata una curiosa coincidenza: anche nella
biblioteca privata di Italo Svevo è custodita quest'opera del da Kem-
pis, acquistata dalla moglie dello scrittore, Livia Veneziani, in versione
francese. Pare però che Ettore Schmitz non gradisse affatto la presenza
del De wzitatione Christi nella sua biblioteca (Cfr. M. MarcHI, Vita scritta
di Italo Svevo, Le Lettere, Firenze, 1998, p. 40).
18 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

tini e Ignazio Drago che dedicano a Federigo due loro opere,


rispettivamente Le frame e L'involucro, chiedendo un suo
giudizio che, presumiamo, mai sarà arrivato, visto che le
pagine di entrambi i libri non sono state tagliate.
Per quanto riguarda poi le abitudini di lettura di Tozzi,
si noti innanzitutto come egli sia parsimonioso nelle sotto-
lineature: tra le più significative segnaliamo quella presente
nel bergsoniano Matière et mémoire dove la p. 87 è eviden-
ziata quasi per intero su entrambi i margini con un tratto di
matita rossa.
Altra consuetudine tozziana è quella di usare ogni spa-
zio bianco presente nei suoi libri per appuntarsi frasi e os-
servazioni: non a caso la breve prosa // Prof N. N., pubbli-
cata da Glauco Tozzi nelle vallecchiane Prose sparse” e datata
dallo stesso Federigo «8 ottobre 1902», è stata scritta dal
nostro autore sulle pagine bianche presenti tra due cartine
geografiche di un manuale scolastico Hoepli. Di rilevante
importanza è poi il lungo appunto che appare sulla coper-
tina della Histoire abrégée de la littérature francaise per il
quale rimandiamo al paragrafo dedicato ai percorsi psicolo-
gici tozziani. Infine, delle Fleurs du mal di Baudelaire, au-
tore che Tozzi amò e del quale tradusse anche alcune liri-
che”, egli sottolinea i vv. 1-3 della quartina v della poesia
L’amour du mensonge, nei quali si fa riferimento a occhi di
straordinaria malinconia.
Tra le annotazioni lontane da ogni carattere critico-let-
terario ricordiamo per curiosità l’orario dei treni appuntato
su una pagina di guardia del Libro dell’arte di Cennino Cen-
nini e la lista di cibarie presente a p. 17 del catalogo Scrittori
d'Italia della Laterza.

2 Cfr. F. Tozzi, Cose e Persone. Inediti e altre prose, a cura di G.


‘Tozzi, Vallecchi, Firenze, 1981.
® Cfr. L. MELOSI, Anima e scrittura, cit., pp. 99-100,
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 19

Sulle pagine dei libri tozziani si trovano frequentemen-


te disegni: alcuni di essi sono di mano di Glauco Tozzi, che
peraltro si dedicò nella sua vita ad un'intensa attività di
pittura, espressa anche sotto forma di disegni, su questi li-
bri che, se appartennero in primo luogo al padre, furono
però anche oggetto di una sua frequente consultazione;
appare tuttavia probabile che siano nati dalla penna di Fe-
derigo la cupola che appare sulla prima pagina del Rozzar
du lièvre di Francis Jammes ed un volto di uomo, forse lo
stesso autoritratto di Federigo, presente a p. 194 de Le
chariot d'or di Albert Samain. Ancor più significativo è il
caso delle Merzorie di Tolstoj dove a p. 4 appaiono i musi
di un vitello e di un cane, mentre nell’ultima pagina vi sono
un gatto e una donna di profilo senza precisa identità. Il ca-
rattere di libri di consultazione quotidiana che hanno avuto
le opere della biblioteca ha poi fatto sì che ricorra spesso
anche la firma di Glauco Tozzi, la cui capacità di variare il
proprio nome, sia come forma, sia come collocazione, ri-
corda significativamente quella del padre. Anche Glauco
pone infatti la sua firma, in alcuni casi anche più volte nella
stessa opera, nei luoghi più diversi e si avvale di forme quali
«Glauco Tozzi» e «G. Tozzi», oltre a fare uso di due timbri,
l'uno recante le sue iniziali e l’altro il suo nome per esteso.
Curiosa è inoltre la presenza in questi libri di alcuni
santini, usati a mo’ di segnalibro, molti dei quali, tuttavia,
portano una data posteriore alla morte di Federigo. È quin-
di presumibile che essi siano stati utilizzati per indicare il
segno del libro dagli eredi dello scrittore, soprattutto dalla
religiosa Emma. Per quanto riguarda poi i petali di rosa pre-
senti tra le pagine dei libri, risulta impossibile stabilire se
tali petali stano stati posti dallo stesso Tozzi o da altri. È
però noto come la simbologia della rosa sia una delle più
significative nella narrativa tozziana. Basti pensare ad alcu-
ni celebri passi come il brano di Ricordi di un impiegato in
cui il protagonista è ormai restato solo con l’unica compa-
20 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

gnia della rosa della fidanzata Attilia, i cui petali sono sparsi
tra le pagine di un libro:

Povera rosa d’Attilia, siamo rimasti io e tu soli. Io e tu come


in una realtà deserta e in solitudine; e nessuno pensa a noi. Ma
noi due non ci possiamo dimenticare. Tu tra le pagine del libro,
che di quando in quando apro per rivederti, ti sforzi di conser-
vare il tuo colore che adesso pare sangue raggrumato?.

Forse ancor più significativa appare la ricorrenza del-


l’immagine della rosa in Adele, dove il giardino della prota-
gonista è caratterizzato in maniera preponderante dalla pre-
senza di questo fiore e dove la giovane sembra amare le rose
in ogni loro forma, come elemento esornativo per la casa
(«Adele adornò di rose un suo tavolinetto, e le piacque che
arrivasse sul marmo della teletta un raggio di sole, a mezzo-
dì») in carta, come dono per una ricorrenza («Prese in
mano alcune rose di carta che le erano state donate per un
compleanno»”), infine quale elemento caratterizzante l’am-
biente in cui vive («Ma, saltando, ha calpestato un traliccio
della grande rosa che empie tutta la facciata della casa»”).

2. Percorsi di psicologia

Henri Bergson, Gabriel Compayré, William James, Pierre


Janet, Théodule Ribot: sono queste le figure più rilevanti
nel panorama della cultura psicologica tozziana. La presen-
za delle loro opere nella biblioteca di Castagneto era già stata

8 F. Tozzi, Ricordi di un impiegato, in Opere, a cura di M, Marchi,


Mondadori, Milano, 1987, p. 424.
# Ip., Adele, a cura di G. Tozzi, Valiecchi, Firenze, 1979, p. 11.
? Ivi, p. 21.
26 Ivi, p. 30.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 21

segnalata da Marco Marchi nel saggio Dalla parte dello scrit-


tore: Tozzi scientifico”, dove si forniva un elenco delle opere
di questi autori possedute da Federigo, collegando poi un
altro studio consultato da Tozzi, Viza sessuale e malattie ner-
vose di L. Liwenfeld, all’area freudiana”, e in La cultura psi-
cologica di Tozzi, dove l’attenzione è focalizzata sulla deci-
frazione dei criptici appunti presi da Tozzi sulle pagine bian-
che poste tra copertina e frontespizio dei jamesiani Principi
di psicologia, dai quali si desume, tra l’altro, che il nostro
autore aveva consultato la «Revue philosophique» di Ribot?.
La fisionomia del volume di Principi di psicologia è già
in gran parte nota: si tratta di una edizione del 1905, dedi-
cata ad Emma da Federigo e arricchita dalla presenza degli
appunti analizzati da Marchi, ma che non appare fittamente
sottolineata, a conferma della parsimonia nelle sottolineatu-
re che caratterizza il modo di leggere di Tozzi. Se questa
opera di James è l’unica attualmente custodita a Castagne-
to, non si dimentichi come Tozzi stesso riferisca, in una let-
tera di Novale del 13 dicembre 1902, di aver letto un’altra
opera jamesiana, Gl’ideali della vita:

Stasera, per esempio, sono più disposto ad esporre un’ana-


lisi psicologica, che a cercar fiori in immagini e fantasmi. Ciò
dipende dal fatto che tutto il giorno ho letto un libro dello psi-
cologo americano James, ossia Gl'ideali della vita”.

Molte furono inoltre le opere di James prese in prestito


da Tozzi presso la Biblioteca Comunale di Siena, fin da Le

® Cfr. M. Marchi, Dalla parte dello scrittore: Tozzi scientifico, in


«Nuovi Argomenti», 23, (luglio-settembre) 1987, pp. 51-58.
% Ivi, p. 56.
2 Ivi, pp. 82 e ss..
®© E Tozzi, Novale, in Opere vi, a cura di G. Tozzi, Vallecchi, Fi-
renze, 1984, p. 25.
22 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

varie forme della coscienza religiosa, il cui prestito risale al


luglio del 1904. Principi di psicologia furono invece presi in
prestito nel dicembre del 1905. Dell’ampia bibliografia di
studi dedicati all'analisi delle influenze del pensiero jame-
siano su Tozzi, oltre ai due saggi di Marco Marchi La cultu
ra psicologica di Tozzi e Dalla parte dello scrittore: Tozzi scien-
tifico, già in precedenza citati, ricordiamo il saggio di Luigi
Baldacci Una discussione in Tozzi moderno” e le pagine de-
dicate al rapporto Tozzi-James da Laura Melosi in Arizza e
scrittura. Tuttavia, un contributo fondamentale nella rico-
struzione degli apporti culturali jamesiani nell’opera di Tozzi
si deve allo studio di Martina Martini, Tozzi e James. Lette-
ratura e psicologia, di recente pubblicazione”, L’opera della
Martini prende infatti in esame la questione delle influenze
famesiane sulla letteratura del nostro autore a partire dalla
ricostruzione storico-critica delle fonti bibliografiche utiliz-
zate da Tozzi per conoscere James, fino ad arrivare ad una
attenta analisi delle ricorrenze dello stream of thought in
opere quali Barche capovolte o Bestie, fornendo così al let-
tore e allo studioso quello che Giorgio Luti ha definito un
mai tentato prima «bilancio capillare dell’utilizzazione che
Tozzi era venuto progressivamente tentando delle acquisi-
zioni scientifiche jamesiane e delle possibili applicazioni di
queste nella sfera artistica»”.
Anche il volume di Gabriel Compayré, L'adolescence:
etudes de psychologie et de pédagogie rientra nell'indagine di
Marchi”. Si tratta di un'analisi della psicologia infantile ed

3 Cfr L. BaLpacci, Tozzi moderno, Einaudi, “Torino, 1993, pp. 65-80.


® Cfr. L. MeLOSI, Angra e scrittura, cit., pp. 138-145.
# Cfr. M. MarmIni, Tozzi e James, Letteratura e psicologia, Olschki,
Firenze, 1999.
# G. Lumi, Presentazione, in M. MARTINI, Tozzi e James. Letteratura
e psicologia, cit., p. X.
5 Cfr. M. MarcHi, Dalla parte dello scrittore: Tozzi scientifico, cit.,
p. 56.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 23

adolescenziale che spazia dallo sviluppo prettamente fisico


dell’individuo, alla sua «educazione sentimentale», fino a
trattare la questione della patologia e dell’inclinazione cri-
minale nei giovani. Romano Luperini, nella sua introduzio-
ne all’edizione Rizzoli di Giovani, sottolinea come Tozzi a-
vesse letto presso la Biblioteca Comunale di Siena vari saggi
di argomento psicologico usciti sulla «Revue philosophique»
diretta da Théodule Ribot, tra i quali anche un articolo di
Compayré dal titolo La psycologie de l'adolescence, ivi pub-
blicato nell'aprile del 1906. Luperini ritiene che proprio quel
saggio abbia suggerito a Tozzi non solo il contenuto, ma
anche il metodo delle sue rappresentazioni, nelle novelle di
questa raccolta, in quanto delinea un ampio quadro della
psicologia adolescenziale e giovanile. Ugualmente, scrive
Luperini, sia gli studi di Compavyré che quelli di Stanley Hall

indicano una serie di sentimenti opposti che caratterizza la con-


dizione adolescenziale e che ritroviamo nelle novelle di Tozzi.
Non solo, si legge nel saggio di Compayré, l’amore nei giovani si
accompagna sempre a gelosia, rivalità, collera, ma la bontà stes-
sa (e «bontà» è termine tematico in Tozzi, come il suo antinomi-
co «cattiveria») è inseparabile dall'odio e dall’aggressività”.

E alla domanda del perché Tozzi consideri la giovinez-


za non solo una malattia, ma anche una malattia incurabile,
si può trovare risposta leggendo ancora una volta il saggio
di Compayré laddove l’adolescenza viene definita l’età più
critica della vita, una sorta di ascersion périlleuse al termine
della quale, se non si è riusciti a salire più in alto, non restano
altro che le alternative della regressione e della morte”.

#6 Cfr. R. LuPERINI, Ietroduzione, in Giovani e altre novelle, Rizzoli,


Milano, 1994, pp. 17-19.
# Ivi, p. 19.
® Ivi, p.21.
24 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

La fisionomia dei cinque volumi di Ribot presenti nella


biblioteca tozziana è abbastanza omogenea: quattro di essi
sono in italiano, editi da Sandron e recanti la firma di Fede-
rigo sulla copertina, mentre uno solo, Les maladies de la
volonté, è in francese, edito da Alcan, e privo di firme. Ri-
cordiamo in questa sede come l’importanza della lettura di
Ribot, sottolineata da Marchi e da Baldacci, sia ribadita da
Laura Melosi che tra l’altro ipotizza una consultazione della
Psicologia dei sentimenti funzionale e contemporanea alla
stesura del dramma tozziano L'icalco” e come Luperini, lo
ricordavamo in precedenza, attesti consultazioni della «Re-
vue philosophique» presso la Biblioteca Comunale di Siena
nel 1906".
Anche di Henri Bergson risultano presenti cinque ope-
re, delle quali tre in francese edite da Alcan e due, La filo-
sofia dell’intuizione e Il riso, in italiano, edite rispettivamen-
te da Carabba e da Laterza. In particolare, nell’edizione Ca-
rabba 1913 della Filosofia dell'intuizione, peraltro curata da
Giovanni Papini e facente parte di quella stessa collezione
per la quale Tozzi pubblicherà Le cose pi belle di Santa
Caterina da Siena, risultano sottolineate le frasi «Pensare
consiste ordinariamente nell’andare dai concetti alle cose e
dalle cose ai concetti» a p. 42 e «Senza questa sopravviven-
za del passato nel presente non ci sarebbe durata, ma sol-
tanto istantaneità» a p. 46: proprio quest’ultima fraseè ci-
tata da Marchi in Dalla parte dello scrittore: Tozzi scientifico
come uno dei concetti bergsoniani che più avrebbe influen-
zato Federigo"'. L’aver verificato come essa sia stata sottoli-

#® Cfr. L. MeLosi, Anima e scrittura, cit., p. 82.


‘° Cfr. R. LUPERINI, Iatroduzione, in Giovani e altre novelle, cit., p.
17.
# Cfr. M. Marchi, Dalla parte dello scrittore: Tozzi scientifico, cit.,
p. 38.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 25

neata dalla mano di Tozzi non può che costituire conferma


di quanto già evidenziato da Marchi. Un discorso a parte
merita poi il caso della lunga sottolineatura a margine della
p. 88 dell’edizione Alcan 1908 di Mazière et mémoire. In
quella pagina Bergson spiega la distinzione tra le due forme
in base alle quali il passato viene immagazzinato: da un lato
i meccanismi motori che ne fanno uso, dall'altro le immagi-
ni ed i ricordi personali che definiscono gli avvenimenti, clas-
sificando il primo tipo di memoria come «orientée dans le
sens de la nature» ed il secondo che invece «irait plutét en
sens contraire»*, È il secondo tipo di memoria, sostiene
Bergson, che rende al primo il servizio di mostrargli situa-
zioni analoghe a quella presente, in modo da indirizzare le
scelte secondo il principio della associazione di idee”. Ri-
sulta ovviamente difficile stabilire con esattezza quando Fe-
derigo abbia letto ed evidenziato questo brano, avendo noi
solo il 1908, data di edizione dell’opera, come termine @
quo della consultazione dell'esemplare. Tuttavia, è innega-
bile che il seguente passo di Adele, opera composta tra il
1909 ed il 1911, risenta di influenze bergsoniane, nel suo
descrivere, quasi proustianamente, lo scaturire nella prota-
gonista del ricordo di un giorno «bianco di sole» nel mo-
mento in cui essa tocca delle rose di carta; ed è un ricordo
fatto di sensazioni fisiche, di sapori e di odori, che tornano
alla mente:

Prese in mano alcune rose di carta che le erano state donate


per un compleanno. Allora ebbe come un senso caldo e delizio-
so, per cui si sentì commossa, ricordando quel giorno così bian-

# H. BeRGSON, Mazière et mémotre. Essai sur la relation du corps à


Pesprit, Alcan, Paris, 1908, p. 87.
5 Ibidem.
#4 Ibidem.
# E Tozzi, Adele, cit., p. 21.
26 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

co di sole. E riprovò il sapore dei molti confetti mangiati, e rivi-


de tutti gli abiti delle invitate che si stringevano intorno a lei,
ricordandosi di una vecchia che emanava un odore forte di can-
fora e di spigo. Ritrovò, dunque, di quel tempo un affetto inten-
so; di cui aveva un’acredine d’invidia. Ed ella non si decideva a
rilasciare quelle rose, che le impolveravano le dita.

Potremmo ipotizzare che il brano bergsoniano da noi


menzionato fosse stato letto da Tozzi prima della stesura di
questo passo e che ne abbia influenzato la composizione. È
tuttavia plausibile anche un’altra ipotesi, vale a dire che solo
dopo aver scritto Adele Federigo abbia letto la pagina di
Matière et mémoire e l'abbia così fortemente evidenziata
proprio perché lui stesso ne avvertiva la consonanza con
brani quali quello da noi riportato. Non vi è tuttavia dubbio
che a sostenere Tozzi concorra la spina dorsale di questa Jet-
tura, sia che essa stia a priori della stesura di Adele, sia che,
entrata nel panorama culturale tozziano successivamente, essa
venga individuata a posteriori da Federigo come sua referen-
te, in base ad un percorso che da un iniziale parallelismo con
gli studi bergsoniani (una sorta di intuizione di Bergson,
quindi, senza che ancora esista una puntuale conoscenza del
pensiero filosofico del francese) diventerebbe poi coinci-
dente. Il passo tozziano sopra citato appare simile per molti
aspetti, primo tra tutti quello dei meccanismi stessi, a cer-
te pagine della Recherche proustiana ed al celebre cpiso-
dio della mzadeleine. E noto come per Marcel Proust la co-
noscenza di Bergson sia stata di fondamentale importan-
za; tuttavia, non bisogna trascurare quella che è la sostan-
ziale differenza tra la rielaborazione delle teorie bergso-
niane portata avanti da Tozzi e quella propria di Proust
nel momento in cui in Federigo non si compie l’ultimo e

© Ibidem.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 27

basilare passo proustiano, cioè il vero e proprio recupero


del tempo perduto”.
Les Névroses di Pierre Janet è l’unico libro di questo
autore attualmente presente nella biblioteca di Castagneto
in un'edizione francese del 1909. Peraltro, Marco Marchi,
in La cultura psicologica di Tozzi, sottolinea la presenza nella
biblioteca delle Névroses e ricorda che Tozzi cita Janet in
una sua cartolina a Giuliotti del novembre 1911*, Questa
opera janettiana tratta di due questioni di rilevante impor-
tanza: la definizione delle nevrosi e dello «stato mentale
isterico» e i riflessi dei problemi psichici sullo stato fisico
(le difficoltà del linguaggio, i tic, le paralisi, le amnesie, i
dubbi). Proprio questo stato di malessere fisico derivante
da uno stato mentale alterato caratterizza due personaggi
tozziani, Adele, la protagonista dell'omonimo romanzo, e
Fabio, il giovane che Adele vorrebbe amare, sofferente del
consueto complesso edipico (e non a caso, quindi, si dedica
alla lettura delle tragedie sofoclee) ma anche e conseguen-
temente di una incapacità di agire e di decidere, un distur-
bo, questo, che prende il nome di psicastenia, una sorta di
«stanchezza dell'anima» che rende l’uomo inetto e rassegna-
to e di cui Tozzi fornisce una sorta di definizione scientifica
in questo paragrafo di Adele, allorché descrive lo stato d’ani-
mo di Fabio:

Fabio non avrebbe voluto accompagnare il babbo, ma egli


era in quello stato d’animo passivo che lascia scorrere gli avve-
nimenti, subendoli con disagio, ma senza alcuna iniziativa di op-
posizione. Soltanto si aspetta che questo malessere, quasi volon-
tario, abbia termine presto a costo di qualsiasi cosa; ma si asso-
miglia a chi non ha più la forza di risalire onde inconsiderata-

# Ibidem.
# Cfr. M. Marcia, La cultura psicologica di Tozzi, cit., pp. 85-86.
28 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

mente è disceso; e quel che occorre si aspetta che capiti, soffren-


do molto intanto, Sembra di essere come una corrente di acqua
i cui lati battono di continuo addosso ad un ostacolo, onde deb-
bano fare un lieve movimento in dietro; mentre tutta l’acqua ri-
manente che è nel mezzo se ne va senza attendere. Così le cose su
noi hanno una rapidità eccezionale; sembra che sfiorino il nostro
spirito per togliergli, di mano in mano, ogni residuo di energia.
Egli non rifletteva che avrebbe potuto trovare il modo di non
andare, ma gli pareva in vece che non avrebbe potuto farne a
meno, poi che il padre voleva così. Tale indolenza dolorosa è un
fenomeno di psicastenia”,

Se si pensa poi che Janet riteneva che le funzioni psi-


cologiche soggette ad un più facile deterioramento fossero
quelle che richiedevano una elevata tensione, quali i mecca-
nismi della volontà, appare chiaro che le pagine finali di
Adele, dove la protagonista giunge a suicidarsi spinta da una
sorta di inarrestabile processo di annullamento della sua
volontà, siano di matrice janettiana:

Trovava il motivo di sconsolarsi e di rammaricarsi; e sì re-


nue e fallace le pareva ogni sforzo della sua volontà che ella si
credeva segnata da ogni sventura [...]
Perché doveva morire? Perché tutte le cose andavano in una
lontananza che non le apparteneva più?”

Nella produzione di Janet trovano posto anche studi,


come L'automatisme psychologigue, che, in un'ottica diversa
da quella delle Névroses, esprimono la teoria di una tenden-
za da parte dell’uomo a solidificarsi in posizioni inerziali che
lo rendono un dannato, aspirante al ritorno alla materia
inorganica, nel momento in cui l’istinto di morte coincide

# E. Tozzi, Adele, cit., pp. 72-73.


9 Ivi, pp. 80-81.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 29

con una sclerotizzazione dei movimenti vitali. Teorie di


questo genere saranno poi riprese dallo stesso Freud in
un’opera quale A/ di lè del principio di piacere e saranno
oggetto di numerose ed accese contestazioni: l'istinto di mor-
te mal si concilia, infatti, con quell’istinto di conservazione
che si ritiene sia il più radicato degli istinti umani. Ora, pur
non esistendo specifiche testimonianze di una lettura da par-
te di Tozzi del janettiano Automatisme psychologigue, non
potrà sfuggire come molti personaggi tozziani, in particola-
re nelle novelle, tendano fortemente ad una povera ripeti-
zione di quegli automatismi psicologici analizzati da Janet,
cercando, quasi come certi animali, di vivere al minimo. E
d’altronde l’uomo ridotto ai minimi termini, quell'uomo tan-
te volte presente nella micropatologia quotidiana delle no-
velle tozziane, è già di per sé animale, senza alcun bisogno
di ulteriori metamorfosi.
Infine, a questi nomi va aggiunto quello di Havelock
Ellis, presente con l’opera L'inversion sexuelle, posseduta da
Tozzi in una versione francese del 1909. In questo studio
Ellis si occupa dell’omosessualità, trattata, secondo il con-
cetto in voga all’epoca, come una malattia. L'analisi pren-
de in considerazione tutte le forme e le manifestazioni del-
l'omosessualità: dall’istinto omosessuale negli animali, al-
l'omosessualità tra i popoli deri civilisés fino al capitolo
dedicato alle fisure di grandi omosessuali (tra i quali Mi-
chelangiolo, Walt Whitman, Paul Verlaine). Ciò che tuttavia
maggiormente interessa è che tra gli studiosi dell’inversior
sexuelle che Ellis cita e sui quali disquisisce vi è anche Krafft-
Ebing, più volte citato da Marco Marchi”, da Laura Melo-
si? e da altri con loro, come uno degli autori che più con-
tribuirono a formare la cultura psicologica tozziana e che

3 Cfr. M. MarcHi, La caltura psicologica di Tozzi, cit., p. 83.


? Cfr. L. MELOSI, Anzzza e scrittura, cit., p. 161.
30 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

non è tuttavia altrimenti rappresentato nella biblioteca di


Castagneto. Possiamo quindi presumere che proprio il li-
bro di Ellis sia stato per Tozzi una fonte non secondaria di
conoscenza del pensiero di Krafft-Ebing, e che pertanto as-
suma importanza nel panorama culturale tozziano soprat-
tutto in questa ottica. Il tema della sessualità, centrale nel-
l’opera di Ellis come in molte altre citate in questo studio,
è vastamente affrontato nella narrativa tozziana. In Cor gli
occhi chiusi la tematica risulta di primo piano: d’altronde,
l’opera è la storia di un amore non consumato, quello di Pie-
tro con Ghiìsola, e di tanti non-amori consumati, quali quel-
lo di Domenico Rosi con le contadine che seduce, di Ghì-
sola con i suoi clienti e dello stesso Pietro con le prostitute
che a volte si reca a trovare. Il padrone del Pesce azzurro,
così come la bella Ghìsola, sono personaggi dotati di una
sessualità prorompente e quasi animalesca, mentre ha dei
tratti di animalità la stessa scena della violenza sulla giovane
contadina:

Ella strinse le gambe l’una contro l’altra, così insieme che


somigliavano ad un aratro voltato in su. Allora Borio, dopo una
lotta silenziosa con le mani, poté dire, sentendo già il rimorso,
senza nessuna voluttà: «Ti dico di sì...ti dico di sì...». Le loro dita,
sudate, si sguisciavano; egli aveva voglia di storcergliele: si guar-
davano come quando si sta per litigare, perché ormai era impos-
sibile smettere. Ella allontanò le gambe. Poi pianse?.

Al contrario, Pietro è sessualmente inibito; egli ha sì


delle esperienze sessuali, ma evita rapporti con Ghiìsola,
mascherandosi dietro una scelta moralistica, perché bloc-
cato dalla prorompente sessualità paterna. Fondamentale

8 È Tozzi, Con gli occhi chiusi, introduzione e note di G. Nicolet-


ti, Garzanti, Milano, 1993, pp. 103-104.
4
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 31

in questo senso ricordare la scena della castrazione durante


la quale il giovane Rosi appare profondamente turbato men-
tre il padre assiste divertito”.
La problematica della sessualità è forse meno centrale
nel Podere dove la trama non appare particolarmente legata
ai motivi dell'amore e del sesso. Anche in questo caso, tut-
tavia, possiamo ipotizzare un discorso simile a quello por-
tato avanti in Cow gli occhi chiusi per ciò che riguarda l’ini-
bizione del figlio dovuta all’ipersessualità del padre: il de-
funto genitore di Remigio ha avuto due mogli, l’ana madre
e l’altra matrigna del protagonista, ed un'amante, Giulia, che
contribuisce alla rovina del giovane con le sue pretese eco-
nomiche a cui egli non sa opporsi. Potremmo in questo senso
affermare che se in Cor gli occhi chiusi l'esuberanza sessua-
le del padre porta ad un’inibizione del figlio primariamente
nel campo della stessa sessualità, nel Podere questa stessa
esuberanza conduce ad una castrazione a trecentosessanta
gradi, non cioè solo o primariamente nel campo sessuale,
ma anche e soprattutto nell’ambito della amministrazione
del patrimonio che il genitore aveva saputo mantenere ed
accrescere gestendosi nel contempo le relazioni amorose,
mentre il figlio, inetto negli affari, va in rovina anche a cau-
sa delle trame dell’amante del padre.
Per quanto riguarda Tre croci, apparentemente le dina-
miche sessuali sono assenti da tale romanzo. In realtà la

* Ivî, pp. 72-74. Nan si limiti tuttavia il significato del titolo del
romanzo ad una mera volontà di sfuggire alla vista della castrazione e
quindi alla castrazione stessa. A questo proposito risulta interessante il
parere della psichiatra Graziella Magherini che parla di un significato
legato al desiderio di non venire alla luce, di difendersi dall’angoscia
persecutoria e quindi, in un certo senso, di non venire al mondo (cfr.
G. MAGHERINI, «Cor gli occhi chiusi»: considerazioni di una psicoanali-
sta, in «Rivista di Psicoanalisi», n. 2, aprile-giugno 1984, pp. 307-316,
poi in AA. VV., Per Tozzi, Editori Riuniti, Roma, 1985, pp. 326-333).
32 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

questione risulta più complicata nel momento in cui si ri-


fletta sul fatto che i tre fratelli Gambi hanno come attività
quasi esclusiva l’ingozzarsi; è noto come questa pratica rap-
presenti a tutti gli effetti un surrogato della vita sessuale.
Essi si collocano perciò ad un livello quasi infantile in
cui si assiste ad un mescolarsi di piaceri diversi ed il man-
giare può sostituire in tutto e per tutto il sesso. Forse pro-
prio questo è uno dei punti più alti di imbestiamento del
comportamento sessuale nella narrativa tozziana.
Proseguendo nell’elencazione delle opere di argomento
psicologico presenti a Castagneto, varrà la pena ricordare
come molti dei nomi presenti siano già stati segnalati da
Marchi nel suo saggio Da/la parte dello scrittore: Tozzi scien-
tifico”. Innanzitutto Forel e il già citato Léwenfeld, acco-
munati dall’aver scritto trattati di sessuologia, la cui impo-
stazione però è sensibilmente diversa. Se infatti Forel con il
suo Etica sessuale del 1909 prende in considerazione innan-
zitutto la questione delle reciproche influenze tra l'istinto
sessuale e le forme dell'ambiente e della società, pur dedi-
cando un capitolo alle patologie sessuali, Léwenfeld si oc-
cupa specificamente di quelle che sono (o che erano consi-
derate) gravi alterazioni del comportamento sessuale.
Il trattato di Léwenfeld, Vita sessuale e malattie nervo-
se, del 1911, esamina una variegata serie di disturbi, dai com-
portamenti anomali nell’epoca della pubertà, fino al sadi-
smo e al masochismo ed a quelle che egli classifica come
«anomalie quantitative o qualitative dell’istinto sessuale» (ec-
cessivo aumento o diminuzione dell’istinto sessuale, omo-

# Cfr. M. Marc, Dalla parte dello scrittore: Tozzi scientifico, cit,


p. 37.
% Si ricordi, peraltro, che Loredana Anderson, in Tozz#s Readings,
attesta la lettura da parte di Federigo di un’altra opera di Forel, La
questione sessuale, nell'aprile del 1911 (cfr. L. Anperson, Tozz?s Ree-
dings, in «MLN», vol. 105, n. 1, January 1990, p. 132).
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 33

sessualità). L’importanza di questa lettura, tuttavia, come già


scriveva Marchi” e come accennavamo in queste pagine,
risiede nel fatto che l’opera di Léwenfeld costituisce un tra-
mite, per Tozzi, per prendere contatto con Sigmund Freud.
Un capitolo di Vita sessuale e malattie nervose è infatti inti-
tolato La teoria di Freud sulla sessualità nella etiologia della
neurosi ed affronta un aspetto fondamentale del pensiero
freudiano, quello appunto dell'analisi dello sviluppo sessua-
le. Questo volume contiene peraltro un compendio del pen-
siero freudiano, a firma di Freud stesso, datato «Vienna
1905». Altra fonte di conoscenza delle teorie del fondatore
del metodo psicanalitico per Tozzi può essere stata la lettu-
ra degli articoli di Roberto G. Assagioli sulla «Voce». Il nome
di Sigmund Freud è inoltre citato sia da Janet che da James.
Addirittura, nei jamesiani Principii di psicologia, il nome
del fondatore del metodo psicanalitico viene storpiato in
«Freund»,
Un carattere prettamente manualistico assumono gli stu-
di di Giuseppe Mantovani, Psicologia fisiologica, che fa parte
dei Manuali Hoepli ed è edito nel 1896 e di Ludovico Fran-
cesco Ardy, Psicologia per i Licei, del 1899; proprio a questo
manuale dell’Ardy si riferisce Laura Melosi in Arzzza e scrit-
tura, detinendolo una prova dell’interesse tozziano per il
filone di studi psicologici. Entrambe queste opere sono ri-
tenute dalla Melosi non molto significative nel panorama
culturale tozziano, in quanto strettamente legate al filone del
fisiologismo materialista”. Per quanto riguarda invece il vo-
lume di Giuseppe Cattani, Isteriszzo e sentimento, la valu-
tazione appare più difficile. Benché infatti l’autore di que-
sto libro risulti citato da Marchi, insieme a vari altri, nel suo

# Cfr. M. Marcui, Dalla parte dello scrittore: Tozzi scientifico, cit.,


p. 56.
# Cfr, L. MeLOSI, Anima e scrittura, cit., p. 136.
34 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

saggio Dalla parte dello scrittore: Tozzi scientifico”, la figura


e l’opera di Cattani risultano del tutto sconosciute nel pa-
norama degli studi di psicologia negli ultimi anni dell’Otto-
cento. Dalla lettura del volume si deduce che l’impostazio-
ne di Cattani è fondamentalmente quella del fisiologismo
materialista, secondo un’ottica che sarà naturalmente supe-
rata da altre e più significative letture tozziane ed in primo
luogo dalle opere di William James e Pierre Janet. In parti-
colare, la seconda parte dell’opera di Cattani è dedicata ad
una analisi dei fenomeni psichici in un'ottica fisico-biologi-
ca. Ugualmente, la prima parte del libro, che pure potrebbe
suggerire dai titoli dei capitoli una trattazione più psicolo-
gica e meno fisiologica delle questioni, riconduce invece in
modo costante ogni fenomeno trattato, dall’isterismo, al-
l’amore, alle così dette «commozioni», ad una matrice bio-
logica, fino a distinguere, per quanto riguarda le origini del-
l’isterismo, tra una teoria «uterina» ed una «ovarica». Pos-
siamo presumere che di particolare interesse per Tozzi, ol-
tre al capitolo sull’isterismo, siano risultate le pagine dedi-
cate alla mistica cristiana ed in particolare a San Francesco
d’Assisi ed al fenomeno delle stimmate per il quale l’autore
fornisce ancora una volta una spiegazione prettamente po-
sitivistica.
Le opere di Alberto Farges, I/ cervello, l'anima e la fa-
coltà e L’oggettività della percezione dei sensi e la teoria mo-
derna risultano di particolare interesse poiché affrontano la
questione dei rapporti tra elementi biologici ed essenze spi-
rituali, secondo un'ottica cattolica, pur non trascurando una
disamina prettamente positivistica di fenomeni quali la per-
cezione dei colori e la trasmissione degli impulsi dal cervel-
lo tramite il sistema cerebro-spinale. In particolare, in L'og-

9 Cfr. M. MarcHI, Dalla parte dello scrittore: Tozzi scientifico, cit.,


p. 38.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 35

gettività della percezione dei sensi e la teoria moderna, Far-


ges tratta della teoria della percezione esterna parlando di
«errori idealisti» e proponendo un ritorno alle ipotesi di
Aristotele e San Tommaso.
Merita poi attenzione un appunto che Tozzi prese sulla
copertina di una Histoire abrégée de la littérature francaise,
custodita nella sua biblioteca privata:

..di quella forma di paramnesia per cui si ha l'impressione di


esserlo per la seconda volta in presenza di una identica situazio-
ne. (vedere del Pignoli Peregrimazioni psicologiche e del Binet
Traité psychologique).

L’appunto, da ascrivere presumibilmente al primo quin-


quennio del nostro secolo dato che il volume sul quale ap-
pare è di uso scolastico, risulta prezioso innanzitutto per il
riferimento all’opera di Binet e costituisce una conferma
della conoscenza tozziana di questo autore. Per quanto ri-
guarda invece la paramnesia, fenomeno che comporta la so-
stituzione a parole e segni convenzionali di altri segni o pa-
role che non presentano alcun legame con ciò che si vorreb-
be in effetti esprimere, il riferimento più immediato è rap-
presentato dalla giovane Adele che appunto di questo di-
sturbo soffre, a testimoniare come alla creazione di un per-
sonaggio che è affetto da turbe psichiche contribuisca in
Tozzi una matrice colta: i

La domenica seguente rivedendo Fabio, percepì un'identità


di quello che le avveniva allora, per il fenomeno della paramne-
sia. Onde credette la vita sdoppiata a modo di un raggio e della
sua rifrazione. Come se le sue sensazioni continuassero ad avere

® Si ricordi, peraltro, che recenti scoperte già dimostravano come


Tozzi fosse entrato in contatto con Binet fin dagli anni giovanili (cfr. P.
UrenI, Bizet 1903, in «La Voce del Campo», 5 giugno 1997).
36 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

un'esistenza propria, fuori dello spirito, eterne appunto perché


prodotte da lui. Allora si chiese se, dopo la morte, le proprie
sensazioni sopravvivessero®,

Infine, a completare il panorama delle letture tozziane


di ambito psicologico, ricordiamo la presenza nella biblio-
teca di Castagneto dell’opera di Alfred Fouillée, Tempéra-
ment et Caractère selon les individus, les sexes et les races e
di una edizione del 1904 dei Saggi di Ralph Waldo Emer-
son, a cui però Federigo appone la data del 1906. Un’opera
di questo genere rientra certamente anche nell’ambito filo-
sofico; tuttavia, il tono misticheggiante della prosa emerso-
niana ed il rapporto concepito con la natura come simbolo
incarnato di Dio ed espressione diretta del suo ordine si
riflettono negli aforismi tozziani e nelle prose liriche di Bestie
in una chiave di lettura prettamente psicologica. Ugualmen-
te, la teoria elaborata da Emerson sull’oversou/ potrà forse
aver influenzato il nostro autore, ma ciò sarà avvenuto sulla
base di un procedimento antifrastico: se infatti simile è l’at-
tenzione che Emerson e Tozzi pongono nell’analisi dell’ani-
ma, poi ben poco ha a che fare l’anima dai caratteri vari e
singolari, ma non certo superiori, protagonista di tante pro-
se di Federigo ed analizzata ancora una volta su un piano
psicologico, con la «superanima» emersoniana.

3. La letteratura italiana a Castagneto

Tra tutti gli scrittori della nostra storia letteraria, colui che
risulta maggiormente rappresentato nella biblioteca di Ca-
stagneto è Gabriele d'Annunzio, del quale sono attualmen-
te custodite ventisette opere (pur con alcuni titoli che si

8 F. Tozzi, Adele, cit., p. 45.


UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 37

ripetono}. Una così rilevante presenza di d'Annunzio nella


biblioteca tozziana non desta d’altronde particolare sorpre-
sa: se da un lato la notorietà del pescarese era all’epoca tale
da imporre una più che ampia presenza delle sue opere in
qualsiasi biblioteca, dall'altro sono ben note le influenze che
l’autore del Piacere esercitò su varie opere tozziane, dalle
poesie di Specchi d’acqua, ai brani «visionari» di Adele e al
poema în prosa Paolo la cui trama ricorda, seppure a grandi
linee, quella del dannunziano Trionfo della morte, opera a
tutt'oggi presente nella biblioteca di Tozzi in un’edizione del
1907, e che è venata di un misticismo in chiave simbolista
proprio di rante opere dannunziane, fino agli Egossz7, il cui
protagonista Dario Gavinai vive in una Roma quasi parodi-
ca della barocca «Urbe» di Andrea Sperelli ed evade, nelle
sue fantasie, dal suo stato di povero e sbandato, per sognar-
si ricco e nobile, in un superomismo che resta solo in poten-
za. L'atteggiamento espresso da Dario è in parte simile a certi
atteggiamenti dannunziani:

Era inutile cercare la Roma degli imperatori o dei pontefici;


e quella della monarchia democratica gli era troppo insignificante
e antipatica. Sognava Roma forte e intelligente; rinnovata da tutte
le regioni d’Italia”.

Per quanto riguarda poi lo stile di vita adottato nella


città dei Papi e degli Imperatori, mentre Andrea si crogiola
nella sua ricchezza e nobiltà, Dario passa le giornate con le
mani in mano nell’illusione di potersi permettere, da un pun-
to di vista economico, questo atteggiamento indolente:

Non sapeva fare niente; non aveva imparato a fare niente; e


l’idea di doversi scegliere magari un mestiere gli faceva venire
una ripugnanza che lo spaventava. Non poteva né meno pensarci!

® In., Gli egoisti, in Opere, cit., p. 452.


38 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Era come se gli dicessero che a una data ora gli sarebbe venuta
una malattia orrenda che lo avrebbe ridotto irriconoscibile®.

Nel campo amoroso, l’indubbia consonanza tra questi


due personaggi sta nell’attesgiamento appunto egoistico che
entrambi assumono. Andrea seduce e illude l’ingenua e gene-
rosa Maria Ferres, pur non amandola, mentre Dario trascura
ed umilia Albertina. Tuttavia, lo Sperelli prova una passio-
ne travolgente ed infelice per la bella Elena Muti; Dario, al
contrario, non ha significativi scatti passionali e finisce per
arrivare ad amare, o a convincersi di amare, proprio quella
Albertina che ha lungamente disprezzato. Tra questi due
personaggi sussistono perciò delle differenze, ma il punto
di fondamentale somiglianza sta in un atteggiamento nei con-
fronti della vita che è molto simile e che si basa su un’asso-
luta attenzione al proprio Io e su uno scarsissimo interesse
per le necessità ed i sentimenti del resto del mondo. Tutta-
via, la vita dei personaggi dannunziani, fortemente mutuata
da quella dello stesso scrittore, deve per costituzione appa-
rire come un’opera d’arte e si svolge così tra eleganti salotti
e donne bellissime. Diversamente, i protagonisti tozziani non
possono in alcun modo vivere inimitabilmente: in loro, come
per certi versi nell’esistenza di Federigo, non c’è spazio per
la perfezione dell’opera d’arte; potremmo quasi affermare
che mentre d'Annunzio canonizza e normalizza la straordi-
narietà, Tozzi avvolge la normalità di una patina di straor-
dinario. Se allora la costruzione dannunziana lascia poco
spazio a oscillazioni, dato il suo carattere di standardizzata
straordinarietà, il tozziano Dario Gavinai, vivendo ix limine
tra piattezza ed eccezionalità, si trova, più che il protagoni-
sta del Piacere, ad incarnare una tipica dicotomia dell’uomo
novecentesco.

© Ibidem.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 39

Un altro elemento di interessante sintonia è rappresen-


tato dial fatto che nelle liriche iniziali di Specchi d’acqua si
assiste ad una personificazione dell’estate similmente a quella
che ha luogo in A/cyoze. A questo proposito si possono
utilmente citare due esempi; per quanto riguarda d’Annun-
zio, riveste particolare interesse la descrizione della «Gran-
de Estate», contenuta nei versi del preditirambico Stabat
nuda Aestas, che il poeta vorrebbe vedere incarnata in don-
na per poterla possedere:

O grande Estate, delizia grande tra l’alpe e il mare,


tra così candidi marmi ed acque così soavi
nuda le aeree membra che riga il tuo sangue d’oro
odorate di aliga di rèsina e di alloro
[...]
Estate, Estate ardente,
quanto ti amammo noi per t'assomigliare,
[...]
selvaggia Estate
dal respiro profondo...
[...]
che in carne io ti veda,
ch'io mortal ti goda sul letto e dell’immensa piaggia
tra l’alpe e il mare...

Di Tozzi ricordiamo invece la poesia d’apertura di Spec-


chi d'acqua:

L'estate nuda mangia le sue pesche


su le messi tagliate e a terra spante;
e quando il vento, con le chiome fresche,
si butta tra le foglie delle piante,

64 G. D'ANNUNZIO, Poesie, a cura di E Roncoroni, Garzanti, Mila-


no, 1994, p. 64.
40 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

una folgore pare il suo sorriso;


che storce le sue labbra e la sua fronte.
E, al vespero, ella accenna con il viso
e chiama su la luna all'orizzonte.

E mentre che le nubi basse e gialle,


muovendosi dal cielo glauco e calmo,
si addensan tutte sopra le sue spalle,
canta con la sua bocca enorme un salmo”.

Pare in questo caso probabile che Tozzi subisca diret-


tamente l'influenza di d'Annunzio, il cui A/cyoze, oltre a ri-
sultare presente nella biblioteca di Federigo, era anche al-
l'epoca opera conosciuta e diffusamente letta.
Se fino a questo momento abbiamo sottolineato i più
significativi aspetti di consonanza tra la poesia dannunziana
e quella tozziana, appare ora opportuno evidenziare anche
il punto sul quale si verifica una netta divergenza tra i due,
vale a dire i meccanismi tecnici che presiedono alla compo-
sizione delle poesie. Ciò che intendiamo affermare è che
entrambi i poeti, pur procedendo, in senso ampio, sulla base
dei simboli, adottano però in questo campo degli accorgi-
menti tecnici differenti; nel caso di d'Annunzio siamo infat-
ti davanti a veri e propri accostamenti a senso, che ricorda-
no la stessa poesia baudelairiana, mentre Tozzi tende ad
adottare, appunto nelle poesie, un simbolo di memoria dan-
tesca che presuppone imprescindibilmente la presenza del
«come» a legare i termini di confronto. In base a ciò pare
di poter dire che la tecnica poetica dannunziana risulti più
moderna rispetto a quella scelta da Federigo. Nel panora-
ma culturale tozziano, a Gabriele d'Annunzio spettano inol-
tre due primati: quello di risultare l’autore italiano attual-

& E Tozzi, Poesie, a cura di G. Tozzi, Vallecchi, Firenze, 1981, p.


91.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 41

mente più rappresentato nella biblioteca privata di Federi-


go e quello di essere stato oggetto di molti articoli critici
tozziani che comportano la conoscenza di gran parte delle
sue opere, dalla poesia delle Laudie di Canto Novo alla prosa
delle Novelle della Pescara e di romanzi quali I/ Fuoco ed Il
Piacere. Celebre è poi la stroncatura della Be/fa di Buccari,
che comparve su «Il Tempo» del 30 aprile 1918 e che costò
cara al suo improvvido autore, in quanto d’Annunzio era la
più prestigiosa firma di Treves, la casa editrice per la quale
pubblicava anche Tozzi, che prese provvedimenti punitivi
nei confronti di Federigo, ritardando l'edizione di Cow gli
occhi chiusi; tale situazione pregiudicò inoltre, pur momen-
taneamente, la sua intrapresa collaborazione con la «Illu-
strazione italiana».
Nel porsi a questo punto la domanda se Tozzi apprezzò
o meno, nel suo complesso, la poetica dannunziana, sono
necessarie alcune premesse: Federigo e Gabriele furono due
scrittori estremamente diversi, non solo nella poetica, quanto
anche nei modi di vita, nei comportamenti e nelle scelte.
D'Annunzio fu famoso, visse nel lusso per poi fuggire in
Francia perseguitato dai creditori, partecipò attivamente alla
Grande Guerra e fu spesso circondato da donne belle e
affascinanti. Al contrario, Federigo visse una esistenza ap-
partata e mai raggiunse la fama che avrebbe meritato, non
tentando in alcun modo di fare della sua vita quell’opera
d’arte che invece d'Annunzio cercò di realizzare. Per quan-
to riguarda la poetica, il discorso si fa più complicato: se
infatti crediamo che tra questi due autori corrano nel com-
plesso delle notevolissime differenze, dobbiamo tuttavia os-
servare come nelle opere tozziane si percepisca una forte eco
del messaggio dannunziano.
Stabilite queste premesse, sembra di poter dire che in

6 Cfr. In., Pagine critiche, cit., pp. 187-191.


42 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

assoluto il giudizio critico espresso da Federigo nei confronti


dell’opera di d'Annunzio sia stato positivo, vista anche, pro-
babilmente, l'influenza esercitata su di lui dall’indubbio fa-
scino del poeta-vate. Tra gli articoli più interessanti vorrem-
mo ricordare quello dedicato a Forse che sì forse che no, che
apparve su «Siena Nuova» del 15 gennaio 1910“; in questo
contesto, l’unica considerazione negativa mossa nei confronti
dei romanzi dannunziani, ma non di questo, consiste in una
osservazione sui personaggi delle opere narrative composte
da Gabriele:

Tutti i personaggi dei suoi romanzi, forse, erano rimasti trop-


po dipendenti dal suo spirito, erano stati come derivazioni im-
mediate di stati mentali: ma questi del Forse che sì forse che no
sono deliziosamente fuori della nostra psiche.

Per quanto riguarda specificamente Forse che sì forse che


no, ci sembra di poter dire che il plauso sia totale: l'articolo
si apre con tre periodi che esaltano la figura di d'Annunzio,
definito «poeta della stirpe nostra» e

Colui che ha fatto palpitare le aspirazioni ignote, colui che


ha tratto fuori le bellezze giacenti nelle nostre attese”.

Infine, nel terzo periodo si dice che

Egli ora ha il diritto di chiamarsi il supremo palesatore della


nostra sensibilità”.

Interessante è poi notare come Federigo si lasci andare,

9 Ivi, pp. 45-47.


# Ivi, p. 45.
°° Ibidem.
°° Ibidem.
" Ibidem.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 43

nella parte finale dell’articolo, ad un giudizio per certi versi


retorico ed enfatico:

Frattanto, non dicendo della indiscutibile adamantinità del-


lo stile, affermo che il Maestro ha composto un libro perfetto e
di amore e di gloria”.

Ben diverso è, come già abbiamo accennato, il caso del-


l'articolo sulla Beffa di Buccari, che si configura come una
vera e propria stroncatura: d'Annunzio viene definito come
«un modesto, ma appassionato imitatore di sé stesso»”. Tut-
tavia, nel periodo successivo, Federigo, forse anche per
smorzare il suo giudizio, puntualizza la sua opinione sullo
scrittore, offrendoci una interessante chiave interpretativa a
proposito dell’apporto della poetica dannunziana all’opera
del nostro autore e, soprattutto, sulla collocazione tempo-
rale di tale apporto:

Lo dico senza dimenticarmi che egli è il nostro più grande


scrittore, rimpiangendo i bei tempi che la sua arte mi pareva un
meriggio sgargiante, dove la mia giovinezza ha trovato liberamen-
te la strada”.

Queste affermazioni confermano ciò a cui avevamo già


accennato in precedenza, vale a dire che Federigo Tozzi subì
profondamente il fascino di d'Annunzio e fu influenzato
dalla sua poetica in una fase, quella giovanile, che appunto
coincide con la composizione di Paolo e, parzialmente, con
la stessa produzione poetica, pur continuando a subire l’in-
fluenza dannunziana anche in età matura e in particolare,
come abbiamo sottolineato in precedenza, in un’opera come

? Ivi, p. 47.
? Ivi, p. 190.
® Ibidem.
d4 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Gli egoisti. Siamo quindi di fronte ad un caso, d'altronde


non così infrequente, in cui un autore trae ispirazione, in
certe fasi della sua attività compositiva, da un altro autore
rispetto al quale risulta però, nel complesso, decisamente
diverso.
Tornando alla descrizione del panorama generale sulla
letteratura italiana offerto dalla biblioteca di Castagneto, esso
appare esauriente. Partendo dai primordi della nostra sto-
ria letteraria, troviamo custoditi una edizione del Caxtico di
Frate Sole di San Francesco d'Assisi ed un volume di Ales-
sandro D'Ancona dedicato alla figura di Jacopone da Todi;
proprio di questo volume del D'Ancona, Tozzi afferma, in
una lettera a Domenico Giuliotti del 23 dicembre 1912, di
aver usufruito per la stesura delle bozze degli Antichi serit-
tori senesi”, Ugualmente, risultano rappresentati i maggiori
esponenti dello Stilnovo, da Lapo Gianni a Guido Caval-
canti a Dante Alighieri, la cui influenza si manifesta în più
di un’opera tozziana. È probabile che l’onomastica di Cox
gli occhi chiusi risenta di una matrice dantesca: per la figura
di Domenico Rosi, che è pur certamente da interpretare su
un piano di lettura psicologico, non vi è dubbio che essa
rimandi anche per alcuni suoi tratti al San Domenico de-
scritto nel Paradiso dantesco. Per quanto riguarda invece
Anna Rosi, è probabile che siano attivi dei riferimenti alla
Sant'Anna del c. xxxm del Paradiso, non foss’altro per il fatto
che la Santa siede dietro San Pietro, non casualmente omo-
nimo del protagonista di Cox gli occhi chiusi, nella Candida
Rosa, cioè in un luogo che rimanda al cognome che essa
porta. Il nome di Ghisola, per la scelta del quale agisce senza
dubbio il riferimento biografico al giovanile amore di Fede-
rigo per la contadina Isola, può tuttavia risentire della sug-
gestione della figura dantesca di Ghìsola Bella, costretta a

” Cfr. E Tozzi, Carteggio con Domenico Giuliotti, cit., p. 168.


UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 45

prostituirsi dal fratello Federico Caccianemico. Esistono


infine nella Comzzedia tre personaggi di nome Pietro: il già
citato San Pietro della Candida Rosa, Pietro Lombardo, pre-
sentato a Dante da San Tommaso nel Cielo del Sole, e Pier
Damiani, che forse risulta essere il corrispettivo più atten-
dibile del giovane Rosi in quanto si trova nel Cielo di Satur-
no, il Cielo degli spiriti contemplativi, i non belligeranti per
eccellenza, così come appunto per niente belligerante è il
Pietro tozziano.
Merita ancora qualche parola la figura di Domenico, in
quanto in alcune sue rappresentazioni egli pare essere il
perfetto esponente di certe categorie di peccatori: molto
spesso, egli viene descritto mentre è intento a contare soldi,
in una sorta di pittorica oleografia dell’avaro; tuttavia, leg-
gera ma anche intrinsecamente pesante è la linea che colle-
ga l’avarizia con l’abnegazione, ed infatti il parsimonioso
padrone del «Pesce azzurro» dà esempio di spirito caritate-
vole allorché fa abitualmente l'elemosina ai mendicanti:

Tutti i sabati, Domenico faceva l'elemosina dei pezzi di pane


avanzati agli avventori [...] c'era un mendicante, a cui Domeni-
co faceva l’elemosina tre giorni della settimana”.

Il motivo per cui a fare l’elemosina sia il gretto oste e


non suo figlio, pur affascinato dalle teorie socialiste, risiede
probabilmente nel fatto che l'impulso alla carità risiede nella
volontà e chi, come Pietro, è privo di volontà non può es-
sere perciò, quasi per definizione, caritatevole.
Le altre influenze dantesche sono da legare sostanzial-
mente alla constatazione di come la degradazione fisica e
morale dei protagonisti di Tre croci passi soprattutto attra-
verso un modo di nutrirsi smodato e selvaggio; pare addi-

% In., Con gli occhi chiusi, cit., p. 89.


46 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

rittura di poter intuire che la rovina economica dei librai


derivi in certa misura proprio dal loro spendere e spandere
per il mangiare, allorché utilizzano immediatamente i soldi
che ricevono in prestito per l’acquisto di cibo:

«Io, ora, se mi date i soldi, vado a comprare il pesce. Ci vado


da me perché io voglio scegliere [....] datemi i denari; se no, c’è
caso che lo compri qualche trattore o qualche signore».
Giulio cavò dal portafogli venti lire...”

Ugualmente, i tre fratelli trascurano i loro affari in nome


di un buon pranzo, tanto da preferire lasciare la bottega ed
andarsene a mangiare piuttosto che realizzare una proficua
vendita:

Egli era ora impaziente di essere a casa; perché non lo avreb-


bero aspettato; e sapeva che i primi sceglievano sempre i bocco-
ni più buoni. Se non ci fosse stato il Nisard, avrebbe chiuso su-
bito la bottega, quantunque un signore gli avesse detto che sa-
rebbe passato a comprare alcuni libri”.

Citiamo infine la descrizione delle ore post-prandiali in


casa Gambi:

Dopo mangiato, Niccolò era sempre disposto all’allegria, ma


così volubilmente che ingiuriava chiunque gli diceva una parola
più di quelle che volesse ascoltare.
Giulio, invece, durante tutto il chilo, faceva ripetizione alle
nipoti; ed Enrico andava a dormire per un paio d'ore’.

Le smodate abitudini alimentari dei fratelli Gambi li


rendono colpevoli di un peccato, quello della gola, che di-

© In., Tre croci, in Opere, cit., p. 185.


alpi, p. 171.
Ivi, p. 173.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 47

sgusta particolarmente Dante in quanto al compimento dello


stesso non partecipa in nessun modo, sia pure malvagiamen-
te, l'intelletto. Se infatti la colpa in sé non è tra quelle pu-
nite più severamente, di sicuro, però, c'è da parte del som-
mo poeta una fortissima repulsione nei confronti di un pec-
cato puramente fisico. Prova di tutto questo è il famoso c.
vi dell’Inferzo in cui l’Alighieri descrive la pena dei golosi,
costretti a stare sdraiati eternamente in una maleodorante fan-
ghiglia. Tra loro spicca la figura del fiorentino Ciacco che,
dopo aver lanciato oscure profezie, se ne ritorna al suo stato
animalesco (vv. 91-93).
Tali considerazioni portano a concludere che quest’ope-
ra tozziana, appunto fortemente impostata sul tema dell’ab-
brutimento da cibo, ha una matrice dantesca imprescindibi-
le. Sarà d’altronde interessante notare anche come i fratelli
Gambi raggiungano gradi diversi di dissolutezza alimentare a
cui si accompagna un differente stato di dignità morale: se
l’Enrico che soffre di gotta e passa il suo tempo nelle bettole
è il più scapestrato e dissennato dei tre (mentre poco più
responsabile è il Niccolò che acquista il buon umore solo a
seguito di una poderosa mangiata), per quanto riguarda Giu-
lio è ancora possibile scorgere dei tratti di umanità. Sarà in-
fine lui, e non altri, a togliersi la vita, sopraffatto dalla re-
sponsabilità dei debiti che gravano sulla libreria ed è lui il
personaggio che durante il romanzo fa a volte uso, nel par-
lare, del congiuntivo, il modo per eccellenza della consape-
volezza.
Continuando nella descrizione del panorama della Let-
teratura italiana a Castagneto, risultano presenti le opere di
Francesco Petrarca e del poeta Giusto de’ Conti, paragona-
to proprio a Petrarca da Tozzi in un suo articolo apparso
sul «Messaggero della Domenica» del 2 dicembre 1918%,

© Cfr. E Tozzi, Pagine critiche, cit., p. 89.


48 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Giovanni Boccaccio, elogiato da Federigo in Nowvale", è cita-


to tramite il suo personaggio Calandrino in una prosa di
Cose:

Ero io, dunque, che cercavo sempre la poesia come una cosa
che si può trovare o come Calandrino le pietre nel Mugnone®.

È inoltre chiaro che proprio Boccaccio è stato l’ispira-


tore di alcune novelle tozziane a partire da un racconto quale
La gallina disfattista, pubblicato sulla «Illustrazione italia-
na» del 19 gennaio 1919, nel quale la trama, basata su un
sottile gioco di equivoci, ricorda proprio lo stile boccaccia-
no, a sua volta influenzato dal modello della «commedia
degli equivoci» di matrice classica.
Inoltre, risultano presenti una copia dell’Or/ando inna-
morato, due edizioni del Furioso ariostesco, e la Gerusalem-
me liberata di Torquato Tasso. Rilevante appare anche la
quantità di opere di carattere storico: dalla Cronaca fioren-
tina di Dino Compagni, alla Vita di uomini illustri fiorentini
di Francesco Villani e alle Croriche di Giovanni e Matteo
Villani, fino alla produzione completa di Niccolò Machia-
velli, ed alle opere di Benedetto Varchi e Ludovico Antonio
Muratori, mentre, sul versante del teatro, le commedie di
quello che è probabilmente il più grande scrittore di genere
italiano, Carlo Goldoni, sono possedute in varie edizioni.
Sul fronte della produzione novellistica, accanto al già
citato Decameron, troviamo una vasta rappresentanza di ope-
re, a conferma di un interesse tozziano per un genere, quel-
lo appunto della novella, nel quale egli stesso raggiunse ver-
tici di assoluto valore: oltre a due copie del Nove/lizo, risul-
tano presenti una raccolta completa dell’opera di Matteo

8 Ip., Novale, cit., p. 103.


8 In., Cose, in Opere, cit., p. 649.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 49

Bandello, un volume di novelle di Giovan Battista Casti, la


cui presenza a Castagneto era già stata segnalata da Laura
Melosi in Aszzza e scrittura”, una edizione delle novelle di
Franco Sacchetti e una de L'asizzo d’oro di Agnolo Firenzuo-
la. Inoltre, dalla novella 10 u delle Ceze del Lasca, anch’es-
se presenti in una edizione del 1912, Federigo trasse la tra-
ma della sua commedia La Pippa*. All’ambito della lettera-
tura rinascimentale appartengono poi i Poezzi di Lorenzo il
Magnifico ed una edizione della Vita di Michelangelo di Gior-
gio Vasari, mentre l'interesse per la figura di Benvenuto Cel-
lini è testimoniato dalla presenza di un volume sulla sua vita.
A proposito della lettura di Cellini così si esprime Tozzi în
una lettera a Domenico Giuliotti del 15 novembre 1915:

Ma io mi succhio quel soddomitaccio di Benvenuto Cellini,


e lavoro, sia pure molto meno, anche per me”.

Più scarsamente rappresentata appare invece la lettera-


tura settecentesca ed ottocentesca: accanto alla Vita di Alfie-
ri, di cui però Tozzi conobbe anche le rime visto che accenna
a questa lettura in una lettera di Nova/e datata 6 giugno 19078,
risultano conservati il Giorno e le Odi di Parini, le Operette
morali leopardiane e le poesie manzoniane (ma non troviamo
copie dei Prozzessi sposi). Numerose sono poi le opere di
Monti, mentre totalmente assente è la produzione foscoliana;
di Pascoli, accanto a Myricae, la biblioteca conserva anche le
Canzoni di Re Enzio”, mentre di Giosue Carducci si è tro-

® Cfr. L. MeLosI, Azzimza e scrittura, cit., p. 47.


3 Ivi, p. 46.
© F. Tozzi, Carteggio con Domenico Giuliotti, cit., p. 339.
# Ch. Ip., Novale, cit., p. 103.
# Si ricordi che Tozzi dedicò a Pascoli un articolo dal titolo Per
un'antologia pascoliana che uscì sul «Messaggero della Domenica» del
24 settembre 1918,
50 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

‘vato il volume Lirica italiana. Così si esprime Tozzi a propo-


sito di un sonetto carducciano in una lettera di Nova/e dell’11
novembre 1907:

Stamani ho avuto un effetto magico d’un sonetto di Carduc-


ci _88

Abbastanza nutrito appare invece il filone della lettera-


tura risorgimentale per la quale si spazia dalle Mie prigioni
di Silvio Pellico in un’edizione proveniente da casa Palagi,
agli Scritti di filosofia mazziniani ed alla produzione di Car-
lo Cattaneo, senza trascurare gli scritti di Giuseppe Giusti
e un’opera come le Confessioni di un Ottuagenario (poi Con-
fessioni di un Italiano) di Ippolito Nievo; è stato Luigi Bal-
dacci ad affermare che la pagina di Cow gli occhi chiusi in
cui Pietro ferisce Ghìsola con un temperino e desidera farsi
ferire a sua volta da lei è una grande scena di erotismo in-
fantile che fa pensare al Nievo”.
Di Edmondo De Amicis, l’autore di Cuore, la biblioteca
conserva due altre opere, L’idiorza gentile e La vita militare.
Interessante ricordare cosa scrive Paolo Cesarini a proposi-
to dell’ingresso di Tozzi per la prima volta nella Biblioteca
Comunale di Siena prima dei prescritti diciotto anni:

Ma il bibliotecario Ricci non era tanto fiscale quando si sal-


vavano le forme e in ciò Federigo fu abilissimo col chiedere in
lettura La vita militare di De Amicis”,

Si ricordi inoltre la presenza di un’opera di Renato Fu-


cini, Napoli a occhio nudo, pubblicata sulle edizioni della
«Voce».

8 E Tozzi, Novale, cit., p. 184.


9 Cfr. L. BaLpacci, Tozzi moderno, cit., p. 21.
® P, Cesa®ini, Vita di Federigo Tozzi, cit., p. 36.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 51

Per quanto concerne poi la letteratura dialettale, se ri-


sulta assente Carlo Porta, è invece presente Giuseppe Gio-
acchino Belli con i suoi 100 sonetti romaneschi.
Nell'ambito della letteratura a lui contemporanea, Fe-
derigo appare un lettore attento e aggiornato. D'altronde,
molti degli autori novecenteschi presenti nella sua bibliote-
ca furono suoi amici personali, mentre altri, oggetto di re-
censioni da parte di Tozzi, furono per questo letti con par-
ticolare cura. La figura di Marino Moretti ben incarna il
ruolo di amico personale oggetto di attenzione critica: egli
infatti fece dono a Federigo di una copia del suo Giardino
dei frutti nel novembre del 1915, menzionando la comune
esperienza, sua e di Tozzi, come crocerossini. Nel numero
di «Sapientia» del marzo-aprile 1916 Federigo dedicò a
questo libro una recensione. Ugualmente, Domenico Giu-
liotti, forse il più intimo amico del nostro autore, è rappre-
sentato nella biblioteca di Castagneto con un suo volume
dedicato alla poesia di Cecco Angiolieri.
Lunga è poi la lista di coloro che, privi di qualsiasi fama
letteraria, inviarono a Tozzi le loro opere nella speranza di
un giudizio positivo: Giuseppe Angelo Peritore, Alfredo Mo-
ri, Ignazio Drago. Il poeta Antonio Baldini, che fu poi au-
tore di una recensione a Bestie, uscita sulla «Illustrazione
italiana» poco dopo la morte di Tozzi, che Paolo Cesarini
segnala come una delle più favorevoli che il libro ricevette
negli anni immediatamente successivi alla sua pubblicazio-
ne”, è rappresentato da due suoi volumi di liriche. Il nome
di Lionello Fiumi, legato ad uno studio su Govoni presente
a Castagneto, è ricordato da Tozzi, proprio a proposito di
questa opera, in un suo articolo apparso sul «Messaggero
della Domenica» del 23 febbraio 1919”, mentre dell'amico

Ivi, p. 200.
© Cfr. F. Tozzi, Pagine critiche, cit., p. 103.
52 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Ferdinando Paolieri la biblioteca conserva sia I/ libro del


l’amore che la Venere agreste, opera paragonata da Tozzi in
una lettera a Giultotti del 29 gennaio 1912 all'opera di Lo-
renzo de’ Medici, affermando che nessuno dopo il Medici
e prima del Paolieri aveva raggiunto vette così elevate”. Del-
l’amicizia tra Adolfo De Bosis, del quale è conservato a Ca-
stagneto un volume di liriche, e Tozzi, testimonia l’articolo
tozziano Viltà romana, apparso sulla «Torre» del 21 dicem-
bre 19153:

Ebbi dall'amico De Bosis un biglietto d’ingresso per una let-


tura di versi futuristi fatta dal Marinetti alla «Società degli Au-
tori» di Roma”.

Merita attenzione anche il caso di Mario Puccini, la cui


commedia L'ultima crisi è custodita a Castagneto in un’edi-
zione dedicata dal suo autore a Federigo; Paolo Cesarini
ricorda che a Puccini, che gestiva una piccola casa editrice
insieme ad un socio, Tozzi si rivolse nel febbraio 1915 (im-
possibile stabilire se prima o dopo questa dedica, vista la
totale mancanza di riferimenti cronologici sul volume cita-
to) perché gli pubblicasse Cor gli occhi chiusi, ma Puccini,
avendo già chiesto di partire volontario per il fronte, si ri-
fiutò e a nulla valse l'insistenza dello stesso Borgese”. Al libro
di Puccini Davanti a Trieste, assente a Castagneto, Federigo
dedica un articolo apparso sul «Messaggero della Domeni-
ca» dell’11 maggio 1919”.
Tra i vociani, mancano opere di Giuseppe Prezzolini,
mentre troviamo un’opera di Ardengo Soffici, La ritirata del
Friuli. Note di un ufficiale della seconda armata, ed una di

% Cfr. In., Carteggio con Domenico Giuliotti, cit., p. di.


% Ip., Pagine critiche, cit., p. 89.
5 Cfr. P. Cesarini, Vita di Federigo Tozzi, cit., p. 179.
% Cfr. F. Tozzi, Pagine critiche, cit., pp. 296-298.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 53

Papini, Giorni di festa (1916-1918). Si ricordino, a questo


proposito, i numerosi screzi che contraddistinsero il rappor-
to Papini-Tozzi (e, più in generale, «La Voce»-«La Torre»)
e che sfociarono in un violento litigio che ebbe luogo presso
le fiorentine «Giubbe rosse» nel 1913 e che così descrive
Paolo Cesarini:

In quei giorni (fine 1913 ndr), Tozzi e Papini ebbero uno


scontro a Firenze: il fiorentino con la sua mezza voce pacata cri-
ticava «La Torre» e il senese replicava furiosamente, andando
vicino a prendersi a pugni”.

Ugualmente, i giudizi espressi da Tozzi sull’opera di Pa-


pini risultarono spesso tutt'altro che lusinghieri. Si pensi
ad esempio alla previsione espressa da Tozzi in un suo ar-
ticolo pubblicato sulla «Torre» del 21 gennaio 1914 a propo-
sito delle future sorti di Papini stesso e di Giuseppe Prez-
zolini:

Il Prezzolini e il Papini sono doventati l'antologia per quasi


tutti gli anonimi giornalucoli massonici e socialisti serammatican-
ti delle sessantanove provincie. È crediamo che quando le sezio-
ni socialiste si saranno più affiatate con costoro, ambedue fini-
ranno con una bella medaglietta e con seimila lire all’anno; e in
vecchiaia, senatori”.

Tuttavia, i rapporti tra i due scrittori non furono sem-


pre così travagliati: fu infatti presso l’editore Carabba, nella
collana diretta da Papini stesso, che Federigo pubblicò le
Cose più belle di Santa Caterina da Siena. Nel periodo 1913-
1919 Tozzi inviò a Papini quattordici lettere in gran parte
incentrate sul problema di questa pubblicazione. Le lettere

” P. CESARINI, Vita di Federigo Tozzi, cit., p. 144.


# E Tozzi, Pagine critiche, cit., p. 114.
54 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

risultano peraltro testimonianza di una attenzione costante


da parte del nostro autore all’attività letteraria di Soffici,
Papini e, più in generale, del gruppo letterario fiorentino.
Giorgio Luti, che più volte si è occupato della questione dei
rapporti tra Tozzi e le avanguardie fiorentine, sottolinea co-
me Federigo sia stato certamente influenzato da libri come
Un uomo finito, Il giornale di bordo e La giostra, in pattico-
lare per quanto riguarda lo stile adottato nelle novelle, men-
tre certamente il nostro autore non condivise la svolta lacer-
biana e futurista di Soffici e Papini”.
Nutrito è anche il manipolo delle scrittrici: Adelaide Ber-
nardini, Amalia Guglielminetti, alla quale Federigo riservò
una stroncatura dal titolo I due (l’altro è Guido Gozzano),
apparsa sulla «Torre» del 6-12 novembre 1913!%, Carola
Prosperi, recensita invece da Federigo sul «Messaggero della
Domenica» del 4 maggio 1919’, Ofelia Mazzoni, che fu
lettrice privilegiata di Con gli occhi chiusi, avendone ricevu-
to una copia in anteprima da Tozzi e che, forse in contrac-
cambio, dedicò una copia del suo Palcoscerico a Federigo
(peraltro oggetto di un articolo critico che Tozzi pubblicò
sulla «Vedetta senese» del 20-21 febbraio 1914'”), Ada Ne-
gri, Margherita Sarfatti, Sibilla Aleramo, la poetessa Tere-
sa Ubertis, Grazia Deledda e Matilde Serao. La Sarfatti, la
Ubertis e la Aleramo hanno apposto sui loro libri una de-
dica per Federigo. Ugualmente, dedica a Tozzi il suo libro
Marianna Sirca Grazia Deledda!®, Invece l’opera di Matilde
Serao custodita a Castagneto, I capelli di Sansone, risulta

® Cfr. G. Luti, Tozzi e la tradizione narrativa toscana, in AA. VV,,


Per Tozzi, cit., pp. 66-85.
100 Cfr. E Tozzi, Pagine critiche, cit., pp. 60-75.
1 Iyj, pp. 290-291.
102 Inf, pp. 117-119.
19 Si ricordi ancora una volta la recensione dedicata da Tozzi a
questa opera ed apparsa su «Sapientia» del gennaio-febbraio 1916.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 55

citata dal protagonista della novella La paura degli altri, che


afferma di essere impegnato a leggerla".
Di Corrado Alvaro, anch'egli dedicante la sua opera a
Federigo, risulta presente il volume delle Poesie grigiover-
di, in un’edizione del 1917, mentre di Sem Benelli sono
posseduti L'amore dei tre re e Edipo re (così come è con-
servata una versione francese dell’Edipo re sofocleo; una
vicenda, quella dell’eroe che uccise il padre e giacque con
la madre, che certo non poteva non affascinare il nostro
autore). Giuseppe Antonio Borgese, uno dei primi autore-
voli critici dell’opera di Federigo, benché i suoi giudizi sul
nostro autore non siano al giorno d’oggi 7 foto condivisi-
bili, fu a sua volta oggetto di attenzione critica da parte di
Tozzi!” ed è rappresentato nella sua biblioteca da tre opere:
La Germania, La vita e il libro, e L'Italie contre l'Allemagne.
Al Borgese, Giacomo Debenedetti imputa di aver analizza-
to la produzione tozziana nell’ottica del naturalismo, forzan-
done a volte i contenuti per far rientrare tale narrativa in
questi schemi. Non manca infine la produzione di Giovanni
Verga e Luigi Pirandello. Per quanto riguarda Verga, l’au-
tore al quale Federigo fu spesso, e non sempre a ragione,
paragonato alla luce di una interpretazione dell’opera toz-
ziana in chiave esclusivamente verista che stimolava al con-
fronto con la produzione verghiana, egli è rappresentato
nella biblioteca di Castagneto da una raccolta di novelle, dai
Drammi intimi e da Eros. Mancano, invece, sia i Malavoglia
che Mastro-don Gesualdo. Peraltro, si ricordi che alla figura
dello scrittore catanese Tozzi dedicò un articolo dal titolo
Giovanni Verga e noi apparso sul «Messaggero della Dome-
nica» del 17 novembre 1918! Bisogna sottolineare innan-

1 Cfr. In., Novelle, in Opere, cit., p. 1234.


15 Cfr. In., Pagine critiche, cit., p. 313.
106 Ivi, pp. 243-247.
56 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

zitutto come Tozzi evidenzi l’importanza della figura dello


scrittore siciliano nel panorama letterario italiano e come egli
appaia in particolare colpito dalla compattezza e dalla uni-
tarietà della sua poetica:

Perché il Verga ha riunito nella prosa di due o tre libri tutto


ciò che un’intera umanità può dare. Egli non si è scisso: è resta-
to compatto!”.

Risulta tuttavia evidente da queste stesse pagine come


la preferenza di Federigo sia nettamente accordata all’arte
dannunziana; egli
SH] parla infatti di una maggiore
85 modernità
di q quest'arte
) rispetto
ISpe a quella dello stesso Verga
g e di ogni
8
altro scrittore italiano a lui contemporaneo ed arriva ad af-
fermare che il siciliano da solo non basterebbe a sollevare il
profilo intellettuale della nostra nazione:

Senza Gabriele d'Annunzio nessuno di noi avrebbe la pos-


sibilità né di leggere né di scrivere. Ed è assolutamente indispen-
sabile ricordare che qualunque rinnovamento letterario possa da-
re l’Italia, noi dobbiamo esserne grati soltanto a lui. In questo
senso, ripeto, egli è l’unico nostro maestro moderno [...] Senza
Gabriele d'Annunzio, il Verga sarebbe troppo poco per l’azien-
da intellettuale della nazione!”

L'importanza della produzione verghiana viene tuttavia


ribadita nei passaggi finali dell’articolo, laddove Federigo
invita esplicitamente alla lettura ed all’apprezzamento delle
sue opere:

Non contentiamoci di sapere che Giovanni Verga esiste e


che è grande: procuriamoci le occasioni di ritrovarlo in mezzo a

107 Ipi, p. 245.


!O8Ipi, pp. 245-246.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 57/

noi; perché è certo che per essere sicuri di noi stessi bisogna ten-
dere a mete più alte di quelle che poi saranno sufficienti!®,

Una precisa definizione dei rapporti tra Verga e Tozzi è


stata formulata da Aldo Rossi nel suo saggio Prospezioni sulla
struttura di «Il podere» di Tozzi apparso su «Paragone» del
dicembre 1970", L'osservazione più interessante formulata
da Rossi riguarda la constatazione che sia Verga che Fede-
rigo fecero ricerche sull’utilizzo di espressioni proverbiali,
benché poi il siciliano ne abbia fatto abbondantemente uso
nei suoi Malavoglia, mentre Tozzi nel Podere ricorra al pro-
verbio più sporadicamente ed occultando tali formule all’in-
terno del sistema narrativo!!! Un altro punto di contatto tra
i due autori viene individuato in certe consonanze tra la
trama di Mastro-don Gesualdo e del Podere, in considerazio-
ne del fatto che entrambe le opere si aprono con la morte
del padre del protagonista e si chiudono con la morte del
personaggio principale. Nel romanzo verghiano, però, la
figura dell’imbelle non è quella di Gesualdo ma di suo pa-
dre, con un rovesciamento di ruoli rispetto al Podere e, più
in generale, al sistema delle trame tozziane!”. Ricordiamo
tuttavia che Marco Marchi, nella sua introduzione al Pode-
re, preferisce sottolineare altri aspetti dell’opera, come la ri-
trattistica zoomorfica dei personaggi, pur ribadendo l’im-
portanza del contributo critico di Rossi! Interessante a
questo proposito che Tozzi paragoni lo sguardo dei prota-
gonisti a quello di animali, con l’unica eccezione dell’odia-

Ivi, p. 247.
1° Cfr. A. Rossi, Prospezioni sulla struttura dî «Il podere» di Tozzi,
in «Paragone», n. 250, dicembre 1970, pp. 36-87.
1 Ivî, p. 7.
1° Ivi, p.9.
13 Cfr. M. Marcia, Trtroduzione al «Podere», Mondadori, Mila-
no,1997, p. XXXVI.
58 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

tissima Giulia, amante di Giacomo Selmi, i cui occhi sono


definiti «del colore delle frutte marce»!
Numerosi furono i contatti, sia epistolari che biografici,
tra Federigo e Luigi Pirandello, il quale fu peraltro tra i
primi, anche se non tra i più acuti critici di Cor gli occhi
chiust, e lungo risulterebbe il discorso sulle affinità e le
differenze che intercorrono tra i due: basti sottolineare in
questa sede come questi autori trovino proprio nella produ-
zione novellistica una delle espressioni più alte del loro in-
gegno. Si ricordi come Luigi Baldacci abbia ipotizzato una
analogia tra l'aforisma di Barche capovolte, lo non so quel
che porto, ed alcune immagini presenti nella novella pirandel-
liana L'Avenzaria di Bobbio, alla cui radice sta una comune
conoscenza, di Pirandello come di Tozzi, delle teorie di Al-
fred Binet. Nella biblioteca di Castagneto le opere di Piran-
dello presenti sono quattro: Arte e scienza, Liolà, Il giuoco
delle parti e Ma non è una cosa seria. Interessante anche la
dedica ad Emma Palagi apposta da Pirandello al suo Carze-
vale dei morti in memoria dello scomparso Tozzi;

A Emma Tozzi, cara compagna dell’indimenticabile Amico,


il suo devotissimo Luigi Pirandello.

Tra le numerose testimonianze di contatti tra Tozzi e


Pirandello, ricordiamo anche il saggio che Federigo dedicò
all’autore del Fu Mattia Pascal apparso sulla «Rassegna ita-
liana politica, letteraria e artistica» del 15 gennaio 19197,

1 Ibidem.
15 Cfr. L. PiRANDELLO, recensione a Cox gli occhi chiusi, in «Il
Messaggero della Domenica», 13 aprile 1919, poi in Saggi, poesie, scrit-
ti varti, a cura di M. Lo Vecchio-Musti, Mondadori, Milano, 1973, pp.
1009-1012.
16 L. BALDACCI, Tozzi con Pirandello sull'orlo del pozzo, in «Corrie-
re della Sera», 25 aprile 1993.
! Cf E Tozzi, Pagine critiche, cit., pp. 269-275.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 59

Si noti poi come Federigo non si sottragga anche alle


letture di specitico ambito storico-politico: ne è una prova
la presenza a Castagneto dell’opuscolo di Francesco Aqui-
lanti I/ patto Gentiloni. Gli eletti con voti dei cattolici nella
xx1v legislatura. In una lettera del carteggio con Giuliotti del
25 dicembre 1913, così scrive Tozzi a questo proposito:

L’Aquilandi (sic) manda in omaggio un suo libro da cui ri-


produrrò qualcosa!”, 118

Glauco Tozzi, curatore del Carteggio con Domenico


Giuliotti, ha puntualizzato in nota che il libro citato è pro-
prio I/ patto Gentiloni, testo tratto da una conferenza tenu-
ta dall’Aquilanti a Roma il 28 novembre 1913'. Secondo
Paolo Cesarini la presenza di questo opuscolo nella biblio-
teca tozziana si spiega con il fatto che il primo numero della
«Torre» era in buona parte dedicato alla questione dell’ap-
pena avviata piena partecipazione dei cattolici alla vita po-
litica italiana!”
In ultimo, merita attenzione anche l'ambito, peraltro
estremamente variegato, delle riviste, rappresentate in gran
numero a Castagneto: «Comoedia», sulle cui pagine fu pub-
blicato postumo, nel numero del 20 agosto 1927, un artico-
lo tozziano dal titolo Pirandello intimo!, «Eroica», sulla
quale più volte Federigo pubblicò sue novelle ed articoli,
«La Ruota», sul cui numero del 25 maggio-10 giugno 1916,
anch'esso presente a Castagneto, appare la prova tozziana
Ringraziando le rondini, «Vita d'Arte», di cui parleremo più
estesamente nel prosieguo di questo studio e sul cui nume-
ro di maggio-giugno 1918 Federigo pubblicò un saggio su

18 Ip., Carteggio con Domenico Giuliotti, cit., p. 152.


9 Ibidem.
120 Cfr. P. Cesarini, Vita di Federigo Tozzi, cit., p. 140.
i Ch E Tozzi, Pagine critiche, cit., pp. 330-333.
60 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Gino Barbieri, «Noi e il Mondo» che ospitò vari articoli e


alcune novelle tozziane tra le quali Miseria provinciale nel
numero del 6 giugno 1918 e La rezza amsicizia nel numero del
1 marzo 1919 (entrambi questi numeri sono presenti a Ca-
stagneto). Inoltre, nel febbraio del 1920, Federigo scrisse una
nota di presentazione al Podere che stava per essere pubblica-
to a puntate su questa rivista”? A queste, si aggiungano
anche riviste straniere come i «Cahiers de l’Amitié», ia
«Nouvelle Revue Frangaise» e la «Revue de la Jeunesse».
Segnaliamo poi la «Nuova Antologia» alla quale Federigo si
rivolse in più occasioni nella speranza di ottenere la pubbli-
cazione di alcune sue novelle prima e di Tre croci poi. La
rivista rifiutò sia le novelle che il romanzo!?, Tuttavia, sulla
«Nuova Antologia» del 16 novembre 1919 Tozzi pubblicò
un breve articolo su Lorenzo Viani.

4. Gli stranieri di Tozzi

Nel momento in cui ci accingiamo ad analizzare la rilevanza


della presenza di opere di autori stranieri nella biblioteca di
Castagneto, appare necessaria una premessa: il panorama
culturale dell’Italia di inizio secolo non è certo quello di un
Paese pienamente aperto alle suggestioni culturali europee.
La Penisola vive anzi in un certo isolamento culturale: ad
eccezione di alcune aree particolarmente ricettive delle sug-
gestioni provenienti da Oltralpe, come è il caso di Trieste
che, sia per ragioni geografiche, sia per l'appartenenza po-
litica, a quell’altezza cronologica, ad una realtà cosmopolita
come quella dell’impero austro-ungarico, risulta città ricca
di fermenti culturali che appaiono essenziali per la forma-

22 Cfr. P. Cesarini, Vita di Federigo Tozzi, cit., p. 282.


13 Cfr. E Tozzi, Novale, cit., p. 228.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 61

zione del suo cittadino Italo Svevo, per il resto il clima cul-
turale che si respira risulta abbastanza provinciale e comun-
que attardato su modelli ottocenteschi. In questo senso, la
constatazione che nella biblioteca tozziana trovano posto le
opere di tanti scrittori stranieri assume particolare impor-
tanza: evidentemente il nostro autore, pur non stimolato dal
clima culturale italiano, fu in grado di recepire le suggestio-
ni che provenivano dall’estero e conobbe così i maggiori rap-
presentanti delle letterature europee.
Non desta stupore, in questo senso, che la letteratura
più largamente presente nella biblioteca di Federigo, dopo
quella italiana, sia la francese, benché non manchino gli im-
portanti apporti della letteratura anglofona, di quella russa,
della norvegese con Henrik Ibsen e finanche della danese
con Johann Jargensen.
Peraltro, ad Jorgensen Federigo fu legato da una pro-
fonda amiciza personale. Così Paolo Cesarini ricorda il rap-
porto Tozzi-Jorgensen:

Attraverso Gielly, Federigo incontrò Jorgensen, e Le Car-


donnel. Johann Jergensen era stato l’esponente più attivo e am-
mirato del Simbolismo danese e fondatore nel ’93 di una rivista
che curiosamente si chiamava «Taarnet» cioè «La Torre»!”*.

L’autore più rappresentato in assoluto nella biblioteca


tozziana è Honoré de Balzac, con ben trenta opere (pur con
alcuni titoli che si ripetono), tra le quali anche due copie de
La peau de chagrin, opera legata al tema del patto col diavo-
fo, proprio del Fausi goethiano e mutatis mutandis anche
del Ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Si noti tuttavia
come l’autore numericamente più rappresentato nella bi-
blioteca tozziana sia in effetti lontanissimo dalla poetica del
nostro autore. D'altronde, una presenza così significativa

1 Cfr. P. Cesarini, Vita di Federigo Tozzi, cit., p. 156.


62 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

di opere di Balzac si giustifica con una formale adesione


ad un gusto di letture che all’epoca erano particolarmente
in voga. Ampiamente presente è anche la produzione di
Guy de Maupassant e quella di Gustave Flaubert. Della più
famosa opera flaubertiana, Madarze Bovary, Federigo possie-
de due copie, una in francese e l’altra in italiano. Varrà la pena
notare in questa sede come possa forse esistere qualche affi-
nità tra un Flaubert che affermò «Madame Bovary c'est moi»,
esplicitando così la sintonia con le angosce e le vane speran-
ze di un suo personaggio femminile ed un Tozzi per il quale
il sentimento di identificazione con molti dei suoi personag-
gi femminili appare forte e profondo: si pensi innanzitutto
ad Adele, protagonista dell'omonimo romanzo, che vive in
uno stato di rensione psichica, soprattutto nei rapporti con
la figura paterna, per molti aspetti assimilabile a quello dello
stesso Tozzi, ma si pensi anche a Fiammetta, la protagonista
della novella Ura figliola, vessata da un padre violento e
possessivo che allontana da lei ogni potenziale marito, in
modo da non lasciarla sfuggire al suo dominio e da condur-
la ad uno stato di malattia e di precoce invecchiamento.
Più sporadico, quantomeno stando alla rappresentanza
numerica, risulta il contatto tra Tozzi ed altri tre grandi nar-
ratori francesi: Hugo, del quale la biblioteca conserva Sow-
venirs d’enfance et de jeunesse, Huysmans e Stendhal. Con
quest’ultimo, in particolare, esiste una certa affinità cultu-
rale, vista l’assidua frequentazione da parte tanto di Henri
Beyle che di Federigo delle opere di Shakespeare. Huysmans,
invece, fu addirittura oggetto di un progetto di traduzione,
avendo Tozzi inteso, nel 1907, tradurre la huysmaniana
Cathédrale, come dichiara in una lettera ad Emma:

Ho deciso di tradurre La Carbedrale, ed ho già ricopiato il


frontespizio e la dedica!?.

!5 F. Tozzi, Novale, cit., p. 93.


UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 63

Una copia di questa opera di Huysmans è a tutt’oggi


custodita nella biblioteca di Castagneto in un’edizione fran-
cese del 1901. Infine, risulta anche rappresentato un autore
come Jules Renard il cui Pos de carotte, custodito a Casta-
gneto, Federigo definì in un suo articolo del 1916 «un ca-
polavoro»!*.
Accentuato risulta l'interesse tozziano per il teatro fran-
cese: nella sua biblioteca sono rappresentati Molière, Francois
Rabelais, Jean Racine ed Edmond Rostand con il suo Cyrazo
de Bergerac. Paolo Cesarini riferisce che Federigo era solito
ripetere una frase tratta dal Cyrazo di Rostand: «Déplaire
est mon plaisir»!”. Si noti innanzitutto come queste letture
risultino atipiche nel panorama culturale tozziano in quan-
to spostano l’asse cronologico al sedicesimo ed al diciasset-
tesimo secolo (le altre letture tozziane nell’ambito della let-
teratura francese risalgono in genere al diciannovesimo se-
colo). Di Molière la biblioteca di Castagneto conserva quel-
la che è forse la sua opera più famosa, Le malade imaginaire.
Spesso nella produzione tozziana trova spazio il tema della
malattia e della morte, ma si tratta normalmente di stati fisici
reali e non immaginari. Esistono tuttavia due parziali ecce-
zioni: la prima è rappresentata da Mariannuccia, protagoni-
sta della novella La zitella ghiotta, che, una volta sposatasi
e privata dal marito della gioia di ingozzarsi di dolci, si am-
mala e muore nel giro di pochi mesi:

Alla fine ci si ammalò [...] Dopo sette mesi di matrimonio,


morì senza saper bene di che male; e quegli ch'era stato suo ma-
rito andò a stare in un’altra casa perché sentiva rimorso e si ver-
gognava anche se incontrasse uno di quei ragazzi che non man-
giavano più i dolci della povera Mariannuccia!*,

126 Ip, Pagine critiche, cit., p. 156.


1? P. Cesarini, Vita di Federigo Tozzi, cit., p. 89.
:8 FE. Tozzi, Novelle, in Opere, cit., p. 1177.
64 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

La seconda eccezione è rappresentata da Fiammetta,


protagonista della novella Uxa figliola, che, una volta co-
stretta dal padre a vivere sotto il suo dominio in una condi-
zione di penosa solitudine, cade in uno stato di malattia dagli
irreversibili esiti:

Ormai la testa non le reggeva più e vagellava. Egli le guar-


dava le tempie; come per capire che cosa c’era dentro; taceva un
poco e poi rispondeva, storcendo la bocca e andandosene: «Bi-
sognerebbe che non ti duolesse. E perché ti dolgono?» «Io non
lo so, babbo!» Egli batteva i piedi in terra e gridava: «A me non
sono mai dolte». Ella gli sorrideva, ed ogni giorno peggiorava’”.

È puramente una malattia dell’anima, costruita sulle fon-


damenta dell’infelicità, quella che porta a morte Mariannuc-
cia e Fiammetta, anzi forse essa nasce proprio da una loro
fissazione, da un delirio ipocondriaco. Eppure, quale ma-
lattia avrebbe potuto essere più letale per Federigo che quel-
la radicata nell'anima, la più vera ed autentica di tutte le
malattie immaginarie?
Sul fronte della produzione poetica, molti sono i nomi
che spiccano: innanzitutto quelli di Francois Villon e di Paul
Claudel e Francis Jammes, autori amati, conosciuti e a volte
tradotti da Tozzi. A Jammes, peraltro, Federigo dedicò Ir
campagna, novella scritta nel 1910. Accanto a questi nomi,
fondamentale appare la presenza delle opere dei grandi sim-
bolisti francesi Charles Baudelaire, Stéphane Mallarmé, al
quale il nostro autore dedica uno dei componimenti poetici
della Zampogna verde, Arthur Rimbaud, oggetto di un ar-
ticolo tozziano apparso sul «Messaggero della Domenica»
del 15 giugno 1919’, e Paul Verlaine. Varrà innanzitutto la

129 Ipi, p. 845.


40 Cfr. F. Tozzi, Le poesie, cit., p. 74.
3! Chi. In., Pagine critiche, cit., pp. 307-308.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 65

pena ricordare come la consonanza tra Federigo ed i simbo-


listi non risieda in un comune modo di far poesia, nel mo-
mento in cui al Tozzi poeta, che pure usa il simbolo, man-
cano le tecniche del simbolismo moderno. I più significativi
contatti tra il senese ed i poeti «maledetti» saranno allora
da ricercare in altri campi: quello dei giovanili aforismi di
Barche capovolte e quello delle prose liriche di Bestie e di
Cose e Persone. A caratterizzare queste prose è innanzitutto
una costante ricerca di assoluto (laddove l’assoluto assu-
me il nome di «anima») non dissimile da quell’Idéa/, o Eden
che dir si voglia, invano bramato da un Baudelaire o da un
Rimbaud. Ancora simile appare il senso di smarrimento che
traspare tanto dagli aforismi tozziani quanto dai versi bau-
delairiani. Si pensi, ad esempio, ad un aforisma delle Barche
come lo xon so quel che porto, già citato a proposito di certe
analogie con Pirandello:

To non so quel che porto dentro di me. Di quassù non pos-


so scorgere i riflessi che avvengono dentro il profondissimo poz-
zo dell'anima. Non so se abbia dentro di me una buca di scor-
pioni o un nido di usignoli. E la mano ignota ora mi avvicina ai
bisbigli ed un’altra volta alle code paurose!.

Pare evidente nel caso di questo aforisma una conso-


nanza con uno stato d'animo «maledetto» ed in particolare
con l’idea di una divisione manichea tra celestiale e demo-
niaco, in sostanza tra bene e male, che caratterizza tanta
poesia dello stesso Baudelaire. Si ricordi infine come nel-
l'edizione delle Fleurs du mal da lui posseduta Federigo evi-
denzi i vv. 1-3 della quartina v del componimento L'amzour
du mensonge:

122 In., Barche capovolte, a cura di M. Marchi, Vallecchi, Firenze,


1995, p. 47.
66 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Je sais qu'il est des yeux, des plus mélancoliques,


Qui ne recèlent point de secrets précieux;
Beaux écrins sans joyaux, médaillons sans reliques!”.

Il fascino di questi versi doveva risiedere per Federigo


nel fatto che qui fossero descritti occhi senza segreti, vuoti
e pertanto innaturali nel momento in cui gli occhi per Tozzi
sono specchio dell’anima e strumento di mediazione con la
realtà che ci circonda!*. Varrà poi la pena soffermarsi su una
questione che può in qualche modo accomunare Tozzi e i
simbolisti: quella di uno stato di sofferenza dovuto alla sen-
sazione di essere esiliati, nel mondo, da una sorta di para-
diso perduto. Tra le prose liriche di Persozze ve n'è una in
cui l’autore si rivolge ad un non meglio precisato «tu» espri-
mendo il dispiacere di non essere nato nel paese del padre
e parla invece in questi termini della sua nascita a Siena:

Io, vedi, per farmi piacere, vorrei inventarti anche qualche


racconto purché potessi sinceramente farti credere che sono nato
nel paese di mio padre. Come sarei contento! Ma non è vero: io
sono nato a Siena, così per caso; mentre la mia anima è di lag-
giù, di quel paese che non ti voglio né meno nominare!”,

Possiamo certamente presumere che in queste parole ci


sia un riferimento biografico al fatto che Ghigo del Sasso
era nato nel paese di Pari, mentre Tozzi si era trovato a
vedere la luce e a vivere a Siena. Tuttavia, le immagini de-
scritte in questa prosa consentono anche di pensare ad una
prospettiva più ampia rispetto a quella meramente biogra-

13 C. BAUDELAIRE, Les fleurs du mal, a cura di T. Gautier, Calmann-


Lévy, Paris, [s. a.], p. 281.
34 Ed infatti chi questa realtà non vuole vedere, sia praticamente
che metaforicamente, deve vivere «con gli occhi chiusi».
13 F. Tozzi, Cose e Persone, in Opere, cit., p. 698.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 67

fica: il nostro autore parla infatti di un paese che non vuole


nemmeno nominare di dove è originaria la sua anima!” e se
questo innominato luogo è biograficamente Pari, il fatto
stesso che non ne venga detto il nome e che lo si indichi
come luogo di origine dell’anima porta a pensare all’inattin-
gibile Idéa/ baudelairiano ed all’indefinito Eder di Arthur
Rimbaud e Paul Verlaine. Fortissima traspare d’altronde da
queste poche righe la sensazione di un doloroso esilio da un
luogo dello spirito che in realtà non si è mai conosciuto:
siamo davanti ad un sentimento di nostalgia perenne per una
realtà irreale e irrealizzata che sussiste solo nella costante
aspirazione dell’anima stessa all’altro da sé. Non molto di-
versa, ci sembra opportuno sottolinearlo, è la situazione de-
scritta nell’A/batros di Charles Baudelaire dove:

Le Poète est semblable au prince des nuées


Qui hante la tempéte et se rit de l’archer;
Exilé sur le sol au milieu des huées,
Ses ailes de géant l’empéchent de marcher!”.

Anch’egli angelo caduto, dunque, smarrito in un esilio


di cui ha un’amara coscienza.
Alla domanda se anche Tozzi custodisca del suo esilio
tale amara coscienza già risponde sufficientemente, ci pare,
la prosa di Persoze da noi citata; aggiungiamo tuttavia un
ulteriore riferimento tratto da Bestie grazie al quale si può
dissipare ogni dubbio su quanto doloroso fosse l’esilio spi-
rituale del nostro autore:

La mia anima, per aver dovuto vivere a Siena, sarà triste per
sempre: piange, pure ch'io abbia dimenticato le piazze dove il

Be Ibidem.
5? C. BAUDELAIRE, Les fleurs du mal, a cura di B. Delmay, Sansoni,
Firenze, 1972, p. 28.
65 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

sole è peggio dell’acqua dentro un pozzo, e dove ci si tormenta


fino alla disperazione’*.

Ed ancora:

Città dove la mia anima chiedeva l’elemosina, ma non alla


gente! Città, il cui azzurro mi pareva sangue!!?,

È innanzitutto importante la simbologia coloristica, poi-


ché il nostro autore, affermando che nella città dell’esilio
perfino l'azzurro pare sangue, esprime attraverso immagini
il concetto che anche il puro gli sembra impuro, visto anche
che tradizionalmente e nella poetica dello stesso simbolista
Mallarmé l’azzurro è simbolo di purezza. In secondo luogo,
ci pare di poter dire che il tono descrittivo adottato da Tozzi
sia simile a quello con cui lo stesso Luigi Pirandello parla
della sua nascita: una caduta nel Caos (con un gioco termi-
nologico sul nome della piccola frazione di Cavuso, dove in
effetti Pirandello era nato), ma anche il poetico salto di una
lucciola in una notte di giugno:

..sotto un pino solitario in una campagna d'’olivi saraceni affac-


ciata agli orli d’un altipiano d’argille azzurre sul mare africano!”.

Non si trascuri, infine, il richiamo all'immagine del poz-


zo, specchio ormai consueto della buca di scorpioni che si
nasconde nell’anima.
Infine, si ricordi come alla approfondita conoscenza dei
massimi scrittori della letteratura francese si accompagna in
Federigo un’ampia frequentazione della cultura d’Oltralpe,

48 F. Tozzi, Bestie, in Opere, cit., p. 600.


3° Ibidem.
40 L. PIRANDELLO, in Alber: Pirandello, con un saggio biografico
e commento alle immagini di M. L. Aguirre D'Amico, introduzione di
V. Consolo, Mondadori, Milano, 1992, p. 8.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 69

sostenuta peraltro dal supporto manualistico di una Histoi-


re abregée de la littérature francaise. Risultano infatti tra le
sue letture anche riviste quali i «Cahiers de 1’ Amitié» e la
«Nouvelle Revue Frangaise», opere come Aucassir et Nico-
lette, una favola di autore anonimo del xi secolo, o come
la stessa Chanson de Roland.
Se quella francese è sicuramente la letteratura straniera
più rappresentata nella biblioteca tozziana, si noti tuttavia
come virtualmente tutte le maggiori letterature europee tro-
vino posto in questa biblioteca: dello spagnolo Miguel Cer-
vantes risulta conservata una raccolta di sue novelle in un’e-
dizione del 1912. Ciò a prova di un accentuato interesse toz-
ziano per un genere, quello novellistico, di cui Federigo fu
a sua volta autore di non secondaria importanza!” Del dram-
maturgo belga Maurice Maeterlinck, peraltro recensito da
Federigo con un articolo apparso su «Siena nuova» dell’8
gennaio 1910", troviamo a Castagneto tre opere, delle quali
due in francese.
La lettura di Maeterlinck è attestata fin dal giugno 1904,
quando Federigo prese in prestito presso la Biblioteca Co-
munale di Siena varie opere di questo autore. Johann Wolf-
gang Goethe, Henrik Heine e Novalis sono i rappresentanti
nella biblioteca tozziana della grande letteratura tedesca: di
Goethe risulta conservata una edizione francese delle sue
poesie (ma Laura Melosi afferma, in Anzzza e scrittura, che
Federigo lesse anche il Faust!), dei due libri di Heine cu-

HI A questo proposito si rimanda allo studio di Gino Tellini, La


tela di fumo. Saggio su Tozzi novelliere, Nistri-Lischi, Pisa, 1972, che si
occupa analiticamente delle novelle tozziane, indagandone sia il piano
linguistico e strutturale che quello dei rapporti tra la stessa novella e gli
altri generi della scrittura tozziana, significativamente la prosa lirica e
il romanzo.
4? Chi. F. Tozzi, Pagine critiche, cit., pp. 43-45.
5 Cfr. L. MeLOoSI, Ania e scrittura, cit., p. 97.
70 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

stoditi uno, Buch der Lieder, è in originale, mentre in fran-


cese è l’Henri d’Ofterdingen di Novalis. Un’attenzione par-
ticolare merita poi il caso della letteratura russa, rappresen-
tata nella biblioteca di Castagneto dai suoi massimi espo-
nenti: Leonid Andreyeff, Antòn Cechov, Fédor Dostoevskij,
Nikolaj Gogol”, Maksim Gorki, Ivan Turgenev e Lev Tolstoj.
AI nome di Andreyeff Tozzi accenna in un suo articolo
apparso sul «Messaggero della Domenica» dell’8 giugno
1919, a proposito di una traduzione della novella Lazzaro,
dello stesso Andreyeff, effettuata da Clemente Rebora!
Per quanto riguarda la lettura di Maksim Gorki, così
riferisce Cesarini:

...i Gorki mi segnai (come presenti nella Biblioteca di Castagne-


to ndr) Vita errante, La madre, e le opere teatrali { barbari e Pic-
coli borghest®®.

Si noti come attualmente delle quattro opere di Gorki


indicate da Cesarini siano presenti solo La madre e I barbari.
Di Fédor Dostoevskij Federigo lesse tutte le opere più
significative, dai Fratelli Karamazov in un'edizione francese
senza riferimenti cronologici, a L'idiota in un’edizione del
1902. In una prosa di Persoze il nome di Dostoevskij è ci-
tato in questi termini:

Per chi non è abituato alla grandiosità della Bibbia c'è, in


queste ore di lettura cosciente solo Teodoro Dostoieschi. Perché
leggere, nel nostro tempo, è specialmente esistere. Ed esistere
con tutta la nostra anima e con qualche fede!

Inoltre, una significativa testimonianza delle letture do-


stoevskiane da parte di Tozzi viene fornita da Paolo Cesa-

4 Cfr. E. Tozzi, Pagine critiche, cit., p. 305.


45 P, Cesarini, Vita di Federigo Tozzi, cit., p. 167.
H6 E Tozzi, Persoze, in Opere, cit., p. 713.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 71

rini, frequentatore della biblioteca di Castagneto:

Tozzi aveva letto Dostoevskij almeno nel 1914, avendo trat-


to la notizia dalla bibliotechina osservata a Castagneto, dove fra
i Principii di psicologia di W. James e le opere di Rimbaud, Ver-
laine, Baudelaire, Laforgue, Huysmans e non pochi altri, perfi-
no Matilde Serao e G. B. Casti, vidi alcuni volumi del russo con
quella data di mano di Tozzi sul frontespizio!”.

Tra i primi a rendere testimonianza della lettura delle


opere di Dostoevskij da parte di Federigo vi fu anche Orio
Vergani, suo amico, collaboratore, nonché critico, che era a
conoscenza del fatto che nella biblioteca tozziana trovasse-
ro posto i romanzi di Dostoevskij.
Il manoscritto della novella tozziana Ur idiota, il cui ti-
tolo riecheggia palesemente il capolavoro dostoevskiano, è
datato 1914: idiota è il principe My8kin, uomo che tende
alla bontà e che si pone la questione centrale del sistema di
pensiero dostoevskiano, vale a dire se Dio esista o meno;
idiota è il tozziano Fiocco, che dialoga con delle carte da
gioco ed è pazzo, certo, ma è anche capace di vedere l’oltre.
Myskin e Fiocco sono bollati come idioti perché diversi dagli
altri nella mente ma anche perché fisicamente fragili, secon-
do un principio che classifica la malattia come marchio asso-
luto di diversità e sinonimo essa stessa di idiozia. Non a caso,
d'altronde, il corpulento e vigoroso Domenico Rosi concepi-
sce in Con gli occhi chiusi una stretta attinenza tra la fragilità
fisica del figlio ed uno stato che egli classifica come di idiozia:

Pietro, gracile e sovente malato, aveva sempre fatto a Do-


menico un senso di avversione: ora lo considerava, magro e pal-
lido, inutile agli interessi; come un idiota qualunque!"

1? P. CESARINI, Vita di Federigo Tozzi, cit., p. 167.


‘8 E Tozzi, Con gli occhi chiusi, cit., p. 82.
72 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

È poi evidente la commistione tra le vicende biografi-


che e la trasposizione letteraria nel momento in cui molti
protagonisti delle opere di Dostoevskij così come molti per-
sonaggi della narrativa tozziana sono deboli di salute; questi
stati patologici furono infatti in parte propri anche degli
stessi scrittori, considerando le numerose malattie che col-
pirono sia il russo che Federigo; la consonanza più impor-
tante si ritrova in ogni modo su una ben precisa condizione
patologica: quella dell’epilessia. Di questa malattia, consi-
derata nell’antichità una testimonianza della possibilità di
conoscere i voleri degli dei da parte di coloro che ne erano
affetti ed invece interpretata nel Medioevo come un segno
di invasamento demoniaco, ma comunque sempre osserva
ta con fascino e timore, quasi ad attribuire un'aura di sacra-
lità a tale condizione, soffrirono, proprio da un punto di vista
della realtà biografica, sia Dostoevskij che la madre di Toz-
zi, la quale morì di una crisi epilettica proprio mentre si
accingeva ad accompagnare il figlio a scuola, segnando
perciò nel profondo lo stesso Federigo con la realtà di que-
sta sua malattia. .
In ultima analisi, notiamo anche come sia grandissima
la trasposizione letteraria che il nostro autore fa di tale morte
nelle pagine di Cor gli occhi chiusî, laddove anche la madre
di Pietro Rosi perde la vita a seguito di un’ultima e deva-
stante crisi epilettica:

Fu trovata con la testa sul pavimento, verso l'armadio che


aveva aperto; futta stesa in avanti; come quegli animali che han-
no avuto una calcagnata sul capo; con gli occhi mezzo schiusi e
pieni ancora di vita, con il viso un poco contratto, quasi che le
rincrescesse della sua morte soltanto per gli altri; chiedendo di
non esserne rimproverata; con una preoccupazione indescrivibi-
le e dolorosa!,

H9 Ivi, p. 61.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 73

Per quanto riguarda invece il tema dell’imbestiamento,


centrale nei Fratelli Karamazov, laddove Ivàn viene colpito
da una inesorabile regressione allo stato animalesco, esso non
è estraneo al nostro autore. Roberto, protagonista della no-
vella tozziana Gl amori vani, permette alla sua cagna di so-
stituire la moglie morta nel letto coniugale, resredendo per-
ciò a sua volta ad una condizione selvaggia ed animalesca:

Roberto allora si affezionò talmente alla cagna che la porta-


va a letto con sé. Da prima evitava che ella andasse dalla parte
ove aveva dormito la moglie; ma poi la lasciò fare?”,

Ugualmente, è colpita da un processo di imbestiamento


Anna Franchi, la protagonista della novella La 72462, la quale
muore dimenticata da tutti e deformata nel corpo e nell’ani-
ma fino al punto da non lamentarsi neanche più per il do-
lore e da risultare irriconoscibile in quelli che sono i tratti
umani. Solo il narratore, pietosamente, ricorda il suo passato
da essere umano nella frase di chiusura della novella laddove
afferma che «A vent'anni Anna Franchi era stata sposa»!”,
Sussiste tuttavia una fondamentale differenza tra i pro-
cessi di imbestiamento tozziani e quelli descritti da Dosto-
evskij: se in Federigo il diventare bestia avviene a volte con
una deformazione dei tratti esteriori, il processo è però pri-
mariamente un fatto interiore laddove il personaggio comin-
cia a sentirsi bestia, a ragionare da bestia, quasi a desiderare
e scegliere di farsi bestia, forse in un tentativo para-edipico,
ancorché postulato dallo stesso Dante per il personaggio del
goloso Ciacco, di sottrarsi al dominio di quel Dio Padre degli
esseri umani con l’uscire dall’umanità, sulla quale appunto
questo Dio comanda, e l’entrare nel genere delle bestie. Al

5° EF. Tozzi, Novelle, in Opere, cit., p. 1231.


5! Ivi, p. 838.
74 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

contrario, la regressione dostoevskiana si esplica prettamente


nei tratti fisici, mentre l’uomo mantiene interiormente il mo-
do di sentire e ragionare tipico della stirpe umana, avver-
tendo quindi come dolorosa ed umiliante questa nuova con-
dizione. Varrà infine la pena ricordare in questa sede le pa-
role di Giacomo Debenedetti a proposito del processo di
imbestiamento tozziano a paragone con i modi e le forme
dell’imbestiamento descritti da Franz Kafka:

Per Kafka l’animale è la metamorfosi conclusiva, avviata


verso un finale tragico e liberatore. Per Tozzi era l’immagine di
partenza, che egli doveva ritrasformare in uomo, pur serbando
a costui le stismate allarmanti della sua antecedente metamor-
fosi bestiale!”,

Altra tematica che influenza profondamente la lettera-


tura di inizio Novecento e che sostanzia la poetica tozziana
è quella del controverso rapporto dei personaggi con la fi-
gura paterna: sono esemplificative di ciò, oltre alle stesse
opere di Tozzi, sia la kafkiana Lettera al padre che la svevia-
na Coscienza di Zeno. Per quanto riguarda poi la produzio-
ne dostoevskiana, bisogna ritenere che l’autore russo si sia
fatto in qualche modo anticipatore di questa tematica, visto
che egli incentra molte sue opere su tale relazione, benché
il periodo di composizione dei suoi romanzi sia di vari anni
anteriore rispetto sia agli scritti tozziani che a quelli kafkia-
ni e sveviani!”,

3° G, DeseneDertI, Con gl occhi chiusi, in Il personaggio-uomo,


cit., p. 91.
153 Dostoevskij morì infatti nel 1881 e compose le sue opere mi-
gliori tra il 1867 ed il 1871. Egli è quindi un predecessore sia di Tozzi
che di Kafka e Svevo. Bisogna tuttavia ricordare che il tema del parri-
cidio e dell’insanabile complesso che attanaglia il figlio nei confronti
del padre è vecchio quanto il mondo visto che già sostanzia un’opera
come l’Edipo re di Sofocle.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 15

Volendo indicare un esempio particolarmente significa-


tivo di questo controverso rapporto nella narrativa dell’au-
tore russo, ci sentiamo di proporre il celebre episodio dei
Fratelli Karamazov, laddove il parricidio, compiuto material-
mente da Ivàn, vede però colpevoli e complici tutti i fratelli.
Guardando invece ai tre romanzi maggiori di Federigo Tozzi,
è noto come tale tematica venga costantemente riproposta,
sia pure con sfumature diverse: se Pietro è in perenne e fal-
limentare lotta con Domenico Rosi, Remigio Selmi, nel Po-
dere, e Giulio Gambi, in Tre croci, vivono oppressi dalla con-
sapevolezza di non saper gestire i beni lasciati dal padre e
muoiono per diretta conseguenza di tale incapacità di ge-
stione, quasi perseguitati dal fantasma di un genitore che
anche da morto provoca in loro una totale incapacità di agire
efficacemente.
Come si può ben vedere, siamo di fronte ad un’altra
notevole somiglianza tra la poetica tozziana e quella dosto-
evskiana, soprattutto se si considera che anche le stesse vi-
cende biografiche dei due scrittori furono segnate da diffi-
cilissimi rapporti con il genitore: il padre di Dostoevskij
quasi impazzi, infatti, in seguito alla prematura morte della
moglie e si dette pertanto a gesti violenti e dispotici sia nei
confronti del figlio che dei servi, tanto da venire assassina-
to, nel 1839, da un gruppo di contadini esasperati dai suoi
modi tirannici; noto è poi il carattere sanguigno e manesco
di Ghigo del Sasso, padre di Federigo, anch'egli rimasto pre-
cocemente vedovo e pochissimo incline a qualsiasi gesto di
affetto e comprensione nei confronti del figlio. Queste espe-
rienze di vita sono state trasposte dai due autori sulla pagi-
na scritta in modo certamente simile, ma con una fondamen-
tale differenza: mentre nella narrativa dostoevskiana si ve-
rifica l'evento di un vero e proprio parricidio, appunto come
accennavamo prima nei Fratelli Karamazov, in Tozzi non
avviene che il padre venga ucciso, ma certamente il deside-
rio di liberarsi di questa figura è fortissimo, tanto che po-
76 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

tremmo ipotizzare un istintivo rifiuto da parte di Remigio


Selmi e di Giulio Gambi a gestire accuratamente i beni pa-
terni perché essi sentono di riuscire in questo modo ad ot-
tenere di eliminare loro stessi il genitore, dopo che ad una
prima morte ha provveduto Madre Natura, passando tra-
mire l’alienazione di ciò a cui il padre ha tenuto di più, vale
a dire, per citare Giovanni Verga, «la roba». Difficile stabi-
lire a questo punto chi tra Ivàn dei Fratelli Karamazov e i
personaggi tozziani sia più animato da rancore e desiderio
di vendetta nei confronti del padre; è certo però che i pro-
tagonisti di Tozzi hanno la particolare caratteristica di non
riuscire a placare il conflitto con il genitore nemmeno nel
momento in cui questi viene a mancare.
Da ultimo, proponiamo all'attenzione, senza addentrar-
ci però nei particolari, come una grande tematica ricorrente
sia in Dostoevskij che in Tozzi sia quella del suicidio, inteso
in entrambi come un evento al quale si è indirizzati senza
sapere, ed in effetti anche senza potere, sottrarvisi.
Il viaggio nella letteratura angloamericana compiuto da
Federigo abbraccia sia la prosa che la poesia. Nella pro-
duzione poetica spiccano i nomi dell'inglese Percy Bysshe
Shelley, del quale risulta conservata la Difesa della poesia, e
dell'americano Walt Whitman, rappresentato da una edizio-
ne di Canti sceltie da una copia di Foglie d’erba a cui è stata
apposta la data del maggio 1908, Tra i versi di Whitman può
aver esercitato un certo potere di suggestione su Tozzi in
particolare la lunga poesia As I Eb£°d with the Ocean of Life,
che fa parte della sezione Sea-Drift di Leaves of Grass, lad-
dove il poeta indirizza una invocazione al mare, chiaman-
dolo «padre» ed agognando a essere baciato e finanche nu-
trito dal suo seno (in apparente contraddizione con l’imma-
gine paterna e non materna attribuita al mare stesso):

I throw myself upon your breast my father


I cling on you so that you can't unloose me
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA TI

I hold you so firm till you answer me something

Kiss me my father,
Touch me with your lips as I touch those I love,
Breathe to me while I hold you close the secret of
che murmuring I envy!*.

Nel campo nella narrativa assumono rilievo i nomi di


Charles Dickens con Le avventure del signor Pickwick in
un’edizione francese, di Rudyard Kipling, con i Racconti
della jungla, manifesto del colonialismo e della Pax britan-
nica instaurata nelle Indie, nonché singolare prosimetro, e
di Edgar Allan Poe. Proprio a Poe, del quale la biblioteca
di Castagneto custodisce il Libro dei poemi in un'edizione
del 1902, Federigo dedica la sua attenzione in una lettera di
Novale del gennaio 1903, definendolo uno scrittore sublime:

Che m'importa se Poe era un alcoolico, se quel pittore è un


fantasma che è sorto tra i fiumi del vino, e se quella donna è
impossibile? Quando l'artista, contemplando il suo quadro or-
mai penosamente finito, grida con voce possente: «da vero che
è la voce istessa» non è questa voce l’allegoria che glorifica l’arte
nell'amore? O l’amore nell’arte? E quando si rivolge bruscamen-
re per guardare la sua amata e la sua amata è morta, non è forse
lì scolpito il sacrificio umano a un ideale? Poe è sublime!”.

Tra gli aforismi della raccolta Barche capovolte citiamo


ancora una volta Io or so quel porto. Vorremmo qui sotto-
lineare come proprio Poe costruisca uno dei suoi più inquie-
tanti racconti, I/ pozzo e il pendolo, sulla idea che qualsiasi
tipo di morte sia preferibile per l’uomo imprigionato in una

Hi W. WiirrMan, Poetry and Prose, The Library of America, New


York, 1982, p. 20.
15 F. Tozzi, Novale, cit., p. 44.
78 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

oscura cella rispetto al gettarsi nel pozzo posto in mezzo ad


essa in quanto quel pozzo che sprofonda nella terra appare
il più diretto tramite verso le ali di Satana che al centro della
Terra attendono le anime dannate. Gettarsi nel pozzo signi-
fica quindi andare incontro alla morte prima ed alla morte
seconda e non appare improbabile che quando Federigo
paragona nel suo aforisma l’immagine del pozzo ad un nido
di scorpioni pensasse anche a questa allucinazione in forma
di racconto creata da Edgar Allan Poe.
La produzione shakespeariana è presente al completo
(ad eccezione delle prove poetiche) nella biblioteca di Ca-
stagneto visto che risulta custodita una edizione integrale
del teatro, alla quale si deve aggiungere una copia del Gix-
lio Cesare in francese; pare perciò legittimo ipotizzare un
particolare interesse per un’opera, come appunto il Giulio
Cesare, che si incentra su un parricidio e sulle enormi impli-
cazioni edipiche che ciò comporta. Così scrive Federigo in
una lettera di Novale del 21 dicembre 1902 a proposito della
lettura di Shakespeare:

Da un amico mi son fatto prestare le opere drammatiche di


Shakespeare e me le sono lette una dietro l’altra, con l'avidità
insaziabile di un assetato!”.

Per quanto riguarda infine Oscar Wilde, accanto ad un’o-


pera celebre come Sa/orzè, la biblioteca conserva tutta una
produzione meno famosa, da La casa dei melograni a Una
tragedia fiorentina e La santa cortigiana. È proprio l’affasci-
nante figura di Salomè, simbolistica e forse di wildiana me-
moria, che appare in una sorta di visione mistica a Paolo
nell'omonimo poema in prosa:

Ed un giorno ebbe un pensiero voluttuoso. Vide Salomè in

156 Ivi, p.31.


UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 79

tutta la natura. Ed il proprio sangue era quello di Giovanni Bat-


tista!”,

5. Padri e Dottori della Chiesa: Sant'Agostino e Santa Cate-


rina

E tanto sangue vede Caterina


quanto ne vuole, o Siena; ond’ella t'ama;
ma d’ogni creatura sì s’affama
che al sangue del Signore s’avvicina!”,

Questi versi, nei quali il nome di Santa Caterina è mes-


so in correlazione con l’immagine del sangue, appartengo-
no alla sezione a lei dedicata del lungo poema tozziano La
città della Vergine. Proprio Caterina, protettrice di Siena e
in qualche modo, assieme alla Madonna, seconda figura di
Vergine, riveste nel bagaglio delle letture mistiche tozziane
un ruolo fondamentale: nella biblioteca di Castagneto sono
custodite due edizioni fittamente sottolineate dell’epistola-
rio cateriniano, entrambe del 1913; si tratta, evidentemen-
te, di una lettura propedeutica a quel Le cose più belle di
Santa Caterina da Siena, sorta di florilegio dell’opera cate-
riniana curato da Federigo e pubblicato alla fine del 1918.
Del resto, il nome della santa senese riecheggia più volte
nell’opera di Tozzi: a volte, come nel caso sopra citato, di-
rettamente con la menzione del nome, in altri con immagini
di sapore misticheggiante che rimandano alla prosa di Ca-
terina. È questo il caso dell’aforisma La promessa di Barche
capovolte laddove l’autore si paragona alla figura dell’agricol-
tore, secondo una suggestione evangelica comune a lui come

1 F. Tozzi, Paolo, Adele, a cura di M. Marchi, Vallecchi, Firenze,


1985, p. 77.
1 In., Poesie, cit., p. 201.
80 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

alla santa, ma con un riferimento alla «stagione dei frutti»


che riecheggia la celebre «stagione dei fiori» cateriniana:

Io sono l'agricoltore, che attende la stagione dei frutti. Ogni co-


sa è sopportata per la promessa che si aggira nella mia anima, an-
cora non chiusa e scrutabile. Ma io mi preparo a portarla con gioia;
io alzo già le mani. È come se avessi trovato un ombelico dentro
di me; è come se mi convertissero in oro i ramoscelli dei ricordi!,

Inoltre, l'argomento del calco linguistico operato da Toz-


zi sulla prosa cateriniana è stato oggetto di una attenta ana-
lisi da parte di Marco Marchi nella sua introduzione alle Cose
più belle di Santa Caterina da Siena, a cura di Federigo Tozzi,
recentemente ripubblicate da Le Lettere!®. Marchi, nell’af-
fermare che proprio questo argomento appare come uno dei
preponderanti livelli di interesse nella ricostruzione delle
suggestioni del misticismo di Caterina sul nostro autore,
sottolinea che la principale influenza operata dal linguaggio
cateriniano su Tozzi è la metafora, senza trascurare tuttavia
l’importanza di altre figure retoriche quali l’antitesi, il para-
dosso, l’ossimoto, l’analogia.
L'interesse per un altro grande dottore della Chiesa, San-
t’Agostino, è testimoniato dalla presenza a Castagneto di una
raccolta delle opere del santo, peraltro sovente oggetto di
sottolineature, e da una edizione delle Confessioni risalente
al 1817, La lettura della agostiniana Cirtà di Dio è attestata
fin dal 1905, dato che questa opera risulta presa in presti-
to da Federigo presso la Biblioteca Comunale di Siena pro-
prio in quell’anno!, Accanto ad Agostino, di Tommaso da
Kempis risultano conservate una copia di una raccolta delle

15° In., Barche capovolte, cit., pp. 61-62.


160 Cfr. M. MarcHi, Iasroduzione, a SANTA CATERINA DA SIENA, Le
cose più belle, a cura di È. Tozzi, Le Lettere, Firenze, 1996.
161 Cfr, L. Anperson, Tozzi's Readings, cit., p. 125.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 81

opere, tre edizioni della Imzitazione di Cristo in italiano ed


una in latino, donata da Emma a Federigo con una dedica
datata marzo 1916.
Giancarlo Bertoncini, in Studi fozziani'©, afferma che la
fisura di Giulio Gambi, protagonista di Tre croci, è stata
costruita come figura parodica dell’Ixzitatio Christi, senza
però tralasciare alcuni riferimenti alla visione ribaltata che
esprime Giulio delle teorie di Sant'Agostino. Egli, incapace
di sottrarsi ad un destino negativo, rovescia spesso il precet-
to cristiano del «non fare agli altri quello che non vorresti
fosse fatto a te» nel momento in cui afferma che:

Non può essere mi manchi la forza di fare a me quello che


non farei agli altri!9.

Inoltre, il suo suicidio appare anch'esso una parodia della


dottrina cristiana nel momento in cui Giulio, che peraltro
legge al Nisard alcuni passi della Iyzitazio Christi, non accetta
l’umiliazione di chiedere aiuto e preferisce uccidersi, con un
gesto che non rientra nemmeno nei casi di immolazione giu-
stificati dalla filosofia agostiniana, interpretando l’ammoni-
zione della Irzitatio di «morire a tutto ciò che è il mondo»
come un invito ad uccidersi quando essa suggerisce invece di
sottrarsi alla materialità terrena per darsi ad una vita spirituale,
Tra i testi sacri, la biblioteca di Castagneto conserva
un'edizione della Sacra Bibbia ed una dell'Apocalisse. Luigi
Baldacci, nel suo saggio L'itimerario del romanzo tozziano"*,

12 G. BERTONCINI, Studi tozziani, Vecchiarelli, Roma, 1996, pp. 83-84.


16 Ivî, p. 83.
14 Questo saggio è il testo della relazione letta da Baldacci al Con-
vegno di Siena del 24-26 novembre 1983; apparve per la prima volta in
«Antologia Vieusseux», n. 73-74, gennaio-giugno 1984, poi in AA. VV,
Per Tozzi, cit., pp. 3-18, ed infine in L. BaLpacci, Tozzi moderno, cit.,
pp. 45-65.
82 LÀ BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

parla di Remigio Selmi, protagonista del Podere, come di una


sorta di Giobbe laico, perché paziente, certo, ma incapace
di riconoscere un disegno divino in queste prove a cui è
sottoposto. Nel Podere, d’altra parte, la divinità è lontana
dal rassicurare e dal redimere; è invece tremenda nella sua
furia e nella sua terribilità, a ricordare quel Dio degli Ebrei
e dell’Axztico Testamento silenzioso, vendicativo, sanguina-
rio!'. La morte di Remigio, Cristo inconsapevole nel suo
andare verso il supremo sacrificio, non placa l'ira divina:
anzi, il Dio terribile del Podere ancora colpirà la matrigna
del giovane! e si sfoga in un violento temporale dopo che
l'omicidio si è compiuto:

Qualche ora dopo venne una grandinata. I pampini e l’uva


acerba si sparpagliarono su la terra; insieme con le rame dei frutti
schiantati. Luigia, piangendo abbracciata ad Ilda, mandò Pic-
ciòlo e Lorenzo a coprire Remigio con l’incerato del carro!”.

Sarà ora opportuno ricordare quali sono le altre opere


presenti nella biblioteca di Castagneto e riconducibili all’ambi-
to mistico: innanzitutto i Fioretti ed il Cantico di Frate Sole di
San Francesco, una edizione di Novellette ed esempi morali di
San Bernardino, a cui peraltro Tozzi dedica un articolo ap-
parso sul «Messaggero della Domenica» del 5 ottobre 1918!

16 Si tenga presente, a questo proposito, il saggio di Laura Melosi,


La legge dell’indefinibile o della religiosità di Tozzi, in «Il Ponte», x1vi,
4, (aprile) 1990, pp. 79-98, in cui si approfondisce proprio il discorso
del Dio tozziano come un Dio veterotestamentario a cui è estraneo il
concetto cristiano del perdono, mentre la figura del figlio si vena di ina-
spettate sfumature cristologiche.
16 Si ricordi la novella tozziana Luzgia che costituisce la continua-
zione del Podere, avendo questa volta come protagonista la matrigna di
Remigio.
‘ F. Tozzi, Il podere, in Opere, cit., p. 399.
16 Cfr. In., Pagine critiche, cit., pp. 236-239.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 83

e la Introduzione alla vita devota di San Francesco di Sales.


A ciò si devono aggiungere le opere di tre frati: gli Azzzz4-
estramenti degli antichi raccolti e volgarizzati di Fra’ Barto-
lommeo da San Concordio, lettura già indicata, secondo
Laura Melosi, in un elenco-inventario di libri tozziani!”, lo
Specchio di vera penitenza di Fra” Jacopo Passavanti e Gli
assempri di Fra’ Filippo Agazzari!”°. Il nome del Passavanti
risulta menzionato in una lettera di Novale:

Teri sera un angelo nero volò dall'una parte all'altra della


strada, sparendo tra gli ulivi. È il Passavanti. Sono pensieri che
ho avuti dello studiare quell’epoca!”?.

Filippo Agazzari è invece citato da Laura Melosi in Axt-


ma e scrittura in relazione ad un progetto di edizione degli
Assempri a cura di Tozzi che non si realizzò!”.
Alla figura di Pietro Misciattelli risulta poi legata una
interessante bibliografia di argomento mistico. Misciattelli,
tra i più importanti collaboratori della rivista «Vita d’Arte»,
fu infatti autore di numerosi studi di argomento religioso e
buon conoscente di Federigo. Così si esprime Paolo Cesa-
rini a proposito dei rapporti Tozzi-Misciattelli e dei legami
tra il nostro autore e «Vita d'Arte»:

Tozzi fu di certo lettore di «Vita d’Arte», essendo impensa-


bile il contrario, ma si accostò a Misciattelli soltanto nell’occa-
sione dell’uscita del libro sui mistici che in quegli anni gli era più
congeniale!’,

‘ Cfr, LL Merosi, Arizza e scrittura, cit., p. 121.


17° Il nome di Agazzari è peraltro citato da Tozzi nel suo articolo
dedicato a San Bernardino da Siena e apparso sul «Messaggero della
Domenica» del 5 ottobre 1918.
tn E Tozzi, Novale, cit., p. 121.
©? Cfr. L. MeLosi, Anima e scrittura, cit., p. 29.
13 P. Cesarini, Vita di Federigo Tozzi, cit., p. 132.
84 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Alcuni degli studi di Misciattelli risultano custoditi nella


biblioteca di Castagneto: il volume Idealità francescane, edito
nel 1909, Mistici senesi, opera edita nel 1913 ma che Mi-
sciattelli indirizza a Tozzi con una dedica datata 1916, ed i
Pensieri di S. Caterina da Siena del 1913.
Infine, si noti come l’interesse per le tematiche religiose
dimostrato da Federigo fu certo incentrato sulla cristianità,
mia non in questo senso univocamente indirizzato; nella sua
biblioteca sono infatti custoditi anche un volume sul bud-
dismo del 1898 ed un libro di Tommaso Nediani intitolato
Mistico Oriente risalente al 1910. Pur esimendoci dall’indi-
viduare tutti i punti dell’opera tozziana in cui il nostro au-
tore fa riferimento ad ambiti religioso-dottrinali, concentria-
mo infine l’attenzione sulla religiosità espressa dai personag-
gi di Federigo. Per quanto riguarda Adele, protagonista degli
omonimi «frammenti di un romanzo», possiamo affermare
che in lei c'è uno stretto legame tra manifestazioni divine ed
isteria, vale a dire che nel suo caso, come afferma Luigi Bal-
dacci in L'itinerario del romanzo tozziano, «il divino si ma-
nifesta solo a livelli isterici»!*. La teoria che sussista nella
poetica tozziana un processo di ibridazione tra psicologia e
misticismo è stata espressa anche da Marco Marchi nella già
citata introduzione alle Cose pià belle di Santa Caterina da
Siena. Marchi parla di un legame, in Tozzi, tra l’interesse
per la lettura dei mistici e le suggestioni dell’opera dell’ame-
ricano William James!”, È d’altronde ipotizzata dallo stesso
Tozzi una relazione tra la cateriniana «cognoscenza di sé» e
le introspezioni e le forme della coscienza fatte oggetto d’in-
dagine psicologica dall’opera di James! Si noti poi come

"4 L. BALDACCI, L'itimerario del romanzo tozziano, in Tozzi moder-


n0, cit., p. 10.
13 Cfr. M. MarcHi, Introduzione, a SANTA CATERINA DA SIENA, Le
cose più belle, cit., p. 13.
176 Ipi, pp. 15-16.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 85

lo stesso filosofo americano avesse analizzato la dottrina mi-


stica, individuando nel postulato ottimismo della riconcilia-
zione con la realtà circostante una tendenza teoretica gene-
rale dello stato mistico e parlando degli stati visionari come
di «illuminazioni, rivelazioni piene di significato e di impor-
tanza»!”. Si ricordi, infine, che James è l’autore di un’opera
quale le Varie forme della coscienza religiosa, in cui si salda-
no esemplarmente ricerca scientifica e ricerca religiosa”.
Softermandoci sugli altri personaggi dei romanzi tozzia-
ni, in Pietro di Cor gli occhi chiusi, così come nel Leopoldo
Gradi di Ricordi di un impiegato, non c'è mai un diretto
riferirsi a Dio, in quanto, e citiamo di nuovo Baldacci, «un
reale ricorso a Dio sarebbe un lusso inammissibile»!, Molto
più lungo è il discorso per quanto riguarda le suggestioni
mistiche: già abbiamo detto del misticismo di ispirazione
cateriniana, mentre, per quanto concerne l'ispirazione mi-
stica dannunziana, abbiamo affrontato l'argomento nella par-
te di questo lavoro dedicata appunto ai rapporti tra Tozzi e
d'Annunzio. Vale tuttavia la pena ricordare come siano con-
dizionate dalla lettura di Santa Caterina opere quali Barche
capovolte e Bestie, in cui la visione della città arroccata sul
colle porta Federivo ad oscillare tra il pensiero di essere da-
vanti ad una città di Dio e l’idea di trovarsi nell’infernale
Città di Dite:

Ed io allora andavo a guardare la città da un’altra parte, qua-


si da quella opposta, dalla Porta Ovile. E vedevo i suoi orti squa-
drati entrare, con un angolo più alto degli altri, tra le case più
rade; oppure, l’uno appresso all’altro, farsi largo e posto, ma fer-
mati da una fila di cipressi la cui ombra oscurava il verde dell’er-

VW? Ivi, pp. 19-21.


"8 Ivi, p. 40.
1 L. BALDACCI, L'itiierario del romanzo tozziano, in Tozzi moder-
no, cit., p. 10.
86 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

ba; e qualche pesco fiorire e maturare accanto alle campane di


una chiesola, e qualche olivo chiamarsi dietro tutta la campagna
soave, che impallidiva lontano, rasente i monti chiarissimi, talvol-
ta più luminosa del sole; con una tenerezza che mi commoveva.
E se guardavo la città da un’altra altura, da Vignanone, le
voci degli uccelli s'allargavano nell'azzurro come il vento. E tal’al-
tra volta le campane tutte insieme mi parevano un’armonia di-
scorde, e mi veniva voglia di morir subito. Le rose dei giardini,
senza colore e senza profumo, la cingevano tutta: le finestre era-
no aperte.
Da parecchie miglia lontano, io vedevo invece le sue torri
come tizzi ritti che si spegnevano ultimi nella cenere del crepu-
scolo".

Non sfugga, in ultimo, come, accanto all’influenza cate-


riniana, possa avere agito anche la conoscenza di altri misti-
ci, quali la stessa Santa Teresa d’Avila; non per niente, affer-
ma Luigi Baldacci, Giulio Gambi riesce a mostrare, pur nel
suo stato di Cristo imperfetto, un ardore di sofferenza de-
gno di santa Teresa!!!

6. La biblioteca «assente»

Quando abbiamo intrapreso l’opera di catalogazione di que-


sta biblioteca tozziana, è apparso subito palese come tale
lavoro potesse essere significativo nelle presenze, molto me-
no nelle assenze. Stabilito infatti che quella di Castagneto
non è altro che una biblioteca del nostro autore, fonte im-
portantissima, certo, ma in nessun modo univoca, del suo
sapere, risulta naturale che l’assenza di uno scrittore da Ca-
stagneto non significhi automaticamente la sua latitanza dal

! F. Tozzi, Bestie, in Opere, cit., pp. 600-601,


181 Cfr. Li BALDACCI, L'itizerario del romanzo tozziano, in Tozzi mo-
derno, cit., p. 12.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 87

panorama culturale tozziano: egli potrà infatti essere entra-


to tra le letture di Federigo tramite la consultazione e il pre-
stito in biblioteche pubbliche, o tramite conoscenza indi-
retta; ugualmente, è possibile, direi anzi probabile, che al-
cuni libri appartenuti a Tozzi siano andati smarriti e non
risultino a tutt'oggi presenti nella biblioteca di Castagneto,
pur essendo stati da lui posseduti e consultati. Tuttavia, non
sembra inutile segnalare in questa sede il nome di quegli
scrittori che, ritenuti importanti nel panorama culturale di
Federigo Tozzi, non appaiono però rappresentati nel nostro
catalogo: essi andranno così a formare una biblioteca che
non c'è, a Castagneto, ma dalla quale non sarebbe corretto
prescindere nel momento in cui si tratteggiano i confini delle
conoscenze tozziane.
Varrà innanzitutto la pena soffermarsi sulle letterature
straniere, segnalando, in un quadro di letture che appare
globalmente completo, la mancanza di un autore come Zola
che pur si colloca in un clima culturale che godette dell’at-
tenzione tozziana. Nell’ambito invece della letteratura ita-
liana, si noti l’assenza di opere di Ugo Foscolo; ugualmente
non risulta rappresentato Antonio Fogazzaro. Sia Foscolo
che Fogazzaro, tuttavia, furono certamente oggetto dell’at-
tenzione tozziana: Federigo prese infatti in prestito, presso
la Biblioteca Comunale di Siena, sia le opere di Foscolo, nel
luglio 1904, sia le Poesie scelte di Fogazzaro, nell’agosto di
quello stesso anno!*. Puramente tecnica appare la quasi to-
tale assenza delle opere di Leopardi e Manzoni non solo nel
nostro catalogo ma anche nel registro delle letture della bi-
blioteca senese: sia i Cart leopardiani che i Promzessi sposi
fanno infatti parte di una cultura, e di una memoria, collet-
tiva, e sono perciò da presupporre nell’orizzonte culturale
tozziano, come in quello di qualsiasi altro scrittore, pur in

182 L. ANDERSON, Tozz's Readings, cit., p. 123.


88 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

una assenza di documentazioni di lettura che è in ogni caso


giusto registrare.
Per quel che concerne la filosofia, si rileva una buona
rappresentanza degli scritti di Platone ed Aristotele, mentre
numerose sono le assenze nell’ambito moderno e contempo-
raneo. Blaise Pascal è rappresentato da una edizione dei suoi
Pensieri: in una lettera di inizio febbraio del 1916 (manca
l’indicazione precisa del giorno), Domenico Giuliotti esorta
Tozzi a leggere Pascal del quale esalta la grandezza in con-
trapposizione a quella che lui chiama la piccolezza di Leo-
pardi. Federigo risponde con una epistola del 10 febbraio
1916 in cui afferma di aver letto Pascal, ma di pensare ugual-
mente che Leopardi «non abbia mai bestemmiato»!!.
Di Immanuel Kant è presente la Critica della ragion pura,
mentre mancano completamente sia le opere di Hegel che
quelle dei grandi filosofi dell'Illuminismo Diderot, Rousseau
e Voltaire. Non stupisce, d’altronde, che un autore come
Tozzi, in cui non trova in alcun modo spazio l’esaltazione
delle magnifiche sorti progressive dell'umanità, non fosse
affascinato dall’ottimismo della ragione proprio di un cer-
to pensiero illuminista. Potenzialmente più interessante gli
sarà invece risultata tutta quella produzione che nasce dalla
crisi, o meglio dalla regressione, dell'Età dei Lumi. Nietz-
sche e Schopenhauer, al contrario, risultano assenti nel
nostro catalogo ma furono letti da Tozzi presso la Bibliote-
ca Comunale di Siena; La Morale e la Religione di Scho-
penhauer fu presa in prestito nel settembre 1914, mentre di
Nietzsche risultano consultati A/ di /@ del bene e del male,
nel maggio 1905, e Così parlò Zarathustra, per ben tre volte:
nel febbraio 1906, nel luglio 1908 e nel febbraio 1913!#,
Inoltre, la figura di Nietzscheè inclusa nel volume Phi/o-

!8 Cfr. FE Tozzi, Carteggio con Domenico Giuliotti, cit., pp. 35 1.352.


3
1 L. ANDERSON, Tozzr's Readings, cit., pp. 125, 127, 130, 13 5-136.1
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 89

sophes contemporains di Harald Héffding, custodito in un’e-


dizione del 1908. Interessante è anche la latitanza, tanto nella
biblioteca di Castagneto quanto nei registri delle letture, di
opere di Karl Marx e Friedrich Engels; peraltro, manca an-
che Enrico Ferri, ai cui progetti Tozzi fa più volte riferimento
nei suoi scritti critici. Ugualmente assente sia da Castagneto
che dalle consultazioni nella Biblioteca Comunale è un espo-
nente di primo piano della cultura reazionaria come Joseph
de Maistre. Per quanto riguarda la cultura psicologica, nu-
merose e significative risultano a Castagneto le presenze;
sussistono tuttavia alcune assenze che meritano una segna-
lazione: mancano all’appello Alfred Binet, pur citato da Fe-
derigo nel già menzionato appunto da lui preso sulla coper-
tina di una Histoire abréeée de la literature francaise, il fi-
siologo Angelo Mosso, il cui trattato sulla paura fu tuttavia
letto da Federigo presso la Biblioteca Comunale di Siena!”
e Max Nordau, pur ricordato nelle lettere ad Emma!*, La
conoscenza di questo autore, che il riferimento epistolare
appunto testimonia, rientra, insieme certamente ad altre let-
ture e ad altri scrittori, in una sorta di tozziana «biblioteca
della degradazione» nel momento in cui Federigo seppe rac-
cogliere certi spunti degenerativi della letteratura europea!”;
specificamente, Nordau fu teorico di una totale entropia e
di una degenerazione della società che, nel suo andare al-
l'opposto della teoria progressiva espressa dal positivismo,
rappresenta del positivismo stesso l’anima nera.
Le quattro recensioni tozziane ad opere di Krafft-Ebing,
Viasemski, Roux e Nayrac già segnalate da Marco Marchi'#,

#85 Cfr. M. MarcHI, La cultura psicologica di Tozzi, cit., p. 81.


186 Cfr. L. MeLOSI, Azziza e scrittura, cit., p. 135.
#? Si veda, a proposito delle rensioni degenerative presenti nel
pensiero filosofico-letterario europeo tra fine Ottocento ed inizio Nove-
cento lo studio di D. Pick, Degererazione, La Nuova Ttalia, Firenze, 1998,
!# Cfr. M. MarcHI, La cultura psicologica di Tozzi, cit., p. 83.
90 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

trovano una scarsa corrispondenza di letture a Castagneto:


se infatti Krafft-Ebing risulta tra gli autori presi in conside-
razione dal saggio L'inversion sexuelle di Havelock Ellis,
posseduto da Federigo in un'edizione francese del 1919, ed
è stato oggetto di lettura nell’aprile del 1911*, per il resto
non si registra la presenza di opere degli altri studiosi a cui
Tozzi dedicò queste recensioni. Nel campo del fisiologismo
materialista, pur essendo custodite le opere di molti espo-
nenti, alcuni dei quali minori, di questa corrente, manca
tuttavia la produzione lombrosiana. Numerose risultano poi
le assenze tra gli scrittori che gravitarono nell’ambito delle
riviste fiorentine di inizio secolo: a fronte della presenza di
un’opera di Giovanni Papini e di una di Ardengo Soffici,
notiamo la quasi totale assenza degli scritti di Giuseppe Prez-
zolini, di Giovanni Boine, ma anche di Piero Jahier, di Sci-
pio Slataper e di uno studioso di rilevante importanza come
Roberto G. Assagioli; risultano infatti presenti solo di Prez-
zolini un articolo che appare sull’unico numero della «Voce»
custodito a Castagneto, quello del 20 marzo 1913, e di Jahier
uno scritto pubblicato su un numero de «I libri del giorno»,
quello del marzo 1919, anch'esso presente nella biblioteca
tozziana, ed un articolo che appare sullo stesso numero della
«Voce» sul quale è pubblicato il pezzo prezzoliniano. As-
sente è anche la produzione crepuscolare: il fatto che Tozzi
abbia dedicato al maggior esponente del movimento crepu-
scolare, Guido Gozzano, la già citata stroncatura in coppia
con Amalia Guglielminetti! rende tuttavia sicuro che egli
conoscesse l’opera gozzaniana.
Una notazione a parte merita il caso di Domenico Giu-
liotti: colui che fu amico e interlocutore culturale di Fede-
rigo appare quasi totalmente assente dalla biblioteca di Ca-

189 [. AnperSON, Tozzi's Readings, cit., p. 132.


‘® Cfr E Tozzi, Pagine critiche, cit., pp. 60-75.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 9I

stagneto: risulta infatti presente una sola sua opera, Le rizze


di Cecco Angiolieri. Peraltro, tale libro porta la firma di
Emma Palagi ed una dedica, «Per ricordo, con affetto, El-
vira» che fa pensare ad un dono fatto ad Emma e ad un’ope-
ra, quindi, che, pur trovandosi in casa Tozzi, fosse di pro-
venienza Palagi. Si dovrà naturalmente presupporre, in
questo caso, che le opere giuliottiane, un tempo possedute,
siano andate perse, visto anche che lo stretto legame di
amicizia che intercorreva tra i due avrebbe dovuto indurre
Tozzi a procurarsi le opere di Giuliotti ed eventualmente a
farsi apporre una dedica. Infine, è apparso interessante veri-
ficare quali opere recensite dal nostro autore risultino assenti
dalla sua biblioteca. Supponendo infatti che per recensire un
volume Federigo avesse dovuto leggerlo, è opportuno consi-
derare quei libri oggetto dei suoi articoli critici e che non si
trovano a Castagneto come facenti parte della «biblioteca
assente».
Da notare innanzitutto la mancanza di una certa produ-
zione teatrale recensita da Tozzi ed in particolare dell’opera
di Giuseppe Giacosa, oggetto di attenzione critica nell’arti-
colo Il teatro d'Italia". Il nome di Enrico Corradini appare
completamente assente da Castagneto; tuttavia un suo libro,
Il Nazionalismo italiano, è recensito sulla «Vedetta senese»
del 23-24 aprile 1914'*, Al contrario, Marino Moretti è pre-
sente con il suo Giardino dei frutti, ma Tozzi recensisce anche
altre due sue opere, invece mancanti, I/ sole del sabato, sul
«Giornale di Sicilia» del 14-15 marzo 1917!® e Comoscere il
mondo, sul «Messaggero della Domenica» del 2 marzo 1919".
È noto poi come il nostro autore fosse interessato alla
storia ed alla cultura senese; se questo interesse trova poco

191 Ivi, pp. 111-114.


12 Ivi, pp. 119-122.
19 Ivi, pp. 159-162.
1% Ivi, pp. 288-289.
92 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

riscontro nei libri di Castagneto, esso però appare testimo-


niato dagli articoli critici: innanzitutto, la prefazione a Ma-
scherate e strambotti della congrega dei Rozzi di Siena, opera
pubblicata dalla casa editrice senese Giuntini e Bentivoglio
nel 1915'°, ma anche il volume degli Scrittori d'Italia Later-
za intitolato Riyzatori siculo-toscani del Dugento e recensito
da Federigo sul «Tempo» del 17 aprile 1918!%,
A Renato Serra, anch'egli assente a Castagneto, è dedi-
cato un articolo commemorativo della sua morte!”. La figu-
ra dello scrittore Francesco Sapori, mancante a Castagneto,
è oggetto di ben due recensioni, l’una apparsa sul «Giorna-
le del Mattino» del 20 marzo 1918! ed avente come ar-
gomento il suo romanzo La trincea e l’altra pubblicata sul
«Messaggero della Domenica» del 23 febbraio 1919” e de-
dicata all’altro romanzo Terrerosse. Il Manoscritto di un pri-
gioniero, opera di Carlo Bini, definito da Tozzi «un dimen-
ticato», non appare a Castagneto, ma è favorevolmente re-
censito, sempre sul «Messaggero della Domenica», nell’ot-
tobre 19182,
Abbiamo in precedenza segnalato le assenze nella biblio-
teca tozziana di molti scrittori vociani; essi sono però più
volte oggetto di attenzione critica: è il caso di Giuseppe
Prezzolini, il cui romanzo Tutta la guerra viene indicato da
Federigo come una «antologia del popolo italiano» nel suo
articolo apparso sul «Messaggero della Domenica» dell’8
dicembre 1918", e di Ardengo Soffici, il cui Scoperte e mas-
sacri è recensito nelle Letture settizzanali, articolo pubblica-

!5 Ivi, pp. 124-126.


196 Ivi, pp. 182-186.
i? Ivi, pp. 127-129.
198 Ivi, pp. 179-182.
199 Ipî, pp. 284-285.
2° Ivî, pp. 239-243.
8 Ivi, pp. 250-252.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 93

to sul «Messaggero della Domenica» dell’8 giugno 1919? e


che prende in esame vari altri libri assenti da Castagneto: il
volume di novelle Lazzaro di Leonid Andreyeff, rappresen-
tato nella biblioteca solo da Re Farze, il volume Oh donne
tutte, pubblicato da Vallecchi sotto il nome di un autore che
si fa chiamare Perondino e che Federigo ipotizza essere una
donna, il volume di versi Solitudine di Maria Luisa Fiumi,
La rivoluzione in sleeping-car di Lucio D’Ambra ed il roman-
zo La bella e la bestia di Alessandro Varaldo.
La figura di Salvator Gotta appare assente da Castagne-
to, ma due sue opere sono state oggetto dell’attenzione cri-
tica tozziana: il romanzo La più bella donna della domenica,
recensito sul «Messaggero della Domenica» del 23 febbraio
1919 e la raccolta di novelle Pronti? Forza!, anch'essa re-
censita sul «Messaggero della Domenica», nell’edizione del
6 luglio 1919”. Diverso è il caso di Carola Prosperi, Mario
Puccini e Francis Jammes: alcune opere di questi autori ap-
paiono infatti nella biblioteca tozziana, ma Federigo ne re-
censisce altre che invece non sono presenti a Castagneto.
Della Prosperi il volume custodito è il romanzo La nemica
dei sogni, ma l’opera recensita sul «Messaggero della Do-
menica» del 4 maggio 1919 è la raccolta di novelle Vocazio-
ni, Mario Puccini è rappresentato a Castagneto dalla com-
media L'ultima crisi, ma l'articolo tozziano è dedicato, come
già dicevamo, al romanzo Davantia Trieste®*. Infine, Francis
Jammes, pur presente con i due libri De l'Axgelus de l’aube
à l’Angelus du soir 1888-1897 e Le roman du lièvre,è oggetto
di un articolo sulla sua opera La Vierge et le Sonnets?®.

22 Ivi, pp. 304-307.


203 Ivi, pp. 286-287.
2% Ivi, pp. 312-313.
29 Ivi, pp. 290-291.
20 Ivi, pp. 296-298.
207 Ivi, pp. 311-312.
94 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Se a Castagneto non si trovano oggi i più comuni libri


per ragazzi, essi attirarono comunque l’attenzione tozziana:
tra tali libri egli cita, in un articolo dedicato a questo argo-
mento ed apparso sul «Messaggero della Domenica» del 5
gennaio 1919”, le Avventure di Pinocchio, le Avventure del
Barone di Miinchausen e Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno.
Alfredo Panzini, anch'egli assente da Castagneto, è oggetto
di due articoli, l'uno sul suo appena pubblicato Dizionario
moderno, apparso sul «Messaggero della Domenica» del 1
dicembre 1918”, e l’altro sul romanzo Viaggio di un povero
letterato, recensito, sempre sul «Messaggero della Domeni-
ca», nel numero del 20 aprile 1919?°,
L'elenco degli autori recensiti da Federigo ma non rap-
presentati nella biblioteca di Castagneto si completa con
pochi altri nomi: innanzitutto Salvatore Farina, al quale Tozzi
dedica un articolo pubblicato sul «Messaggero della Dome-
nica» del 22 dicembre 1918", e Bruno Cicognani, oggetto
di un articolo pubblicato sempre sul «Messaggero della Do-
menica» nel numero del 12 gennaio 1919 a proposito del
suo libro Genze di conoscenza. Ad essi si aggiungono Orio-
ne e Glauco, due tragedie di Ercole Luigi Morselli e Oasi
del dolore, volume di Giannino Omero Gallo, opere recen-
site nella rubrica «Libri della Settimana» sul «Messaggero
della Domenica» del 25 maggio 1919”. Di Federico De Ro-
berto è oggetto di un articolo il libro I/ rombo del cannone,
pubblicato sempre sul «Messaggero della Domenica», nel
numero del 21 giugno 19195,

2% Ivi, pp. 266-268,


20° Ivi, pp. 248-250.
210 Ivi, pp. 292-295.
211 Ivi, pp. 258-259.
212 Ivi, pp. 268-269.
23 Ivi, pp. 298-300.
2 Ivi, pp. 309-310.
UNO SCRITTORE, UNA BIBLIOTECA 95

Infine, rientrano nella sfera critica tozziana anche due


libri di versi: la raccolta Jo di Giuseppe Zucca, autore as-
sente da Castagneto, e I/ libro di Mara di Ada Negri, della
quale nella biblioteca di Tozzi sono conservati i libri Fata-
lità ed Esilio. Entrambe le opere sono recensite nell’articolo
Due libri di versi, apparso sul «Messaggero» del 10 settem-
bre 191979.

255 Ivi, pp. 314-317.


CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA
DI FEDERIGO TOZZI

Avvertenza

Nel presente catalogo le opere sono elencate in ordine alfa-


betico per autore. Laddove siano presenti più opere di uno
stesso autore, l'ordine interno è cronologico per data di edi-
zione dell'esemplare conservato. Nel caso di una stessa data
di edizione, l'ordine interno è alfabetico per titolo. Le ope-
re per le quali manca l’anno di edizione sono elencate per
ultime, con un ordine interno alfabetico per titolo.
Solo nel caso di opere per le quali l'argomento trattato
sia di importanza nettamente prevalente rispetto al nome
dell’autore o curatore (dizionari, guide turistiche, manuali
di letteratura), l'ordinamento scelto è alfabetico per titolo.
Ad ogni voce corrisponde il seguente ordine di elenca-
zione: autore, titolo, casa editrice, luogo di edizione, anno
di edizione, eventuale numero dei volumi e presenza di il-
lustrazioni.
Qualora l’autore sia meglio conosciuto con uno pseu-
donimo, si adotta appunto lo pseudonimo ai fini della cata-
logazione, ma si indica in parentesi il nome anagrafico. Qua-
lora il cognome dell’autore indicato sul frontespizio dell’ope-
ra riporti delle scorrettezze grafiche, esse sono mantenute
nel catalogo, ma non si tiene conto di tali scorrettezze ai fini
dell'ordine alfabetico. Si sono poi adottate nel catalogo le
diverse versioni linguistiche del nome proprio degli autori.
Per quanto riguarda gli autori latini, essi sono cataloga-
98 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

ti in base al #ozzer o al cognomien a seconda di come essi


sono meglio conosciuti, pur indicando il nome per esteso.
Nel caso di opere con più autori, l'indicazione catalogi-
ca appare sotto il nome del primo autore indicato sul fron-
tespizio dell’opera stessa, mentre ai nomi degli altri autori
è presente l’opportuno rimando.
Qualora una o più voci editoriali siano assenti, si sono
adottate le formule sostitutive [s. n.] (size morzize), [s. 1.]
(sine loco) e [s. a.] (sine anno). I nomi degli eventuali cura-
tori e traduttori dell’opera sono indicati, laddove tale infor-
mazione sia fornita nell’opera stessa, con l’iniziale del nome
proprio e il cognome per esteso. In mancanza di specifica-
zione, si intenderà che le opere in traduzione siano state
tradotte dalla lingua originale.
Le firme e dediche presenti nei libri sono state riporta-
te. Per riferirsi a Federigo Tozzi si è assunto la sigla «FT»,
mentre per riferirsi a Glauco Tozzi si è assunto la sigla «GT».
Per «firma di FT» si intende la firma «Federigo Tozzi»,
mentre per «firma di GT» si intende la firma «Glauco Toz-
zi». Laddove la firma di Federigo o Glauco Tozzi differisca
da queste formule, essa è indicata per esteso.
Gli indici delle opere sono riportati solo laddove si ri-
tenga che l’informazione relativa al contenuto analitico del-
l’opera rivesta importanza ai fini della ricostruzione del pa-
norama culturale tozziano.
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 99

ApAM Paul, La Force, Lafitte et C., Paris, 1910

AGAZZARI Fra’ Filippo, Gl assempri, Gati, Siena, 1864


Alcune note di mano di GT,

SanT'AgostINnO, Le confessioni, Remondini, Bassano, 1817


Firma di FT sul frontespizio.
SANT'AGOSTINO, Opere, Birindelli, Firenze, 1834, 4 voll.
Voll. 1 e tr: firma di FT sulla copertina,
Vol. in: segnata fortemente a p. 168 la frase «Anime grandi, anime
accese d’un nobil fuoco, che vi porta a salire sopra tutto il creato,
anime eccelse, che più non trovate in terra oggetto degno di legami,
né più ambite altre nozze fuorché quelle dell'autore della natura, la
Religione è quella, che quaggiù v'ha predette» e a p. 169 la frase:
«Se la natura, dice filosofando uno di loro, lega l’uomo qual mem-
bro all’umana famiglia, la Religione, che ne lo scioglie, per condurlo
fontana a viver solo, rompe le di lei leggi. Se vuole la natura, che si
conservi l’umana specie, la Religione, che chiama l’uomo a rinunzia-
re a' dolci nomi di marito, di padre, contraddice a’ suoi voti».
Vol. iv: varie sottolineature alle pp. 88-94 di contestazione alla filo-
sofia epicurea e ad altre filosofie antiche e a p. 123 in cui l'eroe che
soffre viene definito come nient'altro che un Dio.

5 ALeRAMO Sibilla (ps. di Faccio Rina), // passaggio, Treves, Mi-


lano, 1919
Sul primo frontespizio appare la seguente dedica: «A Federico Toz-
zi cordialmente Sibilla Aleramo Milano Pasqua 191%.

6 ALFANI Gianni, vd. GIANNI Lapo

7 ALFIERI Vittorio, Vita di V. Alfieri scritta da esso, Perino,


Roma, 1894

8 ALIGHIERI Dante, Vita rova, Perino, Roma, 1887


Firma «Palagi Margherita» sul retro della copertina.
9 ALIGHIERI Dante, Purgatorio, Sansoni, Firenze, 1898
Firma di FT sul primo frontespizio e «E Tozzi» sul secondo fronte-
spizio.
Appunti nella prima pagina di mano di GT. Il libro è stato parafra-
sato sia da GT che da FT.
10 ALIGHIERI Dante, Comrzedia, a cura di T. Casini, Sansoni,
100 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Firenze, 1899
Firma «Emma Palagi» sulla copertina.
Iiferno: in fondo al volume sono trascritti da Emma i primi versi
del Purgatorio.
Purgatorio: manca la prima pagina, che è con l'Inferzo.
Paradiso: è ricoperto dalla copertina di un’altra edizione della
Commedia.
11 AuiGHERI Dante, La Divina Commedia, Sonzogno, Milano,
1900
Firma di FI' sul primo e sul secondo frontespizio e «Fed. Tozzi»
sulla pagina di guardia.
Sulla pagina di guardia, scritto a lapis, appare il nome «Bragagno-
lo». Sul retro della copertina appaiono alcuni numeri di pagina
appuntati da FT; alle corrispondenti pagine FT ha sottolineato voci
irregolari dei verbi «dare» ed «essere» ed anche lc seguenti voci
verbali con il corrispondente in italiano corrente: «gli porria=gli
potrebbe», «che ru non sie=che tu non sia».
Sono di FT le seguenti sottolineature:
Inferno: v. 104, c. 1, vv. 127-130, c. 11, vv. 43-49, 73-111 e 118-120,
©. XXXII,
Purgatorio: v. 6, Cc. XXVII.
Paradiso: vv. 38-61 e 88-90, c. XxX.
12 ALIGHIERI Dante, Vita nuova, Roux e Viarengo, Torino-
Roma, 1903
Firma di FT sulla copertina e sul frontespizio.
13 ALIGHIERI Dante, Opere 2zgzi0rî, a cura di G. L. Passerini,
Sansoni, Firenze, MCMX
14. ALIGHIERI Dante, De vulgari eloquentia, a cura di G. L. Pas-
serini, Sansoni, Firenze, MCMXII
Manca la copertina. Il titolo è scritto a mano sulla prima pagina di
guardia dove sono anche annotati tre numeri, dall’alto in basso:
29, 47, 67.
15. ALIGHIERI Dante, Vita zuova, [s. n.], [s. 1.}, {s. a.)
Note di parafrasi di FT. A p. 62 appare lo schizzo del volto di un
uomo di profilo.
Le sottolineature nella parte finale del libro sono di mano di GT.

16 Aivaro Corrado, Poesie grigioverdì, Lux, Roma, 1917


Sul retro della prima pagina di guardia appare la seguente dedica:
«A F. Tozzi Corrado Alvaro 27 Luglio ‘17» e sotto «via Capraria
7 Bologna».
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 101

17 ANDREYEFF Leonida, Re Famze, Mongini, Roma, 1909

18 L’apocatisse, Albrizzi, Venezia, MDCCLVII


Firma di FT sulla copertina e sulla pagina di guardia e «Fed, Tozzi»
sul frontespizio; firma «D. Danesi» sul retro della pagina di guardia.

19 AQUILANTI Francesco, I/ patto Gentiloni. Gli eletti con voti


dei cattolici nella xx1v legislatura, [s. n.], Roma, 1914
Sulla copertina, di mano di FT, «Omaggio dell’autore. Muratte 94
Roma».
Tra i vari disegni e sottolineature evidenziamo i seguenti:
a. resta di uomo alle pp. 3, 57, 58 (in quest’ultimo caso potrebbe
trattarsi del profilo di FT).
b. a p. 32 FT prende la seguente nota: «Dal bellissimo opuscolo
Il patto Gentiloni di Francesco Aquilanti-corsivo».

20 Arpvy Ludovico Francesco, Psicologia per i Licei, Giusti, Li-


vorno, 1899
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
Indice:
Proemio: La vita, l’uomo, le energie umane
Parte prima: 7/ serso
I La sensazione in generale: suo processo, fisico, fisiologico, psichico
ir La sensazione în particolare: sensazioni con stimolo reale e fanta-
stico
ni L'intelligenza come funzione rappresentatrice: percezione intellet-
tiva, idee generali, coscienza
Iv L'intelligenza come funzione associatrice: associazione ideale, at-
tenzione, memoria
v L'intelligenza come funzione riconoscitrice: pensiero e cognizione,
ragione, scienza
Appendice prima: Alcuni luoghi della «Divina Commedia» scelti
come esempio di esposizione 0 di applicazione di verità psicologiche
Appendice seconda: Cerni di psicologia sintetica

21 ARETINO Pietro, Ragioramento de le corti, a cura di G. Bat-


telli, Carabba, Lanciano, 1914
22 Aretino Pietro, Teatro, a cura di N. Maccarone, Carabba,
Lanciano, 1914, 2 voll.
23 Aretino Pietro, I Ragionamenti, introduzione di D. Carra-
roli, [s. n.], [s. 1.], [s. a.)
102 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

24 Arrosto Ludovico, Or/arndo furioso, Vanini, Prato, 1816


Sulla copertina sono presenti una firma illeggibile e il timbro ret-
tangolare «E. Tozzi».
Alle pp. 120-121 si legge la scritta «Federigo suo... ma sempre».
25 Arrosto Ludovico, Orlando furioso, Istituto editoriale italia-
no, Milano, [s. a.)

26 ARISTOPHANE, Thédtre, Fiammarion, Paris, [s. a.]

27 ARISTOTELE, Primo libro della metafisica, Carabba, Lanciano,


1909
Firma di FT sulla copertina.
28. ARISTOTELE, Etica nicomachea, a cura di A. Carlini, Laterza »
Bari, 1913
Nella pagina di guardia successiva all'indice c’è scritto, probabil-
mente per mano di FT: «Roma, 1 novembre 191%».

29 ArpiseLLA Ambrogio, Composizione e correzione delle bozze,


Sonzogno, Milano, [s. a.]

30 ATLANTE GEOGRAFIcO UNIVERSALE, di Kiepert-Garello, Hoe-


pli, Milano, 1897
Firma di FT sulla copertina e sul frontespizio e timbro «GT» sul
frontespizio.
Tra le cartine 14-15 e 16-17 appare il testo I/ prof. N. N. riportato
da GT nelle Prose sparse.
Sono presenti alcuni appunti sporadici su questioni di carattere
geografico.

31 Aucassin ET NICOLETTE, CHANTE-FABLE DU XIHÈME SIÈCLE,


Payot et C., Paris, [s. a.]

32 BaALpI Bernardino, vd. RucELLAI Giovanni

33 BALDINI Antonio, Unori di gioventà (1911-1915), Vallecchi,


Fitenze, 1919
Sul frontespizio appare la firma «Antonio Baldini febbraio 1920».
34 BALDINI Antonio, Pastoso, Nalato, Roma, [s. a.]

35 BaLpovinI Francesco, vd. Pulci Luigi


CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 103

36 BaLzac DE Honoré, Ménage de garcon en province, Meline,


Cans et C., Bruxelles, 1843
Sulla copertina appare la scritta «Prof, Tozzi (Glauco)».
A p. 54 è sottolineata la frase «Il y avait des vendeurs de choses qui
semblent ne pas devoir trouver d’achéteurs».
37 Balzac DE Honoré, Histoire de Treize, Librairie Nouvelle,
Paris, 1856
38. BaLzac DE Honoré, I celibi, I due fratelli, La casa di un celi-
be, Bideri, Napoli, 1905
Firma di GT sul secondo frontespizio.
39 BaLzac DE Honoré, Le père Goriot, Calmann-Lévy, Paris,
1891
Sulla pagina di guardia FT scrive «Roma, fine di settembre 1916».
40 Batzac DE Honoré, ! celti, Bideri, Napoli, 1908
Firma di GT sul secondo frontespizio.
41 Barzac DE Honoré, Ura figlia d'Eva, trad. di M. Domeni-
chini, Carabba, Lanciano, 1917
Sul primo frontespizio FT scrive «Roma-giugno del 1917».
42 BaLzac DE Honoré, Béatrix, Calmann-Lévy, Paris, [s. a.]
Firma di FT sulla copertina.
43 BaALzac DE Honoré, César Birotteau, Calmann-Lévy, Paris,
{s. a.l
44 Batzac DE Honoré, Eugenie Grandet, Calmann-Lévy, Paris,
[s. a.]
45 Batzac DE Honoré, Jean-Lowis, Calmann-Lévy, Paris, [s. 2.]
Sulla prima pagina di guardia FT scrive «12. 6. 18 Roma».
46 BaLzac DE Honoré, La cousine Bette, Calmann-Lévy, Paris,
[s. a.]
Firma di FT sulla copertina.
47 BaLzac DE Honoré, La femme de trente ans, Calmann-Lévy,
Paris, [s. a.]
48 BaLzac DE Honoré, La paix du ménage, Calmann-Lévy, Pa-
ris, [s. a.]
49 Batzac DE Honoré, La peau de chagrin, Nelson, Paris, [s. a.]
50 Barzac DE Honoré, La peau de chagrin, Calmann-Lévy, Pa-
ris, [s. a.]
Firma di FT sulla copertina.
51 BaLzac DE Honoré, La recherche de l'absolu, Calmann-Lévy,
Paris, [s. a.]
104 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

52 BaLzac DE Honoré, La vie conjugale, Calmann-Lévy, Paris,


[s. a.] i
53 BaLzac DE Honoré, Le centenaire, Calmann-Lévy, Paris, [s. a.]
A p. 99 FT scrive «I. 1. 19 Roma».
54 BaLzac DE Honoré, Le curé du village, Calmann-Lévy, Paris,
[s. a.]
55 Balzac DE Honoré, Le /ys dans la vallée, Calmann-Lévy, Pa-
ris, [s. a.]
Firma di FT sulla copertina.
56 BaLzac DE Honoré, Le wédecin de campagne, Calmann-Lévy,
Paris, [s. a.)
57 Baizac DE Honoré, Le père Goriot, Calmann-Lévy, Paris,
[s. a.]
Firma di FT sulla copertina.
58 Balzac DE Honoré, Les chouars, Calmann-Lévy, Paris, [s.
a.], con illustrazioni
59 BaLzac DE Honoré, Les paysans, Calmann-Lévy, Paris, [s. a.]
60 Batzac DE Honoré, Les parisiens en province, Calmann-Lévy,
Paris, [s. a.]
FT a p. 308 scrive «1. 1. 19 Roma».
61 Batzac DE Honoré, Les petits bourgeoîs, Calmann-Lévy, Pa-
ris, {s. a.]
62 BaLzac DE Honoré, Les rivalités, La vieille fille, Le Cabinet
des Antiques, Calmann-Lévy, Paris, [s. a.]
FT a p. 339 scrive «Roma 9, 1, 19».
63 BaLzac DE Honoré, L'inverse de l'histoire contemporaine,
Calmann-Lévy, Paris, [s. a.]
A p. 310 FT scrive «1. 1. 19 Roma».
64 BaLzac DE Honoré, Modeste mignon, Calmann-Lévy, Paris,
fs. a.j
A p. 312 FT scrive «I. 1. 19 Roma».
65 Barzac DE Honoré, Serapbita, Calmann-Lévy, Paris, [s. a.]
Firma di FT sulla copertina.

66 BALZANI Ugo, Le cronache italiane nel Medio Evo, Hoepli,


Milano, 1909
Firma di FT sulla copertina.

67 BanpeLLo Matteo, Novelle, a cura di G. Balsamo-Crivelli,


CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 105

Unione tipografica torinese, Torino, 1910, 4 voll.


Vol. iv: sulla copertina si legge a stento «Tozzi Federico Siena».
68 BanpeLLO Matteo, Quaranta novelle scelte e Giulietta e Ro-
meo di L. Da Porto, a cura di F. Picco, Sonzogno, Milano, 1911

69 BARGAGLI SCIPIONE, Novelle, Perino, Roma, 1891


Firma «E Tozzi» sulla copertina.

70 Barre André, Platon, L. Michard, Paris, [s. a.]

71 BaARRÈSs Maurice, Le jardin de Bérénice, Fayard, Paris, [s. a.],


con illustrazioni

72. Fra’ BarToLOMMEO DA SAN Concornio, Arzzzaestramenti de-


gli antichi raccolti e volgarizzati, a cura di P. Fraticelli, Fraticelli,
Firenze, 1857
Firma di FT sulla copertina.
Sulla copertina appare il numero 99.

73. BATAILLE Henri, La femme nue, Poliche, Fayard, Paris, [s. a.],
con illustrazioni

74 BATTELLI Guido, Amore di terra lontana, Cappelli, Rocca S.


Casciano, 1912
Sulla copertina appare la seguente dedica: «A Federigo Tozzi con
animo fraterno-Firenze Dicembre 1919 G. Ba».

75 BaAubE Henri, vd.ViLLoNn Francois

76 BaupeLARE Charles, Qeuvres posthumes, Mercure de Fran-


ce, Paris, MCMXV
77 BAUDELAIRE Charles, Les fleurs du mal, a cura di T. Gautier,
Calmann-Lévy, Paris, [s. a.]
FT sul frontespizio scrive «Roma, luglio del 1917».
A p. 281, dalla poesia L'azzour du mensonge, FI copia i vv. 1-3 della
quartina v:
Je sais qu'il est des yeux, des plus mélancoliques
Qui ne recélent point de secrets précieux;
Beaux écrins sans joyaux,
Médaillons sans reliques.
106 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

78. BAsIN Renato, I/ grano che cresce, Salani, Firenze, 1909


Firma di FT sulla copertina.

79 BecQuE Enrico, I corvi, Treves, Milano, 1895


80 Becque Enrico, La spola, La donna onesta, Treves, Milano,
1895
Firma «F. Tozzi» sulla copertina.

81 BELCARI Feo, Vita del beato Gio. Colombini di Siena, Anto-


nelli, Venezia, 1854
82 BELCARI Feo, Vita del beato Gio. Colombini di Siena, Tipo-
grafia Sordomuti, Siena, MDCCCLXIX

83 BELLI Giuseppe Gioacchino, 100 sozetti romaneschi, Perino,


Roma, 1885

84 Betti Marco, Prosodia latina, Giusti, Livorno, 1897

85 BenELLI Sem, Edipo re, presso il «Marzocco», Firenze, 1898


Firma di FT sulla copertina.
86 BenELLI Sem, L'amore dei tre re, Treves, Milano, 1910
Firma di FT sulla copertina.

87 Bercson Henri, Mazière et inémoire. Essai sur la relation du


corps è l’esprit, Alcan, Paris, 1908
L'intera p. 87 è sottolineata ai margini in verticale. Si riporta di
seguito la pagina sottolineata:
Disons donc pour résumer ce qui précède, que le passé parait bien
s'emmagasiner comme nous l’avions prévu, sous ces deux formes
extrémes: d’un còté les mécanismes moteurs qui l’utilisent, de l’autre
les images-souvenir personnelles qui en dessinent tous les événe-
ments avec leur contour, leur couleur et leur place dans les temps.
De ces deux mémoires, la première est véritablement orientée dans
le sens de fa nature; la seconde, laissée à elle-mème, irait plutàt en
sens contraire. La première, conquise par l’effort, reste sous la
dépendance de notre volonté; la seconde, toute spontanée, mets
autant de caprice à reproduire que de fidélité à conserver. Le seul
service régulier et certain que la seconde puisse rendre à la pre-
mière est de lui montrer les images de ce qui a précédé ou suivi des
situations analogues à la situation présente, afin d’éclairer son choix:
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 107

en cela consiste l’association des idées, Il n'y a point d’autre cas où


la mémoire qui revoît obéisse régulièrement à la mémoire qui répète.
Partout ailleurs, nous aimons mieux construire un mécanisme qui
nous permets, au besoin, de dessiner è nouveau l'image, parce que
nous sentons bien que nous ne pouvons pas compter sur sa réap-
parition. Telles sont les deux formes extrémes de la mémoire,
envisagées chacune è l’état pur.
88. BerGSsoN Henri, Essaz sur les données immédiates de la con-
science, Alcan, Paris, 1912
Firma «E. Tozzi» sulla copertina.
89 BeRrGcsoNn Enrico, La filosofia dell’intuizione, a cura di G. Pa-
pini, Carabba, Lanciano, 1913
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
FT sottolinea i seguenti brani:
a. a p. 42: «Pensare consiste ordinariamente nell’andare dai con-
cetti alle cose e non dalle cose ai concetti».
b. a p. 46: «Senza questa sopravvivenza del passato nel presen-
te non ci sarebbe durata, ma soltanto istantaneità».
90 Bergson Henri, I/ riso, Laterza, Bari, 1916
Sul primo frontespizio FT scrive: «Siena, 19 aprile 1916».
91 Bercson Henri, L'Evolution créatrice, Alcan, Paris, 1918

92 BERKELEY Giorgio, Principi della conoscenza e dialoghi tra


Hvyles e Filonous, trad. di G. Papini, Laterza, Bari, 1909
Sottolineato il titolo del libro di Hegel Eyciclopedia delle scienze
filosofiche in compendio elencato nel retro di copertina tra i libri
della stessa collana già pubblicati.

93 BernarpINI Adelaide, Arzaritudini, Puccini e figli, Ancona,


MCMXT

94 SAN BernARDINO, Novellette ed esempi morali, a cura di A.


Baldi, Carabba, Lanciano, 1916

95 Berni Francesco, vd. Pucci Luigi


96 BernI Francesco, I/ secondo libro delle opere burlesche, Van-
Der Bert, Leida, 1824

97 BERTRAND Giuseppe, Trattato di algebra elementare, Succes-


sori Le Monnier, Firenze, 1901
108 L.A BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

98 La Sacra B:ssra, Depositi di sacre scritture, Roma, 1903


Firma di FT sul frontespizio.

99. Brone, vd. TEOCRTO

100 Byòrnson Bj6rstjerne, Oltre 2/ potere, Treves, Milano, 1895


Firma «E Tozzi» sulla copertina.

101 BLoy Léon, Le fils de Louis xvi, Mercure de France, Paris,


MCM
Firma «F. Tozzi» sulla copertina.
Sul retro della copertina è annotata la seguente data «10 (7) 900».

102 Boari E., L'Ivalia prima di Romza, [s. n.], [s. 1.], [s. a.]

103 Boccaccio Giovanni, Laberinto d'amore, Caselli, Firenze,


1826
Sulla copertina è apposta una etichetta con su scritto il numero
286.
104 Boccaccio Giovanni, Maroscritti, Molina, Milano, 1830
Firma di FT sulla copertina.
105 Boccaccio Giovanni, Nirfale fiesolano, Perino, Roma, 1892
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
106 Boccaccio Giovanni, Vita di Dante, Garroni, Roma, 1908
Firma «Tozzi» sulla copertina.
107 Boccaccio Giovanni, Decameron, Formiggini, Genova,
1913
108 Boccaccio Giovanni, I/ Decazzerone, Carrara, Milano, [s.
a.], 2 voll., con illustrazioni

109 Bojarpo Matteo Maria, Orlando innamorato, Sonzogno,


Milano, [s. a.]

110 Borcese Giuseppe Antonio, La Nuova Germania, La Ger


mania prima della guerra, Treves, Milano, 1917
Tra le pp. 260 e 261 è conservata una cartolina raffigurante un
acquerello di GT della collina di Montalbuccio (Siena).
111 Borcrse Giuseppe Antonio, La vita e il libro, Fratelli Boc-
ca, Torino-Milano-Roma, 1911
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 109

112 Borcise Giuseppe Antonio, L'Italie contre l'Allemagne,


trad. di M. T. Laignel, Payot et C., Paris, 1917

113 BossuET Jacques Bénigne, Discours sur l’histoire universel-


le, Charpentier, Paris, 1841
Firma di FT sulla copertina.
Timbro «Michele Leviaggi», a forma di ferro di cavallo e con leone
rampante in mezzo, sulla copertina e sul primo frontespizio.
Una «R» scritta a penna appare sul primo frontespizio.
114 BossueT Jacques Bénigne, E/évations sur les mystères, De-
sclée et C., Paris, 1911
Sul retro della pagina di guardia appare la firma: «Johann Jargen-
sen, Cannes, 9/3/1913». Sul frontespizio si legge la seguente de-
dica: «AI amico (sic) Federigo Tozzi da Giovanni J. Siena 19/2/
1914».

115 BraccioLINI Poggio, vd. Purci Luigi

116 Bracco Roberto, // piccolo santo, Sandron, Milano-Paler-


mo-Napoli, 1910
Firma di FT sulla copertina.

117 BRITISH AUTHORS, Tauchernitz, [s. |.], 1860


Firma di FT sulla copertina.

118 Buppismo, a cura di P. E. Pavolini, Hoepli, Milano, 1898


Fiàma di FT sulla copertina.
Timbro «H» sul frontespizio.

119 CAETANI Michelangelo, La materia della Divina Commedia


di Dante Alighieri dichiarata in vi tavole, Sansoni, Firenze, 1857
Firma «FE Tozzi» sulla copertina.

120 «Carners» (Les), SommaIRE, Lethielleux, Paris, 15 gennaio


1914
Indice:
Robert VaLLEerY-Rapot, Déclaration
Francis JAMMES, Poézzes
Abbé L. MarrauD, Lragerie religieuse et Art populaire (1)
Martial PiécHaun, La Vie et l’Agonie de Martbe (1)
110 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

121 «CaHmers (Les)», Lethielleux, Paris, 15 febbraio 1914


Indice:
Paul CLaupEL, Six apérres
Lucie FeLix-Faure Govau, Les voix de Ravenne
Abbé L. MarrauD, Lmagerse religieuse et Art populaire (11)
Martial PiécHaun, Le vie et l’agonie de Marthe (1)

122 «CAHTERS DE L’AMITIÉ DE FRANCE», a. 11, n. 5, luglio 1913


Iudice: .
Robert VaLLery-Rapor, A la vzénzoire de Madame Lucie Félix-Fa-
ure-Goyau
A. SERTILLANGES, Dieu dans Art (1)
Francis Jammrs, A Francois Mauriac
Dom Hésranp, Pour lire la colline inspirée
René FernAnDAT, Les Mages en chemin (1)

123 CANTARE DEL Cip (IL), a cura di G. Bertoni, Laterza, Bari,


1912

124 CANTILENE, BALLATE, STRAMBOTTI E MADRIGALI NEI SECC, XII


E xIv, a cura di G. Carducci, Madella, Sesto San Giovanni, 1912
Timbro sul secondo frontespizio del «Deposito e vendite librerie
G. Bencini via Condotta 2 Firenze».

125 CAPELLI Luigi Mario, Dizionarietto carducciano. Commento


ritmico e storico di tutte le «Odi barbare», Giusti, Livorno, 1911

126 Capus Alfred, La veine, Brignol et sa fille, Fayard, Paris, [s.


a.], con illustrazioni

127 Carpucci Giosue, Lirica italiana, Sansoni, Firenze, 1911, 2


voll.
Sulla prima pagina del vol. 1 sono appuntati i numeri delle pp.
123 e 1534.

128 CARENA Giacinto, Prontuario di vocaboli attenenti a parec-


chie arti, ad alcuni mestieri, a cose domestiche, e altro di uso co-
mune per saggio di un vocabolario metodico della lingua italiana
arricchita da uma lettera sulla lingua italiana di Alessandro Man-
zoni, Stamperia e cartiera di Fibreno, Napoli, 1854
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA ill

129 Caro Annibal, Apologia, Gli amori di Dafni e Cloe, Sonzo-


gno, Milano, 1881
Firma di FT sulla copertina.
Sul frontespizio appare il timbro «Prof. Par.(?) Bernardino Biagi-
ni».

130 CarrÈre Jean, La G/ozre et la Béte, Bemporad, Florence,


MCMXX
Sul primo frontespizio è stampata la seguente dedica: «Offert par
l’auteur à M.» e poi, a penna, «Federigo Tozzi Jean Carrère».

151 Cartesio Renato, Discorso sul Metodo, Laterza, Bari, 1912


Firma di GT sulla copertina.
Varie sottolineature e appunti di mano di GT.

132 Casini Tommaso, Letteratura italiana, storie ed esempi, «D.


Alighieri» di Albrighi Segati e C., [s. 1], 1909-1910, 2 voll.
Vol. 1. La letteratura medioevale e le origini
A p. 9 è sottolineato a matita rossa il titolo del libro di L. De
Angelis, Biografia degli scrittori sanesi (Siena, 1824),
A p. 60 è sottolineato a matita rossa il riferimento ai canti morali
di un anonimo senese.
Vol. n Il periodo toscano
Sono indicati a matita rossa a p. 286 il riferimento a Iacopo Ali-
ghieri, Iacopo della Lana e ai due anonimi senese e fiorentino;
altra sottolineatura a matita rossa a p. 225 ai nomi di Grazia da
Siena, Binduccio dello Scelto Senese e Ciampolo Ugurgieri.

133. CastI Giovan Battista, Gl animali parlanti, [s. n.], Paler-


mo, 1848, 2 voll.
134 Casti Giovan Battista, Novelle, a spese dell'editore, Îs. .],
1863, 5 voll.
Firma di FT sul secondo frontespizio di tutti i volumi.

135 SANTA CATERINA DA SIENA, Epistolario, a cura di P. Misciat-


telli con note di N. Tommaseo, Giuntini e Bentivoglio, Siena,
1913
È presente il solo vol. 1.
Su tale volume appaiono varie sottolineature, tra le quali eviden-
ziamo le seguenti:
112 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

a. a p. 56 è segnata con matita rossa la lettera «A Monna Pa-


vola da Siena e alle sue Discepole, quando stava a Fiesole».
b. a p. 94, a proposito della lettera «A certi giovani fiorentini
figlioli adottivi di Don Giovanni», FT segna | incipit con una
x e delle righe e sopra il titolo scrive «1. Cioè deve mangiare in
convento e non farsi invitare»; varie altre cancellature.
136 SANTA CATERINA DA SIENA, Lettere, Giuntini e Bentivoglio,
Siena, 1913, 5 voll.
Manca il vol. n.
Vol. t: sono sottolineate le seguenti lettere da parte di FT:
a. a p. 28 lettera 6.
b. a p. 41 lettera 10.
c. a p. 43 lettera iL.
d. alle pp. 274-277 lettera 61.
e. a p. 296 lertera 65.
Vol. n: sono sottolineate le seguenti lettere da parte di FT:
a. a p. 58 lettera 165.
b. alle pp. 175/77 lettera 191.
c. a p. 213 lettera 199.
d. a p. 274 lettera 213.
e. a p. 287 lettera 213.
£. a p. 296 lettera 215.
g. a p. 321 lettera 219.
h. a p. 325 lettera 219.
Vol. iv: sono sottolineate le seguenti lettere da parte di FT
a. a p. 157 lettera 263.
b. a p. 158 lettera 263.
c. a p. 200 lettera 272.
d. a p. 203 lettera 272.
e. a p. 205 lettera 272.
£ a p. 213 lettera 272.
g. a p. 230 lettera 276.
h. a p. 285 lettera 291.
i. a p. 351 lettera 305.
j. a p. 354 lettera 306.
k. a p. 355 lettera 306.
La p. 381 lettera 310.
Vol. v: sono sottolineate le seguenti lettere da parte di FT:
a. a p. 121 lettera 333.
b. a p. 124 lettera 333.
c. a p. 149 lettera 337.
d. a p. 233 lettera 350.
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 113

e. a p. 362 lettera 373.


Tra le note di FT, si sottolineano le seguenti:
a. a p. 274: «Mi piace che Maddalena sia chiamata apostola».
b. a p. 275: «Si noti questo improvviso rivolgersi alla Madda-
lena: è lirico».
c. a p.277: «Questa Cecca, che sente il bisogno di parlare anche
di sc stessa, dopo una simile lettera, è di un’ingenuità bel-
lissima e caratteristica».
d. a p. 321, a proposito di «Malatasca», FT scrive «Nome, cer-
tamente popolaresco, del diavolo» sintetizzando così la nota
dedicata nell'edizione a quella parola.

137 Cattaneo Carlo, Scritti storici, letterari, linguistici, economi


ci, a cura di C. Romussi, Sonzogno, Milano, 1908
Sulla copertina appare la firma «A. B. Baldini».

138 CATTANI Giuseppe, Isterismzo e Sentimento, Omodei Zarini,


Milano, 1894
Indice:
1 Idee generali sull’isterismo
i Stati affettivi (Sentimento)
In Iimaginazione
IV Emozioni e commozioni
v Attività organica e innervatrice (dinamogenia e inibizione)
vi Atti biologici ed azioni innervatrici
vil Suggestione
vi Fisiologia e Patologia

139 CatuLLe, TiBuLLE ET PROPERCE, euvres, Garniers Frères,


Paris, [s. a.]

140 CavaLca Domenico, Vo/garizzamento della vita dei santi


padri, Silvestri, Milano, 1853-1854, 6 voll.
Vol. I: firma di FT sulla copertina e sul frontespizio; sporadiche
sottolineature a singoli termini.
Voli. uv: firma di FT sulla copertina.
Vol. v: firma di FT sulla copertina e «F. Tozzi» sul frontespizio.
Vol. vi: firma di FT sulla copertina.

14i CavaLcantI Guido, Rie, con introduzione ed appendice


bibliografica di E. C., Carabba, Lanciano, 1910
114 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Sul primo frontespizio, a mano di GT, appare l'annotazione «v. p.


102 sonetto di Nuccio Piacenti (si intitola Nuccio Sanese a Guido
Cavalcanti) per Antologia di Antichi Scrittori Senesi p. 94 note di
FT». In effetti, a p. 102, di mano di FT è appuntato il nome
«Nuccio Piacenti» e accanto al sonetto, evidenziato da grandi frec-
ce, FT scrive in verticale «Iniziali maiuscole».
A p. 94, invece, FT scrive a penna rossa sopra il sonetto A_Ma-
netto Portinari le seguenti annotazioni:
a. «Scrignuto=gobbo»
b. «Soggolo=copritura sotto il collo»
c. «Uzzozla parte più grossa di una botte»
Nel sonetto suddetto FT sottolinea a lapis al v. 1 «scrignutuzza»
e accanto vi scrive, sempre a lapis, «gobba», mentre al v. 4 a penna
rossa sottolinea «agruzza» e accanto, a penna rossa, scrive «ran-
nicchia» e sottolinea a penna rossa i termini «uzza» al v. 5 e «sog-
golata» al v. 6.

142 CeccHI Giovanni Maria, Gi incantesimi, Perino, Roma,


1892

143 Cecow Anton, Racconti russi, Treves, Milano, 1909


144 Crcor Anton, Racconti, trad. di S. Jastrebzof e A. Soffici,
Casa editrice italiana, Firenze, 1910
Firma «F. Tozzi» sulla copertina.

145 CriLINI Benvenuto, La vita, Le Monnier, Firenze, [s. a.]


C'è dietro la copertina una targa della libreria Loescher di Roma.
Le sporadiche note presenti sono di mano di GT.

146 CENNINI Cennino, I/ libro dell’arte, a cura di R. Simi, Ca-


rabba, Lanciano, 1913
Sul primo frontespizio, a lapis, sono indicate le seguenti cifre:
«14.25 es. 17.25 d. 21.25 q.». Esse fanno pensare ad un orario dei
treni.

147 CERrvanTES Miguel, Novelle, trad. di A. Giannini, Laterza,


Bari, 1912

148 Gaio Giulio Cesare, Le meszorie sulla guerra di Gallia,


Tedeschi e Figlio, Verona, 1892
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 115

149 Cesari Antonio, La bellezza della Commedia di Dante Ali-


ghieri, Fiaccadori, Parma, MPCCCXLIV-MDCCCXLY, 3 voll.

150 CHANSON DE RoLanp (La), Heitz, Strasbourg, [s. a.]


Firma «E Tozzi» sulla copertina.

151 CHIABRERA Gabriello, Opere, [s. n.], Venezia, Mpcccvy, 5 voll.


Vol. 1: firma di FT sulla copertina.

152 Cuissa Francesco, La reggia, Baldini, Castoldi e C., Mila-


no, 1904
153 CHisa Francesco, / viali d’oro, Formiggini, Modena, 1911
154 CHiEsA Francesco, // poeta, estratto della «Rassegna con-
temporanea», a. v, n. 2, Tipografia Roma, [s. 1.], 1912
Sul frontespizio appare la seguente dedica: «A Federigo Tozzi
ringraziamenti e auguri E C.».
155 CHiesa Francesco, La statua sepolia, Nuova Antologia,
Roma, 1912
Sul frontespizio appare la seguente dedica: «A Federigo Tozzi di
tutto cuore E Chiesa».
156 CHiEsAa Francesco, Istorie e favole, Formiggini, Genova,
19153

157 CHini Mario, Note di Rin, Vecchioni, L'Aquila, 1909

158. CIARLANTINI Franco, Argolomorto, Taddei-Ferrara, Città di


Castello, 1918

159 Cicocnini Jacopo, vd. Purci Luigi

160 Crasro (ps. di FiaccHi Luigi), vd. Putci Luigi

161 Ctaupet Paul, Corona berignitatis arma dei, Nouvelle Re-


vue Francaise, Paris, 1915
Sulla prima pagina di guardia appare la seguente dedica: «A
Federigo Tozzi anima di buona volontà, col voto che abbia la
corona della pace, l’amico G. J. Roma, nel terzo giorno di marzo,
millenovecentosedici». Si tratta di Johann Jergensen.
116 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

162 «COMOEDIA», a. 1, n. 4, 25 febbraio 1920


Il numero contiene Jo priza di fe, commedia in tre atri di Carlo
Veneziani.

163 CompacniI Dino, Cronaca fiorentina, con note di P. Fraticel-


li, Fraticelli, Firenze, 1858
Firma di FT sulla copertina.
Sporadiche sottolineature tra le quali evidenziamo:
a. a p. 181 viene appuntato un rimando a Dante, ma è dubbio
che sia di mano di FT.
b. a p. 185 viene sottolineata la seguente frase: «partita di cam-
po bianco, e una lista vermiglia».
c. a p. 216 viene sottolineata parte di una concione contro «gli
iniqui cittadini».
164 Compagni Dino, Intelligenza, Perino, Roma, 1892
Firma «FE. Tozzi» sulla copertina.
Sul frontespizio il titolo appare con l'articolo.
Alle pp. 5-27 FT scrive dei numeri da 1 a 64.

165 Compavré Gabriel, L'adolescence: études de psychologie et de


pédagogie, Alcan, Paris, 1910
Sull’ultima pagina è appuntata la seguente data: «7 ottobre 1919».
Indice:
I Durée de l'adolescence
n La crotssance physique
im Le développement des organes
IV L'évolution mentale
v L'adolescence dans la littérature
vi La psychologie génétique
vii Les sentiments dans l’adolescence
vii L'amitié et l'amour
IX Patbologie et criminologie juvénile
x La pédagogie de l’adolescence
xI Psychologie et pédagogie féminine
xii La coéducation des sexes
xl L'éducation de la jeune fille
xIv L'éducatton du jeune bomme
xv Conclusion

166 ComTE DE MONTALAMBERT, Les wz0ines d'Occident depuis


Saint Bendit jusqu'à Saint Bernard, Lecoffre et C., Paris, 1866
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 117

Sul frontespizio appare il timbro del Gabinetto Vieusseux.


Nella parte finale del libro c'è una cartina della Gran Bretagna
sulla quale sono stati appuntati alcuni numeri.

167 «Conrerences» (Les), Maison de la Bonne Presse, Paris, a.


xi, n. 455, luglio 1913
Sulla copertina è indicata la p. 28.
A p. 28 è sottolineato il nome di Louis Le Cardonnel.
Indice:
1À. ACLOQUE, La doctrine évolutionniste: l'état actuel du transfor-
mise
uL. Novel, Ax retour d'Emmaus: un converti apòtre
A p. 32 nella sezione dedicata alla bibliografia è segnalata l’opera
di Johann Jergensen, Le Néant et la vie.

168 SERIE DI CONFERENZE SULLA STORIA DI SIENA TENUTE NEI GIOR-


NI 16-23-30 MARZO E 6 APRILE 1895 PRESSO L'ACCADEMIA DEI
Rozzi, Sordomuti di L. Lazzeri, Siena, 1895
Firma «Tozzi» sulla copertina.
Sulla prima pagina di guardia appare la seguente dedica: «Iil.mo
sig. cav. Preg. Emilio Falaschi. Omaggio della commissione di
storia patria».

169 «Convegno» (IL), RIVISTA DI LETTERATURA E DI TUTTE LE ARTI,


a. 1, n. 1, febbraio 1920

170 CourteLINE Georges, Boubouroche, Calmann-Lévy, Paris,


[s. a.], con illustrazioni
171 COURTELINE Georges, Le train de 8h 47, Calmann-Lévy,
Paris, [s. a.], con illustrazioni

172 «CRONICHE D'ATTUALITÀ», 25 luglio-10 agosto 1916


FT scrive sulla copertina la seguente frase: «La Contessa Azzurra
profumo soave e persistente! Le 12 signore più eleganti di Mila-
no non erano più che questa era...Carlo Erba Milano».

173 D’AnconA Alessandro, Jacopone da Todi il Giullare di Dio


del secolo x, Atanòr, Todi, 1914

174 D'ANNUNZIO Gabriele, Le rovelle della Pescara, Treves, Mi-


lano, 1902
118 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

175 D'ANNUNZIO Gabriele, Le vergini delle rocce, Treves, Mila-


no, 1905
Firma «F. Tozzi» sulla copertina.
176 D'ANNUNZIO Gabriele, La città zz0rta, Treves, Milano, 1906
Sulla copertina il titolo è stato scritto a penna nera e poi rossa
probabilmente per mano di FT.
177 D'Annunzio Gabriele, Elettra, Treves, Milano, 1907
178 D’AnnUNZIO Gabriele, I/ fuoco, Treves, Milano, 1907
179 D’AnnunZIO Gabriele, I/ trionfo della morte, Treves, Mila-
no, 1907
Firma «F._ Tozzi» sulla copertina.
180 p’AnnunZIO Gabriele, Las vitae, Treves, Milano, 1907
A p. 255 sono segnati a lapis conti di denaro.
181 D'ANNUNZIO Gabriele, Pi2 che l’amore, Treves, Milano, 1907
182 D'ANNUNZIO Gabriele, Sogno di un mattino di primavera,
Treves, Milano, 1907
Libro ricoperto con un foglio del «Giornale d’Italia» dell’11 gen-
naio 1910 su cui è scritto «Mattino di primavera» per mano di
FT.
Firma di FT sulla copertina posta sotto il foglio di giornale.
183 D'ANNUNZIO Gabriele, A/ciore, Treves, Milano, 1908
184 D'ANNUNZIO Gabriele, // piacere, Treves, Milano, 1908
Firma di FT sul secondo frontespizio.
185 D'ANNUNZIO Gabriele, Prizzo vere, Intermezzo di rime, Can-
to Novo, Terra vergine, Il libro delle vergini, Bietti e C., Milano,
1908
186 D'ANNUNZIO Gabriele, E/egie romane, Casa editrice italiana,
Como-Milano-Napoli, 1909
187 D'Annunzio Gabriele, Fedra, Treves, Milano, 1909
Tra le pp. 132 e 133 è presente una sorta di quadernetto il cui
titolo, scritto a penna, è «Raccolta di descrizioni prese dal Trionfo
della morte F. Tozzi (1902)».
188 D'ANNUNZIO Gabriele, Interzzezzo di rime, Società editrice
milanese, Milano, 1909
189 D'ANNUNZIO Gabriele, L'imnocente, Treves, Milano, 1909
Il volume è ricoperto da un cartone con su scritto «L'innocente»
mentre sul retro del cartone è tracciato il disegno di un cubo a
colori blu e rossi, sul quale appare più volte la scritta «geome-
tria».
190 D'ANNUNZIO Gabriele, Iscotta-Guttadauro, Casa editrice ita-
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 119

liana, Milano, 1909


Firma di FT sulla copertina.
191 D'ANNUNZIO Gabriele, Forse che sì forse che no, Treves,
Milano, McMX, 2 voll.
192 D’AnNUNZIO Gabriele, Francesca da Rimini, Treves, Milano,
1910
Firma «Fed, Tozzi» sulla copertina.
Sul retro della copertina FT scrive «Nuova Antologia 15 marzo
1910 Arturo Schnitzler».
193 D'Annunzio Gabriele, Poema paradisiaco, Odi navali, Tre-
ves, Milano, 1910
Firma «Tozzi» sulla copertina.
194 p’AnnUNZIO Gabriele, Sogno d'un tramonto d'autunno, Tre-
ves, Milano, 1910
195 p’Annunzio Gabriele, Le Martyre de Saint Sebastien, Cal-
mann-Lévy, Paris, 1911
196 D’AnnUNZIO Gabriele, Contermplazione della morte, Treves,
Milano, MCMXI
Firma «E. Tozzi» sulla copertina.
197 D’AnnunZzIO Gabriele, Giovanni Episcopo, Isaotta Guttadau-
ro, Madella, Sesto S. Giovanni, 1913
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
198 D'ANNUNZIO Gabriele, La vita di Cola di Rienzo, Treves,
Milano, MCMXII
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
199 D'ANNUNZIO Gabriele, Favole mondane, Quattrini-Casa edi-
trice italiana, Firenze, [s. a.]
Firma «Tozzi» sulla copertina.
FT scrive sotto il titolo «Cattolica 21 agosto 1914».
200 D'Annunzio Gabriele, Le canzoni delle gesta d'oltremare,
Treves, Milano, [s. a.]
Firma di FT sulla copertina.

201 Da Porto Luigi, vd. BANDELLO Matteo

202 De Amicis Edmondo, L'idioma gentile, Treves, Milano, 1905


Firma «Emma Palagi» sul primo frontespizio.
203 De Amicis Edmondo, La vita nzilitare, Madella, Sesto S.
Giovanni, 1916
120 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Sul retro della copertina sono segnati alcuni voti scolastici, pro-
babilmente per mano di GT.

204 De Bosis Adolfo, Azzori ac silentio e le rime sparse, Studio


editoriale lombardo, Milano, McMmxiv
Sulla prima pagina di guardia appare la seguente dedica: «All’ami-
co e poeta Federigo Tozzi il suo Adolfo De Bosis, Roma 914».

205 De Brucrs Albert, Legende du Bienbeureux Charles le Bon


Comte de Fiandre, Hachette, Paris, 1853

206 DE’ Conti Giusto, // canzoniere, a cura di L. Vitetti, Carab-


ba, Lanciano, 1918, 2 voll.

207 De’ FRENZI Giulio (ps. di FEDERZONI Luigi), I! Lucignolo


dell'ideale, Ricciardi, Napoli, 1909

208 De Giovanni Paolo, Storie e storielle, Cappelli, Rocca S.


Casciano, Bologna-Trieste, [s. a.]

209 DE GOURMONT Remy, Les Chevaux de Diomède, Mercure de


France, Paris, MDCCCXCVI
Firma di FT sulla copertina.

210 DELEDDA Grazia, Sio al confine, Treves, Milano, 1910


Firma di FT sulla copertina.
211 DeLeDDA Grazia, Marianna Sirca, Treves, Milano, 1915
Sul primo frontespizio appare la seguente dedica: «A Federico
Tozzi ricordo di Grazia Deledda».
212 DeLebbA Grazia, Racconti sardi, Quattrini-Casa editrice ita-
liana, Firenze, [s. a.]
Sulla copertina appare la firma «Tozzi».
Sotto il titolo, di mano di FT, appare la scritta «Cattolica, 21 agosto
1914».

213 Detta Croce Giulio Cesare, Le piacevoli e ridicole sempli-


cità di Bertoldino, Minerva, Milano, [s. a.]

214 DE Porto-RicHE Georges, Amoureuse, L'infidèle, Fayard,


CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 121

Paris, {s. a.], con illustrazioni

215 pe ViGnY Alfred, Poésies complètes, servitude et grandeur


militatres, Hachette, Paris, [s. a.]
216 DE Vigny Alfred, Stello, trad. e prefazione di N. Cané,
Sonzogno, Milano, [s. a.]

217 Dickens Charles, Averiures du monsieur Pickwick, Hachet-


te, Paris, [s. a.]

218 DI CunicHI Raymundi e SociETATE Jesu, Antbologica sive


epigrammata anthologicae graecorum selecta latinis versibus red-
dita, Michaelis Angeli Barbiellini, Romae, [s. a.]
Firma «Fed. Tozzi» sul frontespizio.

219 Divina Commepnra, Commenti alla, di G. Boccaccio, Frati-


celli, Firenze, 1844, 3 voll.
Vol. i: firma di FT sulla copertina.
Vol. n: firma di FT sulla copertina e firma «Prof. Tozzi» sul fron-
tespizio.
Vol. m: firma di FT e firma «Federigo Antonio Tozzi», sulla co-
pertina; firma «Prof. Tozzi» sul frontespizio.

220 Divina Commepia, La materia della, a cura di M. Caetani,


Sansoni, Firenze, 1857
Firma «E. Tozzi» sulla copertina.

221 Divina CommepIa, Rimario della, Le Monnier, Firenze, 1853


Sul retro della copertina, di mano di FT, appare l'appunto «Ade-
le Filippo amore Zanino madre e moglie di Vincenzo medico di
Pietro Silvagni insegna (?) Rosa sua moglie Fabio figlio dell’avvo-
cato Attilio Balidari».

222 DIZIONARIO ETIMOLOGICO DEI VOCABOLI DI ORIGINE ELLENICA


CON RAPPORTO ALLE ALTRE LINGUE, a cura di M. A. Carini, Unio-
ne tipografica editrice, Torino, 1876, 2 voll.

223 DIZIONARIO NUOVO, E COPIOSO, DI TUTTE LE RIME SDRUCCIOLE


TRATTE DALL'AUTORITÀ DI APPROVATI SCRITTORI, di G. Baruffaldi,
122 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

P. Valvasense, Venezia, MDCCLV

224 Doni Anton Francesco, vd. Pulci Luigi


225 Doni Anton Francesco, La 24008, introduzione di E. Allo-
doli, Carabba, Lanciano, 1914

226 Donnay Maurice, Education de Prince, L'affranchie, Fayard,


Paris, fs. a.], con illustrazioni

227 D’OrLÉANS Charles, vd. VILLON Frangois

228 DosroevsK]J Theodor, Les pauvres gens, trad. di V. Derély,


Plon-Nourrit, Paris, 1888
Sulla pagina di guardia FT scrive «21 Dicembre 1916».
229 DosroEvskiJ Fedor, Colombe e falchi, trad. di D. Ciampoli,
Sonzogno, Milano, 1893
230 DostrorvskJ Theodor, Souvenirs de la Maison des Morts,
trad. di J. W. Bienstock et L. Werth, Mercure de France, Paris,
MCMI
Sul recto della pagina di guardia FT scrive «Roma, agosto 1917».
231 Dostoevskij Fedor, L'idiota, Treves, Milano, 1902, 2 voll.
232 Dosréòievsgi Thedor, Journal d'un écrivain 1873, 1876 et
1877, trad. di J. W. Bienstock et J. A. Vau, Charpentier, Fasquel-
le, Paris, 1904
233 DostroevsKJ Thedor, Le sous-sol, trad. di J. W. Bienstock,
Fasquelle, Paris, 1909
Sull’ultima pagina FT scrive «Roma, 2-12-18».
234 DostorvsKij Fedor, Crotcaia ed altre novelle, trad. di E.
Kiihn-Amendola, Libreria della «Voce», Genova, 1913
235 Dostoevskij Fedor, I/ giuocatore, Quattrini-Casa editrice
italiana, Firenze, 1914
236 DostoEvsxi Thedor, Nefochka, Lafitte et C., Paris, 1914,
con illustrazioni
Sul primo frontespizio FT scrive «Bari, 10.2.17».
237 DostorevsKIi Thedor, Le crizze et le chatiment, trad. di V.
Derély, Plon-Nourrit et C., Paris, [s. a.]
Sull’ultima pagina FT scrive «Roma, 8-12-18».
238 Dostoevskij Thedor, Les frères Karamazov, Plon-Nourtrit et
C., Paris, {s. a.]
soipioaui samutof sap sonbigo(sd 12 sanbistyd s01nb17S14912D4VY MIXX
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CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 125

243 «Emporium», vol. xx1l, fascicolo 1, n. 127, Baruffi, Berga-


mo, luglio 1905
Il numero della rivista è dedicato alPartista Jan Toorop.

244 ERIZZO, Sebastiano, Le sei giornate, Perino, Roma, 1892

245 Eroporo D'ALicARrNAssO, Le nove Muse. Istoria de’ Grecî e


de’ Barbari, Sonzogno, Milano, 1908
246 Eropoto D’ALICARNASSO, Le move Muse. Istorie delle impre-
se de’ Greci e de’ Barbari, trad. di G. C. Becelli, a cura di L.
Corio, Sonzogno, Milano, [s. a.]

247 «Eroica» (L’), a. Iv, vol. Wi, aprile-maggio 1914


ludice:
1 Ettore Corazzini, Preludio
tl George Minne, I/ Battesimo di Cristo
n Jan Claessens, Mio zonzo
iv Jan Claessens, Vecchia via d'Anversa
v Jan Claessens, Studio di nudo
vI Edgar Tytgat, I palazzo di San Nicola
vi René Leclercq, La deposizione
vi René Leclercq, La modella
tx George Marlow, La letteratura di lingua francese nel Belgio
x Jan Claessens, La wzietitura
xi André Carpantier, Paesaggio nevoso
xi Sander Pierron, Scultura Pittura Architettura nel Belgio (Tra-
duzione di Maria Faggioni)
x Constant Dratz, Bagrarnze
xiv Eduard Pellens, Sulla banchina d'Anversa
xv Robert Davaux, Paesaza
xvi Robert Davaux, Testa d’uonzo
xvi I/ veliere, Le fiammole, Alle vedette (Rubriche)
xviri Jan Claessens, 1/ figlio! prodigo
xIX Charles Doudelet, Le fre sorelle cieche

248 EscHyLE, Thédtre, Flammarion, Paris, [s. a.]


Firma di FT sulla copertina.
249 Escinto, Tragedie, [s. n.], {s. a.]
Firma di FT a p. 5.
Mancano le prime quattro pagine.
126 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

250 Escumo, Tragedie, trad. di E. Bellotti e TEOCRITO, Idi/li, trad.


di C. M. Pagnini, Sonzogno, Milano, [s. a.]

251 v ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D’ARTE DI VENEZIA, Treves,


Milano, 1903
Firma di FT sulla copertina.

252 EuRIPIDE, Tragedie scelte, trad. di F. Bellotti, Sonzogno,


Milano, 1905
Firma di FT sulla copertina.
253 EuripiDE, Tragedie, trad. di F. Bellotti, Sonzogno, Milano,
[s. a.]

254 Fagre Ferdinand, L'abbé Tigrane, Fayard, Paris, [s. a.], con
illustrazioni
Firma di FT sulla copertina.

255 FANFANI Pietro, Vocabolario dell'uso toscano, Barbèra, Fi-


renze, 1863, 2 voll.

256 Farces Alberto, 1/ cervello, l'anima e la facoltà, a cura di S.


Monaci, «Presso l’ufficio della biblioteca del clero», Siena, 1897
Firma «Tozzi» sulla copertina.
Indice:
Parte prima: Il cervello e l'anima
1 I/ cervello e il sistema cerebro-spinale
II Spiritualismo e materialismo. Preliminari
mi È # cervello quello che sente?
Iv È #l cervello quello che persa?
v Argomenti del materialismo: 1° «L'illusione metafisica dell'io»
vi 2° Argomento: L'equazione tra l'intelligenza e il cervello
vil 3° Argomento: La follia e l’alcoolisimo
vii 4° Argomento: Le localizzazioni cerebrali
1x 5° Argomento: L'estesimetria 0 psico-fisica
Parte seconda: I sensi e la ragione
1 La facoltà motrice e l'automatismo psicologico
ri Della conoscenza e della coscienza sensitive, in generale
i Î cinque sensi esterni e i quattro sensi interni
Iv Della conoscenza intellettiva
v Le facoltà o funzioni intellettuali
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 127

vi Le facoltà appetitive nell'ordine sensitivo e nell'ordine razionale


vI Il piacere e il dolore
vu Prizzo Corollario. L'uomo e il bruto
Ix Secondo Corollario. L'anima e la facoltà nella vita futura
257 Fares Alberto, L'oggettività della percezione dei sensi e la
teoria moderna, a cura di R. Spada, «Presso l’ufficio della biblio-
teca del clero», Siena, 1903
Indice:
Parte prima: Le teorie della percezione esterna
1 Teoria della percezione immediata secondo Aristotile e S. Tomma-
so
il Le ipotesi idealiste
m Origine degli errori idealisti
iv Sistemi della percezione indiretta o delle idee intermedie
v Valore oggettivo di questi sistemi secondo i loro autori
vi Un nuovo saggio sulla percezione esterna
vii Ritorno alla teoria d’Aristotile e di S. Tommaso della quale si fa
completa esposizione
Parte seconda: La sede delle nostre sensazioni esterne
1 I{ metodo da seguirsi
il Risposta alla questione sulla sede delle sensazioni
m Critica dell'ipotesi del nervo puramente conduttore
Parte terza: L'oggettività dei suoni e dei colori. Veracità dell'udito
e della vista
I Risposta del buon senso-Risposta del senso intimo
u Risposta della ragion pura
mi Risposta della scienza
Iv Le illusioni dell'udito e della vista sugli oggetti impropri
v Le illusioni sugli oggetti propri: suoni e colori
vi Conclusioni generali

258 Fepro, Favole, Chiurazzi, Napoli, 1913

259 FicHte Johann Gottlieb, Introduzione alla vita beata 0 dot-


trina della religione, trad., prefazione e note di N. Quilici, Ca-
rabba, Lanciano, 1913
Firma «F. Tozzi» sulla copertina.

260 FierLi Gregorio, De/ diritto dell'entratura secondo i nostri


statuti delle arti, Stamperia Bonducciana, Firenze, MDccxCvIII
Firma «Fed. Tozzi» sul frontespizio.
128 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

261 Finzi Giuseppe, Nuova grammatica della lingua italiana per


le scuole superiori, Casanova, Firenze, 1891

262 FirENnzuOLA Agnolo, L'asino d’oro di Apuleio tradotto în lin-


gua toscana, trad. di M. Boiardo, Sonzogno, Milano, 1874
Firma di FT sulla copertina.

263 Fiumi Lionello, Corrado Govonti, Taddei, Ferrara, [s. a.]


Sul primo frontespizio appare la seguente dedica: «A Federigo
Tozzi critico e al poeta con pari stima Lionello Fiumi» e sotto,
sembra di mano di FT, «via Leoncina 14».

264 FLAUBERT Gustave, Le tentazioni di Sant’ Antonio, S. Roma-


no, Napoli, 1902
Firma «Tozzi» sulla copertina.
265 FLauBerT Gustave, Madame Bovary, trad. di F. Bideri, Bi-
deri, Napoli, 1904, con illustrazioni
Firma di FT sul frontespizio.
266 FLAUBERT Gustave, Salazmbé, trad. di F. Bideri, Bideri,
Napoli, 1904, con illustrazioni
Firma «Emma-Federigo» sulla copertina.
267 FLAUBERT Gustave, Le memorie di un pazzo, Nerbini, Firen-
ze, 1909
268 FiauBeRT Gustave, Un coeur simple, Lafitte et C., Paris,
1909, con illustrazioni
269 FLAUBERT Gustave, Madame Bovary, Fasquelle, Paris, 1912

270 ForEL Augusto, Fzca sessuale, Fratelli Bocca, Milano, 1909


Firma di FT sulla copertina.
Indice:
1 La riproduzione degli esseri viventi
I L'evoluzione o discendenza degli esseri viventi
ui Condizioni naturali e meccanismo dell'accoppiamento umano:
gravidanza, caratteri sessuali correlativi
iv L’istinto ed appetito sessuale
V L'amore e le altre irradiazioni dell'appetito sessuale e nell'anima
umana
vi Appendice: Esempi tolti dalla vita quotidiana
vi Etnologia e storia della vita sessuale dell’uomo e del matrimo-
mio
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 129

vui Appendice: Influenza della razza sulla vita sessuale


IX L'evoluzione sessuale
x Patologia sessuale
xl La suggestione nella vita sessuale. L'ebbrezza amorosa
xIl La questione sessitale nei suoi rapporti col denaro e colla pro-
prietà
x Iefluenza dell'ambiente sulla vita sessuale
xiv Religione e vita sessuale
xv 1 diritto nella vita sessuale
xvI La medicina e la vita sessuale
xvII Morale sessuale
xvi La questione sessuale nella politica e nell'economia politica
xx La questione sessuale nella pedagogia
xx La vita sessuale nell'arte
xxI Sguardo retrospettivo e prospettivo nell'avvenire

271 Fouriée Alfred, Tempéerament et Caractère selon les indivi:


dus, 3 les sexes et les races, Alcan, Paris, 1901
>

A p. 378 FT scrive «Roma 29 nov, 191%».


Indice:
1 Le tempérament phvsique et moral
i Le caracière et l'intelligence
mM Tempérament et caracière selon les sexes: la femme
Iv Le caractère des races bumaines et l'avenir de la race blanche
v L'action des races et l'action des caractères individuels

272. FRANCESCHINI Giovanni, La ricostruzione delle membra inu-


tilate, Sonzogno, Milano, 1919

273 SAN Francesco D'Assisi, I fioretti e il cantico del Sole, intro-


duzione di A. Padovan, Hoepli, Milano, 1908
Firma di FT sulla copertina.

274 Saint Francois DE SALES, Introduction è la vie dévote, Nel-


son, Paris, [s. a.]
È presente il seguente appunto: «En cette vigile de la pentecòte,
le 10 Mai 1919 j'ai acheté cer exemplaire de St. Francois de Sales,
à Florence-Cardonnel» a cui segue questa dedica: «À madame
F. Tozzi au moment de mon départ en témoignage de religieuse
affection et de reconnaissance».
130 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI]

275 Fucini Renato, Napoli a occhio nudo, ed. della «Voce»,


Roma, [s. a.]

276 GatLeTTI Alfredo, Gerolamo Savonarola, Formiggini, Geno-


va, 1912

277 GARLANDA Federico, Guglielmo Shakespeare: il Poeta e l'Uo-


mo, Società editrice laziale, Roma, [s. a.]

278. GEOGRAFIA CLASSICA, a cura di A. Tozer-Gentile, Hoepli,


Milano, 1891
Firma di FT sulla copertina e firma «E Tozzi» sul frontespizio.

279 Gianni Lapo e ALFANI Gianni, Rizze, a cura di E. Lamma,


Carabba, Lanciano, 1912

280 Gigli Girolamo, Vocabolario caterimiano, Tipografia e car-


roleria T. Giuliani, Firenze, 1866
Sulla copertina appare la seguente dedica: «AI suo caro D. Cap-
pellini. Il Fanfani».
281 Gigli Gerolamo, I/ gazzettino, prefazione di E. Allodoli,
Carabba, Lanciano, 1913
Sono presenti alcune note di GT nella pagina di guardia tra co-
pertina e primo frontespizio.

282 GiorciERI CONTRI Cosimo, Le ore al Quadrante, Bemporad,


Firenze, Îs. a.]

283 GiovagnoLI R., vd. Spartaco

284 Girarp Paul, La peinture antique, Picard, Paris, 1892


Sul frontespizio appare la firma «P. Petrasco».

285 Giuliani Giambattista, Delizie del parlare toscano: lettere e


ricreazioni, Le Monnier, Firenze, 1899

286 Giuuiorti Domenico, Le rizze di Cecco Angiolieri, Giunti-


ni-Bentivoglio, Siena, 1914
Firma «Emma Palagi» sulla copertina. Sulla pagina di guardia
4
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 131

appare la seguente dedica: «Firenze, 22-5-917. Per ricordo, con


affetto, Elvira».

287 Giusti Giuseppe, Lettere, S. Romano, Napoli, 1914, 2 voll.

288 GortHE Johann Wolfgang, Poésies, trad. di H. Balzac,


Charpentier, Paris, 1843 i

289 Gocot Nicolas, Les dmes mortes, trad. di E. Charrière,


Hachette, Paris, 1915, 2 voll.
Vol. 1: sul frontespizio FT appone la seguente data: «Roma, marzo
del 1917».

290 GoLponi Carlo, Opere, prefazione di FE. Bonsignori, [s. n.],


Lucca, MDCCXCII
291 Gonponi Carlo, Corzzedie, Bettoni, Milano, Mbcccxxv
292 GoLponI Carlo, La sposa sagace, Perino, Roma, 1890
Sulla seconda copertina, coperta da un cartone presumibilmente
lì posto da GT, si legge la firma «Federigo Antonio Tozzi» e, di
suo pugno, «Roma, 1/9/1907».
293 GoLponiI Carlo, Comzzedie scelte, Sonzogno, Milano, 1905
Sul frontespizio si leggono le iniziali «GT».
294 GoLponi Carlo, Giustizo, [s. n.], [s. 1.], [s. a.]
295 GoLponi Carlo, I/ grocatore, [s. n.], [s. 1.], [s. a.)
296 GoLponi Carlo, La villeggiatura, [s. n.1), [s. 1.], [s. a.]

297 GORKI Massimo, La madre, trad. di C. Castelli e N. Pisol,


Voghera, Roma, 1908
Firma «Tozzi» sul frontespizio.
298 Gorki Massimo, I barbari, trad. di C. Castelli, Voghera,
Roma, [s. a.]

299 Gozzi Gasparo, vd. PuLci Luigi

300 Gravina Gianvincenzo, Della ragion poetica e della trage-


dia, Sambolino, Savona, 1846
Firma di FT sulla copertina.

301 GRAZZINI Anton Francesco (detto IL Lasca), Le cere, prefa-


zione di D. Ciampoli, Carabba, Lanciano, 1912
152 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

302 GUGLIELMINETTI Amalia, L'arzante ignoto, Treves, Milano,


1911
303 GucLIELMINETTI Amalia, L'insormzizie, Treves, Milano, MCMXM

304 Guia Guido, L'altare della patria e l'arte di Arturo Dazzi,


Nalato, Roma, MCMXI
Sulla prima pagina di guardia appare la seguente dedica: «A
Federigo Tozzi il suo amico Guido Guida Roma, xxxrxxxIl
MCMXV»,

305 Gua pi SIENA, Monte Ouivero, S. Gimionano, $. QUIRICO,


Pienza, MONTEPULCIANO, Torrini, Siena, 1914

306 Guipe DE Rome, a cura di P. Bonavenia, Desclée, Lille, 1912


Firma di FT sul frontespizio.

307 GuinE-MANUEL DE FLORENCE ET DE SES ENVIRONS, Pineider,


Florence, [s. a.]
Sulla prima pagina di guardia appare una piantina di Firenze
disegnata da GT.

308 Guipo na Pisa, Fatti di Enea, [s. n.1, (s. 1], [s. a.]
Firma «E Tozzi» sulla copertina.

309 Guv-GrAND Georges, La philosophie syndacaliste, Grasset,


Paris, 1911
Sulla copertina e sul frontespizio appare la firma «Bruno M»,
mentre sulla sola copertina appare la firma «Tozzi».

310 Haurr Guglielmo, La dara piumata, Treves, Milano, 1903

311 HauPprmann Gerhart, I/ collega Crampton, Treves, Milano,


1897
Firma di FT sulla copertina.
312 HAUPTMANN Gerhart, / Tessitori, Treves, Milano, 1898
Firma di FT sulla copertina.
313 HAUPTMANN Gerhart, Rosa Bernd, trad. di C. Castelli, Vo-
ghera, Roma, 1906
Firma di FT sulla copertina.
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 133

314 HAUPTMANN Gerhart, E/ga, trad. di R. Nathansen e G.


Antona-Traversi, Treves, Milano, 1908
Firma di FT sulla copertina.

315 Hrearn Lafcadio, Kétt0, trad. di A. Levasti, Vallecchi, Fi-


renze, 1919

316 Hesset Friedrich, Giditta, Quaderni della «Voce», Firen-


ze, 1910
Firma di FT sulla copertina.

317 Heine Enrico, Dalle memorie del Signor di Schnabelewop-


ski, Casa editrice italiana, Firenze, 1910
Firma di FT sulla copertina.
318 Heine Henrik, Buch der Lieder, a cura di O. Lachmann, fs.
n.], [s. 1}, [s. a.]

319 Hetto Exnest, L’Howmzze, la vie, la science, l'art, Ferrin et


C., Paris, 1913
Sulla copertina, di mano di FT, è appuntata la seguente data:
«11.22.14».

320 HoLBEIN Hans, She masterpieces, Camelite house e C.,


London, [s. a.]

321 Huco Victor, I lavoratori del mare, trad. di M. Mazzini,


Barbini, Milano, 1870, 5 voll.
Vol. 1: timbro «FT» sulla copertina e sul frontespizio.
Vol. i: timbro «FT» sulla copertina.
Vol. n: timbro «FT» sulla copertina e sul frontespizio.
Vol. n: timbro «FT» sul frontespizio.
322 Huco Victor, Sovenirs d’enfance et de jeunesse, Soc. d’edit.
literaires et artistiques, Paris, [s. a.]

323 Huvsmans Joris-Karl, La Catbédrale, Stock, Paris, 1901


Firma «Emma-Federigo» sulla copertina.

324 Issen Enrico, Spedizione nordica, trad. di P. Rindler, Kan-


torowicz, Milano, 1894
Firma «E. Car» sulla copertina.
134 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

325 Issen Enrico, Casa di bambole, trad. di P. Galletti, Treves,


Milano, 1906
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
326 Issen Enrico, Hedda Gabler, Treves, Milano, 1909
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
327 Issen Enrico, Rozzers Holn, Treves, Milano, 1909
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
328 Issen Enrico, Brawd, trad. di T. Kleen e A. Cervesato, Tre-
ves, Milano, 1910
Firma «F. Tozzi» sulla copertina,

329 INDICE DELLE EDIZIONI CITATE COME TESTI DI LINGUA DEGLI


ACCADEMICI DELLA CRUSCA, a cura di L. Razzolini, Schiapatti,
Milano, 1863

330 James William, Privzcipii di psicologia, Società editrice libra-


ria, Roma-Milano-Napoli, 1905
Dedica «A Emma» sul primo frontespizio.
Tra la copertina e la pagina di guardia sono presenti tre fogli della
Biblioreca Comunale di Siena fittamente appuntati. Per un’anali-
si completa di questi appunti rimandiamo a M. MarcHI, La cul
tura psicologica di Tozzi, cit., pp. 83-86.

331 JAmMEs Francis, De l’Angelus de l’aube è l'Angelus du soir


1888-1897, Mercure de France, Paris, MCMVI
Firma di FT sulla copertina.
332 Jammes Francis, Le rosan du lièvre, Mercure de France,
Paris, MCMVII
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
Sulla prima pagina appaiono il disegno di una cupola (il duomo
di Firenze?) e di una donna con cappello.

333 JANET Pierre, Les Névroses, Flammarion, Paris, 1909


In copertina appare la seguente firma con datazione: «P. Petra-
sco, Bruxelles 09».
Indice:
Première partie: Les symptomes névropathigues
I Les idées fixes et les obsessions
tl Les ammeésies et les doutes
m Les troubles du langage
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 13

A
IV Les chorées et les tics
v Les paralysies et les phobies
vi Les troubles de la perception
VII Les troubles des instincts et des fonctions viscérales
Deuxième partie: Les états névropathiques
i Les crises nerveuses
n Les stigrrates névropatbigues
m L'état mental hystérique
IV L'état mental psychigue
vQu'est-ce quiune névrose?

334 JANNACCONE Pasquale, La poesia di Walt Whitman e Pevo-


luzione delle forme ritmiche, Roux Frassati e C., Torino, 1898
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
Sul verso dell’ultima pagina di guardia appare la seguente data-
zione: «Napoli 31 gen. ‘98».

335 JoRGENSEN Johann, Le livre de la route, trad. di T. Dewy-


zewa, Perrin et C., Paris, 1912
Sulla pagina di guardia appare la seguente dedica: «All’amico
giovine Federigo Tozzi il vegliardo: L'autore Siena aprile 1917».
336 JorcENSEN Johann, Pèlerinages franciscains, Blond et Gay,
Paris, 1914
337 Jorgensen Johann, La campana «Roeland», Blond et Gay,
Paris, 1916
Sul primo frontespizio appare la seguente dedica: «A Tozzi da
Messer Giovanni Aguto Paris 6. 11. 16».
338 JorcENsEN Johann, Parabole, trad. di E. Battaglia, Giannini
e figlio, Firenze, 1918

339 KANT Emanuele, Critica della ragion pura, trad. di G. Gen-


tile e G. Lombardo-Radice, Laterza, Bari, 1910

340 KemPIs DA Tommaso, Iyzitazione di Cristo, Birindelli, Firen-


ze, 1834
Firma di FT sulla copertina.
341 KeEMPIS DA Tommaso, L'inzitazione di Cristo, Catelacci, Fi-
renze, 1840
Sul retro della copertina appare la seguente frase, forse copiata
da Emma Palagi: «Siate perseveranti in amarmi: perché io ancora
136 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

ho amato voi di un amore grandissimo, simile a quello, con che


il celeste Padre ha amato me». Sul retro della copertina forse
FT annota il seguente nome e indirizzo: «Don Evaristo Big..
Follonica».
342 Kempis DA Tommaso, De inzitatione Christi libri quatuor, S.
Sedis apost. Et Rit. Congr., [s. 1.], McmxI
Sul primo frontespizio appare la seguente dedica: «A te 23 Marzo
1916 Emma tua».
343 Kempis DA Tommaso, Opere, [s. n.], [s. 1.], [s. a.]

344. KipLinc Rudyard, Racconti della jungla, trad. di A. Raspo-


ni, Casa editrice nazionale, Torino-Roma, 1903

345 «LAceRBA», a. i, n. 18, settembre 1913


346 «LACERBA», a. I, n. 19, ottobre 1913

347 Larorgue Jules, Qeuvres complètes, Mercure de France,


Paris, MCMXIII
Nella prima pagina di guardia appare la seguente dedica: «Au
poère Tozzi ces vers d’un autre fou, francais (sic) cclui-là, et un
souvenir d’un troisiéme fou mais de Danemark Rome, janvier
1916». .
Sul verso dell’ultima pagina di guardia FT scrive «29. 1.16»,

348 Lanciani Rodolfo, La destruction de Rome antique, Desclée,


Lille, [s. a.]

349 Latini Brunetto, !/ bro delle bestie, Perino, Roma, 1891


Sulla copertina appare la firma «E Tozzi».
350 LATINI Brunetto, La matura e l’uomo, Perino, Roma, 1892
351 Larini Brunetto, La storia del mondo, Perino, Roma, 1892

352 LA LÉGENDE DOREE, trad. di T. Dewyzewa, Perrin et C.,


Paris, 1910

353 LA LEGGENDA DI $, FRANCESCO SCRITTA DA TRE SUOI COMPA-


GNI, l'ipografia editrice sallustiana, Roma, MDccexcIX

354 Lroparpi Giacomo, Prose, Sonzogno, Milano, 1887


CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 137

355 LeoPARDI Giacomo, Operette morali, Zanichelli, Bologna,


1918
Firma «Bragagnolo Bruno» sulla pagina di guardia.
Sul retro della copertina, probabilmente di mano di FT, appare la
data «19/9/918».

356 LETTERATURA GRECA, a cura di V. Inama, Hoepli, Milano,


1882
Firma di FT sulla vecchia copertina (il libro è stato ulteriormente
rilegato da GT) e sul frontespizio.
A p. 27 appaiono alcuni appunti, presumibilmente di mano di F1,
a proposito di Ero e Leandro e sugli Argonauti.
A p. 34 è sortolineata la frase «il mondo dipinto da Omero è un
mondo affatto ideale, eppure è nello stesso tempo umano».
Sul retro della vecchia copertina FT annota le seguenti parole:
«Esiodo LO. CXI lo scudo di Ercole ed i giorni».

357 LETTERATURA GRECA, ÎSTORIA DELLA, a cura di K. O. Miller,


Le Monnier, Firenze, 1898-1899, 2 voll.

358 LETTERATURA ITALIANA, MANUALE DELLA, a cura di A. D'An-


cona e C. Bacci, Barbèra, Firenze, 1898, 2 voll.
Firma di FT sulla copertina.

359 LETTERATURA ITALIANA, MANUALE DELLA, a cura di F. Torra-


ca, Sansoni, Firenze, 1898-1899, 3 voll.
Voll. u e ni: timbro «FT» sul frontespizio.

360 LETTERATURA ITALIANA MODERNA E CONTEMPORANEA (1748-


1911), a cura di V. Ferrari, Hoepli, Milano, 1911

361 LETTERATURA ITALIANA, STORIA DELLA, a cura di E De Sanc-


tis, Morano, Napoli, 1910, 2 voll.

362 LETTERATURA ITALIANA, STORIA DELLA, Sonzogno, Milano,


[s. a.]

363 LETTERATURA ITALIANA PROVENZALE DEL MEDIOEVO, APPUNTI


BIBLIOGRAFICI SULLE PRINCIPALI FONTI PER LA STORIA DELLA LETTERA-
138 LA BIBLIOTECA DI EEDERIGO TOZZI

TURA PROVENZALE NEL MEDIO Evo, a cura di E. Monaci, Lapi, Città


di Castello, 1914

364 LETTERATURA ROMANA, a cura di F. Ramorino, Hoepli, Mila-


no, 1898
Firma di FT sulla copertina e sul frontespizio.
Sulla pagina di guardia appare appuntato, forse di mano di GT,
il nome «Giuliotti».

365 LETTERATURE STRANIERE, MANUALE COMPARATIVO CORREDATO DI


ESEMPI CON SPECIALE RIGUARDO ALLE FONTI ARIANE, a cura di G.
Mazzoni e P. E. Pavolini, Barbèra, Firenze, 1906

366 «LertuRA» (LA), a. m, 1902


Si tratta di una raccolta di tutti i numeri dell’anno 1902
367 «LeTtuRA» (LA), a. vi, n. 10, ottobre 1906
Firma «Federigo Antonio Tozzi» sulla copertina.
368 «Lettura» (LA), a. x, 1913
Si tratta di una raccolta di tutti i numeri dell’anno 1913
369 «LettURA» (LA), a. xIv, n. 4, aprile 1914

370 Levi Giuseppe, I/ rz4estro di lingua tedesca, Paravia e C.,


Torino-Roma-Firenze-Napoli, [s. a.]
Firma «E. Tozzi» sul frontespizio.
Sul retro del frontespizio appaiono alcuni appunti forse di mano
di GT.
A p. 7 appare il seguente appunto di mano di FT: «Lunedì,
Mercoledì, Giovedì 7 e un quarto 8 e un quarto»,

371 Levy Jules, Les gaietés de la correctionnelle, Ollendorff,


Paris, [s. a.], con illustrazioni

372. «LIBRI DEL GIORNO» (I), RASSEGNA MENSILE INTERNAZIONALE,


a. Il, n. 3, marzo 1919
Sulla copertina è appuntato il nome «Giuliotti».
A p. 15 appare un breve articolo di Domenico Giuliotti su FT.
373 «LIBRI DEL GIORNO» (I), RASSEGNA MENSILE INTERNAZIONALE,
a. u, n. 12, dicembre 1919
374 «LIBRI DEL GIORNO» (I), RASSEGNA MENSILE INTERNAZIONALE,
a. m, n. 2, febbraio 1920
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 139

Contiene in prima pagina la pubblicità de/ Viceré di Federico De


Roberto, mentre in seconda pagina è riporrata la pubblicità di La
madre di Grazia Deledda e di Yre croci di Federigo Tozzi.

375 Liro pi Jo8 (IL), Carabba, Lanciano, 1916

376 LINGUA GRECA, NOZIONI ELEMENTARI DI, PER LE CLASSI GINNA-


srai, a cura di V. Inama, Hoepli, Milano, 1899
Sul frontespizio appaiono la firma «Federigo A. Tozzi» e il tim-
bro «Omaggio dell’editore».

377 Lipparini Giuseppe, I/ filo d'Arianna, Treves, Milano, 1910

378. LIRICA, VERSI E PROSE, Nalato, Roma, 1913


Sulla copertina FT scrive: «Comprato a Roma il 14 settembre
1915»,

379 LITTÉRATURE FRANGAISE, HISTOIRE ABRÉGÉE DE LA, DEPUIS LES


ORIGINES DE LA LANGUE JUSQU'À NOS JOURS, Faverio, Milan, 1891, 2
voll.
Manca il vol. L
Firma «E Tozzi» sul frontespizio.
Sulla copertina FT prende il seguente appunto:
«di quella forma di paramnesia per cui si ha l'impressione di
esserlo per la seconda volta in presenza di una identica situazio-
ne. (vedere del Pignoli Peregriazioni psicologiche e del Binct
Traîté psychologique).

380 Tito Livio, Libro primo della fondazione della cità, Tipo-
grafia editrice del popolo pistoiese, Pistoia, 1886

381 Loti Pierre, La froisièrme jeunesse de Madame Prune, Cal-


mann-Lévy, Paris, [s. a.]

382 Louîs Pierre, Aphrodite, Fayard, Paris, [s. a.], con illustra-
zioni

383 Léwenrelp L., Vita sessuale e malattie nervose, Unione ti-


pografica torinese, Torino, 1911
140 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

Indice:
1 Stimolo sessuale e pubertà. Sulla fisiologia dell'istinto sessuale
u Disturbi nervosi nell'epoca della pubertà
m Disturbi nervosi e psichici nell'epoca della mestruazione. Influenza
della mestruazione sulle nevropatie e psicosi in atto
IV Disturbi nervosi e psichici della gravidanza. Intorno all'influenza
della gravidanza sulla psicosi e neurosi
v Disturbi nervosi nel climaterio naturale e artificiale (neurosi del
climaterio)
vi Astinenza sessuale nell'uomo
vil Astinenza sessuale e mancanza di soddisfazione sessuale nella
donna
vin Eccessi sessuali e danni simili
IX Oranismo
x Coito preventivo
XI Influenza della pratica sessuale sulle malattie nervose esistenti e
sulla disposizione per queste
xI Malattie degli organi sessuali negli uomini quali cause di soffe-
renze nervose
xi Malattie degli organi sessuali nelle donne quali cause di malat-
tie nervose
xv La teoria di Freud sulla sessualità nella etiologia della neurosi
xv Alcune ricerche sulla etiologia sessuale dello stato di neurosi
d'amgoscia
xvI Anomalie dell’istinto sessuale
xvi Altre fornie sostitutive del pervertimento eterosessuale. Esibi-
ZiOnisino
xvui Comparsa periodica di anonzalie dell'istinto sessuale
xIX Profilassi e cura della neurastenia sessuale

384 Tito Lucrezio Caro, Della matura delle cose, trad. di A.


Marchetti, Sonzogno, Milano, 1887
Firma di FT sulla copertina e sul frontespizio.

385 Lusini Vittorio, Vita ed arte monastica nelle origini del co-
mune di Siena, Tipografia nazionale G. Bertero e C., Roma, 1914

386 MacHaveti Niccolò, Tute le opere, Tipografia Borghi e C.,


Firenze, 1833
387 MacHiaveLLi Niccolò, Le istorze fiorentine, Sonzogno, Mi-
lano, 1909
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 141

388 MacHiaverti Niccolò, Leffere, prefazione di G. Papini,


Carabba, Lanciano, 1915
389 MacHaveLLI Niccolò, Lettere, prefazione di G. Papini, Ca-
rabba, Lanciano, 1915
Firma di FT sul primo frontespizio.
390 MacHiaveLti Niccolò, Arte della guerra, [s. n.], [s.1.], [s. a.)
All’interno, tra le pp. 152 e 153, sono presenti un invito da parte
dell'Arcadia del 25 giugno 1918 per la tornata solenne in onore
degli apostoli Pietro e Paolo e alcuni appunti di indirizzi, proba-
bilmente di mano di FT.

391 MAETERLINCK Maurice, L’intelligerice des fleurs, Charpentier


et Fasquelle, Paris, 1907
392 MAETERLINCK Maurice, La saggezza e il destino, Fratelli
Bocca, Milano-Roma, 1910
Firma di FT sulla copertina.
393 MAETERLINCK Maurice, Marie-Magdalene, Charpentier et
Fasquelle, Paris, 1913

394 MatLarmi Stéphane, Vers? e prose, Istituto editoriale italia-


no, Milano, [s. a.]

395 MANTOVANI Giuseppe, Psicologia fisiologica, Serie dei ma-


nuali Hoepli, Milano, 1896
Firma di FT sulla copertina.
Indice:
1 Qualità delle sensazioni
Intensità delle sensazioni
ui La legge del Weber
IV Percezioni tattili e di movimento
v Percezioni visive
vi Percezioni uditive
vn Estensione della coscienza e oscillazioni dell'attenzione
vui Riproduzione delle rappresentazioni
x Durata dei fenomeni psichici. Reazioni semplici
x Durata dei fenomeni psichici. Reazioni composte
x1 Sentimento e volontà

396 MANZONI Alessandro, Le poesie, a cura di G. Mestica, Bar-


bèra, Firenze, 1890
Firma «E Tozzi» sul frontespizio.
142 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

397 MARGUERITTE Victor, Prostituée, Charpentier, Paris, 1907


398 MARGUERITTE Victor, feuzes filles, Charpentier, Paris, 1908
Firma di FI' sulla copertina.

399 MARRADI Giovanni, Poesie, Barbèra, Firenze, 1902

400 Martini Fausto Matia, La porta del paradiso, Mondadori,


Milano, [s. a.]

401 Martini Mario Maria, Fiamme, Sonzogno, Milano, [s. a.]


Sul primo frontespizio appare la seguente dedica: «A Federico
Tozzi con ammirazione Mario Maria Martini x Luglio Mcmx1X».

402 MascHERONI Lorenzo, vd. RUCELLAI Giovanni

403 MauPAssanT DE Guy, Be/-Axz7, Treves, Milano, 1895


Timbro «Prof. Ferdinando Palagi» sulla copertina e sul frontespi-
zio e firma di GT sulla copertina,
404 Maupassant DE Guy, I wserciaiuolo ambulante, trad. di P.
Piucco, Sonzogno, Milano, 1903
Sul primo frontespizio appare la data «6 Dicembre 1915».
Timbro della libreria «Tito Adriani» in Roma sulla copertina.
405 MauPassanT DE Guy, I/ z2erciajuolo ambulante, Sonzogno,
Milano, 1903
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
406 MAuPASssANT DE Guy, Ura vita, Treves, Milano, 1903
Firma di FT sulla copertina.
407 Maupassant DE Guy, Chiaror di luna, Sonzogno, Milano,
1904
Firma «E. Tozzi» sulla copertina.
408 MAuPAssanT DE Guy, L'inzutile bellezza, trad. di I. Tamam-
sceff, Sonzogno, Milano, 1904
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
409 MauUPASSANT DE Guy, Racconti e novelle, trad. di P. C. Fran-
cesconi, Treves, Milano, 1906
Firma di FT sulla copertina.
410 MAuUPASsANT DE Guy, Forte corse la morte, Treves, Milano,
1907
Timbri delle librerie «Tito Adriani» e «Oreste Garroni» in Roma
sul primo frontespizio.
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 143

411 MAUPASSANT DE Guy, La maison Tellier, Ollendorff, Paris,


1907
Fitma di FT sulla copertina.
412 MAUPASSANT DE Guy, Conzes da la Bécasse, Ollendotff, Pa-
ris, 1908
Firma di FT sulla copertina,
413. MAUPASSANT DE Guy, Haztot père et fils, Ollendorff, Paris,
1908
Firma «FE Tozzi» sulla copertina.
Sul verso della pagina di guardia FT scrive «19 novembre 1914
Roma».
414 MAUPASSANT DE Guy, La ferme de Paul, Ollendorff, Paris,
[s. a.]
Firma «Tozzi» sulla copertina.
A p. 103 sono sottolineate le espressioni «frisson désagréable» e
«effleurements pénibles qui nous rouchent le coeur».
415 MAUPASSANT DE Guy, L'auberge, Ollendorff, Paris, [s. a.]
416 MAUPASSANT DE Guy, Le père amable, Ollendorff, Paris, [s. a.]
Firma «FE Tozzi» sulla copertina.
417 MAUPASSANT DE Guy, Les dimanches d'un bourgeois de Pa-
ris, Ollendorf, Paris, [s. a.)
418 MAUPASSANT DE Guy, Mademoiselle Perle, Ollendorff, Paris,
[s. a.]
419 MAUPASSANT DE Guy, Mist, Ollendorff, Paris, [s. a.]
Sull’ultima pagina FT scrive «Roma 8. 5. 1911».
420 Maupassant DE Guy, Mouche, Ollendorff, Paris, [s. a.]

421 MaveLLINI Adolfo, Delle rime di Benvenuto Cellini, Libre-


ria Dante, Firenze, 1892
Firma di FT sulla copertina.

422 MAzzini Giuseppe, Doveri degli uomini, Bideri, Napoli,


1911
423 Mazzini Giuseppe, Scritti di filosofia, Sonzogno, Milano, [s.
a.], 2 voll.

424. Mazzoni Guido, Avviamento allo studio critico delle lettere


italiane, Fratelli Drucker, Verona-Padova, 1892
Firma «Fed. Tozzi» sulla copertina.
144 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

425 Mazzoni Ofelia, Palcoscenico, Lattes, Torino, 1914


Sulla prima pagina di guardia appare la seguente dedica: «A
Federigo Tozzi e a Emma affettuosamente Ofelia Mazzoni».

426 Mrpici pe Lorenzo (detto iL MaGnIrIcO), Poezzi, prefazio-


ne di G. Papini, Carabba, Lanciano, 1911

427. Mepici DE Lorenzino, L'apologia e L'aridosio, prefazione di


M. Bontempelli, Istituto editoriale italiano, Milano, {s. a.]

428 Les MEpicis, a cura di A. Castelnau, Calmann-Lévy, Paris,


1879, 2 voll.

429 Mencacci Paolo, I/ papato e le sue persecuzioni, Desclée,


Lille, [s. a.], 2 voll.

430 «Mercure DE FRANCE», a. xxv, n. 125, gennaio-febbraio


1914
Sulla copertina firma «E Tozzi» ed è appuntata, di mano di FT,
la frase «La Poésie de Madame de Noeille», che è l'argomento di
questo numero del «Mercure de France».

431 Metastasio Pietro, Opere, Vanini, Prato, 1823


432 Metastasio Pietro, Opere, Antonelli, Venezia, 1827
433 Metastasio Pietro, Drazzzzii, Sonzogno, Milano, 1878

434 Meyer LuBke Wilhelm, Granzzaltica storico-comparata del-


la lingua italiana e dei dialetti toscani, a cura di M. Bartoli e G.
Braun, Loescher, Torino, 1901

435 MiretLi Domenico, Gerzzze sparse, Morano, Napoli, 1906

436 Merseau Octave, I/ calvario, trad. di M. Leman, Villani,


Napoli, 1912
437 MIRBEAU Octave, / cattivi pastori, trad. di L. Fabbri, prefa-
zione di V. Meric, Libreria editrice sociale, Milano, [s. a.]
438. MIRBEAU Octave, Les affaires sont les affaires, Le portfeuil-
le, Favard, Paris, [s. a.], con illustrazioni
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 145

439 MISCIATTELUI Pietro, vd. «Vita d’Arte»


440 MIsciatTELLI Pietro, Idealità francescane, Fratelli Bocca,
Roma, 1909
441 MISCIATTELLI Pietro, Mistici sezesi, Giuntini Bentivoglio,
Siena, 1913
Sulla pagina di guardia appare la seguente dedica: «A l’amico
Tozzi, con stima e con fede. Pietro Misciattelli. 12 Nov. 1916».
442. MISCIATTELLI Pietro, Pensieri di S. Caterina da Siena, Giun-
tini Bentivoglio, Siena, 1913
A p. 75 è segnata la seguente frase: «Dormendo, mangiando,
parlando, et in ogni altra cosa, sempre corriamo verso la morte».

443 MistraL Frederick, Mémoires et récits, Plon, Paris, 1906

444 MITOLOGIA GRECA, a cura di A. Foresti, Hoepli, Milano,


1892
Firma di FT sulla copertina e firma «F. Tozzi» sul frontespizio.

445 MITOLOGIE ORIENTALI, a cura di D. Bassi, Hoepli, Milano,


1899
Firma di FT sulla copertina e «FE Tozzi» sul frontespizio.

446 MoturE (ps. di PoQUELIN Jean Baptiste), Le wzalade ima-


ginatre, Camus, Paris, 1912

447. MOLMENTI Pompeo, Curzosità di storia veneziana, Zanichel-


li, Bologna, 1915

448 MontI Vincenzo, Bassvilliana, [s. n.], [s. 1], Mbecxcvii


449 MonTI Vincenzo, Prose scelte, prefazione di L. Corio, Son-
zogno, Milano, 1891
450 Monti Vincenzo, Poemetti, a cura di G. B. Francesia, Ti-
pografia e Libreria salesiana, Torino, 1894

451 LA MORALE, L'ART ET LA RELIGION D’APRES GOYAU, a cura di


A. Fouillée, Alcan, Paris, 1906
Sulla copertina appare la scritta «Petrasco-Bruxelles 08».

452 Morfas Jean, Poèzzes et sylves 1886-1896, Mercure de


146 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

France, Paris, MCMVII


Firma di FT sul secondo frontespizio.
Sulla copertina FT appunta la data «30 maggio 1908».

453 Moreau Hégesippe, vd. SArpOU Vittoriano

454 Moretto Vincenzo, L'amore emigra, Tipografia editrice


nazionale, Roma, 1912

455 MorettTI Marino, I/ giardino dei frutti, Ricciardi, Napoli,


1916
Sulla pagina di guardia appare la seguente dedica: «A Federigo
Tozzi, fraternamente Marino Moretti, crocerossino. Roma, 18 xI
9%5»,

456 Mori Alfredo, La mascherata di Maggio, Nalato, Roma,


1912
Sulla prima pagina di guardia appare la seguente dedica: «A te,
caro Federigo Tozzi, che sai cantare le più strane e angosciose storie
dell'anima Alfredo Mori Firenze 23 6 912».

457 Mosco, vd. TrOGRITO

458 Muratori Ludovico Antonio, Azzali d'Italia, Antonelli,


Venezia, 1843-1847, 8 voll.

459 NepianI Tommaso, Mistico Oriente (Assisi), Razzolini, Fi-


renze, 1910
Sul recto della pagina di guardia appare la seguente dedica: «A
Federigo Tozzi con simpatia superiore alle critiche letterarie T.
Nediani Siena 13. 4, 913».

460 NecrI Ada, Fazalità, Treves, Milano, 1900


Firma «Emma Palagi» sul primo frontespizio.
461 NecRI Ada, Es:lio, Treves, Milano, 1914

462 Nievo Ippolito, Le confessioni di un Ottuagenario, Treves,


Milano, 1900, 3 voll.
Firma «Emma Palagi» sul frontespizio.
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 147

463 NIevo Ippolito, Spartaco, Carabba, Lanciano, 1919

464 «Noi E IL MoNDO», a. vm, n. 6, 10 giugno 1918


465 «Nor E iL MonDo», a. 1x, n. 3, 1 marzo 1919
466 «Nor E IL Monpo», a. IX, n. 8-10, agosto-ottobre 1919
467 «Noi E IL MonDo», a. ix, n. 12, 12 dicembre 1919
468 «Noi E iL Monpo», a. x, n. 1, 1 gennaio 1920
469 «Nol E IL MonDo», a. x, n. 3, 1 marzo 1920

470 «La NouveLLE REvuE FRANGAISE», a. v, n. 50, 1 febbraio


1913

471 NovaLis (ps. di von HarpENBERG Friedrich), Henri d’Of


terdingen, trad. di G. Polti e P. Morisse, prefazione di H. Albert,
Mercure de France, Paris, MCMVII

472 NoveLLINO, Salesiana, Torino, 1877


473 NoveLLino, Perino, Roma, 1891, 2 voll.
Voll. 1 e tir: firma «E Tozzi» sulla copertina.
474 NOVELLINO E ALTRE NOVELLE ANTICHE, a cura di E. Sicardi,
Giusti, Livorno, 1919
Sul frontespizio appare la seguente dedica: «A Federico Tozzi che
continua le belle tradizioni dell’arre di quei nostri antichi scrittori
di Toscana, offre con amicizia Enrico Sicardi Roma, 31 Luglio
1919»,

475 «Nuova ANTOLOGIA» (LA), a. xxxvill, serie Iv, 16 marzo


1903
476 «Nuova ANTOLOGIA» (LA), a. LIV, serie x, 1 marzo 1919

477 OcnI ciorNO A Dio, Ambrosiana, Milano, 1913

478 OmERO, Iliade, Barbèra, Firenze 1865


Firma di FT sulla copertina. Timbro «GT» sul frontespizio.
479 Omero, Odissea, trad. di I. Pindemonte, Sonzogno, Mila-
no, 1884
Timbro «Palagi» su entrambi i frontespizi cd a p. 5.
480 Omero, Odissea, Albrighi Segati e C., Milano, 1900
Firma «Fed. Tozzi» sulla copertina.
148 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

481 Omero, Odissea, trad. di I. Pindemonte, Sonzogno, Mila-


no, 1901
Firma di FT sulla copertina.
482 Omero, Iliade, Società editrice Dante Alighieri, Firenze,
1904
Firma di FT sulla copertina.

483 Quinto Orazio Flacco, Carziza, Odi ed Epodi, Sansoni,


Firenze, 1855
Firma di FT sulla copertina e sul secondo frontespizio.
484 Quinto Orazio Flacco, Sazire, Chiurazzi, Napoli, 1902
Firma «Federigo Antonio Tozzi» sulla copertina.
Sotto la frase «tradotte letteralmente» sul frontespizio FT aggiun-
ge «e schifosamente».

485 Publio Ovipio Nasone, Metazorfosi, trad. di A. Siminten-


di, Guasti, Prato, 1846-1850, 3 voll.
Vol, i: firma di FT sul frontespizio.
Vol. im alla fine di questo volume sono aggiunte tredici pagine
fittamente scritte da FT e da lui intitolate «supplemento», ripor-
tanti brani copiati dalle Metazzorfosi.
486 Publio Ovipio Nasone, Me/amorfosi, Alberghetti e C., Pra-
to, 1882
Firma «FE Tozzi» e timbro «GT» sulla copertina.
487 Publio Ovinio Nasone, Le trasforzzazioni, trad. di G. Bram-
billa, Sonzogno, Milano, 1896

488 Papovan Adolfo, L'uomo di genio come poeta, Hoepli, Mi-


lano, 1904

489 PanpoLreini Agnolo, Del governo della famiglia, Fraticelli,


Firenze, 1857
Sulla copertina, probabilmente di mano di FT, appare la scritta
«R. Liceo Dante». Sul verso della copertina appaiono il timbro
«Liceo fiorentino» e la dara «25 Gennaio 18..».
490 PanpoLrini Agnolo, I/ trattato del governo della famiglia,
Fiaccadori, Parma, 1865
Firma «EF. Tozzi» sulla copertina.
Sulla copertina appare il numero 211.
Sul primo frontespizio appare il numero 56.
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 149

491 PaouIERI Ferdinando, Verere agreste, Nerbini, Firenze, 1911


Sul secondo frontespizio appare la seguente dedica: «A Federigo
Tozzi anima gemella pazzo, porco e poeta il suo F. Paolieri».
492 PaouERrI Ferdinando, I/ libro dell'amore, Vallecchi, Firen-
ze, 1919 .
Sul retro della copertina sono segnati i seguenti appunti: «25=cane
27=uccelli 31=cani»; andando alle pagine corrispondenti si tro-
vano segnati brani in cui si parla di questi animali.

493. Papini Giovanni, Giorni di festa (1916-1918), Libreria del-


la «Voce», Firenze, 1919

494 PARINI Giuseppe, Le odi, Perino, Roma, 1892


Sulla pagina di guardia FT scrive a mano l'indice che era altri-
menti assente.
495 PARINI Giuseppe, // giorzo, [s. n.], [s. 1), [s. a.]
Sulla pagina di guardia FT scrive a mano l’indice che era altri-
menti assente.

496 Paris Pierre, La sculpture antique, Picard e Kaan, Pa-


ris,1889
Firma «P. Petrasco Bruxelles 1909» sul frontespizio.

497 Pascat Blaise, Pensieri, trad. di U. Bernasconi, Istituto edi-


toriale italiano, Milano, {s. a.]
Sulla pagina di guardia appare la seguente dedica: «A Federigo
Tozzi già Sanese, ora Romano dal suo amico Giov. Jorgensen Roma
22/1/1916».

498 PascoLi Giovanni, Le canzoni di Re Enzio (La canzone del-


P’Olifante), Zanichelli, Bologna, 1908
499 Pascoli Giovanni, Le canzoni di Re Enzio (La canzone del
Paradiso), Zanichelli, Bologna, 1909
500 PascoLì Giovanni, Myricae, Giusti, Livorno, 1911
Firma «Tozzi» sulla copertina.

501 Passavanti Fra’ Jacopo, Lo specchio di vera penitenza, Fra-


ticelli, Firenze, 1857, 2 voll.
Voll. ie m firma di FT sulla copertina.
Vol. iti a p. 88 c'è un rimando a Iuferzo n, 69.
150 LA BIBL)OTECA DI FEDERIGO TOZZI

502 PeLLIco Silvio, Le w25e prigioni, Paravia e C., Roma-Torino-


Milano-Firenze, [s. a.]

503 Perrrtore Giuseppe Angelo, Aufemzale, prefazione di G.


Lipparini, Formica, Girgenti, 1919
Sul recto della prima pagina di guardia appare la seguente dedi-
ca: «5 Nov. 19 A Federico Tozzi, con preghiera di un giudizio G.
A. Peritore Tenente xxx1v fanteria Mondovi (Cuneo)».

504 Perrarca Francesco, Varie opere filosofiche, Silvestri, Mila-


No, MDCCCXXIV
Firma di FT sul frontespizio.
505 Petrarca Francesco, Rie, con interpretazione di G. Leo-
pardi, note di E. Camerini, Sonzogno, Milano, 1902
Firma di FT sulla copertina.
506 PetRARcA Francesco, // canzoriere, note di G. Rigutini,
Hoepli, Milano, 1908

507 PerroccHi Policarpo, La lingua e la storia letteraria d'Italia


dalle origini fino a Dante, Loescher e C., Roma, 1903
508 PerroccHI Policarpo, Nuovo dizionario scolastico della lin-
gua italiana, Treves, Milano, 1905

509 PHILOSOPHES CONTEMPORAINES, a cura di H. Héftding, Alcan,


Paris, 1908
Sul verso dell'ultima pagina di guardia appare un disegno geome-
trico.

510 PiranpeLto Luigi, Arte e scierza, Modes, Roma, 1908


Sulla pagina di guardia appaiono alcune note di GT.
511 PiranpELLO Luigi, Liolà, Formiggini, Roma, 1917
512 PiranpeLLO Luigi, I/ gioco delle parti, Ma non è una cosa
seria, Treves, Milano, 1919

513 PITTURA ANTICA, vd. GrrarD Paul


514 PLatON, vd. Barre André

515 PLATONE, I/ Fedone, trad. di A. Brandi e preceduto da un


discorso di C. Cantù, Chiurazzi, Napoli, 1883
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 151

Firma di FT sulla copertina e sul secondo frontespizio.


Le pp. 93-100 mancano e sono quindi state riportate da FT su dei
fogli bianchi.
516 PLATONE, Assioco, Jone, Menone, Parmenide, Chiurazzi,
Napoli, 1893
Firma di FT sulla copertina c sul frontespizio.
In copertina sotto il titolo Assioco FT scrive «o della morte», sotto
Tone «o delle idee e del modo di esporle», sotto Meroze «o della
virtù», sotto Parzzenide «o delle idee».
517 PLaroNE, Corvito, trad. di F. Acri, Chiurazzi, Napoli, 1893
Firma di FT sulla copertina e firma «Federigo Antonio Tozzi» sul
frontespizio.
Sotto il titolo FT aggiunge «e dell'amore».
518 PLatoNE, Dell’Amore, trad. di E. Acri, Vallecchi, Firenze,
1919
519 PLATONE, Dialoghi, [s. n.], [s. 1], [s.a.l
Firma «Federigo Antonio Tozzi» sulla copertina.

520 PLurarco, Vite parallele, Successori Le Monnier, Firenze,


1910, 6 voll.

521 Pòr Edgar Allan, 1/ libro dei poemi, Casa editrice nazionale
Roux e Viarengo, Torino-Roma, 1902
Firma di FT sulla copertina.

522 «Porsta», a. Iv, n. 1, febbraio 1908


523 «Porsia», a. iv, n. 2, marzo 1908

524 Poggio FiorenTINO, Facezie, prefazione di D. Ciampoli,


Carabba, Lanciano, 1912

525 POLIBIO, HISTORICO GRECO, a cura cli G. De Ferrari, [s. n.],


[s. L.], MDCCCXLVI

526 PRATI Giovanni, Opere, Paggi, Firenze, 1851


Timbro «Biblioteca popolare circolante di Siena» sulla copertina
ce sul secondo frontespizio.

527 ProspERI Carola, La nemica dei sogni, Treves, Milano, 1914


Sulla copertina firma di FT e data «Siena 26 sett. 1914»,
152 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

528. Puccini Mario, L'ultima crisi, Puccini e figli, Ancona, Îs. a.)
Sul primo frontespizio appare la seguente dedica: «A Federigo
Tozzi, con amicizia M. Puccini».

529 Putci Luigi, !/ Morgante minore, Sonzogno, Milano, 1875


530 Putc: Luigi, Doni Anton Francesco, Simeoni G., BERNI
Francesco, BRACCIOLINI Poggio, CICOGNINI Jacopo, BALDOVINI
Francesco, CLasto (ps. di FraccHI Luigi), Gozzi Gasparo, Poe-
metti contadineschi, a cura di M. Bontempelli, Carabba, Lancia-
no, 1914
Sul secondo frontespizio FT indica la data «Roma, 25 Luglio 1917».
531 Putci Luigi, I Morgante minore, Istituto editoriale italiano,
Milano, [s. a.]

532 Puoti Basilio, Regole elementari della lingua italiana, Fra-


ticelli, Firenze, [s. a.]
Firma «E. Tozzi» sulla copertina.

533 RaBELAIS Francois, Oeuvres, Flammarion, Paris, [s. a.], 2


voll.
Sul secondo frontespizio di entrambi i volumi FT scrive «Roma,
29 dic. 1919».

534 RACINE Jean, Oeuvres, Didot, Paris, 1799


Firma di FT sulla copertina.

535 «RASSEGNA ITALIANA», a. II, serie 1, 15 gennaio 1919


Sul frontespizio, alla voce dell'indice «Luigi Pirandello, Federico
Tozzi», è posta a mano la nota «E stato tolto», probabilmente da
GT. Infatti le pagine che dall’indice risultavano contenere l’arti-
colo di Tozzi sono state strappate in questa copia della «Rassegna
italiana».

536 RenaARD Jules, Histoire du travail à Florence, Ed. d’Arts et


de Littérature, Paris, 1913
537 RenaRp Jules, Histomres naturelles, Fayard, Paris, [s. a.], con
illustrazioni
538 Renarp Jules, Por! de carotte, Calmann-Lévy, Paris, [s. a.),
con illustrazioni
Firma di FT sulla copertina.
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 153

539 «REVUE DE LA JEUNESSE» (LA), Lethilleux, Paris, a. 1v, n. 8,


25 luglio 1913

540 Riso: Théodule, Le malattie della personalità, Sandron,


Milano-Palermo-Napoli, 1906
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
Tirdice:
I Le perturbazioni organiche
Le perturbazioni affettive
m Le perturbazioni intellettuali
iv La dissoluzione della personalità
v Conclusione
541 Risor Théodule, Les maladies de la volonté, Alcan, Paris,
1919
Indice:
{ Les affaiblisserments de la volonté 1
Il Les affaiblissements de la volonté n
1 Les affaiblissements de l'attention volontaire
iv Le règne des caprices
V L'anéantissement de la volonté
vi Conclusion
542 Riso Théodule, La logica dei sentinzenti, Sandron, Milano-
Palermo-Napoli, {s. a.]
Firma «Fed, Tozzi» sulla copertina.
Tadice:
| L'associazione degli stati affettivi
u G% elementi costruttivi della logica dei sentimenti
ui Le forme principali della logica dei sentimenti
IV L'inmnaginazione creatrice affettiva
v Conclusione
543 RigoT Théodule, La psicologia dei sentimenti, trad. di E M.
C., Sandron, Milano-Palermo-Napoli, [s. a.]
Firma di FT sulla copertina.
Iudice:
1 Il dolore fisico
u I dolore morale (l'affanno, la tristezza)
m Il piacere
IV Piaceri e dolori morbosi
v Gli stati neutri
vi Conclusioni sul piacere e sul dolore
vil Natura dell'emozione
154 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

vm Condizioni interne dell’emozione


ix Condizioni esterne dell'emrozione
x Le classificazioni
xl La memoria affettiva
xu I sentimenti e associazione delle idee
xt L'astrazione affettiva
xIV L'istinto di conservazione nella sua forma psicologica
xv L'istinto di conservazione nella sua forma difensiva (la paura)
xvi L'istinto di conservazione nella sua forma offensiva (la collera)
xvil La simpatia e le emozioni tenere
xvi L'io e le sue manifestazioni affettive
xx L'istinto sessuale
xX Passaggio dalle emozioni semplici alle emozioni complesse
xxI Sentimenti sociali e morali
xx Il sentimento religioso
xx I sentimento estetico
xx1v Il sentimento intellettuale
xxv I caratteri normali
XXVI 1 caratteri anormali e morbosi
xxvi Dissoluzione della vîta affettiva
xxvIli Conclusione
544 Rigor Théodule, Le malattie della memoria, Sandron, Mi-
lano-Palermo-Napoli, {s. a.)
Firma «F. Tozzi» sulla copertina.
ladice:
1 Biologia della memoria
n Ammesie in generale
ili Le amnesie parziali
Iv Le esaltazioni della memoria o ipermnesie

545 RIMARIO DELLA LINGUA ITALIANA, [s. n.], [s. 1.], [s. a.)

546 Rimpaup Arthur, Poerzi in prosa: I deserti dell'amore, Le il-


luminazioni, Una stagione all’inferno, trad. di O. Ferrari, Sonzo-
gno, Milano, [s. a.]

547 RIME DI TRECENTISTI MINORI, a cura di G. Volpi, Sansoni,


Firenze, MCMVII

548. RITMICA E METRICA RAZIONALE ITALIANA, a cura di R. Mura-


ni, Hoepli, Milano, 1903
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 155

Firma di FT sulla copertina.


Sul frontespizio FT appunta la data «7 ottobre 1903».

549 ROBERTI Giovan Battista, vd. RucELLAI Giovanni

550 ROMA E DINTORNI, GUIDA ALLA CITTÀ, Treves, Milano, 1913

551 Romagnosi Gian Domenico, Opuscoli filosofici, a cura di


R. Fondi, Carabba, Lanciano, 1919

552 ROMAN DE RENART (LE) ET ROMAN De LA Rose (LE), Gille-


quin et C., Paris, [s. a.]
Sulla prima pagina di guardia FT appunta la seguente data:
«Milano 23. 3. 17».

553 «La RoNDA», a. I, n. 1, aprile 1919


ludice:
1 Lorenzo Montano, Medardo 0 una meditazione fra due tempi
I Riccardo Bacchelli, Arz/eto (atto primo, con nota introduttiva
di V. C.)
mi Hilaire Belloc, La buona donna (traduzione dall'inglese di E,
Cecchi)
IV Vincenzo Cardarelli, Polemiche e fantasie
v Marcello Cora, Ritorni inutili a inutili paesi (I Paesi slavi del
Nord)
vi Georges Sorel, Charles Péguy
vir Aurelio E. Saffi, Un romagnolo

554 Rosapi Giovanni, I poeti in parlamento, Stabilimento G.


Crivelli, Firenze, 1915
Sul frontespizio appare la seguente dedica: «A Federigo Tozzi,
concittadino di mio padre e lieta speranza di Siena e d'Italia, in
contraccambio, 19 x1 15».

555 Rosranp Edmond, Cyraro de Bergerac, Charpentier et Fa-


squelle, Paris, 1901
Firma «E Tozzi» sulla copertina e sul frontespizio.

556 RuceLLAI Giovanni, BALDI Bernardino, SPOLVERINI Giovan


Battista, ROBERTI Giovan Battista, MAscHERONI Lorenzo, Poezzi
156 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

didascalici, a cura di G. B. Niccolini, Tipografia della Bellezza


della Letteratura italiana, Firenze, 1826
Firma di FT sulla copertina.

557 «Ruota» (La), a. 1, n. 5, 25 maggio-10 giugno 1916

558 RusceLLi Girolamo, I/ rizzario, tipografia G. Carluccio,


Napoli, 1858

559 SaAccHETTI Franco, Novelle, Barbèra, Firenze, 1860


Voll re n: firma «E Tozzi» sul frontespizio.
Vol. 1 sul retro della copertina FT prende il seguente appunto:
«Canonico Enrico Giovagnoli Città di Castello».

560 Sarro, Odi e frammenti, wad. di A. M. Ricci, Masi, Livor-


no, 1832

561 Gaio SALLUSTIO Crispo, Le opere, trad. di V. Alfieri, Frati-


celli, Firenze, 1853
Firma di FT sulla copertina.
562 Gaio SaLiustio Crispo, Catilina e Giugurta, trad. di V. Pe-
tra, Chiurazzi, Napoli, 1889

563 SALTINI Enrico, Tragedie medicee domestiche (1557-87), Bar-


bèra, Firenze, 1898
Firma di FT sulla copertina.

564 SALviNi-NEPOTE Tommaso, I/ Bzon serze, Bemporad, Pisa,


1913
Sul primo frontespizio appare la seguente dedica: «A Tozzi, con
molte scuse e molto affetto. Maso Salvini gen. 920»,
565 Savini-Nepore Tommaso, Le colpe e i fasti, [s. n.], [s. 1],
[s. a.]
Sulla prima pagina di guardia appare la seguente dedica: «A
Federigo Tozzi perché riviva un po’ di spensierata saggezza con
affetto Maso Salvini A Roma, gennaio 920».

566 SAMAIn Albert, Le chariot dor, Mercure de France, Paris,


MCOMX
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 157

Firma «E Tozzi» sulla copertina.


A p. 194 appare il disegno tracciato a lapis del volto di un uomo.
Potrebbe trattarsi di un autoritratto dello stesso FT.
567 SAMAIN Albert, Ax jardin de l’infante, Mercure de France,
Paris, MCMXF
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
568 SAMAIN Albert, Aux /lames du vase, Mercure de France,
Paris, MCMXI
Firma «F. Tozzi» sulla copertina.

569 SANNIA Enrico, I/ corsico, l'umorismo e la satira nella «Di-


vina Commedia», prefazione di E. D’Ovidio, Hoepli, Milano,
1909

570 Sarpou Vittoriano e Moreau Hégesippe, Madame sans


géne, Treves, Milano, 1908
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
Sulla copertina FT appunta la seguente data: «3. 3, 14».
SarboU Vittoriano, La peste, Treves, Milano, 1909
“I
ui
i

Firma «E Tozzi» sulla copertina.


572 Sarpou Vittoriano, La strega, Treves, Milano, 1909
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
Sulla copertina FT appunta la seguente data: «3. 3. 14».
573 Sarpou Vittoriano, Rabagas, trad. di Yorick, Treves, Mila-
no, 1912

574 Sarratti Margherita, La fiaccola accesa (polemiche d'arte),


Istituto editoriale italiano, Milano, [s. a.]
Sul primo frontespizio appare la seguente dedica: «A Federigo
Tozzi, con cordiale ammirazione Margherita Sarfatti».

575 SarrartI Roberto, Le sue lettere e testimonianze di lui: A.


Negri, G. d'Annunzio, P. Buzzi, B. Mussolini, A. Panzini, L. Sici-
liani, Istituto editoriale italiano, Milano, [s. a.]
Sul frontespizio appare la seguente dedica: «A Federigo Tozzi con
amicizia offre Margherita Sarfatti 1919».

576 SAvARESE Nino, L'A/tipiano, Società editrice di «Novissima»,


Roma, 1915
158 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

577 Scalia Natale, Domenico Tempio (1750-1821). Vita Opere


Antologia, Formiggini, Genova, 1913

578 SCÈNES CLASSIQUES ET MODERNES ET MONOLOGUES, a cura di


L. Ricquier, Delegrave, Paris, 1887

579 ScHELLING Federico Guglielmo Giuseppe, Sisterza dell’idea-


lismo trascendentale, trad. di M. Losacco, Laterza, Bari, 1908

580 ScritTORI D'ITALIA, Laterza, Bari, 1910


À p. 17 FT prende appunto di alcune spese riguardanti l'acquisto
di libri e di vino.

581 SCRITTORI ITALIANI E STRANIERI, a cura di E. Allodoli, Carab-


ba, Lanciano, 1916

582 SCULTURA ANTICA, vd. PARIS Pierre

583 «SecoLo xx» (IL), a. Iv, n. 8, agosto 1905


Firma «E A. Tozzi» sulla copertina.
584 «SrcoLo xx» (IL), a. x, n. 6, giugno 1914

585 Serao Matilde, I capelli di Sansone, Vita e avventure di Ric-


cardo Joanna, Quattrini-Casa editrice italiana, Firenze, [s. a.]

586 SerMInI Gentile, Novelle, prefazione e bibliografia di A.


Carlini, Carabba, Lanciano, 1911, 3 voll.

587 SuaxsprARE William, Teatro completo, trad. di C. Rusconi,


Unione tipografica, Torino, 1859, 7 voll.
Voll. 1, Iv, v: firma di FT sulla copertina e sul frontespizio.
588 SnakgespeaRe William, Ja/es César, Pfluger, Paris, 1907
589 GuGcLIELMO SHAKESPEARE: IL POETA E L’UOMO, vd. GARLANDA
Federico

590 SueLLEY Percy Bysshe, La difesa della poesia, trad. di E. C.,


Carabba, Lanciano, 1910
Firma di FT sulla copertina.
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 159

591 SIENA, | CENNI DI STORIA CIVILE E GUIDA ARTISTICA ITALIANA-


FRANCESE, Il INDICATORE ALFABETICO, ARTISTICO, AGRICOLO, INDUSTRIA-
LE, COMMERCIALE a cura di E E. Bandini-Piccolomini e A. Corsi,
Gati, Siena, 1882, 2 voll.

592. SIENA, DELL'HISTORIA DI, del signor Giugurta TomMASI, gen-


tiluomo sanese al serenissimo Ferdinando II Granduca di Tosca-
na, G. B. Pulciani sanese, Venezia, MDcxxv

593. SimeonI G., vd. Pucci Luigi

594 Sorrici Ardengo, La ritirata del Friuli. Note di un ufficiale


della seconda armata, Vallecchi, Firenze, 1919

595 Sorocie, Tragedie, trad. di F. Bellotti, Sonzogno, Milano


1903
Firma di FT sul frontespizio.
596 Sorocte, Elettra, Chiurazzi, Napoli, 1909
597 Sorocte, Axtigone, a cura di H. Montesi e N. Festa, Auso-
nia, Roma, MCMXIX
598 SoFocLe, Antigone, trad. di L. A. Michelangeli, [s. n.], [s.1.],
[s. a.]
Firma di FT sulla copertina.
599 SorHocce, Oedipe roi, Antigone, Camus, Paris, Îs. a.]

600 SoreL Giorgio, Considerazioni sulla violenza, introduzione


di B. Croce, Laterza, Bari, 1909
Sul frontespizio appare la seguente firma con data: «Federigo Tozzi
Roma 7 Luglio 1914».

601 Spartaco, a cura di R. Giovagnoli, Carrara, Milano, 1878,


2 voll.

602 Srinoza Benedetto, Etica, Istituto editoriale italiano, Mila-


no, [s. a.]

603 SPOLVERINI Giovan Battista, vd. RUCELLA! Giovanni


160 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

604 SreccHeTii Lorenzo (ps. di Guerrini Olindo), Postura,


Zanichelli, Bologna, MpccoxxvI
Firma «F. Tozzi» sul frontespizio.

605 STENDHAL (ps. di BevLe Henri), Le rouge et le noir, Cal-


mann-Lévy, Paris, [s. a.], 2 voll.

606 STERNE Lawrence, Viaggio sentimentale di Yorick lungo la


Francia e l'Italia, trad. di D. Chierico, [s. n.], [s. 1], 1825
607 STERNE Lawrence, Viaggio sentimentale di Yorick lungo la
Francia e l’Italia, trad. di U. Foscolo, Garroni, Roma, 1902

608 STIRNER Max, L'unico, Fratelli Bocca, Torino, 1902

609 STorIa LETTERARIA D'IraLia, IL Duecento,Vallardi, Milano,


1910

610 STrINDBERG Augusto, Padre, Treves, Milano, 1897


Firma di FT sulla copertina.
611 SrrinpBERG Augusto, Creditori, Non scherzare col fuoco,
Treves, Milano, 1900
Firma di FT sulla copertina.

612 SUDERMANN Ermanno, // porte del gatto, Treves, Milano,


1894
Timbro «Prof. Ferdinando Palagi» sulla copertina.

613 Publio Cornelio Tacito, Le storie, La Germania, La vita


d’Agricola, Della perduta eloquenza, trad. di B. Davanzati, Son-
zogno, Milano, 1896
Firma di FT sul frontespizio.
614 Publio Cornelio Tacrro, Agricole, trad. di. L. Levi, Cappel-
li, Rocca S. Casciano, 1912
615 Publio Cornelio Tacito, Azzati, trad. di B. Davanzati, Son-
zogno, Milano, [s. a.]
Firma «E Tozzi» sulla copertina e di FT sul frontespizio.

616 Tasso Torquato, Veglie, Ciardetti, Firenze, 1825


617 Tasso Torquato, Gerusalemme liberata, commento di S.
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 161

Ferrari, Sansoni, Firenze, 1890


Firma «F Tozzi» e timbro «GT» sul frontespizio.
618 Tasso Torquato, // piacere, Perino, Roma, 1895
Firma «E. Tozzi» sulla copertina.
Sul primo frontespizio è segnata la p. 87 e sotto c'è scritto «alle-
goria di Glauco». In quella pagina si parla infatti del Glauco
mitologico.

619 Tassoni Alessandro, La secchia rapita, Fraticelli, Firenze,


1860
Firma di FT sulla copertina.
620 Tassoni Alessandro, Paragone degli ingegni antichi e moder-
ni (libro e altro dei «Pensieri diversi»), a cura di M. Recchi,
Carabba, Lanciano, 1914

621 TEATRO ANTICO GRECO E ROMANO, a cura di V. Inama, Hoe-


pli, Milano, 1910

622 Trocrtro, vd. EscHILO


623 Teoceriro, Idilli, Società Dante Alighieri, Firenze, 1908

624 Publio TERENZIO Afro, Commedie, Fraticelli, Firenze, 1846,


2 voll.
Voll. 1 e mi: firma di FT sulla copertina.
625 Publio TERENZIO Afro, Comedie, a cura di L. Corio, Sonzo-
gno, Milano, 1886
Firma «E Tozzi» sulla copertina.

626 TérfsaH (ps. di Gray UserTIs Teresa), I/ libro di Titanie,


Ricciardi, Napoli, 1909
627 TéRÉSsAH (ps. di Gray UBERTIS Teresa), I/ salotto verde, Tre-
ves, Milano, 1914
Sul primo frontespizio appare la seguente dedica: «A Federigo
Tozzi questo libro che mi è caro affettuosamente» seguito da fir-
ma di difficile lettura, ma probabilmente dell’autrice stessa.

628 THackeray William, Fiera della vanità, vvad. di A. Kerbaker,


Treves, Milano, 1911-1918, 3 voll.
Vol. ti: firma «Tozzi» sulla copertina.
162 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

629 Trocriro, Bione, Mosco, Idy/lia omnia, Tipografia pazzi-


niana, Siena, [s. a.]
Firma «Fed. Tozzi» sul frontespizio.

630 TrrasoscHi Girolamo, Storia della letteratura italiana, [s.


n.], [s. 1], Mpecxcev-MpcecxcvI, 9 voll.

631 Torsto] Leone, Merzorie: Infanzia, Adolescenza, Giovinez-


za, Treves, Milano, 1905
A p. 4 appare il disegno del muso di un animale, probabilmente
un vitello.
Nell'ultima pagina di guardia appaiono il disegno di un gatto al
quale è apposta da G'T' la classificazione «Ni:cariva 187» e il
disegno del volto di una donna. Tutti i disegni sono opera di FT.
632 Tostoj Leone, Azza Karesniza, trad. di D. Ciampoli, Tre-
ves, Milano, 1909, 2 voll.
Vol. I: firma di FT sulla copertina.
633 Torsroj Leone, La guerra e la pace, Treves, Milano, 1909, 4
voll.
Vol. mn: firma di FT sulla copertina.
634 Torstoj Leone, La somata a Kreuizer, Treves, Milano, 1910
635 ToLstoj Léon, Sébastopol, Lafitte et C., Paris, 1913, con il-
lustrazioni
Sul primo frontespizio FT appunta la seguente data: «Roma, 15.
2. 17».
636 Toisto] Leone, Ultizze novelle e Piaceri viziosi, Treves,
Milano, [s. a.]
Firma di FT sulla copertina.

637 Tommaseo Niccolò, Dizionario dei sinonimi della lingua ita-


liana, Vallardi, Milano, [s. a.], 2 voll.

638 TOURING CLUB ITALIANO, ANNUARIO GENERALE DEL, |s. n.],


Milano, 1910

639 Trevisani C., Storia di Roma nel Medioevo, Roux Frassati e


C., Torino-Roma, 1895

640 TurcHENIEW Ivan, Padri e figli, trad. e prefazione di E. Ver-


dinois, Treves, Milano, 1908
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 163

Sul frontespizio, di mano di FT, appaiono un disegno indecifra-


bile, alcuni conti di ore ed il seguente appunto: «Siena-Grosseto
tr 80.2 Grosseto-Roma h 182 km. 262.20».

641 UcoLINI Filippo, Vocabolario di parole e modi errati, Bar-


bèra, Bianchi e C., Firenze, 1855

642 VADEMECUM DEL CRISTIANO, soc. di Giovanni Evangelista,


Roma, [s. a.]
Sulla prima pagina appare la seguente dedica: «Quaere guod qua-
cris! All’amico F. T. Roma, sett. 1917 G.].».

643 «VALORI PLASTICI», a. 1, n. 1, Roma, 15 novembre 1918

644 VARcHI Benedetto, Storie fiorentine, a cura di G. Milanesi,


Successori Le Monnier, Firenze, 1888, 3 voll.

645 VASARI Giorgio, La vita di Michelangelo, Istituto editoriale


italiano, Milano, [s. a.]

646 VERGA Giovanni, Eros, Treves, Milano, 1909


647 VERGA Giovanni, Novelle (Nedda, Primavera, La coda del
diavolo, Le storie del castello di Trezza), Treves, Milano, 1914
648 VERGA Giovanni, Drammi intimi, Quattrini-Casa editrice
italiana, Firenze, [s. a.]

649 VERLAINE Paul, Choix de poésies, prefazione di E Coppée,


Charpentier, Paris, 1903
Firma «E Tozzi» sulla copertina.
La poesia Spleem a p. 44 è fortemente sottolineata.

650 VeuLor Louis, Odears de Paris, Créset, Paris e J. M. Dent


e Sons Ltd, Londres, [s. a.]

651 Vico Giovan Battista, Scienza nuova, Per gli editori, Mila-
no, MDCCCXXXI, 2 voll.
Voll. 1 e tr: firma «E Tozzi» sulla copertina.
652 Vico Giovan Battista, Autobiografia e lettere, Istituto edi-
toriale italiano, Milano, [s. a.]
164 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

653 VieLEGRIFFIN Francis, La clarté de vie, Mercure de Fran-


ce, Paris, MDCCCXCVII
Firma «E Tozzi» sulla copertina.

654 Vicnanoto E., Grifo, Apreno Homobon Bettanino, Vene-


zia, MDCCXXXVII

655 VILLANI Francesco, La vita di uomini illustri fiorentini, San-


sone Coen, Firenze, 1847
Firma di FT sulla copertina e sul secondo frontespizio.

656 VILLANI Giovanni, Crozica, Sansone Coen, Firenze, 1847, 4


voll.
Voll. mn e 1v: firma di FT sulla copertina e sul secondo frontespi-
zio.
657 Viani Giovanni, Crozica, Sansone Coen, Firenze, 1847
Firma di FT sulla copertina e sul secondo frontespizio.

658 VILLANI Matteo, Crozica, Sansone Coen, Firenze, 1847, 2


voll.
VolL1e ur: firma di FT sulla copertina e sul secondo frontespizio.

659 ViLLon Frangois, D’OrLÉANS Charles, BAUDE Henri, Po&


sies, Gillequin et C., Paris, [s. a.]
Firma «E Tozzi» sulla copertina.

660 Publio VirciLio Marone, Erezde, Guigoni, Milano, 1885


Firma di FT sul frontespizio.
661 Publio VirciLio Marone, Enesde, libri 1, n, MI, 1v, v, vi, Lo-
escher, Torino, 1900
Firma di FT sul frontespizio.
Le molte note presenti sono di GT.
662 Publio VercIiLio Marone, Ereide, Libro 1, Albrighi Segati e
C., Milano, 1901
Sul frontespizio appaiono la firma di FT e la seguente data: «21
ottobre 1906».
663 Publio VircILio Marone, Georgiche, Albrighi Segati e C.,
Roma-Milano, 1904
Firma «È. Tozzi» sulla copertina.
CATALOGO DELLA BIBLIOTECA PRIVATA 165

664 Publio VirciLio Marone, Bucoliche e Georgiche, trad. di O.


Ponci, Chiurazzi, Napoli, 1917
665 Publio VirciLio Marone, Frerde, trad. di C. di Meo degli
Usurgieri, [s. n.], [s. 1], [s. a.]
Firma di FT e timbro «GT» sul frontespizio.

666 «VITA D'ARTE», estratto n. 10, Lazzeri, Siena, 1908


Contiene Pastelli femminili di Franz Von Lenback.
667 «VITA D'ARTE», estratto n. 13, Lazzeri, Siena, 1909
Contiene Cappiello ritrattista e decoratore.
668 «VITA D'ARTE», estratto n. 23, Lazzeri, Siena, 1909
Contiene di Pietro Misciattelli, Ux poeta pittore: Villiam (sic) Blake.
669 «VITA D'ARTE», estratto n. 28, Lazzeri, Siena, 1910
Contiene La collezione Mond.
670 «Vira D'ARTE», estratto n. 36, Lazzeri, Siena, 1910
Contiene La vuova giovinezza d'arte di Vincenzo Gemito.
671 «VITA D'ARTE», estratto n. 38, Lazzeri, Siena, [s. a.]
Contiene di Pietro Misciattelli, Disegni e bozzetti di N. Barabino.
672 «VITA D'ARTE», estratto n. 43, Lazzeri, Siena, [s. a.]
Contiene L'altare della Patria, edizione in fregio di Angiolo Zanelli.
673 «VITA D'ARTE», estratto n. 50, Lazzeri, Siena, [s. a.]
Contiene di Pietro Misciattelli, Fortaze di Roma.

674 VIVIANI Alberto, I/ 77/0 cuore, Istituto editoriale italiano,


Milano, fs. a.]
Sulla seconda pagina di guardia appare la seguente dedica: «A
Federigo Tozzi con tutto l'affetto, il suo Alberto Viviani, Roma
16 Luglio 1919».

675 VocasoLario LatINo-TraLiaNO E IraLIANO-LATINO, a cura di


A. M. Sandrone, Tipografia e libreria editrice S. Giuseppe-Col-
legio degli Artigianelli, Torino, 1884

676 «Voce» (LA), a. 1, n. 18, 20 marzo 1913


ladice:
1 Pizzetti e Mascagni, Spendiamo meglio
ti Piero Jahier, Visita al paese
ti Luigi Emery, La biblioteca popolare di una grande città d'Italia
i Enrico Ruta, I/ problema del Mezzogiorno, Il criterio tervigeno
v Giuseppe Prezzolini, Ur 4omo al suo posto
166 LA BIBLIOTECA DI FEDERIGO TOZZI

677 WAGNER Riccardo, I Vibelunghi, trad. di E. Lo Gatto, L’edi-


trice italiana, Napoli, 1919
678 WAGNER Riccardo, Lobergrin, trad. di S. D. e C. Marchesi,
Ricordi, Milano, [s. a.]

679 Wurrman Walt, Canti scelti, trad. di L. Gamberale, Sonzo-


gno, Milano, 1891
Sul frontespizio appaiono la firma di FT e la seguente data: «Fi-
renze, 19 maggio 1904»,
680 WuHirman Walt, Foglie di erba, trad. di L. Gamberale, San-
dron, Milano-Palermo-Napoli, [s. a.]
Firma con data «Emma e Federigo 30 maggio 1908» sul fronte-
spizio.

681 Wiupe Oscar, Salomè, Libreria editrice Bideri, Napoli, 1906


Firma «Federigo Antonio Tozzi» sulla copertina e sul frontespi-
zio.
Sul frontespizio appare la seguente data: «24 ottobre 1906».
682 WiLpe Oscar, La casa dei melograni, trad. di B. Chiara, Li-
breria editrice Bideri, Napoli, 1907
Firma «Emma-Federigo» sulla copertina.
Sulla pagina di guardia appare la data «31/3/907».
683 Wine Oscar, Una tragedia fiorentina e La santa cortigiana,
trad. di E. Moschino, L'editrice italiana, Napoli, 1919

684 WoLrF Pierre, Le Ruisseau, Le Boulet, Fayard, Paris, [s. a.],


con illustrazioni
INDICE DEI NOMI

Acloque, A., 117 85 e n., 86 e n.


Acri, Francesco, 151 Baldi, A., 107
Adam, Paul, 99 Baldi, Bernardino, 102, 155
Aguirre D'Amico, Maria Luisa, Baldini, A. B., 113
68n. Baldini, Antonio, 51, 102
Albert, Heinrich, 147 Baldovini, Francesco, 102, 152
Aleramo, Sibilla (ps. cli Faccio, Balsamo-Crivelli, Gustavo, 104
Rina), 17, 54, 99 Balzac de, Honoré, 14, 61-62,
Alfani, Gianni, 99, 130 103-104, 131
Alfieri, Vittorio, 49, 99, 156 Balzani, Ugo, 104
Alighieri, Dante, 40, 44-45, 47, Bandello, Matteo, 48-49, 104-
73, 99-100, 116 105, 119
Alighieri, lacopo, 111 Bandini-Piccolomini, E E., 159
Allodoli, Ettore, 122, 130, 158 Barbiellini, Michelangelo, 121
Alvaro, Corrado, 17, 55, 100 Barbieri, Gino, 60
Anderson, Loredana, 11, 32n., Bargagli, Scipione, 105
80, 87n., 88n., 90n. Barre, André, 105, 150
Andreyeff, Leonid, 70, 93, 101 Barrès, Maurice, 105
Angiolieri, Cecco, 51 Bartoli, Michele, 144
Antona-Traversi, Giannino, 133 Baruffaldi, Girolamo, 121
Aquilanti, Francesco, 59, 101 Basin, Renato, 106
Ardy, Ludovico Francesco, 33, 101 Bassi, D., 145
Aretino, Pietro, 101 Bataille, Henri, 105
Ariosto, Ludovico, 48, 102 Battaglia, E., 135
Aristofane, 102 Battelli, Guido, 101, 105
Aristotele, 35, 88, 102 Baude, Henri, 105, 164
Arpisella, Ambrogio, 102 Baudelaire, Charles, 18, 40, 64-
Assagioli Greco, Roberto, 33, 90 65, 66n., 67 e n., 71, 105
Becelli, Giulio Cesare, 125
Bacchelli, Riccardo, 155 Becque, Enrico, 106
Bacci, C., 137 Belcari, Feo, 106
Baldacci, Luigi, 11, 22 e n., 24, 50 Belli, Giuseppe Gioacchino, 51,
e n., 58 e n., 81 e n., 84 en, 106
168 INDICE DEI NOMI

Belli, Marco, 14, 106 Buonarroti, Michelangiolo, 29


Belloc, Hilaire, 155
Bellotti, Felice, 126, 159 Caetani, Michelangelo, 109, 121
Bencini, G., 110 Camerini, Eugenio, 150
Benelli, Sem, 55, 106 Cané, N., 121
Bergson, Henri, 18, 20, 24, 25 c Cantù, Cesare, 150
n., 26, 106-107 Capelli, Luigi Mario, 110
Berkeley, George, 107 Cappellini, D., 130
Bernardini, Adelaicle, 54, 107 Capus, Alfred, 110
Bernasconi, Ugo, 149 Cardarelli, Vincenzo, 155
Berni, Francesco, 107, 152 Carducci, Giosue, 49-50, L10
Bertoncini, Giancarlo, 16n., 81 Carena, Giacinto, 110
cn. Carini, M. A., 121
Bertoni, G., 110 Carlini, Armando, 102, 158
Bertrand, Giuseppe, 107 Caro, Annibal, 111
Biagini, Bernardino, 111 Carpantier, André, 125
Bideri, E, 128 Carraroli, D., 101
Bienstock, ]. W., 122 Carrère, Jean, L11
Binduccio dello Scelto, 111 Cartesio, Renato, 111
Biner, Alfred, 35 e n., 58, 89, 139 Casini, Tommaso, 99, 111
Bini, Carlo, 92 Castelli, C., 131-132
Bione, 108, 162 Castelnau, A., 144
Bjòmson, Bjornstjerne, 108 Casti, Giovan Battista, 49, 71,
Bloy, Léon, 108 lil
Boari, E., 108 Cattaneo, Carlo, 50, 113
Boccaccio, Giovanni, 48, 108, 121 Cattani, Giuseppe, 33-34, 113
Boiardo, M., 128 Catullo, Gaio Valerio, 113
Boine, Giovanni, 90 Cavalca, Domenico, 113
Bojardo, Matteo Maria, 108 Cavalcanti, Guido, 44, 113
Bonavenia, P., 132 Cecchi, Emilio, 155
Bonsignori, F., 131 Cecchi, Giovanni Maria, 114
Bontempelli, Massimo, 144, 152 Cechov, Antòn, 70, 114
Borgese, Giuseppe Antonio, 52, Cellini, Benvenuto, 49, 114
55, 108-109 Cennini, Cennino, 18, 114
Bossuet, Jacques Bénigne, 109 Cervantes de, Miguel, 69, 114
Bracciolini, Poggio, 109, 152 Cervesato, A., 134
Bracco, Roberto, 109 Cesare, Gaio Giulio, 114
Bragagnolo, 100 Cesari, Antonio, 115
Bragagnolo, Bruno, 137 Cesarini, Paolo, 12 e n., Id en.
Brambilla, G., 148 50 e n., 51, 52 e n., 53 e n., 59
Brandi, A., 150 e n., 60n., 6l e n,, 63 e n.,, 70
Braun, Gustav, 144 e n., 71 e n., 83 e n.
INDICE DEI NOMI 169

Charrière, E. 131 De Giovanni, Paolo, 120


Chiabrera, Gabriello, 115 de Gourmont, Remy, 120
Chiara, Bernardo, 166 de Maistre, Joseph, 89
Chiesa, Francesco, 115 de Porto-Riche, Georges, 120
Chini, Mario, 115 De Roberto, Federico, 94, 139
Ciampoli, D., 122, 131, 151, 162 De Sanctis, Francesco, 137
Ciarlantini, Franco, 115 de Vigny, Alfred, 121
Cicognani, Bruno, 94 de’ Conti, Giusto, 47, 120
Cicognini, Jacopo, 115, 152 de’ Frenzi, Giulio (ps. di Feder
Claessens, Jan, 125 zoni, Luigi), 120
Clasio (ps. di Fiacchi, Luigi), 115, Debenedetti, Giacomo, 11, 55, 74
152 en.
Claudel, Paul, 64, 110, 115 degli Ugurgieri, Ciampolo di
Compagni, Dino, 48, 116 Meo, 111, 165
Compayré, Gabriel, 20, 22-23, Deledda, Grazia, 17, 54, 120, 139
116 Della Croce, Giulio Cesare, 120
Consolo, Vincenzo, 68n. della Lana, [acopo, 111
Coppée, Francois, 163 Delmay, Bernard (ps. di Caldini,
Cora, Marcello, 155 Oreste), 67n.
Corazzini, Ettore, 125 Derély, V., 122
Corio, L., 125, 145, I61 Dewyzewa, T., 135-136
Corradini, Enrico, 91 di Cunichi, Raimondo, 121
Corsi, A., 159 Dickens, Charles, 77, 121
Courteline, Georges, 117 Diderot, Denis, 88
Croce, Benedetto, 159 Domenichini, M., 103
Doni, Anton Francesco, 122, 152
d’ Annunzio, Gabriele, 14, 36-38, Donnay, Maurice, 122
39 e n., 40-43, 56, 85, 117-119 Dostoesvskij, Fédor, 70-73, 74 e
D’'Ambra, Lucio, 93 n., 75-76, 122
D'Ancona, Alessandro, 44, 117, Doudelet, Charles, 125
137 Drago, Ignazio, 18, 51, 123
d'Orléans, Charles, 122, 164 Dratz, Constant, 125
D’'Ovidio, Francesco, 157 Dumas, Alexandre (figlio), 123
Da Porto, Luigi, 119
Danesi, D, 101 Ellis, Havelock, 29-30, 90, 123
Davanzati, Bernardo, 160 Emerson, Ralph Waldo, 15, 36,
Davaux, Robert, 125 124
De Amicis, Edmondo, 50, 119 Emery, Luigi, 165
De Angelis, L., 111 Engels, Friedrich, 89
De Bosis, Adolfo, 52, 120 Erba, Carlo, 117
de Bruges, Albert, 120 Erizzo, Sebastiano, 125
De Ferrari, G., 151 Erodoto d’Alicarnasso, 125
170 INDICE DEI NOMI

Eschilo, 125-126, 161 Fraticelli, Pietro, 105, 116


Esiodo, 137 Freud, Sigmund, 11-12, 21, 29,
Euripide, 126 33
Fucini, Renato, 50, 130
Fabbri, L., 144
Fabre, Ferdinand, 126 Galletti, Alfredo, 130
Faggioni, Maria, 125 Galletti, P, 134
Falaschi, Emilio, 117 Gallo, Giannino Omero, 94
Fanfani, 130 Gamberale, L., 166
Fanfani, Pietro, 126 Gargiulo, Alfredo, 11
Farges, Alberto, 34-35, 126-127 Garlanda, Federico, 130, 158
Farina, Salvatore, 94 Gatta, E., 9n.
Fedro, 127 Gautier, Théophile, 66n., 105
Felix-Faure Goyau, Lucie, 110 Gentile, Giovanni, 135
Ferdinando II di Toscana, 159 Giacosa, Giuseppe, 91
Fernandat, René, 110 Gianni, Lapo, 44, 99, 130
Ferrari, O., 154 Giannini, A., 114
Ferrari, S., 160-161 Gielly, Louis, 61
Ferrari, V., 137 Gigli, Girolamo, 130
Ferri, Enrico, 89 Giorgieri Contri, Cosimo, 130
Festa, Nicola, 159 Giovagnoli, Enrico, 156
Fichte, Johann Gottlieb, 127 Giovagnoli, Raffaello, 130, 159
Fierli, Gregorio, 127 Girard, Paul, 130, 150
Finzi, Giuseppe, 128 Giuliani, Giambattista, 130
Firenzuola, Agnolo, 49, 128 Giuliotti, Domenico, 10 e n., 17 e
Fiumi, Lionello, 51, 128 n., 27, 44, 49, 51-52, 59, 88,
Fiumi, Maria Luisa, 93 90-91, 130, 138
Flaubert, Gustave, 62, 128 Giusti, Giuseppe, 50, 131
Fogazzaro, Antonio, 87 Goethe, Johann Wolfgang, 61,
Fondi, R., 155 69, 131
Forel, Auguste, 32 e n., 128 Gogol”, Nikolaj, 70, 131
Foresti, A., 145 Goldoni, Carlo, 15, 48, 131
Foscolo, Ugo, 49, 87, 160 Gorki, Maksim, 70, 131
Fouillée, Alfred, 36, 129, 145 Gotta, Salvator, 93
Fra’ Bartolommeo da San Con- Govoni, Corrado, 51
cordio, 83, 105 Gozzano, Guido, 54, 90
Fra’ Filippo Agazzari, 83 e n., Gozzi, Gasparo, 131, 152
99 Gravina, Gianvincenzo, 131
Fra’ Jacopo Passavanti, 83, 149 Grazia da Siena, 111
Franceschini, Giovanni, 129 Grazzini, Anton Francesco (detto
Francesconi, P. C., 142 il Lasca), 49, 131
Francesia, G. B., 145 Guglielminetti, Amalia, 54, 90, 132
INDICE DEI NOMI 1/71

Guida, Guido, 132 Kipling, Rudyard, 77, 136


Guido da Pisa, 132 Kleen, T., 134
Guy-Grand, Georges, 132 Kraffi-Ebing von, Richard, 29-30,
89-90
Hall, Stanley, 23 Kihn-Amendola, Eva, 122
Hauff, Wilhelm, 132
Hauptmann, Gerhart, 132-133 Lachmann, O., 133
Hearn, Lafcadio, 133 Laforgue, Jules, 16, 71, 136
Hebbel, Friedrich, 133 Laignel, M. T., 109
Hébrand, Dom, 110 Lamma, E., 130
Hegel, Georg Wilhelm Friedrich, Lanciani, Rodolfo, 136
88, 107 Latini, Brunetto, 136
Heine, Henrik, 69, 133 Le Cardonnel, Louis, 61, 117,
Hello, Ernest, 133 129
Hòffding, Harald, 89, 150 Leclercq, René, 125
Holbein, Hans, 133 Leman, M., 144
Hugo, Victor, 62, 133 Leopardi, Giacomo, 49, 87-88,
Huysmans, Joris-Karl, 62-63, 71, 136-137, 150
153 Levasti, Arrigo, 133
Levi, Giuseppe, 138
Ibsen, Henrik, 61, 133-134 Levi, L., 160
Inama, Virgilio, 137, 139, 161 Leviaggi, Michele, 109
Levy, Jules, 138
Jacopone da Todi, 44 Lipparini, Giuseppe, 139, 150
Jahier, Piero, 90, 165 Livio, Tito, 139
James, William, 12, 15, 20-22, 33- Lo Gatto, Ettore, 166
34, 71, 84-85, 134 Lo Vecchio-Musti, Manlio, 58n,
Jammes, Francis, 19, 64, 93, 109- Lombardo-Radice, Giuseppe, 135
110, 134 Lombroso, Cesare, 90
Janet, Pierre, 12, 20, 27-29, 33- Losacco, M., 158
34, 134 Loti, Pierre, 139
Jannaccone, Pasquale, 135 Louys, Pierre, 139
Tastrebzof, S., 114 Léwenfeld, L., 21, 32-33, 139
Jergensen, Johann, 16, 61, 109, Lucrezio, Tito Caro, 140
115, 117, 135, 149, 163 Luperini, Romano, 23 e n., 24 e n.
Lusini, Vittorio, 140
Kafka, Franz, 11, 74 e n. Luti, Giorgio, 22 e n., 54 e n.
Kant, Immanuel, 88, 135
Kempis da, Tommaso, 17 e n., 80, Maccari, Mino, 9
135-136 Maccarone, N., 101
Kerbaker, Angelica, 161 Machiavelli, Niccolò, 48, 140-141
Kiepert-Garello, 102 Maeterlinck, Maurice, 69, 141
172 INDICE DEI NOMI

Magherini, Graziella, 31n. Michelangeli, L. A., 159


Mallarmé, Stéphane, 64, 68, 141 Milanesi, G., 163
Mantovani, Giuseppe, 33, 141 Milelli, Domenico, 144
Manzoni, Alessandro, 49, 87, 141 Minne, George, 125
Marchesi, C., 166 Mirbeau, Octave, 144
Marchetti, Alessandro, 140 Misciatrelli, Pietro, 83-84, 111,
Marchi, Marco, 11, 12 e n., 13n., 145, 165
17n., 20n., 21 e n., 22 e n., 24 Mistral, Frederick, 145
e n., 25,27 e n.,29e n, 32 e Molière (ps. di Poquelin, Jean-
n., 33 e n., 34n.,57 e n., 69n., Baptiste), 63, 145
79n., 80 c n., 84 e n., 89 e n, Molmenti, Pompeo, 145
134 Monaci, Ernesto, 138
Margueritte, Victor, 142 Monaci, S., 126
Marinetti, Filippo Tommaso, 52 Montalambert de, Charles (aes
Marlow, George, 125 Comte de Montalambert), 116
Marradi, Giovanni, 142 Montana, Lorenzo, 155
Marraud, L., 109-110 Montesi, H., 159
Martini, Fausto Maria, 142 Monti, Vincenzo, 49, 145
Martini, Mario Maria, 17-18, 142 Moréas, Jean, 15, 145
Martini, Martina, 22 e n. Moreau, Hégesippe, 146, 157
Marx, Karl, 89 Morello, Vincenzo, 146
Mascagni, Pietro, 165 Moretti, Marino, 9, 16, 51, 91, 146
Mascheroni, Lorenzo, 142, 155 Mori, Alfredo, 51, 146
Maupassant de, Guy, 14, 62, 142- Morisse, P., 147
143 Morselli, Ercole Luigi, 94
Mavellini, Adolfo, 143 Moschino, E., 166
Mazzini, Giuseppe, 50, 143 Mosco, 146, 162
Mazzini, M., 133 Mosso, Angelo, 89
Mazzoni, Guido, 138, 143 Miller, Karl Otfried, 137
Mazzoni, Ofelia, 54, 144 Murani, R., 154
Medici de’, Lorenzino, 144 Muratori, Ludovico Antonio, 48,
Medici de’, Lorenzo (detto il 146
Magnifico), 49, 52, 144
Melosi, Laura, 11, 14 e n., 18n,, Nathansen, R., 133
22 e n., 24 e n., 29 e n.,33 e Nayrac, Jean Paul, 89
n., 49 e n., 69 e n., 82n., 83 e Nediani, Tommaso, 84, 146
n., 89n. Negri, Ada, 54, 95, 146
Mencacci, Paolo, 144 Niccolini, Giovan Battista, 156
Meric, V., 144 Nicoletti, Giuseppe, 30n.
Mestica, G., 141 Nietzsche, Friedrich, 88
Metastasio, Pietro, 144 Nievo, Ippolito, 50, 146-147
Meyer Libke, Wilhelm, 144 Nordau, Max, 89
INDICE DEI NOMI 173

Novalis (ps. di Hardenberg von, Piucco, P., 142


Friedrich), 69-70, 147 Pizzetti, Ildebrando, 165
Novel, L.. 117 Platone, 88, 150-151
Plutarco, 151
Omero, 137, 147-148 Poe, Edgar Allan, 77-78, 151
Orazio, Quinto Flacco, 148 Poggio Fiorentino, 151
Ovidio, Publio Nasone, 148 Polti, G., 147
Ponci, O., 165
Padovan, Adolfo, 129, 148 Porta, Carlo, 51
Pagnini, C. M., 126 Prati, Giovanni, 151
Palagi, Ferdinando, 142, 160 Prezzolini, Giuseppe, 52-53, 90,
Palagi, Margherita, 99 92, 165
Pandolfini, Agnolo, 148 Properzio, Sesto, 113
Panzini, Alfredo, 94 Prosperi, Carola, 54, 93, 151
Paolieri, Ferdinando, 16, 52, 149 Proust, Marcel, 25-27
Papini, Giovanni, 24, 53-54, 90, Puccini, Mario, 52, 93, 152
107, 141, 144, 149 Pulci, Luigi, 102, 107, 109, 115,
Parini, Giuseppe, 49, 149 122, 131, 152, 159
Paris, Pierre, 149, 158 Puoti, Basilio, 152
Pascal, Blaise, 16, 88, 149
Pascoli, Giovanni, 49 e n,, 149 Quilici, N., 127
Passerini, Giuseppe Lando, 100
Pavolini, Paolo Emilio, 109, 138 Rabelais, Francois, 63, 152
Pellens, Eduard, 125 Racine, Jean, 63, 152
Pellico, Silvio, 50, 150 Ramorino, Felice, 138
Peritore, Giuseppe Angelo, 17, Rasponi, Angelica, 136
51, 150 Razzolini, L., 134
Petra, V., 156 Rebora, Clemente, 70
Petrarca, Francesco, 47, 150 Recchi, M., 161
Petrasco, P., 130, 134, 149 Renard, Jules, 63, 152
Petrocchi, Policarpo, 150 Ribot, Théodule, 12, 20-21, 23-
Piacenti, Nuccio, 114 24, 153-154
Picco, E, 105 Ricci, (bibliotecario), 50
Pick, Daniel, 89n. Ricci, A, M., 156
Piéchaud, Martial, 109-110 Ricquier, L., 158
Pierron, Sander, 125 Rigutini, Giuseppe, 150
Pignoli, (studioso di psicologia), Rimbaud, Arthur, 64-65, 67, 71,
35, 139 154
Pindemonte, Ippolito, 147-148 Rindler, P., 133
Pirandello, Luigi, 9, 55, 98 e n., Roberti, Giovan Battista, 155
65, 68 e n., 150 Romagnosi, Gian Domenico, 155
Pisol, N., 131 Romussi, Carlo, 113
174 INDICE DEI NOMI

Roncoroni, Federico, 39n. Schopenhauer, Arthur, 88


Rosadi, Giovanni, 155 Serao, Matilde, 54, 71, 158
Rossi, Aldo, 57 e n. Sermini, Gentile, 158
Rostand, Edmond, 63, 155 Serra, Renato, 92
Rousseau, Jean-Jacques, 88 Sertillanges, Antonin, 110
Roux, Johanni, 89 Shakespeare, William, 62, 78,
Rucellai, Giovanni, 102, 142, 155, 158
159 Shelley, Percy Bysshe, 76, 158
Ruscelli, Girolamo, 156 Sicardi, Enrico, 147
Rusconi, C., 158 Simeoni, G., 152, 159
Ruta, Enrico, 165 Simi, R., 114
Simintendi da Prato, Arrigo, 148
Sacchetti, Franco, 49, 156 Slataper, Scipio, 90
Saffi, Aurelio, 155 Soffici, Ardengo, 52, 54, 90, 92,
Saffo, 156 114, 159
Sallustio, Gaio Crispo, 156 Sofocle, 27, 55, 74n., 159
Saltini, Enrico, 156 Sorel, Georges, 155, 159
Salvini, Tommaso, 17, 156 Spada, R., 127
Samain, Albert, 19, 156-157 Spinoza, Benedetto, 159
San Bernardino da Siena, 82, Spolverini, Giovan Battista, 155,
83n., 107 159
San Francesco d'Assisi, 34, 44, Stecchetti, Lorenzo (ps. di Guer-
82, 129 rini, Olindo), 160
San Francesco di Sales, 83, 129 Stendhal (ps. di Beyle, Henri),
San Paolo (apostolo), 141 62, 160
San Pietro (apostolo), 141 Sterne, Lawrence, 160
San Tommaso d'Aquino, 35 Stirner, Max, 160
Sant'Aurelio Agostino, 79-81, 99 Strindberg, Johan August, 160
Santa Caterina da Siena, 79, 80 e Sudermann, Hermann, 160
n., 84 e n., 85-86, 111-112 Svevo Veneziani, Livia, 17n.
Santa Teresa d'Avila, 86 Svevo, Italo (ps. di Schmitz, Etto-
Sandrone, A. M., 165 re), 17n., 61,74 en.
Sannia, Enrico, 157
Sapori, Francesco, 92 Tacito, Publio Cornelio, 160
Sardou, Victorien, 146, 157 Tamamsceff, I., 142
Sarfatti, Margherita, 54, 157 Tasso, Torquato, 48, 160-161
Sarfatti, Roberto, 157 Tassoni, Alessandro, 161
Savarese, Nino, 157 Tellini, Gino, 69n.
Scalia, Natale, 158 Teocrito, 108, 126, 146, 161-162
Schelling von, Friedrich Wilhelm Terenzio, Publio Afro, 161
Joseph, 158 Térésah, (ps. di Gray Ubertis,
Schnitzler, Arthur, 119 Teresa), 54, 161
INDICE DEI NOMI 175

Thackeray, William, 161 Ugolini, Filippo, 163


Tibullo, Albio, 113 Ureni, Paola, 35n.
Tiraboschi, Girolamo, 162
‘Tolstoj, Lev, 19, 70, 162 Vallery-Radot, Robert, 109-110
Tommaseo, Niccolò, 111, 162 Van Gennep, Arnold, 123
Tommasi, Giugurta, 159 Varaldo, Alessandro, 93
Toorop, Jan, 125 Varchi, Benedetto, 48, 163
Torraca, Francesco, 137 Vasari, Giorgio, 49, 163
Tozer-Gentile, A., 130 Vau, J. A., 122
Tozzi Palagi, Emma, 9, 15, 17, 19, Veneziani, Carlo, 116
21, 58, 62, 81, 89, 91, 100, Verdinois, Federico, 162
119, 128-130, 133-136, 144, Verga, Giovanni, 55-57, 76, 163
146, 166 Vergani, Orio, 71
Tozzi, Federigo sezior (detto Ghi- Verlaine, Paul, 29, 64, 67, 71, 163
go del Sasso), 9, 16, 66, 75 Veuillot, Louis, 163
Tozzi, Federigo, 9-15, 16 e n., 17 Viani, Lorenzo, 60
e n., 18 e n., 19, 20en,,21e Viasemski, P. N. V., 89
n., 22-24, 25 e n,, 26-27, 28n., Vico, Giovan Battista, 163
29, 30 e n., 32 e n., 33-34, 35 Vielé-Griffin, Francis, 164
e n., 36 e n., 37-39, 40 e n, Vignaiuolo, E., 164
41-43, 44 e n., 45, 47 e n., 48, Villani, Francesco, 48, 164
49 e n., 50 e n, 5l e n.,, 52 e Villani, Giovanni, 48, 164
n.,53 e n., 54 e n., 55-57, 58 Villani, Matteo, 48, 164
e n., 59 e n., 60 en. 61, 62 e Villon, Frangois, 64, 105, 122, 164
n., 63 e n., 64 e n., 65,66 en. Virgilio, Publio Marone, 164-165
67,68 e n., 69 e n., 70€ n., 71 Viterti, L., 120
e n., 72, 73 e n.,, 74 e n.,, 75- Viviani, Alberto, 165
76, 77 e n., 78, 79 e n., 80 e Volpi, G., 154
n., 81, 82 e n., 83 e n., 84-85, Voltaire (ps. di Arouet, Francois
86 e n., 87, 88 e n., 89, 90 e Marie), 88
n., 91-95, 97-109, 111-166
Tozzi, Glauco, 10, 13, 18 e n., 19, Wagner, Richard, 166
20n., 21n., 40n., 59, 98-100, Werth, L., 122
102-103, 108, 111, 114, 120, Whitman, Walt, 15, 29, 76, 77n,,
130-132, 137-138, 142, 147. 166
148, 150, 152, 161-162, 164- Wilde, Oscar, 15, 61, 78, 166
165 Wolff, Pierre, 166
Trevisani, C., 162
Turgenev, Ivan, 70, 162 Zola, Emile, 87
Tytgat, Edgar, 125 Zucca, Giuseppe, 95
INDICE GENERALE

Introduzione. Uno scrittore, una biblioteca


1. Federigo e î suoi libri »
2. Percorsi di psicologia »

3. La letteratura italiana a Castagneto »


4. Gli stranieri di Tozzi »

5. Padri e Dottori della Chiesa:


Sant'Agostino e Santa Caterina » 79
6. La biblioteca «assente» » 86

Catalogo della biblioteca privata di Federigo Tozzi »

Indice dei nomi 167


FINITO DI STAMPARE
NEL MESE DI MAGGIO 2001
PER CONTO DELLA
CASA EDITRICE LE LE
DALLA TIPOGRAFIA ABC
SESTO ENO - FIRENZE
QUADERNI ALDO PALAZZESCHI

. Roberto Leporatti, Per dar luogo a la notte.


Sull’elaborazione del «Giorno» del Parini.
. Guido Gozzano, Albo dell’officina.
A cura di N. Fabio e P. Menichi.
. Laura Melosi, Arizza e scrittura. Prospettive culturali per
NU

Federigo Tozzi.
. Cinzia Giorgetti, Ritratto di Isabella. Studi e documenti
su Isabella Teotochi Albrizzi.
. Simone Casini, Carlo Emilio Gadda e i re di Francia.
Retroscena di un testo radiofonico.
. Irene Gambacorti, Verga a Firenze.
Nel laboratorio della «Storia di una capinera».
. Riccardo Tesi, Da/ greco all'italiano.
Studi sugli europeismi lessicali d’origine greca dal
Rinascimento ad oggi.
. Nicoletta Fabio, L’«entusiasmo della ragione».
Studio sulle «Operetti morali».
. Francesca Serra, Calvino e il pulviscolo di Palomar
10. Elena Parrini, La narrazione della storia nei
«Promessi Sposi».
Il. Edi Liccioli, La scena della parola.
Teatro e poesia di Pier Paolo Pasolini.
12. Simone Giusti, Sulla formazione dei «Trucioli»
di Camillo Sbarbaro.
. Benedetta Montagni, Angelo consolatore e ammazzapazien-
i.
14. Il rabdomante consapevole. Ricerche su Tozzi.
A cura di Marco Marchi.
15. Laura Diafani, La «stanza silenziosa».
Studio sull’epistolario di Leopardi.
16. Alessio Martini, Storia di un libro.
Scoperte e massacri di Ardengo Soffici.
7. Fornaretto Vieri, Stormo alle Fiale.
Incunaboli del protonovecento govoniano.
18. Costanza Geddes da Filicaia, La biblioteca di
Federigo Tozzi.

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