Metodi di studio per l’identificazione delle specie microbiche La tassonomia dei batteri endodontici è
stata modificata grazie al recente utilizzo di tecniche molecolari basate sull’identificazione di
sequenze geniche dalla subunità 16S dell’RNA ribosomale batterico, mediante PCR (Polymerase Chain Reaction) [4,14]. Tale metodica possiede una specificità e sensibilità elevatissime e ha permesso negli ultimi anni l’identificazione di nuovi generi e specie batteriche, di difficile rilevazione mediante le convenzionali tecniche colturali. Tali specie includono spirochete [4,15-17], Tannerella forsythensis (ex Bacteroides forsythus) [4,18-21], che sono state rilevate nei canali infetti, e sono piuttosto difficili da coltivare a causa delle peculiari condizioni di coltura richieste. Anche se i metodi molecolari facilitano l’identificazione di specie difficilmente coltivabili e rendono più precisi i raggruppamenti tassonomici, è importante riconoscere i limiti (oltre che i contributi) della metodologia basata sulla PCR. Quest’ultima si basa sul riconoscimento di specifiche sequenze geniche presenti in un campione, non sul campionamento di cellule capaci di crescere in coltura. Pertanto, parallelamente ai vantaggi in termini di rapidità e accuratezza, il principale svantaggio della PCR è che non