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Ci stiamo adeguando a un nuovo mondo: nuove pratiche, nuove dinamiche, nuovi

processi, nuove modalità di interazione.


Questa è l’era della metamorfosi, abbiamo rotto con le vecchie regole.
L’equazione io fisico e io digitale sono l’inizio di questa metamorfosi.
La moderna tecnologia sanitaria e il passaggio alle informazioni digitali hanno cambiato
completamente il modo in cui si pratica la medicina.
Ora che la conversione ai documenti digitali è in gran parte completata, le nuove
innovazioni si concentreranno sul rendere quei documenti più connessi in modo che i
sistemi sanitari possano usare i big data e gli insight per migliorare il trattamento dei
pazienti.(1)
Nell'assistenza sanitaria, l'evoluzione della modalità e della tempistica di adozione della
tecnologia da parte dei professionisti si è articolata in tre fasi: digitalizzazione,
cambiamento radicale e trasformazione.
La digitalizzazione prevede la configurazione di funzionalità digitali che supportino i
processi o i servizi di assistenza sanitaria di routine.
In definitiva, la digitalizzazione ha reso più facile l'archiviazione, l'accesso e la condivisione
dei dati.
Un cambiamento radicale implica l'adozione di tecnologie più recenti, come l'intelligenza
artificiale, la mobile technology, l’analitica ed il cloud, che stanno cambiando i modi in cui
le persone, le organizzazioni e i governi interagiscono.
Queste innovazioni dirompenti stanno fornendo un livello di connessione senza precedenti
tra le persone e stanno portando il mondo a diventare più attento ai bisogni del
consumatore.
Col progressivo evolversi dell'assistenza sanitaria, una maggiore integrazione dei sistemi
sanitari avvicinerà le funzioni o i processi digitali aziendali che prima erano separati.
La trasformazione digitale nell'assistenza sanitaria è ancora in atto e comporterà una
rielaborazione fondamentale del modo in cui gli enti paganti, gli operatori sanitari e altri
soggetti operano e interagiscono con pazienti, consumatori e parti interessate.
La tecnologia, un tempo suddivisa in una serie di attività segmentate, sta trasformando
l'assistenza sanitaria in un ecosistema integrato in cui i professionisti del settore possono
affrontare efficacemente su una scala più ampia le sfide del proprio lavoro, pur restando
concentrati sui pazienti e offrendo un'assistenza medica di valore.
L’utilizzo di software e app in ambito sanitario è notevolmente cresciuto negli ultimi anni,
rivoluzionando completamente il rapporto tra pazienti, medici e operatori sanitari.
A tutti gli effetti si parla di software che hanno come obiettivo quello di migliorare le
funzionalità dell’hardware, tradotto in parole più semplici possiamo dire che l’app per il
telefono è un programma veloce e snello che permette all’apparecchio di svolgere delle
funzioni che, altrimenti, non sarebbe in grado di concretizzare.
Le tecnologie informatiche pongono numerose problematiche tra cui quelle connesse al
trattamento dei dati personali sensibili
Quando si parla di sanità mobile o “mHealth” si fa riferimento a molteplici tipologie di
soluzioni tecnologiche.
In primis, quelle che permettono di monitorare i parametri vitali, quali ritmo cardiaco,
attività celebrale, pressione sanguigna e temperatura corporea.
Vi sono, poi, anche le app abilitate a connettersi a dispositivi medici o sensori, come
braccialetti o orologi, e volte in questo caso a migliorare lo stile di vita (app contacalorie,
app contapassi, ecc.).
Infine, all’interno della mHealth deve ricomprendersi anche il mondo della telemedicina,
ovverosia l’erogazione di servizi di assistenza sanitaria, tramite il ricorso a tecnologie
innovative, in situazioni in cui il medico e il paziente non si trovano nella stessa località [2].

L’idea di gestire su un dispositivo mobile un software con funzione medica non è nuova e,
anzi, se ne parla fin dal 1996.
Il fenomeno ha, tuttavia, assunto proporzioni esplosive negli ultimi anni grazie all’enorme
diffusione delle App su smartphone e tablet, sia fra operatori sanitari che fra pazienti.

Non è agevole individuare il perimetro delle App mediche, poiché vi rientra una
considerevole varietà di tipologie di software e Applicativi, utilizzabili o meno con
dispositivi hardware (quali sensori e rilevatori di parametri corporei), che – pur con
modalità diverse – hanno funzioni mediche, sanitarie, o più semplicemente relative al
benessere psico-fisico della persona.

Il dato certo è che la diffusione di questo tipo di App è assai considerevole, come
confermano le circa 97.000 App mediche in vendita in 62 App stores in tutto il mondo, che
paiono destinate ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni.

App in ambito Salute possono costituire un valido supporto per il cittadino/paziente nelle
varie fasi del suo percorso di prevenzione, cura, riabilitazione e assistenza.
I possibili ambiti di applicazione di queste soluzioni digitali sono molteplici: se si considera
la prevenzione e il monitoraggio del proprio stile di vita, alcuni esempi possono essere le
App per monitorare e migliorare l’attività fisica o l’alimentazione, per la riduzione dello
stress, per il monitoraggio del sonno e così via.
Alcune tipologie di App possono invece intervenire direttamente nella fase di diagnosi e
cura, attraverso, ad esempio, il trattamento di specifici disturbi (ad esempio, disordini
cognitivo-comportamentali).
Anche nella gestione del follow-up, ad esempio nell’ambito delle patologie croniche,
svariate sono le applicazioni possibili a supporto della riabilitazione, del monitoraggio dei
parametri clinici e dell’aderenza terapeutica.
Da diversi anni, l’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano si pone l’obiettivo di
monitorare la diffusione e le prospettive di interesse futuro verso le varie tipologie di App
dal punto di vista dei diversi attori del sistema salute (ad esempio, cittadini, pazienti,
professionisti sanitari e via dicendo), insieme alle altre tipologie di soluzioni digitali che
costituiscono il modello della cosiddetta “Connected Care”.
Dall’indagine condotta nel 2022 è emerso che, sia per i medici sia per gli infermieri, tra le
App maggiormente consigliate ai propri assistiti spiccano quelle per tenere sotto controllo
i parametri clinici e per monitorare il proprio stile di vita.
Sebbene ad oggi meno consigliate e diffuse, sono invece molto interessanti e promettenti
dal punto di vista dei professionisti le App per migliorare l’aderenza alla terapia: queste
applicazioni possono giocare un ruolo importante per ingaggiare il paziente nel suo
percorso di cura e consentire la raccolta di dati rilevanti per il monitoraggio e
l’aggiornamento del suo piano terapeutico, dati che possono supportare le decisioni del
medico stesso.
Nell’ambito della ricerca dell’Osservatorio, ogni anno vengono raccolti e approfonditi
numerosi casi di applicazione sui diversi temi della Sanità Digitale in Italia.
Alcuni di questi casi vengono inoltre selezionati per accedere alla fase finale del Premio
Innovazione Digitale in Sanità, iniziativa che ha l’obiettivo di studiare e diffondere le “best
practice” a livello italiano, al fine di generare un meccanismo virtuoso di condivisione delle
esperienze e sostenere la cultura dell’innovazine digitale in sanità nel nostro Paese. (3)

Nell’ambito dell’assistenza infermieristica esiste il Telenursing.

Il termine stesso fa comprendere l’associazione che c’è dietro, ma non ne fa emergere le


potenzialità: è Telenursing tutto ciò che consente all’infermiere di monitorare, prevenire e
curare il paziente stabilendone comunque una relazione terapeutica. È evidente che il
metodo “face to face” è più efficace per instaurare una relazione di questo tipo perché
quando si ha una persona di fronte, si tende ad essere sé stessi e ad esternare le emozioni,
al contrario, nella Telemedicina e nel Telenursing, invece, si ha un intermezzo, dunque il
paziente potrebbe non essere sé stesso, recitare una parte o non riuscire ad aprirsi,
impedendo in parte la realizzazione della relazione terapeutica.(4)

Telenursing — o telehealth nursing — utilizza la tecnologia per fornire servizi infermieristici


attraverso computer e dispositivi mobili. Come dispositivi mobili diventano più comuni e
accessibili, telehealth sta diventando sempre più prevalente come opzione sanitaria. Invece
che l’assistenza sanitaria è limitata alle impostazioni cliniche di persona, i pazienti possono
accedere ai loro medici e fornitori di cure primarie da qualsiasi luogo. Telenursing consente
ai pazienti di connettersi con i loro infermieri attraverso dispositivi mobili, computer, app
mobili, tecnologia video e monitoraggio remoto del paziente.

Gli infermieri utilizzano una varietà di strumenti quando forniscono assistenza attraverso
telenursing. Possono inviare informazioni ai loro pazienti attraverso app o siti web.
Possono monitorare regolarmente le condizioni specifiche del paziente attraverso il
monitoraggio remoto. Telehealth terapia fisica è un’altra opzione per i pazienti che stanno
lavorando attraverso il processo di recupero.
Telehealth e telenursing sono più importanti che mai come più pazienti sono interessati a
interazioni dirette con i loro operatori sanitari.
La tecnologia Telehealth consente agli infermieri (NPs) di fornire servizi medici tramite
Internet e dispositivi mobili. Gli NPS forniscono servizi utilizzando vari strumenti, come
computer, dispositivi di monitoraggio remoto, dispositivi cellulari e società di consegna.
Telenursing fonde audio, video e informazioni basate su testo.
Gli NPS hanno riconosciuto che la qualità del servizio di telehealth è parallela a quella delle
visite in ufficio di persona. Gli strumenti di telehealth aumentano notevolmente l’efficienza
per gli NPS che forniscono servizi ai clienti nelle comunità rurali e nelle aree scarsamente
popolate.
La stessa tecnologia consente a NPs di monitorare continuamente le condizioni di salute
dei pazienti. Per questo, gli NPS impiegano dispositivi periferici che sostituiscono i
dispositivi medici tradizionali come stetoscopi, termometri e polsini della pressione
sanguigna.

Esistono tantissime app in grado di supportare paziente /infermiere tra queste:

• App per i pazienti affetti da Alzheimer L’applicazione, utilizzabile su dispositivi


Android con funzionalità GPS, dà la possibilità ai caregiver o al personale
infermieristico di controllare i pazienti affetti da Alzheimer nel momento in cui
dovessero allontanarsi.
Infatti attraverso il sistema GPS è possibile osservare su un computer la posizione
esatta del paziente. (Tale app si è mostrata valida per controllare i pazienti con
Alzheimer a distanza.)

• App per pazienti con diabete E’ stata verificata l’utilità di un’app che raccoglie
informazioni che riguardano l’alimentazione del paziente, come il glucosio negli
alimenti, carboidrati e attività fisica prima di fare raccomandazioni sul dosaggio di
insulina.
Si è osservato che i pazienti che usavano questa app avevano livelli più bassi di
emoglobina glicosilata rispetto a chi non l’utilizzava.
L’utilizzo dell’app è stata associata ad una maggiore consapevolezza della malattia,
maggiore motivazione ed un maggior senso di sicurezza.( SI ritiene che le app per la
gestione del diabete possano influenzare positivamente la cura del sé.)

• App per pazienti con ictus cerebrale Nei pazienti con ictus, invece, viene utilizzata
un’app per monitorare la pressione sanguigna (PA) e l’aderenza ai farmaci prescritti.
I pazienti si sentono rassicurati dal fatto che hanno sempre un medico o infermiere
in linea grazie ad un sistema di comunicazione diretta ( questo sistema aiuta loro
nel ricordare di seguire le indicazioni prescritte dal medico.)

• App per pazienti psichiatrici A tutti i pazienti venne affidato uno smartphone con
un’app istallata, attraverso la quale il personale infermieristico pUò inviare
questionari per la raccolta dati e monitoraggio dello stato psicologico.(Si è rivelata
utile per l'osservazione dell'andamento dell'umore dei pazienti)

• App per situazioni di emergenza pediatrica Esistono valide app che contengono
tutte le linee guida esistenti per far fronte a situazioni di emergenza pediatrica, in
modo che il personale medico ed infermieristico abbia la possibilità di avere sempre
con sé protocolli e procedure diminuendo in tal modo gli errori di calcolo e
migliorando la velocità somministrazione.

Queste cosi’ come tante altre app utilizzate nel telenurcing sono sostanziali per i pazienti
ed infermieri
La tecnologia Telehealth consente agli infermieri (NPs) di fornire servizi medici tramite
Internet e dispositivi mobili. Gli NPS forniscono servizi utilizzando vari strumenti, come
computer, dispositivi di monitoraggio remoto, dispositivi cellulari e società di consegna.
Telenursing fonde audio, video e informazioni basate su testo.

Gli NPS hanno riconosciuto che la qualità del servizio di telehealth è parallela a quella delle
visite in ufficio di persona.
Gli strumenti di telehealth aumentano notevolmente l’efficienza per gli NPS che forniscono
servizi ai clienti nelle comunità rurali e nelle aree scarsamente popolate.
La stessa tecnologia consente a NPs di monitorare continuamente le condizioni di salute
dei pazienti.

Telenursing può ridurre i costi sia per i pazienti e professionisti.


I risparmi includono anche spese di visita ridotte e guadagni di produttività da assenze
dipendenti diminuite.
Migliorando l’assistenza di follow-up ai clienti ad alto rischio-come chi soffre di malattie
croniche e pazienti chirurgici recenti — gli operatori sanitari hanno scoperto che la
telenursing offre uno strumento che riduce considerevolmente le riammissioni.
Tre pazienti su quattro si sentono già a proprio agio con la telemedicina, con più
riscaldamento all’idea di telenursing ogni giorno.
Ai clienti piace particolarmente l’idea di accedere liberamente a specialisti che potrebbero
in genere rimanere pesantemente programmati con altri pazienti.
Gli NPS utilizzano la tecnologia telehealth per valutare i livelli di comfort del cliente e
rispondere di conseguenza.
La tecnologia consente a NPS di ripristinare il tocco personale che il medico di casa visita
una volta fornito.
I fornitori di cure utilizzano anche la tecnologia per fornire servizi agli uffici dei pazienti,
alle cliniche satellitari o in qualsiasi luogo che offra comodità.

Gli assicuratori cercano di risparmiare sui costi della telehealth come un modo per offrire
un servizio di prim’ordine a costi drasticamente ridotti. I consumatori cercano consultazioni
per ottenere rapidamente informazioni dai fornitori di cure ed evitare i quasi billion 100
miliardi di spese generate dalla mancata comprensione dei piani di cura. Gli analisti
prevedono che i professionisti sperimenteranno un forte aumento delle sessioni dei
pazienti che consegnano ogni anno nei prossimi cinque anni, alla fine consegnando circa
27 milioni di consultazioni annuali.

Quasi 100 ospedali rurali hanno cessato le operazioni tra 2010 e 2019, con diverse
centinaia di strutture in tutto il paese di fronte a una possibile chiusura, secondo la
National Rural Health Association.
Queste chiusure sono dovute a spostamenti della popolazione e allocazioni errate delle
risorse. Mentre i medici rinunciano alla localizzazione nelle aree rurali e la logistica del
trasporto dei pazienti diventa sempre più complessa, i problemi con la qualità delle cure e
la carenza di copertura stanno aumentando.
Tuttavia, molti credono che i servizi di telenursing possano fare molto per risolvere questo
dilemma. Con i servizi di telehealth, gli ospedali rurali possono ridurre i costi, coprire aree
più ampie ed eliminare la maggior parte del tempo necessario per fornire servizi.
Per inciso, questa stessa logica si applica alla fornitura di servizi ai pazienti nei paesi in via
di sviluppo.
I mercati sanitari si stanno espandendo, la forza lavoro è in crescita, ciò significa che la
domanda di nuova leadership nel telenursing è in aumento (5)

Purtroppo non esistono solo vantaggi per questo dobbiamo individuare quali sono le
criticità di un sistema già utilizzato, ma che deve essere implementato.

La formazione diventa un cardine portante, per un’attività che punta al futuro. Del resto
ogni professionista riconosce nell’aggiornamento l’unica pratica irrinunciabile.

Altro aspetto, che rende imprescindibile lo sviluppo del telenursing, è la tecnologia.


Sappiamo quali passi da gigante faccia la telecomunicazione, diventa necessario, per una
buona pratica di telenursing, restare al passo con i tempi, diventa importante passare dal
consulto telefonico, a quello video, a quello informatico con la lettura in tempo reale dei
parametri vitali ecc.
 
L’assetto demografico che si sposta sempre più verso la terza età, la mancanza di
personale infermieristico sempre maggiore, l’aumento di patologie croniche e
degenerative, la continua evoluzione dell’assetto sanitario, sono tutti campanelli d’allarme
che ci indicano come la strada della telesalute prima e del telenursing poi, sia
necessariamente percorribile da ora ai prossimi anni, ma anche utilizzando da anni aspetti
di telenursing, in italia non si sia ampiamente diffusa la terminologia già estesamente
utilizzata in altri paesi.
La risposta è il contatto fisico.
L’immagine dell’infermiere è fortemente e giustamente legata al contatto fisico,
all’interazione interpersonale.
Sono caratteristiche della professione che difficilmente si possono allontanare
dall’immagine dell’infermiere.
La parola infermiere accende subito la figura di un professionista accanto a un paziente,
quasi sempre l’immagine è arricchita da un sorriso o da una carezza o da una stretta di
mano.
Gli infermieri sono questo, ma è solo un aspetto di una professione che racchiude anche
elementi come conoscenze, capacità e giudizio critico. Tutte caratteristiche che si maturano
durante il percorso formativo universitario e post universitario.
Il telenursing ruota maggiormente su queste ultime particolarità.

Sarebbe auspicabile che il governo prevedesse investimenti mirati a quest’attività che ci


aiuterà per il futuro.
La direzione da intraprendere è questa, sarebbe bello vedere sempre più infermieri
impegnarsi in progetti di telenursing, del resto non esistono fondi dedicati, ma nulla vieta
fare dei bei progetti che, se ben strutturati, possono sicuramente decollare con l’aiuto delle
università e delle aziende sanitarie in genere.

L’immagine dell’infermiere, quella del contatto fisico, andrebbe arricchita da un'altra


immagine del professionista, quella di chi, con la sua professione, riesce a ridurre la
distanza tra paziente e infermiere,non intendo quella fisica, ma la distanza emotiva.
Con il telenursing si può ridurre la condizione di esclusione, una condizione spesso
percepita anche con la vicinanza del professionista., una condizione che sa essere tanto
devastante quanto silenziosa.(6)

Fermo restando i possibili benefici che l’utilizzo della mHealth può comportare, è tuttavia
necessario offrire agli utenti garanzie di sicurezza e affidabilità circa le tecnologie di volta
in volta utilizzate.

I principali problemi individuati sono:


•mancanza di trasparenza: l’utente finale non riceve informazioni sufficienti
relativamente a quali dati siano stati elaborati e da chi (il medesimo Parere indica che
solo il 61,3% delle 150 App più scaricate dispone di una privacy policy);
•mancanza di libero consenso informato: l’utente non è messo nella condizione di
acconsentire in maniera libera ed informata al trattamento dei propri dati personali
tramite la App;
•carenti misure di sicurezza: i dati personali raccolti tramite la App spesso non sono
trattati e conservati secondo adeguati standard di sicurezza;
•violazione del principio di limitazione delle finalità: i dati personali spesso vengono
utilizzati al di là degli scopi specifici per cui sono stati raccolti.
Il Parere include parecchie raccomandazioni rivolte agli sviluppatori di App, agli App stores,
ai produttori di sistemi operativi e di dispositivi allo scopo di garantire conformità con la
normativa europea.(7)
Per tale ragione, diversi sono stati gli interventi a livello sia europeo che nazionale.

Tra questi, il Libro Verde sulla Sanità Mobile, pubblicato dalla Commissione Europea il 10
aprile 2014, il cui obiettivo era quello di avviare una consultazione delle parti

interessate circa gli ostacoli esistenti alla diffusione della mHealth e le questioni connesse a
tale ambito.
Da tale consultazione sono emersi alcuni punti cruciali circa l’utilizzo di software e app in
ambito medico sanitario.

Ad esempio, la necessità di disporre di evidenze chiare circa la qualità ed affidabilità delle


app per il benessere, di avere a disposizione schemi di certificazione o sistemi di
etichettatura di qualità, o ancora di definire criteri, standard, protocolli e linee guida al fine
di garantire la sicurezza del paziente.
Altri aspetti di non poco conto sono quelli relativi alla privacy e alla distinzione tra app
qualificabili come dispositivi medici e app che invece non rientrano in tale ambito.

A livello europeo, successivamente alla pubblicazione del Libro Verde sopra menzionato e
all’apertura della consultazione pubblica, è stato predisposto il “Code of Conduct for
mHealth apps”, presentato al Gruppo di Lavoro art. 29 (WP29) il 7 giugno 2016 per una
valutazione in merito.

Il Codice prende in considerazione tutti gli aspetti connessi alla protezione dei dati

personali trattati tramite app in ambito sanitario: consenso dell’utente, privacy by design e
by default, conservazione e trasferimento dei dati, misure di sicurezza, pubblicità e
trasparenza, data breach, consenso dei minori.
Il WP29, dal canto suo, con nota del 10 aprile 2017, ha evidenziato come il Code of
Conduct for mHealth apps necessita di un ulteriore intervento al fine di meglio chiarire
alcune disposizioni contenute al suo interno, anche nell’ottica dell’applicabilità, a partire
dal 25 maggio 2018, del Regolamento UE 2016/679.

Ancora, per quanto riguarda il consenso, secondo quanto precisato dal WP29, si dovrebbe
tener presente il fatto che esso potrebbe non essere stato prestato liberamente (si pensi
alle ipotesi in cui l’utilizzo di un’app sia stata fortemente raccomandata ad un paziente).

Per tale ragione, il Codice dovrebbe chiarire meglio il fatto che, al di là del consenso,
sussistono ulteriori condizioni che legittimano il trattamento dei dati dell’utente.

Inoltre, per quanto concerne le misure di sicurezza, il WP29 accoglie con favore il
riferimento a tecniche di anonimizzazione e cifratura, ma sottolinea la necessità di
considerare anche tecniche di trasmissione sicura dei dati, tra cui i sistemi di autenticazione
forte, allorquando gli stessi vengono trasmessi a soggetti terzi (ad es. il medico).

In aggiunta a quanto fin qui esaminato, una problematica di non poco conto è quella
relativa agli aspetti connessi alla protezione dei dati personali trattati mediante app e
software in ambito medico sanitario.

Già nel maggio 2014 il Garante Privacy italiano aveva avviato un’indagine volta a verificare
il rispetto della normativa sulla privacy da parte di applicazioni che utilizzano dati sanitari.
Da tale indagine era emerso che molte di queste non fornivano agli utenti un’informativa
sull’uso dei dati preventiva all’installazione, oppure ancora i dati richiesti erano eccessivi
rispetto alle funzionalità offerte dall’app.

In altri casi, l’informativa non era adattata alle dimensioni del monitor, risultando dunque
poco leggibile, o era collocata in sezioni riguardanti le caratteristiche tecniche dello
smartphone o del tablet.

Per quanto concerne in particolare la distinzione tra app qualificabili come dispositivi
medici e app che invece non rientrano in tale ambito, a livello europeo i primi tentativi di
classificazione si sono avuti nel gennaio 2012 con la pubblicazione da parte della
Commissione UE delle linee guida MEDDEV 2.1/6[8], che stabiliscono dei criteri precisi per
la valutazione dei software cosiddetto “stand – alone”, ovvero non incorporati all’interno di
un dispositivo medico.

Un ulteriore ausilio ai fini di tale classificazione può venire dal nuovo Regolamento UE sui
dispositivi medici n. 2017/745, definitivamente applicabile a partire da maggio 2020.
Secondo quanto stabilito da tale Regolamento, un software può considerarsi dispositivo
medico allorquando sia destinato dal fabbricante a essere impiegato sull’uomo, da solo o
in combinazione, per una o più delle destinazioni d’uso mediche specifiche, quali ad
esempio diagnosi, prevenzione, monitoraggio, previsione, prognosi, trattamento o
attenuazione di malattie.

Al contrario, non potrà qualificarsi come dispositivo medico il software destinato a finalità
generali, anche se utilizzato in un contesto sanitario, o il software per fini associati allo stile
di vita e al benessere.

Appare evidente come il ricorso alla sanità digitale possa determinare un radicale cambio
di prospettiva rispetto al passato, migliorando la qualità dell’assistenza sanitaria.

Ciò, tuttavia, impone di considerare al contempo i rischi e le problematiche che l’utilizzo di


tali tecnologie determina, affinché i vantaggi in termini di efficienza siano accompagnati
dal rispetto delle garanzie e delle regole dettate dalla normativa applicabile.

Appare evidente come il ricorso alla sanità digitale possa determinare un radicale cambio
di prospettiva rispetto al passato, migliorando la qualità dell’assistenza sanitaria.

Ciò, tuttavia, impone di considerare al contempo i rischi e le problematiche che l’utilizzo di


tali tecnologie determina, affinché i vantaggi in termini di efficienza siano accompagnati
dal rispetto delle garanzie e delle regole dettate dalla normativa applicabile.

Le App mediche potrebbero davvero rivoluzionare la fruizione dei servizi sanitari e la cura
del paziente.
La scarsa consapevolezza del quadro normativo Applicabile, tuttavia, comporta rischi sia
per i pazienti/utilizzatori, sia per i medici, sia per gli sviluppatori e i produttori di hardware.
Inoltre, allo stato attuale risulta a volte difficile distinguere App di elevata qualità, conformi
alla normativa, da altre che vengono immesse sul mercato in maniera meno attenta. non
possono, in ogni caso, essere disApplicate le normative sulla protezione dei dati personali
e sulla regolamentazione dei dispositivi medici, che si Applicano off-line così come al
mondo software e on-line.
(1) https://www.ibm.com/it-it/topics/healthcare-innovation
[2] “Linee di indirizzo nazionali sulla Telemedicina”, approvate nella seduta del 10 luglio 2012 dall’Assemblea generale del Consiglio
Superiore di Sanità.
(3) https://www.healthtech360.it/app/app-salute/

(4) https://nursetimes.org/informatizzazione-della-sanita-il-telenursing-come-strumento-di-promozione-del-self-care/

(5)Telenursing: Che cos'è e quali sono i benefici | AHU Online | Tanger (tangerfiv.com)
(6)Infermieri 2.0. Il Telenursing - Infermieristicamente - Nursind, il sindacato delle
professioni infermieristiche

(7)https://www.ictsecuritymagazine.com/articoli/app-mediche-e-normativa-una-difficile-relazione-
soprattutto-in-italia/

[8] Medical Devices: Guidance Document. Qualification and Classification of stand – alone software

( https://www.infermiereonline.org/2020/11/19/assistenza-la-telemedicina/)

( https://www.healthtech360.it/app/app-salute/ )

Le App mediche devono confrontarsi con una normativa di settore particolarmente restrittiva
e spesso non aggiornata agli ultimi sviluppi tecnologici. Le maggiori criticità delle App si
rinvengono in particolare nei rapporti con la legislazione in materia di protezione dei dati
personali e quella in materia di dispositivi medici. Il dato di maggior rilievo non è tuttavia un
quadro normativo particolarmente complicato, ma piuttosto la scarsa consapevolezza
dell’esistenza di tale quadro normativo e dei requisiti regolamentari Applicabili alle App da
parte di molti operatori del settore, inclusi gli sviluppatori delle App, i pazienti ed i medici che
le utilizzano.

https://www.ictsecuritymagazine.com/articoli/app-mediche-e-normativa-una-difficile-relazione-
soprattutto-in-italia/

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