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un tavolino portaoggetti, in genere mobile (piano traslatore), sul quale vengono appoggiati
i vetrini, presenta un'apertura attraverso la quale passa la luce che proviene da una sorgente
luminosa. Esso è raccordato al sostegno mediante un sistema di manopole che permette sia
grandi movimenti del tavolino in alto e in basso (manopola macrometrica) sia spostamenti
più ridotti, sempre nelle stesse direzioni, che servono per regolare la messa a fuoco
dell'oggetto osservato (manopola micrometrica);Particolare delle manopole per la messa a
fuoco: sono posizionate in posizione concentrica. La più grande (esterno) è la macrometrica
e serve per gli spostamenti più grossolani; la seconda (interno) è la micrometrica e viene
utilizzata per la messa a fuoco più precisa
un tubo portalenti, connesso allo stativo: nella sua parte superiore vengono alloggiati gli
oculari, che tramite un sistema meccanico a slitta possono variare la loro distanza reciproca,
adattandosi alla distanza tra le pupille, che in genere è di 65 mm. All'estremità inferiore
presenta un portaobiettivi a revolver sul quale sono montati gli obiettivi. Particolare del
portaobiettivi: viene detto a revolver, perché permette di cambiare obiettivo senza smontare
o rimontare nulla ma semplicemente ruotando il supporto.
l'obiettivo, anch'esso composto da 2 o più lenti, può essere a secco, se tra la lente e il vetrino
con il preparato deve esserci solo aria, oppure ad immersione. Gli ingrandimenti più usati
sono il 10x, il 40x, il 100x (ad immersione). Moltiplicando l'ingrandimento dell'obiettivo
con quello dell'oculare (per quello del prisma della testata porta oculare, se esiste) si ottiene
l'ingrandimento totale.