Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Questa serie di passi viene denominata ciclo di sviluppo ed è necessaria se si vuole ottenere un prodotto di
qualità: la QUALITÀ DEVE ESSERE UN OBIETTIVO IN OGNI FASE DELLO SVILUPPO, non può essere
semplicemente verificata a posteriori, verifiche necessarie ad ogni step
Per formalizzare le fasi di sviluppo del software in modo non ambiguo per un sistema di automazione è
conveniente ricorrere alla cosiddetta rappresentazione a V
5) Nella FASE DI PROVE DEI SINGOLI MODULI vanno provate le SINGOLE funzionalità o parti di esse
INDIVIDUATE nella parte sx, in modo indipendente dalle altre.
NOTA: convalida dei moduli nei sistemi di automazione, soprattutto quelli dedicati a funzionalità di
controllo diretto, è notevolmente complicata dal fatto che il loro comportamento dipende
necessariamente da quello del sistema controllato, che in questa fase non sempre è disponibile.
(testare senza aver a disposizione l’impianto)
usare simulatori del processo sia di tipo HW, che SW, che possono essere di varia natura: si va da un
insieme di interruttori e lampadine (magari simulati in software) a veri e propri modelli simulati del
processo controllato, i quali incorporano le dinamiche proprie del processo.
In pratica, l'ordine in cui si succedono le varie fasi è sì quello indicato dalla rappresentazione a V, ma
saranno probabilmente necessarie delle azioni di correzione nel senso che, durante lo svolgimento di ogni
fase, può risultare necessario, per la nascita di incoerenze o discrepanze, rivedere quello che si è fatto a
monte per apportare aggiustamenti.
È bene tenere amente che la realizzazione di tali compiti è l'aspetto centrale del progetto, mentre il
sistema di comando da progettare risulterà solo essere il mezzo mediate il quale ottenere tale
realizzazione.
può essere richiesto di iniziare lo sviluppo svolgendo uno STUDIO DI FATTIBILITÀ= per capire se i
compiti che deve realizzare il sistema di controllo sono realizzabili o meno
Comprende:
o sia gli aspetti tecnici (funzioni da implementare, prestazioni richieste, vincoli)
o sia economici (costo dell’effort umano e dell’HW per realizzare il sistema automatizzato,
guadagno in termini, di produttività o qualità ecc.),
o prevedendo possibili diverse alternative per la realizzazione del progetto.
(per trovare soluzioni tecniche)
Tale studio dovrebbe essere compiuto in maniera indipendente o attraverso l'ausilio di consulenti
indipendenti, in maniera da evitare che i produttori e i distributori di particolari sistemi possano polarizzare
le scelte. Questi ultimi possono, e devono, essere consultati per ottenere informazioni sulle possibilità
tecniche effettivamente disponibili e sui costi dele soluzioni individuate.
NOTA: tra due system integrator con le stesse specifiche tecniche, quello che a parità di costo economico
fornisce anche un’assistenza durante la fase di istallazione dell’impianto
tutto ciò che la parte di controllo deve assicurare affinché l’impianto risponda alle specifiche di
comportamento che deve realizzare
2. DEFINIZIONE DELLA PARTE DI COMANDO, che deve individuare le SPECIFICHE FUNZIONALI DEL
SOFTWARE E DELL'HARDWARE.
Lo sviluppo del software segue il ciclo a V precedente, che si innesta all’interno del ciclo di sviluppo
complessivo.
1- DEFINIZIONE DEI SOTTOSISTEMI HARDWARE e del software di base, come numero, tipologia e
classe, è condizionata dalla conoscenza di alcuni fattori che dovrebbero essere stati individuati
durante lo STUDIO DI FATTIBILITÀ. Di interesse:
il numero e il tipo di ingressi e di uscite richieste;
il tipo di istruzioni richieste per il sistema di controllo che si va a realizzare;
la necessità di prevedere un SISTEMA OPERATIVO;
le DIMENSIONI DELLA MEMORIA richiesta per gestire gli ingressi e le uscite e per contenere il
programma utente
per dimensionare la memoria si usano formule empiriche, con n che va da 10 a 30
n word per ogni punto di ingresso o di uscita nel caso di semplici programmi, ossia
dove non sono richiesti dei compiti complessi come chiusura di anelli di regolazione
e asservimento
2n word nel caso di programmi più complessi
tipo di memoria, la sua espandibilità, se il processo deve essere soggetto a un futuro
ampliamento serve prevedere un margine di guardia per future espansioni, la necessità di averla
alimentata con batterie tampone;
TEMPI DI RISPOSTA del sistema, molto spesso una specifica del processo, da cui dipendono quelli di
scansione;
la necessità di gestire ingressi e uscite remoti, in impianti distribuiti di solito si usano degli armadi di
I/O remoti esposti in prossimità dei sensori e degli attuatori da controllare;
NOTA: Si tratta di una fase molto delicata, poiché ha un'influenza diretta sul risultato globale, sia in termini
di soddisfacimento delle prestazioni, sia in termini di tempo di sviluppo e relativi costi.
Raramente è necessario costruire i dispositivi necessari, ad hoc; si tratta invece di scegliere sul
mercato i dispositivi, e il relativo software di base che meglio rispondono alle esigenze.
Se, per esempio, si tratta di realizzare essenzialmente in controllo logico/sequenziale, conviene
considerare subito l'utilizzo di sistemi PLC che sono già specializzati, con vasta scelta, sia come
struttura hardware sia come dotazione software, per quel tipo di applicazione.
3. DEFINIZIONE DELL'IMPIANTO di collegamento prevede poi la definizione dei collegamenti tra i vari
dispositivi di controllo, se questi sono più di uno, e i dispositivi presenti sul campo, i sensori e gli
attuatori.
NOTA:
a. fasi sulla parte sinistra della "V", che identifica le fasi definitorie/progettuali,
b. vertice della "V", che identifica l'inizio delle fasi realizzative = fasi di collegamento tra i
sottosistemi individuati e di realizzazione dei collegamenti con il campo, realizzare
manualmente/materialmente i collegamenti, i cavi tra l’armadio e i dispositivi sul campo
fase realizzativa, con realizzazione fisica dei collegamenti con il campo
4. PROVE DEI COLLEGAMENTI SUL SITO servono a controllare il funzionamento dei collegamenti con I
sensori e gli attuatori sul campo, per testare la bontà dei collegamenti effettuati
testare i singoli collegamenti tra i vari dispostivi presenti sul campo e i dispositivi di controllo
5. PROVE DEI SOTTOSISTEMI HARDWARE servono a verificare che tutti i sottosistemi funzionino
correttamente e si integrino tra di loro senza problemi.
(4 e 5 seguite in parallelo dalla parte di convalida del software, quest’ultima insieme alla 5
convergono in 6)
6. caricare sui sottosistemi i programmi sviluppati a parte per eseguire L'INTEGRAZIONE E CONVALIDA
PARZIALE FUORI SITO, per verificare bontà della funzionalità dell'insieme hardware/software, senza
che i sottosistemi siano collegati al campo
(usando dei simulatori HW, e se disponibili anche SW)
7. alla fase di integrazione e convalida della parte di comando, in cui si effettuano le prove
direttamente sull'impianto NOTA per la presenza di processi con in gioco elevate energie
(potenziali, cinetiche, termiche), conviene essere molto prudenti ed eseguire le prove su singole
funzionalità prima di passare al collaudo vero e proprio, propedeutico alla consegna del sistema
automatizzato.
( andare per step, per poter poi nel caso alla fase precedente per apportare delle modifiche, per
esserci accorti nella fase successiva di comportamenti errati)
Durante l'esecuzione di tutte le varie fasi di sviluppo deve essere sempre sviluppata e conservata
un'adeguata documentazione, che sarà poi di primaria importanza durante la gestione e l'eventuale
manutenzione del sistema installato conservati e raccolti i listati commentati dei programmi, i
diagrammi della struttura hardware e di cablaggio, i manuali tecnici di tutti i dispositivi utilizzati.
CONDUZIONE DI UN SISTEMA AUTOMATIZZATO
La vita tipica di un sistema automatizzato:
In ascissa è riportato il trascorrere
del tempo mentre
in ordinata vi è l'importanza della
modifica apportata al sistema, per
far capire come si succedono nel
tempo le modifiche apportate al
sistema automatizzato e come
vengono apportate
1. Partendo da sinistra, la prima fase = GENESI, fase progettuale-realizzativa del sistema di controllo
descritta da un CICLO A V DI SVILUPPO.
2. Dopo la consegna del sistema automatizzato, si passa alla FASE DI PRODUZIONE= fase di vita
operativa del sistema, nella quale è probabile l’insorgere di necessità di modifiche, dovute a una
conversione del processo produttivo, a un ampliamento del processo produttivo, di diversa
importanza, dovute ad aggiornamenti tecnologici, cambiamenti parziali dei cicli di produzione,
sostituzione di machine ecc
Ognuna di queste modifiche deve essere portata avanti seguendo le stesse fasi previste dal ciclo a V
di sviluppo.
3. La fine del sistema e il suo smantellamento avvengono quando il sistema non può essere più
modificato per l'adeguamento alle nuove esigenze, ma deve essere completamente riprogettato.
Per quante grosse sono le modifiche da apportare non sono sufficienti a garantire l’adempimento a
nuove esigenze sorte
Durante le fasi di produzione del sistema devono essere volte le attività relative alla sua gestione e
manutenzione:
gestione = operare il sistema secondo le funzionalità da questo previste,
manutenzione ogni qualvolta si verifichi un malfunzionamento.
Se il malfunzionamento è dovuto a guasti fisici è di notevole importanza poter individuare in breve
tempo dove il guasto è avvenuto, in modo da eseguire le necessarie correzioni.