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Il neoclassicismo

Nel solco del gusto illuminista per la razionalità e l'equilibrio, la riscoperta del mondo
classico che avviene nel Settecento vede l'Italia come protagonista.
● Da una parte, l'accademia dell'Arcadia fondata a Roma nel 1690 e con numerose
colonie in varie regioni, promuove una poetica di composta trasfigurazione letteraria
in reazione al barocco e alle sue esuberanze.
● Dall'altra, la penisola italiana è meta cruciale dei Grand Tour, che gli intellettuali di
tutta Europa vedono come fondamentale per l’educazione delle classi dirigenti.
Il neoclassicismo guarda contemporaneamente indietro al passato classico e avanti al
rinnovamento. Si tratta pertanto di un atteggiamento peculiare di un periodo in cui la rottura
rispetto alla tradizione è avvertita con acutezza.
Sebbene tendenze classiciste percorrono l'intera storia della cultura, la novità neoclassica
consiste nella consapevolezza della distanza. Se gli umanisti del ‘400 miravano a collocarsi
accanto agli autori greci e latini, tre secoli dopo i neoclassicisti stabiliscono l’irraggiungibilità
e non osano candidarsi a continuarne l'opera.
L’imitazione diventa così il fulcro di ogni tentativo artistico, come sostiene lo storico dell'arte
Winckelmann, individuando nel opera degli antichi la perfezione assoluta a cui
approssimarsi attraverso un processo di rifacimento che non è copia meccanica ma
percorso originale all'interno della strada indicata.
In letteratura le tendenze neoclassiche sono molto forti in Italia, patria della romanità e
terreno di fioritura per la poesia arcadica, motivo per cui il romanticismo -movimento per tanti
versi opposto e complementare- è tardivo e moderato rispetto agli altri paesi europei. Nella
capitale dell'Antico Impero, Vincenzo Monti, che lavora anche su commissioni della Corte
papale, rappresenta il neoclassicismo nella sua variante celebrativa, utilizzando una
sfumatura più concentrata sui valori etici e civili (anche per il flusso delle idee rivoluzionarie
provenienti dalla Francia). Si sviluppa invece a Milano con le “Odi” di Giuseppe Parini e Ugo
Foscolo. Nella produzione di quest'ultimo e di altri autori, il più noto dei quali è Giacomo
Leopardi, l'imitazione dell'antichità si accompagna a una spiccata attenzione all'interiorità
e ad altri temi tipicamente romantici, smentendo la rigidità della contrapposizione tra i
movimenti letterari. Tra 700 e 800 i due maggiori poeti italiani sono allo stesso tempo classici
e romantici, perché le due categorie si sovrappongono, si alimentano a vicenda e sono
l'astrazione di sensibilità nel concreto ben più complesse.

Il romanticismo
La parabola Napoleonica e la restaurazione lasciano un profondo senso di frustrazione
nell'Europa liberale, che con le rivoluzioni del Settecento aveva coltivato illusioni di
Rinnovamento politico-culturale. L'esaltazione delle individualità dell'uomo e delle
Nazioni, la passione patriottica, lo slancio eroico, danno origine a una tendenza culturale
idealista che si contrappone alla limpida razionalità neoclassica.
Il romanticismo si sviluppa a partire dalla Germania, dove il movimento dello “Sturm und
drang” celebra:
● la potenza della natura l'immaginazione impetuosa,
● il genio creativo e ribelle dell'uomo
● dove i fratelli Schlegel fondano la rivista “Athenaeum”,
● dove I fratelli Grimm esplorano la tradizione letteraria popolare tedesca.
La poesia inglese di Blake and Coleridge può considerarsi anticipatrice della fascinazione
per il soprannaturale, mentre in Francia Madame de Stael traduce i tedeschi favorendo la
diffusione della nuova cultura che troverà in Chateaubriant e Hugo dei grandi rappresentanti
nazionali.
I generi letterari romantici rispecchiano la trasformazione della sensibilità collettiva. A
fronte di un progressivo distacco da tragedie, poemi epici e poemi didascalici, emerge la
necessità di dare voce alla soggettività con una poesia da linguaggio analogico ed
evocativo.
In Italia il romanticismo è la cultura d'avanguardia della borghesia, che, lottando per
l'indipendenza dall'Austria, condurrà verso l'unificazione Nazionale. La letteratura assume
dei forti connotati civili soprattutto nell'area più avanzata e più vicina all'Europa, ossia il nord
del paese. Sulla sfumatura razionalistica dominante altrove prevale però l'esigenza
patriottica di descrivere il vero storico. La costruzione di un'identità italiana si basa sul
confronto con il passato rimanendo molto forte il modello classico.
La rivista Milanese “La biblioteca italiana” inaugura nel 1816 una polemica tra classicisti e
romantici. Al di là delle singole prese di posizione, il carattere prettamente risorgimentale del
Romanticismo italiano dimostra la priorità del rinnovamento politico a questa altezza
cronologica rispetto alla scoperta dell'io, che emergerà con vigore soltanto in seguito. Fanno
eccezione alcune voci di complessa e articolata originalità: Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi
e Alessandro Manzoni coniugano tutti e tre nella loro produzione romanticismo e
neoclassicismo, svelandone la natura profondamente complementare.

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