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: SAPORI DI STRADA
I- OSSERVA E PARLA
Vediamo quattro foto.
Nella prima foto vediamo due ragazze che portano via una pizza che hanno
ordinata/comprata
Nella seconda foto vediamo un gruppo di persone che hanno qualcosa da mangiare, forse
un panino e da bere
Nella terza foto vediamo giovani che mangiano un gelato.
Nell’ultima immagine vediamo persone che fanno la fila davanti a un furgoncino per
compare un panino
II- ASCOLTA E PARLA
Testo dell’audio
Sushi, falafel, kebab: nomi stranieri entrati a fare parte del nostro
vocabolario per indicare cibi di strada di paesi lontani ma che ormai hanno
conquistato il nostro palato. A Torino ecco una carrellata tra chioschi e
gastronomia alla ricerca dello street food degli altri.
Proprio di fronte alla sinagoga si può assaggiare la cucina ebraica, quella
casher, con i falafel, polpette a base di ceci e prezzemolo dal gusto
speziato.
Il cibo è, però, anche frutto di scambi e contaminazioni creative, così
anche il sushi viene reinterpretato. «Abbiamo pensato di andare un po’
controtendenza alla moda del sushi mettendo dei prodotti tipici piemontesi
nei nostri rolls, quindi abbiamo per esempio un roll fatto con la salsiccia
cruda di vitello piemontese, parmigiano e rucola, viene avvolto in una
carta di soia in sapore e il riso che utilizziamo è il chicco tondo
giapponese però coltivato in Italia».
«Agli italiani piace mangiare le cucine del mondo perché è un modo per
viaggiare tutto sommato, per scoprire ingredienti, sapori diversi, a volte
anche gli stessi ingredienti della tradizione italiana conditi e serviti in
abbinamenti diversi o con spezie o con sapori nuovi, rappresentano un
diversivo, non un’alternativa ma un qualcosa di diverso da alternare alla
nostra splendida cucina italiana».