Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
6
La tutela contro gli infortuni
sul lavoro e le malattie professionali
1 Fondamento dell’assicurazione
L’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali fa capo, in via ge-
nerale, all’INAIL.
Attualmente la disciplina dell’assicurazione è contenuta nel Testo Unico approvato con D.P.R.
30 giugno 1965, n. 1124 ove sono riunite tutte le norme che regolano l’assicurazione contro gli
infortuni sul lavoro e le malattie professionali sia nel campo industriale sia in quello agricolo.
La tutela nell’industria trova disciplina nel Titolo I del T.U., mentre quella in agricoltura nel Titolo II.
Quest’ultima «costituisce una disciplina distinta e autonoma da quella del settore industriale, in conside-
razione del diverso contesto socio-economico, del diverso campo di applicazione, dei livelli di prestazione,
del diverso sistema di finanziamento» (INAIL, Guida all’assicurazione, 2018).
Lo scopo dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali è quello
di offrire ai lavoratori, appartenenti a determinati settori produttivi e addetti a lavorazioni re-
putate pericolose, una tutela economica privilegiata in considerazione dell’origine lavorativa
dell’evento lesivo.
Il fondamento dell’assicurazione è ravvisato nella cd. teoria del rischio professionale in
base alla quale, per il solo fatto di esercitare un’attività economica per mezzo del lavoro altrui,
il datore di lavoro è chiamato a rispondere dei danni derivati alla integrità fisica del lavoratore
per ragioni di lavoro.
La conseguenza importante è che il fondamento della tutela del lavoratore risiede nel nesso
causale tra l’infortunio e lo svolgimento del lavoro.
L’operatività di tale tutela è garantita poi dal trasferimento del rischio professionale, ovvero
dei pericoli connessi all’attività lavorativa, dal datore di lavoro all’istituto assicuratore che, al
verificarsi dell’evento protetto (malattia professionale o infortunio sul lavoro), interviene ga-
rantendo al lavoratore appositi indennizzi per il danno patito.
L’intervento dell’istituto assicuratore, in luogo del datore di lavoro, garantisce infatti al lavoratore la
certezza delle prestazioni economiche, mettendolo a riparo dall’eventuale insolvenza del datore stesso.
1
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
2
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
3
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
— i lavoratori autonomi che svolgono attività di consegna di beni per conto altrui, in ambito
urbano e con l’ausilio di velocipedi o veicoli a motore attraverso piattaforme anche digitali
(cd. riders) (art. 47septies, D.Lgs. 81/2015; nota INAIL 23 gennaio 2020);
— i beneficiari del reddito di cittadinanza impegnati nelle attività rientranti nell’ambito dei
progetti utili alla collettività (PUC) (circ. INAIL 10/2020).
— il rischio generico è quello che riguarda qualsiasi individuo in quanto non è in alcun modo
collegato con lo svolgimento della prestazione lavorativa. Pertanto, tale rischio non è inden-
nizzabile.
Nella più recente elaborazione dottrinale e giurisprudenziale si è affermata la figura del
rischio generico aggravato che corrisponde ad un rischio generico ma aggravato da specifici
elementi lavorativi, in relazione al quale l’infortunio può essere indennizzato.
4
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
L’esempio classico è «il rischio di essere investito da un’automobile nell’attraversamento di una strada
senza strisce pedonali: per qualsiasi persona trattasi di un rischio generico, ma per un muratore costretto
ad attraversare la stessa strada in tuta da lavoro e trasportando due secchi di calce, e quindi gravemente
impedito nei movimenti, diventa un rischio generico aggravato da ragioni di lavoro» (CASALE, MUROLO,
TRAFICANTE).
Poiché il legislatore non parla di causa di lavoro, bensì di «occasione», si considerano infortuni
di lavoro anche quelli occorsi al lavoratore nel recarsi al lavoro o nel tornare (infortunio in itinere
v. infra) e quelli dovuti ad eventi naturali ovvero a colpa dello stesso lavoratore.
In agricoltura gli infortuni si reputano sempre avvenuti in occasione di lavoro che, pertanto, si presume
fino a prova contraria (PERSIANI).
Infine, va considerato il rischio elettivo elaborato per delimitare sul piano oggettivo l’occasio-
ne di lavoro e, dunque, il concetto di rischio assicurato. Secondo la giurisprudenza consolidata,
l’infortunio derivante da rischio elettivo è quello che è conseguenza di un rischio collegato ad
un comportamento volontario del lavoratore per soddisfare esigenze meramente personali e,
comunque, indipendente dall’attività lavorativa, cioè di un rischio generato da un’attività che
non ha rapporto con lo svolgimento dell’attività lavorativa o che esorbiti in modo irrazionale dai
limiti di essa (INAIL, istruzione operativa 1 marzo 2021). In tal caso non sussistono i presupposti
per la responsabilità del datore di lavoro né quelli per il riconoscimento dell’indennizzo.
Il rischio elettivo, pertanto, si configura in presenza dei seguenti presupposti:
— il lavoratore pone in essere un atto non solo volontario, ma anche abnorme, cioè arbitrario ed estraneo
alle finalità produttive;
— il comportamento del lavoratore è motivato da impulsi meramente personali;
— l’evento che consegue all’azione del lavoratore non ha alcun nesso con l’attività lavorativa.
Pertanto, si può dire che il datore di lavoro non è responsabile dell’infortunio occorso al lavoratore
quando il comportamento di quest’ultimo presenti i caratteri dell’abnormità, dell’assoluta inopinabilità e
dalla esorbitanza rispetto al procedimento lavorativo ed alle direttive ricevute (Cass. 7267/2010; 17309/2008;
9421/2007; 3862/2006).
Non è invece annoverato nel rischio elettivo il comportamento negligente, imprudente o caratterizzato
da imperizia del lavoratore, ossia quando l’infortunio è derivato da una condotta colposa del lavoratore.
In tal caso, pertanto, non sono escluse la responsabilità del datore di lavoro e la tutela risarcitoria dell’as-
sicurazione, non essendo sufficiente un semplice concorso di colpa per interrompere il nesso di causalità.
Secondo un orientamento consolidato della giurisprudenza, infatti, il datore di lavoro deve adottare tutte
le misure necessarie per prevenire il rischio di infortuni, compresa un’adeguata vigilanza volta a prevenire
le condotte imprudenti e negligenti dei lavoratori, quali modalità inappropriate di svolgimento del lavoro,
che, a limite, possono rilevare come concausa dell’evento lesivo. Il datore di lavoro non deve infatti «limi-
tarsi ad informare i lavoratori sulle norme antifortunistiche previste, ma deve attivarsi e controllare fino alla
pedanteria che tali norme siano assimilate dai lavoratori» (Cass. pen. 2512/2013 e 31679/2010).
5
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
— l’infortunio occorso nel percorso che collega due luoghi di lavoro (es.: nel caso del lavoratore
che ha più rapporti di lavoro) nel recarsi da uno all’altro;
— l’infortunio occorso per la consumazione del pasto quando l’azienda è sprovvista di un servizio
di mensa ed il lavoratore ha bisogno di raggiungere il punto di ristoro (abituale, compresa la
propria residenza).
Nel caso di prestazione resa in modalità agile (smart working), sono indennizzati gli infortuni occorsi
durante il normale percorso di andata e ritorno dal luogo di abitazione a quello prescelto per lo svolgimento
della prestazione lavorativa all’esterno dei locali aziendali, quando la scelta del luogo della prestazione
sia dettata da esigenze connesse alla prestazione stessa o dalla necessità del lavoratore di conciliare le
esigenze di vita con quelle lavorative e risponda a criteri di ragionevolezza (art. 23, comma 3, L. 81/2017;
circ. INAIL 48/2017).
Restano esclusi gli infortuni cagionati dall’abuso di alcolici e psicofarmaci o dall’uso non
terapeutico di stupefacenti e allucinogeni.
3.3 La malattia professionale
La tutela assicurativa per le malattie professionali sussiste nelle stesse circostanze oggettive
e soggettive in cui ricorre l’obbligo dell’assicurazione per infortuni.
La malattia professionale, definita anche tecnopatia, è una patologia (evento dannoso)
che il lavoratore contrae nell’esercizio e a causa di determinate lavorazioni (cd. lavorazioni
morbigene) (art. 3 T.U.).
Analogamente all’infortunio, la malattia professionale può determinare l’inabilità (tempo-
ranea assoluta o permanente assoluta/parziale) o la morte del lavoratore. Tuttavia, sussistono
delle differenze tra i due eventi oggetto dell’assicurazione: la causa che produce l’evento lesivo
è violenta (e traumatica) nell’infortunio mentre è lenta e progressiva nella malattia professio-
nale; inoltre, l’infortunio può essere anche in un rapporto «occasionale» con il lavoro, mentre la
malattia professionale deve essere in rapporto diretto con l’attività lavorativa.
La tutela assicurativa della malattia si basa su un sistema misto dovendosi distinguere tra
malattie tabellate e malattie non tabellate: le prime sono elencate in una tabella allegata al
T.U. e, pertanto, ritenute di origine professionale mentre le seconde, pur non essendo indicate
nella predetta tabella, possono rientrare nella tutela se ne è dimostrata tale origine.
Il sistema originario su cui si fondava la tutela assicurativa della malattia professionale era
esclusivamente tabellare.
Con la risalente sentenza 179/1988 della Corte costituzionale si segna il passaggio da tale
sistema a quello misto. Nel dichiarare l’illegittimità dell’art. 3, comma 1, T.U. viene, infatti, affer-
mato che l’assicurazione «è obbligatoria anche per malattie diverse da quelle comprese nelle
tabelle allegate concernenti le dette malattie e da quelle causate da una lavorazione specificata
o da un agente patogeno indicato nelle tabelle stesse, purché si tratti di malattie delle quali sia
comunque provata la causa di lavoro».
Dalla sentenza consegue che la nozione di malattia professionale, sia essa tabellata o non,
è comunque unica, i cui elementi caratterizzanti consistono nell’esposizione al rischio specifico
6
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
determinato dalle lavorazioni morbigene, nonché nel rapporto causale con tali lavorazioni che
deve essere diretto ed efficiente (fatta salva comunque la possibilità del concorso di fattori causali
extralavorativi), onde evitare che nella tutela assicurativa, incentrata sull’esposizione a rischio
professionale, possano confluire stati inabilitanti tutelabili ad altro titolo (es. malattia comune,
invalidità pensionabile) (circ. INAIL 29/1991).
Il sistema misto ha poi ricevuto un espresso riconoscimento dal D.Lgs. 38/2000, secondo
cui sono considerate malattie professionali anche quelle non comprese nelle tabelle delle quali il
lavoratore dimostri l’origine professionale (art. 10, comma 4).
3.4 Le malattie tabellate
Per le malattie tabellate, l’elenco allegato al T.U. individua le malattie «causate da un dato
agente patogeno» (prima colonna) e le lavorazioni morbigene (seconda colonna), nonché il
periodo massimo di indennizzabilità dall’abbandono della lavorazione a rischio (terza colonna),
così da predeterminare anche il periodo di tempo massimo entro il quale la malattia deve mani-
festarsi per essere (eziologicamente riconducibile a causa professionale e quindi) indennizzabile
(Corte cost. 179/1988).
In caso di malattia tabellata opera una presunzione legale circa il nesso eziologico tra
lavorazione e connessa malattia, purché la stessa venga denunciata entro il periodo massimo
stabilito. In tal caso, il lavoratore deve solo dimostrare di essere stato adibito alla lavorazione e
di aver contratto la malattia.
«In tal caso, dunque, al lavoratore è sufficiente dimostrare lo svolgimento professionale della lavo-
razione indicata in tabella e di essere affetto dalla malattia ivi prevista, per essere esonerato dalla prova
dell’esistenza del nesso di causalità tra l’uno e l’altra, avendo già l’ordinamento compiuto la correlazione
causale tra i due termini» (Cass. 2523/2020).
7
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
4 Le prestazioni
Sia nel caso di infortunio che di malattia professionale, il lavoratore ha diritto alle prestazioni
erogate dall’INAIL indipendentemente dall’adempimento degli obblighi assicurativi da parte del
datore di lavoro (cd. principio di automaticità delle prestazioni ex art. 67 T.U.).
Tale principio non trova applicazione nei confronti dei lavoratori autonomi (art. 59, comma 19, L.
449/1997).
Per gli infortuni mortali e gli infortuni per i quali ricorre pericolo di morte, la denuncia deve
essere effettuata entro ventiquattro ore dall’infortunio.
La previsione di termini brevi correlati alla denuncia «sono previsti in quanto la legge tutela l’interesse
preminente dell’assicurazione pubblica e obbligatoria a istruire nel minor tempo possibile il caso di infor-
tunio, in modo da fornire al lavoratore le prestazioni economiche, sanitarie e sociosanitarie dovute per
legge ed erogare ai superstiti del lavoratore deceduto le prestazioni economiche spettanti, ricorrendone i
presupposti» (circ. INAIL 24/2021).
Inoltre, i datori di lavoro sono tenuti a comunicare in via telematica all’INAIL, nonché al
sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP), entro 48 ore dalla
ricezione del certificato medico, a fini statistici e informativi, i dati e le informazioni relativi agli
infortuni sul lavoro che comportino un’assenza dal lavoro di almeno un giorno escluso quel-
lo dell’evento (artt. 8 e 18, commi 1-1bis, D.Lgs. 81/2008; circ. INAIL 13 dicembre 2019, n. 33).
In caso di malattia professionale, il lavoratore deve darne informazione entro 15 giorni dalla
manifestazione al datore di lavoro il quale deve farne denuncia all’INAIL, in via telematica, nei
successivi cinque giorni. Trovano applicazione le stesse modalità previste per gli infortuni.
4.2 Prestazioni sanitarie
Le prestazioni sanitarie, destinate a garantire il diritto alla salute e finalizzate al recupero
dell’attitudine al lavoro, consistono nell’erogazione di cure mediche e chirurgiche per tutta la
durata dell’inabilità (eventualmente anche dopo) a carico dell’INAIL che è tenuto anche a prov-
vedere a proprie spese ai servizi per la prestazione dei soccorsi d’urgenza, nonché alla fornitura
delle protesi e alla loro rimozione.
Va considerato che anche il T.U. della sicurezza sul lavoro ha riconfermato espressamente il
diritto degli infortunati e dei tecnopatici a tutte le cure necessarie per il recupero dell’integri-
8
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
tà psico-fisica (art. 11, comma 5bis, D.Lgs. 81/2008). Tale diritto viene garantito dall’INAIL che
deve tenere gli infortunati e i tecnopatici indenni dalle spese connesse alle prestazioni curative
necessarie al recupero dell’integrità psico-fisica e, pertanto, deve sostenere l’onere delle presta-
zioni stesse ove non siano già assicurate dal SSN o erogate direttamente dall’Istituto (circ. INAIL
4-2-2021, n. 5). Ciò comporta che l’INAIL sia tenuto al rimborso delle spese per le prestazioni
sanitarie, comprese quelle per l’acquisto di specialità farmaceutiche, sostenute dagli assistiti,
con la sola condizione che tali prestazioni siano riconosciute necessarie dai medici dell’INAIL
ai fini del miglioramento dello stato psico-fisico in relazione alla patologia causata dall’evento
lesivo di origine lavorativa (circ. INAIL 5/2021).
4.3 Prestazioni economiche
Le prestazioni economiche consistono nella corresponsione di somme di denaro. A secon-
da delle conseguenze dell’infortunio o della malattia professionale è possibile distinguere fra:
a) indennità giornaliera per l’inabilità temporanea assoluta: viene corrisposta dall’INAIL
all’assicurato in sostituzione della retribuzione a decorrere dal quarto giorno successivo a
quello in cui è avvenuto l’infortunio o si è manifestata la malattia professionale e fino alla
guarigione clinica;
b) rendita diretta per inabilità permanente: è erogata per la diminuita attitudine al lavoro
per postumi di inabilità permanente (dall’11% al 100%) conseguenti a eventi antecedenti
al 25-7-2000. Per gli aventi successivi a tale data, infatti, per l’inabilità permanente vengono
erogate le prestazioni economiche basate sul danno biologico (v. infra).
La rendita diretta viene erogata distinguendo tra inabilità permanente assoluta (compresa tra 65% e
100%) e inabilità permanente relativa (compresa tra 11% e 64%).
Nei casi di menomazioni specificamente elencate nell’apposita tabella allegata al T.U., nei
quali sia indispensabile un’assistenza personale continuativa, la rendita è integrata da un
assegno mensile (artt. 76 e 218 T.U.).
Per gli eventi verificatisi fino al 31 dicembre 2006, l’assegno è corrisposto nei casi di inabilità pari al
100% valutata in base alle tabelle allegate al T.U., mentre per gli eventi verificatisi dal 1° gennaio 2007,
l’assegno è valutato in base al danno biologico (v. infra);
c) assegno di incollocabilità: è erogato in favore di mutilati e invalidi sul lavoro che, a causa
della gravità delle menomazioni subite, non possono essere collocati in qualsiasi settore
produttivo.
Per gli eventi verificatisi fino al 31 dicembre 2006 è corrisposto nei casi di inabilità non inferiore al 34%
valutata in base alle tabelle allegate al T.U., mentre per gli eventi verificatisi dal 1° gennaio 2007, l’as-
segno è valutato in base al danno biologico (v. infra).
Innanzitutto, hanno diritto alla rendita ai superstiti il coniuge o unito civilmente, i figli sino
al 18° anno di età (elevata a 21 o a 26, se studenti) o anche maggiorenni se inabili. In assenza di
9
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
tali familiari, la rendita spetta agli ascendenti e genitori adottivi se a carico del defunto e fino alla
loro morte, nonché a ciascuno dei fratelli e sorelle se conviventi e a suo carico nei limiti e nelle
condizioni stabiliti per i figli (art. 85, comma 1, T.U.).
Si ha vivenza a carico quando «il reddito pro capite dell’ascendente e del collaterale, ricavato dal red-
dito netto del nucleo familiare superstite, calcolato col criterio del reddito equivalente, risulti inferiore alla
soglia definita dal reddito pro capite, calcolato con il medesimo criterio del reddito equivalente, in base al
reddito medio netto delle famiglie italiane pubblicato periodicamente dall’ISTAT e abbattuto del 15% di
una famiglia tipo composta di due persone adulte» (artt. 106, comma 1, T.U. e, 1, comma 1126, lett. h), L.
145/2018). Il predetto abbattimento considera la natura solidaristica della rendita prevista per i superstiti
ascendenti e collaterali: la prestazione, infatti, è volta a far fronte a delle situazioni di maggior bisogno in
cui possono versare i nuclei familiari con superstiti rispetto alla media nazionale dei nuclei familiari italiani
(circ. INAIL 23-12-2019, n. 35).
A decorrere dal 1° gennaio 2021, ai soggetti già titolari di rendita riconosciuta per patologia
asbesto correlata e, in caso di premorte, agli eredi (indicati all’art. 85 T.U.) una prestazione
aggiuntiva in misura pari al 15% della rendita medesima. La prestazione è erogata dall’INAIL,
attraverso il Fondo vittime amianto (ex art. 1, comma 241, L. 244/2007), unitamente al rateo di
rendita corrisposto mensilmente ed è cumulabile al resto delle prestazioni spettanti a qualsiasi
titolo sulla base delle norme generali dell’ordinamento (art. 1, comma 356, L. 178/2020). Nel caso
di eventi accertati a decorrere dalla predetta data e sempre tramite il suddetto Fondo, l’INAIL
eroga ai malati di mesotelioma, che hanno contratto la patologia per esposizione familiare a
lavoratori impegnati nella lavorazione dell’amianto ovvero per esposizione ambientale, una pre-
stazione una tantum di importo fisso, corrisposta in un’unica soluzione. A tal fine, l’interessato
o i suoi eredi, in caso di decesso, devono presentare un’istanza, a pena di decadenza, entro tre
anni dalla data dell’accertamento della malattia (art. 1, comma 357, L. 178/2020).
Per quanto riguarda la prestazione aggiuntiva alla rendita, essa trova fondamento nella L. 244/2007
(art. 1, commi 241 – 246), ma l’importo variava negli anni, in base alle disponibilità del Fondo per le vitti-
me dell’amianto, ed era erogata dall’ INAIL in acconti e saldi in concomitanza del pagamento del rateo di
rendita. La legge di bilancio 2021 ha modificato le modalità di erogazione della prestazione, superando
così il sistema degli acconti e dei successivi saldi. Per quanto riguarda, invece, la prestazione una tantum,
in precedenza il beneficio aveva carattere sperimentale e originariamente anche di importo pari a euro
5.600 poi elevato a euro 10.000 (ex D.L. 162/2019, conv. in L. 8/2020): la legge di bilancio 2021 ha superato
il carattere sperimentale dell’intervento e confermato il nuovo importo (circ. INAIL 27-9-2021, n. 25).
10
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
PRESTAZIONI ECONOMICHE
Danno Prestazione
Inabilità temporanea Indennità giornaliera per inabilità temporanea
assoluta ↓
• è corrisposta dall’INAIL a decorrere dal quarto giorno successivo a quello in
cui è avvenuto l’infortunio o si è manifestata la malattia professionale (*)
• fino al 90° giorno, è pari al 60% della retribuzione media giornaliera
• dal 91° giorno fino alla guarigione clinica, è pari al 75% della retribuzione
media giornaliera
Rendita diretta per inabilità permanente assoluta (**)
↓
• è corrisposta in misura pari al 100% della retribuzione annua relativa ai 12
Inabilità permanente
Il D.Lgs. 38/2000 (art. 13) ribalta il criterio a fondamento dell’indennizzabilità che non è più
quello di risarcire la perdita della capacità di guadagno provocata dall’infortunio sul lavoro o
dalla malattia professionale.
11
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
Viene infatti introdotto l’indennizzo del danno biologico che è diretto a tutelare il diritto
fondamentale alla salute quando dai suddetti eventi deriva al lavoratore un’inabilità perma-
nente. Solo secondariamente, come conseguenza della lesione di tale diritto primario, viene
risarcito il danno patrimoniale rappresentato dalla riduzione o perdita di capacità di lavoro.
L’indennizzo è, pertanto, areddituale, in quanto determinato senza alcun riferimento alla retri-
buzione dell’assicurato.
È stata la Corte costituzionale, con la sentenza 87/1991, ad aprire la strada alla possibilità di comprendere
nella copertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali anche il rischio della
menomazione dell’integrità psico-fisica del lavoratore (cd. danno biologico), ossia il danno alla persona del
lavoratore prodottosi nello svolgimento e a causa delle sue mansioni e rilevante in sé indipendentemente
dalle conseguenze economiche prodotte. Soltanto con il D.Lgs. 38/2000 si è affermata anche legislativamente,
però, l’indennizzabilità del danno biologico.
In tale sistema, il calcolo della prestazione economica, in quanto indipendente dalla retribuzio-
ne antecedentemente percepita dal lavoratore, si effettua sulla base del grado di menomazione
dell’integrità psico-fisica.
La disciplina del danno biologico si applica agli infortuni verificatisi dal 25 luglio 2000 e alle
malattie professionali denunciate a decorrere dalla stessa data.
Dal 1° gennaio 2007 si è poi provveduto ad estendere il criterio del danno biologico anche ad alcune pre-
stazioni e agli istituti giuridici che successivamente al D.Lgs. 38/2000 non erano stati ancora adeguati (v. infra).
La prestazione economica indennizza pertanto il danno biologico fino al 100%, salvo che per
le menomazioni di grado inferiore al 6%, ritenute, per la loro lieve entità, non rilevanti in un
sistema di tutela sociale e considerate, quindi, in franchigia (circ. INAIL 57/2000).
Per determinare il grado di menomazione, l’indennizzo in capitale e in rendita, nonché le
conseguenze patrimoniali si utilizzano apposite tabelle: la tabella menomazioni, la tabella
indennizzo danno biologico e la tabella dei coefficienti.
Con D.M. 23 aprile 2019, n. 45 è stata approvata la nuova tabella di indennizzo del danno biolo-
gico in capitale, provvedendo non solo ad aumentare gli importi da erogare, ma anche a superare
le differenze di genere, equiparando le prestazioni che spettano a uomini e donne, in precedenza
invece diversificate per tener conto della maggior longevità femminile (circ. INAIL 11-10-2019, n. 27.).
Il D.M. 45/2019 sostituisce la tabella di indennizzo del danno biologico in capitale in vigore ai sensi del
D.M. 12 luglio 2000.
12
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
La nuova tabella è stata elaborata secondo i principi fondamentali con cui sono state formulate le pre-
cedenti tabelle contenute nel D.M. 12 luglio 2000, con l’unica eccezione riguardante la differenziazione di
genere, con la conseguenza che è unica sia per gli uomini sia per le donne, mentre gli importi continuano
a essere individuati per classi di età e per grado di menomazione dell’integrità psico-fisica compreso fra il
6% e il 15% (circ. INAIL 27/2019).
Con effetto dall’anno 2016, a decorrere dal 1° luglio di ciascun anno, gli importi degli inden-
nizzi del danno biologico erogati dall’INAIL sono rivalutati sulla base della variazione dell’indice
dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati accertata dall’Istituto nazionale di
statistica rispetto all’anno precedente (circ. INAIL 24 novembre 2021, n. 33).
In caso di aggravamento delle condizioni di salute, entro 10 anni dalla data dell’infortunio o
15 dalla data di denuncia della malattia professionale, l’assicurato può chiedere la liquidazione
del capitale o della rendita, in relazione al grado di menomazione raggiunto, se in precedenza
erano stati riconosciuti postumi inferiori al 6%, ovvero l’adeguamento dell’indennizzo in capitale
o della rendita se in precedenza erano stati riconosciuti postumi dal 6% al 15%.
Infine, nel caso in cui l’assicurato già colpito da uno o più eventi lesivi, ne subisce uno nuovo,
si procede alla valutazione complessiva dei postumi e alla liquidazione di un’unica rendita o
dell’indennizzo in capitale corrispondente al grado complessivo della menomazione (art. 13,
comma 5, D.Lgs. 38/2000).
Nei casi di unificazione dei postumi, infatti, ai fini della valutazione medico-legale, si fa riferimento a
un’unica menomazione complessiva dove i singoli postumi degli eventi unificati perdono autonoma rile-
vanza e non possono essere più oggetto di valutazione separata (circ. INAIL 27/2019).
13
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
14
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
Il premio assicurativo è a carico dei soggetti obbligati e, pertanto, non trova applicazione il
principio dell’automaticità delle prestazioni (art. 9, comma 3) le quali sono erogate soltanto a
seguito del pagamento del premio.
Tuttavia, in caso di redditi al di sotto di determinate soglie, l’onere assicurativo è a carico dello Stato.
L’assicurazione comprende i casi di infortunio (con esclusione delle malattie professionali)
avvenuti in occasione e a causa delle attività prestate nell’ambito domestico, a condizione
che dall’infortunio sia derivata una inabilità permanente al lavoro non inferiore al 6% (circ.
INAIL 11-2-2021, n. 6).
In caso di infortunio all’assicurato spettano le seguenti prestazioni economiche:
— prestazione una tantum per inabilità permanente compresa tra il 6% e il 15%;
— rendita diretta per inabilità permanente non inferiore al 16%.
15
ne
SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
EDIZIONI
s p an ine
311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
o
Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione
16