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SIMONE 341/4 • Concorso Regione Sicilia 1024 posti Centri per l’impiego sio
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311 Istruttori (Cod. CPI-OML) • 344 Specialisti (Cod. CPI-SML) E n l
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Gruppo Editoriale Simone
Mercato del Lavoro – Manuale per la preparazione

Legislazione sociale
• i principali interventi della legge di bilancio 2022 (L. 30 dicembre 2021, n. 234)
• le innovazioni in tema di prestazioni assistenziali a sostegno delle famiglie con figli a
carico (D.Lgs. 29 dicembre 2021, n. 230)
• le prospettive di riforma della disabilità (L. 22 dicembre 2021, n. 227)

1 Il sistema pensionistico
La legge di bilancio 2022, in continuità con quelle precedenti, proroga il termine per la
maturazione dei requisiti richiesti per l’accesso alla pensione anticipata cd. opzione donna
(art. 1, comma 94, L. 234/2021; msg. INPS 13 gennaio 2022, n. 169). Le lavoratrici possono così
conseguire il trattamento pensionistico secondo le regole di calcolo del sistema contributivo se
hanno maturato, entro il 31 dicembre 2021, un’anzianità contributiva minima di 35 anni e un’età
anagrafica minima di 58 anni se dipendenti o di 59 anni se autonome (art. 16 D.L. 4/2019, conv.
in L. 26/2019).
La legge di bilancio 2022 interviene poi sull’anticipo pensionistico «APE sociale», postici-
pando al 31 dicembre 2022 il termine di scadenza della sperimentazione e apportando alcune
novità con riguardo alla platea dei beneficiari (artt. 1, commi 91-93, L. 234/2021, 1, commi 179
e ss., L. 232/2016).
Sotto tale ultimo profilo, dal 1° gennaio 2022 operano nuove condizioni per il riconoscimento
dell’APE sociale per coloro che vi accedono in qualità di disoccupati o di lavoratori dipendenti
che svolgono attività cd. gravose (msg. INPS 20 gennaio 2022, n. 274).
In particolare, i soggetti, con almeno 30 anni di contributi e che si trovano in stato di disoccu-
pazione, possono accedere al beneficio a condizione che abbiano avuto, nei 36 mesi precedenti
la cessazione del rapporto, periodi di lavoro dipendente per almeno 18 mesi e abbiano concluso
integralmente la prestazione per la disoccupazione loro spettante, senza che sia necessario at-
tendere il decorso del termine di 3 mesi dalla cessazione della prestazione (art. 1, comma 179,
lett. a), L. 232/2016).
In precedenza, infatti, i disoccupati accedevano all’APE sociale solo se tra la cessazione del trattamento
di disoccupazione e la presentazione della domanda trascorreva un periodo di almeno 3 mesi, cd. «periodo
cuscinetto».

Per quanto riguarda l’individuazione dei lavoratori dipendenti che svolgono attività gravose,
è stato introdotto un nuovo elenco delle professioni aventi diritto all’APE sociale e, per alcune
di esse (operai edili, ceramisti e conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica
e terracotta), è richiesto il possesso di un requisito contributivo minimo più favorevole pari a
32 anni (anziché 36 anni previsti per le altre categorie di addetti ai lavoratori gravosi) (msg.
INPS 274/2022).
Dal 1° gennaio 2022 è cessata la possibilità di accedere alla pensione anticipata quota
100, salvo per coloro che abbiano maturato entro il 31 dicembre 2021 i relativi requisiti, cioè
almeno 62 anni di età e almeno 38 anni di contributi. La legge di bilancio 2022 ha però sostituito
il trattamento con la pensione anticipata quota 102, riconosciuta ai lavoratori che maturano
entro il 31 dicembre 2022 almeno 64 anni di età e almeno 38 anni di contributi (art. 14, comma 1,
D.L. 4/2019, conv. in L. 26/2019; msg. INPS 10 gennaio 2022, n. 97). Anche in tal caso, il diritto
conseguito entro la predetta data può comunque essere esercitato successivamente.
Si inserisce nel processo di accentramento delle funzioni previdenziali in corso ormai da
diversi anni, il passaggio delle funzioni previdenziali sostitutive dell’INPGI (Istituto nazionale di

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previdenza dei giornalisti italiani «Giovanni Amendola») all’INPS previsto dalla legge di bilancio
2022 (art. 1, commi 103-118, L. 234/2021).
Dal 1° luglio 2022, infatti, la funzione previdenziale svolta dall’INPGI in regime sostitutivo delle
corrispondenti forme di previdenza obbligatoria viene trasferita, limitatamente alla gestione
sostitutiva, all’INPS che succede nei relativi rapporti attivi e passivi. In particolare, dalla predet-
ta data sono iscritti all’AGO per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti dei lavoratori dipendenti i
giornalisti professionisti, i pubblicisti e i praticanti titolari di un rapporto di lavoro subordinato di
natura giornalistica (nonché i titolari di posizioni assicurative e titolari di trattamenti pensionistici
diretti e ai superstiti già iscritti presso la medesima forma). Conseguentemente, il regime pen-
sionistico di tali categorie di lavoratori viene uniformato, nel rispetto del principio del pro-rata,
a quello degli iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti (FPLD). In particolare, l’importo
della pensione è determinato dalla somma (art. 1, comma 103, L. 234/2021):
— delle quote di pensione corrispondenti alle anzianità contributive acquisite fino al 30 giugno
2022, calcolate applicando le disposizioni vigenti presso l’INPGI;
— della quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive acquisite a decorrere dal
1° luglio 2022, calcolata applicando le disposizioni vigenti nel FPLD.

2 L’assistenza sociale
2.1 Il ruolo degli ambiti territoriali nelle politiche sociali della legge di bilancio 2022
I livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) sono costituiti dagli interventi, dai servizi,
dalle attività e dalle prestazioni integrate che la Repubblica assicura sulla base di quanto previ-
sto dalla Costituzione (art. 117, comma 2, lett. m)) e in coerenza con i principi e i criteri indicati
dalla L. 328/2000 sul sistema integrato di interventi e servizi sociali (artt. 1 – 2), con carattere
di universalità su tutto il territorio nazionale per garantire qualità della vita, pari opportunità,
non discriminazione, prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di svantaggio e di
vulnerabilità (art. 1, comma 159, L. 234/2021).
Così definiti i LEPS, la legge di bilancio 2022 rimette poi agli ambiti territoriali sociali
(ATS) la loro realizzazione, in quanto costituiscono la sede necessaria nella quale programma-
re, coordinare, realizzare e gestire gli interventi, i servizi e le attività utili al raggiungimento
dei LEPS medesimi (art. 1, comma 160). Si intende, infatti, sia garantire la programmazione, il
coordinamento e la realizzazione dell’offerta integrata dei LEPS sul territorio, sia concorrere alla
piena attuazione degli interventi previsti dal Programma nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)
nell’ambito delle politiche per l’inclusione e la coesione sociale, diretto a rimediare ai danni
economici e sociali della crisi pandemica.
Sono ferme le previsioni del D.Lgs. 147/2017 in tema di coordinamento dei servizi sociali (art. 23).

Nell’ambito dei servizi socio-assistenziali volti a promuovere la continuità e la qualità di vita


a domicilio e nel contesto sociale di appartenenza delle persone anziane non autosufficienti,
la legge di bilancio 2022 individua l’offerta dei servizi e degli interventi garantita dagli ATS e
raggruppata in aree (art. 1, comma 162, L. 234/2021).
L’offerta può essere integrata da contributi, diversi dall’indennità di accompagnamento (L.
18/1980), per il sostegno della domiciliarità e dell’autonomia personale e il supporto ai familiari
che partecipano all’assistenza (art. 1, comma 164, L. 234/2021).
Tali contributi possono essere utilizzati esclusivamente per remunerare il lavoro di cura svolto da ope-
ratori titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore, o per acquistare i
servizi forniti da imprese qualificate nel settore dell’assistenza sociale non residenziale.

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Gli ATS e il servizio sanitario nazionale (SSN) garantiscono alle persone in condizioni di non
autosufficienza l’accesso ai servizi sociali e ai servizi sociosanitari attraverso punti unici di acces-
so (PUA), che hanno la sede operativa presso le articolazioni del servizio sanitario denominate
«Case della comunità», presso i quali operano equipe integrate composte da personale appar-
tenente al SSN e agli ATS. Tali equipe integrate assicurano la funzionalità delle unità di valuta-
zione multidimensionale (UVM) della capacità bio-psico-sociale dell’individuo; sulla base della
valutazione dell’UVM, con il coinvolgimento della persona in condizioni di non autosufficienza e
della sua famiglia o dell’amministratore di sostegno, l’equipe integrata procede alla definizione
del progetto di assistenza individuale integrata (PAI), contenente l’indicazione degli interventi
modulati secondo l’intensità del bisogno (art. 1, comma 163, L. 234/2021).

AREE DI INTERVENTO DEGLI ATS IN FAVORE DELLE PERSONE ANZIANE NON AUTOSUFFICIENTI
AREA 1 AREA 2 AREA 3
assistenza domiciliare sociale e servizi sociali di sollievo per le per- servizi sociali di supporto per le
assistenza sociale integrata con i sone anziane non autosufficienti e persone anziane non autosuffi-
servizi sanitari le loro famiglie cienti e le loro famiglie
• servizio rivolto a persone • pronto intervento per le • messa a disposizione di stru-
anziane non autosufficienti o emergenze temporanee, menti qualificati per favorire
a persone anziane con ridot- diurne e notturne, gestito da l'incontro tra la domanda e
ta autonomia o a rischio di personale qualificato l'offerta di lavoro degli as-
emarginazione, che richiedo- • servizio di sostituzione tem- sistenti familiari, in colla-
no supporto nello svolgimen- poranea degli assistenti fa- borazione con i Centri per
to delle attività fondamentali miliari in occasione di ferie, l'impiego del territorio
della vita quotidiana carat- malattia e maternità • assistenza gestionale, legale
terizzato dalla prevalenza • attivazione e organizzazione e amministrativa alle famiglie
degli interventi di cura della mirata dell'aiuto alle famiglie per l'espletamento di adem-
persona e di sostegno psico- valorizzando la collaborazio- pimenti
socio-educativo anche ad ne volontaria delle risorse in-
integrazione di interventi di formali di prossimità e quella
natura sociosanitaria degli enti del Terzo settore
• soluzioni abitative median- anche mediante gli strumenti
te ricorso a nuove forme di di programmazione e proget-
coabitazione solidale delle tazione partecipata, nonché
persone anziane sulla base delle esperienze
• rafforzamento degli interventi di prevenzione, di solidarietà
delle reti di prossimità inter- intergenerazionale e di volon-
generazionale e tra persone tariato locali
anziane
• adattamenti dell'abitazione
alle esigenze della persona
con soluzioni domotiche e
tecnologiche che favoriscono
la continuità delle relazioni
personali e sociali a domicilio
• servizi di telesoccorso e tele-
assistenza

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2.2 Dalla pluralità delle prestazioni assistenziali a sostegno della famiglia al


nuovo assegno unico e universale (AUU)
Il D.Lgs. 29 dicembre 2021, n. 230 ha istituito l’assegno unico e universale (AUU) dal 1°
marzo 2022, regolamentando, in attuazione della L. 46/2021, le modalità per il superamento o
la soppressione di alcune prestazioni economiche di sostegno alla famiglia di natura assistenziale
fondate sul medesimo principio di universalità (art. 10).
Nell’AUU confluiscono progressivamente anche benefici di natura previdenziale, quali l’assegno per il
nucleo familiare e gli assegni familiari, che cessano di essere riconosciuti dalla predetta data limitatamente
ai nuclei familiari con figli e orfanili (art. 10, comma 3, D.Lgs. 230/2021).

La L. 46/2021 ha, infatti, previsto il graduale superamento o la soppressione delle seguenti


misure assistenziali (art. 3, comma 1):
— assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori (art. 65 L. 448/1998);
— assegno di natalità, cd. bonus bebé (art. 1, comma 125, L. 190/2014);
— premio alla nascita o per l’adozione del minore, cd. bonus mamme domani (art. 1, comma
353, L. 232/2016).
Nel 2022 l’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori è riconosciuto esclusiva-
mente con riferimento alle mensilità di gennaio e febbraio: la disciplina è, infatti, abrogata dal
1° marzo (art. 10, comma 2, D.Lgs. 230/2021; msg. INPS 31 dicembre 2021, n. 4748).
In conseguenza dell’introduzione dell’AUU, dal 1° gennaio 2022 il premio alla nascita non è
erogato per effetto dell’espressa abrogazione della disciplina (art. 10, comma 1, D.Lgs. 230/2021),
mentre l’assegno di natalità non è stato riconfermato così da essere «assorbito» nella nuova
misura (art. 1, comma 362, L. 178/2020).
Dal 1° gennaio 2022 è inoltre abrogata la normativa sul Fondo di sostegno alla natalità (artt. 1, commi
348 e 349, L. 232/2016, e 10, comma 6, D.Lgs. 230/2021).

L’AUU, invece, non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido (msg. INPS 47/2021).
2.3 Osservatorio nazionale per l’assegno unico e universale
Il D.Lgs. 230/2021 ha istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento
per le politiche della famiglia, l’Osservatorio nazionale per l’assegno unico e universale per
i figli a carico con funzioni di supporto tecnico-scientifico per lo svolgimento delle attività di
analisi, monitoraggio e valutazione d’impatto del nuovo assegno (art. 9).
L’Osservatorio è presieduto dal Presidente dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia (art. 1,
commi 1250 e 1253, L. 296/2006) ed è composto, fra gli altri, da un rappresentante del Ministero
del Lavoro e delle Politiche sociali e un rappresentante dell’INPS, nonché da un membro designato
dal Presidente dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità (L. 18/2009).
Nello svolgimento delle funzioni, l’Osservatorio:
— coordina le proprie attività di ricerca con quelle dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia e
dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza (L. 451/1997);
— predispone per l’Autorità politica delegata per la famiglia una relazione semestrale sullo
stato di implementazione dell’assegno, individuando anche le possibili azioni da realizzare
per una maggiore efficacia dell’intervento.
A tal fine, l’INPS realizza un osservatorio statistico sui beneficiari dell’assegno aggiornato mensilmente
e pubblicato sul sito istituzionale dell’Istituto e trasmette all’Osservatorio una relazione trimestrale
sugli aspetti amministrativi-gestionali.

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2.4 La riforma della disabilità


La L. 22 dicembre 2021, n. 227 ha previsto la revisione e il riordino delle disposizioni vigenti
in materia di disabilità, in attuazione dei principi costituzionali (artt. 2, 3, 31 e 38) e in conformità
alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (2006), alla Strategia
per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 e alla risoluzione del Parlamento europeo sulla
protezione delle persone con disabilità (2021).
L’obiettivo è garantire alla persona con disabilità di ottenere il riconoscimento della propria
condizione per consentirne il pieno esercizio dei diritti civili e sociali, compresi il diritto alla vita
indipendente e alla piena inclusione sociale e lavorativa, nonché l’effettivo e pieno accesso al
sistema dei servizi, delle prestazioni, dei trasferimenti finanziari e di ogni altra relativa agevola-
zione, e di promuovere l’autonomia della persona con disabilità e il suo vivere su base di pari
opportunità con gli altri, nel rispetto dei principi di autodeterminazione e di non discriminazione.
A tal fine, è rimesso al Governo il compito di emanare le disposizioni (decreti legislativi) nei
seguenti ambiti fondamentali:
— definizione della condizione di disabilità;
— revisione, riordino e semplificazione della normativa di settore;
— accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base;
— valutazione multidimensionale della disabilità, realizzazione del progetto di vita individuale,
personalizzato e partecipato;
— informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione;
— riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità;
— istituzione di un Garante nazionale delle disabilità;
— potenziamento dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, istituito
presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

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