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sulla vita
Luca Anzilli
versione: settembre 2018
2 Valutazione di polizze assicurative sulla vita
1 Le assicurazioni di persone 9
1.1 Le assicurazioni sulla durata di vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
1.1.1 Le assicurazioni in caso di vita . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
1.1.2 Le assicurazioni in caso di morte . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
1.1.3 Le assicurazioni miste . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
1.2 Le assicurazioni sulla salute . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
3.6.5 Controassicurazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
3.6.6 Premio puro e premio di tariffa . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
3.7 Polizza tradizionale non rivalutabile: valutazione agli anniversari di
contratto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
3.7.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
3.7.2 Lo schema di riferimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
3.7.3 Riserva prestazioni e Riserva premi . . . . . . . . . . . . . . . . 34
3.7.4 Riserva matematica ai premi puri . . . . . . . . . . . . . . . . . 34
3.7.5 Assicurazione mista tradizionale . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
3.7.6 Equazione di Kanner-Fouret . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35
3.7.7 Premio di rischio e premio di risparmio . . . . . . . . . . . . . 36
3.7.8 Riserva matematica retrospettiva . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
3.8 Utile atteso, formula di Homans e scomposizione dell’utile . . . . . . . 36
3.8.1 Utile totale atteso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
3.8.2 Utile annuo atteso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37
3.8.3 Formula di Homans e scomposizione dell’utile . . . . . . . . . . 37
3.8.4 Relazione tra utile totale atteso e utile annuo atteso . . . . . . 38
3.8.5 Cash flow annuo atteso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
3.9 Prudenzialità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 39
3.10 Perdita aleatoria . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
3.11 Modello attuariale a tempo continuo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
3.11.1 Prestazioni e premi nel modello a tempo continuo . . . . . . . 40
3.11.2 Basi tecniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
3.11.3 Valori attuariali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
3.11.4 Calcolo del premio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
3.11.5 Riserva matematica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
3.11.6 Equazione differenziale di Thiele . . . . . . . . . . . . . . . . . 42
3.11.7 Scomposizione del premio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
3.12 Analisi di utili e cash flow in un portafoglio di polizze vita . . . . . . . 44
3.12.1 Analisi senza spese e riscatti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
3.12.2 Analisi con spese e senza riscatti . . . . . . . . . . . . . . . . . 46
3.12.3 Analisi con spese e riscatti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
3.12.4 Analisi con capitale proprio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
Le assicurazioni di persone
Le assicurazioni di persone sono quelle assicurazioni che offrono coperture per rischi
inerenti la vita umana. Si possono suddividere in:
• assicurazioni sulla durata di vita, che coprono i bisogni derivanti dalla aleato-
rietà della vita umana;
• assicurazioni sulla salute, che coprono i bisogni (impossibilità di percepire red-
dito o spese mediche) originati da alterazioni dello stato di salute, quali “infor-
tunio” o “malattia”;
• coperture assicurative (previdenze) che coprono eventi dovuti all’evoluzione del
nucleo familiare, quali matrimonio, nascite, studio, . . . .
Con tale contratto l’assicuratore si impegna a pagare al beneficiario delle somme pre-
fissate (o determinabili in modo prefissato) nel caso in cui si verifichino prestabiliti
eventi inerenti la sopravvivenza dell’assicurato (o degli assicurati, o “teste” assicurate).
Tali somme sono chiamate benefici (o prestazioni).
- assicurazioni miste.
Si distinguono in:
- assicurazione di annualità, in cui una persona che deve pagare una certa rendita
temporanea si assicura in maniera che, qualora il suo decesso dovesse avvenire
prima di aver pagato tutte le rate, l’assicuratore paghi le rate residue (al fine di
tutelare gli eredi);
- family income insurance, in cui si garantisce ai familiari dell’assicurato una rendita
temporanea in caso di morte dell’assicurato stesso.
Nella pratica assicurativa interessano comunque solo quelle combinazioni in cui l’assicurato-
re effettua certamente almeno un pagamento, indipendentemente da quanto resti in
vita l’assicurato. Tali prodotti assicurativi si rivelano infatti più graditi, e sono noti
anche come “assicurazioni di tipo misto”.
L’assicurazione in caso morte a vita intera è pertanto anch’essa di tipo misto.
Rientra in questa categoria anche l’assicurazione a termine fisso che prevede il paga-
mento del capitale alla scadenza, indipendentemente dal fatto che l’assicurato sia o
non sia in vita. Formalmente tale contratto può essere infatti visto come combinazione
di una assicurazione di capitale differito e di una assicurazione caso morte temporanea
che preveda il pagamento alla scadenza (invece che al decesso).
- assicurazione Dread Disease (o DD); è una copertura per malattie gravissime, che
può anche essere offerta in abbinamento con assicurazioni vita;
- assicurazione Long Term Care; copre i bisogni di assistenza che possono presentarsi
in età avanzata, a causa della riduzione dell’autosufficienza (in genere l’assicu-
ratore corrisponde una rendita con più livelli di rata, in relazione al grado di
mancanza di autosufficienza).
F0 (t) = P(T0 ≤ t) .
Osserviamo che
P(t < Tx ≤ t + ∆t)
fx (t) = lim
∆t→0 ∆t
Riesce
S(x) − S(x + t)
Fx (t) = (2.1)
S(x)
e
S 0 (x + t)
fx (t) = − .
S(x)
px := 1 px , qx := 1 qx .
Si definisce
t/h qx = P(t < Tx ≤ t + h) = P(x + t < T0 ≤ x + t + h | T0 > x) .
Osserviamo che dalla definizione risulta 0/h qx = h qx . Inoltre, poiché {Tx ≤ t + h} =
{Tx ≤ t} ∪ {t < Tx ≤ t + h} si ha
t/h qx = Fx (t + h) − Fx (t) = t+h qx − t qx
Sussistono le seguenti relazioni:
S(x + t)
t px = ,
S(x)
S(x) − S(x + t)
t qx = , (2.2)
S(x)
S(x + t) − S(x + t + h)
t/h qx = .
S(x)
La funzione di sopravvivenza per un individuo di età x è definita come Sx (t) = t px .
µx+h
µx = α eβx , α, β > 0 .
µx = α1 eβ1 x + α2 e−β2 x + γ ,
con α1 , β1 , α2 , β2 > 0 e γ ≥ 0.
Legge di Thiele. Per modellizzare l’andamento della mortalità nella fascia 18-25 anni
si può utilizzare la seguente espressione
1 2
µx = α1 eβ1 x + α2 e−β2 x + α3 e− 2 β3 (x−γ) ,
con α1 , β1 , α2 , β2 > 0 e α3 , β3 , γ ≥ 0.
lx − lx+1
qx =
lx
lx − lx+1
m̃x =
(lx + lx+1 )/2
ex = E [Kx ]
lx+1 + lx+2 + · · · + lw
ex =
lx
Vita media completa
e̊x = E [Kx0 ]
Kx0 = Kx + 1
2
1
e̊x = ex +
2
2.4.2
Definiamo
t px,y = P(Tx,y > t)
Osservato che
0 00
Tx,y > t ⇐⇒ Tx > t ∧ Ty > t
0 00
nell’ipotesi che Tx e Ty siano v.a. indipendenti e identicamente distribuite risulta
t px,y = t px t py
e inoltre
µx,y (t) = µ(x + t) + µ(y + t) .
Se si considera la legge di Gompertz µ(x) = α eβx risulta
µx = α eβx + γ
P(Tx,y > t) = t px + t py − t px t py .
• calcolare i premi;
• la struttura finanziaria secondo la quale scontare gli importi futuri: occorre cioè
adottare un TASSO ANNUO i;
• la struttura probabilistica che descrive la durata della vita umana: occorre cioè
adottare una TAVOLA DI MORTALITÀ.
Prestazioni:
Premi:
Casi particolari:
– se la polizza prevede il pagamento di un premio unico U si pone A0 = U e
A1 = · · · = An−1 = 0;
– se la polizza prevede il pagamento di un premio periodico costante A (pagabile
per tutta la durata contrattuale) si pone A0 = A1 = · · · = An−1 = A.
dove
em := Cm · 1{m−1<T ≤m} ,
C m = 1, 2, . . . , n ,
x
dove
e m := Dm · 1{T >m} ,
D m = 1, 2, . . . , n .
x
dove
ej := Aj · 1{T >j} ,
A j = 0, 1, . . . , n − 1 .
x
A
e0 A
e1 A
e2 A
en−1 PREMI
| | | | | -
0 1 2 . . . . n−1 n
C
e1 C
e2 C
en−1 C
en
PRESTAZIONI
D
e1 D
e2 D
e n−1 D
en
Valori attuariali
Introduciamo la nozione di valore attuariale per i flussi di prestazioni e premi per una
polizza tradizionale non rivalutabile.
Il valore attuariale del flusso delle prestazioni, all’epoca t = 0, è definito come la
speranza matematica del valore attuale aleatorio delle prestazioni
h i
W0 (B)
e = E W (0, B)e
e quindi
n
X n
X
W0 (B)
e = Cm (1 + i)−m m−1/1 qx + Dm (1 + i)−m m px ,
m=1 m=1
cioè W0 (B)
e = W0 (C)
e + W0 (D).
e
Analogamente, il valore attuariale del flusso dei premi, all’epoca t = 0, è definito come
h i
W0 (A)
e = E W (0, A) e
da cui si ottiene
n−1
X
W0 (A)
e = Aj (1 + i)−j j px . (3.1)
j=0
W0 (A)
e =U.
Principio di equivalenza
Il principio di equivalenza (o principio di equità) stabilisce che in un contratto assicu-
rativo il valore attuariale dei premi, all’emissione del contratto (cioè all’epoca t = 0),
sia uguale al valore attuariale, valutato alla stessa epoca, dei benefici.
In termini formali:
W0 (A)
e = W0 (B) e .
U = W0 (B)
e .
Il premio periodico puro costante A pagabile per tutta la durata contrattuale (all’inizio
di ogni anno) è dato da (ponendo A0 = A1 = · · · = An−1 = A):
W0 (B)
e
A= n−1
, (3.3)
X
−j
(1 + i) j px
j=0
o, equivalentemente,
U
A= n−1
.
X
−j
(1 + i) j px
j=0
Se è previsto il pagamento del premio periodico A solo per i primi h anni, con h ≤ n,
risulta
U
A = h−1 .
X
(1 + i)−j j px
j=0
Condizione di finanziamento
Osserviamo che la condizione
W0 (A)
e = W0 (B)
e
Wt (B)
e ≥ Wt (A)
e per ogni t > 0.
dove
lx+m−1 − lx+m
m−1/1 qx = per m = 1, 2, . . . , n − 1 ,
lx
αm =
lx+n−1
n−1/1 qx + n px = n−1 px = per m = n .
lx
n
X
È immediato verificare che risulta αm = 1.
m=1
Un esempio numerico
Si consideri una assicurazione mista ordinaria (mista semplice) con capitale assicurato
C = 100.000 Euro e durata n = 30 anni, stipulata da un individuo maschio all’età di
x = 45 anni.
Impiegando come basi tecniche le Tavole di Sopravvivenza, Italia, Maschi, 1992 ed un
tasso tecnico pari al 3% annuo il premio unico puro è pari a Euro 46.866.
Impiegando come basi tecniche la legge di Makeham con parametri α = 7, 586 · 10−5 ,
β = 0, 0875, γ = 0, 0005, ed un tasso tecnico pari al 3% annuo il premio unico puro
ammonta a Euro 48.133.
(Per la scelta dei valori per i parametri α, β e γ si è seguito: E. Pitacco, A. Olivieri:
Introduzione alla teoria attuariale delle assicurazioni di persone, Quaderno UMI n.42,
Pitagora Editrice, Bologna, 1997).
Dimostrazione.
P(Kx = m) = m/1 qx , m = 0, 1, . . . , ω − x
Quindi
" Kx
# ω−x ω−x
X X X
U =E R(1 + i)−m = R(1 + i)−m P(Kx = m) = R(1 + i)−m m/1 qx
m=1 m=1 m=1
Proposizione 3.6.2.
ω−x
X 1 − (1 + i)−m
U= R m/1 qx
m=1
i
risulta allora
n−1
(N )
X
W0 (B)
e = Aj (1 + i)−j j px .
j=0
Il flusso dei premi naturali soddisfa dunque per costruzione (per la (3.1)) il principio
di equivalenza. Inoltre il premio naturale rappresenta il costo atteso del periodo a cui
si riferisce, valutato ad inizio del periodo stesso.
Siano A0 , A1 , . . . , An−1 i premi previsti dalla polizza assicurativa. I premi di riserva
sono definiti come
(AS) (N )
Aj = Aj − Aj j = 0, 1, . . . , n − 1 .
Si noti che il segno dei premi di riserva può essere positivo o negativo. Se il segno è
positivo si accantona, se negativo si utilizzano gli accantonamenti.
Il premio di una polizza assicurativa può essere espresso come la somma del premio
naturale e del premio di riserva:
(N ) (AS)
Aj = Aj + Aj .
(1 + i)−j j px
aj = n−1
, j = 0, 1, . . . , n − 1 ,
X
−m
(1 + i) m px
m=0
n−1
X
risulta aj ≥ 0, aj = 1, e inoltre, per la (3.3),
j=0
n−1
(N )
X
A= aj Aj .
j=0
Il premio costante è dunque media pesata dei premi naturali, con pesi a0 ,a1 ,...,an−1 .
Osservazione. Il premio naturale riveste grande importanza dal punto di vista tec-
nico, ma ha scarsa rilevanza sul piano commerciale. Nelle assicurazioni caso morte
infatti i premi naturali presentano un andamento crescente, in quanto la probabilità
di decesso dell’assicurato aumenta con il crescere dell’età dell’individuo. Un simile
prodotto assicurativo riesce pertanto poco gradito all’assicurato. Nelle assicurazioni
di capitale differito caso vita, inoltre, i premi naturali sono nulli per tutto il periodo
del differimento; con l’impiego dei premi naturali pertanto l’assicurazione perde il suo
carattere di accumulo dei premi al fine di costituire le prestazioni.
Per questi motivi, nella pratica non si applica il premio naturale.
C m = Cm · m−1/1 qx , m = 1, 2, . . . , n ,
D n = Dn · n px .
Aj = Aj · j p x j = 0, 1, . . . , n − 1 .
Il premio unico puro per una polizza mista tradizionale non rivalutabile si può dunque
esprimere come
Xn
U= C m · (1 + i)−m + Dn · (1 + i)−n ,
m=1
cioè come il valore attuale (in senso puramente finanziario) delle prestazioni probabi-
lizzate.
dove il valore attuariale è calcolato impiegando basi tecniche del primo ordine.
Il premio Π effettivamente richiesto, detto premio di tariffa, è maggiore del premio
puro U :
Si osservi che, poiché il premio puro è determinato impiegando una misura di proba-
bilità P e un tasso tecnico i prudenziali, il premio puro include già un caricamento
implicito.
Le spese normalmente considerate sono: spese di acquisizione del contratto, spese di
incasso premi, spese generali di gestione.
Egli non può disporre liberamente di tale somma in quanto ha assunto degli impegni.
In particolare se l’assicurato dovesse decedere nel corso del primo anno di contratto,
si dovrà liquidare il capitale C; nel caso contrario non si dovrà pagare alcuna somma,
ma ugualmente, tenendo conto degli impegni futuri, si dovrà accantonare per l’anno
seguente un importo adeguato. Tale importo prende il nome di riserva matematica
del primo anno e si indica con V1 .
Pertanto, alla data di stipula del contratto di assicurazione, un bilancio di previsione
riferito alla chiusura del suo primo anno di vita è il seguente:
U · (1 + i) = C · qx + V1 · px
dove qx è la probabilità che l’assicurato deceda nel corso del primo anno di contratto
e px è la probabilità dell’evento contrario.
L’equazione precedente stabilisce che, con il montante realizzato investendo il premio
U per un anno (al tasso tecnico annuo i), si dovrà provvedere con probabilità qx a
erogare l’importo C e con probabilità px ad accantonare la riserva V1 .
Con analoga argomentazione si ottiene per il secondo anno la relazione
V1 · (1 + i) = C · qx+1 + V2 · px+1
con t = 1, 2, . . . , n − 1.
Si noti che nella precedente relazione vi è la netta separazione del fattore finanziario
da quello demografico; si osservi inoltre che pur essendo gli importi riferiti finanziaria-
mente all’epoca t + 1, il riferimento probabilistico è sempre all’epoca t. Tale relazione
è nota come equazione di Kanner-Fouret.
• Scadenzario di riferimento: m = t, t + 1, t + 2, . . . , n.
• Premi aleatori: A
et , A
et+1 , . . . , A
en−1 .
A
et A
et+1 A
et+2 A
en−1 Premi
| | | | | -
per i premi.
e quindi
n
X n
X
−(m−t)
Vt (B)
e = Cm (1 + i) m−t−1/1 qx+k + Dm (1 + i)−(m−t) m−t px+t .
m=t+1 m=t
cioè
Vt = Wt (B)
e − Wt (A)
e .
Si noti che risulta Vn = Dn (condizione a scadenza).
dove
m−t−1/1 qx+t per m = t + 1, t + 2, . . . , n − 1 ,
αm =
n−t−1/1 qx+t + n−t px+t = n−t−1 px+t per m = t .
n
X
Si noti che riesce αm = 1.
m=t+1
stessa, per un importo pari a Ct+1 − Vt+1 , al fine di corrispondere il capitale Ct+1 in
caso di decesso dell’assicurato nel corso del periodo considerato.
• t = 0 è l’epoca di valutazione;
La base tecnica (realistica) del secondo ordine sarà indicata con (i∗ , P ∗ ).
dove i valori attuariali sono calcolati impiegando una base tecnica (realistica) del
secondo ordine (i∗ , P ∗ ). Esplicitando, si ha
n−1
X n
X
u∗ = Aj (1 + i∗ )−j j p∗x − Cm (1 + i∗ )−m ∗
m−1/1 qx − Dn (1 + i∗ )−n n p∗x . (3.5)
j=0 m=1
Definizione 3.8.2. Sia (i∗ , P∗ ) una base tecnica (realistica) del secondo ordine. Si
definisce per t = 0, 1, . . . , n − 1
∗
F ut+1 = (Vt + At ) (i∗ − i)
l’utile finanziario e
∗ ∗
D ut+1 = (Ct+1 − Vt+1 ) (qx+t − qx+t )
u∗t+1 = ∗
F ut+1 + ∗
D ut+1 .
∗
F ut+1 > 0 ⇐⇒ i < i∗ ,
• per determinare i premi di una polizza assicurativa con capitale sotto rischio
positivo, come ad esempio le coperture assicurative caso morte e le assicurazioni
a miste, si sceglierà una tavola di sopravvivenza con una mortalità più elevata
rispetto a quella realisticamente attesa;
• per le polizze assicurative con capitale sotto rischio negativo, come ad esempio le
assicurazioni di capitale differito e le rendite vitalizie, si adotterà invece una tavo-
la di sopravvivenza con una mortalità più bassa rispetto a quella realisticamente
attesa.
n−1
−(t+1)
X
u∗ = u∗t+1 (1 + i∗ ) ∗
t px . (3.9)
t=0
e, sostituendo, risulta
n−1
−(t+1)
X
u∗t+1 (1 + i∗ ) ∗
t px =
t=0
n−1 n−1
−t −t
X X
= Vt (1 + i∗ ) ∗
t px + At (1 + i∗ ) ∗
t px
t=0 t=0
n−1 n−1
−(t+1) −(t+1)
X X
− Ct+1 (1 + i∗ ) ∗
t/1 qx − Vt+1 (1 + i∗ ) ∗
t+1 px
t=0 t=0
n−1 n−1
−t −(t+1) −n
X X
= At (1 + i∗ ) ∗
t px − Ct+1 (1 + i∗ ) ∗
t/1 qx + V0 − Vn (1 + i∗ ) ∗
n px
t=0 t=0
n−1 n
−t −m −n
X X
= At (1 + i∗ ) ∗
t px − Cm (1 + i∗ ) ∗
m−1/1 qx − Dn (1 + i∗ ) ∗
n px = u∗
t=0 m=1
Esso rappresenta il flusso di cassa riferito all’anno di contratto t + 1 per una polizza
in-essere all’epoca t.
Dalla relazione (3.10) segue
u∗t+1 = ft+1
∗
+ Vt (1 + i∗ ) − Vt+1 p∗x+t per t = 0, 1, . . . , n − 2 ,
u∗n = fn∗ + Vn−1 (1 + i ) . ∗
3.9 Prudenzialità
Con il termine prudenzialità si indica la capacità della base tecnica di primo ordine di
produrre un caricamento (implicito) di sicurezza e dunque un utile atteso positivo in
relazione ad una assegnata base tecnica di secondo ordine (realistica).
Sono state avanzate diverse definizioni di prudenzialità (non necessariamente equiva-
lenti). In questa sede presentiamo tre diverse definizioni.
Fissata la base tecnica (di secondo ordine) (i∗ , P ∗ ), la base tecnica (di primo ordine)
(i, P ) si dice prudenziale rispetto alla base tecnica (i∗ , P ∗ ) se risulta:
• (Definizione A) u∗ ≥ 0;
dove Vt∗ è la riserva valutata con la base tecnica di secondo ordine (i∗ , P ∗ ) e Vt quella
calcolata con i premi calcolati impiegando la base tecnica di primo ordine (i, P ).
La riserva Vt∗ si chiama riserva di secondo ordine.
Osservazione 3.9.1. È chiaro che se una base tecnica è prudenziale secondo la defi-
nizione (B) è anche prudenziale secondo la definizione (A). Inoltre, una base tecnica
prudenziale secondo la definizione (C) è anche prudenziale secondo la definizione (A).
Infatti risulta
u∗ = −V0∗ ≥ −V0 = 0 .
Si può anche provare che se una base tecnica è prudenziale secondo la definizione (B)
lo è anche secondo la definizione (C).
• le prestazioni:
ct = capitale caso morte pagato all’istante t in caso di decesso dell’assicurato
all’istante t
dt = prestazione caso vita pagata all’istante t
• i premi:
at = intensità istantanea di premio .
Per il primo integrale si ha, osservato che E = {(t, s); 0 < t < n, 0 < s < t} =
{(t, s); 0 < s < n, s < t < n},
Z n Z n Z t Z n Z n
−rs
V
g (t)fx (t) dt = ds e ds fx (t) dt = fx (s) dt ds e−rs ds
0 0 0 0 s
Z n
= (Fx (n) − Fx (s)) ds e−rs ds
0
Z n Z n
= Fx (n) ds e−rs ds − Fx (s) ds e−rs ds
0 0
Pertanto
Z n Z n Z n
W0V = E g V (Tx ) = ds e−rs ds − Fx (s) ds e−rs ds = (1 − Fx (s)) ds e−rs ds
0 0 0
utilizzando la (3.14).
Osservazione 3.11.2. L’equazione differenziale di Thiele rappresenta la versione con-
tinua dell’equazione (alle differenze) di Kanner-Fouret. L’analogia con l’equazione di
Kanner-Fouret (3.4) risulta maggiormente evidente se si esprime la (3.13) come
(S) dVt
at = − r Vt (3.15)
dt
e il premio di rischio
(R)
at = (ct − Vt )µx+t
si ha quindi la seguente scomposizione per il premio
(S) (R)
at = at + at .
ft = cash flow atteso per l’anno t per singolo contratto in-essere all’epoca t − 1
FtI = cash flow atteso per l’anno t relativo all’intero portafoglio in-essere all’epoca t−1
(emerging cost)
fˆt = cash flow annuo atteso per l’anno t per singolo contratto emesso in t = 0
ut = utile annuo atteso per l’anno t per singolo contratto in-essere all’epoca t − 1
Valutazioni:
Nt = Nt−1 − Bt ,
Ât = Nt At ,
Ĉt = Bt Ct ,
D̂n = Nn Dn ,
Vn = Dn
Vt = (1 + i)−1 [(Ct+1 − Vt+1 ) qx+t + Vt+1 ] − At (t = n − 1, n − 2, . . . , 0) ,
• cash flow atteso per l’anno t per singolo contratto in-essere all’epoca t − 1
ft = At−1 (1 + i∗ ) − Ct qx+t−1
∗
(t = 1, . . . , n − 1)
∗ ∗ ∗
fn = An−1 (1 + i ) − Cn qx+n−1 − Dn (1 − qx+n−1 ),
• cash flow atteso per l’anno t relativo all’intero portafoglio in-essere all’epoca t−1
(emerging cost o cash flow industriale)
FtI = Nt−1 ft t = 1, . . . , n ,
Z0 = 0
Zt = Zt−1 (1 + i∗ ) + FtI t = 1, . . . , n .
Si definiscono inoltre
• cash flow annuo atteso per l’anno t per singolo contratto emesso in t = 0
FI
fˆt = t
N0
UtI
ût =
N0
Osserviamo che se il tasso di attualizzazione degli utili coincide con il tasso di rendi-
mento previsto i∗ risulta
I I
U(0,n) = F(0,n) .
Condizione di solvibilità
Zt ≥ V̂t
dove V̂t = Nt Vt .
Nt = Nt−1 − Bt ,
P̂t = Nt Pt ,
Ĉt = Bt Ct ,
D̂n = Nn Dn ,
Vn = Dn
Vt = (1 + i)−1 [(Ct+1 − Vt+1 ) qx+t + Vt+1 ] − At (t = n − 1, n − 2, . . . , 0) ,
• cash flow atteso per l’anno t per singolo contratto in-essere all’epoca t − 1
• cash flow atteso per l’anno t relativo all’intero portafoglio in-essere all’epoca t−1
(emerging cost)
FtI = Nt−1 ft t = 1, . . . , n ,
• fondo di portafoglio (i cash flow annui sono accumulati nel cosiddetto fondo di
portafoglio o life fund )
Z0 = 0
Zt = Zt−1 (1 + i∗ ) + FtI t = 1, . . . , n .
Si definiscono inoltre
• cash flow annuo atteso per l’anno t per singolo contratto emesso in t = 0
FI
fˆt = t
N0
UtI
ût =
N0
Osserviamo che se il tasso di attualizzazione degli utili coincide con il tasso di rendi-
mento previsto i∗ risulta
I I
U(0,n) = F(0,n) .
R0 = Rn = 0
Rt = (Nt−1 − Bt ) rt∗ t = 1, . . . , n − 1 ,
P̂t = Nt Pt ,
Bt C t ,
Rt Ht ,
Nn Dn ,
Vn = D
Vt = (1 + i)−1 [(Ct+1 − Vt+1 ) qx+t + Vt+1 ] − Pt (t = n − 1, n − 2, . . . , 0) ,
• cash flow atteso per l’anno t per singolo contratto (in-essere all’epoca t − 1)
• cash flow atteso per l’anno t relativo all’intero portafoglio (in-essere all’epoca
t − 1)
Ft = Nt−1 ft t = 1, . . . , n ,
• fondo di portafoglio
Z0 = 0
Zt = Zt−1 (1 + i∗ ) + Ft t = 1, . . . , n .
• utile annuo atteso per l’anno t con riferimento a un singolo contratto in-essere
all’epoca t − 1
• utile tecnico per l’anno t con riferimento a un singolo contratto in-essere all’epoca
t−1
uTt = D ut + E ut + W ut t = 1, . . . , n
UtI = Nt−1 ut t = 1, . . . , n ,
UtF = Nt−1 F ut
Si ha quindi
UtI = UtF + UtT
Valutazioni:
Z0 = −K0
Zt = Zt−1 (1 + i∗ ) + FtI − Kt t = 1, . . . , n
• Utile patrimoniale
Mt = Zt − V̂t
• Value-in-force (VIF)
n
X
V IFt = G(t,n) (ρ) = −Mt + Km (1 + ρ)−(m−t)
m=t+1
• Risulta
V IFt = P V F Pt − CCt
dove P V F Pt rappresenta il PVFP all’epoca t
n
X
I
P V F Pt = U(t,n) (ρ) = I
Um (1 + ρ)−(m−t)
m=t+1
e CCt (cost of capital) è il valore attuale delle perdite dovute alla differenza tra
ρ e i∗
Xn
CCt = Mm−1 (ρ − i∗ )(1 + ρ)−(m−t)
m=t+1
• Inoltre
n
X
V IFt = U(t,n) (ρ) − Mm−1 ρ (1 + ρ)−(m−t)
m=t+1
Indicatori di redditività:
Ut
ROEt =
Mt−1
Scadenzario:
Prestazioni:
• Dn è il capitale caso vita corrisposto alla scadenza n, nel caso in cui l’assicurato
sia in vita a tale epoca.
Premi:
Si suppone che il contratto di assicurazione preveda il pagamento di un premio unico
U . È il caso in cui il premio è versato dall’assicurato in un’unica soluzione al momento
della stipula del contratto (ingresso in assicurazione).
dove f1M , f2M , . . . , fnM , fnV sono opportune funzioni che definiscono il meccanismo di
rivalutazione delle prestazioni in funzione del valore dell’indice di riferimento.
Dn = N V · Sn .
Dn = Cn .
di valore, cioè
St − S0 St
jt = = − 1.
S0 S0
Il rapporto (total return)
St
S0
ha la stessa interpretazione di un fattore di capitalizzazione. Il valore al tempo t di un investimento
nell’indice effettuato in 0 per un importo C0 , è pari a
St
C0 · = C0 (1 + jt ) = N0 St
S0
dove N0 = C0 /S0 .
essendo il capitale iniziale caso morte C0 , il capitale iniziale caso vita D0 , i capitali
minimi garantiti caso morte GM M M
1 , G2 , . . . , Gn ed il capitale minimo garantito caso
V
vita Gn contrattualmente fissati.
In termini di numero di quote assicurate, le prestazioni si esprimono come
Cm = max N · Sm , GM m m = 1, 2, . . . , n
Dn = max N V · Sn , GVn .
Un caso particolare: C0 = D0
Se il capitale iniziale caso morte C0 è uguale al capitale iniziale caso vita D0 , risulta
N M = N V = N e Gn = GM V
n = Gn . Quindi, per l’indicizzazione con minimo garantito,
le prestazioni si esprimono come
Cm = max {N · Sm , Gm } m = 1, 2, . . . , n
Dn = Cn .
C0
Posto N = si ha
S0
Cm = max N · S m , Gm .
Osserviamo che la regola di indicizzazione a medie storiche non rientra nella tipologia
individuata dalle (4.1), ma nella classe più ampia
M
Cm = fm (S1 , . . . , Sm )
Dn = fnV (S1 , . . . , Sn ) .
• Per uno zero-coupon bond (zcb) unitario con scadenza in s, denotato con 1s ,
risulta
V (t, 1s ) = v(t, s)
dove v(t, s) è la legge finanziaria di sconto in vigore sul mercato all’epoca t.
• Il valore di mercato al tempo t di una posta monetaria certa Xs (il cui importo,
cioè, è noto all’epoca t) esigibile al tempo s, è dato da
Risulta
E L̄ = 0 ⇐⇒ U = n px V (0, Dn ) .
Pertanto il premio unico per la polizza index-linked di tipo capitale differito è calcolato
moltiplicando il prezzo del derivato V (0, Dn ) per la probabilità di sopravvivenza a
scadenza n px .
U = N · S0 = C0 .
Cm = max N M · Sm , GM M
M
· Sm − GM
m = Gm + max N m,0 ,
2 Ricordiamo la seguente proprietà matematica. Per ogni x, y ∈ R risulta:
• max{x, y} = y + max{x − y, 0} = x + max{y − x, 0},
• max{k x, k y} = k max{x, y} per ogni k ≥ 0.
GM
M M m
Cm = Gm + N · max Sm − M , 0 .
N
Dalla scomposizione call si deduce che la prestazione Cm può essere vista come la
somma di
• un contratto che paga al tempo t = m l’importo certo GM
m (zero-coupon bond
deterministico, con valore nominale Gm ),
• un numero N M di contratti che pagano al tempo t = m l’importo aleatorio
GM
Ym = max Sm − m , 0 .
NM
GM
V (0 , Ym ) = c0 S0 , m, m .
NM
GVn
V V
V V
Dn = max N · Sn , Gn = Gn + N · max Sn − V , 0 ,
N
3 Ricordiamoche una opzione finanziaria call di tipo europeo è un titolo (derivato) che conferisce
al detentore (holder ) il diritto (ma non l’obbligo) di acquistare una unità del bene sottostante a un
prezzo K prestabilito (detto prezzo di esercizio o strike price) e a una prefissata scadenza T (data di
esercizio).
si ottiene
GVn
V (0, Dn ) = GVn · v(0, n) + N V
· c0 S0 , n, V .
N
Per la (4.4), il premio unico è dato da
n
GM
X
m
U= GM
m · v(0, m) + N M
· c 0 S0 , m, m−1/1 qx
m=1
NM
(4.5)
GV
+ GVn · v(0, n) + N V · c0 S0 , n, nV n px .
N
I prezzi delle opzioni call europee, se tali opzioni finanziarie non sono quotate sui
mercati finanziari, possono essere calcolati (ad esempio) utilizzando la formula di
Black & Scholes.
Caso particolare C0 = D0
In questo caso si ha Cn = Dn , N = N M = N V , GM V
n = Gn . Quindi il premio unico
definito in (4.4) può essere espresso come
n
X
U= V (0, Cm ) · αm
m=1
dove
m−1/1 qx per m = 1, 2, . . . , n − 1 ,
αm =
n−1/1 qx + n px = n−1 px per m = n ,
n
X
(si osservi che αm ≥ 0 e αm = 1). Esplicitando, si ottiene
m=1
n n
X X Gm
U= Gm v(0, m) αm + N c0 S0 , m, αm . (4.6)
m=1 m=1
N
Osservazione 4.9.1. Le espressioni (4.5) e (4.6), oltre a fornire una formula per la
determinazione del premio unico, indicano anche una strategia di copertura dal rischio.
L’assicuratore, per coprirsi dal rischio finanziario, deve investire il premio acquistando
obbligazioni e un numero opportuno di opzioni call europee.
Caso particolare C0 = D0
In questo caso si ha Cn = Dn , N = N M = N V , GM V
n = Gn . Quindi il premio unico
definito in (4.4), espresso come
n
X
U= V (0, Cm ) αm ,
m=1
è pari a
n n
X Gm X Gm
U = N S0 + N p0 S0 , m, αm = C0 + N p0 S0 , m, αm .
m=1
N m=1
N
rappresenta quindi la quota di premio unico relativa alla garanzia di minimo, cioè è il
costo della garanzia di minimo.
Vtπ = Vt−1
π
+ βt−1 i + γt−1 St−1 ρt ,
per t = 1, 2, . . . , n, o equivalentemente
Bt − Bt−1 St − St−1
Vtπ − Vt−1
π
= βt−1 + γt−1 St−1
Bt−1 St−1
con V0π = β0 + γ0 S0 .
π
Osservazione 5.2.2. Osservato che βt−1 = Vt−1 − γt−1 St−1 si ha
Vtπ = Vt−1
π
(1 + i) + γt−1 St−1 (ρt − i) ,
da cui si ottiene
t−1
X
Vtπ = V0π (1 + i)t + γm Sm (ρm+1 − i) (1 + i)t−m+1 .
m=0
V1π = Y1
ossia
β1 + γ1 S1 = Y1
cioè, per la (5.2),
β0 (1 + i) + γ0 S1 = Y1 .
Risolvendo il sistema
β0 (1 + i) + γ0 S0 u = Cu
β0 (1 + i) + γ0 S0 d = Cd
si trova l’unica soluzione (β0∗ , γ0∗ ) data da
Cd u − Cu d Cu − Cd
β0∗ = , γ0∗ = .
(1 + i)(u − d) S0 u − S0 d
da cui si ricava la formula per il calcolo del prezzo dell’opzione call europea
1 (1 + i) − d (1 + i) − d
c0 (S, 1, K) = max{S0 u − K, 0} + max{S0 d − K, 0} .
1+i u−d u−d
β0∗ ≤ 0 , 0 ≤ γ0∗ ≤ 1 ,
come può essere facilmente verificato osservando che per la (5.3) vale la seguente
disuguaglianza: Cd u = max{S0 ud − Ku, 0} < max{S0 ud − Kd, 0} = Cu d.
Osservazione 5.3.3. Per una opzione put europea risulta
Pd u − Pu d Pu − Pd
β0∗ = , γ0∗ = .
(1 + i)(u − d) S0 u − S0 d
β0∗ ≥ 0 , −1 ≤ γ0∗ ≤ 0 .
dove
(1 + i) − d u − (1 + i)
q := , 1−q = (5.4)
u−d u−d
sono le probabilità risk-neutral (o probabilità aggiustate per il rischio). Pertanto si può
scrivere
c0 (S, 1, K) = (1 + i)−1 EQ0 [Y1 ]
Inoltre risulta
V (0, Y1 ) = (1 + i)−1 EQ
0 [f (S1 )] .
S0 = (1 + i)−1 EQ
0 [S1 ] . (5.5)
Esempio 5.3.8. Con riferimento al modello di mercato del precedente esercizio, de-
terminiamo il prezzo di un titolo strutturato che paga alla scadenza 1 la somma
max{S0 , S1 } − S1 . Osservato che risulta max{S0 , S1 } − S1 = max{S0 − S1 , 0} il
prezzo del titolo è pari a quello di una opzione put europea scritta sul titolo rischioso
30 · 3/8
S con scadenza 1 e prezzo di esercizio S0 , cioè p0 (S, 1, S0 ) = ≈ 9.3 (calcolare
1.2
tale prezzo anche con la relazione di parità call-put; inoltre determinare la strategia
replicante).
S0 u2
p
S0 u
p
1−
p
S0 S0 u d
p
1−
p
S0 d
1−
p
S0 d2
Costruiamo una strategia replicante, cioè un portafoglio (di hedging) π = (βt , γt )2t=0
tale che
V2π = Y2
ossia
β2 + γ2 S2 = Y2
cioè, per la (5.2),
β1 (1 + i) + γ1 S2 = Y2 .
Sia π1,0 = (β1,0 , γ1,0 ) il portafoglio al nodo (1, 0) corrispondente ad un calo del prezzo
nel primo periodo e π1,1 = (β1,1 , γ1,1 ) il portafoglio al nodo (1, 1) corrispondente ad
un rialzo del prezzo nel primo periodo.
Risolvendo il sistema (relativo al nodo (1, 1))
π ∗
∗ ∗ 1
V1,1 = β1,1 + γ1,1 S0 u = [Cuu q + Cud (1 − q)]
1+i
π ∗
∗ ∗ 1
V1,0 = β1,0 + γ1,0 S0 d = [Cud q + Cdd (1 − q)] ,
1+i
Pertanto
∗ 1 h π∗ π∗
i
V0π = β0∗ + γ0∗ S0 = V1,1 q + V1,0 (1 − q)
1+i
1 2
q Cuu + 2 q (1 − q) Cud + (1 − q)2 Cdd
= 2
(1 + i)
1 2
q Cuu + 2 q (1 − q) Cud + (1 − q)2 Cdd
c0 (S, 2, K) =
(1 + i)2
c0 (S, 2, K) = (1 + i)−2 EQ
0 [Y2 ] .
o, in forma esplicita,
n
X n
V (0, Yn ) = (1 + i)−n q j (1 − q)n−j f (S0 uj dn−j ) . (5.8)
j=0
j
Osservazione 5.5.5. Sia h il più piccolo intero non negativo tale che S0 uh dn−h > K,
cioè tale che
log(K/(S0 dn ))
h> . (5.10)
log(u/d)
Pertanto h è il minimo numero di movimenti al rialzo del prezzo del sottostante per
cui il valore a scadenza dell’opzione risulta positivo (in the money).
La formula (5.9) si può riscrivere allora come
n
1 X n j
q (1 − q)n−j S0 uj dn−j − K .
c0 (S, n, K) = n
(1 + i) j
j=h
Posto
uq
q 0 :=
1+i
si ha (osservato che uq + d(1 − q) = 1 + i)
d (1 − q)
1 − q0 = ,
1+i
e quindi la formula di valutazione (5.9) si può anche esprimere come
dove
X n
B(x; n, q) := q j (1 − q)n−j
j
j≥x
270 190
q
180 100
q
1−
q
120 52.5 90 10
q q
1−
80 q
60 5
27.5
q
1− 1−
q q
40 2.5 30 0
q
1−
q
20 0
1−
q
10 0
Si consideri un’opzione call europea scritta sul titolo S con scadenza n = 3 e prezzo
di esercizio K = 80. Siano S0 = 80, u = 3/2, d = 1/2, p = 0.6 e supponiamo (per
semplicità computazionale) i = 0.
Si trova che il prezzo dell’opzione in t = 0 è pari a 27.5. Inoltre risulta q = 0.5.
La stategia di replica prevede la costruzione del portafoglio iniziale (β0 , γ0 ) = (−22.5, 5/8).
Analizziamo l’evoluzione del portafoglio replicante (hedging) su una possibile traiet-
toria seguita dal prezzo del sottostante.
t ωt St Vtπ γt S t γt βt
0 80 27.5 5/8 50 −22.5
1 u 120 52.5 95/120 95 −42.5
2 d 60 5 1/6 10 −5
3 u 90 10
Effettuiamo ora l’analisi ipotizzando un differente scenario.
t ωt St Vtπ γt St γt βt
0 80 27.5 5/8 50 −22.5
1 d 40 2.5 5/40 5 −2.5
2 d 20 0 0 0 0
3 u 30 0
Osservazione 5.5.8. Nell’esempio precedente il minimo numero di movimenti al
rialzo del prezzo del sottostante per cui a scadenza l’opzione call è in the money è h =
5.7 Numerario
Si può considerare il mercato normalizzato rispetto a B ponendo
Bt St
Bt = , St =
Bt Bt
da cui segue
Bt = 1
S t − S t−1 = ρt S t−1 , S0 > 0 .
Nel mercato normalizzato i prezzi dei titoli sono espressi in unità del titolo B (chiamato
numerario o numeraire); sono cioè i prezzi scontati.
5.10 Calibrazione
Pascucci p.109
La calibrazione di un modello consiste nella determinazione dei parametri a partire
dall’osservazione del mercato reale. I parametri del modello binomiale sono il tasso
privo di rischio i, i tassi di crescita e decrescita del sottostante u, d e la probabilità
p. Tuttavia il prezzo di arbitraggio di un derivato non dipende da p. Si osservi
che i parametri dipendono da N poiché ovviamente i tassi di crescita e decrescita
dipendono dall’ampiezza T /N di ogni periodo: tuttavia in questa sezione N fisso e
quindi omettiamo di esplicitare tale dipendenza.
5.11 Filtrazione
Assumiamo che tutte le variabili aleatorie siano definite sullo stesso spazio di proba-
bilità (Ω, F, P), dove P è la misura di probabilità naturale.
L’informazione disponibile, relativa agli eventi di natura finanziaria, è descritta dalla
filtrazione
F = {Ft ; t = 0, 1, . . . , n}
G = {Gt = Ft ∨ Mt ; t = 0, 1, 2, . . . , n} .
V (t, Yn ) = (1 + i)−(n−t) EQ
t [Yn ] = (1 + i)
−(n−t) Q
E [Yn |Ft ]
V (t, Yn ) = e−r(n−t) EQ
t [Yn ] = e
−r(n−t) Q
E [Yn |Ft ] .
Componente demografica.
Consideriamo un contratto che paga una unità monetaria se individuo avente età x
all’epoca 0 sopravvive alla scadenza n. Il payoff di tale contratto è 1{Tx >n} . Un tale
contratto non può essere replicato da un portafoglio di titoli finanziari. Il prezzo in t
può essere calcolato utilizzando una misura di probabilità aggiustata per il rischio D
Zn Dn .
In particolare al tempo t = 0
o
V0 = V (0, Dn ) Z0 n px
Il premio unico per una singola polizza è (alla Brennan & Schwartz)
U = V (0, Dn ) n px
Valutazione di polizze
index-linked con il modello
binomiale
U = V (0, Dn ) n px .
si ottiene
U = Gn (1 + i)−n n px + N c0 (S, n, Gn /N ) n px .
Utilizzando la formula per il prezzo di una opzione call europea (5.11), si ottiene
Gn
U = Gn (1 + i)−n n px + N S0 B(h; n, q 0 ) − (1 + i)−n B(h; n, q) n px
N
dove
(1 + i) − d uq
q= , q0 =
u−d 1+i
e (N0 = {0, 1, 2, ...} = Z+ )
Gn
h = min k ∈ N0 ; S0 uk dn−k > .
N
Zn Dn .
La scelta della strategia di copertura più indicata da adottare dipende dal criterio di
ottimalità adottato. Nel seguito esamineremo alcune possibili strategie di copertura
per il portafoglio polizze e denoteremo con
n−1
ϕ = (ηt , ξt )t=0
n−1
una tale strategia. Denoteremo inoltre π = (βt , γt )t=0 la strategia autofinanziante,
data dalle formule (5.7), che replica perfettamente il contratto derivato di stile europeo
con scadenza n e payoff a scadenza f (Sn ); pertanto per tale strategia si ha Vnπ = f (Sn ).
Vnϕ ≥ Zn Dn .
La quota investita in stock all’epoca t, cioè ξt , è pari alla quota di hedging γt molti-
plicata per il numero atteso di sopravvissuti all’epoca n condizionato all’informazione
che all’epoca t i sopravvissuti sono Zt . Inoltre dalla (5.1) si ha
Vtϕ = ηt + ξt St = Zt n−t px+t (βt + γt St ) = Zt n−t px+t Vtπ .
mentre
ηt + ξt St = Zt n−t px+t (βt + γt St )
e, in generale, Zt−1 px+t−1 6= Zt . La perdita per l’assicuratore è relativa al periodo
compreso tra t − 1 e t è pari a
∆Lϕ π
t = Vt n−t px+t (Zt − Zt−1 px+t−1 ) .
• n=4
n
• Gn = S0 (1 + imin )
• S0 = 100
• i = 0.015
• t px = e−µt/4
• u = 1.15
• d = 0.90
• µ=1
• imin = i/2
• Gn = 103
• q = 0.46
174.9
174.9
152.1
152.1
132.3 136.9
132.3 136.9
115.0 119.0
117.9 119.0
100.0 103.5 107.1
108.2 108.9 107.1
90.0 93.2
103.0 103.4
81.0 83.8
100.9 103.0
72.9
101.5
65.6
103.0
Figura 6.1: Albero binomiale indicante il prezzo dello stock e il prezzo del derivato
(nel box)
6.3.2 Esempio
Consideriamo una polizza index-linked di tipo capitale differito (pure endowment)
con scadenza n e prestazione caso vita a scadenza Dn = f (Sn ) = (Sn − mn )+ , dove
mn = mint≤n St (opzione “Look-back call”). Assumiamo n = 2, S0 = 1, u = 2,
d = 1/2, i = 0. Risulta q = 1/3. In Figura 6.3 è riportato l’evoluzione del titolo e la
quota di hedging γt della strategia replicante π del titolo strutturato.
6.3.3 Esempio
Consideriamo una polizza index-linked di tipo capitale differito (pure endowment)
+
con scadenza
1
Pnn e prestazione caso vita a scadenza Dn = f (Sn ) = (Mn − Sn ) , dove
Mn = n+1 t=0 St (opzione “Put asiatica”). Assumiamo n = 2, S0 = 1, u = 2,
d = 1/2, i = 0. In Figura 6.4 è riportato l’evoluzione del titolo e la quota di hedging
γt della strategia replicante π del titolo strutturato.
1 T. Møller, Hedging equity-linked life insurance contracts, North American Actuarial Journal 5(2),
79–95, 2001.
1.0
(0.779)
1.0
(0.607)
0.811 1.0
(0.383) (0.779)
0.595 0.605
(0.219) (0.367)
0.359 0.176
(0.170) (0.137)
0.092
(0.056)
0.0
(0.0)
m2 f (S2 )
4 1 3
2
1
1 1 0
1
4/9
1 1/2 1/2
1/2
1/6
1/4 1/4 0
Figura 6.3: Albero binomiale indicante il prezzo dello stock e il prezzo del derivato
(nel box)
M2 f (S2 )
4 7/3 0
2
2/9
1 4/3 1/3
1
2/9
1 5/6 0
1/2
2/9
1/4 7/12 1/3
Figura 6.4: Albero binomiale indicante il prezzo dello stock e il prezzo del derivato
(nel box)
(ii) per ogni 0 ≤ s < t l’incremento Z(t) − Z(s) ha distribuzione normale con media
0 e varianza t − s, cioè Z(t) − Z(s) ∼ N (0, t − s);
(iii) per ogni k ∈ N e per ogni 0 ≤ t0 < t1 < t2 < · · · < tk le variabili aleatorie
(incrementi) Z(t1 ) − Z(t0 ), Z(t2 ) − Z(t1 ), . . . , Z(tk ) − Z(tk−1 ) sono indipendenti;
Osservato che Z(t) = Z(t) − Z(0) (q.c.) segue che Z(t) ha distribuzione normale con
media 0 e varianza t, cioè Z(t) ∼ N (0, t).
o anche
Y (t) = Y0 + µ t + σ Z(t) .
Osservato che Z(t) ∼ N (0, t) risulta Y (t) ∼ N (µ t, σ 2 t)
dSt = at dt + bt dZt .
Sia F (t, S) una funzione derivabile in t e derivabile due volte rispetto a S. Allora per
il processo stocastico Yt := F (t, St ) (cioè Y (t, ω) := F (t, S(t, ω))) vale la formula di
Itô
∂F ∂F 1 ∂2F
dF (t, St ) = (t, St ) dt + (t, St ) dS + (t, St )(dS)2
∂t ∂S 2 ∂S 2
con (dt)2 = 0, (dZt )2 = dt, dt dZt = 0.
Equivalentemente,
Z t Z t
1 ∂2F
∂F ∂F ∂F
F (t, St ) = F (0, S0 )+ (s, Ss ) + as (s, Ss ) + b2s 2
(s, Ss ) ds+ bs (s, Ss ) dZs
0 ∂S ∂S 2 ∂S 0 ∂s
Calcoliamo il differenziale del processo Y (t) = eX(t) applicando il lemma di Itô alla
funzione F (X) = eX . Si ha
1 2
dY (t) = a + b Y (t) dt + b Y (t) dZ(t)
2
Imponendo
a + 21 b2 = µ
b=σ
si ottiene a = µ − 21 σ 2 e b = σ. Quindi
σ2
dY (t) = µ− dt + σ dZ(t) . (7.1)
2
Integrando tra 0 e t (osservato che Y (t) = log S(t) e ricordando che Z(0) = 0) si ha
per t ≥ 0
σ2
log S(t) − log S(0) = µ − t + σZ(t) (7.2)
2
da cui si ottiene l’espressione per il moto geometrico browniano
σ2
S(t) = S0 exp µ− t + σZ(t) , t ≥ 0. (7.3)
2
Proposizione 7.1.2. (Proprietà del moto browniano geometrico)
Il moto browniano geometrico S(t) soddisfa le seguenti proprietà:
(1) S(t) > 0 per ogni t ≥ 0;
(2) il processo S(t) ha distribuzione lognormale;
(3) il valore atteso all’istante 0 di S(t) sotto la misura P è
E [S(t)] = S0 eµt ;
2
(4) Var(S(t)) = S02 e2µt eσ t − 1 .
Dimostrazione. (1) Dall’espressione (7.3) si deduce che S(t) > 0 per ogni t ≥ 0.
S(t)
(2) Dalla (7.2) segue per il processo Y (t) = log S(0) S(t) si ha
σ2
2
Y (t) ∼ N µ− t, σ t
2
e quindi il processo S(t) ha distribuzione lognormale.
(3) Applicando la (7.3) si ha per t ≥ 0
Z +∞
σ2
2
1 x
E [S(t)] = S0 exp µ− t + σx √ exp − dx
−∞ 2 2πt 2t
Z +∞
σ2
2
1 x
= S0 √ exp µ− t exp − − σx dx .
2πt 2 −∞ 2t
Osservato che
√ !2
x σ 2t x2 σ2 t
√ − = −σx+
2t 2 2t 2
con il cambio di variabile √
x σ 2t
y=√ −
2t 2
√
osservato che dx = 2t dy risulta
Z +∞
1 2
E [S(t)] = S0 √ eµ t e−y dy
π −∞
e dalla relazione
Var(S(t)) = E S(t)2 − E2 [S(t)]
si ottiene la tesi.
Il mercato di riferimento
Consideriamo un mercato formato da un titolo non rischioso B (bond ) e da un titolo
rischioso S (stock ) che non paga dividendi. La dinamica dei prezzi di mercato dei due
titoli sia descritta per t ≥ 0 dalle relazioni
dB(t) = r B(t) dt , B(0) = 1
dS(t) = µ S(t) dt + σ S(t) dZ(t) , S(0) = S0 > 0
Pertanto nel modello di Black & Scholes il tasso istantaneo di interesse per gli investi-
menti non rischiosi r (tasso risk-free) è supposto noto (deterministico) e costante nel
tempo.
Sotto tale ipotesi, denotato con i il tasso annuo di interesse di mercato relativo agli
investimenti in attività non rischiose e con r il tasso istantaneo di interesse (o spot
rate) espresso su base annua risulta r = log(1 + i) e i = er − 1.
Per l’ipotesi introdotta in relazione al tasso di mercato, il valore di mercato al tempo
t di una posta monetaria certa Xs (il cui importo, cioè, è noto all’epoca t) esigibile al
tempo s è dato da1
Rendimenti logaritmici
Integrando la (7.1) tra t e t + h si ha
σ2
log S(t + h) − log S(t) = µ − h + σ (Z(t + h) − Z(t)) .
2
Pertanto, osservato che Z(t+h)−Z(t) ∼ N (0, h), il processo dei rendimenti logaritmici
(log-return)
S(t + h)
log
S(t)
σ2
ha distribuzione normale con media µ − h e varianza σ 2 h.
2
Simulazione numerica
(Cifarelli, Peccati p.158)
Box-Muller
Castellani, De Felice, Moriconi p.433
∂c 1 2 2 ∂ 2 c ∂c
+ σ S + rS − rC = 0 (7.6)
∂t 2 ∂S 2 ∂S
1 Si consideri un portafoglio Π = β costruito investendo in t un capitale β nel titolo non rischioso.
t
Il valore del portafoglio al tempo s è Πs = β BBt
s
= βer(s−t) . Quindi scegliendo β = Xs e−r(s−t) il
portafoglio Π replica il payoff Xs e quindi V (t, Xs ) = Πt .
∂c ∂c 1 ∂2c
dΠ = dt + dS + σ 2 S 2 2 dt − ∆ dS
∂t ∂S 2 ∂S
∂2c
∂c ∂c 1 ∂c
dΠ = + µS + σ2 S 2 2 − µ S ∆ dt + µ S −∆ dZ .
∂t ∂S 2 ∂S ∂S
∂c
∆=
∂S
∂c
Π=c− S
∂S
∂c 1 2 2 ∂ 2 c
dΠ = + σ S dt . (7.7)
∂t 2 ∂S 2
cioè
∂c
dΠ = r c dt − S dt (7.8)
∂S
Da (7.7) e (7.8) si ha l’equazione di Black & Scholes (7.6).
Osservazione 7.2.1. L’equazione di Black & Scholes (7.6) è una equazione differen-
ziale alle derivate parziali del secondo ordine di tipo parabolico.
Il problema di pricing consiste nel risolvere tale equazione con la condizione a scadenza
(o condizione al contorno)
dove St = S(t),
St 1 2
log + r + σ · (T − t)
K 2
d1 = √
σ· T −t
e Φ è la funzione di ripartizione della distribuzione normale standardizzata
Z t
1 2
Φ(t) = √ e−x /2 dx .
2π −∞
7.4 Alternativa
Consideriamo un titolo derivato (strutturato) scritto sul titolo,lo rischioso S. Sia Vt il
prezzo del titolo al tempo t. Costruiamo un portafoglio replicante. Consideriamo un
portafoglio Π formato da un investimento βt nel titolo non rischioso B e una quota γt
di unità del titolo rischioso S. Il prezzo al tempo t del portafoglio è quindi
Πt = βt + γt St
e la sua variazione
βt
dΠt = dBt + γt dSt
Bt
cioè
dΠt = (βt r + γt µSt ) dt + γt σSt dZt . (7.10)
Osservato che
∂2V
∂V 1 ∂V ∂V
dVt = + σ 2 S 2 2 + µS dt + σSt dZt (7.11)
∂t 2 ∂S ∂S ∂S
Si ha che la quota di hedging (∆) del portafoglio replicante Π∗ deve essere
∂V
γt∗ =
∂S
e quindi, Π∗t = Vt , dΠ∗t = dVt
∂V
βt∗ = Vt − γt∗ St = Vt − St
∂S
Sostituendo in (7.10) risulta
∂V ∂V ∂V
dΠ∗t = rVt − rSt + µSt dt + σSt dZt (7.12)
∂S ∂S ∂S
Pertanto il portafoglio Π∗ replica il titolo strutturato e quindi, dalle relazioni (7.11) e
(7.12) si ha
∂V 1 ∂2V ∂V
+ σ 2 S 2 2 + rS − rV = 0 .
∂t 2 ∂S ∂S
e quindi
n
X n
X
Gm e−rm 1 − Φ(d2m ) αm + C0 Φ(d1m ) αm .
U=
m=1 m=1
dove
N · S0 1
log + r + σ2 ·m
Gm 2
d1m = √ ,
σ· m
√
d2m = d1m − σ · m.
Esempio 7.5.1. Si consideri una polizza index-linked mista con minimo garantito
con C0 = D0 . In particolare sia: C0 = 20.000 euro, S0 = 100, x = 30, i = 0, 03,
n = 10.
Nella Tabella seguente è riportato il valore del premio unico (espresso in euro), calco-
lato in corrispondenza di alcuni valori di imin e σ. Per i calcoli sono state impiegate
le Tavole di Sopravvivenza, Italia, Maschi, 1992.
Modello di valutazione a
tempo continuo per le polizze
index-linked
• prestazioni:
ct = ftM (St ) = capitale caso morte pagato all’istante t in caso di decesso del-
l’assicurato all’istante t
per esempio ct = max{N St , Gt }
dt = ftV (St )
Dn = fn (Sn )
per esempio Dn = max{N S(n), G(n)} = prestazione caso vita pagata alla
scadenza n
• premi:
U = premio unico di mercato
at = intensità istantanea di premio
• rischio demografico:
µx+t = intensità di mortalità
Minimo garantito
Esempi di prestazioni minime garantite sono:
• G(t) ≡ G costante;
Z t
• G(t) = as eδ(t−s) ds dove δ è ancora un tasso istantaneo minimo garantito
0
(minimo garantito in forma endogena, Bacinello & Ortu (1993)).
Πt = βt + γt St
∂ 2 Vt
∂Vt ∂Vt 1 ∂Vt
dVt = + µ St + σ 2 St2 dt + σ St dWt
∂t ∂St 2 ∂St2 ∂St
∂Vt
γ∗ =
∂St
e inoltre, imponendo Πt = Vt , dalla relazione Πt = βt + γt St si ottiene
∂Vt
βt∗ = Vt − St
∂St
Si ha dunque
(S)
dΠ∗t = rβt∗ + µSt γt∗ + at dt + σ S γt∗ dWt .
da cui
∂Vt ∂Vt (S) ∂Vt
dΠ∗t = r Vt − rSt + µSt + at dt + σ St dWt .
∂St ∂St ∂St
da cui segue1
∂Vt 1 ∂2V ∂V (S)
− r Vt + σ 2 S 2 2 + rS − at = 0
∂t 2 ∂S ∂S
e quindi si riottiene per il premio di risparmio l’espressione (8.5).
C0
Si osservi che posto N = si ha:
S0
Cm = max N · S m , Gm ,
e quindi:
Gm
Cm = Gm + N · max S m − M ,0 .
N
Riesce dunque:
Gm
M (0, Cm ) = M (0 , Gm ) + N · M 0 , max S m − ,0 .
N
è il payoff a scadenza di una opzione di tipo average price call con media aritmetica.
Pertanto:
M 0, Y m
1 confrontare con “installement options”
dove Eb0 [.] è l’operatore valore atteso secondo la probabilità aggiustata per il rischio.
In un mondo neutrale verso il rischio, il tasso di rendimento atteso di tutti i titoli è
uguale al tasso privo di rischio r. Inoltre il valore attuale di ogni futuro pagamento
può essere ottenuto attualizzandone il valore atteso al tasso privo di rischio.
• Scontando infine il valore ottenuto al tasso risk-free r si ottiene una stima del
prezzo M (0, Y m ).
Gm (U ) = U · (1 + imin )m m = 1, 2, . . . , n
Il premio unico quindi è un punto fisso della funzione f : [0, +∞) → [0, +∞) cosı̀
definita:
n
X Gm (U )
f (U ) = C0 + N p0 S0 , m, αm .
m=1
N
Il premio unico è pertanto ben definito solo se la funzione f ammette un unico punto
fisso.
Proposizione.
Se sono verificate le seguenti ipotesi:
• le funzioni Gm , m = 1, 2, . . . , n, sono strettamente crescenti,
• la funzione g : [0, +∞) → [0, +∞) definita come:
n
X
g(U ) = Gm (U ) (1 + i)−m αm
m=1
Gm (U ) = U · (1 + imin )m m = 1, 2, . . . , n
traiettorie si indicano con t 7→ S(t)(ω), oppure semplicemente con s(t), piuttosto che
con S(·, ω).
Osservazione 9.5.2. Le nozioni di stato assorbente possono essere rilette con l’ausilio
delle probabilità di transizione e delle probabilità di permanenza. Uno stato i ∈ S è
assorbente se e solo se
Pii (t, s) = 1 0 ≤ t ≤ s.
risulta X
µij (t) = 0
j∈S
o, in forma esplicita,
∂Pij X
(t, s) = Pik (t, s)µkj (s)
∂s
k∈S
Per determinare P12 (t, s) è sufficiente osservare che P11 (t, s) + P12 (t, s) = 1 e quindi
Z s
P12 (t, s) = 1 − exp{− µ12 (z) dz}
t
• P11 (0, t) = t px
• P12 (t, s) = s−t qx+t
Consideriamo ora il problema della determinazione di premi e riserve per una po-
lizza assicurativa sulla vita tradizionale mista nell’ambito dei modelli multistato.
Le prestazioni caso morte sono descritte dalle variabili aleatorie C̃m = Cm 1{S(m−1)=1 ∧ S(m)=2} ,
m = 1, . . . , n, e la prestazione caso vita a scadenza D̃n = Dn 1{S(n)=1} . Il valore attuale
aleatorio delle prestazioni è dato da
n
X
W (0, B̃) = C̃m (1 + i)−m + D̃n (1 + i)−n
m=1
Quindi
n
X
W0 (B̃) = Cm (1 + i)−m P (S(m − 1) = 1 ∧ S(m) = 2|S(0) = 1)
m=1
+ Dn (1 + i)−n P (S(n) = 1|S(0) = 1)
si trova l’espressione
n
X
Vt = Cm (1 + i)−(m−t) P11 (0, m − 1)P12 (m − 1, m) + Dn (1 + i)−(n−t) P11 (t, n) .
m=t+1
Osserviamo che
µ11 (t) = − (µ12 (t) + µ13 (t))
µ22 (t) = −µ23 (t)
Per determinare P23 (t, s) è sufficiente osservare che P22 (t, s) + P23 (t, s) = 1 e quindi
Z s
P23 (t, s) = 1 − exp{− µ23 (z) dz}
t
∂
P12 (t, s) = P11 (t, s)µ12 (s) − P12 (t, s)µ23 (s)
∂s
Modello a 4 stati con S = {1, 2, 3, 4} e Γ = {(1, 2), (1, 3), (1, 4), (2, 3), (2, 4), (3, 4)},
dove 1=attivo, 2=invalido al I livello, 3=invalido al II livello, 4=decesso. Gli stati
1, 2, 3 sono stati strettamente transitori, lo stato 4 è uno stato assorbente. La matrice
delle probabilità di transizione
P11 (t, s) P12 (t, s) P13 (t, s) P14 (t, s)
0 P22 (t, s) P23 (t, s) P24 (t, s)
P (t, s) =
0 0 P33 (t, s) P34 (t, s)
0 0 0 1
Osserviamo che
µ11 (t) = − (µ12 (t) + µ13 (t) + µ14 (t))
µ22 (t) = − (µ23 (t) + µ24 (t))
µ33 (t) = −µ34 (t)