La storia dello studente Rosario è semplicemente triste e spiacevole. Come spesso
accade, una situazione difficile comporta nuovi problemi e nuove discussioni. La professoressa chiede ai suoi alunni di realizzare un albero genealogico. Qui interviene il problema Rosario: il ragazzino ha un fratello più grande nato da un precedente matrimonio del padre; i suoi genitori hanno invece divorziato qualche tempo fa. La professoressa, a torto, sembra tenere conto solo del “modello tradizionale”, che vedrebbe due o più fratelli come nati da stessa mamma e stesso papà. Rosario diventa quindi un caso eccezionale, deviante dalla norma e quindi irrisolvibile. Il ragazzino scoppia in lacrime e l’infelice albero genealogico diventa foriera di scenari ben più gravi e impensabili, dato che Rosario non sembrava avere particolari problemi in quella scuola. In aula virtuale, si è discusso animatamente dell’assegnazione del compito, reputato infruttuoso per l’apprendimento dei ragazzi e decisamente incline a ingenerare problemi simili. La sensibilità sul tema “divorzi” e “famiglie allargate” è ancora oggi questione intricata e irrisolta. Il caso è infatti recente, essendo datato 2008, ma riflette l’immagine di un paese decisamente non al passo coi tempi. La professoressa ne è l’emblema: assegna un compito, per certi versi anche interessante, ma ne prospetta un solo modo per eseguirlo, senza considerarne casi specifici e complessità. Davanti al caso Rosario, la professoressa si rivela quindi impreparata, inerte, incapace di eseguire un compito che lei stessa aveva lasciato a ragazzini della scuola media. Di seguito subentra, inevitabile, il confronto accesissimo del dirigente scolastico con la madre, che stava già vivendo un periodo difficile esattamente per questioni familiari. Il dibattito si è però concluso nel peggiore dei modi e nessuno ne è veramente uscito vincitore: ognuno ha portato avanti la propria idea, senza fare un passo indietro e comprendere le ragioni dell’altro. La madre di Rosario partiva certamente da una posizione di vantaggio, ma ha poi accentuato malamente la portata dei fatti. La scelta presa, quella di far cambiare scuola al figlio, è la più terribile delle conseguenze. Rosario, che avrebbe dovuto essere protetto, è l’unico sconfitto del confronto, l’unico inascoltato, da protagonista del confronto a vittima.