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PROF. ING. DOTT.

MARCO TODESCHINI

“IL CERVELLO”

Tratto dal volume


PSICOBIOFISICA

A cura di

Fiorenzo Zampieri
Circolo di Psicobiofisica
“Amici di Marco Todeschini”
E’ proprio di questi giorni (aprile 2013) una notizia che, seppure per qualcuno non
possiede le caratteristiche del clamore, per molti invece rappresenta qualcosa di
nuovo che sotto certi aspetti potrebbe anche avere connotati preoccupanti.
Riportiamo un paio di articoli comparsi su quotidiani di tiratura nazionale.

BLOG

02/04/2013

Obama, 100 milioni di dollari per “mappare” il cervello

Il presidente lancia il progetto Brain «Dobbiamo investire nelle idee»


«Se vogliamo realizzare i migliori prodotti dobbiamo investire nelle migliori
idee». Con queste parole il presidente americano Barack Obama illustra dalla
Casa Bianca il lancio del progetto “Brain” ovvero una «ricerca che punta a
rivoluzionare la nostra comprensione del cervello umano».
Lo stanziamento iniziale è di 100 milioni di dollari nel bilancio federale del 2014
e l’intento del “Brain Research through Advancing Innovative
Neurotechnologies” è di aiutare di ricercatori a trovare nuovi metodi per
trattare, curare e perfino prevenire disordini cerebrali come l’Alzaheimer,
l’epilessia e i gravi traumi attraverso la definizione di «fotografie dinamiche del
cervello capaci di mostrare come le singole cellule cerebrali e i complessi circuiti
neurali interagiscono alla velocità del pensiero».
Tali tecnologie, spiega un documento pubblicato dalla Casa Bianca, «apriranno
nuove strade all’esplorazione delle informazioni contenute ed usate dal cervello,
gettando nuova luce sui collegamenti fra il suo funzionamento e i comportamenti
umani». L’iniziativa “Brain” (cervello) è una delle “Grandi Sfide” che
l’amministrazione Obama persegue al fine di raggiungere «ambiziosi ma
realistici obiettivi per l’avanzamento della scienza e della tecnologia» in
cooperazione con aziende private, centri di ricerca universitari, fondazioni e
associazioni filantropiche al fine di assicurare agli Stati Uniti la leadership sulla
frontiera della scienza nel XXI secolo.

Mercoledì 03 Aprile 2013

Caccia ai segreti del cervello, Obama lancia il progetto


L’obiettivo è quello di proteggere miliardi di esseri umani da malattie come
l’Alzheimer, il Parkinson, l’autismo e l’epilessia

NEW YORK - Uno dei sogni di Obama presidente è di avviare riforme che nel
tempo si riveleranno storiche e rivoluzionarie, come fu ad esempio la missione
sulla luna lanciata da John Fitzgerald Kennedy all’inizio degli anni Sessanta.
Obama ad esempio parla spesso della nuova economia che nascerà dalla ricerca
per le energie alternative. Ma fra i suoi diversi ambiziosi progetti, quello che
sembra davvero avviato sulla dirittura d’arrivo, al punto di aver già ottenuto
anche il sostegno del partito di opposizione, è il piano di mettere le basi
scientifiche, etiche, economiche e tecnologiche perché il mondo della scienza
riesca a tracciare una mappa minuziosamente accurata del cervello e della
attività elettrica delle sue cellule e dei suoi circuiti neurologici. Il fine ultimo di
questo lavoro, che vede la ricerca pubblica collaborare con la privata, sarà di
proteggere miliardi di esseri umani da malattie come l’Alzheimer, il Parkinson,
l’autismo, l’epilessia, e di ridare la salute a chi abbia subito ictus o traumi.

IL TRAGUARDO
Obama ne aveva già fatto cenno durante il discorso sullo stato dell’Unione, lo
scorso febbraio, quando ha tracciato il piano dei quattro anni del suo secondo
mandato. Per tirare dalla propria parte i repubblicani, sempre preoccupati di
non aggiungere spese inutili a un bilancio in rosso profondo, Obama ricordò
allora che un altro grande progetto simile, la mappatura del genoma umano ha
avuto una grandissima ricaduta economica: «Ogni dollaro che investimmo in
quel progetto ha restituito alla nostra economia 140 dollari».

Ieri dunque Obama ha mentenuto la promessa fatta quella sera di febbraio e ha


annunciato l’avvio del progetto Brain Research through Advancing Innovative
Neurotechnologies (Ricerca sul Cervello attraverso Neurotecnologie Avanzate e
Innovative), un titolo le cui iniziali formano appunto la parola B.R.A.I.N,
cervello. Il presidente ha utilizzato l’occasione per fare anche un po’ di ironia sui
repubblicani, con i quali è in lotta su tanti fronti: «Niente di quel che sto
proponendo è facile. Se lo fosse, sapremmo già come funziona il cervello, e ciò
potrebbe aiutarci a capire quel che succede a Washington, renderebbe la mia vita
più facile». Ma Obama ha anche parlato con grande serietà della ricaduta
positiva per «la vita di milioni, se non miliardi di persone» che il progetto
avrebbe.

COME LA LUNA
Ha ricordato come la ricerca scientifica abbia «già cambiato le nostre vite, in
modi che nessuno poteva immaginare», e ha fatto l’esempio del programma
Apollo per lo sbarco sulla luna che - fra le altre cose - ha fornito all’umanità la
tecnologia per effettuare la tac, uno dei più preziosi strumenti diagnostici oggi
utilizzati dalla medicina.«Come esseri umani siamo in grado di riconoscere
galassie lontane anni luce - ha aggiunto -. Siamo in grado di studiare particelle
più piccole di un atomo, e tuttavia non siamo ancora riusciti a risolvere il mistero
rappresentato dal chilo e mezzo di materia che ci siede fra le orecchie». Il
progetto Brain, ha insistito, potrebbe portare a «eccezionali scoperte», che
renderanno la vita più comoda e meno dolorosa, e avere come ricaduta grandi
opportunità anche di lavoro: «E’ una delle sfide del 21esimo secolo» ha concluso
il presidente.

I PRIMI FONDI
Obama dunque propone di includere un finanziamento iniziale di 100 milioni di
dollari nel prossimo bilancio. Se paragonato a quanto fu speso per tracciare la
mappa del genoma umano fra gli anni 1999 e 2005 - oltre 2 miliardi e 700 milioni
di dollari - la cifra appare in realtà alquanto miserella. Ma come Obama ha
sottolineato si tratta di un primo mattone affinché i due responsabili del progetto,
la professoressa Cori Bargmann della Rockfeller University e il professor
William Newsome della Stanford, stabiliscano gli scopi, i tempi e i costi del
lavoro. Finanziamenti privati sono peraltro stati già promessi dal Salk Institute,
dalla Kavli Foundation, dall’Howard Hughes Medical Institute e dall’Allen
Institute. Sul fronte federale, tre sono gli enti che parteciperanno al progetto, tutti
e tre specializzati nella ricerca medica e scientifica: i National Institutes of
Health, la Defense Advanced Research Project Agency e la National Science
Foundation. A questi gruppi sarà affidato l’indispensabile compito di
perfezionare, o addirittura inventare ex novo le tecnologie necessarie per poter
registrare contemporaneamente il funzionamento di centinaia di migliaia di
neuroni.

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Nessuno ricorda, e possiamo affermare senza sorpresa, che nel merito, formulò
ardite ipotesi con tanto di sperimentazioni sul campo, il nostro compianto e
misconosciuto prof. ing. Marco Todeschini che nel redigere la sua Teoria delle
Apparenze, testo fondamentale della Scienza Unitaria Universale che chiamò a
ragion veduta, PsicoBioFisica, fece studi basilari che ancora oggi, per molti versi
hanno requisiti di grande serietà e validità, sul cervello e sulla psiche umana.
Alla luce di tutto questo vogliamo, perciò, dare la possibilità ai nostri lettori ed
appassionati, di approfondire il pensiero todeschiniano per quel che riguarda i
suoi studi sul cervello umano riportando integralmente quanto scrisse nel suo
volume PsicoBioFisica in merito a codesta questione.
Non ci illudiamo che questo nostro contributo possa dare una mano concreta agli
studi che verranno eseguiti in conseguenza dell’iniziativa americana ma, poiché la
speranza è uno stato d’animo che non ci deve mai abbandonare, confidiamo
comunque in una qualche possibilità di ravvedimento.

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dal volume
PSICOBIOFISICA
Fig. 75

Schema generale della centrale suprema del cervello umano

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