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quantum1.

mp3
Speaker1: [00:00:01] Ok, vedete da casa le slide e mi sentite bene. Confermate. Mi
confermate che da casa che vedete le slide e vi sentite. Vi sentite? Vi sentite da casa?

Speaker2: [00:00:35] Sì, sì.

Speaker1: [00:00:36] Vedete le slide e tutto quanto. Salerno adesso.

Speaker2: [00:00:44] Ora sì.

Speaker1: [00:00:44] Ok, perfetto, va bene, allora possiamo iniziare, dunque. Lo scopo
di queste ore di lezione sono quelle di un'introduzione. In realtà nel titolo originale avevo
scritto Breve introduzione, poi risulterà un po meno breve del previsto. Comunque,
insomma, il tempo è quello. L'introduzione del quantum computing è un argomento
molto interessante per cui è stato deciso di inserire questa introduzione in questo corso
diviso in due parti. Spero che ci sia tempo per la seconda parte della prima, un po più
formale per introdurre appunto il formalismo e per farvi capire quali sono le regole di
vantaggi. Come mai questo quantum computing è così interessante? Se ne parla tanto.
Ci sono sforzi immensi in quella direzione in tutto il mondo? No. E questo il primo set di
slide che ho caricato sul sito è stato fatto in collaborazione prevalentemente da dal
processo speciale per cui gli autori siamo. Siamo quindi indicati lì. Quindi l'idea è quella
di dare un'introduzione e introdurre i concetti di base, fino a arrivare a qualche esempio
che sia significativo ma diciamo illustrato in un tempo relativamente breve. Nella
seconda parte, invece, sarà meno formale, più basato su figure, su cose. Parleremo
della realizzazione fisica, ma ovviamente non potremmo entrare nel formalismo, nei
dettagli della fisica, perché ovviamente non è, non è possibile in così poco tempo. Però
qualche idea di come si fanno queste cose, qual è lo stato dell'arte? È importante darle
ed è lo scopo della seconda parte che è un po più, diciamo, qualitativa. Va bene, allora
mi raccomando, se ci sono, anzi interromperli il più possibile, così la cosa diventa meno
noiosa.

Speaker1: [00:02:29] Quindi mi mi aspetto che, visto che poi sono, siamo a livello di
curiosità, tutto sommato ci sia in qualche maniera una possibilità di interagire, una
brevissima introduzione storica. Quindi quando diciamo che, quand'è che è diventato
famoso, il famoso comincia a essere cominciato a parlare seriamente, diciamo, degli
anni 80. Faymann, che è uno dei fisici premio Nobel più famosi nel secolo scorso aveva
tenuto dei discorsi e scritto degli articoli in cui parlava, di fare delle figure, della
necessità di fare delle simulazioni fisiche, cioè per studiare certi modelli fisici che
ovviamente a livello atomico seguono la meccanica quantistica. Sarebbe stato
impossibile farlo con macchine tradizionali, perché il tempo di calcolo e le risorse
richieste sarebbero esplose in maniera esponenziale e quindi lui presentava questa
problematica e suggeriva però una via d'uscita che era proprio nell'utilizzo di computer
basati su sulla meccanica quantistica. Per fare questo tipo di simulazioni, ecco in realtà
l'idea di utilizzare il quantum, la fisica quantistica, per fare dei conti e quindi per andare
più in fretta. È un'idea che partiva da un po più lontano, perché quando pare un premio
Nobel ovviamente tutti lo stanno ad ascoltare. Quindi c'è una storia sul fatto che sia
possibile definire al limite una macchina equivalente alla macchina di Turing che è la
macchina di Turing. Il modello dei calcolatori classici, una macchina di Turing
quantistica che sfrutti con vantaggi notevoli la la meccanica quantistica.

Speaker1: [00:04:11] Di questo storia la faccio molto breve. Diciamo che negli anni 90
c'è stata una svolta importante, diciamo intorno a questo item qui Shor, perché mentre
prima si parlava prevalentemente di utilizzare questi calcolatori quantistici per fare delle
simulazioni fisiche, il che è anche abbastanza ovvio in un certo senso e Shore e dintorni
hanno dimostrato che è possibile utilizzare questi calcolatori per risolvere dei problemi
di complessità enorme, esponenziale e renderli anche che con un computer classico
sarebbero di complessità esponenziale, quindi intrattabile, tipo la fattorizzazione di un
numero di centinaia di cifre in numeri primi che non è possibile farlo se non non è
possibile farlo, perché i tempi di calcolo non sono compatibili con la vita dell'universo.
Ok. Quindi lui proponeva. Ha inventato degli algoritmi che consentono se un computer
quantistico fosse disponibile, di affrontare e risolvere questi problemi. Quindi da lì si è
aperta tutto un interesse molto più ampio che va al di là delle applicazioni puramente
scientifiche e che fino a arrivando per arrivare ai nostri giorni no. Questi algoritmi via via
sono stati inventati compatibili con la computazione quantistica, fino ad arrivare alla
soluzione dei sistemi lineari che può essere fatta in un tempo anziché di n quadro. Un
tempo il logaritmo di n, dove n è la dimensione del. Sistema, quindi, si è dimostrata la
possibilità di accelerare diversi problemi di carattere generale. Se noi guardiamo qual è
il campo di applicazione potenziale, naturalmente di questi computer quantistici.
Ovviamente al centro ci sono le applicazioni scientifiche di cui parlavamo prima di cui
parlava Feynman.

Speaker1: [00:06:02] Nelle varie ramificazioni, che non sono solo la fisica, ma
ovviamente la matematica, la chimica, la biologia e il computing in generale, cioè il
computer science. Però, ovviamente, vi è tutta una corollario di applicazioni che sono
via via diventate importanti nel tempo, soprattutto negli ultimi tempi. Voi sapete bene
che nel campo dei controlli nel campo dell'informatica si parla di intelligenze artificiali e
di machine learning. Ora io non ho mai capito perché si parli di intelligenza artificiale,
dato che non c'è nulla di più vicino alla pura forza bruta di una macchina che di
intelligenza artificiale è pura forza bruta. Sono necessarie risorse di calcolo sterminate e
ovviamente la gente ha pensato e sta pensando di utilizzare, qualora fossero disponibili,
i computer quantistici per accelerare quel tipo di problematiche. A che punto siamo
adesso? Diciamo che dal punto di vista hardware ovviamente siamo enormemente
indietro rispetto a quelle che sono le potenziali applicazioni, cioè l'hardware ovviamente
è molto più in uno stato embrionale, giusto per dare un'idea. Questa è una, è una
scaletta. Questa è l'immagine di questo Sycamore di Google che è stato presentato nel
2019, che è stato fatto abbastanza scalpore e ha una disponibilità di 50 cubiti. Poi
vedremo il qubit, ma diciamo che è l'equivalente quantistico dei bit e quindi vedete,
siamo in una tecnologia che è paragonabile a quella che era la tecnologia integrata del
silicio negli anni 60 del secolo scorso. E ha fatto molto scalpore questa cosa qui 53.

Speaker1: [00:07:46] Judith è basata su una tecnologia a superconduttore e ha fatto


scalpore perché per la prima volta su questo si è parlato di Quantum Supremacy,
Supremacy. Si intende il fatto che è stato dimostrato, dicono loro. Non tutti sono
d'accordo. Va detto, ma si sa che gli uomini non sono mai d'accordo fra loro. Al 100%
no. E stato dimostrato per la prima volta il vantaggio che una architettura quantistica
fornisce in tempi di calcolo rispetto allo stesso problema risolto in maniera classica,
questo sarebbe il punto. La prima volta è stata fatta con questo tipo. È interessante. Qui
ho messo la roadmap. Quindi il piano che l'IBM ha annunciato l'anno scorso,
ultimamente di BMC crede abbastanza in queste cose qui ed è un colosso per cui
bisogna sempre prendere con attenzione quello che loro dicono. Loro hanno
attualmente a disposizione, hanno fatto da poco una macchina a 127 qubit e hanno
annunciato entro l'anno 433 qubit e nel 2023 1023 qubit, che è un risultato che fino a
pochi anni fa si sarebbe ritenuto assolutamente fantascientifico. Quindi, se questa
roadmap venisse davvero rispettata ed è probabile che che lo sia finora l'hanno sempre
rispettata e va detto la cosa interessante. Dopo di che è chiaro che ci sono numerose
limitazioni che di cui parleremo. Il consumo è molto grande, il fatto di utilizzare
tecnologie che richiedono temperature molto basse, un problema non piccolo, eccetera
eccetera. Diciamo che a che punto siamo? Quello di cui stiamo parlando è appunto il
Sycamore di Google e del team di Google.

Speaker1: [00:09:31] Google ha fondato questo e questo team ha messo insieme una
squadra che sta portando avanti questa attività. Questo periodo che stiamo vivendo,
appunto, viene chiamato Nik, cioè che sta per Noisy Intermediate Ok Quantum
Intermediate Keys e si riferisce al fatto che si riesce a realizzare queste macchine con
qualche decina di qubit che mettono a disposizione delle capacità di calcolo, che sono
ovviamente non risolutive per il tipo di problemi che uno vorrebbe affrontare. Però sono
significative dal punto di vista delle prospettive e Noisy sta a ricordare il fatto che per il
momento questi qubit, questi dispositivi sono soggetti ad errori ed errori di qualche
punto, che è la limitazione principale di queste macchine. Voi sapete che in un
calcolatore no, gli errori che si hanno con un circuito logico sono dell'ordine di dieci,
almeno dodici, dieci almeno. Quindi ci sono errori, errori, tassi di errore enormemente
piccoli, quindi basta un codice correzione di errori di modesta complessità per
praticamente poter dire che la macchina è una macchina classica, un calcolatore
classico non sbaglia mai. In altre parole, ecco, qui la situazione è molto diversa. Qui gli
errori sono dell'ordine del 100. Non è possibile in queste macchine ancora, perché la
complessità non lo consente? Utilizzare dei codici a correzione di errore sarebbe
possibile, ma non è possibile. È mai stato dimostrato concretamente, perlomeno, ma
solo sulla carta. Quindi questa è il momento che stiamo vivendo adesso. Ok. Bene.

Speaker1: [00:11:16] Vediamo di fare questa introduzione per fare, fare, per farvi capire
il più rapidamente possibile qual è. Di cosa stiamo parlando? Sappiamo tutti come
funziona un computer classico. Diciamo che il classico lavora con dei registri di bit.
Possiamo immaginare l'unità fondamentale come un registro di bit che possono
assumere valori zero, una stringa che io vado a mettere in un registro e nel registro ci
sono dei dispositivi, chiamiamoli flip flop o sono di fatto o lets come volete voi che
memorizzano questi queste cose qui e sono dispositivi che possono assumere due stati
fisici soltanto nettamente distinti e perfettamente controllabili, che possiamo chiamare 0
e 1. Quindi un dispositivo classico del computer classico. L'elemento base è il è quello
che possiamo chiamare CBT, che viene detto questo termine coniato a Civitella che sta
per classico, che di fatto è un flip flop, che è un dispositivo che può assumere due stati
0 e 1 nettamente distinti. Allora noi possiamo. Complicarsi la vita no? E pensare che
anziché due anziché un bit 0 e 1 lo stato di questo triplo, chiamiamolo pure così, di
questo kbit possa essere descritto da due vettori di uno spazio vettoriale. Cosa che è
assolutamente demenziale, direte voi. Ma perché mai dovrei scomodare uno spazio
vettoriale? Quindi un'entità matematica complessa per trattare una roba che si riduce a
uno zero oppure uno uno? E il vantaggio, ovviamente, che è il collegamento con quello
che succede dopo. Quindi io posso definire uno spazio vettoriale a due dimensioni,
quindi gli elementi sono di fatto delle colonne di due elementi, quindi è uno spazio a due
dimensioni.

Speaker1: [00:13:02] Su questo spazio vettoriale posso definire dei vettori che vengono
indicati con questi simboli nei simboli uno che viene chiamato ket. Quindi il ket non è
altro che il vettore adatto a rappresentare lo stato di questo sistema, il ket, perché
questa parentesi si chiama ket in inglese? Perché il ket e quindi io posso pensare di. In
questo spazio vettoriale a due dimensioni di rappresentare lo stato del flip flop sono due
con due tet che ovviamente chiamerò 0 e 1 per evidenti ragioni che coincidono con
questi due vettori 10E01. Posso definire su questo spazio vettoriale? Vi ricordate che si
possiede in geometria, in algebra un prodotto scalare un prodotto scalare se bisogna
che lo scriva cosa anche meglio che lo richiami. Facciamo una brevissima, una
brevissima cosa qua. Allora aspettate un attimo che rapidamente, con i mezzi potenti
che abbiamo qui, apro fotocamera e. Vedo di. Brenda non è, non è. Non riesco, non mi
sembra molto attivo. Forse perché questa macchina qui? A lui e lui attaccato No? Devo
staccarlo da qua, giusto? No, devo fare impostazioni e questo no. Quindi devo togliere
la videocamera, devo passare quell'altra. Ok quindi che esatto. Si è liberata qui. Da
casa. Voi siete contenti perché vedete una trave giusto? Ed è giusto che voi vediate
un'altra terra così. Ecco, quindi andiamo. Devo solo scrivere due cose per il burqa, però
il problema che non c'è gesto.

Speaker2: [00:15:03] Di.

Speaker1: [00:15:04] Figueras.

Speaker2: [00:15:07] Va beh.


Speaker1: [00:15:10] Perché no.

Speaker2: [00:15:11] Non ce l'ho. Avete un foglio bianco?

Speaker1: [00:15:19] No, faccio una corsa da bidello lì per prendere il gesso. Da casa
vedete la telecamera. Se vedete quello che inquadra la telecamera, Squinzi è perfetto
solo per dire.

Speaker2: [00:15:42] No.

Speaker1: [00:15:44] Sì, perché se il giochino va bene, giusto per dire delle cose che
sapete già, no, io posso definire appunto un vettore US. Diciamo. Supponiamo che
questo vettore, che è un vettore, uno spazio bidimensionale, sia un vettore colonna alfa.
Beta alfa e beta possono essere due numeri complessi. Non è a fuoco pertanto.

Speaker2: [00:16:07] Da solo.

Speaker1: [00:16:07] E però non c'è. Non ci va. Aspetta che bisogna.

Speaker2: [00:16:11] Andare perché sempre sulla mano di campo, se tieni la mano sul
foglio va poco.

Speaker1: [00:16:18] Lei però non sta mettendo a fuoco. A me non è molto.

Speaker2: [00:16:27] Eccolo adesso a buon mercato.

Speaker1: [00:16:29] Quindi Alfa e Beta posso definire un altro concept di tipo V,
chiamiamolo v gamma gamma Delta. Posso definire un prodotto scalare? Diciamo che
si indica con questo simbolo che è bracket bracket ok. Che è definito come. Deve
essere definito il prodotto scalare fra due vettori, quindi qua abbiamo il vettore riga con i
numeri complessi coniugati per alfa per beta e quindi questa roba è uguale a gamma
asterisco alfa più delta asterisco beta. Questo è il prodotto scalare definito
convenzionalmente tra i due vettori. Ovviamente c'è uno spazio vettoriale dotato di
prodotto scalare. Posso definire una norma e in particolare il modulo quadro di un certo
Ket sarà dato del prodotto scalare con se stesso? Giustamente no. Come come al solito
il prodotto scalare con se stesso segue questo vettore alfa beta. Andando a svolgere
questo conto diventa uguale al modulo quadro di Alfa più il modulo quadro di beta. Ok,
questo è questo e lo spazio vettoriale che abbiamo definito quindi uno spazio vettoriale
bidimensionale dotato di prodotto scalare, quindi di norma e quindi io so che cos'è la
lunghezza di un vettore. Detto questo, torniamo alle nostre slide. Dette questa breve
breve parentesi. Ecco tutto questo. Che cosa serve se noi siamo un computer classico?
Ma nulla è come utilizzare uno strumento matematico complesso per niente. Però la
cosa diventa interessante nel momento in cui passiamo ai computer quantistici, cioè
esistono in natura dei sistemi che sono quelli quantistici, che possono essere il cui stato
può essere descritto.

Speaker1: [00:18:18] Anzi deve essere descritto matematicamente proprio da un


qualunque vettore appartenente a uno spazio allo spazio vettoriale che abbiamo detto
no. Questi sistemi vengono chiamati qubit per l'appunto. Diciamo sono l'equivalente
quantistico del flip flop. Però, mentre il film ha solo due stati possibili, il qubit può
assumere un'infinità di stati possibili. Come posso rappresentare in particolare lo stato
di questo qubit attraverso un punto, un ket, un vettore ket? Diciamo sì, il quale nella sua
generalità può essere scritto come una combinazione lineare dei due ket di base 0 e 1
che abbiamo definito primo. Quindi questo zero è uno che abbiamo definito prima, che
sono ortogonali in base alle definizioni di prodotto scalare che abbiamo dato prima, cioè
il loro prodotto scalare e zero costituiscono quindi evidentemente una base di questo
spazio bidimensionale e facendo una combinazione lineare con coefficienti complessi
Alfa zero, F1 e Alfa uno, io ottengo tutti i vettori di questo spazio vettoriale.
Notoriamente non tutti i vettori di questo spazio vettoriale però sono adatti.
Rappresentano uno stato di questo qubit fisico. Perché? Perché meccanica quantistica
è fatta così? Questi sono i postulati in meccanica quantistica. Non entriamo nella ragioni
del perché del percome, perché voglio dire, se non c'è riuscito Einstein non va bene.
Ecco qual è la limitazione limitazione che il modulo di questo vettore deve essere
uguale a uno. Il che vuol dire, in base a quello che ho scritto prima che Alpha zero
modulo quadro più alfa uno modulo quadro deve dare per somma uno, quindi dello
spazio vettoriale bidimensionale.

Speaker1: [00:20:06] Noi in realtà utilizziamo solo vettori di lunghezza unitaria. Ebbene
sono quelli che interessano noi, non solo, ma consideriamo indistinguibili vettori che
differiscono a meno di un fattore di fase globale, cioè se moltiplicati per alias alfa.
Questo vuol dire modificarlo per un numero complesso che ha modulo uno e che ha
una fase alfa, quindi questo moltiplicazione introduce un fattore di fase complessivo sul
vettore PSI. Ebbene, riterremo equivalenti questi due vettori, cioè PSI e PSI,
moltiplicato per gli alfa sono equivalenti, nel senso che rappresentano lo stesso stato
fisico dei. Questo è il modello matematico di riferimento, quindi qubit è un sistema che
io possa rappresentare con questi vettori, ed è così è realizzabile dal momento che
questi sono i postulati che stanno alla base della meccanica quantistica, per cui il bit
non è altro che un particolare qubit in cui i vettori possibili sono solo 0 e 1, ma nel qubit
io ho un'infinità di possibilità in più e la cosa può essere generalizzata considerando più
qubit. Se è un sistema, quindi un registro di tanti qubit esattamente come un registro di
flip flop, io posso pensare a un registro formato da tanti qubit. Come posso
rappresentare lo stato di questo sistema di qubit? Allora quello che serve? Un'altra
digressione qui è la definizione di prodotto tensore.

Speaker1: [00:21:43] Cioè se io i vettori U e V che ho già definito prima, qui posso
definire il prodotto tensore che forse avrete incontrato già in qualche corso? Non lo so,
ma si fa presto che è scritto così. Un tensore prodotto V, che è un vettore di lunghezza
quattro, quindi appartiene a uno spazio a quattro dimensioni. Ok che è fatto in questo
modo. Alpha per gamma. Alfa per delta. Quindi sto scrivendo le componenti uno ad uno
alpha per gamma alpha della beta gamma Beta Delta, quindi vedete che a uno uno
moltiplicano le componenti e così abbiamo definito il prodotto tensore che ovviamente
se parto da due vettori bidimensionali ha dimensione quattro, dove quattro è uguale a
due alla seconda. In generale questo discorso io lo posso generalizzare al prodotto
sensore di n qubit e il prodotto tensore di n qubit ha dimensione due. Alan E allora che
cosa posso fare? Posso definire? Per esempio, se io ho un sistema a due qubit posso
definire quattro stati utilizzando gli stati 0 e 1 che abbiamo definito preme ricordare gli
Stati zero uno che erano i vettori colonna 10E01. E in particolare io posso definire il
prodotto tensore zero zero, cioè fra i due stati zero che per brevità si indica così no. È
prassi comune scrivere in questo modo e potete verificare voi stessi che questo vettore
è uguale a la colonna uno con tre do e via discorrendo.

Speaker1: [00:23:28] Posso definire il prodotto vettore fra 0 e 1 che coincide con il
vettore colonna zero uno zero zero? Posso definire il vettore uno per zero che
coinciderà appunto il gioco? Avete capito come è questo? E infine il vettore uno per uno
che coincide con 000E1. È evidente quindi che. Siccome lo spazio che sto di cui
appartengono questi vettori a quattro dimensioni su quattro componenti questi quattro
vettori che ho costruito questi quattro vettori fu costruito cioè zero zero zero uno uno
zero uno uno. Costituiscono una base di questo spazio, dal momento che sono
evidentemente ortogonali tra loro. Basta guardare come sono fatti, sono ortogonali e
certamente è quindi un qualunque vettore che appartiene a questo spazio a quattro
dimensioni. Può essere scritto come combinazione lineare di questi quattro vettori di
base. Quindi sto costruendo uno spazio di dimensione più grossa e la cosa può essere
generalizzata naturalmente a n qubit. Anche qubit, cioè se io o una consideriamo una
stringa x. Di ditte che possono assumere i valori zero uno. Questa notazione vuol dire x
è una stringa di n byte e sono O0O1. Questa stringa di n byte può essere. È stat
indicare, cioè il ket scritto indicato in questo modo. Sta a indicare il prodotto vettore. Il
prodotto tensore prodotto tensore fra gli stati a singolo bit assegna un solo più bit
formati dai singoli elementi di questa stringa, cioè x nemmeno uno tensori se ne meno
due, eccetera eccetera.

Speaker1: [00:25:19] È ovvio che tutte le possibili combinazioni perché questi sono
zero uno. Tutte le possibili combinazioni sono due Alain, per cui ho una base anche di
due Alain Stati. Questa base viene chiamata base canonica. Di questo spazio di due
elementi va bene, quindi io sono in grado di costruire uno spazio vettoriale e so anche
come fatta la base canonica di questo spazio vettoriale, allora la meccanica quantistica
mi dice che il generico stato di un qubit di un registro scusate ha n qubit il generico stato
di un registro n qubit. Generalizzando quello che abbiamo detto prima, nel caso di un
solo qubit, può essere scritto come una qualunque combinazione lineare a coefficienti
complessi di questi vettori di base appartenenti alla base canonica. Quindi questo x e x
che abbiamo definito prima è uno stato più bit di base quanti ne abbiamo due al n va
bene due ln e facendo una qualunque combinazione lineare che abbia modulo unitario
per cui la somma dei coefficienti in modulo quadra deve essere uguale a uno che abbia
modulo unitario otteniamo il generico stato di un sistema di un registro n chip e questo è
un passaggio fondamentale. Questo è, diciamo, la conseguenza dell'applicazione della
meccanica quantistica. Noi possiamo costruire dei registri di n qubit e lo stato ha una
complessità che è di questo tipo.

Speaker1: [00:26:47] Allora, se noi andiamo a vedere che cosa c'è dietro a questo
fatto, dal punto di vista degli ingegneri, cioè di chi vuol fare dei calcoli, è una potenzialità
spaventosa, perché noi abbiamo sì che è la sommatoria di due ln termini, quindi
abbiamo gli Alfa x1 due all'anno due. Supponiamo di limitarci al caso in cui Alfa X può
assumere solo due valori. Non è così. Alfa X è un numero complesso, ma supponiamo
che possa assumere solo un valore, per cui diciamo hanno sono siano delle grandezze
binarie. Noi l'informazione che è memorizzata dentro a questo stato è pari a due alla n
bit perché abbiamo due ln alfa x che possono essere zero uno, quindi abbiamo due al
nb. Quindi se in un registro classico noi abbiamo n bit ok. In un registro quantistico di n
byte l'informazione equivalente in bit è due alleli, quindi è spaventosamente più grande.
Quindi in un colpo solo con pochi più bit. Quindi con un sistema relativamente semplice,
poi dobbiamo farlo funzionare che è un altro discorso, ma potenzialmente in un sistema
relativamente semplice abbiamo una quantità di informazione gigantesca a disposizione
e quindi questo è il vantaggio fondamentale. Per esempio, se noi abbiamo 300 qubit,
noi abbiamo due 300 bit che sono contenuti implicitamente in quello stato che vuole dire
dieci alla 90 che è un numero gigantesco. Questo fondamentalmente è il motivo per cui
la gente ci lavora su.

Speaker1: [00:28:23] Poi vedremo che ci sono delle difficoltà anche concettuali. Sono
delle fregature, non è così, non è così semplice e non solo dal punto di vista pratico.
Bene, vediamo di approfondire questo concetto. Supponiamo di avere due stati ad un
qubit, quindi due due qubit che rappresentiamo con il ket. Sia il gateway che, come
abbiamo detto prima, posso scrivere in modo del tutto generico come combinazione
lineare degli stati di base 0 e 1, quindi con sufficiente zero uno zero beta uno e
facciamo il prodotto tensore come definito. Come ho scritto prima sul foglio Fraps ci
sarà il quoziente up. Questo prodotto tensore è scritto qui, e ovviamente il risultato è
questo, cioè zero sensor zero. E lo stato che ho chiamato zero zero zero tensore uno e
lo Stato zero uno, eccetera eccetera i coefficienti per cui questo è quello che salta fuori.
Questo Stato qui è appunto uno Stato che è rappresentabile con un vettore colonna
lungo quattro i cui elementi sono alfa zero zero, eccetera eccetera. Sono questi
coefficienti. Quindi questo è un generico ket che, ottenuto come prodotto di due ket ket
a due più bit, è ottenuto come il prodotto di due qubit. Questi suoi clienti sono sempre
col veicolo che devono essere la somma dei moduli quadri uguale a uno, cioè i due test
di partenza sono unitari. Deve avere lunghezza unitaria. D'altra parte il generico ket ha
due qubit. Abbiamo.

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