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quantum4.

mp3
Speaker1: [00:00:00] Alpha zero e il resto rimane tutto identico. Se invece il primo bit è
uno e il secondo bit deve essere flip, dato ok. Il secondo bit era fatto così. 0 e 1. Quindi
devo scambiare questo, diventare uno e questo diventare zero. Di seguito in qualche
modo, se poi ci riguardate con calma e semplice realtà per cui diamo 1E1001 che in
questo sarà l'uscita dello Stato che abbiamo in questa sezione qua. Ebbene, a questo
punto Alice applica un Hadamard al primo qubit e ottiene così lo stato P2 nello stato C2.
Così come sarà fatto. Ricordo che Hadamard trasforma lo zero in una combinazione
zero più uno. Poi ci sono i coefficienti di normalizzazione da Dante, ma sono uniformi
quelli posso calcolare anche. Quindi lo zero diventa zero più quindi psi due. Il primo bit
zero diventa zero più uno e il resto rimane uguale e il secondo bit uno invece diventa
zero meno uno. Perché l'Adam è applicato il 21 diventa zero meno uno e quindi PSI due
è semplicemente dato da questa roba qua ok. Bene, aspettate che cambio foglio perché
faccio fatica a muovermi. Bene questa. Questo Stato adesso lo scriviamo in una forma
leggermente diversa, in cui raccogliamo i primi due bit. Cioè qui abbiamo tanti stati uno
zero zero zero uno zero zero eccetera. Vediamo che zero zero moltiplica zero. E anche
zero zero moltiplica uno. Cioè io posso raccogliere fra questo e questo prodotto i primi
due stati zero zero che moltiplicano Alpha uno meno, anzi più beta uno.

Speaker1: [00:01:52] Ok. Per cui lo stesso status di due può essere riscritto in questo
modo è identico. È semplicemente un passaggio algebrico formale molto banale, in cui
abbiamo messo in evidenza i primi due stati raccogliendo A2A2 il terzo Stato l'effetto di
uno stato durante il terzo qubit. Quindi questo stato è scritto in questo modo. A questo
punto Alice che cosa fa? Fa la misura. Qui abbiamo due gate che rappresentano una
misura. Chiamiamo M il risultato della misura del primo qubit, che può essere solo zero
uno. Come abbiamo detto evidentemente, ed è il risultato della misura del secondo
qubit di Alice, che poi verranno trasmessi ed utilizzati da Bob. A questo punto Alice fa la
misura e otterrà quindi m. Ed n m il primo e nel secondo, che potranno avere solo come
risultato quindi zero zero zero uno uno zero uno uno con uguali probabilità. Quindi Alice
con uguali probabilità otterrà uno di queste configurazioni in uscita. A priori non è
possibile dire quale possiamo solo dire che c'è una stessa probabilità di ottenere uno di
questi stati. Uno di queste uscite EM va bene. E a seguito di questa misura, a seguito
del risultato di questa misura, il terzo qubit, quello che è a disposizione di bob che era
entangled anche se lontano e in qualche modo lui verrà modificato da questa misura,
come abbiamo detto prima. Che fine farà? No, cioè il bit C3 tre? Che fine farà allora in
corrispondenza delle configurazioni di MN che sono qui elencate? Che cosa otteniamo
se Alice misura zero zero? Vuol dire che tutto lo Stato a valle della misura verrà
precipitato in questa configurazione verrà costretto ad essere uguale a quella rod.

Speaker1: [00:03:43] Quindi il terzo qubit sarà quello alfa zero più beta uno. Ok, Bob
non lo sa ancora non può saperlo e nessuno può saperlo. Nemmeno Alice però, e
questo è quello che avviene con un atto di fede, crediamo che avvenga se ha misurato
zero uno, questo sarà il terzo più bit di bob zero uno o più bit zero, eccetera eccetera. A
questo punto cosa deve fare Bob per ottenere in ogni caso con certezza matematica,
cioè con probabilità uno? Per ricostruire lo stato c di Alice che ricordo è uguale a
questo? Era Alpha zero più beta uno deve semplicemente applicare in successione una
porta X e una porta Z. La porta x la applica solo se n uguale uno. Se no è un'identità. La
porta z l'africa solo sem uguale a uno se no non fa niente è un'identità. E in effetti
vediamo da qui che se Bob fa questa operazione, lui otterrà sempre come uscita lo
stato di Alice corretto. Infatti se Alice gli manda i due bit classici zero zero, lui non deve
fare nulla x la zero detta da zero, non deve applicare altro che due identità, non deve
fare nulla. È infatti quello che ha a disposizione già lo stato di Alice corretto. Se invece,
per esempio Alice gli manda 0 e 1, lui si ritrova con questo qubit.

Speaker1: [00:05:13] Cos'è che devo fare per ottenere il risultato corretto? Devo
scambiare zero con uno? Evidentemente no. Per ottenere lo status di Alice, in effetti,
quello che Bob farà è applicare X alla uno, cioè applicherà il gate X il quale inverte i due
qubit e così dicasi per gli altre possibilità. Quindi il risultato dei dei degli operatori. X
Alan per Zn applicata in sequenza da B con mn che gli dice Alice che gli invii Alice
portano in ogni caso il terzo qubit di bob allo stato psi che era quello che aveva Alice
originariamente. È una cosa particolarmente misteriosa il fatto che si riesca a pensare
una cosa di questo tipo. Questa è appunto quello che dicevo prima, cioè Bob ottiene il
sì applicando prima x. Ricordiamoci che quando gli scrivo in notazione algebrica vanno
invertiti prima o x poi z e quindi Zn per x all'angolo e qui sotto avete un esempio, ma
non è altro che un esempio, un caso particolare per fissare le idee, se volete, lo potete
inseguire. Un caso particolare in cui lo stato che Alice deve trasmettere sia uguale a
uno, cioè alfa uguale a zero e uguale a uno. È un caso che viene preso a titolo di
esempio qua ci sono i vari passaggi intermedi che potete ricontrollare e alla fine vedete
che l'uscita del bit di bob è sempre uno che era lo stato che Alice gli ha inviato. Ok?
Questo. È poco più che un gioco, almeno lo ritengo la sua importanza e quello che
fanno i telecom è lavorare su queste cose, ma non ha niente a che fare con
un'operazione di calcolo.

Speaker1: [00:06:59] Vediamo qualche cosa che invece sia più denso, un po più
pesante, ma è l'unico esempio che vedremo un po significativo, che è il modo per
realizzare la trasformata di Fourier in modo quantistico. Allora qui sapete che cos'è la
trasformata di Fourier, ma non credo che sappiate cos'è la fuori teatro. Non credo che
l'abbiate mai incontrata così in mente di Fourier. Discreta? Perfetto perché pensavo che
avesse visto solo quelle con l'integrale. No, vabbè. Comunque cos'è la trasformata
discreta di Fourier questa roba? Se io ho un vettore di x jay di n numeri n grande numeri
che n da zero a nemmeno uno, questo è il mio vettore di valori in ingresso. Si dice che
ho la trasformata di St da di Schmidt. Curiosità di questo vettore di numeri lei è dato da
questo vettore di n grande numeri x y cap dati da questa relazione. Questa è per
definizione la trasformata di Fourier discreta, che non è altro che la trasformata di
Fourier. Dove al posto di integrare una sommatoria, poi gira e rigira è molto
semplicemente definita in questo modo. Ecco la trasformata di Fourier, notoriamente
un'operazione molto importante in tutto il segmento prossimo e alla base di
praticamente tutto, richiede un numero di operazioni esponenziali se fatta su un
computer classico in nel numero di bit con cui io vado a rappresentare i miei numeri,
quindi, cresce esponenzialmente. Quindi è un'operazione pesante che se viene fatta su
molti bit di un computer classico.

Speaker1: [00:08:34] Vedremo. Vediamo come. Appunto qua può essere realizzata con
un circuito quantistico in modo relativamente semplice, con poche risorse, soprattutto
con un numero di risorse che non è esponenziale. Quindi questo è l'obiettivo che voglio
fare, quella è l'idea. L'idea è quello di creare. Supponiamo che n grande sia una
potenza di due, quindi due. Allen piccolo. Quindi tutti questi numeri sono rappresentabili
con n bit a n bit. Con questi n bit io posso pensare di formare degli stati che chiamiamo
GEI, dove jay è il numero che va ovviamente compreso tra zero e n grande meno uno
che non è altro che la stringa di bit corrispondente. È la rappresentazione binaria di quel
numero e io posso fare tanti qubit, ognuno dei quali corrispondente a una cifra un bit sei
di questa stringa e costruire un registro quantistico formato da tutti questi chiudendo ok.
E posso assegnare. Cioè posso costruire una sovrapposizione di stati lineari, una
combinazione di stati lineari di questi stati, ognuno con x0. Quindi l'informazione che
devo trasformare è contenuta nell'ampiezza dei coefficienti di questa combinazione
lineare. Quello che voglio ottenere è quindi quello che voglio realizzare una
trasformazione quantistica, quindi quello unitario, quello che vi devo dimostrare, che
esiste una trasformazione unitaria che trasforma questa roba qui in questa che è
appunto che cos'è? Non è altro che una combinazione lineare degli stessi stati k che va
da zero e nemmeno uno gli stessi stati solo con coefficienti diversi e i coefficienti
devono essere proprio gli y k che soddisfano questa condizione.

Speaker1: [00:10:25] Questo è l'obiettivo, quindi l'informazione che devo trasformare


con Fourier è contenuta nei coefficienti e alla fine la trasformata di Fourier me la ritrovo
nei coefficienti della combinazione lineare e quindi è nascosta, per così dire, dai
coefficienti. Per realizzare questa operazione. Evidentemente quello che devo saper
fare è partendo da un qualunque stato di questa combinazione lineare ottenere quello
che si ottiene, cioè la combinazione di stati corrispondenti a un particolare stato che è
data da questa espressione. Qui, dove lei assume un solo valore, cioè all'interno di
questa sommatoria abbiamo un solo gel, cioè, in altre parole, quello che io devo
dimostrarvi di riuscire a fare con un circuito quantistico è questa operazione. Dato uno
stato appartenente a un registro n bit di ingresso, diciamo sei ottenere in uscita questa
combinazione lineare di stati fatta così. Se io so fare questa roba, ho dimostrato che è
ottenuta e ottenuta in questo circuito la discreet Fourier transform. E i passaggi non
sono complicati, si riassumono in pochi colpi GEI o esprimiamo come prodotto tensore
uno, eccetera eccetera. Fino al Cayenne questo è il nostro registro. Dove uno è il bit più
significativo della stringa e gn e quello meno significativo. Li mettiamo in fila così quindi
è a zero, uno due, rrna eccetera ecc. Va bene allora? Il punto chiave per derivare il
circuito per fare questa dimostrazione è questo questo stato finale che io voglio
raggiungere si dimostra che ed è dimostrato.

Speaker1: [00:12:11] Se avete voglia di vederlo in una slide un po più avanti, sono 3 o
4 passaggi algebrici non complicatissimi. Peraltro, però ci vuole un po di tempo per farli.
Si dimostra che questo numero qui può essere scritto in questa forma è uguale a
questa espressione. Quindi questa roba è uguale a uno diviso. Due Alain più grande
uguale due. Ln piccolo. Ecco questa quantità. Questo stato può essere scritto come
prodotto tensore da uno a n. Questo L è l'indice del prodotto tensore, quindi qui
abbiamo tanti tanti stati e un solo più bit di cui faccio il prodotto tensore e ogni stato è
formato dalla combinazione di zero e di uno fatta in questo modo, cioè zero, più questo
coefficiente per uno. Dove questo z2 due pi greco t è l'unità immaginaria. Jay è l'indice
questo qua e questo è diviso due l che altro non è che questa roba. Questa scrittura qui
non è altro che un modo compatto per scrivere questo prodotto tensore. Che vuol dire
che no. Zero prendiamo l uguale a uno. Abbiamo zero più questa roba qui che è questa
roba per questa roba, qui, per questa roba qui. Allora devo solo fare una precisazione.
Vedete che qui compare questa notazione? Zero. Punto Jay n0. Punto Jay almeno uno.
Che cosa sta a indicare? Abbiamo Jay diviso due alla l. Allora? Sul foglio sei diviso due.
L allora è un attimo che riprendo. Prendiamo la fotocamera. Eccoci qua. Io direi diviso.
Due. Ok, si vede. Sì, da schifo, come al solito.

Speaker2: [00:14:06] Prova ad accendere la luce, supera la lavagna. Riflessioni che


non metto a fuoco. Per questo è molto Giulio.

Speaker1: [00:14:15] Anzi, mi fa un po fatica.

Speaker2: [00:14:18] Oggetto dello più. Figlio. Un po mi.

Speaker1: [00:14:29] Viene da dire ok, io devo scrivere degli U2 nel bene. Lei che
cos'è? È il numero binario formato da uno per due e nemmeno uno più una rene. Quindi
noi abbiamo gei, uno dei due puntini puntini gei dei n. Uno Jeanne. Ok, abbiamo questo
numero binario che è scritto così. Naturalmente questi sono tutti zero uno diviso due
alla l. Questo vuol dire che cosa dividere per due celle vuol dire spostare la virgola di l
posti. Questo è un numero intero. Il risultato della divisione di due celle è un numero.
Che è composto da. Lo spostamento dallo stesso in cifre in cui il punto è stato spostato
dl posti verso sinistra. Per esempio, supponiamo che l sia uguale a due. Prima andava
bene.

Speaker2: [00:15:23] Mettere a fuoco non so perché, ma fatto molta fatica e ogni tanto
si gioca e non si regge più niente. In pratica, neanche con la luce dietro, ho pensato.

Speaker1: [00:15:37] Adesso è.

Speaker2: [00:15:39] La mantiene per pochissimo.


Speaker1: [00:15:42] Beh, importante che la mantenga per pochi secondi. Adesso
comunque si vede ok, è uguale a due. Li dicevamo. Che cosa otteniamo? Quindi
otteniamo la stessa sequenza di bit dove però abbiamo messo un punto in questo
modo? Giusto? Questo è il punto detto decimale. Ok, ci abbiamo spostato di due posti a
sinistra. Questo credo che non ci siano dubbi. Allora cosa abbiamo ottenuto? Abbiamo
ottenuto un numero che ha una parte intera, che è questa qui a sinistra del punto e una
parte frazionale. Va bene la parte. Questo numero qui va a finire dentro un esponente
che moltiplica per due pi greco i due pi greco. Quindi se io moltiplica, ho due tigri qui per
la parte intera. Questo equivale a moltiplicare per zero, perché equivale a fare un
numero intero di angoli giri per cui moltiplicare per questo numero qua o moltiplicare per
zero l'esponente è la stessa cosa. Per cui questa roba? Possiamo dire che è
equivalente a scrivere questa cosa qui ok ad avere l'esponente zero punto G a
nemmeno uno G. Perché, ripeto, la parte intera è equivalente a zero. Questa è la
proprietà che viene utilizzata per. Fare scrivere questo passaggio che è indicato qui,
che è indicato qui. Quindi quindi di qua c'è un passaggio, questo abbiamo diviso due
alla uno che è zero punto gn. Poi abbiamo già diviso due alla due, che è quello che ho
scritto nel foglio zero punto, gn uno, gn, eccetera ecc.

Speaker1: [00:17:17] Quindi questa è la roba che è equivalente a questo numero.


Ripeto non è dimostrato qui è dimostrato tre quattro Slay sotto ma credetemi ok, questo
è quello che devo fare, quindi devo trovare un circuito che trasforma Jay in questa.
Stato fatto in questo modo. E possiamo identificarlo, cioè significare stato bravo,
identificato. Però non è difficile capire come funziona. Partiamo da un registro e dite?
Qui c'è un esempio. Conviene guardare, ad esempio che si capisce abbastanza bene.
Quindi facciamo un esempio con n limitato uguale a tre, quindi abbiamo lo stato
d'ingresso di uno dei due dei tre. Cosa devo fare al dj? Uno deve applicare un gate di
Hadamard e poi due volte questi gate R2E3 che sono gate controllati. Vedete che
questo R2 è applicato se e solo se g ai due è uguale a uno? Questo dei due funge da
controllo per R2. Se no se due uguale a zero non fa nulla, mentre R3 è controllato da
tre ecc. Ecc. Vediamo qual è l'effetto sugli uno allora. Applichiamo immediatamente
innanzitutto a Jai uno uno può essere 0 o 1 se è zero. L'uscita del gate di Adams è zero
più uno. Infatti se sei uguale a zero qui abbiamo zero più uno. Se invece è uguale a
uno, l'uscita deve essere zero, meno uno. Per cui è evidente che questa cosa qui è
corretta. Va bene, ed è anche evidente che io posso scrivere meno uno per uno come e
elevato da due pi greco che moltiplica 0.1.
Speaker1: [00:19:00] Va bene perché se c'è uno è uguale a zero, questo è uguale a
uno e siamo tutti d'accordo. Va bene, se c'è uno è uguale a uno. Questo zero punto è
uno zero uno, vuol dire uno diviso due lo zero uno di uso due per cui stiamo elevando e
alla pi greco i perché due sono alla tigre qui, ma pi greco è uguale a meno uno per cui
di nuovo. Quindi questa è un'identità o semplicemente un modo diverso per scrivere
questa roba. Poi applichiamo il Gate R2 in modo controllato. Perché le due lettere due è
fatto così è un gate, tanto che sappiamo fare tutti a questo punto, perché abbiamo un
insieme universale, quindi non ci dobbiamo preoccupare della realizzazione. R due è
fatto così? No. Uno. Quindi se il gate, se il bit d'ingresso è zero, non fa nulla, non
abbiamo nulla. Se il bit di ingresso è uno, adesso viene applicata una rotazione di fase
che equivale alla moltiplicazione per questo numero. Noi applichiamo il Game Over 2 a
1 controllato da Z2, quindi se Z2 è uguale a zero non cambia nulla. Non l operazione è
un'identità. Se il G2 è uguale a uno, l'effetto qual è lo zero non fa nulla, non avviene
nulla, quindi lo zero rimane zero. Ok, l'uno che cosa fa? Acquista una rotazione di fase
che prima non c'era.

Speaker1: [00:20:23] Questa rotazione di fase non è altro che Z2 diviso due alla
seconda perché k è uguale a due due ma Z2 diviso due. La seconda è zero punto dai
due sulla seconda cifra. Per cui passiamo da qui a qui. Quindi è facile, se ci pensate un
attimo, convincersi che effettivamente questa è il risultato del gate R2 applicato a una in
questo modo e così possiamo andare avanti. R3 fa la stessa cosa, cioè non fa altro che
aggiungere alla coefficiente di uno dello stato uno una rotazione di fase pari a Z3
decimale nella posizione corrispondente. Ok, se ci sei vi mettete lì e lo fate diventa un
giochino abbastanza semplice. Questo è quello che succede, no? E questo è quello che
viene descritto in questa slide. In pratica, quello che abbiamo detto è descritto qui. La
trasformazione è dopo aver applicato tutti i gate uno al primo qubit, quindi ci ritroviamo
uno stato che è questo per il primo qubit è stato trasformato in questo modo, tutti gli altri
sono ancora intatti. Stiamo parlando di questa posizione. In questa posizione abbiamo
applicato tutte le trasformazioni che dovevamo applicare al primo qubit e adesso
iniziamo con quelle del secondo. Va bene, poi andiamo avanti così. Questo è il
concetto. Quindi, dopo aver applicato tutte le trasformazioni nel primo qubit, siamo in
queste condizioni. Poi iniziamo con un procedimento analogo al secondo qubit. E
arriviamo a questa cosa qui.
Speaker1: [00:22:02] E così procediamo per tutti. Alla fine questo è lo Stato che
otteniamo. Quindi queste r r k introducono le opportune rotazioni di fase che devono
essere presenti negli esponenziali. Siamo quasi in fondo, perché se io confronto questo
risultato ottenuto con quello. Che volevo tenere, si osserva che il primo e l'ultimo sono
scambiati. Per esempio, questo qui dovrebbe essere l'ultimo bit e questo dovrebbe
essere il primo. Andate a vedere cosa volevamo ottenere. No, praticamente il primo e
l'ultimo sono scambiati. In pratica quello che si deve fare è scambiare A2A2. L'unica
cosa che mi manca per completare l'operazione è scambiare a due due i bit primo con
l'ultimo, il secondo col penultimo e via discorrendo, cosa che richiede dei bit di swap. In
questo caso è uguale a tre. L'ultima operazione da fare è indicata con questo simbolo è
il gate di swap che suona 1 e 3. Qua alla fine mi ritrovo lo stato desiderato, quindi resta
dimostrato che questo realizza lo stato desiderato. Allora, se noi andiamo a contare il
numero di gate che ci servono per fare questa operazione, cosa ci servono? Ci serve n
mezzi operazione, o meglio l'intero intero, più più più più un più vicino intero inferiore e
mezzi più vicino, quindi minor o uguale di n mezzi. Operazioni di swap con anno uguale
a tre. Una. E poi mi servono dei gate. In particolare se voi andate a contare i gate che
abbiamo messo in gioco sia il gate h di Aden che i gate r mi servono n gate h che sono
un solo più bit e n perenne meno uno mezzi gate air di rotazione ok.

Speaker1: [00:23:53] Il termine dominante qui è un quadro, quindi al crescere del


numero di dite voi dovete immaginare che sto robe, che voglio applicare sui numeri
piuttosto robusti, su dei registri di molti bit e di ordine n. Quindi il tempo richiesto di. Il
costo di questa operazione cresce con n al quadrato. Ordine N quali. Mentre dicevamo
nel caso classico. La stessa operazione non può che essere eseguita in modo più
efficiente di n per due Allen, quindi in modo esponenziale. Ed è questa la ragione per
cui questi algoritmi sono molto interessanti, naturalmente. Uno può dire bene, ma
questo Stato qui però non riesce a misurarlo, non riesce a tirare fuori e purtroppo è
così. Per quello che abbiamo detto. Però questo algoritmo di trasformata di Fourier
quantistica lo posso utilizzare come pezzo di un algoritmo più più vasto che lo utilizza.
Poi viene sempre sbattuti fuori e non è che me ne faccia molto di per se. No, è parte di
un algoritmo più esteso. E vabbè, qui avete quella dimostrazione di cui parlavamo.
Tant'è che l'algoritmo di Cork però, di cui non voglio parlare perché ci porterebbe via
tutto il tempo che abbiamo residuo. Quella famoso algoritmo di Shor, utilizzato per
fattorizzare un numero intero dei suoi numeri primi per trovare la scomposizione in
fattori primi utilizzava proprio la trasformata di Fourier quantistica, quella lì per
determinare il periodo di una funzione.

Speaker1: [00:25:24] L'algoritmo di short non possiamo parlare qui, ma a un certo


punto richiede la determinazione di un periodo di una funzione opportuna che viene
costruita, che questo è qui. La determinazione di questo periodo viene fatta
efficientemente con una traslata di Fourier. Come è ovvio, lo spazio tra spazi di Fourier,
un segnale periodico ottengo una riga che mi dà il periodo no. Ecco, molti algoritmi che
sono stati ideati sono basati su questi. Su queste. Su queste cose. Qui però l'algoritmo
deve essere fatto bene, studiato bene. Cioè devo utilizzare queste cose qui, all'interno
di algoritmi più complicati. Ne stiamo a guardare. Algoritmo di Shor per cui chiuderei
questo device. Non ci sono domande su questa parte, in modo da lasciare una ventina
di minuti di tempo per fare due chiacchiere su un po di figure a livello di poche, ma solo
su quelle che sono immagini, su come si può realizzare una qualche qualche cosina se
non ci sono domande, chiudo questo set di slide, apro l'altro. Va bene, non so se non mi
pare che ci siano. Neanche da casa. Vedo domanda allora apro il secondo set che è
no? Dove l'ho messo ora questo? Che sta per hardware. Tutti qui abbiamo qualche
slide. Va bene, vedete? Direi di sì. Non c'è neanche bisogno che.

Speaker1: [00:26:51] E. Questa parte la possiamo saltare perché è un po più. Ecco, va


bene. Diamo un'idea? No. Di quello che bolle in pentola. Sostanzialmente, da quello
che abbiamo detto prima cosa uno che realizza l'hardware di un computer cosa deve
saper fare? Abbiamo parlato di reti universali, insiemi universali con cui sono in grado di
fare tutte le operazioni. Allora immaginate di avere una struttura, questo è solo per
fissare le idee. Poi i modi possono essere molto diversi. Per esempio bidimensionale in
questo caso, in cui ogni pallottola rappresenta un qubit. Comunque sia fatto, per il
momento lo indichiamo in maniera astratta con un pallottola, ciò che è connesso in
questo caso ai primi vicini e poi interagire con i primi vicini. In altre realizzazioni può
interagire anche con qubit non primi vicini fra loro, ma tanto per fissare le idee. Questo
è lo schema a cui per il momento vi chiedo di orientarvi. In realtà questo è lo schema
che viene utilizzato nelle cosiddette implementazioni a stato solido, che non sono però
le uniche che uno può tentare di mettere in piedi. Va bene, quindi è abbastanza
comune. Techetechetè deve saper fare uno in hardware, deve saper fare delle
operazioni a singolo qubit in tutti i modi possibili. Diciamo così, in realtà ce ne
basterebbero due di operazioni, l'acca e la T. Ma in realtà se ne so fare di più, tanto
meglio. Il mio insieme universale è un po più ricco, quindi operazioni a singolo qubit,
quindi modificare lo stato di un singolo qubit in tutti i modi possibili.

Speaker1: [00:28:27] Poi devo saper fare operazioni a due qubit, cioè il knott per
esempio, o qualcosa di analogo che è l'altra operazione che appartiene all'insieme
universale. E poi devo saper fare la misura, devo poter fare delle misure di questi qubit
nella maniera che non sia devastante, cioè che non sia distruttiva il meno possibile
distruttiva delle informazioni memorizzate. Questo è quello che qualunque hardware
che abbia la pretesa di realizzare un quantum computer si deve prefigge di fare, perché
noi parliamo di noi, di fisica e quindi di noiosi intermedi, e che il quantum, qualcosa o
quantum era quanto un computer. Parliamo di un sistema che ha un numero in termini
di scale finito di qualche decina di qubit, i quali non sono perfetti ma sono noiosi, per
l'appunto noiosi. Che cosa vuole dire? Che sono soggetti a errori? Di che ordine per
100? Un po meno siamo li dipende un pochino due qubit è più difficile, dipende come lo
vada a realizzare. Quindi è evidente che con una architettura NIST che io con una
soluzione nessuno riuscirà mai ad avere algoritmi che funzionano con più di qualche
decina di qubit. Perché è ovvio che se nel mio errore per 100, se io ho venti 30 qubit
non riuscirò a portare a termine un algoritmo. Quasi certamente non riuscirò a portare a
termine senza errori.

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