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Progettare un bagno richiede sempre grande attenzione, sia che il bagno (già esistente) debba essere
ristrutturato, sia in caso di una nuova realizzazione.
In questo focus ti mostro come progettare un bagno e ti fornisco alcuni schemi e modelli 3D
[http://download.acca.it/BibLus-BIM/Schemi_di_bagni_trial.zip] che puoi usare anche come spunto per i tuoi
prossimi progetti. Per aprire e modificare i modelli 3D, o per creare nuovi progetti puoi utilizzare lo stesso
software che ho utilizzato io, Edificius (scarica gratis la versione Trial [https://www.acca.it/bim-modeling-
software] ), il software BIM per la progettazione architettonica.
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Quello che ti ho appena proposto è il render del bagno che ho progettato con Edificius; scarica la trial e prova
anche tu la semplicità di modellare i tuoi progetti e realizzare immagini fotorealistiche come questa.
Schemi di bagni
In questo articolo parlerò della progettazione del bagno nelle civili abitazioni; ti consiglio di leggere anche il
nostro approfondimento sulla progettazione di bagni per diversamente abili [http://bim.acca.it/come-progettare-
un-bagno-per-disabili/] .
I servizi igienici principali sono solitamente quelli fruibili anche dagli ospiti: hanno generalmente dimensioni
maggiori e sono caratterizzati da una migliore cura dei dettagli e dello stile. Devono essere dimensionati e
distribuiti in modo da ospitare, in modo fruibile, la seguente dotazione minima di apparecchi:
water
bidet
lavandino
vasca o doccia.
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Inoltre, qualora non sia ospitata in un locale appositamente dedicato, è opportuno prevedere anche
l’istallazione di una lavatrice che può essere anche integrata in armadi o mobili su misura.
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Anche i render che hai appena visto sono stati realizzati con Edificius [https://www.acca.it/bim-modeling-
software] ; questi rappresentano alcuni esempi di servizi igienici principali.
I servizi igienici secondari (o bagni di servizio) sono quelli utilizzati dai componenti della famiglia e non hanno
alcun ruolo di rappresentanza. Possono essere dimensionati anche per contenere solo alcuni degli apparecchi
igienici sopra elencati.
Ti propongo ora alcuni schemi grafici di bagni differenziati in base alla disposizioni degli apparecchi sanitari ed
alla geometria dell’ambiente. La disposizione delle apparecchiature sanitarie è sempre studiata per consentire
una buona fruibilità dello spazio e dello svolgimento di tutte le operazioni ricorrenti.
in linea
ad angolo
su lati opposti.
Bagni in linea
Nei bagni in linea gli apparecchi igienici sono posti sul lato lungo dell’ambiente.
In genere questa distribuzione è consigliabile quando si ha a disposizione uno spazio stretto e lungo.
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Bagni ad angolo
Nei bagni ad angolo gli apparecchi igienici sono posti lungo due lati contigui dell’ambiente. Questo schema,
così come quello ‘in opposizione’, è consigliabile quando si ha a disposizione una pianta piuttosto quadrata.
Bagni in opposizione
Nei bagni in opposizione, gli apparecchi igienici sono posti lungo due pareti opposte tra di loro.
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Riferimenti normativi
Un bagno per civile abitazione deve rispettare le disposizioni previste dalla normativa vigente. Solo in questo
modo è possibile assicurare spazi abitativi sicuri e confortevoli.
Gli aspetti da considerare per il bagno sono molteplici e variegati. Si tratta, infatti, di un locale di servizio ma
anche di relax, spesso di dimensioni contenute, che vede la presenza contemporanea di acqua ed elettricità.
Quando si costruisce una nuova abitazione, e quando se ne ristruttura una esistente (anche se si interviene su
un solo locale, come il bagno), è obbligatorio attenersi alle norme igienico-sanitarie, a quelle edilizie e a quelle
di sicurezza che regolano le caratteristiche degli alloggi abitativi e delle singole stanze, compreso il bagno.
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Finestre
Nel bagno è obbligatorio avere una finestra?
La normativa nazionale richiede che in tutti i locali di un’abitazione ci sia illuminazione naturale diretta, tranne
che in alcuni tra cui i bagni. E’ specificato, però, che nel bagno deve esserci un’apertura verso l’esterno per
garantire il ricambio dell’aria oppure un impianto di aspirazione meccanica.
E’ la normativa locale che può dare indicazioni più restrittive, specificando nel dettaglio tutti i requisiti in tema di
aeroilluminazione naturale.
Altezza soffitto
In base al dm 5 luglio 1975, l’altezza minima interna dei bagni può essere ridotta a 2,40 m (invece dei 2,70 m
richiesti come limite minimo per tutte le altre stanze), come evidente nella sezione renderizzata con Edificius,
[https://www.acca.it/bim-modeling-software] riportata di seguito.
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Questo significa che se l’abitazione ha soffitti molto alti, in bagno è possibile inserire ribassamenti e
controsoffitti per ricavare vani tecnici o ripostigli sospesi in quota.
Rivestimenti
Altro argomento importante: dove è necessario mettere i rivestimenti e che altezza essi devono raggiungere?
E’ opportuno anzitutto precisare che sarebbe più corretto parlare di superfici lavabili e disinfettabili:
attualmente, infatti, molto diffuse sono le resine, o materiali simili, che non sono veri e propri rivestimenti nel
senso tradizionale del termine.
In ogni caso non esiste alcun obbligo di portare le superfici lavabili fino a due metri (o più) di altezza; poichè il
loro scopo è quello di riparare i muri dall’acqua, infatti, sono necessari unicamente nelle zone soggette a
schizzi, quinid doccia e parete dietro i lavandini.
In particolare:
per la doccia è opportuno rivestire le pareti almeno fino a 2 m di altezza (a meno di cabina doccia)
per la zona rubinetto invece possono bastare 1,20 – 1,40 m
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Anzitutto va progettata la luce naturale: finestra o portafinestra, anche se obbligatorie solo in uno dei bagni
dell’abitazione, sono uno degli elementi principali per creare un ambiente salubre e di qualità.
Per quanto riguarda l’illuminazione artificiale, occorre tenere in considerazione le due tipologie di illuminazione
che serviranno: quella diffusa (generale) e quella puntuale (zona lavabo-specchio).
Bisogna fare in modo che l’illuminazione generale sia soft e che crei un senso di relax. Bisogna invece
assicurarsi che quella puntuale, sulle zone di attività (lavabo, specchio, piano di appoggio..) sia ben organizzata
in modo da non creare zone d’ombra fastidiose.
È la norma Cei 64-8 V4 ”Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente
alternata e a 1500 V in corrente continua” che stabilisce le prestazioni minime riguardo all’impianto elettrico
domestico e prescrive l’installazione di un numero minimo di punti presa per l’energia separati e di punti luce in
funzione del tipo del locale, della dimensione e del livello prestazionale dell’impianto.
Lo standard minimo per il bagno richiede almeno 2 punti presa: solitamente una in corrispondenza dello
specchio e una per la lavatrice, considerando di installare anche una presa schuko per tale apparecchio. E,
inoltre, almeno due punti luce.
La norma Cei 64/8 prescrive che il comando dei punti luce di ogni locale (compreso il bagno) deve essere
posto nei pressi dell’ingresso, non importa se interno o esterno; ovviamente vi possono essere anche punti di
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Nel progettare un bagno la progettazione e l’installazione dell’impianto elettrico devono essere eseguite con
maggiori prescrizioni tecniche rispetto agli altri ambienti. Esse devono rispondere, oltre che alle prescrizioni
generali di sicurezza della norma Cei 64-8, anche a particolari requisiti di sicurezza che riducono il rischio
relativo ai contatti diretti o indiretti tipico dell’ambiente bagno.
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In sostanza quanto più ci si avvicina alla vasca da bagno o alla doccia tanto più le condizioni di pericolo sono
gravi.
In funzione della pericolosità, nei locali bagno e doccia la norma Cei 64-8 (alla sez. 701) individua quattro
zone, caratterizzate da un pericolo decrescente man mano che ci si allontana dal bordo della vasca da bagno
e/o della doccia. L’immagine seguente mostra schematicamente le quattro zone, indicate con colori diversi.
zona individuata dal volume interno alla Per le docce senza piatto, l’altezza della zona 0 è di 10 cm e la
0 vasca da bagno o al piatto doccia sua superficie ha la stessa estensione orizzontale della zona 1.
zona individuata dal volume Nel caso in cui il fondo della vasca o della doccia sia a più di 15
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1 sovrastante la vasca da bagno o cm sopra il pavimento, la quota di 225 cm verrà misurata a partire
il piatto doccia fino a un’altezza dal fondo e non dal pavimento. Per le docce senza piatto la zona
di 2,25 m 1 si estende in verticale per 120 cm dal punto centrale del
soffione posto a parete o a soffitto. La zona 1 non include la zona
0, e lo spazio sotto la vasca da bagno o la doccia è considerato
zona 1.
zona comprende il volume Per le docce senza piatto non esiste una zona 2, ma una zona 1
2 immediatamente circostante la aumentata a 120 cm come indicato al punto precedente.
vasca da bagno o il piatto doccia,
Nella zona 2 (che corrisponde al volume circostante alla
estesa fino a 0,60 m. in
zona 1 che si sviluppa in verticale, parallelamente e ad una
orizzontale e fino a 2,25 m. in
distanza in orizzontale dalla zona 1 di 0,6 m, fino ad
verticale, con la distanza verticale
un’altezza di 2,25 m dal piano del pavimento) si possono
misurata dal pavimento
installare solo:
• scaldacqua elettrici;
• apparecchi di illuminazione di Classe I e II, apparecchi di
riscaldamento di Classe I e II ed unità di Classe I e II per
vasche da bagno per idromassaggi che soddisfino le relative
Norme
Le quattro zone non si estendono all’esterno del locale attraverso le aperture: questo vuol dire che l’interruttore
posto fuori dalla porta del bagno è ammissibile, anche se dista a meno di 60 cm dal bordo della vasca e/o del
piatto doccia.
Riassumendo:
Il dm 5 luglio 1975 definisce i minimi di legge da tenere in considerazione. In aggiunta a questo è sempre
necessario consultare eventuali normative comunali.
Per il dimensionamento e la giusta progettazione dell’impianto elettrico fare riferimento alla CEI 64/8.
Per la disposizione dei portafrutti consultare la CEI 64/50.
Per quanto riguarda le dimensioni dello scarico, far riferimento alla norma UNI EN 12056-2:01.
Consultare la norma UNI 91822:2014 per l’impianto di alimentazione e distribuzione dell’acqua.
Per conoscere le dimensioni e la posizione degli impianti igienici, è opportuno sempre consultare la scheda
tecnica del produttore. Questo sarà utile anche per capire la dimensione e il posizionamento preciso degli
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