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I GENERI LETTERARI

La narrazione breve: favola e fiaba


Fiaba e favola sebbene abbiano molti punti in comune, sono due generi letterari diversi. La
principale differenza è che la favola è stata creata per insegnare qualcosa, trasmettere
una morale, quindi ha inevitabilmente uno scopo "educativo", mentre la fiaba ha più uno
scopo di intrattenimento, specie per i bambini.
La principale somiglianza è l'assenza di dettagli riguardanti il tempo, pertanto non è
possibile sapere con certezza quando si svolgono le vicende.

Fiaba
La fiaba è una narrazione di media-breve lunghezza che ha origine dalla tradizione
popolare, descrive cioè le storie della gente povera e delle loro credenze centrate più che
altro su soggetti fantastici come mostri, fate, orchi, giganti, ma anche personaggi semplici
della vita quotidiana.

I luoghi più frequenti sono castelli, boschi, regni e posti incantati.

Il tempo è indeterminato: C'era una volta...

Si presentano con un linguaggio ripetitivo, per esempio "Cammina cammina " e "Tanto
tanto tempo fa ". Inoltre alcuni episodi delle fiabe si ripetono anche in altre fiabe.

Sono caratterizzate dalla presenza di due elementi contrapposti: il bene e il male, i buoni e
i cattivi, i furbi e gli stupidi. Si concludono sempre con un lieto fine, fatta eccezione per le
fiabe letterarie il cui finale può essere drammatico.

Finiscono sempre con il lieto fine: i buoni, cioè coloro che si sono comportati in modo
corretto e che hanno mantenuto la parola data, vengono premiati e alla fine riescono ad
avere la meglio sui cattivi.

Fra i più noti scrittori di fiabe vi sono i fratelli Grimm, autori di celebri fiabe come: Hänsel e
Gretel, Cenerentola, Il principe ranocchio, Cappuccetto Rosso e Biancaneve.
Favola
La favola è un tipo di narrazione estremamente corto, e la struttura può essere in prosa o
in versi. Hanno come protagonisti degli animali e più raramente piante o oggetti inanimati
che rappresentano i vizi e le virtù degli uomini.

I luoghi corrispondono spesso alla realtà: una strada, uno stagno, una casa ecc.

Anche qui il tempo è indeterminato: d'inverno, a primavera.

Ha origini antichissimi, la più antica favola è la Storia dei due fratelli, un componimento
egizio del XIII secolo a.C.

Il linguaggio della favola è più curato di quello della fiaba.

Nelle favole dove i personaggi sono animali, si può intuire sin dall'inizio il comportamento
di ciascun personaggio, perché viene utilizzato sempre lo stesso criterio per la narrazione:

Leone = prepotente, forte, maestoso


Lupo = mangia il mansueto agnello, allora è sleale, crudele, feroce
Corvo = stupido
Volpe = furba, evita quasi sempre i pericoli, nasconde gli insuccessi
Formica = previdente e laboriosa, a volte insensibile
Cicala = dedita a godersi la vita, amante del canto ma perditempo
Agnello = docile, buono, affettuoso

Le favole, si concludono con una morale, anche in forma di proverbio (es. Chi troppo
vuole nulla stringe), cioè un insegnamento che l'autore vuole dare ai lettori relativo ai
comportamenti dei protagonisti. Sono sprovviste di quella "magia" o "buona sorte" tipica
delle fiabe, pertanto può capitare che il protagonista, seppure "buono", abbia la peggio. La
morale è quasi sempre esplicita, a differenza che nella fiaba, dove, se presente, è indiretta
e nascosta nel racconto.

I più grandi esponenti delle favole sono Esopo e Fedro.


Questo è uno schema riassuntivo per delineare le differenze principali tra i due generi.

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