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In tutti i sistemi economici una percentuale elevata del risparmio degli individui e delle famiglie viene
accantonata per il futuro, in previsione della cessazione dell'attività lavorativa, con l’obiettivo di assicurarsi le
risorse necessarie a mantenere un adeguato tenore di vita.
Il sistema previdenziale, che poggia su un "pilastro" pubblico (obbligatorio) e uno privato (integrativo), è il
complesso di istituzioni e previsioni normative attraverso le quali viene garantita una risposta istituzionale a
questa esigenza.
Le funzioni previdenziale e assicurativa, invece, trovano fondamento nella capacità degli individui di generare
un reddito da lavoro. Per questa ragione, possono essere assolte sia dallo Stato, attraverso il sistema
previdenziale pubblico, sia dal settore privato, e in particolare dai mercati finanziari, attraverso i sistemi di
previdenza complementare.
La modalità di finanziamento delle prestazioni pensionistiche, a sua volta, può adottare un principio di
ripartizione, secondo il quale i contributi versati dai lavoratori vengono direttamente impiegati per erogare le
prestazioni pensionistiche alla popolazione in età pensionabile, in base a un trasferimento intergenerazionale
di risorse.
In alternativa, il sistema previdenziale può essere basato su un principio di capitalizzazione, secondo il quale i
contributi dei lavoratori vengono accantonati e investiti sui mercati finanziari, per essere erogati ai lavoratori al
termine della loro vita lavorativa.
Mentre la previdenza obbligatoria adotta un meccanismo "a ripartizione" (i contributi versati dai lavoratori
attivi vengono trasformati in prestazioni pensionistiche erogate a favore di chi è già in pensione), gli strumenti
di previdenza complementare si basano su un principio di "capitalizzazione", raccogliendo e investendo il TFR
e i contributi versati dagli aderenti allo scopo di costituire una pensione integrativa di quella pubblica.