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Tetrarchia= governo dei 4 suddiviso tra 4 persone, Precisamente due Cesari e Due Augusti.
La vastità del territorio, perché è molto vasto, difficile da gestire ed è pressato ai confini dagli
invasori.
Potere dell’esercito, l’esercito aveva assunto un potere tale da eleggere e spodestare dal trono un
imperatore.
Quando il territorio venne diviso i due augusti e i due cesari andarono a stabilizzarsi nelle rispettive
“Capitali”, che erano per gli augusti Nicomedia e Milano mentre per i due cesari erano Treviri e Sirmio.
La Tetrarchia inoltre riporta “a galla” il criterio di scelta del migliore come proprio successore che avevamo
già visto nel Principato Adottivo.
Diocleziano apporta anche una riforma amministrativa, L’impero viene diviso razionalmente, viene diviso in
4 prefetture che sono sotto il controllo dei Tetrarchi con 4 capitali burocratiche(Nicodemia, Milano, Treviri
e Sirmio).
Abbiamo 12 diocesi che vengono governate dai vicari del prefetto (i due augusti e i due cesari) e controllate
militarmente dai duces.
Abbiamo poi le 104 province che serviva per controllare meglio il territorio.
Abbiamo anche i municipi ossia una suddivisione amministrativa più piccola, retta dai consigli dei curiales.
La riforma dell’esercito e quella burocratica hanno portato ad un aumento delle spese dello stato, questo
ha portato ad una riforma del conio della moneta e visto che erano aumentate le tasse ad una riforma dei
privilegi straordinari ed imposizioni delle tasse gestita centralmente e Nel 301 d.C. Diocleziano emanerà
l’editto dei prezzi e degli onorari(stipendi) che stabilizza un prezzo sul mercato massimo in base alla merce.
Tutto questo nasce per provare ad indebolire il poverimento generale, purtroppo non si ottengono risultati
desiderati ma si forma bensì il mercato nero, In pratica i mercanti nascondevano le merci e le rivendevano
ad un prezzo più alto al mercato nero, rischiando addirittura la morte.
Il catasto serve ad inventariare le terre coltivabili in base al numero di contadini che lavorano quella terra e
la ricchezza che quella terra può produrre. Sulla base di queste due istituzioni vengono imposte due nuove
tasse: la iugatio e la capitatio.
La iugatio è un’ imposta fondiaria ovvero basata sulla proprietà inoltre su un’unità di calcolo chiamata
iugum, quest’ultima non è altro che la quantità di terra che una coppia di buoi può arare in un giorno.
La capitatio è basata sul caput ovvero la persona, e viene calcolata in base alla manodopera, ma basata
anche sugli individui presenti nella proprietà che il catasto aveva già indicato, lo Stato ogni cinque anni
conteggia le entrate e le uscite. In questo modo a fine anno le spese saranno ricoperte dalle uscite. Le
conseguenze non erano nelle intenzioni di Diocleziano, te tasse rimangono alte nonostante la crisi, i
contadini vengono colpiti maggiormente dalla crisi.
Il commendatio è la pratica di cedere le proprie terre vendendole ad un proprietario terriero e allo stesso
tempo lavorandoci, così da ottenere protezione e diminuire l’abbandono delle campagne.
Artigiani e Contadini che come i Curiali sono obbligati a ereditare l’attività del padre.
A partire dal 4 secolo l’emigrazione di barbari aumentarono. I barbari erano coloro che vivevano oltre i
confini dell’impero, ed erano alla ricerca di terre fertili e una vita migliore. La struttura sociale e politica
divenne complessa, ma non c’era un’organizzazione statale centralizzata.
I visigoti e la sconfitta di Adrianopoli
I Visigoti erano i Goti dell’ovest, mentre gli Ostrogoti i Goti dell’est.
Valente permise loro di stanziarsi nei confini dell’impero, precisamente in Emmesia, in cambia del
pagamento dei tributi poi la popolazione era sempre in conflitto aperto; nel 378 Valente venne sconfitto dai
Visigoti ad Adrianopoli. La sconfitta fu un duro colpo per i romani.
Teodosio e i visigoti
Attuò una politica di mediazione e la politica fu:
La concessione di alcuni territori in Illiria, uno Status di federati e un aiuto all’impero per i militari con lo
scopo di fortificare e difendere i confini.
Le conseguenze furono:
Teodosio e il cristianesimo
Nel 380 Teodosio e Graziano proclamarono l’editto di Tessalonica, Il cristianesimo divenne religione di
stato, e ci fu l’abolimento dei culti precristiani o pagani, prevedendo la confisca dei beni o degli antichi
templi a favore del clero.
Nel 390 a seguito della repressione troppo dura, Teodosio fu scomunicato da Ambrogio;
A Natale dello stesso anno l’imperatore voleva essere reintegrato nella comunità cristiana;
Nel 392 venne proclamato l’editto di Costantinopoli che conferma le misure adottate con l’editto di
Tessalonica;
Nel 395 Teodosio muore e lascia il suo potere ai suoi due figli Onorio (Occidente) e Arcadio (Oriente).
La morte di Teodosio
Nel 395 Teodosio dispose che l’impero doveva essere diviso tra i suoi due figli.
Stilicone
Stilicone, di padre Vandalo e di madre romana, era diventato capo delle truppe Imperiali (Magister Militum)
ed entrò nelle grazie di Teodosio che lo scelse tutore dei suoi figli.
Nel 395 Onorio era molto giovane e Stilicone assume la sua guida dell’Impero di Occidente.
Si attirerà un’invidia da parte dell’aristocrazia romana, che egli rimproverava un’eccessiva indulgenza verso
i Germani. Egli era favorevole a trattare con i loro capi e ad introdurli nell’esercito.
I Germani premono
Visigoti: re Alarico. Partono dalla Tracia(Bulgaria), attraversano la Dalmazia(Croazia) ed invadono il nord
Italia.
Nel 402 Stilicone li ferma in Piemonte, precisamente a Pollenzo, e li respinge al di là delle alpi.
Nel 407 Vandali, Svevi e Burgundi pressati all’est dagli Unni, penetrano in Gallia, oltrepassando il limes
segnato dal Reno.
Ezio, consigliere militare dell’Imperatore, gestisce il potere mantenendo buone relazioni con i Germani.
Nel 451 Ezio affronta gli Unni di Attila presso i Campi Catalunici e lo sconfigge.
Nel 452 Attila attacca di nuovo entrando nell’Italia di nord est, sempre in quell’anno Attila si incontra con
Papa Leone I sul fiume Mincio.
Sbarca con la sua flotta ad Ostia e ottiene dal Papa il via libera al saccheggio, in cambia dell’incolumità della
popolazione, il sacco durerà due settimane.
456-472: Ricimero
Nel 475 Oreste un patrizio barbaro, pone sul trono suo figlio Romolo detto Augustolo
Nel 476 Romolo Augustolo viene deposto da Odoacre, re degli Eruli, il quale rimanda le insegne imperiale a
Zenone, l’Imperatore d’Oriente e ottiene da lui il diritto di governare l’Italia con il titolo di REX GENTIUM.
Le cause della caduta
Non fu ne una fine improvvisa ne un evento traumatico.
Tacito già più di tre secoli prima, guardava i Germani come un popolo giovane, carico di quelle energie che
lo storico paragona alla tenacia dei romani, della prima repubblica.
Dal IV secolo i romani avevano iniziato a delegare il mestiere delle armi ai barbari, sempre più numerosi
nelle legioni romane.
Gli ultimi imperatori erano incapaci ed inetti (svolgere approssimativamente un proprio compito).
L’aristocrazia, gelosa delle proprie prerogative, e miope ai cambiamenti, si era chiusa nella difesa del suo
prestigio di casta, senza avere un potere reale.
L’economia era al collasso a causa della burocrazia e della distribuzione disuguale delle imposte (più sulla
popolazione rurale, più sui poveri).
Nei Regni romano-germanici o romano-barbarici la convivenza tra Barbari e Romani non fu semplice. Dove
però essa si realizzò, i regni prosperarono.
A lungo, la religione fu un elemento di divisione perché i Germani erano quasi tutti fedeli all’arianesimo,
considerato eresia dalla Chiesa cattolica. Quest’ultima però riuscì a convertire diverse popolazioni, a partire
dai loro re.
Anche il diritto, scritto per i Romani, orale e consuetudinario per i Germani, rendeva difficile l’integrazione:
ogni popolo rispondeva al proprio codice legislativo.
Dal punto di vista sociale, l’aristocrazia fondiaria germanica si fuse, con il tempo, con quella romana,
mentre le classi popolari e servili continuarono a essere sottomesse ai loro padroni, nuovi e antichi.
Infine, i centri urbani conobbero un’ulteriore decadenza, spopolandosi e rarefacendosi, così come il sistema
fiscale e la scuola.
Il Medioevo
Il Medioevo è un periodo storico che va dal 476 al 1492, ed è diviso in alto Medioevo e basso Medioevo, il
basso va dal 476 al 1000 e l’alto dal 1000 al 1492. La parola Medioevo viene definita dagli storici un’età di
mezzo, e possiede un significato storico dispregiativo. Il Medioevo ad oggi risulta molto importante per vari
motivi, ovvero la nascita del concetto di Europa, prima del Medioevo inesistente, perché le più grandi civiltà
si stanziarono nel Mediterraneo. Nel corso del basso Medioevo prendono forma gli stati moderni, ovvero
Francia, Inghilterra e Spagna. La cultura inoltre non perde valore, anzi comincia maggiormente a
diffondersi. Dopo il 476 c’è anche un periodo di crisi causata dalla confusione delle popolazioni scese verso
Sud, che hanno modificato il modo di vivere delle precedenti popolazioni, i Visigoti ad esempio scendono
verso Sud, i Franchi nell’attuale Francia, gli Ostrogoti in Italia e i Vandali che arrivano fino al Nord
dell’Africa. Tra il 450 e il 500 si sviluppa una situazione che impedisce attività agricole, commercio e viaggi. I
capi di queste popolazioni, dovevano affidarsi all’esercito e ad amministratori di cultura Romana, per avere
un governo vasto ed eterogeneo, da ciò nascono i regni Romano-Barbarici.
I Franchi
Arrivano i germani, popolazioni barbare, che entrarono spesso in conflitto con i latini, e i loro rapporti erano
condizionati da: le unioni matrimoniali e questioni religiose.
I Germani costituivano una minoranza ed erano comunque decisi a mantenere la propria cultura e separarsi
dai latini.
I Germani erano cristiani però nella forma dell’arianesimo(come i tedeschi), perché loro negavano la trinità
e avevano proprie chiese e propri vescovi.
Questo problema di integrazione tra i popoli spinse i Romani a guardare l’imperatore d’Oriente (Arcadio)
colui che li avrebbe liberati dai barbari.
Tutti questi fattori portarono alla scomparsa in breve tempo delle popolazioni barbare. L’unico regno ad
avere vita lunga erano i franchi.
I Franchi guidati dal re Clodoveo (appartenente alla dinastia dei merovingi) cominciarono una notevole
espansione territoriale che li portò ad occupare tutta la Gallia.
I Franchi si convertirono, insieme al loro re, al cattolicesimo, ciò favorì l’integrazione tra Franchi e Latini,
anche perché fu annullato il divieto dei matrimoni misti, possiamo infatti ricordare che Carlo Magno
(Franco) per espandere il suo impero si sposò con Lavinia (proveniente dalla popolazione latina).
Nell’esercito dei Franchi furono ammessi anche i latini, ciò favorì l’integrazione.
L’integrazione fra i popoli rese solido il regno dei Franchi. Il regno prese oltre alla Gallia, i Burgundi e la
Germania.
Costantinopoli, però, divenne ben presto un obiettivo di conquista dei barbari che cominciarono a
rappresentare una minaccia per i Bizantini.
da una parte quello di liberarsi degli Ostrogoti e del rischio che essi occupassero Costantinopoli;
dall'altra, quella di liberarsi di Odoacre che non era mai stato ben visto dall'impero romano d'Oriente.
Gli Ostrogoti, guidati da Teodorico si spostarono verso l'Italia dove giunsero nel 489.
Qui iniziarono una serie di scontri tra l'esercito di Teodorico e quello di Odoacre, scontri che si conclusero
nel 493 con la vittoria degli Ostrogoti.
Teodorico promise ad Odoacre la spartizione del potere. Questo spinse Odoacre a consegnarsi
spontaneamente, ma Teodorico non rispettò i patti ed uccise personalmente il nemico.
Nel frattempo, nell'impero romano d'Oriente, Anastasio I, divenne il nuovo imperatore succedendo a
Zenone. Egli riconobbe Teodorico come il legittimo rappresentante dell'autorità dell'impero romano
d'Oriente.
La capitale del regno degli Ostrogoti fu mantenuta a Ravenna, dove era già stata fissata da Odoacre.
Morto Teodorico nel 526, il regno fu sconvolto da disordini culminanti nell’uccisione della regina
Amalasunta (figlia di Teodorico). Con la Guerra greco-gotica (535-553) Giustiniano cacciò gli Ostrogoti
dall’Italia.
Giustiniano:
Dal 527 al 565, anno della sua morte, fu a capo dell’impero romano doriente, noto anche come impero
bizantino, con riferimento a Bisanzio, antico nome della capitale Costantinopoli. Giustiniano era stato
adottato e associato nell’opera di governo dallo zio, l’imperatore Giustino I. Quando questi morì, nel 527,
Giustiniano gli succedette e come imperatore cercò di realizzare il suo sogno di dare unità territoriale e
Giustiniano era sposato con Teodora, nata attorno al 502 e proveniente da una famiglia di bassa estrazione
sociale. La donna, nota per la sua intelligenza, detenne il titolo di imperatrice d’Oriente ed ebbe un ruolo non
La morte di Giustiniano
Giustiniano morì a Costantinopoli nel 565 e insieme a lui perì la possibilità di unificare tutto
l’Impero. Dopo di lui, infatti, molti territori faticosamente conquistati furono nuovamente
perduti.
Nei primi decenni del Medioevo, ovvero il tardo antico, periodo di cui ci fu il passaggio dalla civiltà greco
romana alla medievale.
Attualmente gli storici sostengono che la spaccatura tra il mondo antico e quello medievale avvenne nella
seconda meta del VI secolo e non nel 476.
I Greci e i romani credevano all’esistenza di creature mostruose che popolavano i luoghi più remoti, la
natura era vista come madre dell’uomo.
Nel Medioevo questa visione della natura non venne meno all’uomo.
Anche le selve dell’Europa vennero viste come luoghi abitati dalle creature mostruose.
Sulla base di alcuni passi evangelici tratti dall’Apocalisse di San Giovanni, gli uomini medievali erano
convinti che il giorno del giudizio universale fosse vicino: Fenomeni naturali, come terremoti.
Ancora nel tredicesimo secolo, in Europa furono identificati i mongoli come popoli di Gog e Magog
menzionati nell’Apocalisse.
L’esistenza terrena che attende l’anima dopo la morte era considerata una prova di Dio per verificare la loro
fedeltà, Perciò i valori mondani andavano rigettati e all’apprezzamento dei piaceri della vita, tipico della
civiltà greco-romana, si sostituì il loro disprezzo, così per esempio l’amore per il cibo e il vino erano dei
piaceri della vita, fu associato al peccato della gola, uno dei sette peccati capitali, che portano alla
dannazione dell’anima.
Anche il modo di intendere la sessualità mutò profondamente, a partire dall’età tardoantica venne
considerata lecita solo quando veniva realizzata la procreazione, in caso contrario si cadeva nel peccato
della lussuria.
Il monaco che rinunciava ai piaceri dedicandosi esclusivamente a Dio, divenne un esempio per l’intera
società.
si riteneva necessario isolare le donne dagli estranei sottoponendole alla sorveglianza dell’uomo come il
padre il marito o il fratello che ne moderasse gli eccessi. proprio perché cadevano facilmente in tentazione,
le donne dovevano evitare l’ozio ed essere occupate nei lavori femminili o nella preghiera. ciò valeva anche
per le ragazze di stirpe regale (come le figlie di Carlo Magno) educate in modo diverso ma comunque
abituate a lavori femminili.
LE CITTÀ ’ E L’ECONOMIA
durante il medioevo l’Europa si spopolò, secondo alcuni dati la popolazione passò dai 32 milioni ai 27 fino ai
18 milioni del settimo secolo. il calo demografico fu particolarmente forte in Italia infatti la popolazione
diminuì del 62%. una conseguenza del calo demografico fu l’abbandono dei campi coltivati che portò
all’avanzamento delle zone incolte, l’Europa occidentale tornò a coprirsi di selve e foreste, grandi spazi
disabitati che vennero raffigurati dall’uomo come zone abitate da demoni o creature mostruose.
i boschi continuavano ad essere una grande ricchezza per l’uomo del medioevo. per le popolazioni rurali
erano un'enorme ricchezza perché fornivano selvaggina: frutti spontanei e legna da ardere o da usare come
materiale da costruzione. in questi luoghi i porcari portavano a pascolare i maiali.