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Gli adempimenti burocratici e fiscali

Introduzione p.3
1. L’iscrizione all’Albo degli Psicologi p. 5
2. L’apertura della P. Iva p. 7
3. L’iscrizione all’Enpap p. 14
4. L’assicurazione p. 15
5. Il tempo necessario a farti conoscere p. 16

Se vuoi un supporto personalizzato per l’avvio della professione, ho


predisposto consulenze on-line, al minimo tariffario (€ 35), per un’ora di
indicazioni e suggerimenti.

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Introduzione

In questo e-book vedremo alcuni aspetti burocratici e


le prospettive di impegno nel tuo primo anno di libera
professione, ma anche alcune preziose opportunità che ti
offre l’Ordine Nazionale degli Psicologi.

C’è innanzitutto una buona notizia riguardo alle spese,


perché si tratta di un aspetto molto temuto da chi inizia e
spesso diventa un alibi per rinviare il proprio ingresso nel
mondo del lavoro.

Secondo te, quanti soldi ci vogliono per iniziare la


libera professione di psicologo?

Per fortuna, per iniziare a lavorare come psicologo


non servono grandi investimenti. Non devi essere
ricco, né chiedere prestiti, né ulteriori grandi sacrifici
ai tuoi genitori.

A differenza dei dentisti, che devono subito fare


una spesa enorme per comprare le costose
apparecchiature e gli strumenti necessari a operare,
allo psicologo bastano 2 sedie in una piccola stanza
presa in affitto a ore o a percentuale.

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Queste sono proprio le formule di affitto più frequenti
(anche ben oltre i primi anni di professione) che ti
consentono persino di azzerare i costi di avvio.

Occorre, invece, molto più tempo e pazienza rispetto


all’avvio di altre professioni che godono di un maggiore
“credito” presso la società, come appunto quella dei dentisti
(ma anche loro attualmente stanno facendo fatica!).

Ecco un grafico a torta che esemplifica, in modo


assolutamente schematico e generale, i fattori determinanti
per lo start-up di uno psicologo:

L’intensità dei tuoi sforzi promozionali è dunque


determinante, più di qualunque titolo collezionato e
più delle tue disponibilità monetarie.

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1. L’iscrizione all’Albo degli Psicologi

Dopo l’Esame di Stato, occorre iscriversi all’Ordine degli


Psicologi, generalmente della Regione in cui si ha la
residenza.

Sul sito dell’Ordine della tua regione di appartenenza,


trovi il modulo per l’iscrizione. Basta scaricarlo, compilarlo e
inoltrarlo all’indirizzo indicato.

Dall’inoltro della documentazione, mediamente


trascorrono massimo 60 giorni prima di ricevere il numero e
il tesserino magnetico e di vedere il tuo nome sull’Albo (ps:
non tutti gli Ordini forniscono un tesserino magnetico. Ogni
Ordine regionale si regola a modo suo).

Per controllare se sei stato inserito nell’Albo, oppure per


controllare se un’altra persona risulta iscritta all’Albo degli
Psicologi, puoi fare una ricerca sul sito del tuo ordine
regionale oppure sul sito nazionale www.psy.it , alla sezione
“Albo”.

Il costo annuale per restare iscritti all’Albo varia da


regione a regione, mediamente è di € 150-180 l’anno.

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Il pagamento vale per l’anno solare: questo significa che
scade a Dicembre, quindi anche se ti iscrivi a Novembre,
comunque a Gennaio dovresti di nuovo pagare.

Per questo, è meglio iscriverti a Gennaio o


comunque nei primi mesi dell’anno, così puoi sfruttare
la rata annuale per un tempo più ampio possibile.

Dopo l’iscrizione, è utile esplorare il sito del tuo ordine


regionale e consultare le iniziative riservate agli iscritti.

Questa operazione è svolta da pochissimi psicologi, ma


può rivelarsi fruttuosa. Sul sito del tuo ordine puoi trovare
seminari gratuiti, consulenze gratuite con il
commercialista, con l’avvocato o con altri professionisti,
convenzioni per alberghi, teatri, librerie e servizi vari.

Ci sono poi diverse riviste scaricabili gratis, con molte


conoscenze approfondite e aggiornate, che possono farti
risparmiare molti soldi per libri e corsi.

Addirittura, spesso contengono anche diversi progetti


già strutturati che puoi riproporre nel tuo studio!

Inoltre, spesso molti ordini regionali mettono a


disposizione gratuitamente le sale per conferenze: anche
questa è un risorsa da sfruttare, perché se organizzi, ad

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esempio, un seminario per farti conoscere, non pagherai
nulla e avrai molta visibilità.

In, più la location dell’Ordine degli Psicologi ti farà


ottenere ulteriore autorevolezza. È opportuno quindi
dedicare un’oretta alla navigazione intensiva del sito del tuo
ordine regionale, che contiene opportunità e risorse
gratuite e strategiche.

2. L’apertura della P. Iva

Aprire Partita Iva è veloce e gratuito, tanto che


moltissimi colleghi provvedono autonomamente, anche
senza avere conoscenze specialistiche. Questo non
significa che sia preferibile fare da soli. È sempre
meglio affidarsi a un commercialista.

Anche affidandoti a un commercialista, però, per


una cultura personale, è utile conoscere gli step
dell’apertura della P. Iva, per superare il timore connesso
a questa azione e verificare che, di fatto, non si tratta di una
procedura difficile (il difficile, casomai, può venire dopo).

Ecco i 2 passi compiuti da chi apre la P. Iva da solo,


a puro scopo esemplificativo, di cultura fiscale “basilare”
(controlla che, nel frattempo, non siano cambiate le
procedure).

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1) si va sul sito www.agenziaentrate.gov.it, si clicca su
“Professionista”, poi su “Partita Iva”. Da lì si scarica il
modello di inizio attività, chiamato AA9/10. Si stampa in 2
copie e si compila coni propri dati personali.
I dati “tecnici” da inserire sono:
- il codice attività, che è 869030 e corrisponde alle
“Attività svolte da psicologi”. Meglio scriverlo a matita, poi
quando si va all'Agenzia delle Entrate della propria provincia,
si verifica dal “libro dei codici” (il manuale ATECO) se per
caso, nel frattempo, non sia cambiato il codice. Se non è
cambiato, si trascrive a penna.
- il tipo di soggetto: si può scrivere Ditta individuale,
che è la denominazione con cui lo Stato identifica i liberi
professionisti. Anche in questo caso, se si è incerti, si può
scriverlo a matita e poi ripassarlo a penna quando si va
all'Agenzia delle Entrate.
- il regime fiscale. In genere gli psicologi under 35
prediligono l’ex-Regime dei minimi, che con la finanziaria del
2012 è stato ridenominato “Regime fiscale di vantaggio per
l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità” e poi di
nuovo trasformato, subendo numerose vicissitudini, con
l’alternarsi di governi e di politici. Verifica che nel frattempo
non sia cambiato di nuovo, perché ci sono continui
aggiornamenti .

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Ogni anno questo regime fiscale può cambiare
nome e possono cambiare i criteri di tenuta della
contabilità, quindi occorre aggiornarsi di anno in anno su
quale sia il regime più vantaggioso per l’avvio, perché nel
momento in cui leggi questo e-book, la situazione potrebbe
essere diversa da quella del momento in cui è stato scritto.

Per questo, è sempre preferibile affidarsi ad un


commercialista per l’apertura della P. Iva.

Infatti, è bene avere informazioni su questa


operazione, anche per ridimensionare, almeno in parte,
le paure che suscita, ma per prudenza, è preferibile
consultare un commercialista.

La parcella richiesta per la sola apertura in genere è


molto bassa e può essere anche di sole 50 euro (dipende da
ciascun commercialista ognuno ha la sua tariffa). Poi c’è da
aggiungere la quota annuale, che varia anche in questo caso
per ogni commercialista e copre la sua assistenza annuale
per la dichiarazione dei redditi ogni anno.

Una volta che hai compilato il modulo in 2 copie, puoi


cercare su google dove si trova l’Agenzia delle Entrate della
tua provincia, scrivendo ad esempio “Agenzia Entrate
Arezzo”, “Agenzia Entrate Viterbo”, cioè inserendo il nome

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della tua provincia. Puoi recarti così all’Agenzia delle Entrate:
non serve appuntamento e non si paga niente.
Ci si mette in fila e quando è il proprio turno si consegna
il modulo e gli altri eventuali materiali (indicati nel sito
dell’Agenzia delle Entrate) e in un minuto viene stampato un
foglio con il numero di Partita Iva e il riepilogo dei tuoi dati.

In 2 passi si è ufficialmente un libero professionista.


Anche se questa procedura è immediata, è
appunto sempre meglio farsi assistere. Non vale la pena
rischiare di sbagliare per una procedura per la quale
comunque la parcella di un commercialista sarebbe
affrontabile.

Domande frequenti poste ai commercialisti e


risposte frequenti riassunte a puro scopo divulgativo
ed esemplificativo (non sostituiscono la consulenza di
un commercialista e sono soltanto una base molto
generale per iniziare a orientarsi):

- Quando è preferibile aprire la P. Iva?


A Gennaio o comunque i primi mesi dell’anno.

- È meglio aprirla subito o aspettare di avere il


primo paziente/cliente?

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Molti aspettano il primo paziente, poiché una volta
fissato l’appuntamento, è possibile aprire la P. Iva in pochi
minuti anche il giorno prima. Altri preferiscono aprirla subito
e così scriverla sul sito e pubblicizzarsi.

Al di là degli aspetti oggettivi e fiscali, dal punto di vista


psicologico, quando la apri, ti cali nel ruolo del professionista
ed è importante all’inizio avere una spinta forte, perché
quasi tutti, a volte anche i più determinati, tendono a
rimandare ogni iniziativa.

Per questo, molti preferiscono aprirla e poi pubblicizzarsi.


Altri preferiscono prima pubblicizzarsi e poi, quando ricevono
il primo paziente, si rivolgono al commercialista per aprirla.
Non ci sono formule oggettive valide universalmente.

Consulta sempre il tuo commercialista, per avere


indicazioni opportune per la tua specifica situazione.

- Se apro P. Iva e non guadagno niente, devo


pagare lo stesso molte tasse?

Le tasse sono in percentuale sul guadagno e dipendono


anche dal regime contabile che il commercialista
suggerirà per la tua specifica situazione. Non ci sono
costi fissi, universali, validi per tutti e sempre, a
prescindere dal regime fiscale.

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Per ogni dubbio, visto che le regole fiscali
cambiano spesso, puoi chiedere al commercialista del
tuo ordine: è utile ricordare sempre che in quasi tutti gli
Ordini regionali si ha diritto a un incontro gratuito.

- “Il commercialista dello zio di mio cugino mi ha


consigliato il regime X, invece il commercialista del
cognato di mio fratello mi ha suggerito Y”

Ciascun commercialista può avere opinioni diverse


riguardo alla convenienza di un regime contabile o di un
altro.

Anche se gli esterni percepiscono i commercialisti come


una categoria omogenea, in realtà possono appartenere a
diverse “scuole di pensiero”, proprio come gli psicoterapeuti,
quindi sullo stesso dato, ciascuno di loro darà il suo
personale parere.

Ad esempio, rispetto al regime dei minimi (oggi


ridenominato e che ha sempre subìto varie vicissitudini
all’alternarsi dei vari governi), alcuni commercialisti avevano
un’opinione favorevole e tendevano a consigliarlo a chi
avviasse un’attività, altri invece ritenevano preferibile e
conveniente un altro regime.

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Proprio perché le situazioni sono diversificate,
occorre una consulenza personalizzata.

È importante avere un rapporto di fiducia con il


proprio commercialista, perché è una figura-chiave
che ti accompagnerà nel tuo percorso professionale.

Il rapporto con lui dovrebbe essere anche sulla


conoscenza delle tue esigenze e sulle tue specifiche
prospettive di lavoro, così da individuare il regime più
conveniente alla tua specifica situazione.

Puoi conoscere anche più di un commercialista,


non sentirti vincolato a quello di tuo cugino o a quello
consigliato dalla cognata perché “si è trovata bene”: si
tratta di un rapporto delicato, non solo professionale, anche
umano, quindi è da scegliere bene, anche senza fermarsi al
primo.

Quanto costa mediamente un commercialista? Le tariffe


sono estremamente variabili, ma per il regime dei minimi (e
sue diverse modifiche, aggiornamenti, ecc.), l’assistenza si
aggira mediamente intorno ai € 300 euro l’anno.
Si tratta però di una cifra del tutto indicativa,
ricavabile anche solo confrontando i diversi siti di
commercialisti in diverse parti d’Italia, ma ognuno ha la sua
tariffa e predispone un servizio a modo suo.

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Ogni fattura che farai, gliela porterai oppure gliela
spedirai via e-mail: moltissimi commercialisti, infatti, oggi
usano le nuove tecnologie e riescono a seguirti a distanza,
senza doverti recare ogni mese nel loro studio.

L’ideale è un commercialista che abbia lo studio nella tua


città, così per ogni evenienza puoi raggiungerlo, ma che
possa gestire la tua contabilità anche on-line, inoltrandogli i
documenti via e-mail, come consentono di fare in molti oggi.

3. L’iscrizione all’Enpap

Entro 90 giorni dalla prima fattura, dovrai iscriverti


all’Enpap, l’ente nazionale di assistenza e previdenza per gli
psicologi.

È sufficiente scaricare il modulo dal sito dell’Enpap e


inviarlo. Poi ci penserà il commercialista a calcolare quando
vadano versati i contributi, quando compila le tue
dichiarazioni.

L’Enpap è l’ente che teoricamente dovrebbe darti la


pensione quando vorrai ritirarti dall’attività lavorativa. In
realtà, nonostante i contributi che verserai, non è
detto che riceverai una cospicua pensione. Quando puoi,

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quindi, meglio iniziare a pensare anche a una pensione
integrativa.

In ogni fattura che farai, dovrai considerare che dal


lordo, occorre sottrarre una percentuale da versare all’Enpap.
Occorre quindi fare bene i calcoli, poiché il costo che
comunichi all’utente non equivale a quello che intascherai.

In base al regime contabile che il tuo commercialista ti


suggerirà, occorrerà scorporare dalla tariffa anche altre
tasse che variano appunto in base al regime contabile.

Ma quante sono le spese medie dell’Enpap all’anno


Dipendono da vari parametri. Il costo-tipo per uno psicologo
under 35 iscritto da meno di 3 anni, si compone di Dovuto
soggettivo (10%), Dovuto integrativo e Dovuto maternità
(fisso). L’ammontare dei “dovuti” può variare ogni
anno, quindi occorre consultare le tabelle aggiornate
sul sito Enpap.

Inoltre, gli iscritti all’Enpap hanno delle convenzioni di


cui puoi approfittare, ad esempio sconti e carte risparmio
varie.

Quindi, appena ti iscrivi, visita il sito per vedere quali


sconti e agevolazioni ti spettano.

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4. L’assicurazione

Come psicologo, potrai sottoscrivere anche


un’assicurazione, per coprire eventuali infortuni di terzi, ad
esempio, se un paziente inciampa in un tappeto nel tuo
studio e si fa male.

Controlla dunque sul sito www.psy.it le disposizioni


riguardanti l’assicurazione, perché può accadere che mentre
leggi questo e-book, ci siano stati aggiornamenti.

La più famosa assicurazione è la Campi, che offre diversi


pacchetti di vario prezzo e che coprono diversi tipi di
infortuni, inoltre dà diritto ad altre convenzioni e sconti: è
quindi un altro sito da visitare a fondo per utilizzare tutte le
risorse a disposizione.

5. Il tempo necessario a farti conoscere

Riepilogando, i costi “strutturali” di avvio dello psicologo


sono bassissimi rispetto ad altri professionisti.

Le formule di subaffitto di una stanza per mezza


giornata sono affrontabili e convenienti. Se opti per l’affitto a
ore o a percentuale, i costi dello studio “fisico” si riducono
ancora di più e non sono fissi.

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Ciò che richiede un’immensa fatica e tempo è l’altro
decisivo ingrediente per l’avvio, cioè: la promozione.

Ci sono tante strategie di promozione, vanno abbinate


tra loro e svolte in modo intenso e continuo.

Occorrerebbero almeno 20/30 ore a settimana tra


progettazione, promozione, networking, ecc. Quindi non 20
ore “ a navigare su face book” o a cercare offerte, ma
proprio ad attivarsi personalmente per creare reti di relazioni
e far conoscere le proprie attività.

Ciò che porta allo stremo e allo scoraggiamento è


proprio questo fattore, perché molti psicologi non vi si
dedicano con la dovuta (enorme) attenzione e costanza.
Senza promozione e networking difficilmente si lavora.

Ci sono persone che dopo tre giorni di promozione


(ovviamente condotta secondo strategie testate e
deontologicamente corrette), mollano tutto e magari si
lamentano che non hanno ancora un paziente, o che ne
hanno solo uno.

Purtroppo ridurre la promozione a una locandina,


2 articoli sul blog, un biglietto da visita distribuito ai
medici, porta davvero pochissimi riscontri.

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Dedicandosi solo un’ora a settimana alla promozione,
non è possibile vedere risultati.

Concentrati dunque sulla visibilità, sulla creazione di


contatti, iniziando sin da oggi, così da raccogliere i frutti al
più presto. In bocca al lupo!

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indicazioni e suggerimenti.

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