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Statistica

Capitolo 1: nozioni introduttive


1.1 Introduzione

informazioni espresse numericamente -percentuali, medie ecc.- riferite ad
D
ATI STATISTICI O STATISTICHE ↬ un insieme di entità omogenee da qualche punto di vista (persone, oggetti,
aziende, situazioni) che indichiamo come insieme di riferimento.

La produzione di statistiche è un’attività spesso complessa che segue regole, procedure e metodi propri della
disciplina che si chiama statistica; essa è inoltre solo la manifestazione più evidente ed immediata dell’applicazione
della statistica.

Definizione 1.1
La statistica è la disciplina che elabora i principi e le metodologie che presiedono al processo di rilevazione e
raccolta dei dati, alla rappresentazione sintetica e alla interpretazione dei dati stessi e, laddove ve ne siano le
condizioni, alla generalizzazione delle evidenze osservate.

N.B. ‘laddove ve ne siano le condizioni’ ↬ solo il calcolo delle probabilità consente di effettuare induzioni

1.2 Cenni storici sullo sviluppo della statistica


▧La statistica è una disciplina relativamente giovane, il suo sviluppo è avvenuto nei secoli XIX e XX.
▧Inizia a svilupparsi come disciplina autonoma attorno al XVII secolo in Inghilterra


John Graunt e William Petty svilupparono un nuovo indirizzo di
ricerca, che prese il nome di Political Arithmetic, caratterizzato
dall’uso del metodo empirico induttivo, proprio delle scienze
naturali, nell’investigazione dei fenomeni demografici e sociali.

▧La parola ‘statistica’ viene utilizzata per la prima volta per designare l’indirizzo scientifico iniziato in Germania da
Hermann Conring, con l’avvio di un insegnamento universitario di scienza politica avente per obiettivo la descrizione
delle ‘cose notevoli di uno Stato’.
▧Occorsero due secoli perché si sviluppasse quella branca della matematica che ha a che fare con la logica
dell’incerto, il calcolo delle probabilità, e perché fosse affrontato il problema della ‘misura dell’incertezza’

quantificazione del grado di credibilità da attribuire ai risultati


MISURA DELL’INCERTEZZA↬
dell’indagine empirica.

strumento per la soluzione del problema diretto;


CALCOLO DELLE PROBABILITÀ↬ (es. consente di calcolare la probabilità di estrarre una pallina di un
dato colore, nota la composizione dell’urna).

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▧Un importante avanzamento è rappresentato dalla formulazione del metodo dei minimi quadrati.

↳ Date n misure di una stessa grandezza, qual è la sintesi di tali misure che
meglio approssima la grandezza incognita?
Secondo il metodo dei minimi quadrati, la sintesi migliore è data dalla
media aritmetica delle n misure.
L’introduzione del metodo viene attribuita congiuntamente a Legendre e
Gauss.

1.3 La statistica nel processo di acquisizione di nuova conoscenza


La statistica è nata come mezzo per stabilire se, in una determinata situazione, l’evidenza empirica, i dati osservati,
sono in accordo con un’ipotesi o una teoria scientifica.
Nelle scienze empiriche, intendendo con ciò sia le scienze naturali (astronomia, fisica, biologia, …) che le scienze
sociali (economia, psicologia, sociologia, …), la ricerca scientifica procede così:
▧Formulazione del problema, eventualmente sotto forma di ipotesi;
▧ Individuazione dei dati pertinenti;
▧ Programmazione della rilevazione dei dati;
▧ Analisi dei dati;
▧ Interpretazione dei risultati, ossia trasformazione delle evidenze tratte dai dati in risposta alle domande da cui la
ricerca ha preso avvio.
1.4 La statistica nelle attività operative e nella vita quotidiana

ATTIVITÀ OPERATIVE ↬ tutte le attività pratiche finalizzate al raggiungimento di uno scopo.

Quando l’attività operativa presenta una certa complessità, la decisione di realizzarla viene presa così:
▧ Individuazione e descrizione dello scopo dell’attività;
▧ Analisi della situazione di partenza;
▧ Esame dei mezzi e degli strumenti da utilizzare;
▧ Previsione dei risultati conseguibili;
▧ Decisione finale.

In ogni attività operativa di qualche rilevanza e complessità, la statistica può essere di ausilio per assumere
decisioni ponderate, fondate sulla osservazione e sulla previsione dei fatti.

1.5 Fonti di dati statistici nazionali e internazionali


Le fonti statistiche nazionali e internazionali che forniscono dati statistici di diversa natura sui molteplici aspetti della
vita a livello di singolo paese a livello internazionale sono varie.

Italia ↬ Istat Unione Europea ↬ Eurostat


1.5.1 L’Istat e il Sistema statistico nazionale
▧Istituto nazionale di statistica
ISTAT ↬ ▧preposto alla produzione e diffusione delle
statistiche relative a tutti gli aspetti della vita del
paese (Italia) 2
Gli organi di governo dell’Istat sono il Presidente e il Consiglio che esercitano le funzioni di indirizzo tecnico,
scientifico e amministrativo.
L’offerta informativa deve soddisfare rigidi protocolli di qualità ↬ le statistiche ufficiali prodotte devono essere
pertinenti, tempestive, coerenti, accurate, attendibili e comparabili tra le diverse regioni e i diversi Paesi dell’UE.


Sulla qualità di tale offerta informativa vigila la Commissione per la
garanzia dell'informazione statistica istituita presso la Presidenza del
Consiglio dei ministri.

Dal 1989 l’Istat svolge un ruolo di indirizzo, coordinamento, assistenza tecnica e formazione all’interno del Sistema
statistico nazionale (Sistan)

▧rete degli Uffici statistici di tutte le amministrazioni pubbliche centrali e


territoriali e degli enti di rilevanza nazionale
▧obiettivo principale la razionalizzazione della produzione e diffusione delle
informazioni e l’ottimizzazione delle risorse destinate alle statistiche ufficiali, quindi
SISTAN↬ le statistiche prodotte dall’Istat e dai sistemi pubblici ad esso collegati
▧comprende, oltre l’Istat, gli enti e organismi pubblici d’informazione statistica
(Inea, Isfol), gli uffici di statistica delle amministrazioni dello Stato e di altri enti
pubblici, degli Uffici territoriali del Governo, delle Regioni e delle Province
autonome, delle Province, delle Camere di Commercio, dei Comuni, singoli o
associati, e gli uffici di statistica di altre istituzioni pubbliche e private che svolgono
funzioni di interesse pubblico

L’Istat si avvale del supporto del Comitato di indirizzo e coordinamento dell’informazione statistica

↳ ▧organo di governo del Sistema statistico nazionale


▧delibera il Programma statistico nazionale, ossia l’atto
normativo che stabilisce le rilevazioni statistiche di interesse
pubblico affidate al Sistema statistico nazionale e i relativi
obiettivi

Principali indagini effettuate dall’Istat Statistiche istat a disposizione


▧Indagine sui consumi delle famiglie; ▧Pubblicazioni mensili, annuali;
▧Rilevazione sulle forze di lavoro; ▧Indagini speciali e censimenti;
▧Rilevazione dei prezzi al consumo; ▧Annuario Statistico Italiano (pubblicazione
▧Indagine multiscopo sulle famiglie; periodica), contiene le statistiche relative ai principali
▧Indagine sui conti delle imprese. fenomeni demografici, sociali ed economici;
▧Censimento della popolazione, dell’industria, del
commercio, dei servizi e dell’artigianato,
dell’agricoltura con periodicità decennale.

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1.5.2 L’Eurostat e il Sistema Statistico europeo

Eurostat ▧Definizione di dati macroeconomici a


supporto delle decisioni della Banca
▧ Ufficio statistico dell’Unione Europea centrale europea, BCE, relative alla
definizione delle politiche monetarie per
l’euro
▧ Direzione generale della Commissione
Europea;
▧ Raccoglie ed elabora i dati provenienti dagli ▧ Coopera con altre organizzazioni internazionali,
Istituti di statistica dagli Stati membri dell’UE; come le Nazioni Unite e l’OECD, nella definizione
degli standard statistici internazionali;
▧ Promuove il processo di armonizzazione delle
metodologie statistiche adottate dagli Istituti di ▧ Attività di cooperazione per il miglioramento
statistica degli Stati membri; della capacità statistica dei paesi in via di sviluppo.

▧ Produce a beneficio dell’UE, come fine, dati


statistici di qualità comparabili tra Paesi e regioni.

L’Eurostat opera all’interno del Sistema statistico europeo, la rete costituita, oltre che dall’Eurostat, dagli Istituti
nazionali di statistica.
L’organo di supporto tecnico del Sistema statistico europeo è il Comitato formato da:
▧Eurostat;
▧Presidenti degli Istituti nazionali di statistica degli Stati membri e dei paesi dell’EFTA (European Free Trade
Association).
Formulazione del Programma statistico europeo, avente a oggetto:
▧lo sviluppo;
COMPITI COMITATO ↬ ▧la produzione;
▧la diffusione delle statistiche europee
tramite l’individuazione dei principali settori e obiettivi delle attività
statistiche nell’orizzonte temporale di un quinquennio.

NUOVA LEGGE STATISTICA APPROVATA NEL 2015:

rafforza garantisce
il ruolo degli Istituti nazionali di statistica: che le statistiche europee prodotte dai Paesi
▧di coordinamento dei sistemi statistici nazionali; membri:
▧di sostegno del principio di indipendenza ▧siano affidabili;
professionali degli Istituti stessi. ▧seguano criteri e definizioni comuni;
affinché le informazioni siano sempre
comparabili e armonizzate.

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1.5.3 Altre fonti nazionali e internazionali
Vari altri enti, pubblici e privati, producono e rendono disponibili statistiche settoriali.
A livello nazionale:
▧Banca d’Italia: moneta, intermediari e finanza, finanza pubblica, sistema dei pagamenti, rapporti con l’estero…
▧Camere di Commercio;
▧INPS;
▧INAIL;
▧ACI.
A livello internazionale:
▧Banca Centrale Europea, BCE: banca centrale incaricata dell'attuazione della politica monetaria per i Paesi
dell’Unione europea che hanno aderito alla moneta unica e che formano la cosiddetta zona euro;
▧Commissione statistica delle Nazioni Unite: commissione del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite
che produce le varie statistiche demografiche, economiche e commerciali necessarie alle agenzie ONU;
▧Fondo monetario internazionale, IMF: organizzazione costituita dai governi nazionali di 189 Paesi che ha come
obiettivi: la promozione della cooperazione monetaria internazionale e della stabilizzazione dei cambi, la facilitazione
dell’ espansione della crescita equilibrata del commercio mondiale e l’aiuto agli Stati membri a correggere temporanei
squilibri nelle bilance dei pagamenti;
▧Banca mondiale: istituzione internazionale che comprende a sua volta la Banca internazionale per la ricostruzione e
lo sviluppo e l’Agenzia internazionale per lo sviluppo, hanno come obiettivo la lotta alla povertà e l’organizzazione
degli aiuti e dei finanziamenti agli Stati in difficoltà;
▧Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, OECD: organizzazione internazionale di studi
economici per i paesi membri, paesi sviluppati aventi in comune un sistema di governo di tipo democratico e
un’economia di mercato. In particolare ha come obiettivo la promozione di politiche per realizzare più alti livelli di
crescita economica sostenibile e di occupazione nei Paesi membri, favorendo gli investimenti e la competitività e
mantenendo la stabilità finanziaria, contribuire allo sviluppo dei Paesi non membri, contribuire all’espansione del
commercio mondiale su base non discriminatoria in linea con gli obblighi internazionali;
▧Organizzazione mondiale della sanità, WHO: agenzia speciale dell’ONU per la salute;
▧Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, FAO: agenzia specializzata delle Nazioni
Unite con lo scopo di contribuire ad accrescere i livelli di nutrizione, aumentare la produttività agricola, migliorare la
vita delle popolazioni rurali e contribuire alla crescita economica mondiale.

1.6 Terminologia essenziale


I numeri assumono la qualità di statistiche, di dati statistici, quando sottendono un ‘insieme di riferimento’;
I DATI STATISTICI SONO NUMERI IN UN CONTESTO.
I dati assumono la veste di statistiche se sono il risultato dell’osservazione intenzionale di una molteplicità di casi
individuali finalizzata alla conoscenza e alla comprensione di un fenomeno.

Definizione 1.2
Si chiama collettivo statistico la molteplicità, l’insieme di casi individuali, in cui si manifesta il fenomeno
oggetto di studio.

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L’espressione collettivo statistico è appropriata sia per designare la ‘totalità dei casi’ individuali in cui il fenomeno
studiato si manifesta, totalità che con un termine tecnico si chiama popolazione, sia per indicare la ‘parte della totalità
dei casi’ che viene sottoposta a osservazione, cioè quello che viene tecnicamente chiamato campione.

Definizione 1.3
Si chiama unità statistica il caso individuale componente del collettivo statistico oggetto di studio.

Definizione 1.4
Si chiama carattere ogni aspetto elementare, ogni caratteristica oggetto di rilevazione nelle unità
statistiche nel collettivo.

La rilevazione riguarda sempre una pluralità di caratteri che possono essere studiati singolarmente o in un modo
congiunto; si parlerà comunque di carattere al singolare per intendere un generico carattere tra quelli considerati in
una rilevazione statistica

Definizione 1.5
Si chiamano modalità del carattere i diversi modi con cui questo si manifesta nelle unità statistiche
del collettivo.

Le modalità del carattere devono essere esaustive, ossia devono rappresentare tutti i modi di essere del carattere e non
sovrapposte, nel senso che a ogni unità statistica si può associare una e una sola modalità.
I caratteri sono di due tipi:
▧Qualitativi: hanno modalità costituite da singole parole o da espressioni verbali;
▧Quantitativi: hanno come modalità dei numeri.
Le modalità dei caratteri qualitativi possono essere sconnesse oppure ordinabili.

▧le modalità non presentano un ordine naturale,


ossia se date due sue modalità distinte è possibile
CARATTERI SCONNESSI ↬ solo affermare se queste sono uguali o diverse


▧es. sesso/ attività economica/ luogo di nascita

Si suddividono a loro volta in:

dicotomici politomici
▧possono assumere solo ▧assumono un numero
due modalità finito di modalità distinte
▧es. carattere sesso ▧es. colore di una stanza

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▧le modalità presentano un ordine naturale, ossia
se date due sue modalità è possibile dare un ordine
CARATTERI ORDINABILI ↬
specificando che una precede l’altra


▧es. grado di soddisfazione per un servizio erogato
alla comunità

Si suddividono a loro volta in:

rettilinei ciclici
possiedono una modalità non hanno vere e proprie
iniziale e una finale modalità iniziali e finali
es. grado di soddisfazione es. giorno della settimana

Le modalità dei caratteri quantitativi possono essere discrete oppure continue.

▧le loro modalità sono quantità distinte,


preventivamente individuabili ed
CARATTERI DISCRETI ↬
elencabili, quasi sempre espresse da
numeri interi.
▧es. numero di vani delle abitazioni

▧possono assumere tutti i valori di un


CARATTERI CONTINUI ↬ certo intervallo di numeri reali
▧es. statura degli individui

CARATTERI

QUALITATIVI QUANTITATIVI

SCONNESSI ORDINABILI DISCRETI CONTINUI

DICOTOMICI POLITOMICI

RETTILINEI CICLICI

N.B. quella di carattere continuo è una nozione astratta: nella realtà della
rilevazione, poiché la precisione delle misurazioni è sempre limitata, il carattere
continuo è trattato come se fosse discreto.
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I caratteri quantitativi si distinguono, inoltre, in:
▧ Trasferibili: ha senso ipotizzare il trasferimento di parte del carattere da un’unità a un’altra;
▧ Non trasferibili: non ha senso ipotizzare il trasferimento di parte del carattere da un’unità a un’altra.
Un’ulteriore distinzione tra i caratteri è determinata dalla loro relazione con il fattore tempo:
▧ Caratteri/ Fenomeni di stato: il decorso del tempo è un fattore di disturbo, quindi bisognerebbe misurarli
simultaneamente (es. statura e peso delle persone adulte).
▧ Caratteri/ Fenomeni di movimento: il tempo è un elemento indispensabile per la rilevazione del carattere poiché
determinati caratteri non possono essere rilevati se non con riferimento a un intervallo di tempo; il decorso di esso è
elemento indispensabile per l’esistenza stessa del carattere e tali caratteri non sono altro che il risultato di un
conteggio di eventi che si verificano in un arco di tempo (es. numero di nati/morti).

1.7 Misurazione dei caratteri


Osservando il carattere nella singola unità del collettivo si effettua una ‘misurazione’ :
▧ Per i caratteri qualitativi la misurazione è la descrizione verbale del carattere nell’unità osservata;
▧ Per i caratteri discreti è, in genere, un conteggio;
▧ Per i caratteri continui si tratta di una misurazione in senso proprio che presuppone una scala numerica.

1.7.1 Caratteri qualitativi


Misurare un carattere qualitativo significa osservare e registrare le modalità che si presentano nelle singole unità
statistiche.
▧ Le modalità possono essere predefinite e inserite come tali nel questionario o nella scheda di rilevazione (quando le
situazioni individuate dalle varie modalità sono nettamente distinte e quindi non vi sono margini di incertezza
nell’attribuzione della singola unità all’una o all’altra modalità );
▧ A volte la determinazione delle modalità del carattere è basata sulla risposta a più quesiti.
Determinare le modalità di un carattere qualitativo equivale a costruire una scala di riferimento:
▧ Scala nominale: per i caratteri sconnessi;
▧ Scala ordinale: per i caratteri rettilinei.

▧ soltanto classificare le unità del collettivo


statistico in tanti gruppi distinti quante sono le
modalità del carattere;
SCALA NOMINALE ↬
▧ gruppi che al loro interno presentano
omogeneità rispetto al carattere considerato;
▧ uguali nel senso che presentano la stessa
modalità del carattere.

▧ classificare le unità statistiche in gruppi


omogenei;
SCALA ORDINALE ↬
▧ permette di graduare i gruppi in base
all’ordine che le modalità presentano.

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1.7.2 Caratteri discreti
▧ La misurazione si risolve in un conteggio;
▧ La scala con cui si misura un carattere discreto è la cosiddetta scala proporzionale;
▧ Le modalità del carattere sono espresse da numeri.

↳ esse consentono di:


▧ classificare le unità statistiche del collettivo in gruppi
omogenei (fatti di unità uguali per quanto riguarda il carattere
esaminato);
▧ graduare i gruppi secondo il valore della modalità;
▧ misurare la differenza tra i gruppi tramite la differenza o il
rapporto tra le modalità.

1.7.3 Caratteri continui


La misurazione di un carattere continuo comporta necessariamente un’approssimazione dovuta al trattamento dei
numeri: i limiti di precisione dello strumento di misura uniti ai limiti della capacità di lettura dell’utente impongono di
usare un piccolo numero di cifre decimali.

▧relativa al livello di precisione che si vuole raggiungere;


▧il livello di precisione è legato all'ordine di grandezza del fenomeno da
PRIMA SCELTA ↬ rilevare;
▧dal livello di precisione desiderato dipende la scelta dello strumento più
appropriato.

▧il rilevatore annota il risultato della misurazione;


IN SEGUITO ↬ ▧la esprime nell’unità di misura prescelta;
▧effettua l’appropriata approssimazione.

N.B. La misura che il rilevatore annota sottende sempre un intervallo di valori possibili, detto intervallo di
tolleranza, e presenta una deviazione rispetto alla misura effettiva non superiore alla metà dell’unità che
esprime il livello di precisione prescelto

▧La scala con cui si misurano i caratteri continui è quella proporzionale, con l’eccezione dei caratteri per i quali lo 0
è un numero convenzionale che non significa assenza del carattere;
▧Con questo tipo di caratteri il confronto tra le modalità va effettuato mediante le differenze, anziché mediante i
rapporti;
▧La scala a intervalli viene utilizzata quando si parla di misurazione di questo tipo di caratteri.

N.B. La tipologia dei caratteri condiziona la scelta degli strumenti di analisi statistica da
impiegare.
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1.8 Lettura di tipiche tabelle di dati statistici
▧Un qualsiasi numero interno alla tabella si riferisce al sottogruppo della popolazione individuato dalle modalità che
corrispondono alla casella considerata;
▧L’espressione ‘Comp. %’, composizione percentuale, sono le percentuali ottenute come rapporti (moltiplicati per
100) tra i dati assoluti e i totali di riga;
▧Il termine ‘Totale’ che figura sia in entrata orizzontale, sia in entrata verticale, sia nella terza entrata, indica che il
dato prescinde dal carattere a cui si riferisce il ‘Totale’.

↳ ▧esso è ottenuto sommando i numeri, frequenze che


corrispondono alle diverse modalità del carattere;
▧il dato associato al termine ‘Totale’ in due entrate prescinde dai
caratteri a cui il termine si riferisce.

1.9 Genesi dei dati statistici


I dati statistici traggono origine da un’attività internazionale rivolta all’acquisizione di informazioni sul fenomeno o
sui fenomeni di interesse.
Una parte notevole delle statistiche di cui si occupano gli Istituti nazionali di statistica o gli altri organismi deputati
alla produzione e diffusione di dati statistici sono legati all’attività amministrativa o istituzionale di enti che hanno le
più diverse sfere di competenza.
Dal punto di vista dell’utilizzatore, le fonti di dati si distinguono in:
▧Primarie: l’utilizzatore coincide con chi ha raccolto i dati;
▧Secondarie: l’utilizzatore non coincide con chi ha raccolto i dati.

1.9.1 Indagini statistiche


Lo studio statistico riguarda un collettivo statistico, le cui unità sono entità individuabili e osservabili, che prendono il
nome di popolazione reale o finita.
Attengono a questo tipo di popolazioni gli studi statistici sul mercato del lavoro.

▧ lo studio statistico è condotto con


l’osservazione della totalità delle unità
INDAGINE CENSUARIA ↬
statistiche della popolazione;
▧ es. censimento popolazione.

▧l’osservazione è limitata a una parte delle


INDAGINE CAMPIONARIA ↬
unità della popolazione, ossia a un campione.
▧es. generalità delle indagini svolte
dall’Istat.

Entrambe esigono che sia disponibile la lista delle unità statistiche della popolazione, ossia l’elenco delle unità
statistiche che formano la popolazione, comprensivo delle indicazioni per l’individuazione e la localizzazione delle
unità.
▧elaborazioni statistiche che si effettuano sui dati
del campione;
STATISTICHE CAMPIONARIE ↬
▧approssimazioni di quelle che si otterrebbero se si
facesse una rilevazione censuaria.
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Alcune tecniche di campionamento
Le modalità per formare un campione casuale sono molteplici:
▧Campione casuale semplice: le unità del campione sono selezionate con un meccanismo aleatorio tale da assicurare
a tutte le unità della popolazione la stessa probabilità di essere inserite nel campione; se indichiamo con N il numero
delle unità della popolazione e con n la numerosità del campione, l’estrazione di un campione casuale semplice
equivale a estrarre a sorte n palline da un’urna contenente N palline recanti i numeri da 1 a N che individuano le unità
della popolazione (l’estrazione va intesa senza ripetizione, cioè senza rimettere la pallina nell’urna dopo ogni
estrazione);
▧Campione sistematico: supponendo che il numero delle unità della popolazione, N, sia multiplo della dimensione
del campione, n, assumendo che le unità siano elencate in una lista, definiamo passo di campionamento p=N/n e
selezioniamo casualmente un numero minore o uguale a p. Se r è il numero casuale estratto, si definisce campione
sistematico l’insieme delle unità contraddistinte dai numeri 〚r,r + p,r + 2p, …, r + (n-1) p〛. Se N non è multiplo di n
si assume come passo di campionamento l'intero più vicino a N/n. Sotto certe condizioni, il campionamento
sistematico porta alla formazione di un campione molto simile al campionamento casuale semplice;
▧Campione casuale stratificato: supponendo di avere informazioni aggiuntive sulla popolazione, suddividiamo in
base a queste la popolazione stessa in più classi (sottopopolazioni) denominate strati, ognuno dei quali contiene unità
tra loro omogenee secondo un certo criterio; poi da ciascuno strato, estraiamo un campione casuale semplice di
opportuna ampiezza;
▧Campione casuale a grappolo: supponiamo che la popolazione sia suddivisa in un determinato numero di
sottoinsiemi chiamati grappoli; di tali grappoli prendiamo un campione casuale semplice e consideriamo tutte le unità
appartenenti i grappoli prescelti (censiamo le unità dei grappoli);
▧Campione casuale a due stadi: può essere visto come un campionamento a grappolo in cui, anziché rilevare la
totalità delle unità all’interno del singolo grappolo selezionato, si limita la rilevazione un campione casuale semplice
estratto dal grappolo; si hanno due stadi di campionamento: nel primo stadio si estraggono i grappoli, nel secondo le
unità statistiche oggetto di studio.

Quando il campione è formato con un meccanismo aleatorio, i metodi della statistica inferenziale consentono di
‘estendere’ all’intera popolazione le statistiche campionarie opportunamente elaborate.
Alcune indagini, svolte soprattutto da organismi privati, sono basate per varie ragioni su campioni non probabilistici.
▧Campione per quote: la popolazione viene divisa in strati sulla base di alcune caratteristiche strutturali della
popolazione; vengono poi definite le quote, ossia il numero di persone da intervistare per ogni strato. È demandata
infine all’intervistatore la scelta delle persone da intervistare all’interno di ciascuno strato;
▧Campione a valanga: si individua un primo gruppo di persone da intervistare che possieda le caratteristiche
richieste; queste persone a loro volte ne individuano altre che presentano le medesime caratteristiche. Questa tecnica
è molto utilizzata per popolazioni rare o quando non si dispone di una lista;
▧Campione per testimoni privilegiati: si tratta di individuare le persone che, per gli studi svolti o la professione
esercitata, sono molto esperte sul fenomeno oggetto di studio (testimoni privilegiati). Questo tipo di campione è
utilizzato in indagini che riguardano argomenti complessi e delicati.

Alla base di ogni indagine statistica vi è il cosiddetto piano dell’indagine, che specifica tutti gli aspetti attinenti allo
svolgimento dello studio.

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Il questionario
Il questionario costituisce un insieme coordinato di domande da sottoporre a un campione di unità statistiche o
all’intera popolazione, a seconda che l’indagine sia campionaria o censuaria.
I singoli quesiti del questionario possono essere suddivisi nelle categorie seguenti:
▧Domande aperte: sono domande a risposta libera;
▧Domande chiuse: è previsto un elenco di risposte tra cui l’intervistato è chiamato a scegliere;
▧Domande miste: c’è un elenco delle risposte principali, ma si lascia all’intervistato la possibilità di dare un a risposta
diversa da quelle previste;
▧Domande filtro: consentono di passare direttamente da una batteria di domande a un’altra, evitando di sottoporre
all’intervistato domande non pertinenti;
▧Domande strutturate: sono domande che ammettono risposte ad alternative prefissate e consentono all’intervistato
di scegliere tra varie possibili combinazioni di risposte, spesso presentate in forma tabellare.

▧il numero di modalità e l’ordine con cui esse vengono


presentate possono influire sui risultati;
DOMANDE CHIUSE ↬ ▧con riferimento all’ordine di presentazione, può
verificarsi la cosiddetta polarizzazione sulle modalità
estreme.

Tecniche di somministrazione del questionario


La somministrazione del questionario si realizza con l’intervista, che può essere diretta (face to face), telefonica,
postale, via Internet.

Intervista diretta Intervista telefonica


▧contatto diretto tra intervistato e intervistatore; ▧l’intervistato viene chiamato al telefono;
▧questionario cartaceo; ▧vengono sottoposte le domande;
▧risposte registrate; ▧le risposte vengono registrate;
▧versione elettronica; ▧versione elettronica;
▧indagine diretta condotta con metodo CAPI. ▧metodo CATI;
▧le risposte vengono elaborate e sottoposte a
verifiche di coerenza.

Intervista postale
▧invio presso domicilio/luogo di lavoro una busta Intervista via internet
contenente: lettera di accompagnamento,
▧mailing list;
questionario, busta pre-affrancata e pre-indirizzata
▧questionario inviato per posta elettronica;
per il ritorno;
▧questionario restituito nello stesso modo;
▧sollecito telefonico;
▧autointerviste con aiuto del PC
▧questionario predisposto in un sito web;
▧metodo CASI.
▧mail con indirizzo del sito e credenziali per
accedervi;
▧compilazione questionario.

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1.9.2 Esperimenti
Si parla di esperimento quando persone, animali o oggetti vengono sottoposti a un ‘trattamento’ per osservare su di
essi la risposta, ossia la reazione al trattamento.

specifica condizione sperimentale


nella quale le unità statistiche
TRATTAMENTO↬
vengono osservate

La condizione sperimentale è determinata dal livello assunto da uno o più caratteri, detti variabili esplicative o fattori.

1.9.3 Studi di osservazione o sul campo


Situazione intermedia che si manifesta nei cosiddetti studi di osservazione o sul campo.

↳ ▧non esiste una popolazione finita da indagare;


▧non vi sono unità statistiche che il ricercatore
decide di assegnare ai diversi trattamenti;
▧le unità stesse si assegnano all’uno o all’altro
trattamento.

1.10 Matrice dei dati

▧disporre i dati statistici secondo lo schema di una matrice,


denominata matrice dei dati;
ORGANIZZAZIONE PIÙ NATURALE↬ ▧in ogni riga vengono elencate le modalità dei caratteri rilevati
su una singola unità statistica;
▧tante righe quante sono le unità rilevate;
▧tante colonne quanti sono i caratteri osservati.

La lettura riga per riga della matrice dà conto dei dati osservati nella singola unità, mentre la lettura per colonna
informa su come un dato carattere si presenta nelle varie unità rilevate.

1.11 Statistica descrittiva e inferenza statistica


Si usa suddividere il campo della statistica metodologica in due settori:
▧Statistica descrittiva: i cui principi e metodi riguardano la programmazione delle indagini censuarie, la rilevazione
dei dati, la costruzione delle distribuzioni di frequenze o di quantità, la presentazione di queste in forma grafica o
tabellare, le elaborazioni statistiche mirate alla sintesi dei dati, come il calcolo di rapporti statistici, di indici di
posizione (medie), di variabilità e di forma;
▧Inferenza statistica: insieme dei metodi che ci permettono di generalizzare i risultati bastai su un’osservazione
parziale del fenomeno di interesse (es. indagini campionarie, dove viene analizzato un campione casuale estratto da
una popolazione reale).


Si avvale di due metodologie fondamentali:
▧verifica delle ipotesi;
▧stima dei parametri: intesi come grandezze riassuntive della popolazione finita
oggetto d’indagine/ come costanti del modello matematico che descrive il fenomeno
indagato.
Entrambe le modalità sono basate sul calcolo delle probabilità.
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