MACROLIBRARSI E VIVI CONSAPEVOLE

COSTRUIAMO INSIEME UN FUTURO MIGLIORE

L’ingrediente fondamentale affinché il cambiamento verso una società
più equa, ecologica e solidale si possa realizzare è la fiducia.
Dobbiamo iniziare a fidarci del nostro vicino, a fidarci di chi vuole miglio-
rare la terra, a fidarci del fatto che, operando insieme, possiamo vera-
mente far sì che il territorio in cui viviamo, e la comunità di cui facciamo
parte, diventino un esempio di economia a misura d’uomo per tutto il
mondo.
Francesco Rosso, amministratore delegato di Macrolibrarsi, ideatore
del progetto Fattoria dell’Autosufficienza e di Vivi Consapevole.

Pensiamo che un mondo più consapevole, più etico,
più sano, sia la miglior strada per la felicità persona-
le, per il benessere globale e per garantire il futuro di
questa terra e dei suoi abitanti. Macrolibrarsi diffonde
conoscenza e consapevolezza sotto forma di libri, rivi-
ste, dvd, prodotti naturali, corsi ed eventi: nel mondo
che vogliamo vediamo persone più consapevoli, che
amano se stesse e la natura, che vivono in armonia con
il prossimo, che ricercano e divulgano con passione
nuove idee per un avanzamento collettivo di stampo
ecologico-spirituale.
Per raggiungere gli obiettivi della nostra Mission, oltre
all’e-commerce Macrolibrarsi.it, abbiamo deciso di in-
traprendere nuove strade e dare vita ad altri progetti:
La Fattoria dell’Autosufficienza – il progetto di per-
macultura sull’Appennino romagnolo, centro studi di
ecologia applicata; Macrolibrarsi Store – il negozio con
erboristeria, alimenti biologici e libreria; Vivi Consape-
vole – la nostra rivista istituzionale gratuita.
Dal 2012 Vivi Consapevole è distribuita a tutti i clien-
ti di Macrolibrarsi.it, nelle principali fiere di ecologia e
benessere e sul territorio nazionale in diversi esercizi
commerciali a tema (negozi di alimentazione biologica
e naturale, ambulatori di medicina alternativa, centri
olistici, agriturismi…). Inoltre è scaricabile gratuita-
mente attraverso il web e sull’Apple Store.
Con Vivi Consapevole vogliamo diffondere i contenuti
in cui crediamo, contenuti di qualità sui temi dell’agri-
coltura naturale, dell’alimentazione biologica e ve-
getariana, dell’autoproduzione e del saper fare, delle
energie rinnovabili e del risparmio di risorse, della con-
divisione e della vita in comunità, della salute e del be-
nessere, delle medicine alternative, del self help e del-
la spiritualità. Per questo abbiamo deciso di creare una
rivista gratuita stampata in 50.000 copie, in grado di
raggiungere, sensibilizzare e appassionare un pubbli-
co sempre più vasto. I riscontri positivi che riceviamo
ogni giorno da voi lettori, le proposte di collaborazione
e i contatti che arrivano sempre più numerosi ci fanno
capire che siamo sulla giusta strada! Pensando di fare
cosa gradita al nostro crescente pubblico abbiamo de-
ciso di ampliare la rivista con un catalogo di libri e pro-
dotti naturali dei migliori fornitori Macrolibrarsi: puoi
trovare il catalogo sul retro della rivista.
Vivi Consapevole è sempre alla ricerca di nuovi spunti,
di suggerimenti su possibili miglioramenti: non esitare
a contattarci per proporre gli argomenti che vorresti
vedere trattati sulla rivista e le tue personali esperien-
ze di decrescita o di risparmio. Scrivici a:
redazione@viviconsapevole.it
ogni tuo suggerimento è prezioso!
Buona lettura
Lo staff di Macrolibrarsi e Vivi Consapevole

Vivi Consapevole Ideatore Grafica e Impaginazione Immagini acquistate su Stampa

Dicembre 2020 - Febbraio 2021
Anno XVI – numero 63
Vivi Consapevole è una testata
giornalistica registrata da
Golden Books srl
Registrazione N. 25 effettuata
il 17/08/2004 presso il Tribunale
di Forlì
Editore
Macrolibrarsi di Golden Books
Giorgio Gustavo Rosso
Direttore Responsabile
Marianna Gualazzi
redazione@viviconsapevole.it
Responsabile di Redazione
Romina Rossi
info@viviconsapevole.it
In Redazione
Angelo Francesco Rosso
Massimiliano Cirielli
Riviste & Co. www.sxc.hu Rotopress International, Bologna
Magazine - Social - Web content www.shutterstock.com Finito di stampare a
Corte Don Botticelli 51, Cesena FC www.iphoto.it Novembre 2020
grafica@viviconsapevole.it Tiratura: 50.000 copie
Copertina
Ufficio ricerca e sviluppo a cura di Macrolibrarsi
Massimiliano Cirielli Immagini acquistate su
Shutterstock.com
Ufficio commerciale
Roberto Gianelli
commerciale@macrolibrarsi.it
Dina Pisicchio
commerciale@viviconsapevole.it
1
MACROLIBRARSI NEWS
Macrolibrarsi Fest: è andato benissimo!................... 12
ORTO, GIARDINO E FATTORIA
Siamo cambiamento......................................................14
Quando arriva l’autunno...............................................18
Incontri ravvicinati........................................................ 20
Razzola che ti passa.......................................................22
CUCINA NATURALE
Saraceno, il grano dell’inverno................................... 26
Pasta fermentata: gusto e benessere...................... 28
Tutti pazzi per il cioccolato.......................................... 30
Germe di grano saraceno.............................................32
Un Natale vegano e gentile......................................... 34
Cuciniamo per Fido e Miao.......................................... 36
SOSTENIBILITÀ
Natale più sostenibile e consapevole in 4 passi..... 40
Carne: quanta, quando e quale.................................. 42
Consumo di carne: oltre 300 milioni di tonnellate
all'anno............................................................................. 44
SPECIALE: QUA LA ZAMPA
Coscienza animale e antropocentrismo................. 46
Che cos'è l'antispecismo?............................................ 48
La ragazza dei lupi......................................................... 50
Comunicazione intuitiva...............................................52
Non chiamatela pet therapy....................................... 54
Occhi negli occhi............................................................ 56
DALLA CARTA AL WEB
Cosa fare con i QR code che trovi su «Vivi Consapevole»?
Caro lettore, in questo numero di «Vivi Consapevole»
alla fine dei nostri articoli trovi un box con il codice
QR code.
Di cosa si tratta? È molto semplice: il QR code è un’im-
magine che puoi “leggere” con il tuo telefonino tra-
mite un’apposita app da scaricare e che ti porta alla
pagina di un sito.
Il QR code è come un link, ma lo puoi leggere con il tuo
telefonino, tramite un’apposita app da scaricare.
Api a rischio, e noi con loro.......................................... 60
Igiene naturale per cani e gatti.................................. 62
Agopuntura & pelosi .................................................... 64
Gatti: perché la ciotola umida?.................................. 66
Fiori australiani per animali......................................... 68
MEDICINA OLISTICA
Fibromialgia.....................................................................70
Respiro bene....................................................................72
Fame nervosa..................................................................74
C, D e A: vitamine della salute.....................................76
BENESSERE
Piante amiche dei bronchi........................................... 80
Wakame: per che cosa fa bene?................................. 82
Vitamina D3 e spirulina................................................ 84
Propoli e semi di pompelmo....................................... 86
Colore delicato e sostenibile!..................................... 88
YOGA
Yoga, il mistero dietro 4 lettere ................................ 92
21 giorni per meditare................................................... 94
NUTRIRE LO SPIRITO
Selvaggia come una donna ........................................ 96
Battito animale.............................................................. 98
Immagini interiori: come pacificarle....................... 100
Mente poetica e musica............................................. 102
Ecco un’app che puoi scaricare se hai uno smartphone
con sistema operativo Android:
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E qui un’app per smartphone con sistema operativo
iOS (iPhone):
https://apple.co/2K7bug1
I nostri articoli sono linkati ad approfondimenti sul sito
Macrolibrarsi.it: si tratta di altri articoli che trattano ar-
gomenti simili a quelli che hai appena letto.
 Sotto la neve il pane
Sono passati oltre otto anni: era il febbraio del 2012
quando uscivamo con uno dei primi numeri di «Vivi
Consapevole» editi da Macrolibrarsi che riportava
come titolo Sotto la neve il pane: un proverbio che
affonda le sue radici nella nostra storia contadina e
che indica come sotto la neve i semi si conservino al
meglio per poi germogliare in primavera e diventa-
re rigogliose piante ricche di frutti in estate. Di neve,
quell’anno, ne era caduta tantissima – anche in luoghi
in cui solitamente fa un’imbiancata leggera un anno
sì e due no – e aveva causato enormi disagi. Qui, nella
nostra Cesena, ne aveva fatti oltre due metri in cen-
tro città e le turbine spalaneve ce le aveva mandate
il comune di Bolzano, per aiutarci ad aprire le strade
almeno al transito pedonale. La neve ci aveva fatto
fermare, rallentare, cambiare abitudini.
Anche oggi ci dobbiamo fermare, rallentare, cambiare
abitudini: non è la romantica neve a dettarcele, ma il
Covid-19. Tutti ne faremmo volentieri a meno, e non
voglio certo stare qui a fare della pandemia un ritratti-
no dorato: troppe persone, a vari livelli, stanno pagan-
do a causa questa situazione. Ma “qui ed ora” ci tro-
viamo e non possiamo pensare di teletrasportarci in
un’altra dimensione o immaginare irrealisticamente
che tutto possa sistemarsi dal giorno alla notte.
Sarà un inverno come non lo abbiamo mai vissuto, e
non sappiamo cosa aspettarci. Dovremo fare appello
a tutte le nostre risorse endogene – resilienza, adat-
tabilità, responsabilità personale – per non lasciarci
vincere dalla paura, dall’ansia e dallo stress che ri-
schiano di logorare noi e le relazioni a cui teniamo
di più, una delle poche ancore di salvezza in questa
situazione così critica.
Il solstizio d’inverno e il Natale si avvicinano, portando
un messaggio di rinascita, di luce che sconfigge le te-
nebre, di sole che avanza sulla notte: cerchiamo di con-
netterci a questa energia naturale e ciclica e di appro-
fittare al meglio di quello che ci viene offerto.
Cerchiamo di trovare il pane sotto questa neve del
2020: sarà un Natale più lento, forse un po’ meno con-
sumistico, ma certamente più sentito nel cuore di tutti.
Un buon solstizio e un buon Natale da tutta la reda-
zione di «Vivi Consapevole» con due consigli di lettura:
Autobiografia della neve di Daniele Zovi e Il sentiero
della gioia di Thomas Torelli.
Ci vediamo nel 2021!
Marianna Gualazzi

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modo indicato dall’app.
•• Leggi l’approfondimento sul sito Macrolibrarsi.it
È più facile a farsi che a dirsi: provare per credere!
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 LE ESPERTE DI
LA RUBRICA DI ERBORISTERIA
MACROLIBRARSI

Romina Rossi
Naturopata, esperta OLI ESSENZIALI
in Medicina cinese
ANTIVIRALI
T
enere pulita l’aria degli ambienti chiusi in inverno può essere un problema:
la mancanza di sole e di ricambio di aria pulita dalle finestre e il riscalda-
mento spesso troppo alto favoriscono la proliferazione di microrganismi
che possono diffondersi fra chi comunemente soggiorna in quell’ambien-
te, favorendo una infezione in coloro che hanno difese indebolite.
Per purificare l’aria e gli ambienti in cui si lavora o si permane durante la gior-
nata possono essere utili gli oli essenziali, le essenze ottenute dalla distilla-
zione di piante e fiori che sono un vero concentrato di principi attivi ad azione
antisettica, antivirale e antibatterica.
La particolarità degli oli essenziali è quella di contenere centinali di molecole
aromatiche, che li rendono gradevoli al nostro olfatto e, allo stesso tempo, in
grado di eliminare in maniera naturale germi, batteri, virus e funghi.
Il modo ideale per utilizzarli è in diffusore, in aromaterapia: le miscele che si
possono creare sono veramente infinite e i benefici tanti, dato che agiscono
sul tono dell’umore (come il limone o il bergamotto), possono migliorare il
sonno (lavanda e melissa), alleviano lo stress (mandarino e ylang ylang), favo-
riscono la concentrazione durante lo studio e il lavoro (rosmarino e menta).
Per depurare gli ambienti in inverno si possono utilizzare gli oli essenziali che
hanno una maggiore azione antivirale e antibatterica. Ad esempio, puoi utiliz-
zare uno o più di questi oli essenziali:
●● ravintsara, ●● cipresso,
●● eucalipto globulus, ●● limone,
●● tea tree, ●● lavanda.
Non solo agiscono sulla qualità dell’aria ma sono utili anche per liberare le vie
respiratorie e ritrovare il benessere.
Quelli che trovi su Macrolibrarsi sono in gran parte bio e tutti puri al 100%: si-
gnifica che contengono solo l’estratto proveniente dalla pianta senza sostan-
UNISCITI ze chimiche aggiunte. Questo li rende sicuri da utilizzare in aromaterapia an-
AL GRUPPO che mentre in stanza soggiornano bambini, anziani e animali.
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 LE ESPERTE DI
LA RUBRICA DI COSMESI
MACROLIBRARSI
Giulia Loreta
OLIO DI NEEM Beauty expert

PER TE E FIDO
L’
olio di Neem, il cui nome fu anticamente dato in India in onore del-
la dea Neemari, è diventato famoso in tutto il mondo per le sue
straordinarie proprietà e la versatilità in molteplici applicazioni.
È nei semi dell’Azadirachta Indica che vi è la maggior varietà e
concentrazione di principi attivi in grado di contrastare l’azione non solo
di parassiti e insetti, ma anche di funghi, virus e batteri.
Essendo un olio non può certo mancare la sua azione emolliente e ri-
strutturante nei confronti dei tessuti, motivo per cui si è rivelato parti-
colarmente efficace nelle comuni affezioni dermatologiche di noi uma-
ni, dalla forfora, ai pidocchi nei capelli o più semplicemente per alleviare
le punture di insetti.
Per i nostri amici animali invece, l’olio di Neem rappresenta un efficace
e potente rimedio naturale ad azione antiparassitaria, soprattutto nei
confronti di zecche e zanzare, oltre che un alleato lenitivo e cicatrizzan-
te anche in caso di morsi e graffi di altri animali.
L'olio di Neem risulta essere anche un valido prodotto naturale contro le
infestazioni da pulci, poiché è capace di colpire tutti gli stadi evolutivi,
dalle uova, alle larve, alla forma adulta. Frizionato sul pelo di gatti e cani
ricrea un effetto barriera naturale sul pelo dell’animale e contempora-
neamente purifica, sfiamma e lenisce dalle possibili irritazioni o punture
sulla cute.
L’olio di Neem può essere applicato puro: bastano 2-3 gocce diretta-
mente sul pelo del cane o del gatto per ottenere un’ottima protezio-
ne contro parassiti e, soprattutto, le zanzare. Ciliegina sulla torta? Si è
scoperto che può fungere da pesticida del tutto ecologico anche per le
piante, tanto che il suo utilizzo è consentito in agricoltura biologica.
Un vero portento della natura, non trovi?

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 LE ESPERTE DI
LA RUBRICA DI YOGA
MACROLIBRARSI

Sonia Collinelli

Esperta di Yoga
PERCHÉ LE ASANA SI
ISPIRANO AGLI ANIMALI?

C
hiunque pratichi yoga si sarà certamente reso conto del fatto
che numerose asana (o posture) sono ispirate al regno ani-
male: sono presenti il gatto, il cane a faccia in giù, il cobra,
il cammello, e molte altre ancora. Ma come mai una pratica
utilizzata per raggiungere la pace interiore attraverso esercizi che
coinvolgono aspetti fisici, mentali e spirituali, è così interconnessa
agli animali?
Per rispondere dobbiamo risalire alla storia dello yoga: nell’India an-
tica gli yogi trascorrevano lunghi periodi, e spesso la loro intera vita,
in ambienti naturali, ritirati dal mondo “civilizzato”: è quindi facile im-
maginare che traessero continua ispirazione dalla natura che li cir-
condava.
Gli animali in particolare possono insegnarci molto sul movimen-
to e sembra che gli antichi yogi ritenessero che imitare gli anima-
li fosse un’esperienza illuminante sia per il corpo che per la mente.
Fin dall’infanzia, la cultura occidentale ci insegna che gli animali sono
“altri” e che l’essere umano è superiore a loro, dimenticando il fatto
che anche noi siamo animali, ma che a causa del nostro stile di vita
abbiamo dimenticato come muoverci. Un gatto quando si risveglia,
istintivamente inarca la colonna vertebrale in entrambe le direzioni
prima di fare altro e ha senso quindi anche per noi utilizzare il gat-
to all’inizio della pratica, come posa di “risveglio” e allungamento del
nostro corpo. Lo yoga mantiene i nostri corpi in movimento così come
dovrebbero essere in natura e questa è una delle ragioni per cui è così
benefico. Gli animali, dal canto loro, possiedono già la saggezza del
movimento ed è ciò che li mantiene in equilibrio con l’ambiente cir-
costante e le sue sfide, dobbiamo solo imparare a osservarli e, perché
no, provare anche a immedesimarci in loro.

Ù LIBRO CONSIGLIATO
Marco Mandrino
Lo yoga oltre lo yoga
Oltre 70 video
Macro Edizioni, 2020

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 LE ESPERTE DI
LA RUBRICA DEI LIBRI
MACROLIBRARSI

IL FREDDO Claudia Mengoni

La nostra
libraia
TI RENDE VIVO

T
osse, raffreddore, mal di gola... con l'arrivo dell'inverno aumen-
tano anche le malattie! Ma è proprio così? Il freddo ci fa ammalare
di più? Ma allora perché in Russia e nel Nord Europa è prassi co-
mune nuotare nei fiumi e nei laghi innevati?
Diversi studi scientifici hanno dimostrato che l'esposizione al freddo
esercita un effetto favorevole sulla salute e sull’umore.
Semplicemente noi non siamo più abituati, in inverno teniamo sem-
pre la temperatura degli spazi chiusi (casa, ufficio, negozi) sui 20 °C e
quando usciamo all’aria aperta ci copriamo con giacche pesanti, ber-
retti e sciarpe.
In realtà esporci regolarmente al freddo significa allenare i vasi sangui-
gni, imponendo loro una chiusura, e poi spingendoli ad aprirsi ancora. In
questo modo il freddo migliora la condizione di arterie e vene, ma an-
che del cuore. Dona un aspetto fisico migliore, con pelle più soda e ca-
pelli splendenti. Non solo, il freddo aumenta i livelli di energia, migliora
l’umore e la fiducia in sé stessi. Insomma, una vera e propria sferzata di
vitalità!
Ecco un esercizio pratico, per iniziare ad allenarti al freddo comodamen-
te a casa tua, e provarne subito i benefici.
Fai la doccia calda, come tuo solito, mentre fai 10-15 respiri lenti e
profondi. A questo punto inizia gradualmente a far scorrere l’acqua
fredda, cercando di mantenere il più possibile costante il ritmo della
respirazione.
All’inizio il respiro accelera, ma è normale: concentrati sul riportare la re-
spirazione al ritmo che avevi in precedenza, e resta sotto l’acqua gelida
solo un minuto.

Ù LIBRO CONSIGLIATO
Wim Hof, Koen de Jong
La forza nel freddo
“Ho imparato a controllare il mio corpo, ho aumentato a
livelli stratosferici le difese immunitarie, ho smesso di am-
malarmi e ho superato ogni limite” - Wim Hof (The Iceman)
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macrolibrarsi news
MACROLIBRARSI FEST:
È ANDATO BENISSIMO!
Il settimo compleanno del Macrolibrarsi Store ha raggiunto oltre
diecimila persone con la diretta streaming
La Redazione
C’
era la voglia di stare insieme nel ri-
spetto delle regole, tanta positività
e un programma con relatori d’ec-
cezione: questi tre ingredienti hanno
fatto del Macrolibrarsi Fest 2020, svoltosi pres-
so il nostro store a Diegaro di Cesena lo scorso
19 settembre, un grande successo anche in un
anno in cui tutto sembrava remare contro nella
realizzazione di un evento di questo tipo.
PERCHÉ ABBIAMO DECISO DI FARLO
Noi di Macrolibrarsi ci abbiamo creduto fino in
fondo, come ha testimoniato nel suo discorso
introduttivo sul grande palco principale France-
sco Rosso, amministratore delegato e fondatore
de La Fattoria dell’Autosufficienza: «Quando, a
maggio scorso, il team di collaboratori che orga-
nizza questo evento mi ha chiesto se quest’anno
il Fest ci sarebbe stato, io, senza esitare, ho rispo-
sto affermativamente, perché allora non potevo
12
La soddisfazione dello staff
al Macrolibrarsi Fest 2020
credere che quello che stavamo vivendo si sa-
rebbe protratto così a lungo. Un mese fa mi sono
dovuto ricredere. Davanti a me si sono palesate
tre strade, tre scelte: la prima, sicuramente la più
facile, sarebbe stata quella di rimandare questo
evento al prossimo anno. La seconda opzione era
quella di realizzare l’evento solo on-line: aveva-
mo dato vita a due edizioni del “Vivi Consapevole
Live” in streaming durante il lockdown ed erano
andate benissimo per cui avremmo potuto ripe-
tere la stessa modalità. La terza, la più difficolto-
sa, era quella di incontrarci nuovamente qui tutti
insieme per vivere una bellissima giornata. Ab-
biamo scelto quest’ultima via e abbiamo anche
aggiunto la diretta in streaming, nella convinzio-
ne che gli argomenti trattati oggi su questo pal-
co siano di fondamentale importanza per la sa-
lute personale e collettiva, la consapevolezza e
l’evoluzione da dover arrivare al maggior numero
di persone possibile».

VIVI CONSAPEVOLE LIVE
ANIMAL EDITION
Lo scorso 4 ottobre, in occasione della
Giornata Mondiale degli Animali, abbiamo
organizzato, in collaborazione con Armonie
Animali, un evento in diretta streaming de-
dicato al benessere animale e a un nuovo
modo di concepire la relazione uomo-ani-
male. Sono intervenuti veterinari, etologi,
naturalisti che hanno sviluppato particola-
ri sensibilità e attenzione nel sostenere le
persone che vivono con gli animali, in una
modalità guidata dall’empatia.Rivedi tutti
gli interventi sul nostro canale YouTube
https://bit.ly/3ln9R1t
IN STREAMING E DAL VIVO
E così è stato: la diretta in streaming dell’area
palco principale è stata un grande successo, con
oltre diecimila persone registrare all’evento che
hanno seguito le presentazioni del professor
Franco Berrino, di Daniel Lumera, Selene Calloni
macrolibrarsi news
Williams, Stefano Manera, Daniele Vecchioni e
tanti altri. Chi, invece, ci è venuto a trovare a Die-
garo di Cesena dal vivo, ha trovato un Fest rior-
ganizzato negli spazi, più fruibile, sicuro e ricco di
stand, operatori, e punti informativi come nelle
edizioni precedenti. Un grande successo di pub-
blico ha riscosso la nuova area “Il Popolo degli
Animali”, dedicata al benessere dei nostri amici
scodinzolanti, come il “Biobar A Tutta Fermenta-
zione” che ha servito ottimi cocktail fermentati
per tutta la giornata.
«Mai come oggi – ha concluso Francesco Ros-
so – abbiamo avuto la forte necessità di unirci, di
crescere, di imparare e di immaginare un mondo
diverso, migliore. Possiamo scegliere di dedicare il
nostro tempo e la nostra attenzione a coltivare la
paura, oppure possiamo scegliere di dedicare il no-
stro tempo e la nostra attenzione all’elevazione del
nostro potenziale umano. Noi abbiamo scelto que-
sta strada e speriamo che lo facciate anche voi».
RIVIVI IL MACROLIBRARSI
FEST 2020
Il Macrolibrarsi Fest 2020 è sul nostro cana-
le YouTube: rivedi ora tutte le conferenze!
https://bit.ly/3pfY3jQ
13
orto, giardino e fattoria

SIAMO
CAMBIAMENTO
Anche nell’epoca del Covid-19, possiamo agire nella bellezza e nella
positività, per combattere la cultura della paura
Francesco Rosso

È
quasi passato un anno dall’inizio della
narrazione sul virus influenzale Covid-19.
Sulla base dalla nostra cultura e tradizioni,
del nostro trascorso di vita, delle persone
che ci circondano, dei canali di informazione ai
quali attingiamo, della nostra emotività, ognuno
di noi si è fatto una propria opinione sull’argo-
mento. Io per mesi non ho saputo resistere alla
tentazione di condividere la mia idea, nel vano
tentativo di aprire gli occhi a chi per me non ve-
deva e ragionava riportando le argomentazioni di
un abile narratore. Evidenze scientifiche, grafici,
tabelle, statistiche, postulati filosofici, articoli,
eventi storici, citazioni non hanno fatto altro che
allontanare ancor di più chi la pensava diversa-
mente da me.
Nonostante la mia natura di Capricorno mi porti
a essere tenace e ad andar avanti, spesso anche
contro tutti, ho capito che la strategia di comu-
nicare con chi non ha gli strumenti per mettere
in discussione la versione mainstream non porta
alcun vantaggio a nessuna delle parti coinvolte.
È come voler persuadere un fedele cristiano cat-
tolico che la Madonna non è vergine: un ragio-
namento razionale e scientifico potrebbe facil-
mente dimostrarlo, ma la fede avrebbe sempre
il sopravvento.
SIAMO TUTTI PIÙ DISTANTI…
E AMMALATI
A prescindere dal pensiero che ognuno si è fat-
to sulla gestione dell’emergenza sanitaria legata

14
 orto, giardino e fattoria
«Dilatare il tempo non soggetto a
vincoli e obblighi per permettere
la realizzazione personale dei
cittadini nella vita politica, privata
e artistica, ma anche nel gioco
o nella contemplazione, è la
condizione indispensabile per la
creazione di una nuova ricchezza»
SERGE LATOUCHE

al Covid-19, è evidente come gli ultimi mesi ab-

biano reso le persone sempre più distanti e ostili
fra loro. In passato, quasi sempre le catastrofi
hanno portato l’umanità ad unirsi per superare il
momento difficile, mentre oggi ciò che accade è
esattamente il contrario.
La vita è sempre più artificiale. Il numero di cop-
pie che non riesce ad avere figli cresce sempre
di più e così si ricorre alla fecondazione assistita.
La gravidanza viene, sempre più spesso, medica-
lizzata è vissuta come malattia, che si conclude
con un parto in ospedale – luogo di malattia che
nella nostra società è anche quello in cui si viene
al mondo – che in molti casi richiede interventi
medici. Si procede dopo la nascita con vaccini,
farmaci, maschere di plastica, pesticidi per le
mani e una vita passata prevalentemente da soli
davanti a dei monitor. Una vita da malati anche
se siamo sani.
Anche le scelte che crediamo essere frutto del
nostro libero arbitrio sono in realtà sempre più
artificiali. Oggi è l’algoritmo di Google che sceglie
per noi se svoltare a destra o a sinistra ad un bivio.
Quello di Amazon è in grado di sapere di quale pro-
dotto abbiamo bisogno e ben presto ci sarà l’al-
goritmo che individuerà la nostra futura moglie, il
nostro percorso scolastico ideale o il lavoro che fa
per noi, elaborati sulla base dei nostri dati raccolti
e profilati dalle intelligenze artificiali.
Non penso che la soluzione a tutti i mali sia rifiu-
tare la tecnologia e le scoperte mediche e scien-
tifiche, ma tali scoperte dovrebbero garantirci
maggiore benessere e felicità: è evidente che
questo non sta accadendo e che non accadrà
se non iniziamo ad adottare un diverso modo di
pensare.

15
orto, giardino e fattoria
IL CAMBIAMENTO
Il cambiamento che vogliamo vedere nel mon-
do sono persone in salute e che muoiono di una
sana vecchiaia. Lo sforzo della ricerca e della
medicina dovrebbe essere quello di mantenere
il nostro sistema immunitario e il nostro corpo
sano senza uso di farmaci, vaccini, mascherine
o altri mezzi sintetici e con effetti collaterali.
Il 95% di noi nasce sano e mai nella storia dell’u-
manità ci sono state così tante possibilità e co-
noscenze per vivere in salute come quelle che
abbiamo oggi disponibili su larga scala.
Le persone devono tornare a collaborare e a vive-
re insieme. È vero che nella società in cui ci tro-
viamo oggi abbiamo la possibilità di sopravvivere
da soli, ma vivere in comunità è parte della nostra
natura, ci permette di fare cose enormemente più
grandi e di sentirci maggiormente realizzati.
Dobbiamo tornare a festeggiare e celebrare la
natura. Ballare, cantare, mangiare e giocare in-
sieme sono alla base di una vita degna di essere
vissuta. Il pretesto per festeggiare lo possiamo
trovare negli eventi naturali che ci uniscono a
tutto il mondo: il sole è allo zenit all’equatore per
tutti a prescindere dalla nazione, dal sesso, dalla
religione, dal credo politico.
Il lavoro deve diventare per tutti part-time, ma
con lo stipendio pieno. Tanto tempo libero per
dedicarsi alle cose più importanti come il sonno,
l’autoproduzione, il cibo, la creatività, l’amore, i
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ria per una politica dei
limiti allo sviluppo
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16
figli, la convivialità, il volontariato, l’attività fisica.
Le città devono essere riempite di parchi per dar
modo alle persone di riversarsi in questi spazi di
vita. Il traffico stradale deve essere quasi azze-
rato grazie a biciclette e mezzi pubblici elettrici.
Le strade di campagna devono essere accompa-
gnate da siepi variopinte e i terreni disseminati di
orti, fiori, alberi.
Spesso mi viene in mente la Contea immaginata
da Tolkien ne Il Signore degli Anelli. Sarebbe ve-
ramente così difficile vivere così?
VIVI CONSAPEVOLE IN ROMAGNA
Non è difficile, è solo una scelta. Non è vero che
non ci sono i soldi per creare il vero benessere. I
soldi per le guerre, per le mascherine, per i vacci-
ni, per le banche ci sono sempre stati. Si tratta di
scegliere che mondo vogliamo creare.
Su queste basi nel 2016 è nata Vivi Consapevole
in Romagna, prima una rivista, poi un’associazio-
ne oggi anche una comunità di territorio: I Cu-
stodi della Terra.
Condividiamo la stessa carta dei valori, uno stile
di vita in collaborazione con la natura piuttosto
che in contrasto con essa. Coltiviamo e mangia-
mo biologico, evitiamo la medicalizzazione del-
la vita, stiamo cercando il modo di costruire un
percorso scolastico utile per i nostri figli e per
il futuro della nostra specie, ci incontriamo ogni
settimana per una veglia e festeggiamo insieme
per celebrare la natura.
Siamo fortunati, un’isola felice, consapevoli di
quanto terrore e dolore ci circonda e di quanto
sia necessario contaminare il mondo con le no-
stre idee. Non pensiamo però che la strada per
farlo possa essere il contrasto, ma piuttosto uni-
re chi è pronto a dare l’esempio.
Iniziate a cercare le persone che vi circondano
che hanno questa idea di futuro. Unitevi ai vostri
vicini consapevoli. Create il cambiamento che
volete vedere nel mondo. Non sprecate le vostre
energie con chi non è in grado di capire.
Francesco Rosso
Classe 1985 è amministratore delegato di Macroli-
brarsi di Golden Books. È anche ideatore, fondato-
re e promotore della Fattoria dell'Autosufficienza,
un progetto di ecologia applicata e permacultura
sull'Appennino Romagnolo.
www.autosufficienza.it
17
macrolibrarsi news
orto, giardino e fattoria
QUANDO ARRIVA
L’AUTUNNO!
I consigli dell’Almanacco di Barbanera per l’orto autunnale,
la dispensa e l’autoproduzione
Maria Pia Fanciulli per l'Almanacco di Barbanera
N
el cuore dell’autunno la brina disegna
merletti nell’orto e nel giardino, men-
tre si teme l’arrivo di più severe gela-
te. Ovattato, introverso, con la nebbia
che invade paesaggio e giornate, l’autunno si
inoltra e ci tiene in casa. Ma quando il calenda-
rio entra nel vivo, le atmosfere si fanno gioiose.
L’AGENDA DELLE BUONE
PRATICHE CON LA LUNA
Nell’orto, nel giardino, sul balcone
Con le temperature che scendono ci aspetta la pacciama-
tura. Niente di difficile. Si tratta di proteggere le nostre
piante, in particolare i nuovi alberi, tanto nel giardino che
nel frutteto, così come gli arbusti da poco trapiantati e le
rose. Collocare alla base del fusto uno strato di paglia, fo-
glie, aghi di pino, corteccia, erba tagliata. E sarà un’efficace
protezione pure per l’orto. Servirà a mantenere più caldo e
umido il terreno e ad impedire la crescita delle infestanti.
Se poi ancora non avessimo provveduto, c’è un acquisto da
fare, quello di un bel paio di stivali di gomma per proteg-
gersi dalla pioggia e dal fango utili a fare i pochi lavori che
orto e giardino richiedono. Venendo invece alla Luna e alle
sue fasi, ecco che in crescente ci attende la semina di fave
e piselli, ma dobbiamo pure forzare i radicchi per l’imbian-
chitura. Da legare e fasciare ci sono anche i gobbi affinché
imbianchino e non gelino. Nel giardino coprire le specie
sensibili al freddo con “tessuto non tessuto” e terminare
la messa a dimora dei bulbi a fioritura primaverile. In Luna
calante continuare invece la raccolta per la conservazione
di cavolfiori, broccoli, finocchi e zucche. Seminare cipolle e
aglio. Porre al riparo gli agrumi e raccoglierne i frutti.
Nel cestino dell’autunno
Ortaggi: bietole, carote, cavoli broccolo, cavoli verza,
cetrioli, cicorie, cipolle, fagioli, fagiolini, indivie, lattughe,
melanzane, patate, pomodori, peperoni, piselli, porri,
radicchi rossi, rape, rucola, sedani, spinaci, valerianella,
zucche e zucchine, cavolfiori, cavoli cappuccio, finocchi,
cardi e cavolini di Bruxelles.
Frutta: arance, bergamotti, cachi, castagne, cedri, cle-
mentine, fichi, kiwi, limoni, mandarini, mandorle, mela-
grane, mele, mele cotogne, meloni, noci, nocciole, pere,
pompelmi, susine tardive, uva.
Aromatiche: alloro, maggiorana, prezzemolo, rosmari-
no, salvia, timo.
18 ARTICOLO SPONSORIZZATO
C’è da far festa all’olio nuovo e poi al frizzante
vin novello. E mentre al fuoco si arrostiscono
le castagne, san Martino riempie i bicchieri di
buon rosso, pronto a scaldare il cuore dai rigori
di questa stagione di mezzo. Mentre la Luna ci
invita a raccogliere e seminare, a proteggere
dal freddo piante e ortaggi di stagione.
TRA IL DIRE E IL FARE
“La zucca è sempre zucca, falla come vuoi”
Quando tutti gli ortaggi d’inizio autunno, quelli semi-
nati in primavera, sono già finiti in padella, resiste solo
lei, l’allegra zucca, pronta ad accompagnarci nei giorni
di Halloween. Numerose sono le possibilità alimentari
di questo polposo frutto della terra e delle sue parenti
strette – cucurbitacee – tra cui, una per tutte, i delizio-
si ravioli di zucca padani. Ma l’intenzione del proverbio
è altra, è chiaramente quella di sottolineare, o met-
tere in guardia, sull’incapacità di poter cambiare chi
è “testa di zucca” o, se si vuole, “testa di rapa”, in altri
termini, uno zuccone, vuoto e superficiale.
Il fiore: il rosso ciclamino
Eccoci al ciclamino, Cyclamen hederifolium, un
tempo detto “pan porcino” forse perché del suo tu-
bero erano ghiotti i cinghiali e i maiali che razzola-
vano nel bosco. Pianta da sottobosco, ama ombra e
fresco, così che coltivarlo in vaso vuol dire collocar-
lo nell’angolo più fresco di cui si disponga. Il terriccio
del vaso dovrà inoltre essere ricco di humus proprio
come quella del bosco, mentre il tubero dovrà esse-
re interrato piuttosto i superficie. In autunno spun-
teranno i suoi deliziosi fiori rosa o rossi, profumatis-
simi, tra le foglie altrettanto ornamentali. Alla fine
della fioritura tutto scomparirà ma il tubero starà
solo riposando per il prossimo inverno.

NELLA DISPENSA
Composta di arance, cipolle e uvetta
Per tutti coloro che amano le cose semplici e fat-
te in casa, questa composta preparata con arance,
cipolle e uvetta, sarà ottima con formaggi, lessi e
arrosti. Si prepara con 1 kg di arance pelate al vivo
e 400 g di cipolla rossa di Tropea da tagliare insie-
me finemente e far poi marinare 12 ore ricoperte
di 600 g di zucchero di canna e il succo di 1 limone.
Trascorso il tempo, si cuoce con 200 g di uvetta, ½
cucchiaino di sale e 250 ml di vino bianco. Raggiunta
la giusta consistenza, si toglie dal fuoco e ci si riem-
piono i barattoli da sterilizzare facendoli bollire per
20 minuti. Decorati con un bel fiocco a quadrettoni
bianchi e rossi, saranno un regalo bello e gustoso.
orto, giardino e fattoria
SOSTENIBILI SI DIVENTA
Un piccolo frutteto familiare
Raccogliere frutti coltivati da noi. Un sogno che può
diventare realtà anche in un piccolo spazio, o sul
balcone, scegliendo varietà nane. Ma se quel faz-
zoletto di terra lo avete, è il momento di mettere a
dimora le piante scelte tra le varietà locali, in genere
più rustiche e che meglio si adattano alle condizioni
di clima e terreno. La produzione familiare dovrà es-
sere il più possibile scalare, con frutti da raccogliere
da maggio a novembre, cominciando dalle ciliegie,
poi qualche susina, e le prime pere, poi ancora susi-
ne, pere e prime mele, per arrivare all’autunno con il
trionfo della frutta da conservare. Preparate grandi
buche, unite alla terra buon concime organico, palo
tutore e mettete a dimora con la fase di Luna cre-
scente
Iuta per i vasi
È arrivato il momento di mettere al riparo le pian-
te in vaso che hanno trascorso l’estate in giardino o
sul balcone. Un’operazione alla portata di tutti che
chiederà innanzitutto di scegliere un luogo, in casa
o altrove, che sia fresco e allo stesso tempo lumi-
noso. L’ideale sarebbe poter disporre di una veranda
chiusa da vetrate, anche se, pure qui, le specie più
delicate o provenienti da paesi esotici dovranno
comunque essere protette dal pericolo di gelate.
La cosa più semplice sarà foderare il vaso con due
strati di tela di iuta da legare poi con uno spago. A
questo scopo si può utilizzare anche il tessuto non
tessuto, destinandolo pure a quei vasi di grandi di-
mensioni che sarà impossibile spostare dalla loro
posizione all’aperto.
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L’Almanacco del
Buon Vivere
I saperi della tradizione
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sostenibile, in armonia
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Maria Pia Fanciulli
Giornalista, responsabile di redazione delle ru-
briche Barbanera, segue oltre alla collaborazione
con testate di varia periodicità anche appunta-
menti radiofonici e televisivi. È vicepresidente
dell’Ordine dei Giornalisti dell’Umbria.
www.barbanera.it
ARTICOLO SPONSORIZZATO 19
orto, giardino e fattoria
INCONTRI
RAVVICINATI
Lupi, orsi, cinghiali e vipere:
come dobbiamo comportarci se
incontriamo un animale selvatico?
Luca Oss Cech e Lorenzo Lepri
Q uando abbiamo la fortuna di poter os-
servare gli animali selvatici nei loro ha-
bitat è sempre una grande emozione:
un grande dono che la Natura ci fa in
quel momento. Nei nostri corsi insegniamo a leg-
gere e interpretare i segni della natura, la rela-
zione che l’animale o la pianta ha con l’ambien-
te, a diventare invisibili con lo scopo di riuscire ad
avvicinare animali selvatici. Ma queste tecniche
devono essere utilizzate in maniera rispettosa
e coscienziosa, con la consapevolezza che noi
umani apparteniamo al Pianeta, così come gli
animali. La Natura ci accoglie e ci insegna: più la
viviamo e più la conosciamo, più conosciamo e
meno ci occorre.
La Natura ha anche le sue regole, basta cono-
scerle e rispettarle per rendere la nostra perma-
nenza all’aperto sicura, ricca e in armonia.
COSA FARE E COSA EVITARE
L’incontro con un animale selvatico può esse-
re un’esperienza davvero molto appagante, ma
bisogna rispettare alcune importanti regole per
evitare di farsi seriamente male.
●● Documentati sulla zona che andrai a vi-
sitare e su quali animali ospita: osserva i
segni lasciati dagli animali.
●● Osserva sì, avvicinati no: impara a rico-
noscere i limiti della tua esperienza.
20
●● Gli animali si muovono principalmente
nelle prime ore del mattino e in tarda
serata quando si alimentano pertanto,
sia per la tua sicurezza che per la tran-
quillitá degli animali, è bene pianificare
gli spostamenti tornando prima del tra-
monto.
●● Se campeggi in un’area naturale prendi
la buona abitudine di appendere il cibo
in alto su un albero ad almeno 2,5 me-
tri, distante 50 metri dal campo (90 se in
territorio popolato da orsi): non lasciare
mai il cibo nella tenda o nello zaino.
●● Riporta la spazzatura a casa per mante-
nere pulito l’ambiente, ma anche per-
ché molti animali possono rimanere con
la testa incastrata nelle lattine o in altri
contenitori, lesionandosi o morendo di
fame.
●● Non disturbare, né toccare nidiate o
cuccioli: le madri – non riconoscendo
più il loro odore – non li allatterebbero
e nutrirebbero più.
●● Non dare mai da mangiare agli animali
selvatici perché potrebbero poi fidarsi
anche di un bracconiere o di cacciatore.
●● Non devi toccare né dare da mangia-
re ad un selvatico che si avvicina e non

scappa, anzi avvisa la Forestale del fat-
to che hai avvistato un selvatico semi
addomesticato.
●● Non avvicinarti ai cuccioli, neanche a
quelli investiti per strada, le madri sono
quasi sicuramente nei paraggi e potreb-
bero aggredirvi per proteggerli.
●● Se incontri un animale selvatico lungo
il sentiero, alza le braccia per ingrandire
la tua sagoma e fai dei rumori per farlo
allontanare.
●● Se ti dovesse capitare un incontro rav-
vicinato, la prima cosa da fare è quella
di stare tranquillo: sono curiosi e os-
servano te come tu osservi loro. Non
scappare, sono comunque più veloci di
te. Indietreggia lentamente in obliquo
senza dare le spalle e senza ostruire la
via di fuga all’animale.
●● Se passeggi o campeggi con i tuoi cani,
specialmente a maggio e a giugno, tie-
nili al guinzaglio: molti animali allattano
in quel periodo e spesso accade che le
cucciolate vengano aggredite o al con-
trario che i cani vengano feriti da ani-
mali selvatici come lupi o orsi nell’atto
di proteggere la prole.
SE INCONTRIAMO UN ORSO?
Incontrare un orso a distanza è un evento davve-
ro fortunato e capace di suscitare grande emo-
zione. A distanza l’orso non è pericoloso: non
appena ci individuerà scapperà dalla parte oppo-
sta. Se viene nella nostra direzione, rimaniamo
tranquilli: alziamo le mani per ingrandire la no-
stra sagoma e facciamo del rumore in modo da
spingerlo ad allontanarsi.
Se ci dovesse attaccare mettiamo il nostro zaino
davanti a noi o buttiamoci a terra in posizione fe-
tale proteggendo la testa con le braccia.
E UN CINGHIALE? 
Nel raro caso in cui dovesse attaccarci – per
esempio perché ci siamo avvicinati ai suoi cuc-
cioli o gli abbiamo sbarrato la strada – saliamo su
una pianta o una roccia per evitare che ci carichi
e ci ferisca con i denti: inutile scappare, sono loro
ad essere i più veloci!
UNA VIPERA SULLA NOSTRA STRADA
La si può trovare vicino a torrenti, ruscelli, poz-
ze di acqua, zone erbose, rocciose. Non infilate
le mani in mezzo ai sassi, soprattutto quando è
orto, giardino e fattoria
caldo, camminate con scarpe che proteggono la
caviglia, calzettoni alti o pantaloni lunghi.
Sono sorde e quando camminiamo in zone a ri-
schio conviene battere il bastone o i piedi a terra
in modo che percepiscano le vibrazioni sul terre-
no e si allontanino.
Essendo un animale a sangue freddo la mattina
cerca zone assolate e si muove piú lentamente:
in quel momento è piú facile che attacchi perché
si sente maggiormente vulnerabile.
FACCIA A FACCIA CON IL LUPO
Se dovessimo incontrare un lupo che si sta ci-
bando, torniamo immediatamente sui nostri
passi indietreggiando senza mai dargli le spalle.
Se incontriamo un lupo faccia a faccia, mante-
niamo la calma e assumiamo un atteggiamento
deciso battendo le mani, spostando il corpo, si-
mulando di andargli incontro in modo che rece-
pisca determinazione, cosa che lo farà scappare.
LEGGI DI PIÙ
Trasforma il tuo giardino
in un habitat per uccelli selvatici
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Peter Wohlleben
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degli Animali
Provano gioia, dolore,
paura e riconoscenza.
Vivono assieme
chiamandosi per nome.
Sono coraggiosi
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sce dalla loro passione per Madre Natura e per tut-
te le attività di sopravvivenza primitiva, trekking,
spedizioni e team building.
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21
 RAZZOLA
orto, giardino e fattoria

CHE TI PASSA
La permacultura ci spiega come le galline possono
vivere in armonia con le comunità umane, in un sistema integrato
La Redazione

I
n Italia le galline da uova sono quasi una per abi-
tante: è come se ognuno di noi avesse un corri-
spondente avicolo. Ci siamo mai chiesti come sia
la vita di queste ovaiole e come, invece potrebbe
essere? Per raccontarvi la differenza tra le galline
industriali e quelle felici e tra chi si occupa del loro
benessere, abbiamo intervistato Andrea Minchio,
agrotecnico e progettista in permacultura e Pie-
tro Venezia, veterinario e omeopata.
Qual è la situazione delle galline italiane oggi?
La produzione italiana di carni avicole nel 2019
si attesta intorno alle 1.323.900 tonnellate con
500 milioni di polli da carne allevati. Il consumo
nazionale è pari a 214 uova a testa all’anno, con
50 milioni di galline ovaiole allevate.
Per i sistemi di allevamento che progettiamo,
il regolamento del biologico (Regolamento
889/2008) rappresenta la base minima di par-
tenza, non il punto di arrivo. I corsi organizzati
con la Fattoria dell’Autosufficienza e le proget-
tazioni che facciamo in tutta Italia ci permettono
di formare decine di persone all’anno su nuove
tecniche di allevamento, razionalizzazione dei
pascoli/frutteti ed integrazione armonica della
gallina nell’Azienda e nel paesaggio che le ospita.
il giorno, il suo periodo di appollaiamento varia
secondo le stagioni, un gallo viene inserito ogni
8-10 femmine, le uova fecondate vengono cova-
te dalla chioccia, i pulcini imparano dalla mamma
inserendosi dolcemente nella società del pollaio.
La gallina felice vive su un prato arborizzato, si
nutre di insetti, larve, bruchi, vermi, e in questo
modo assume una parte della proteina necessaria
per vivere bene e robusta. La gallina felice consu-
ma erba fresca e frutta oltre alle granaglie, la sua
dieta varia in funzione dalle stagioni. La gallina
felice può fare bagni di polvere per liberarsi dai
parassiti esterni. La gallina felice è perfettamen-
te integrata in un sistema familiare di campagna,
gli scarti umidi non costituiscono più un rifiuto o
un costo, verranno mangiati, sminuzzati e trasfor-
mati in uova e compost di qualità.

Qual è la carta d’identità della gallina felice,

rispetto alla cugina allevata industrialmente?
Le galline inserite nel sistema della zootecnia
industriale, oltre a un tempo di vita molto bre-
ve (circa 40 giorni per i polli da carne e meno di
2 anni per le ovaiole), non razzolano, non si ap-
pollaiano, non dormono secondo la stagionalità,
non si riproducono e non si alimentano natural-
mente, non vedono il sole, il cielo e non hanno Inserimento di pollaio e aia impagliata chiusa
contatto con la terra. La gallina felice è messa in pascolo razionale arborizzato. Per gentile
concessione di ri-genera.
nelle condizioni di fare la gallina: razzola tutto

22
 orto, giardino e fattoria
In termini di impatto ambientale, quali sono le
differenze tra un allevamento industriale e un
pollaio progettato in permacultura?
Le produzioni intensive sono indicate dalla FAO
come cause principali dell’impatto ambientale
dell’industria avicola mondiale.
Il settore avicolo genera più di un milione di ton-
nellate di ammoniaca che ogni anno si disperde
nell’aria che respiriamo, la pollina prodotta con-
tiene quantità enormi di farmaci (antibiotici e
coccidiostatici). I fertilizzanti di sintesi, pesticidi
ed erbicidi usati per coltivare i cereali per l’ali-
mentazione contaminano il suolo, le risorse idri-
che superficiali e quelle profonde. La coltivazio-
ne dei cereali e della soia su enormi estensioni,
spinge a una continua ricerca di spazi per le mo-
nocoltivazioni tramite deforestazione. I sistemi
progettati per le galline felici contribuiscono in-
vece a rigenerare i terreni.

Si è appena conclusa la terza edizione del vo-

stro corso "Galline felici in permacultura" alla
Fattoria dell’Autosufficienza. A chi si rivolge il
corso? A quando una nuova edizione?
Il corso è rivolto a coloro che vogliono avviare un
pollaio, a chi desidera inserire l’avicoltura in azien-
da, a chi vuole rendere più funzionale un pollaio esi-
stente. La prossima edizione sarà a fine aprile 2021.

Ù LIBRO CONSIGLIATO
Carla De Benedictis,
Francesca Pisseri,
Pietro Venezia
Convivere.
L’Allevamento
del Futuro
Comprendere la sensibilità
degli animali per allevarli
nel rispetto dell’ambiente e
delle loro esigenze
Il Filo Verde di
Arianna, 2015

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23
cucina naturale
SARACENO, IL GRANO
DELL’INVERNO
Senza glutine, ma adatto a tutti, tiene basso il colesterolo cattivo
e riduce le vene varicose
Dealma Franceschetti
I
l grano saraceno non è un cereale vero e pro-
prio, perché non è una graminacea. Appartiene
alla famiglia delle poligonacee. Viene inserito
nel gruppo dei cereali perché dal punto di vista
nutrizionale è molto simile e si può anche estrar-
ne una farina.
Quindi possiamo chiamarlo cereale e usarlo al pari
dei cereali veri e propri come grano, farro, riso.
Ha origini siberiane e himalayane ed è arrivato
in Europa ad opera dei turchi: forse per questo
motivo è stato chiamato saraceno. Si è adatta-
to bene alle regioni più fredde, diventando di uso
comune in Germania e nel nord Italia: tutti co-
nosciamo i pizzoccheri e la polenta taragna, fatti
con farina di grano saraceno.
Nel mondo macrobiotico si usano anche gli spa-
ghetti di grano saraceno (soba), di tradizione
giapponese. Dal punto di vista della macrobioti-
ca, la sua capacità di resistere al freddo, lo rende
un cereale molto molto yang, che ci regala forza
e resistenza.
È privo di glutine e per questo è ben conosciu-
to nel mondo della celiachia e dell’intolleranza
26
al glutine. Ma non facciamoci ingannare, non è il
cereale dei celiaci, è per tutti.
Molto conosciuta è la farina di grano saraceno,
proprio per sostituire farine glutinose, ma è otti-
mo anche in chicco: consumato nella sua forma
integra – come la macrobiotica ci insegna – pos-
siamo beneficiare della sua energia vitale poten-
te, soprattutto quando lo usiamo sotto forma di
seme.
È OTTIMO PER…
Ha un ottimo profilo amminoacidico (miglio-
re degli altri cereali) ed è ricco in flavonoidi, ad
azione antiossidante. Aiuta a tenere basso il co-
lesterolo “cattivo”, ha un basso indice glicemico
e sembra che riesca ad abbassare la glicemia nel
sangue.
Il grano saraceno è particolarmente indicato per
disturbi circolatori di vario tipo, soprattutto le
vene varicose (comprese le emorroidi), perché
contiene rutina, un flavonoide capace di rinfor-
zare i vasi sanguigni, di ridurre eventuali edemi e
di prevenire trombi.
 cucina naturale
MINESTRA DI GRANO SARACENO
●● 100 g di grano saraceno decorticato ●● 1 cipolla
●● 300 g di zucca mondata ●● miso q.b. (circa 1 cucchiaino a persona)
●● 3-4 foglie di cavolo nero ●● 1 rametto piccolo di rosmarino
●● 1 pezzo di daikon o 1 carota ●● 2 l d’acqua

Lava il grano saraceno e trasferiscilo in pentola con

l’acqua. Affetta la cipolla, la zucca, il daikon o la ca-
rota e taglia a striscioline il cavolo nero. Trasferisci
tutto in pentola. Dal momento del bollore cuoci
20 minuti circa. A fine cottura sciogli un cucchiaio
di miso a parte, con un po’ di minestra. Aggiungilo
in pentola, mescola bene e spegni. Trita il rosma-
rino e aggiungilo. Assaggia ed eventualmente
aggiusta di sale con altro miso. A piacere puoi ag-
giungere dell’olio evo e del succo di zenzero. Chi
è abituato all’uso delle alghe, può aggiungere un
pezzetto di alga wakame in cottura.

Dal punto di vista energetico, la sua “energia ac- Dealma Franceschetti

qua” rinforza reni e vescica. I reni sono gli orga-
ni che spingono avanti nella vita, che ci danno il
coraggio di affrontare nuove sfide senza paura:
è davvero importante, quindi, avere reni forti.
Essendo il cereale più yang è adatto soprattutto
nella stagione fredda (yin).
È foodblogger, cuoca e terapista macrobiotica.
Tiene corsi di cucina macrobiotica vegana, semi-
nari di auto-cura e consulenze personalizzate dal
vivo e via skype.
Info e contatti: www.laviamacrobiotica.it/blog
info@laviamacrobiotica.it

COME SI USA IN CUCINA

Nella forma in chicco si può usare in mille modi, Ù LIBRI CONSIGLIATI
ad esempio nelle zuppe (in cui cuoce diretta-
Dealma Franceschetti
mente insieme a tutti gli altri ingredienti) op-
pure cotto per assorbimento e poi condito con Dolci Buoni e Sani
Felicemente golosi senza
verdure e legumi. Prima della cottura è meglio dipendenza - Senza zuc-
sciacquarlo bene. cheri raffinati, latticini e
La cottura per assorbimento, senza bisogno di uova
ammollo, si fa con due volumi abbondanti di ac- Macro EdizionI, 2019
qua e una presa di sale marino integrale per circa
20 minuti, coperto. Poi si lascia riposare, sempre Dealma Franceschetti
coperto per altri 10 minuti. L’Apprendista
Nella forma in farina si può usare per la prepara- Macrobiotico
zione del pane e dei dolci (torte, biscotti, focac- Ricette illustrate
ce), oltre alla polenta, ai pizzoccheri e alla pasta. e consigli per scoprire
la cucina
Macrobiotica Vegana
Macro Edizioni, 2017
LEGGI DI PIÙ
Scopri altre ricette
con il grano saraceno Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it

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cucina naturale
PASTA FERMENTATA:
GUSTO E BENESSERE
Più digeribile e dai profumi inediti, la pasta biologica fermentata
arriva sulle tavole italiane
Pierantonio Piccioni per Pasta al Cubo
L
a pasta biologica fermentata è finalmente
una realtà per il mercato italiano, una vera
conquista biotecnologica capace di sintetiz-
zare al proprio interno gusto e benessere.
In tutta la storia dell’uomo possiamo individuare dei
momenti che hanno portato a scoperte fondamen-
tali per il sapere moderno, consentendo vere svol-
te epocali nei costumi e nella vita di tutti i giorni. La
scoperta del vino, della birra e soprattutto del pane
hanno sicuramente rappresentato un vero salto di
qualità nel modo di alimentarsi per l’intera umanità.
È interessante notare come pane, vino e birra hanno
in comune il fatto di essere tutti alimenti figli di una
fermentazione da matrice (farina, uva, orzo).
I CIBI FERMENTATI
Oggi sappiamo bene che i cibi fermentati co-
stituiscono una vera opportunità sia in termini
organolettici che salutistici. La conferma degli
28 ARTICOLO SPONSORIZZATO
innumerevoli vantaggi del consumo di cibi fer-
mentati è sia dimostrata scientificamente, sia
confermata dall’ampia gamma di prodotti diffusi
in tutto il mondo: un esempio noto è lo yogurt.
E LA PASTA?
Adesso la domanda che sorge spontanea è: come
mai la pasta – pur essendo realizzata con farina
di grano duro – non ha mai incontrato la fermen-
tazione lungo il proprio percorso? Cosa succe-
de esattamente durante la fermentazione della
semola di grano duro? Quali sono i vantaggi che
questo processo aggiunge a un prodotto così
consolidato nella nostra tradizione?
LA PASTA TRADIZIONALE
Oggi tutti i pastai presenti sul mercato, per rea-
lizzare il proprio prodotto, impastano la semola di
grano duro con l’acqua (e altri ingredienti, come

per la pasta all’uovo). Dopo aver dato una forma
all’impasto, provvedono ad asciugarlo e a sotto-
porlo a un’essiccazione più o meno prolungata,
che ne determina la conservazione per periodi
lunghi. Tutto il processo può essere interpretato
come il tentativo ben riuscito di dare una forma
piacevole e duratura alla semola di grano duro.
L’EVOLUZIONE
DELLA PASTA FERMENTATA
Per ottenere una pasta fermentata, invece, è
necessaria una lavorazione diversa: bisogna
bagnare le semole, aggiungere lieviti e batte-
ri fermentanti, lasciare riposare a lungo e con-
sentire la trasformazione – naturale e biologi-
ca – della sostanza di cui è composta la semola
in nuovi composti, più digeribili e gradevoli dal
punto di vista organolettico. Ovviamente que-
sta trasformazione comporta, da parte dell’a-
zienda, l’adozione di diversi accorgimenti tec-
Pierantonio Piccioni
Tecnologo alimentare, appassionato di trasfor-
mazioni biologiche, svolge attività di consulenza
nel settore agro alimentare. Libero divulgatore in
ambito universitario.
cucina naturale
nologici, così da poter consentire al processo di
svolgersi naturalmente e garantire una confor-
mità del prodotto agli standard riconosciuti dal
consumatore. Il risultato è una vera rivoluzione
nel nostro quotidiano.
Già al momento della cottura la pasta fermenta-
ta rivela i suoi nuovi profumi, inediti per il mondo
della pasta. Così come per il pane ben lievitato,
anche per la pasta è arrivato il momento di espri-
mere il proprio carattere, i propri aromi, tipici della
materia prima e della sapiente arte della fermen-
tazione. Una pasta buona, sana, gustosa. Il suo
obiettivo è quello di migliorare la qualità della vita
di chi la sceglie.
Ù PRODOTTO CONSIGLIATO
Fusilli di Semola
di Grano Duro
Pasta al Cubo
La prima pasta
fermentata biologica
Palombo
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ARTICOLO SPONSORIZZATO 29
cucina naturale
TUTTI PAZZI PER
IL CIOCCOLATO
Fa bene al cervello e alla linea, ma occorre saperlo scegliere
di qualità superiore
Michela De Petris per Matù Chocolate
N
ove persone su dieci lo amano, la deci-
ma… mente. L’imperatore azteco Mon-
tezuma ne beveva 50 tazze prima di
visitare il proprio harem. È il cibo che le
donne desiderano di più: sollecita la sensualità, il
piacere, il tatto e la fantasia. Sembra che più del
50% delle donne lo preferisca al sesso. Avete in-
tuito di cosa stiamo parlando? Non ancora? Que-
sto è l’ultimo indizio: viene considerato il cibo
degli dei sin dall’antichità. Ebbene sì, si tratta
proprio dell’unico, impareggiabile e insostituibile
cioccolato!
9 BENEFICI PER LA SALUTE
Oltre che regalare buonumore, un consumo re-
golare di cacao è altamente auspicabile per le
sue indicazioni terapeutiche:
●● aumenta il flusso sanguigno cerebrale,
●● diminuisce l’incidenza di ictus,
●● favorisce la dilatazione delle coronarie,
●● abbassa i livelli di colesterolo,
30 ARTICOLO SPONSORIZZATO
●● implementa le capacità cognitive, la
memoria e la concentrazione,
●● rallenta il decadimento cognitivo,
●● riduce la perdita di neuroni ed il rischio
di demenza.
In più:
●● il cioccolato fa dimagrire grazie ai suoi
polifenoli che accelerano il metaboli-
smo, hanno effetto termogenico e ri-
ducono il grasso addominale;
●● in gravidanza diminuisce il rischio di ge-
stosi, preeclampsia, diabete gestazio-
nale, parto pre termine, migliora il ca-
rattere del bimbo e lo rende più attivo
e intelligente.
CIOCCOLATO DI QUALITÀ:
COME SCEGLIERLO?
Ma ovviamente non tutti i tipi di cioccolato presenti
in commercio hanno le stesse proprietà benefiche.
Per diventare un prodotto gustoso e salutare

Il nuovo cioccolato è un alimento
funzionale per le nuove esigenze
alimentari, salutistiche ed etiche
non solo deve essere realizzato con ingredienti
selezionati, ma devono anche essere usate at-
tenzioni particolari affinché:
1. i processi di fermentazione, tostatura e
lavorazione non ne riducano il contenu-
to di antiossidanti (polifenoli);
2. al suo interno non vi sia latte che inibi-
sce l’assorbimento intestinale delle an-
tocianidine (gli antiossidanti più potenti
del cacao).
Quali sono le materie prime per realizzare un cioc-
colato di qualità? Granella di fave di cacao, zuc-
chero da fiori di cocco, burro di cacao. A cui pos-
sono essere aggiunti anacardi, lucuma, curcuma,
reishi, chaga, cordyceps, CBD (cannabidiolo) per
renderlo ancora più ricco ed interessante.
Quali indicazioni in etichetta deve cercare un
consumatore attento e curioso per essere sicuro
di aver fatto la scelta giusta? Ecco le principali:
●● bean to bar quando l’azienda acquista
fave intere e le lavora per ottenere cioc-
colato;
●● raw se nelle fasi produttive la tempera-
tura non supera i 42-45 °C;
●● vegan a garanzia che non ci siano ingre-
dienti animali;
●● gluten-free, dairy-free, soy-free se non
sono presenti glutine, latte, soia;
●● sugar-free se non c’è zucchero bianco o
di canna;
cucina naturale
La carta d’identità del
cioccolato che fa bene
•• Fondente: niente latte o derivati (es. siero del lat-
te, burro anidro, latte in polvere, proteine del latte)
•• Di qualità: buone materie prime certificate
•• Poco fermentato: la fermentazione lo rende più
acido
•• Crudo: essiccato e lavorato a bassa temperatura
●● biologico quando non proviene da agri-
coltura convenzionale;
●● senza lecitina di soia, olio di palma, addi-
tivi e aromi artificiali come indice di qua-
lità delle materie prime e del prodotto
finito;
●● senza carbonato di potassio artificiosa-
mente aggiunto al cioccolato conven-
zionale per alcalinizzarlo, solubilizzarlo,
stabilizzarlo ed addolcirlo.
PER APPROFONDIRE
Matù Chocolate®
www.matuchocolate.com
Michela De Petris
Medico Chirurgo, Specialista in Scienza dell’Ali-
mentazione è esperta in alimentazione vegeta-
riana, vegana, macrobiotica, crudista, nello svez-
zamento naturale e nella terapia nutrizionale del
paziente oncologico. Appassionata di cioccolato.
ARTICOLO SPONSORIZZATO 31
cucina naturale
GERME DI GRANO
SARACENO
Dal cuore del chicco un multinutriente 100% naturale,
ad azione prebiotica
Andrea Lombardi per Sapore di Sole
T
utti abbiamo imparato a conoscere il gra-
no saraceno e ad apprezzare le proprietà
benefiche di questo pseudo-cereale sen-
za glutine, adatto a tutti per bagaglio di
sapori e nutrienti, capace di abbinare gusto e
salute. Ma forse non tutti conoscono il germe di
grano saraceno, il cuore del chicco, l’embrione
dal quale nasce la vita e nel quale si concentrano
tutti i più importanti nutrienti che rendono que-
sto prodotto un tripudio di versatilità funzionale.
ENERGIA E BENESSERE
Il germe si ottiene da una particolare decorti-
cazione e macinatura a pietra del chicco, fatta a
bassa temperatura per garantire l’integrità della
sua parte vitale. Se ne ottiene un concentrato di
nutrienti dalla ricchezza impareggiabile, a partire
dalla presenza di tutti i 9 aminoacidi essenziali,
che garantiscono un elevato contenuto di pro-
teine (25% del totale) ad alto valore biologico.
Energia viva al servizio del nostro organismo,
tanto che nel germe troviamo anche il magnesio,
utile per il recupero dell’equilibrio elettrolitico e
la riduzione della sensazione di stanchezza e af-
faticamento e il potassio per la funzione mu-
scolare. E ancora il fosforo, che svolge un ruolo
chiave nel metabolismo energetico, e lo zinco,
32 ARTICOLO SPONSORIZZATO
fondamentale per la sintesi proteica. Da non
sottovalutare anche il suo apporto in termini di
equilibrio, grazie all’elevato contenuto in fibre,
che arrivano al 14% del totale.
Degna di nota, infine, è anche la presenza di
rame, che favorisce la normale funzionalità del
sistema immunitario e la protezione delle cellu-
le dallo stress ossidativo, coadiuvata in questo
dall’ottima dotazione di molecole antiossidanti,
soprattutto bioflavonoidi, prima tra tutti la ruti-
na (glicoside della famosa quercetina) usata già
da tempo in ambito farmaceutico per la sua ca-
pacità di combattere i radicali liberi e per la sua
attività in ambito circolatorio.
UN UTILIZZO QUOTIDIANO
Si tratta quindi di un ingrediente dalle proprietà
uniche, un naturale alleato del nostro corpo in-
dicato per tutti, che strizza l’occhio anche agli
sportivi, nell’ambito di un recupero da sforzi pro-
lungati. Il germe di grano saraceno si presenta in
polvere, con una consistenza farinacea, il che lo
rende adatto sia ad essere utilizzato come ingre-
diente per pasta e panificati, sia dolci che salati,
ma anche per un utilizzo più “smart”, ad esem-
pio tostandolo e aggiungendolo semplicemen-
te a yogurt e muesli o a una crema Budwig, ma
 cucina naturale
anche a un’insalata o a finitura dei piatti. Da non
sottovalutare l’utilizzo come addensante su zup-
pe o semplicemente per la mantecatura di pasta
e risotti, dove libera le note erbacee e di frutta
secca che possiede.

AZIONE PREBIOTICA
Dal germe è possibile ricavare qualcosa di anco-
ra più prezioso. Attraverso una fermentazione a
temperatura controllata a 35 °C, infatti, una ma-
teria prima di eccellenza come il germe si evolve
fornendo una nuova chiave di lettura dell’ali-
mentazione, acquisendo proprietà prebiotiche
che creano condizioni favorevoli al benessere
del microbiota. Il miglioramento è sia quantita-
tivo, grazie all’aumento significativo di nutrienti
e antiossidanti, sia qualitativo, perché la fermen-
tazione permette di «attivare» i singoli composti,
aumentandone la biodisponibilità e rendendoli
quindi più facilmente assimilabili dall’organismo.

Andrea Lombardi
Responsabile Ricerca&Sviluppo Sapore di Sole.
Biotecnologo agrario esperto di nutraceutica e
valorizzazione delle produzioni agrarie.
www.saporedisole.com

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ARTICOLO SPONSORIZZATO 33
cucina naturale

UN NATALE
VEGANO E GENTILE
Consigli pratici per dare una sferzata ai pranzi delle feste,
in perfetto stile “Supersonico”
Chiara e Francesca di Cibo Supersonico

L
e festività sono sempre l’occasione perfet-
ta per dedicare tempo di valore in cucina.
L’impegno è triplicato perché molto pro-
babilmente ci troveremo a dover cucinare
per figli, nipoti e parenti lontani che tra lavoro,
doveri e distanze riusciamo a incontrare soltanto
in questi rari momenti di convivialità.
Ogni anno però, è sempre la solita storia: che cosa
cuciniamo? Preponiamo le stesse lasagne del 1996
oppure diamo una sferzata di novità a questo 2020?
Per quanto ci riguarda siamo fermamente con-
vinte che le tradizioni siano fatte per essere tra-
dite (come ci suggerisce l’etimologia stessa del-
le due parole, che derivano entrambe dal latino
tràdere, consegnare).
È un fatto che per salvarci e salvare il Pianeta
dobbiamo cambiare le nostre abitudini: perché
non iniziare dalle più semplici, come i menù da
portare in tavola per le feste? Passare un Natale
Supersonico in compagnia di nuovi piatti, sapori
e consistenze è tutt’altro che difficile!
Se non ci avete prenotato come “chef a domi-
cilio” per assaggiare il nostro menù natalizio,
potete sempre prendere spunto dalla lista di in-
gredienti che non possono assolutamente man-
care nella nostra dispensa dicembrina. Uniti alla
vostra fantasia da chef, e all’amore che di certo
metterete in ogni piatto, vi ritroverete a viaggia-
re tra note olfattive particolari e intense.

SUPER CONSIGLI SUPERSONICI

Se siete curiosi di scoprire come amiamo stupire i
nostri commensali, ecco un piccolo elenco e qual-
che dritta sui prodotti che utilizziamo spesso duran-
te le nostre cene a domicilio e durante i nostri eventi.
●● Per esaltare i sapori amiamo utilizzare
le spezie: la cannella, il cardamomo, lo
zenzero, l’aglio nero, lo zafferano.

34

●● Altri esaltatori di sapore che non manca-
no mai nella nostra credenza sono l’olio
al tartufo per i primi piatti o per arricchi-
re un buon purè; l’acidulato di umeboshi
(un liquido rosato ottenuto da una va-
rietà orientale di prugne sotto sale) che
ormai è diventato ufficialmente il nostro
sostituto all’aceto per marinare le insa-
latone di verdure; infine lo shiro miso,
tipico insaporitore naturale per zuppe
ottimo, per mantenere l’equilibrio del
nostro sistema immunitario.
●● L’autoproduzione è uno dei nostri punti
forti: mettere le mani in pasta con un’at-
titudine gentile e amorevole è il modo
migliore per trasmettere al cibo tutta
la carica positiva che volete donare alle
persone per cui andrete a cucinare. Per
noi non possono mai mancare quindi fa-
rine macinate a pietra per realizzare dolci
da forno, pagnotte, focacce in stile pu-
gliese e taralli! Volete un suggerimento?
Utilizzate la farina di tipo 1, è quella che
rende benissimo nelle preparazioni lievi-
tate sia dolci che salate, dato che ha una
splendida forza glutinica. Inoltre, se è di
qualità, la possiamo considerare come
una farina semi-integrale.
●● Per un antipasto molto semplice l’idea
è quella di una giardiniera croccante e
delle olive di qualità cotte al forno; i
crauti su una fetta di pane di segale to-
stato sono quel veloce stuzzichino da
inizio pasto sempre apprezzato dai no-
stri invitati.
E PER I DOLCI?
Infine passiamo ai tanto temuti dolci… come è
possibile realizzare qualcosa di davvero buono,
dolce e saporito senza utilizzare burro, uova e
zucchero?
●● Partiamo dal sapore rotondo del burro
di cacao, con il quale amiamo realizzare
il cioccolato fatto in casa. Quello nero,
fondente, senza zucchero. Che però,
fatto a mano, sarà molto più dolce di
quanto vi possiate mai aspettare.
●● Per gli amanti del ritorno al passato è
immancabile la farina di carrube. Un
alimento che stiamo riscoprendo negli
ultimi anni, ma che i nostri genitori co-
noscevano molto bene: la carruba, fino
cucina naturale
a qualche decennio fa, si trovava facil-
mente tra i dolciumi delle bancarelle
ambulanti e di certo in molti ne ricor-
deranno il sapore naturalmente dolce e
molto simile a quello del cacao.
●● Per creare un dessert dolcificato na-
turalmente è il momento perfetto per
utilizzare i cachi, un frutto dal sentore
caldo e autunnale. Per scaldare il cuore
– oltre che la pancia - di nonni e genito-
ri il nostro consiglio è di realizzare una
torta di cachi e carrube, che oltre ad
aprire il cassetto dei ricordi sarà la solu-
zione perfetta per eliminare lo zucchero
dalla vostra tavola.
PER APPROFONDIRE
Per spunti pratici sulle preparazioni e qualche
idea in più sulla cucina a base vegetale ci trovate
sui nostri profili social!
@cibosupersonico (FB e IG)
cibosupersonico@gmail.com
LEGGI DI PIÙ
A Natale regala cibi fermentati
autoprodotti
Cibo Supersonico
Supper Club, Chef a Domicilio, Cooking Class in
stile plant-based sono solo alcuni dei servizi of-
ferti da Chiara e Francesca che affiancano la loro
attività in cucina a progetti culturali importanti
legati ai concetti di cura, bellezza e corpo.
www.cibosupersonico.com
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Vea Carpi,
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La mia Pasta Madre
Il pane, i dolci,
la vita in montagna
Raetia, 2020
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35
cucina naturale
CUCINIAMO
PER FIDO E MIAO
Passare dal cibo industriale a quello naturale per l’alimentazione
dei nostri animali è semplice: basta iniziare
Alessandro Prota
G
li alimenti sono la prima forma di pre-
venzione e terapia, in quanto hanno la
capacità di modulare e modificare l’as-
setto ormonale e immunologico.
Il cibo non va, quindi, considerato solo in termini
di calorie ed energia, ma anche come informa-
zione che entra nel corpo e che sostiene processi
cellulari più profondi.
Inserire nella dieta nutrienti sbagliati induce al-
terazione dell’espressione genica anche nei no-
stri amici a quattro zampe. Queste alterazioni
producono reti di proteine disfunzionali, che a
loro volta modificano l’efficienza dei processi
metabolici e rendono l’organismo più o meno
suscettibile a specifiche malattie.
Per formulare una dieta bisogna conoscere la co-
stituzione del cane e del gatto, ovvero sia il suo
metabolismo e che l’assetto neuro-endocrino.
PROPRIETARI INFORMATI PER SCELTE
CONSAPEVOLI
Oggi il proprietario, nonostante si affidi a un ve-
terinario professionista, deve imparare a leggere
con attenzione le etichette: deve saper riconosce-
re la qualità degli ingredienti e gli additivi, spesso
molto dannosi per la salute del cane e del gatto.
Negli ultimi anni i media hanno portato all’at-
36
tenzione del pubblico la scarsa qualità del pet
food che troviamo negli scaffali del supermer-
cato: presenza di micotossine, carenza di taurina,
eccesso di carboidrati, con una percentuale – in
alcuni casi superiore al 40% – che sconvolge la
natura del carnivoro.
La dieta deve considerare non solo la compo-
sizione quantitativa e qualitativa dei pasti, ma
anche la distribuzione temporale degli stessi
all’interno nell’arco della giornata: spesso il pro-
prietario tende a sovralimentare l’animale, senza
basarsi sul consumo energetico giornaliero, ma
semplicemente seguendo le dosi indicate in eti-
chetta dall’azienda produttrice.
È importante, infatti, considerare l’orologio biolo-
gico che governa i ritmi secretori di tutti quegli or-
moni che esercitano funzioni metabolico-enzimati-
che e che risentono della composizione dei pasti e
dello stile di vita.
Non solo gli ingredienti sono importanti: la tem-
peratura a cui sono sottoposti gli alimenti, ad
esempio, determina un fenomeno che si chiama
leucositosi. Si tratta di un aumento momentaneo
dei globuli bianchi (leucociti) derivato dal consu-
mo di proteine sottoposte al calore. È come se il
corpo considerasse questi nutrienti come “estra-
 cucina naturale
nei”. Il fenomeno è temporaneo ma, se protratto
nel tempo, può, in alcuni soggetti, alterare un si-
stema immunitario già compromesso.
Una leggera cottura che non superi le alte tem-
perature può mitigare il fenomeno della leucoci-
tosi e rendere le proteine e i grassi biologicamen-
te più assimilabili, ovvero con maggiore potere
nutrizionale.

RITORNO ALLA CARNE

Il cambio di alimentazione dal cibo industriale a
quello naturale deve essere fatto in modo gra-
duale dividendo la dieta giornaliera in tre pasti,
di cui due con cibo industriale – magari pressato
a freddo o essiccato – e uno con cibo naturale.
Si può iniziare con della carne di manzo macinata
con poco grasso, precedentemente abbattuta in
congelatore per due giorni e poi scottata in pa-
della con un po’ d’acqua, giusto pochi minuti. La
quantità di carne dipende dal peso dell’animale:
in genere si inizia con un terzo del 2% del peso
corporeo.
Le settimane successive si riduce la dose di cibo
industriale e si aumenta quello naturale fino a
passare del tutto a una dieta naturale. Inizial-
mente si può associare al macinato di carne
qualche cucchiaino di verdure miste a fiocchi, p
che possono poi essere sostituite con verdure
fresche o sbollentate, a seconda della tolleranza.

LEGGI DI PIÙ
Hai un cucciolo di cane?
Prova la Barf!

Alessandro Prota
Esperto in Medicina Integrata Veterinaria.
www.alessandroprota.it

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37
sostenibilità

UN LIBRO È SEMPRE REGALA UN’ESPERIENZA

UNA BUONA IDEA
Portare la sostenibilità a tavola è possibile: farlo con
la gioia degli occhi e del palato anche.
Ce lo insegna la seguitissima blogger Carlotta Perego
nel suo nuovissimo libro.
Per chi vuole cambiare stile di vita, ma non ha
ancora trovato lo spunto giusto per farlo.
Carlotta Perego
CUCINA BOTANICA
La guida per un'alimentazione vegetale, buona e
consapevole
Gribaudo, 2020
Bambini e ragazzi hanno di tutto: spesso i doni
di Natale sono l’ennesimo oggetto che soddisfa
un bisogno effimero e si trasformano in breve
tempo in qualcosa di inutile e poco attrattivo.
Perché invece non fare un regalo che
resterà un ricordo indimenticabile per tutta
la loro vita?
Come ad esempio una settimana di
vacanza da soli nella natura: un campo
estivo di apprendimento primivito,
educazione biocentrica, libertà e
riconnessione con la natura.
Eccolo!
www.madrenaturaeducamp.it

Recuperare un legame con gli alberi, imparare a

conoscerli e amarli, può essere un modo per ritrovare
Prenditi del tempo
noi stessi, per metterci in contatto con le nostre radici.
per imparare qualcosa
Per chi ama la natura e per chi ha bisogno di di nuovo: inizia con
riscoprirla. la meditazione
Daniele Zovi https://bit.ly/3nkwlRl
ALBERI SAPIENTI, ANTICHE FORESTE
Come guardare, ascoltare e avere cura del bosco
Utet, 2018

Avete mai pensato di poter allenare la gentilezza

come se fosse un muscolo? Credete che la felicità si
possa imparare e che essere felici abbia un effetto
misurabile sull’allungamento della nostra vita? La
buona notizia che ne deriva è che abbiamo davvero
un grande potere nel determinare la nostra vita e la
nostra salute. La cattiva è che dobbiamo seriamente
impegnarci per farlo.
Per chi vuole evolvere, dati scientifici alla mano!
Daniel Lumera, Immaculata De Vivo
BIOLOGIA DELLA GENTILEZZA
Le 6 scelte quotidiane per salute, benessere e
longevità
Mondadori, 2020

40
 sostenibilità
NATALE
PIÙ SOSTENIBILE
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COLTIVA
LA TUA GIOIA Regali fai da te?
Ecco qualche spunto, dallo scrub
al cuscino scalda-mani

RALLENTA
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Un buon film, una tisana

calda, le candele accese,
aromi naturali che
profumano la stanza:
goditi ogni piccolo attimo
quotidiano.

41
sostenibilità

CARNE: QUANTA,
QUANDO E QUALE
I consigli degli esperti per consumarne di meno e sceglierla di qualità
Marianna Gualazzi

M
amma da oggi non mangio più carne:
avevo 13 anni quando ho comunica-
to questa decisione alla mia famiglia.
Erano i primissimi anni Novanta, il ve-
getarianesimo era ancora qualcosa di “strano” e
se a sceglierlo era poco più di una bambina che
fino ad allora aveva mangiato ogni tipi di anima-
le commestibile, dal piccione al porcellino d’In-
dia, la cosa destava una generale incredulità e
non poche preoccupazioni di salute: la bambina,
era certo, sarebbe diventata anemica nel giro di
qualche mese.
Per anni mi sono vista offrire del prosciutto, dato
che non accettavo di mangiare il pollo arrosto,
nella convinzione più ferrea, da parte di chi me lo
proponeva, che i salumi non fossero carne. Avevo
deciso di dire basta alla carne semplicemente per-
ché ne avevo mangiata troppa: venivo da una fa-
miglia contadina in cui, nella pazza gioia degli anni
Settanta e Ottanta, i cibi animali e di derivazione la
facevano da padroni sulla nostra tavola, invaden-
dola praticamente ogni giorno. Sono stata vegeta-
riana per cinque anni, poi un giorno quella fetta di
prosciutto ho avuto voglia di accettarla di nuovo.

42

«Avete evitato di mangiare i legumi
per anni perché vi causano un
fastidioso gonfiore addominale?
Non è colpa loro. È colpa vostra,
che non ne avete mangiati
abbastanza»
SILVIA GOGGI – COME DIVENTARE UN PO’ PIÙ VEGANI
POCA, DA ANIMALI FELICI,
ACCOMPAGNATA DA TANTE VERDURE
Oggi sono felicemente onnivora: mi affido alle
indicazioni del dottor Franco Berrino, che segue
le linee guida della IARC (Agenzia Internazionale
per la Ricerca sul Cancro) la quale ha classificato
il consumo di carni lavorate (insaccati, prosciut-
ti, würstel, carni in scatola, hamburger) come
cancerogeno e il consumo di carni rosse (bovi-
ne, suine, ovine, equine) come probabilmente
cancerogeno. Evito gli insaccati, relego la carne
rossa a rare occasioni, e prediligo le carni bian-
che, biologiche o comunque allevate da produt-
tori della zona – a chilometro zero – nel rispetto
del benessere degli animali. Quando scelgo di
consumare carne tengo a mente un altro impor-
tante consiglio: «Chi mangia carne e anche tante
verdure e fibre – scrive Franco Berrino nel suo
articolo Consumo di carni rosse e rischio di am-
malarsi di cancro, apparso sul sito de “La Grande
Via” – si ammala meno di chi mangia tanta car-
ne e poche fibre, verosimilmente perché il ferro
della carne rossa è molto ossidante e catalizza
la sintesi nell’intestino di sostanze cancerogene,
mentre le verdure e i cereali integrali contengo-
no sostanze antiossidanti che impediscono que-
ste reazioni».
Inoltre evito sempre la carne, gli insaccati e gli
hamburger quando mangio fuori casa: quello che
ringrazio della mia infanzia carnivora è il fatto di
aver sempre mangiato animali allevati in casa e
quindi di saper riconoscere, per gusto e consi-
stenza, la qualità di quello che ho nel piatto.
TUTTI UN PO’ PIÙ VEGANI
Sono diversi i giorni della settimana in cui mangio
vegetariano e anche vegano: per questo mi ha
colpito il titolo dell’ultimo libro di Silvia Goggi: È
facile diventare un po’ più vegano un invito che
non esclude nessuno, non divide in ferree cate-
sostenibilità
gorie, non innesca una guerra tra buoni e cattivi.
Laureata in Medicina e specializzata in Scienza
dell’Alimentazione la dottoressa Goggi evidenzia
come i problemi di salute personale e del Pianeta
siano strettamente legati all’allevamento indu-
striale e al consumo di carne. Per combattere le
malattie croniche del nostro tempo – diabete di
tipo II, obesità, ipertensione, ipercolesterolemia
– e il riscaldamento globale, basterebbe sceglie-
re una dieta a base vegetale. Farlo non è difficile,
soprattutto se si sa dove prendere le proteine,
come combinare gli alimenti, come cucinare con
gusto e sapore, come fare la spesa senza spen-
dere un patrimonio. Lei insegna a farlo.
PER APPROFONDIRE
www.epic.iarc.fr
Rivedi la conferenza del dottor Franco Berrino
al Macrolibrarsi Fest: https://bit.ly/3pfY3jQ
Marianna Gualazzi
È direttore responsabile delle riviste «Scienza e
Conoscenza» e «ViviConsapevole». Ha scritto de-
cine di articoli di ecologia, salute naturale, gravi-
danza e parto consapevoli, alimentazione vege-
tariana e vegana, nuove scienze. È mamma di tre
bimbi e trascorre il tempo libero in famiglia, nella
natura e in compagnia di buone letture.
Ù LIBRI CONSIGLIATI
Silvia Goggi
È Facile Diventare
un po' più Vegano
Fai del bene al piane-
ta cambiando la tua
alimentazione
Rizzoli, 2020
Franco Berrino
La Grande Via
Alimentazione, movi-
mento, meditazione per
una lunga vita felice,
sana e creativa
Mondadori, 2017
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43
 CONSUMO DI CARNE:
sostenibilità

OLTRE 300 MILIONI

DI TONNELLATE
ALL'ANNO

B
astano davvero pochi dati per riflet-
tere sul tema dell’impatto ambientale
dell’allevamento e del consumo di carne
e derivati.
Parliamo di consumo mondiale di carne in ton- 1 chilo di carne di maiale genera la
nellate all’anno: siamo passati da poco più di 50 stessa quantità di CO2 prodotta da
milioni di tonnellate del 1960 agli oltre 300 mi-
lioni del 2010 (fonte: FAO, riportata dalla rivista 80 chili di patate
americana «Science» del 20 luglio 2018). In questi FONTE: WWF.CH
anni si è anche registrato un aumento partico-
larmente marcato del consumo globale di pollo
e maiale. di carne nelle aree a stress idrico è un importante
Il consumo di diversi tipi di carne e prodotti a concorrente con altri usi dell’acqua, compreso
base di carne ha effetti sostanziali sulla salute quello necessario per mantenere gli ecosistemi
delle persone e la produzione di bestiame può naturali.
avere importanti effetti negativi sull’ambiente. La produzione di carne può essere un’importante
fonte di azoto, fosforo e altri inquinanti e
In particolare «la carne – continua il sopra cita- influisce sulla biodiversità, in particolare attra-
to report di «Science» produce più emissioni per verso la conversione della terra in pascoli e col-
unità di energia rispetto a quella degli alimenti ture foraggere».
a base vegetale perché l’energia viene persa ad
ogni livello trofico.
La produzione di carne è anche fonte importante
di emissioni di metano, che ha un potenziale di «Possiamo cambiare il mondo ad
riscaldamento relativamente alto, ma una bassa ogni boccone, ad ogni abito, ad
emivita nell’ambiente rispetto a quella della CO2.
L’agricoltura utilizza più acqua dolce di qualsi- ogni viaggio, ad ogni acquisto»
asi altra attività umana, con quasi un terzo ri- VANDANA SHIVA
chiesto per il bestiame, quindi la produzione

44
 AMBIENTE

sostenibilità
È AMICA DEGLI DIMINUISCE
ANIMALI LA DEFORESTAZIONE

FAVORISCE
L’AGRICOLTURA
FA RISPARMIARE PER IL CONSUMO
ACQUA UMANO

DIETA
RIDUCE
VEGANA
I DOLORI
ARTICOLARI
BENEFICI PREVIENE
L’INSUFFICIENZA
RENALE

FAVORISCE DIMINUISCE
LA SALUTE IL RISCHIO
DELLE OSSA DI DISTURBI
CARDIACI

ABBASSA
DIMINUISCE IL LIVELLO
IL RISCHIO DI ZUCCHERO
DI CANCRO NEL SANGUE
AIUTA A
PERDERE PESO

SALUTE
45
speciale qua la zampa
COSCIENZA ANIMALE E
ANTROPOCENTRISMO
Impariamo dagli animali come avere un rapporto
più equilibrato con l’ambiente
Angelo Tartabini
A
mmesso che si sappia che cosa sia vera-
mente la coscienza, gli animali ne han-
no una che si possa paragonare a quella
umana?
Allo stato attuale delle cose, sembra che nessu-
no possa dire di possedere una verità scientifica
e universale sulla coscienza, ma tra questa dif-
ficoltà e il sostenere che la coscienza non esiste
– nemmeno negli animali, come molti sostengo-
no – ce ne passa. In sostanza, tutto ciò che è o
non è la coscienza, ontologicamente soggettiva
e indivisibile per noi esseri umani, lo deve esse-
re anche per gli animali, sia nella somiglianza, sia
nella differenza.
SCOPERTA, INVENZIONE, CREATIVITÀ:
GLI SCIMPANZÉ
Se per essere creativi, scoprire cose nuove e in-
ventare strumenti, è necessaria la coscienza, chi
46
non è più creativo di uno scimpanzé nel mettere
delle casse le une sopra le altre per raggiungere
delle banane appese a un soffitto, oppure nel co-
struire dei bastoncini da infilare nei buchi dei ter-
mitai per estrarne gli insetti? Oppure, nel trovare
delle erbe medicinali per curarsi il mal di pancia,
nell’utilizzare delle pietre, come facevano i nostri
antenati, per schiacciare delle noci che altrimen-
ti non si sarebbero potute aprire?
Ciò di cui possiamo essere certi è che la coscien-
za è, e rimane, una caratteristica fondamentale
della nostra mente, quindi del nostro cervello,
con stati di sensibilità e consapevolezza che ini-
ziano quando ci svegliamo il mattino e si spen-
gono quando ci addormentiamo, anche se la co-
scienza, in effetti, non sparisce mai totalmente
dal nostro cervello. La coscienza non è un miste-
ro ineffabile, ma un enigma o, se vogliamo, un
problema scientifico ancora irrisolto.
 speciale qua la zampa
«È solo per un eccesso di in cui si trova il nostro pianeta, dovrebbero esse-
re premonitori, ma l’uomo, purtroppo, ha evo-
vanità ridicola che gli uomini si luto una mente che lavora soprattutto a breve
scadenza.
attribuiscono un’anima di specie Non ci ha consentito di essere lungimiranti. Pen-
diversa da quella degli animali» siamo sempre all’immediato, a come risolvere i
nostri problemi purché non siano più lontani di
un palmo dal nostro naso, solo che questo po-
VOLTAIRE trebbe non bastarci per continuare a vivere e per
dare un futuro alle prossime generazioni.
L’uomo si è eretto a padrone del mondo e con-
EMPATIA, SENSO DEL SÉ E LINGUAGGIO
sidera gli animali, persino quelli a noi più prossi-
Gli scimpanzé possono creare cose nuove, rico-
mi, come degli oggetti da sfruttare e di cui fare
noscere e agire sulla base di un ragionamento:
qualsiasi cosa: comprarli, venderli, mangiarli,
hanno, come noi, un pensiero libero.
selezionarli artificialmente e “sacrificarli” nei
Gli scimpanzé sono molto simili all’uomo e non
laboratori. Dovremmo riflettere su questa follia
solo per una questione di condivisione del 98%
e ridimensionare la nostra caparbietà antropo-
del patrimonio genetico, ma anche per le loro
centrica.
elevate capacità intellettive e cognitive. Inoltre,
essi condividono con l’uomo, emozioni, empatia,
moralità e senso del sé.
Uno scimpanzé può capire bene, ad esempio,
l’intenzione che sta dietro un gesto di un suo Angelo Tartabini
simile o dell’uomo. La comunicazione gestua- Già professore ordinario di Psicologia Generale
le negli scimpanzé (possono apprendere molto all’Università di Parma, ha dedicato la propria car-
bene il linguaggio dei segni, quello utilizzato dai riera allo studio dei primati e della psicologia evo-
sordomuti per comunicare tra loro e anche con luzionistica.
gli udenti e parlanti umani), serve anche, come Per contatti: angelo.tartabini@unipr.it
nell’uomo, per controllare se un interlocutore è
attento alla comunicazione, le sue reazioni, per
prevederle e, se è possibile, anche per manipo-
larle, per esempio attraverso l’inganno o il con-
troinganno.
Ù LIBRI CONSIGLIATI
Se così stanno le cose, chi più di uno scimpanzé
può essere simile all’uomo? Nessuno. Per questo
Angelo Tartabini
sono nostri “cugini”.
La Coscienza
RITROVIAMO LA NOSTRA negli Animali
PIÙ AUTENTICA UMANITÀ Uomini, scimmie e altri
Recuperare la vicinanza con questi animali, rico- animali a confronto
noscerci in loro, nel loro modo di interagire con Mimesis, 2020
l’ambiente e gli altri esseri, potrebbe essere per
noi uomini di oggi un modo per ritrovare l’essen-
za della nostra più autentica umanità.
Angelo Tartabini
Essi potrebbero insegnarci nuovamente, ad esem-
pio, come dobbiamo utilizzare, nel migliore dei modi, Crimini Contro
l’ambiente in cui viviamo. In sostanza, in essi po- l’Ambiente
tremmo ritrovare l’essenza della nostra esistenza. Tuteliamo le scimmie per
salvare l’uomo
Purtroppo, nel mondo le cose non vanno e non
sono mai andate in questo modo. Un forte antro- Liguori Editore, 2015
pocentrismo millenario ci ha collocati al vertice
della piramide della vita. È stato un grave errore
e, prima o poi, ne pagheremo le conseguenze. I
segnali che ci giungono dalle pessime condizioni Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it

47
 CHE COS'È
L'ANTISPECISMO?
Una relazione autentica e da pari a pari con gli animali è possibile:
ecco come ritrovarla
Intervista a Francesco De Giorgio a cura della Redazione

Q uello fra uomo e animale è uno dei

rapporti più antichi che c’è: eppure non
è sempre stato semplice o equo. For-
se l’errore, come fa notare Francesco
De Giorgio, etologo e autore, è proprio quella di
sogna fare attenzione a che l'etica animale non
diventi uno strumento di riforma (come nel caso
degli allevamenti etici), ma di sovversione.

Nei suoi corsi insegna ai partecipanti a osser-

aver basato tale rapporto su distinte categorie.
Adottare il punto di vista dell’animale ci permet-
te invece di instaurare un rapporto basato sulla
emancipazione cognitiva.
Che cosa sono l’animalità e l’etica animale?
Animalità ed etica animale sono due aspetti mol-
to diversi. L'Animalità infatti è parte della nostra
biologia di animali umani ed è un eco che provie-
ne dalla nostra evoluzione; l'etica animale rap-
presenta invece una necessità dei nostri tempi,
che vede l'oppressione verso gli animali diven-
tare sempre più sofisticata e quindi subdola. Bi-
vare le cose dal punto di vista degli animali:
cosa comporta questo cambio di prospettiva,
come può aiutare nella vita quotidiana?
Il mio contributo, la mia proposta formativa, fa-
cilitano il quotidiano non in quanto aiuto, ma in
quanto avventura. Ci siamo infatti abituati a es-
sere aiuti e poco a essere ispirati. E quello che
manca a noi animali umani e a molti animali che
convivono con noi è proprio uno spirito d'avven-
tura basato su una conoscenza antispecista.
Quali dovrebbero le “regole” per instaurare
un rapporto con gli animali per una coesi-
stenza benefica per umani e animali, non solo

48
 speciale qua la zampa
domestici ma anche selvatici, in modo da
non vederli come minacce o pericoli (come ad
esempio avviene in certe parti d’Italia con gli
orsi e i lupi)?
La prima regola è proprio quella di non mettere
in due categorie diverse gli umani e gli animali.
Questo ha portato da sempre a difficoltà di con-
vivenza e i problemi che stanno vivendo alcuni
orsi in questo periodo, dipendono esattamente
da questo. A seguire questa regola di non discri-
minazione, poi tutte le altre discendono logiche,
soprattutto se basate su una logica animale.

Cosa possiamo imparare osservando gli ani-

mali?
Prima di tutto si apprende che molte cose che
diamo per scontate non lo sono affatto e che
anche l'osservazione può essere fallace, a meno
che non guardiamo le cose del mondo, non solo
gli animali, attraverso un'ottica antispecista e di
rivoluzione del senso delle cose e dei significati.

Si definisce un etologo antispecista: cosa si-

gnifica e come e cosa cambia la sua relazione
con gli altri animali?
Significa che sono un etologo non al servizio
delle varie e variegate industrie dell'oppressio-
ne animale, ma al servizio dell'Animalità, anche
umana; significa che pongo la conoscenza ani-
male su un piano culturale diverso che si distacca
integralmente dal resto.

I nostri lettori che vogliono contattarla o se-

guire i suoi corsi come possono fare?
Chi ha una forte motivazione a comprendere
questa proposta e ha desiderio di seguire la no-
stra formazione e le altre nostre attività, può
contattarci all'indirizzo:
contact@learninganimals.com

Ù LIBRO CONSIGLIATO
Francesco De Giorgio
Nel nome
dell’animalità
Di cavalli, cani,
umani e altri animali
Edizioni L’Età
dell’Acquario, 2020

Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it

49
speciale qua la zampa
LA RAGAZZA DEI LUPI
Come amarli, tutelarli e imparare a conviverci
Intervista a Mia Canestrini a cura di Marianna Gualazzi
M
ia Canestrini fa un lavoro che ancora
oggi, nel 2020, spesso viene conside-
rato ad appannaggio quasi esclusiva-
mente maschile: quello dello studio
della natura selvatica in campo aperto, che si
traduce in giorni di osservazione – basata su pre-
cisi protocolli scientifici per rilevare e analizzare
i dati – in luoghi spesso isolati, impervi, la notte
come il giorno. Di lei mi sono piaciute le parole
con cui invita le bambine e le ragazze ad andare
oltre gli stereotipi.
Lei lo ha sicuramente fatto: da zoologa specia-
lizzata in conservazione della biodiversità ani-
male nelle aree protette e nelle reti ecologiche,
Mia Canestrini ha trascorso dieci anni a studia-
re i lupi italiani e ha deciso di raccontare questa
esperienza in un libro.
Dottoressa Canestrini, come spiegherebbe il
suo lavoro a chi non ne sa nulla?
Il mio lavoro consiste nel creare le condizioni
affinché una specie, che fino a pochi decenni fa
ha rischiato l’estinzione, possa invece esistere
50
anche in futuro, in un futuro pure abbastanza
lontano, senza correre più il rischio di scomparire
per sempre.
Come è nata questa passione per lo studio
della natura selvatica?
È nata soprattutto grazie a mio padre, che è un
grande amante della montagna, in particolare
dell’Appennino. Fin da piccolina, mi ha sempre
portato con lui a fare le classiche passeggiate
in cerca di funghi, a pescare al fiume, insomma
quelle attività semplici, che però a un bambino,
magari se ha già l’indole dell’esploratore, tirano
fuori la curiosità per quello che vede. Poi, da lì,
la passione è sempre cresciuta. Prima in famiglia
con l’arrivo del primo cane, poi del cavallo, poi
degli animali recuperati e, alla fine, è diventato
un percorso universitario.
Si è dedicata per dieci anni allo studio dei lupi.
Lei hai scelto il lupo, oppure il lupo ha scelto lei?
Ah, bella domanda! Secondo me, può essere più
che io abbia scelto il lupo, perché ho sempre
avuto una passione esagerata per i cani e anche

la curiosità di capire come il cane fosse finito tra
gli uomini, cioè da dove arrivasse questo anima-
le. Ho scoperto, quando ero ancora abbastanza
piccola, che il cane discendeva dal lupo. Pur non
pensando, in realtà, di studiare propriamente i
lupi, a Scienze Naturali, all’Università, ho trovato
un professore che invece conduceva un progetto
di ricerca proprio sul lupo e mi sono detta: «Beh,
sai che c’è?! Quasi, quasi, approfondiamo questa
passione che ho per il mondo del cane». Avevo
anche altre opzioni, però qualcosa mi ha attirato
verso quella strada.
Si ricorda del suo incontro con il primo lupo?
Allora studiavo ancora all’università e sono an-
data con un guardiaparco che monitorava i lupi
sopra Bologna già da anni. Ho osservato per ore
quel branco di lupi in una radura, con i cuccioli,
in piena estate, a pochi chilometri dalla città. Per
me è stata veramente un’emozione grandissima,
anche dal punto di vista formativo, perché rive-
devo tutto quello che avevo letto sui libri. È stata
una sorta di documentario in diretta. Questo in-
contro mi ha dato certamente molta spinta per
gli studi successivi, perché mi sono molto appas-
sionata ai lupi che vivono in ambienti periurbani.
A proposito di questo fatto, adesso il lupo sta
ricomparendo un po’ dappertutto nella peni-
sola, anche a basse quote, sempre più vicino
alle abitazioni. È possibile una convivenza
serena tra uomini e lupi?
È sicuramente possibile, però deve essere una
convivenza consapevole. Il lupo è un animale
affascinante e nell’immaginario collettivo rap-
presenta l’icona del mondo selvaggio. Però è un
predatore, quindi chi vive di allevamento sicura-
mente non può continuare a gestire il bestiame
come faceva prima e anche noi, semplici cittadi-
ni, dobbiamo comportarci, soprattutto in alcune
zone, in maniera tale da non condizionare questi
predatori nell’avvicinarsi ai centri abitati.
Intendo dire che i lupi non raramente possono
attaccare cani e gatti e cibarsene. Pertanto, i
cani legati alla catena lasciati in cortile tutta la
notte rischiano di più rispetto a un cane ben cu-
stodito all’interno di un box o nella propria abi-
tazione. Altri comportamenti da evitare per non
attirare il lupo vicino alle abitazioni – e per non
abituarlo a cercare le sue prede in paese piutto-
sto che nel bosco – sono quelli di non lasciare il
cibo del cane e del gatto fuori dalla porta, così
come la spazzatura o altri resti organici.
speciale qua la zampa
Ho visto su Instagram che spesso questa
estate ha raccolto plastica e rifiuti abban-
donati in mare e in spiaggia. È una cosa che
faccio anch’io e spesso vengo guardata male
o presa per stramba. Che cosa vorrebbe dire
alle persone a questo proposito?
Se invece di dirci “Buongiorno!”, “Buonasera!”,
“Grazie!” o “Permeso!”, ci mandassimo a quel pa-
ese, sarebbe un mondo invivibile.
Invece, fin da piccoli, ci insegnano che si salu-
ta educatamente quando si incontra qualcu-
no o si entra da qualche parte. Se tutti quanti
ci facciamo portavoce di un senso civico che
passa anche dal non inquinare o dal rimediare
agli errori o alla disattenzione di qualcun altro,
è molto probabile che tra un po’ di anni ci sarà
una nuova generazione abituata a raccogliere
una carta o una plastica trovata a terra e a but-
tarla nel bidone.
Inoltre, ciò che facciamo – e siamo 7 miliardi e
mezzo – può condizionare le scelte politiche in
futuro. Un amministratore, un politico che veda
migliaia o milioni di persone mobilitate contro la
plastica, contro l’inquinamento, contro le spiag-
ge luride o contro altri segni di degrado ambien-
tale, inizia sicuramente a prestare attenzione alla
cosa e a mobilitarsi, se non altro perché vuole
essere rieletto! È un modo di fare pressione che
può dare ottimi risultati.
LEGGI DI PIÙ
Stare a contatto con la natura
rafforza il sistema immunitario e
ci rende più felici: scopriamo
l’effetto Biofilia
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Mia Canestrini
La Ragazza
dei Lupi
La mia vita selvaggia
tra i lupi italiani
Pickwick, 2019
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51
speciale qua la zampa
COMUNICAZIONE
INTUITIVA
Impariamola e applichiamola con i nostri animali domestici
Intervista ad Andrea Contri a cura di Gruppo Editoriale Macro
C
he ci crediate o no, la comunicazione in-
tuitiva con gli animali è un’abilità natura-
le che appartiene a tutti noi.
Abbiamo però dimenticato come comu-
nicare. Per fortuna, è possibile ritrovare questa
capacità ancestrale, dobbiamo solo lasciarci gui-
dare con fiducia dai nostri compagni animali.
Andrea Contri è l’esempio vivente che parlare
con gli animali è possibile, e che ti cambia la vita.
Nel suo libro Comunicazione Intuitiva con gli Ani-
mali Andrea racconta la sua esperienza e i tanti
episodi di comunicazione che ha avuto in questi
anni con leoni, cani, pinguini, gatti e balene!
Gli abbiamo fatto alcune domande per capire
come tutto è iniziato, e come anche noi possia-
mo imparare a comunicare con i nostri animali.
52
Perché la comunicazione con gli animali si
definisce intuitiva?
La comunicazione con gli animali è basata sul
nostro intuito, sulla nostra abilità naturale – che
tutti noi abbiamo – di poter entrare in contatto
con un’altra creatura. Si basa sul trasmettere
amore, amore incondizionato, verso gli animali.
Riceviamo spesso informazioni dagli animali, ma
le leggiamo come coincidenze.
A tutti sarà capitato di essere innamorati, e pro-
prio mentre si sta pensando al proprio compa-
gno/a magari riceviamo proprio una sua chiama-
ta sul telefono. Oppure le mamme che capiscono
i bisogni del figlio senza che lui dica nulla. Nel
corso della nostra vita sperimentiamo tanti tipi di
comunicazioni che sono non verbali, e la comu-

Nel corso della nostra vita
sperimentiamo tanti tipi
di comunicazioni che
sono non verbali
nicazione con gli animali funziona esattamente
così, a livello più sottile e intuitivo, creando una
connessione.
Spesso mi chiedono come si faccia a comunica-
re con gli animali, e la risposta è che dobbiamo
cambiare domanda. Dobbiamo chiederci se sia-
mo disposti ad ascoltare quello che ci stanno
dicendo. Dobbiamo quindi cambiare approccio e
prospettiva nei loro confronti.
Mi chiedono anche come può un animale comu-
nicare diverse cose a diverse persone. In realtà il
messaggio è lo stesso per tutti, solo che ognuno
lo traduce nella maniera che gli è più congenia-
le. Quindi c’è chi riesce a comunicare e ricevere
meglio delle immagini, chi attraverso parole e chi
attraverso le sensazioni. Questo spiega perché la
comunicazione intuitiva può avvenire anche a di-
stanza, attraverso la sola immagine dell’animale.
Qual è il requisito essenziale per la comuni-
cazione intuitiva?
Per poter comunicare con i nostri animali dob-
biamo trasmettere la sensazione di amore in-
condizionato, dal nostro cuore al cuore dell’ani-
male. È poi molto importante porci con rispetto
all'animale: dobbiamo sempre chiedere il per-
messo di comunicare con lui. Questo chiedere
all'animale ci permette di avere un approccio
non di imposizione ma di ascolto. Una volta fat-
to questo è possibile scambiare informazioni tra
noi e loro.
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Andrea Contri
La comunicazione
intuitiva con gli animali
Ascolta i loro messaggi
e comprendi te stesso
€ 17,50
Pag. 336
Macro Edizioni, 2020
Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it
speciale qua la zampa
Ci racconti l’esperienza che più ti ha colpito?
Un caso che mi ha colpito in modo particolare
è quello di un canarino di nome Sun, che aveva
smesso di cantare. Mettendomi in comunicazio-
ne con lui, per capire il motivo per cui non canta-
va più, mi fu risposto da Sun che la sua famiglia
aveva smesso di parlare con lui, e poi mi era ap-
parsa come immagine una piuma nera.
Confrontandomi poi con la famiglia, venni a sa-
pere che nel corso dell’anno c’erano stati dei lut-
ti, e che quindi le “energie” della famiglia si erano
concentrate sulla gestione di questo momento
difficile, a discapito di Sun. Chiesi così alla fa-
miglia di comunicare di più con Sun, e promisi al
canarino che avrei riportato le sue motivazioni,
chiedendogli però di venire anche incontro alla
sua famiglia, che proprio in quel momento di
difficoltà, aveva grande bisogno dell’allegria del
suo cinguettio. Fu sorprendente venire a sapere
che dal giorno stesso Sun riprese a cantare!
Come si è evoluto in questi anni il rapporto
con i nostri animali?
Sicuramente è cambiato molto: ci basti pensare a
poche generazioni fa, in cui i cani erano, per esem-
pio, considerati degli strumenti (da caccia, da pa-
store, da guardia ecc.) e non anche dei “compagni”
di vita. Adesso i nostri animali sono parte integran-
te della famiglia, e questo cambio di visione degli
animali ci ha portato a dar loro molte più atten-
zioni, e quindi a riscoprire e riportare nelle nostre
vite la comunicazione intuitiva con loro. Bisogna
però dire, che la società odierna ci porta spesso
a vivere basandoci sul concetto di individualismo
e non di comunità, e sempre più lontani dalla na-
tura. La comunicazione intuitiva riesce a colmare
questo vuoto, e riportarci ad una comunicazione
interiore molto diretta e fluida, un potentissimo
mezzo per riappropriarci di questo senso di unità.
53
speciale qua la zampa
C
i sono ambiti in cui la nostra Italia è all’a-
vanguardia, uno di questi è il campo degli
Interventi Assistiti con gli Animali (IAA),
quel vasto terreno di interventi di carat-
tere ludico-ricreativo, educativo e terapeutico che
vede protagonisti gli animali e che fino ad oggi era-
vamo abituati a chiamare Pet Therapy.
«Nel 2015 – ci racconta Margherita Carretti eto-
loga, naturalista, operatrice di Pet Therapy Rela-
zionale Integrata® presso il Centro Armonico Tera-
peutico (CAT) di Campogalliano – il Ministero della
Salute ha riconosciuto l’efficacia di questi inter-
venti e ha emanato delle linee guida (“Linee-guida
nazionali interventi assistiti”) che hanno delineato i
protocolli, gli ambiti di intervento e la formazione
degli operatori, dando a questo settore un inqua-
dramento legislativo definito e normato, decretan-
done, in definitiva, l’importanza e l’efficacia. L’Italia
è la prima nazione al mondo ad avere promulgato
una normativa ministeriale sugli IAA individuando
cinque animali – il cane, il gatto, il coniglio, il cavallo
e l’asino – su cui fondare gli interventi. Gli operato-
54
NON
CHIAMATELA
PET THERAPY
Interventi assistiti con gli animali:
cosa sono, dove vengono praticati,
quali benefici ci regalano
La Redazione
ri in IAA devono seguire una formazione specifica
a fine della quale vanno a far parte di un apposito
albo professionale. Tutto questo ha permesso di
portare professionalità e autorevolezza in un set-
tore nel quale, in precedenza, ci si poteva imbattere
in realtà un po’ improvvisate».
Centro Armonico
Terapeutico (CAT)
Il CAT di Campogalliano, in provincia di Modena, è
un luogo dove si coltiva il benessere integrato alla
relazione con Natura e Animali. In questo spazio psi-
cologi, psicoterapeuti, counselor, operatori di pet
therapy, educatori professionali e operatori olisti-
ci praticano le loro arti nell’ambito della relazione
d’aiuto. Le nostre attività del centro si rivolgono a
tutte le persone di ogni fascia d’età, in particolare ci
occupiamo di inclusione sociale, percorsi di crescita
psico-educativi individuali, di coppia e di gruppo, ri-
volti anche a persone con bisogni speciali.
www.centrocat.it

DAGLI OSPEDALI ALLE SCUOLE
Gli IAA sono oggi una realtà in numerosi ospe-
dali e case di cura, nelle scuole come nei centri
estivi, oppure vengono fruiti da singoli in strut-
ture dedicate su indicazione del medico di base
o dello specialista. Gli interventi con gli animali
hanno un range di utenza davvero molto ampio,
che parte dai tre anni e non ha ulteriori limiti: si
lavora con bambini, adolescenti, adulti, disabili
e anziani. I riscontri in termini di beneficio emo-
zionale, psicologico e riabilitativo sono sempre
incoraggianti e positivi.
«Al Centro Armonico Terapeutico – continua Car-
retti – abbiamo un approccio integrato: oltre a
coinvolgere l’animale, utilizziamo anche altre
co-terapie, ad esempio, l’espressività artistica,
musicale o corporea. Negli ultimi anni stiamo
integrando molto le arti contemplative, come la
mindfulness, e vediamo molti risultati nell’e-
ducazione emozionale: relazionarsi con l’ani-
male aiuta a fare da specchio rispetto a tutto il
proprio mondo emozionale, ma anche a quello
dei bisogni e dell’identità. Sperimentando que-
sto approccio abbiamo la possibilità di aiutare
le persone a trovare delle risorse emotive ed
emozionali da applicare nella vita quotidiana.
speciale qua la zampa
Imparare, tramite l’animale, a parlare di sogni,
di quello che mi piace o non mi piace, di qua-
li emozioni vivo, di come le affronto, di come
reagisco a certi ambiti e a certe situazioni e di
come posso trovare delle risorse, è una cosa
affascinante e meravigliosa».
Buone pratiche da copiare:
a scuola con gli animali
La soffitta di Bastiano – ve lo ricordate il protagoni-
sta de La Storia Infinita? – è un progetto di educazio-
ne parentale dai 3 ai 14 anni attivo a Faenza (RA) che si
contraddistingue per l’approccio zooantropologico.
Quotidianamente i bambini escono nel giardino per-
ché possano vivere, con abbigliamento ed equipag-
giamento adeguati, all’aria aperta. Le attività della
“fattoria” segnano la quotidianità: la conoscenza e
la cura degli animali e dell’orto, la pulizia del giar-
dino, la conoscenza del territorio circostante, sono
tutte attività che permettono la sperimentazione,
l’apertura al nuovo, la messa in gioco di competen-
ze, il rispetto del gruppo, lo sviluppo di un atteggia-
mento collaborativo.
FB: La soffitta di Bastiano Progetto Educativo
55
speciale qua la zampa
OCCHI NEGLI OCCHI
Comunicazione empatica con gli animali: per riscoprire noi stessi
Intervista a Irene Di Vittorio a cura della Redazione
«È
raro che io rida di un animale, e
quando ciò accade mi accorgo
poi, ripensandoci meglio, che in
realtà ridevo di me, dell’uomo, di
cui l’animale mi aveva presentato una caricatu-
ra più o meno spietata» - Konrad Lorenz, il pa-
dre dell’etologia, aveva ben compreso come il
nostro sguardo sugli animali possa rimandarci,
come uno specchio, la visione di noi stessi. Sul-
la strada tracciata dal grande maestro, Irene Di
Vittorio – biologa, zoologa ed etologa relazio-
nale – inserisce, nel suo lavoro lo strumento della
mindfulness per aprirsi al diagolo non giudicante
non solo con l’animale, ma soprattutto con se stessi.
Ti occupi di etologia relazionale e mindful-
ness nella relazione con gli animali: ci spieghi
brevemente di cosa si tratta?
L’etologia è la scienza che studia l’insieme dei
comportamenti che caratterizza una specie.
56
L’etologia cognitiva è la disciplina che indaga le
cause mentali (emozioni, ambiente, cultura), che
determinano l’insorgere di un comportamento.
L’etologia relazionale osserva i comportamenti
che si discostano dall’etogramma di specie (la
varietà di pattern comportamentali mostrati) in
animali che vivono l’interazione con l’umano e
che hanno vissuto il processo di domesticazione,
nei suoi aspetti positivi e non.
L’etologia relazionale ha nell’empatia il pun-
to cardine: si tratta della capacità di percepire
quello che l’altro prova. L’empatia è quindi una
“competenza emotiva animale” caratterizzata
da un comportamento di apertura al prossimo,
escludendo ogni attitudine affettiva (simpatia/
antipatia) e giudizi. L’empatia crea il collegamen-
to con l’altro.
Gli animali per loro natura sono capaci di per-
cepire le sensazioni dell’altro di fronte a loro

L’animale in famiglia è maestro di
amore incondizionato
perché poco “inquinati” da interferenze cultu-
rali e sociali.
La relazione è il reiterarsi di una interazione. L’in-
terazione è un contatto diretto o indiretto con
quell’animale (questo è quello che generalmente
avviene con gli animali selvatici).
La mindfulness è definita come consapevolezza,
che si coltiva esercitando l’attenzione in una mo-
dalità intensa e peculiare ossia con intenzione,
nel momento presente, e senza attitudine giu-
dicante. Esistono diverse tecniche che riprendo-
no antiche forme di meditazione orientali, oggi
riportate in un Occidente schiacciato dallo stress e
dalla velocità della vita che impedisce di godere a pie-
no del “qui e ora”.
Che accade quando uniamo queste due pro-
spettive?
L’etologia fornisce informazioni sull’animale: ne
conosci i suoi bisogni e motivazioni, impari a leg-
gere i suoi messaggi di comunicazione.
La mindfulness, non solo ti fa osservare come
gli animali siano sempre in questo stato di pre-
senza (e la mancanza di presenza in loro è stret-
tamente correlata alla relazione che hanno con
noi umani), ma ti permette di lavorare su di te,
di renderti conto di come respiri, ti muovi, parli,
pensi, senti emozioni e sensazioni fisiche. In defi-
nitiva di come influenzi la relazione. Sì perché se
“l’osservatore modifica l’osservato” allora quello
che faccio su di me modifica la mia percezione di
quello che ho di fronte e anche la reazione che si
innesca. Conoscendo l’etologia dell’animale che
ho di fronte la relazione diviene così una “danza”,
fatta di passi di ascolto, apertura non giudicante
verso sé stessi e l’altro.
Quello che accade è che finalmente ci accorgia-
mo di come siamo fatti noi e di come è fatto l’al-
tro di fronte a noi.
Quali sono i principali “problemi” che si ri-
scontrano nella relazione uomo-animale in
un gruppo familiare?
La relazione con gli animali vissuta nello scambio
dialogico tra i due protagonisti destruttura i muri
del nostro ego, perché ci apre a un’autenticità a
cui non eravamo abituati, a un metter in discus-
sione la nostra “autorità” di specie, a una comu-
speciale qua la zampa
nicazione con dimensioni sottili dell’esistenza
che avevamo creduto essere nella fantasia di
quando eravamo bambini.
Hai nominato i bambini: loro sono istintiva-
mente portati a una relazione più autentica
con gli animali rispetto agli adulti? Perché?
I bambini vivono il contatto con gli animali con
maggiore facilità perché con gli animali ancora
condividono una autenticità non inquinata dal
potere distruttivo del giudizio, dal materialismo,
dall’arrivismo, non intrisa di credenze famiglia-
ri, scolastiche, sociali. Inoltre i bimbi, fino a una
certa età, sono naturalmente ancora in theta
(frequenza neurale tra i 4 e i 7/8 Hz), e a questa
frequenza siamo tutti connessi.
Queste sono le frequenze in cui la mente è im-
pegnata in attività di visualizzazione, immagina-
zione, ispirazione creativa. E non è un caso che
la frequenza che ci unisce tutti come organismi
viventi sia quella dell’OM di 7,83 Hz (8 Hz), il suo-
no primordiale, il suono della risonanza elettro-
magnetica terrestre (la risonanza di Schumann),
cioè la frequenza che si registra tra la crosta
terrestre e il primo strato dell’atmosfera, la io-
nosfera. Oggi ben si conoscono gli effetti bene-
fici che questa frequenza ha sul sistema corpo,
mente e cuore.
Quali sono i benefici fisici che possiamo spe-
rimentare nella relazione con l’animale?
La danza che si crea nella relazione è uno scam-
bio reciproco di buone energie, e questa è la
chiave di un sistema immunitario forte, resiliente
e dotato di un enorme potere autorigenerativo.
Io sono una etologa appassionata di sistemi di
guarigione, autoguarigione e neuroscienze, e
trovo che la relazione con gli animali e la Natura
tutta sia tra i più potenti sistemi di autoguari-
gione, autoriparazione e rigenerazione cellulare
che tutti i sistemi viventi hanno a disposizione.
Nessuno escluso.
Cosa è bene mettere in conto prima di acco-
gliere in famiglia un animale e come possia-
mo scegliere la specie che meglio risuona con
la nostra sensibilità?
Quando in una famiglia entra un amico peloso un
buon obiettivo sarebbe di prenderlo come ma-
estro: attraverso il prenderci cura di lui (verissi-
mo questo per i bimbi che imparano il significato
“del prendersi cura di sé e dell’altro”) e dei suoi
bisogni e motivazioni, affiorano i nostri bisogni
e le nostre motivazioni dimenticate: cambiamo
57
speciale qua la zampa

punto di vista e ci apriamo a nuove esperienze,

cominciamo a prenderci meno sul serio e a scen-
dere dal piedistallo dell’autorità della specie
umana, impariamo a vivere il tempo nella sua to-
talità e quindi nel presente. L’animale in famiglia
è maestro di amore incondizionato.
Se non stiamo nell’ascolto dell’animale, se non lo
conosciamo o conosciamo poco le sue esigenze
e caratteristiche comportamentali, nella danza
della relazione si rischia di calpestarci i piedi.
Penso profondamente che l’educazione alla re-
lazione con gli animali possa e debba diventa-
re materia di didattica dentro e fuori le scuole.
Spero davvero per il bene del Pianeta che ciò
accada. Sarebbe l’inizio di un approccio educa-
tivo che dà finalmente spazio al mondo interio-
re di ciascun individuo in formazione (parlo di
bambini, ma anche di adulti certo), che insegna
a prendere contatto con le proprie emozioni e
con quelle altrui.
Questo è l’approccio del paradigma universale
dell’interdipendenza, dell’interconnessione (o
“sorgere dipendente”), che riduce le differenze
tra noi e l’altro, perché non siamo più nel piano
del fare, ma in quello dell’essere: ricontattiamo
quel senso di unione, in cui siamo tutti collegati e
tutti reciprocamente responsabili.

LEGGI DI PIÙ
Mindfulness: che cos’è
e perché praticarla

PER APPROFONDIRE
Irene Di Vittorio
Biologa, etologa, zooantropologa, mediatrice
nella relazione uomo/animale
irene.divittorio@gmail.com
FB: Irene Di Vittorio |TEL: +39 3476461206

Ù LIBRO CONSIGLIATO
Konrad Lorenz
E l’uomo
incontrò il cane
Adelphi, 1973

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58
 cucina naturale

ARTICOLO SPONSORIZZATO 59
speciale qua la zampa

API A RISCHIO,
E NOI CON LORO
Sono responsabili del 70% dell’impollinazione:
cosa accadrebbe se si estinguessero?
Laura Zunica

È
sufficiente un breve ripasso di una lezione
di scienze delle scuole elementari per ri-
cordarci che le api, per quanto minuscole,
rivestono un ruolo fondamentale per la
vita sul pianeta e per l’uomo.
Le api, infatti, sono responsabili dell'impollinazione
della maggior parte delle piante con fiore e il loro
lavoro garantisce circa il 35% della produzione glo-
bale di cibo. Eppure sembra che l’uomo abbia gros-
se difficoltà nel tutelarle in maniera adeguata.
UNA SPECIE IN PERICOLO
Nel libro In cerca delle api: viaggio dall’alveare
all’ecosistema Francesco Nazzi, professore as-
sociato all’Università di Udine dove insegna Zo-
ologia, Apidologia e apicoltura, intraprende un
approfondito viaggio alla scoperta di questi me-
ravigliosi animali. Dal loro linguaggio ai rischi che
corrono in questo momento storico. Nazzi si oc-
cupa di biologia delle api e dei problemi di salute
di questi insetti impollinatori ed è impegnato nel
diffondere consapevolezza sul legame profondo
tra api e vita sul pianeta.
«Quando parliamo di api – ci spiega Nazzi – in-
tendiamo un nutrito gruppo di imenotteri, stret-
tamente legati alle piante da cui ricavano nutri-
mento, che comprende circa ventimila specie
nel mondo. Tra di esse, per la diffusione e l’im-
portanza per l’apicoltura, la specie Apis Mellifera
(ape domestica) ha un ruolo di primo piano. Da
tempo, in molti paesi, si assiste a una rarefazione
delle specie di api selvatiche, mentre il numero di
colonie di api domestiche è in diminuzione.
In Italia, le specie di api selvatiche sono quasi un
migliaio. Purtroppo, uno studio recente ha ri-
scontrato che un quinto circa delle specie pre-
se in considerazione è a rischio di estinzione o
prossimo ad esso. Per quel che riguarda l’ape do-
mestica la situazione è solo apparentemente mi-

60

gliore: in Italia ci sono circa un milione e mezzo di
alveari. Questo numero rimane tale solo perché
ogni anno i molti alveari, che vengono perduti
per varie cause, sono rimpiazzati dagli apicoltori
con non pochi sforzi».
COSA MINACCIA LE API?
Il professor Nazzi continua, ricordando quali sono
i fattori di minaccia: «La drammatica trasforma-
zione del paesaggio agrario degli ultimi decenni è
sicuramente uno dei più importanti. Il passaggio
all’agricoltura intensiva e la conseguente ridu-
zione delle siepi, delle strade interpoderali, dei
margini inerbiti e dei pochi boschi superstiti, ha
causato una carenza di pascoli per tutti gli inset-
ti che si nutrono del nettare e del polline delle
piante selvatiche.
L’agricoltura intensiva, d’altro canto, compor-
ta anche un massiccio uso di pesticidi che sono
spesso nocivi per le api. Ma un ruolo di primo pia-
no giocano senz’altro parassiti e patogeni che
causano malattie spesso letali.
Ad esempio, da circa quarant’anni si è insediato in
Italia un acaro parassita delle api domestiche che
si nutre del loro sangue (emolinfa) trasmettendo
un pericoloso virus patogeno. Insieme, acaro e
virus possono causare la morte dell’intera colo-
nia di api nel giro di una stagione. Infine, vi sono
altre cause tra cui, ad esempio, il cambiamento
climatico che può determinare condizioni avver-
se per le api o sfasare i cicli delle piante e quelli
degli insetti che da esse dipendono».
APICOLTURA: UN AIUTO RECIPROCO
Un quadro ben poco rassicurante. Eppure, fortu-
natamente, come le api sono indispensabili per
l’uomo, anche l’uomo può essere importante per
le api.
«Penso che un certo tipo di apicoltura – continua
Nazzi – possa essere considerato una specie di
Ù LIBRO CONSIGLIATO
Francesco Nazzi
In Cerca delle Api
Viaggio dall’alveare
all’ecosistema
Hoepli, 2020
Puoi acquistarlo su macrolibrarsi.it
speciale qua la zampa
paradigma virtuoso del rapporto uomo-natura.
Infatti, l’apicoltore responsabile si limita a sot-
trarre alle api il surplus di miele che esse hanno
prodotto a causa dell’assistenza ricevuta dall’uo-
mo sotto forma di un riparo, della protezione dai
parassiti, del sostentamento in periodi di magra.
E mentre si svolge, questo allevamento com-
porta, come effetto collaterale, l’arricchimento
della flora circostante attraverso l’impollina-
zione. Dunque un’attività che, se esercitata con
coscienza, non toglie alla natura ma, anzi, l’aiuta.
Purtroppo però esistono anche forme di apicol-
tura che sono tutt’altro che sostenibili. Si pensi,
ad esempio, a ciò che accade ogni anno in Cali-
fornia, dove agli inizi della primavera vengono
trasportati due milioni di alveari opportunamen-
te preparati per l’impollinazione dei mandor-
li. Qui le api lavorano incessantemente mentre
imperversano i trattamenti chimici che le falci-
diano. Gli alveari superstiti, vengono trasferiti in
Florida dove trascorrono l’inverno prima di ripar-
tire per l’Ovest. Sta a noi scegliere fra queste due
alternative».
ACQUISTA CONSAPEVOLE, SALVA LE API
Nel suo libro, infine, Nazzi offre dei suggerimen-
ti per salvaguardare questi piccoli e importanti
insetti. Una specie di decalogo che va dalla ge-
stione del proprio giardino fino alla richiesta di
azioni consone alla propria amministrazione ci-
vica. Tuttavia un punto fondamentale, ricorda
il professore, passa attraverso gli acquisti con-
sapevoli: «Di fatto, l’agricoltura si muove in una
certa direzione che può essere nociva per le api
perché i consumatori non apprezzano ancora la
differenza fra un prodotto ottenuto nel rispetto
dell’ambiente e un prodotto convenzionale».
LEGGI DI PIÙ
Ecologia affettiva: come
trarre benessere fisico e mentale
dal contatto con la Natura
Laura Zunica
Laureata in giurisprudenza, scrive di sostenibilità
per alcune riviste, ha fondato il blog PIØ-Progetto
Impatto Zero e divulga buone pratiche di sostenibi-
lità attraverso i canali social (Instagram: laulowim-
pact). Nel 2019 fonda insieme a sei amiche “Terra-
Lab Onlus”, associazione di tutela ambientale.
www.progettoimpattozero.org
61
speciale qua la zampa

IGIENE NATURALE
PER CANI E GATTI 6 ricette naturali e fai da te: dal bagnetto
alla pulizia di ciotole e lettiere
Lucia Cuffaro

U
na casa piena di affetti scodinzolanti: in
Italia vivono circa 15 milioni tra cani e
gatti domestici. La presenza di animali
arricchisce le nostre vite, donando buo-
numore e felicità.
Per avere cura di questi amorevoli membri della
famiglia è fondamentale tenere una serie di at-
tenzioni anche nell’igiene e nella pulizia della casa,
da fare rigorosamente senza sostanze tossiche.
IGIENIZZAZIONE PAVIMENTI
2 cucchiai di percarbonato di sodio
2 l di acqua calda
secchio, straccio e spazzolone
Dobbiamo essere molto cauti nella scelta dei
prodotti per la pulizia dei pavimenti. Pensiamo ai
gatti che leccandosi le zampine ingeriscono gli
ingredienti della detersione casalinga, e a quan-
to questi possono essere velenosi, soprattutto
se non risciacquati. Il consiglio è di utilizzare solo
prodotti naturali e senza additivi profumati, dato
che alcuni odori possono stimolare nei cani il de-
siderio di “assaggiare il pavimento”.
Un amico dell’autoproduzione perfetto per que-
sto scopo è il percarbonato di sodio. Per usarlo
basta mescolarne 2 cucchiai all’interno di un sec-
chio con 2 l di acqua a 50 °C. Si procede poi come
da tradizione con il lavaggio della superficie e
con il risciacquo. Un rimedio semplice, ottimo per
igienizzare ogni tipo di pavimento.
PULIZIA DELLA LETTERIA
sapone di Marsiglia per corpo
2 cucchiai di bicarbonato di sodio
acqua calda
I gatti amano il lindore e mal sopportano gli odori
sgradevoli. È bene ripulire spesso la lettiera, ri-
spettando questa loro esigenza. Occorre farlo

62
 speciale qua la zampa
po gelatinoso si può frullare per spezzare le fibre
Scuola del sapone. Infine, si travasa tutto in un flacone
dosatore.
dell’Autoproduzione on line Se ne usa un cucchiaio per cani di taglia piccola,
due per quelli più grandi, da strofinare sul pelo
Lucia insegna nella Scuola dell’Autoproduzione che per fare schiuma e poi ovviamente risciacquare.
ha fondato sul portale EcoSapere.it. Un percorso Si conserva per 15 giorni.
facilitato per imparare ad autoprodurre alimen-
ti e bevande, sperimentare ricette veg, fare co- SHAMPOO A SECCO PER CANI
smesi naturale, l’orto in casa e i detersivi naturali.
www.ecosapere.it
100 g di farina di ceci
50 g di amido di mais
Un detergente a secco semplicissimo da fare:
basta mettere all’interno di un barattolo di vetro
almeno una volta alla settimana procedendo in
100 g di farina di ceci e 50 g di amido di mais. En-
questo modo: tolta tutta la sabbia bisogna la-
trambi detengono in modo naturale delle sapo-
vare il contenitore con un panno in microfibra
nine che si sprigionano anche senza acqua. Una
imbevuto in un poco di acqua e strofinato su un
parte del composto si può trasferire in un barat-
sapone di Marsiglia per il corpo. Si risciacqua poi
tolino delle spezie riciclato con dosatore. Sarà
con acqua calda. Quando tutto è asciutto, per li-
utile per spargerne la giusta quantità su tutto il
mitare gli odori, si può spargere un cucchiaio di
pelo del cane. Si lascia in posa un minuto e poi si
bicarbonato sul fondo della lettiera. Si versa poi
spazzola, per un pelo perfettamente pulito e lu-
un nuovo strato di sabbietta fino ad arrivare a
cente. Si conserva per 5 mesi.
uno spessore di 8 cm: il felino ama scavare.
La scelta della sabbietta è importante: il consiglio
è di usare il tipo biodegradabile che si può smal- Ù LIBRI CONSIGLIATI
tire nel water. Un gesto importante per limitare
i rifiuti indifferenziati dei nostri amici a 4 zampe. Lucia Cuffaro
Fatto in Casa
IGIENIZZANTE CIOTOLE E GIOCHI Smetto di comprare
75 ml di alcol alimentare tutto ciò che so fare:
25 ml di acqua distillata cosmetici, cucina, sa-
poni, pulizie ecologiche
Questa preparazione è adatta a igienizzare le cio-
Macro Edizioni,
tole del cibo e i giochi per animali con superfici
2014
dure. All’interno di un flacone con dosatore spray
si inseriscono 75 ml di alcol alimentare (il cosid-
detto buongusto 95°) e 25 ml di acqua distillata. Lucia Cuffaro
Per utilizzare questo prodotto basta vaporizzar- Eco Kit per le
ne una piccola quantità direttamente sul panno Pulizie Ecologiche
in microfibra da passare sulle superfici da igie- Autoproduci in modo
nizzare. Si risciacqua poi con acqua bollente per ecologico 15 detersivi
rimuovere ogni residuo di alcol. L’igienizzante si naturali
conserva per 2 mesi. Il Filo Verde di
Arianna, 2016
DETERGENTE PER CANI
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50 g di sapone di Marsiglia per corpo

200 ml di acqua calda
Per realizzare un detergente naturale fatto in
casa basta grattugiare 50 g di sapone di Marsi-
glia per corpo da sciogliere in una ciotolina con
200 ml di acqua calda. Dopo aver mescolato
si lasciano sciogliere i fiocchi per una notte. Il
composto prenderà un bel colore bianco latte.
Trascorso il tempo, se il preparato rimane trop-
Lucia Cuffaro
Curiosa ed energica, ha una vita dedicata alla di-
vulgazione di pratiche per il ben-essere. È pre-
sidente del Movimento per la Decrescita Felice.
Sociologa e naturopata, cura con passione il blog
www.autoproduciamo.it. Dal 2012 conduce la ru-
brica eco su Unomattina in Famiglia Raiuno e scri-
ve libri sul tema per il Gruppo Editoriale Macro.

63
 AGOPUNTURA
speciale qua la zampa
& PELOSI
Cura reumatismi, dermatiti e ferite anche in cani e gatti
Gilda La Bruna
L’
agopuntura è una metodica terapeutica
olistica che nasce in Cina (tra il 2852 – 2205
a.C.). Olistica perché considera la cura
dell’individuo nella sua interezza.
I trattamenti di agopuntura, infatti, sono prescritti
in base a specifici sintomi che sono mentali e gene-
rali del soggetto in analisi; questa metodica tutta-
via non si limita a curare il sintomo, proprio perché
agisce sui meccanismi alterati dell’organismo.
Oggi viene utilizzata anche sugli animali: le se-
dute, infatti, dimostrano che può avere diversi
benefici anche sulle loro problematiche. La pro-
cedura è la stessa che si applica negli umani: è
previsto l’utilizzo di aghi molto sottili (il diametro
è di 0,25-0,30 mm) inseriti in punti specifici del
corpo al fine di stimolare l’energia; gli aghi sono
talmente sottili che la loro inserzione, se pratica-
ta correttamente, non è dolorosa.
La domanda che spesso mi si pone è: “Ma il mio pe-
losetto si farà mettere gli aghi? E riusciremo a farlo
stare fermo per tanto tempo?”. Riusciamo, in gene-
re, ad inserire gli aghi a tutti, anche ai più vivaci o ai
gatti più riservati e diffidenti. Alcuni animali, invece,
si addormentano durante il trattamento.
COME FUNZIONA L’AGOPUNTURA
Una volta inserito l’ago (si utilizzano quelli sterili
e monouso) quel punto viene attivato: si avver-
te chiaramente l’arrivo del Qi (energia), che, ne-
gli umani viene avvertito in forma di pizzicore o
prurito. Si tratta della stessa sensazione che pro-
babilmente registrano gli animali, per cui i cani
sbadigliano o alzano una zampa, mentre i gatti
più frequentemente scodinzolano. I pelosetti più
agitati invece, si tolgono l’ago strappandolo con la
64
bocca per cui bisogna reinserirli tante volte finché
si abituano a quella sensazione.
I BENEFICI
L’agopuntura ha un effetto terapeutico su molte
patologie sia acute che croniche.
L’ago inserito nei punti specifici attiverebbe, grazie
a una stimolazione elettrica, l’asse ipotalamo-ipo-
fisi-corticosurrene, con la produzione endogena di
catecolamine, corticosteroidi ACTH, istamina, se-
rotonina ecc., che sono tutte importanti nella re-
golazione delle funzioni fisiologiche. Più frequen-
temente viene prescritta nelle patologie:
●● osteo-articolari e reumatologiche: spon-
dilartrosi della colonna, discopatie, ernie
del disco, coxartrosi, displasia dell’anca,
displasia del gomito, gonartrosi, pe-
riartriti, tendiniti. In questi casi si veri-
fica un miglioramento del dolore lega-
to alla liberazione di endorfine. Inoltre,
il miglioramento della circolazione del
sangue nell’area colpita dal dolore au-
menta il nutrimento energetico del tes-
suto, evento importante nei processi
artrosici e nelle fratture perché ne ac-
celera la guarigione;
●● neurologiche: paresi e paralisi, poline-
vriti, nella riabilitazione neurologica;
●● dermatologiche: dermatiti atopiche, der-
matiti allergiche. L’agopuntura è indicata
anche nelle ferite e nelle ulcere: gli aghi
disposti lungo i bordi sani della ferita
promuovono la circolazione del sangue,
favorendone la cicatrizzazione;
 speciale qua la zampa
●● urologiche: la più frequente è la FUS dei
gatti e il trattamento di agopuntura può
aiutare nella fase acuta. In questo caso
l’agopuntura viene utilizzata anche per
l’azione: analgesica, miorilassante e an-
tinfiammatoria. Nella fase cronica aiu-
ta invece a comprendere le cause che
hanno portato alla formazione di renel-
la o nefrolitiasi e a indirizzare la terapia.
In tutte le patologie l’agopuntura può essere uti-
lizzata da sola, eliminando quindi tutti gli effetti
collaterali dei farmaci, mentre nei casi in cui la ma-
lattia è cronicizzata contribuisce a ridurne l’utilizzo.
Il numero delle sedute varia a seconda della pa-
tologia: in genere ci troviamo a trattare patologie
croniche, per cui si inizia con 10 sedute, 1 a setti-
mana, mentre il cronico richiede un mantenimento
che varia a seconda dei risultati ottenuti. Nell’acu-
to le sedute sono ravvicinate (anche tre o quattro
sedute) ma anche questo dipende dalla patologia e
dalla risposta, che è sempre individuale.
L’agopuntura è un atto medico in quanto agisce
attivando meccanismi neuro-endocrini impor-
tanti. È quindi una terapia seria che va utilizzata
con competenza dal medico.
È necessario comprendere che non si tratta di un
metodo per tutti i mali, ma sicuramente è utile
nel trattamento di varie patologie.

Gilda La Bruna
Medico veterinario, vive e lavora a Napoli, dove è
Direttore Sanitario presso il proprio Ambulatorio.
La ricerca e il piacere della conoscenza dell’Esse-
re l’hanno condotta ad approfondire la Medici-
na olistica: Omeopatia, Agopuntura, Osteopatia,
Fitoterapia, Ossigeno-Ozono terapia. Docente
nell’anno 2017/2018 al master di Agopuntura ani-
male presso l’Università “Federico II di Napoli”.

Ù LIBRO CONSIGLIATO
Gilda La Bruna
Atlante di
agopuntura
del cane
Nuova Ipsa Editore,
2010

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65
speciale qua la zampa

GATTI: PERCHÉ LA
CIOTOLA UMIDA?
Carne, frattaglie e un po' di fibra sono
le scelte alimentari più adatte ai nostri amici felini

La Redazione di Naturavetal

Q uante volte ci siamo chiesti quale fosse

l’alimentazione migliore per i nostri pic-
coli felini? Semplice, con tanta carne fre-
sca! Uno dei requisiti più importanti è che
sia umida! Ma cerchiamo insieme di capire il perché.
IL GATTO È UN CARNIVORO STRETTO
Le motivazioni sono molte, ma la più importante
è legata al suo naturale comportamento di pre-
dazione: il gatto, carnivoro stretto, in natura fa
tanti piccoli pasti.
Preda diversi animali come topi, uccelli, pesci e in-
setti, che gli forniscono tutto ciò di cui ha bisogno
in termini di macronutrienti – proteine, grassi, car-
boidrati, fibra e soprattutto liquidi. Il suo progeni-
tore ha origine in zone aride quindi si è adattato a
soddisfare il suo fabbisogno di liquidi dalla preda
senza necessità di grandi bevute. I nostri piccoli

66 ARTICOLO SPONSORIZZATO

mici non sono poi diversi dai loro antenati: fornen-
do loro esclusivamente un’alimentazione secca,
come le crocchette, immaginiamo quanta poca ac-
qua riceve il loro organismo – e noi sappiamo quan-
to sia importante questo elemento per la salute.
Quindi è estremamente importante dare alle no-
stre code pelose cibi solidi umidi.
LA CROCCHETTA, SEPPUR GRAIN
FREE, CONTIENE CARBOIDRATI
A maggior ragione, nel rispetto della loro natura,
l’alimento secco andrebbe evitato anche per altri
motivi. Primo fra tutti l’elevato contenuto di un
carboidrato complesso: l’amido. Che esso derivi
da cereali nella crocchetta tradizionale o patate
o legumi in quella grain free, è necessario perché
funge da colla per mantenere la crocchetta com-
patta. Non esiste crocchetta senza amidi. Il gatto
ha un metabolismo dei carboidrati differente dalle
specie onnivore o carnivori non obbligati, perché in
natura si è evoluto per supplire a questo fabbiso-
gno da altre molecole – come grassi e proteine.
CARNE, FRATTAGLIE E UN PO’ DI FIBRA
In conclusione, come è composta la più saluta-
re ciotola per i nostri felini? Tanta carne fresca,
speciale qua la zampa
qualche frattaglia, una piccolissima quota di ve-
getali per apportare fibra per l’intestino e la flora
intestinale, e integrazioni naturali di omega 3 –
come l’olio di salmone; taurina – come la polvere
di mollusco verde (Perna canaliculus) e calcio –
come la polvere di guscio d’uovo o di ossa.
Se scegliamo un menu già pronto, dovrebbe es-
sere prima di tutto umido, con almeno 85-90%
di carni e frattaglie di qualità e altre piccole in-
tegrazioni naturali accuratamente selezionate
e biologicamente vicine al cibo originale della
specie. Il tutto condito da un’elevata biodisponi-
bilità e un delicato metodo di produzione, a bas-
se temperature, che possa evitare l’aggiunta di
qualsiasi additivo sintetico.
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Felins Plus - Rotolo
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pleto ed equilibrato
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speciale qua la zampa

FIORI AUSTRALIANI
PER ANIMALI
In che modo le essenze floreali australiane possono
aiutare i nostri pet nel quotidiano
Annarita Ventura per Green Remedies

L
e essenze floreali australiane sono sicura-
mente un valido strumento per favorire il
ripristino dell’equilibrio emozionale nelle
persone, ma spesso si ignora come possa-
no essere anche un aiuto importante per i nostri
amici animali.
Le emozioni primarie negli animali sono simili a
quelle umane, spesso, infatti, ci dimentichiamo
che apparteniamo anche noi al mondo animale;
gli “altri” animali sono caratterizzati da purezza e
immediatezza emozionale derivante dall’assen-
za di sovrastrutture difensive che non li porta a
nascondere le loro emozioni e, anche per questo
motivo, la floriterapia può essere particolarmen-
te adatta a tutti loro.
I Fiori Australiani, caratterizzati dall’energia del-
la natura primordiale del bush australiano, sono
preparati che interagiscono profondamente ma
delicatamente e quindi in sicurezza con il nostro
sistema energetico. Possono pertanto essere

68 ARTICOLO SPONSORIZZATO
 speciale qua la zampa
utilizzate anche in cuccioli, anziani e animali de-
fedati, apportando il loro effetto benefico in si-
nergia con altri strumenti di aiuto.
Emozioni come paura, rabbia, tristezza, gioia,
preoccupazione sono comunemente riscontra-
bili anche negli animali e devono essere compre-
se e riequilibrate quando sono espresse in ma-
niera alterata o fuori contesto.

RIMEDIO DI EMERGENZA PER ANIMALI

Gli animali familiari, come cane e gatto, convivo-
no con noi, essendo diventati membri effettivi
delle nostre famiglie, veri e propri compagni di
vita, sempre vicini in ogni momento, condividen-
do le nostre emozioni, sia positive che negative.
Alcuni momenti della loro vita possono essere
più critici di altri, come la visita veterinaria, l’in-
terazione, non sempre positiva con i conspecifici,
o momenti di particolare disagio.
Non sempre comprendiamo l’estremo disagio
che prova un animale che ha un attacco di panico
durante un temporale, la notte di Capodanno, o
quando si ritrova da solo in casa, senza l’appoggio
rassicurante della propria figura di riferimento.
In questi casi un mix specificatamente formula-
to, come Emergency Pets, può realmente fare la
differenza.
Se il mix è considerato il primo rimedio per le si-
tuazioni intense, va sottolineato che ogni indi-
viduo e ogni situazione rappresenta un sistema
unico e specifico e può quindi richiedere un pro-
seguimento e un trattamento differente; esisto-
no mix formulati per ogni disagio emozionale o
situazione di passaggio, in ogni momento della
vita dell’animale o in situazioni critiche per evi-
tare l’evolvere del problema verso situazioni più
complesse.
I Fiori Australiani possono essere di aiuto in mol-
tissime situazioni nella vita di tutti i giorni, per noi
e i nostri familiari, tra i quali ormai sono entrati di
diritto anche gli animali. Gli Australian Bush Es-
sences® ci accompagnano e ci sostengono du-
rante l'intero cammino di crescita ed evoluzione
della nostra vita.

Annarita Ventura
Medico veterinario esperto in comportamento,
omeopatia e floriterapeuta, si occupa di mante-
nere e ripristinare l’equilibrio psicofisico degli ani-
mali con l’ausilio di differenti strumenti terapeuti-
ci in un’ottica di Medicina integrata.

ARTICOLO SPONSORIZZATO 69
medicina olistica
FIBROMIALGIA
Vitamina D e SAMe come rimedio a dolore, rigidità e affaticamento
Romina Rossi
L
e statistiche dicono che, solo in Italia, sof-
frono di fibromialgia 2 milioni di persone,
il 90% dei quali è costituito da donne. Si
tratta di una malattia multifattoriale de-
terminata da diverse cause (da fattori genetici,
a squilibri ormonali, a infezioni ripetute, a traumi
del sistema nervoso, fino allo stile di vita errato)
che si manifesta più frequentemente con:
●● stanchezza cronica,
●● insonnia,
●● sindrome dell’intestino irritabile,
●● s quilibri del tono dell’umore (ansia, de-
pressione e irritabilità),
●● ciclo doloroso,
●● formicolio a mani e piedi.
Al giorno d’oggi non c’è una cura che permetta
di trattare la malattia, spesso vengono sommi-
nistrati antidolorifici o farmaci che agiscono a
livello locale. Con il passare del tempo, però, la
malattia diventa cronica, rischiando di peggio-
rare non solo i sintomi ma anche la qualità della
vita di chi ne soffre.
I continui studi che vengono portati avanti sulla
malattia, sono però promettenti sull’uso di tec-
niche e rimedi che possono contribuire ad alle-
viare i sintomi, rendendo più vivibile il quotidiano.
70
CURA LO STILE DI VITA
Gli studi dimostrano che un corretto ritmo son-
no-veglia può aiutare a migliorare la malattia:
è importante migliorare la propria routine, cioè
avere orari fissi per andare a dormire e svegliar-
si e, allo stesso tempo, avere un sonno di qualità,
non disturbato. Gli studi sembrano infatti met-
tere in relazione la fibromialgia con le alterazio-
ni del sonno. Durante il giorno è consigliato fare
adeguata attività fisica, che aiuta a ridurre dolore,
affaticamento e rigidità articolari e muscolari. At-
tenzione però a non strafare, perché troppo eser-
cizio fisico può aumentare dolore e stanchezza.
Anche fare attività rilassanti aiuta ad alleviare i
sintomi: secondo le ricerche yoga, meditazione e
mindfulness sono le tecniche che sono di mag-
giore aiuto e conforto per chi soffre di fibromial-
gia, perché agiscono direttamente sulla perce-
zione dell’intensità del dolore.
Per gli appassionati delle discipline orientali, è
utile il tai chi, la pratica cinese che, attraverso
gesti fisici e respirazione, ha benefici a livello fisi-
co ed emotivo. Uno studio condotto su persone
affette da fibromialgia ha dimostrato che i par-
tecipanti che facevano tai chi due volte a setti-
mana per 12 settimane hanno migliorato il son-
no, l’umore e alleviato il dolore.
 medicina olistica
SAME E VITAMINA D PER RITROVARE
IL BENESSERE
LEGGI DI PIÙ
Fibromialgia: i rimedi naturali
Fra i rimedi naturali l’assunzione di SAMe, S-ade-
nosil metionina, una molecola naturale che vie-
ne prodotta dal corpo aiuta ad alleviare i sintomi
quali: dolore, rigidità mattutina, affaticamento.
Nello specifico, secondo gli studi, il SAMe aiuta
Ù PRODOTTI CONSIGLIATI
a ridurre il dolore e a migliorare l’umore, poiché
Cellfood SAMe
stimola la produzione di serotonina, l’ormone del S-adenosil
benessere. metionina.
Fra le vitamine che si stanno rivelando benefiche Soluzione salina
per la malattia c’è la vitamina D: secondo alcuni colloidale
studi la maggior parte delle donne affette da fibro- Eurodream-
mialgia ne è carente. L’assunzione contribuisce a Cellfood
migliorare anche in questo caso la percezione del
dolore, la rigidità e la stanchezza mattutina.

Lipo vitamina D
Romina Rossi Integratore con
vitamina D,
Giornalista pubblicista e Naturopata certificata Rosa Canina
all’Istituto di Medicina Naturale di Urbino fa parte e vitamina E
della redazione di “Vivi Consapevole”. Segue perio- Santé Naturels
dicamente i corsi sui fiori di Bach al Bach Centre in
Inghilterra e contemporaneamente approfondisce
gli studi sui diversi sistemi floreali, sulla fitoterapia
e sull’erboristeria. Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it

71
medicina olistica
RESPIRO BENE
Impariamo a capire i messaggi del nostro albero respiratorio
Lucilla Satanassi, Hubert Bösch, Salvatore Satanassi, Rosa Massari per Remedia Erbe
L’APPARATO RESPIRATORIO:
IL NOSTRO ALBERO INTERIORE
Se si pongono a confronto l’uomo e il vegetale, si
nota come l’uno sia la proiezione speculare rove-
sciata dell’altro. Naso come radice, trachea ed eso-
fago come tronco, bronchi e polmoni come chioma:
l’apparato respiratorio è davvero molto simile a un
albero rovesciato. Ma questo non è l’unico aspetto
che ci accomuna con gli alberi. C’è un altro signifi-
cativo parallelismo: piante e umani respirano l’uno
per l’altro. L’uomo inspira quello che l’albero espira
e viceversa, dando luogo a uno scambio continuo
di sostanze necessarie per la vita: Ossigeno e CO2.
Un atto globale e gratuito di cessione reciproca e
di mutuo sostegno che possiamo definire come un
patto di scambio perpetuo.
NON SOLO E SEMPLICEMENTE ARIA...
Si inizia a vivere con un’inspirazione e si lascia il
corpo con un’espirazione. L’aria che respiriamo
ci tiene tutti uniti, legati e avvolti da soffi di vita.
La immettiamo nei nostri corpi per poi lasciarla
andare, e con essa respiriamo respiri di altri es-
seri umani, animali e piante. Anche la tradizione
yogica ci insegna che il prana, ovvero il principio
vitale che governa tutto l’universo, viene assi-
milato dall’uomo attraverso la pelle e il respiro.
Respirare in modo consapevole permette di rag-
giungere l’unione tra il sé individuale e il cosmo.
Attraverso respiri coscienti, possiamo imparare a
72 ARTICOLO SPONSORIZZATO
conoscerci, aprirci, liberarci da paure e controlli,
diffondendo calma e fluidità nel nostro corpo.
RESPIRARE È METTERE IN RELAZIONE
NOI E L’ALTRO
La nascita è il momento in cui abbandoniamo l’e-
lemento acqua, essenza stessa della vita amnioti-
ca e ci connettiamo con l’elemento aria, unendoci
così al respiro di Madre Terra e aprendo il nostro
corpo alla danza di espansione e contrazione. Le
manifestazioni a carico dell’apparato respiratorio
sono strettamente collegate a questa danza ed
esprimono un conflitto che richiama alla memoria
la separazione dalla madre. Il respiro e le sue ma-
nifestazioni sono in generale la cartina tornasole
della relazione di interdipendenza tra noi stessi e
l’altro: attraverso l’atto di scambio, i polmoni ci
consentono di creare il contatto affettivo e so-
ciale con il nostro ambiente. Respirare a pieni pol-
moni significa accogliere con gratitudine il dono
della vita e lasciar andare senza paura ciò che non
è più necessario. Mai come oggi diventa di vitale
importanza respirare bene attraverso una presa di
coscienza del significato di questo atto.
I MESSAGGI
DEL NOSTRO ALBERO RESPIRATORIO
Le più comuni manifestazioni a carico dell’appa-
rato respiratorio sono lo specchio di ciò che suc-
cede dentro di noi, di ciò che impedisce un armo-
 medicina olistica
nico scambio tra il dare e ricevere. La guarigione
è connessa alla capacità di rimettere la nostra
essenza al suo posto, sperimentando il valore in-
dividuale, la relazione d’amore che ognuno può
vivere con sé stesso e con l’altro.
Il naso è il primo organo di senso che attiviamo
alla nascita per connetterci alla mamma e da più
grandi ci guiderà nelle scelte di persone e dell’am-
biente, esprimendo il rapporto con il potere, l’or-
goglio e la sessualità.
La gola invece è la porta del nostro organismo e le
manifestazioni a suo carico sono legate alla difesa
del mondo interiore da aggressioni esterne e alla
difficoltà di comunicare ed esprimere sentimenti
ed emozioni.
I rami del nostro albero respiratorio, ovvero i bron-
chi e i polmoni, sono il collegamento tra il dentro
e il fuori. Quando questi rami manifestano dei
problemi e il respiro smette di fluire liberamente
e senza sforzi, significa che l’io e l’altro sono en-
trati in conflitto e che c’è uno squilibrio tra mondo
esteriore e mondo interiore, tra il dare e il ricevere.
Il nostro albero respiratorio starà bene se im-
pariamo a stare bene con noi stessi e l’altro, al-
lontanando le emozioni negative, l’aggressività,
la paura e il dolore. Respirare bene ci garantisce
salute e longevità. Prendiamoci cura di noi stessi.

Lucilla Satanassi, Hubert Bösch,

Salvatore Satanassi, Rosa Massari
Naturopati, ricercatori, saggi maestri e divulga-
tori delle virtù delle piante e di una vita in armo-
nia con la natura: sono gli esperti dell’azienda
agricola erboristica Remedia. Mettono a disposi-
zione i loro consigli attraverso approfondimenti,
video, incontri e un servizio di consulenza aperto
a tutti. Visita il sito www.remediaerbe.it e Do-
manda all’esperto.

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Lucilla Satanassi,
Hubert Bösch,
Salvatore Satanassi,
Rosa Massari
Respiro bene
Collana “Quaderni
di Frontiera”
Humus Edizioni

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ARTICOLO SPONSORIZZATO 73
medicina olistica
FAME NERVOSA
Tienila sotto controllo con la Rhodiola e ascolta le tue emozioni
Romina Rossi
S
ei appena tornata da una stressante gior-
nata in ufficio dopo aver litigato con la
solita collega egoista, oppure sei stata
lasciata e soffri tantissimo, o ancora, do-
vendo limitare i contatti e le uscite, la sera non
sai che fare e ti annoi, sei sulle spine per un nuovo
colloquio di lavoro o, infine, hai litigato con tuo
figlio perché non riordina mai le sue cose. Per
sfogare lo stress, la tristezza, la noia, la rabbia e
l’ansia ti butti sul cibo: cioccolato, gelato, pata-
tine, snack, biscotti e salatini... Ricorri a ciò che
chiamano “comfort food”, perché in quel mo-
mento sembra l’unico conforto, un rifugio per
non dover affrontare le emozioni negative, che
sembra aiutare a ritrovare la serenità, ma in re-
altà si tratta di cibo che non nutre, non sazia e
fa cadere in un circolo vizioso: quello della fame
nervosa. Tale disturbo interessa soprattutto le
donne: pare che fra i 16 e i 40 anni tutte l’abbia-
no sperimentata almeno una volta. Il momento
peggiore? La sera, davanti alla TV, o nei week end.
EMOTIONAL EATING: FAME DI EMOZIONI
La fame nervosa (o emotional eating) è molto
diversa dalla fame fisiologica: mentre quest’ul-
74
tima è scatenata da impulsi fisici che partono
dallo stomaco, e che si attivano quando l’organi-
smo ha necessità di nutrienti per poter compiere
le proprie funzioni, la prima parte dalla testa e si
attiva quando ci si trova a dover gestire fattori
psicologici ed emozioni che possono mettere in
difficoltà. Mangiare è un meccanismo piacevole,
che dà soddisfazione e fa sentire meglio, motivo
per cui ci si rifugia nel cibo quando c’è qualcosa
che non va.
Spesso è un atteggiamento inconsapevole, di cui
non ci si rende conto, che rischia però di diven-
tare compulsivo e scatenare effetti collaterali
che si riversano sulla salute fisica ed emotiva:
tale abitudine favorisce l’aumento di peso e an-
che eventuali aumenti di colesterolo e glicemia e
problemi legati al sonno.
Per non parlare dei fattori emotivi, come man-
canza di autostima, frustrazione e disagio psi-
cologico.
ASCOLTA LE EMOZIONI E SCEGLI
COSA MANGIARE
Calmare la fame nervosa e non cadere nei suoi
meccanismi, non è impossibile: il primo passo ri-
 medicina olistica
chiede di ascoltare le proprie emozioni, capire da
dove vengono e accettarle. LEGGI DI PIÙ
Quale emozione si sta cercando di affogare die- Fame nervosa: i rimedi naturali
tro al cibo? Questo permette, piano piano, di
prendere consapevolezza delle proprie emozioni
e di poterle gestire; in caso di aiuto, puoi affidarti Ù PRODOTTI CONSIGLIATI
a un terapeuta.
Anche curare l’alimentazione è un notevole aiu- Fitorodiola
to: evitare di tenere in casa il junk food, permet- Rhodiola rosea
te di limitare gli eccessi. Al suo posto riempi il La pianta
frigorifero con frutta e verdura di stagione e se adattogena in
grado di agire
proprio vuoi tenere in casa qualcosa di sfizioso,
positivamente
da concederti ogni tanto, preparalo tu con ingre- sulla stanchezza
dienti naturali. Solgar
AIUTATI CON I RIMEDI NATURALI
Un aiuto naturale arriva dall’erboristeria: per af-
frontare le difficoltà emotive, la floriterapia è un Stress stop
ottimo aiuto. Puoi scegliere i rimedi in base alle Essenze floreali
emozioni negative che devi affrontare. Per combattere
lo stress
Fra le piante fitoterapiche utili per alleviare la
Australian Bush
fame nervosa c’è la Rhodiola rosea, un adattoge-
Flower Essences
no che agisce riequilibrando il tono dell’umore e
alleviando stress e ansia.
Puoi acquistarli su macrolibrarsi.it

75
medicina olistica

C, D E A: VITAMINE
DELLA SALUTE
Per un sistema immunitario al top aiutati con uno
stile di vita corretto e integratori mirati
Luca Speciani per L’Altra Medicina

C
he si tratti di Covid-19 o di qualunque al-
tro virus influenzale o invernale, i rimedi
naturali che possono aiutarci a sconfig-
gerlo in tempi brevi sono molto simili.
Gli antibiotici non hanno alcuna utilità, se non
nelle complicanze, e gli antivirali, oltre ad avere
pesanti effetti collaterali, hanno dato spesso ri-
sultati alternanti.
Tantomeno serve (ed anzi fa danno) sopprimere
un’eventuale febbre con analgesici o antipiretici.
La febbre è infatti la prima difesa naturale anti-
biotica e antivirale organizzata dal corpo, e an-
drebbe, salvo casi estremi, lasciata lavorare.
Se poi si considera che molto spesso si “cede” alle
lusinghe di un virus proprio perché ci si trova nel-
le condizioni psicofisiche che possono facilitarne
l’insediamento (stanchezza, stress, alimentazio-
ne scorretta, sedentarietà, sovrappeso/sottope-
so, basse difese immunitarie, depressione, uso
e abuso di farmaci, sovraccarico di tossine, età
avanzata, comorbilità ecc.), risulta chiaro come
la prevenzione debba basarsi anche su un lavoro
causale, che rimuova i fattori predisponenti.
10 REGOLE PER VOLERSI BENE
E AMMALARSI MENO
Una particolare attenzione va rivolta a coloro che
fumano. Il fumo infatti rende inattive e disfunzio-
nali le ciglia dell’epitelio ciliato che impediscono
a batteri, virus ed altre particelle di accedere alla
laringe (naso) e al polmone (trachea). Se serve un
consiglio più importante di altri è proprio quello
di non fumare. Ecco dunque qualche regola igie-
nico-nutrizionale per incominciare a volersi bene:
●● mangiare ogni giorno frutta e verdura
fresche e biologiche;

76 ARTICOLO SPONSORIZZATO

Lavorare su stile di vita ed
efficienza immunitaria è il modo
più semplice ed efficace per
difendersi dal Covid-19
●● fare ogni giorno almeno mezz’ora di
corsa/camminata all’aria aperta;
●● non consumare cibi con zuccheri ag-
giunti o farine raffinate;
●● evitare il cibo spazzatura;
●● non fumare;
●● dormire a sufficienza;
●● procurarsi ogni giorno tutte le calorie e
le proteine necessarie;
●● avere una vita sociale e familiare grati-
ficante;
●● combattere lo stress (che è un potente
inibitore immunitario);
●● ridere spesso e non prendersi troppo sul
serio.
A queste è bene aggiungere le regole promosse
dal Ministero della Salute e diramate dagli ordini
provinciali relativamente al lavarsi le mani spes-
so e dopo ogni contatto, allo starnutire senza
arrecare danno a chi ci sta vicino, all’evitare luo-
ghi affollati in cui sia obbligatorio stare a stretto
contatto con molti sconosciuti.
INTEGRAZIONE NATURALE:
I MIGLIORI ALLEATI
Se vogliamo, inoltre, stimolare il nostro sistema
immunitario con l’integrazione naturale, i lavo-
ri scientifici disponibili ad oggi suggeriscono un
apporto regolare o in acuto di:
●● vitamina C: un potente antivirale;
●● vitamina D: antivirale e protettiva nelle
infezioni respiratorie;
●● vitamina A: dotata di un’importante
capacità di risposta antivirale: una sua
carenza riduce le naturali risposte anti-
corpali e impedisce alle cellule natural
killer di esercitare la loro preziosa azio-
ne di pulizia;
●● zinco: efficace se preso nelle prime 24
ore di insorgenza di un raffreddamento;
●● rame: aiuta a prevenire la diffusione del
virus influenzale;
medicina olistica
●● manganese: blocca la capacità di repli-
cazione del virus;
●● fermenti lattici (Lattobacilli) e bifido-
batteri: proteggono l’intestino da bat-
teri e virus patogeni grazie alle loro bat-
teriocine naturali e all’occupazione di
nicchie biologiche;
●● echinacea: un potente antivirale per le
infezioni respiratorie virali;
●● eleuterococco: ha attività antivirale;
●● astragalo: ha un’azione antinfiamma-
toria a livello dei bronchi e una docu-
mentata azione antivirale nell’adulto;
●● propoli: per uso locale, disinfezione,
come spray orale, ha azione antin-
fluenzale;
●● olio di tea tree (Melaleuca alternifo-
lia): inibisce la replicazione virale. Si usa
spesso per sciacqui, gargarismi, o anche
in gocce.
In questo periodo, inoltre, vi sono crescenti se-
gnalazioni di situazioni di stress o depressione da
“prigionia” forzata o da distanziamento sociale
obbligato.
Un aiuto può venire da:
●● Whitania somnifera, che ha un’azione
mirata verso stress e agitazione, sia per
prevenire questi disturbi che per ridur-
ne i sintomi;
●● Curcuma (Curcuma longa): si utiliz-
za la curcumina per aumentare il DHA
nel cervello contro agitazione e ansia
nell’adulto.
Il Covid-19 si combatte a casa ben prima che in
ospedale. Più del 90% delle persone che con-
traggono il virus non presenta alcun sintomo.
Lavorare su stile di vita ed efficienza immuni-
taria è il modo più semplice ed efficace per di-
fendersi dal Covid-19, come da qualunque altra
patologia invernale.
Luca Speciani
Medico chirurgo, dottore in Scienze agrarie, Ma-
ster in Nutrizione e Dietetica, direttore del mensi-
le “L’Altra Medicina”.
www.dietagift.it
www.medicinadisegnale.it
www.signalmedicineacademy.com
ARTICOLO SPONSORIZZATO 77
 medicina olistica

78
79
medicina olistica
benessere

PIANTE AMICHE
DEI BRONCHI
Castagno, enula, faggio, grindelia e timo
proteggono le vie respiratorie in inverno
Martino Giorgini

L’
apparato respiratorio è costituito da
una serie di organi cavi – le vie aeree – e
da due organi pieni – i polmoni. I primi,
naso, faringe, laringe, trachea e bronchi,
sono deputati al trasporto dell’aria dall’ambien-
te esterno ai polmoni; questi ultimi, invece, sono
il luogo in cui avvengono gli scambi gassosi tra
aria e sangue.
A loro volta, le vie aeree vengono suddivise in
“superiori” (naso, faringe e laringe) e “inferiori”
(trachea e bronchi).
I bronchi sono due grossi rami divergenti che,
uno a destra e uno a sinistra, penetrano e si dira-
dano nei corrispettivi polmoni. La progressiva
ramificazione dell’albero bronchiale fa sì che
sorgano tronchi sempre più stretti, dove l’a-
ria si muove più velocemente rispetto ai tron-
chi più grandi. I bronchi sono un organo fon-
damentale per lo scambio dei gas durante il
processo di respirazione esterna. Quando si in-
spira, l’aria penetra dal naso e arriva ai bronchi
dopo aver percorso faringe, laringe e trachea;
dai bronchi principali e secondari, l’aria passa
infine nei bronchioli e giunge negli alveoli pol-
monari, dove avviene lo scambio dei gas con i
capillari che li circondano.

80 ARTICOLO SPONSORIZZATO

QUALI PROBLEMATICHE POSSONO
COINVOLGERLI?
Durante l’autunno e l’inverno, è possibile che sor-
gano delle infiammazioni a carico della mucosa
dell’albero bronchiale con ulteriore presenza di
tosse e abbondante secrezione di catarro. Infatti,
l’epitelio che riveste la parete bronchiale è prov-
visto di ciglia vibratili il cui movimento continuo
crea un flusso di muco verso l’esterno, liberando
i bronchi dalle impurità che penetrano. L’infiam-
mazione mette in crisi questa attività, incremen-
tando la produzione di muco e, soprattutto, ridu-
cendo il movimento delle ciglia che non riescono
più a trasportare fuori il catarro in eccesso.
Le infezioni ai bronchi (chiamate, in questo caso,
bronchiti) si verificano a causa di virus o batteri che
proliferano negli ambienti chiusi, dove l’eccessivo
riscaldamento provoca la secchezza delle mucose
che, quindi, non riescono a svolgere la loro funzione.
QUALI MISURE SI POSSONO PRENDERE?
Qualora ci si trovi di fronte a una bronchite, oc-
correrà intervenire su quelli che sono i sintomi:
per esempio, una tosse grassa potrà essere mi-
gliorata con prodotti espettoranti naturali. Tra
le piante impiegate per la formulazione di questa
tipologia di preparati, si segnalano il Castagno,
il Faggio e l’Enula, che sono note per favori-
benessere
re la fluidità delle secrezioni bronchiali; un’erba
come la Grindelia, invece, presenta una «azione
spasmolitica» e rientra «nella composizione di
formulazioni atte a curare bronchiti acute» (E.
Campanini, Dizionario di fitoterapia e piante
medicinali, Milano 2012).
Accanto a queste, va anche ricordato il Timo poi-
ché esso agisce come «antitussivo, antisettico vie
aeree, spasmolitico» (La fitoterapia in uno sguar-
do, a cura di F. Capasso, G. Grandolini, R. Pescitelli,
Milano 2008), rivelandosi quindi un valido ingre-
diente per la composizione di integratori alimen-
tari con le finalità precedentemente menzionate.
L’obiettivo finale sarà quindi quello di rendere il ca-
tarro meno vischioso, aumentandone la liquidità,
nonché favorendo il movimento delle ciglia vibratili
e limitando l’irritazione delle pareti bronchiali.
Martino Giorgini
(Cervia, 31 ottobre 1950) è chimico, biologo (laurea
conseguita nel 1974 presso l’Università degli Studi
di Bologna), erborista, ricercatore e imprenditore.
Nel 1977 fonda la Vis Medicatrix Naturae, ditta che
attualmente produce in Marradi (FIRENZE), con
erbe, minerali, vitamine e nutrimenti, integratori
alimentari e cosmetici naturali, commercializzati
in Italia e in Europa. La filosofia aziendale ruota at-
torno al concetto di energia di vita che, venendo
estratta dalle erbe assieme al fitocomplesso, ren-
de i prodotti inimitabili.
Per contatti
www.drgiorgini.it
800 911 939; dal Lunedì al Venerdì 09:00 – 13:00 /
14:30 – 18:00 (Consumatori)
800 180 631; dal Lunedì al Venerdì 09:00 – 13:00
/14:30 – 18:00 (Rivenditori)
ARTICOLO SPONSORIZZATO 81
benessere
WAKAME: PER
CHE COSA FA BENE?
L’alga bruna Undaria Pinnatifida, meglio conosciuta come Wakame,
lenisce i bruciori di stomaco e rafforza unghie e capelli
La Redazione di Consonni Bioalghe
L
e alghe brune sono note per le loro pro-
prietà dimagranti. La più famosa è il Fucus,
conosciuta anche con il nome di Quer-
cia marina. Avrete anche sentito parlare
dell’alga Kelp o Laminaria.
Queste alghe devono le loro proprietà dimagran-
ti soprattutto alla massiccia presenza di iodio, un
oligoelemento disciolto nell’acqua marina che
si concentra nelle alghe e che stimola la tiroide
favorendo l’innalzamento del livello metabolico.
Non tutte le persone tollerano lo iodio ad elevate
concentrazioni, perché potrebbe provocare ner-
vosismo, agitazione, ansia, insonnia, tachicardia
e picchi pressori per chi già soffre di ipertensione.
BRUCIA IL GRASSO ADDOMINALE
In questo articolo parliamo dell’alga Undaria
Pinnatifida, meglio conosciuta come Wakame,
un’alga bruna che presenta una concentrazione
di iodio decisamente inferiore rispetto alle altre
e per questo viene ben tollerata dalla maggior
parte delle persone che ne fanno uso.
Il nostro fabbisogno di iodio giornaliero è di circa
200 microgrammi, una quantità che si raggiunge
82 ARTICOLO SPONSORIZZATO
assumendo circa un grammo di alga Undaria. Ma
la particolarità di quest’alga non è lo iodio, bensì la
fucoxantina, un pigmento naturale che favorisce la
combustione del grasso bianco addominale all’in-
terno delle cellule: uno studio condotto presso
l’Università di Hokkaido dimostra la perdita di peso
corporeo in soggetti obesi nell’arco di 16 settimane.
UN GASTROPROTETTORE NATURALE
Ma non parliamo solo di proprietà dimagranti.
Questa è una delle più interessanti e versatili al-
ghe in tutto il panorama dei vegetali marini.
L’alga Undaria contiene anche dei particolari gel
che hanno la capacità di ridurre l’acidità gastri-
ca proteggendo l’esofago dal reflusso e di lenire
le mucose gastriche infiammate e ulcerate. Due
o tre compresse di Undaria sono in grado di agi-
re immediatamente ed efficacemente contro il
bruciore di stomaco senza bisogno di ricorrere
ad alcun farmaco. L’alga Undaria è anche utile
per la salute dei capelli che sono composti pre-
valentemente da cheratina, una proteina che il
nostro organismo potrebbe non essere in grado
di produrre efficacemente.

Nelle situazioni in cui i capelli sono fragili, sfibrati o
cadano troppo facilmente può venirci in soccorso
l’alga Undaria, la cui ricchezza di sostanze nutritive
– come gli aminoacidi essenziali cisteina e lisina, le
vitamine A, E, H, B5, B12, l’acido folico, i PABA, il ferro
e lo zinco – favoriscono la produzione di cheratina.
Undaria pinnatifida è efficace a piccole dosi: è
sufficiente infatti assumerne meno di due gram-
mi al giorno (6 compresse) per ottenere i benefici
attesi, purché le caratteristiche originali dell’al-
ga disidratata non siano state compromesse da
trattamenti termici o altre forme di sintesi.
benessere
Consonni Bioalghe
Lo scopo della nostra attività è quello di valo-
rizzare le alghe come risorsa, in particolare dal
punto di vista alimentare, non solo per i benefici
legati alla salute, ma anche per l’impatto socia-
le, etico ed ecologico che la diffusione del con-
sumo alimentare delle alghe comporterà nel
tempo a venire.
Consonni Bioalghe Srls
Tel. 02.4987378 – 334.2745295
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benessere

VITAMINA D3
E SPIRULINA
Ottimi ricostituenti per l’organismo,
ti aiutano a tenere lontani virus e batteri
La Redazione di Natur

M
ai come quest’anno è necessario po-
tenziare il nostro sistema immunitario
e proprio per aiutare il corpo a difen-
dersi adeguatamente, rinforzare le no-
stre difese e dargli sostegno e vigore, la natura ci
viene in soccorso fornendoci tutto ciò di cui ab-
biamo bisogno come ad esempio la Vitamina D3
e la microalga Spirulina.
VITAMINA D: PERCHÉ INTEGRARLA?
La Vitamina D3 è estremamente preziosa: non
solo è essenziale per il benessere delle nostre
ossa e per la prevenzione di condizioni quali ra-
chitisimo, osteoporosi, osteopenia, ma è in grado
di rinforzare il nostro sistema immunitario atti-
vando tutte le cellule immunocompetenti.
La carenza della vitamina D3 può condizionare la
reattività del nostro sistema immunitario, esponen-
doci maggiormente all’attacco di virus e batteri.
È preferibile integrare la vitamina D nella sua for-
ma maggiormente biodisponibile, ovvero come
colecalciferolo (D3) e optare per dosaggi con
buone concentrazioni, come ad esempio quello
di 2000 U.I. (unità internazionali), da assumere
giornalmente.
L’integrazione con la vitamina D è importante so-
prattutto nel periodo invernale, quando il nostro
corpo ne produce in quantità minore vista la di-
minuzione delle ore di luce nell’arco della giorna-
ta e la relativa possibilità di esporci ad esse.
Altri fattori importanti al fine di valutare un’inte-
grazione di vitamina D sono una dieta squilibrata
o carente di nutrienti, o la presenza di patologie
a carico dei reni e del fegato, disturbi che impe-
discono al nostro corpo di convertire le vitamine
nella loro forma biologicamente più attiva. Inol-
tre la sintesi endogena della vitamina D da par-

84 ARTICOLO SPONSORIZZATO
 benessere
te del nostro organismo si riduce gradualmente da coltivazioni ecosostenibili e certificate BIO
con l’avanzare dell’età, quindi, con il passare degli dall’India. Il prodotto “Spirulina Extra” ha ottenu-
anni, la sua integrazione diviene indispensabile. to le certificazioni kosher e halal.
Esistono in natura diverse fonti di vitamina D3:
può essere estratta dalla lanolina (è la forma
ideale per chi segue una dieta vegetariana) op- Viridian Nutrition by Natur
pure dai licheni (più adatta a chi segue una dieta Linea di integratori alimentari formulati con ingre-
vegana). dienti naturali al 100%, senza l’uso di OGM, zuccheri
aggiunti, coloranti o additivi.
SPIRULINA: SUPERFOOD E SUPER L’azienda si distingue per il rispetto dell’ambiente e
RICOSTITUENTE si impegna quotidianamente per ottenere un mini-
mo impatto ambientale: il 40% dei prodotti ha certi-
Per sostenere lo stress psicofisico che la situa-
ficazione biologica oltre di eco-compatibilità.
zione perticolarmente delicata che stiamo vi- Per questo motivo, Viridian riduce al minimo gli im-
vendo ci procura, la natura ci viene in soccorso ballaggi e predilige materiali di riciclo.
anche con l’alga Spirulina che veniva utilizzata www.natur.it
come alimento già ai tempi degli Aztechi.
La Spirulina è una microalga verde-azzurra e vie-
ne considerata un vero e proprio superfood per
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via del suo profilo nutrizionale, tra i più ricchi Vitamin D3 2000 Ui
del pianeta. Grazie alle sue numerose proprietà Integratore in
terapeutiche e nutrizionali è un potente ricosti- Capsule
tuente a sostegno dell’organismo. È quindi mol- Naturalmente estratta
to efficace quando ci sentiamo stanchi, spossati, da Licheni
facimente irritabili e senza energia. Viridian by Natur
La Spirulina risulta estremamente digeribile e as- Confezione: 60 capsule
similabile e contiene: vegetali da 140 mg - 8,4 g
●● tutte le vitamine del gruppo B; Spirulina Extra
●● le vitamine A, D e K; Microalga verde-azzurra,
che grazie alle sue numero-
●● gli acidi grassi essenziali (omega 3 e se proprietà terapeutiche
omega 6) e nutrizionali è utile per la
●● sali minerali come ferro, manganese, sua azione di sostegno e
calcio, iodio, magnesio e potassio. come ricostituente dell’or-
ganismo
L’alga stimola inoltre il sistema immunitario gra- Viridian by Natur
zie alla presenza di composti bioattivi. L’azienda Confezione: 60 tavolette
Viridian ci propone una Spirulina che proviene
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ARTICOLO SPONSORIZZATO 85
benessere

PROPOLI E SEMI
DI POMPELMO
La sinergia naturale contro l’inverno: insieme formano un perfetto
connubio, che ci aiuta ad affrontare i disturbi da raffreddamento
La Redazione di Bios Line

L’
arrivo della stagione fredda crea condi-
zioni ambientali che possono aumentare
il rischio di entrare in contatto con virus e
batteri, responsabili dei principali disturbi
invernali. In inverno, inoltre, la minore attività fi-
sica e una dieta meno ricca di frutta e verdura, ci
espongono maggiormente al rischio di contagio;
si possono presentare così i sintomi da raffredda-
mento: naso chiuso, raucedine, voce bassa, sen-
sazione di testa pesante o malessere generale.
COSA SAPPIAMO DELLA PROPOLI?
La Propoli è da sempre la grande protagonista dei
nostri inverni, ma cosa sappiamo di lei? È una so-

86 ARTICOLO SPONSORIZZATO

stanza cero-resinosa che le api elaborano dalle
resine raccolte sulle gemme di vari alberi e per
questo concentra in sé tutti di elementi fun-
zionali prodotti dalla pianta. Il suo nome deriva
dal greco pro “in difesa” e polis “città”: è usata
infatti dalle api per rivestire le pareti dell’alvea-
re, lucidare le cellette dove vengono deposte le
uova, sigillare fessure.
La sua funzione igienica e protettiva è dovuta
al suo particolare contenuto di resine, cere, oli
essenziali, derivati dell’acido benzoico e cinna-
mico, flavonoidi come crisina, pinocimbrina e
galangina.
La composizione della Propoli cambia conti-
nuamente, così come cambia il suo colore, dal
bruno giallognolo o rossiccio, a seconda delle
stagioni e dell’habitat in cui vivono le api ed è
sempre diversa proprio perché è il prodotto di
un laboratorio vivente.
L’elemento distintivo comunque è una partico-
lare composizione di polifenoli, tra i quali spic-
ca la Galangina, che si ritrova in alta quantità in
estratti di Propoli di qualità.
benessere
SEMI DI POMPELMO: PREZIOSI ALLEATI
Per le sue proprietà ben si associa all’attività an-
tiossidante delle sostanze contenute invece nei
semi di Pompelmo: bioflavonoidi, caratteristici
degli agrumi, come l’esperidina, il canferolo e la
naringina, quest’ultima responsabile del sapore
amaro dei semi.
La naringina ingerita viene poi trasformata
nell’intestino dalla microflora intestinale in na-
ringenina e quindi assorbita.
Le proprietà dei semi di Pompelmo si scopriro-
no casualmente nei primi anni Ottanta sempli-
cemente osservando che, venendo mescolati
a materiale di compostaggio, ne impedivano la
fermentazione e la decomposizione. Successi-
vamente l’estratto dei semi di Pompelmo è stato
oggetto di studi che ne hanno dimostrato scien-
tificamente l’attività.
Da diversi anni possiamo usufruire di prodotti
che contengono la preziosa associazione Propoli
e semi di Pompelmo: i due elementi naturali in-
sieme costituiscono la base delle composizioni
dei prodotti della Linea Apix, che ci aiuta a fron-
teggiare i disturbi invernali.
ARTICOLO SPONSORIZZATO 87
benessere
COLORE DELICATO
E SOSTENIBILE!
Come scegliere una tinta delicata,
ma che copra con efficacia i capelli bianchi
La Redazione di Herbatint
L
e tinte per capelli sono tra i cosmetici più uti-
lizzati e venduti. La tipologia predominante
è senza dubbio quella della colorazione per-
manente o colorazione a ossidazione, il cui
principio di funzionamento prevede che i pigmenti
coloranti penetrino all’interno della fibra capillare
modificando il colore naturale. La copertura dei ca-
pelli bianchi è garantita, è possibile scegliere tra un
range di colori più o meno ampio a seconda del co-
lore di partenza e schiarire il proprio tono naturale.
Questo tipo di colorazioni ci conquista per efficacia,
durata del colore e facilità di impiego.
Ma i prodotti, come sempre, non sono tutti uguali:
se alla praticità vogliamo unire il rispetto di cute e
capelli, possiamo scegliere un prodotto che oltre
al risultato privilegia la tolleranza cutanea e l’inte-
grità della fibra capillare. Le caratteristiche più co-
muni di queste colorazioni delicate sono l’assenza
di ammoniaca, resorcina, alcool o fragranze, l’uti-
lizzazione limitata di pigmenti chimici (potenziali
irritanti) e la presenza di estratti vegetali attenta-
mente selezionati e preferibilmente biologici, che
conferiscono idratazione, nutrimento e protezione.
Tutti questi aspetti sono importanti per scegliere la
propria colorazione, così come le certificazioni e le
attestazioni di tollerabilità che il prodotto riporta.
88 ARTICOLO SPONSORIZZATO
Utilizzare questi criteri di scelta è il primo passo per
l’acquisto di una colorazione permanente che pro-
muova un concetto di bellezza e di benessere. Il Gel
Colorante Permanente Herbatint rispetta al 100%
queste caratteristiche, con una formula delicata
testata dermatologicamente su pelle sensibile che
copre efficacemente e in maniera duratura i capelli
bianchi, con un effetto colore decisamente natu-
rale. Il packaging è inoltre multiuso evitando inutili
sprechi!
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yoga
YOGA, IL MISTERO
DIETRO 4 LETTERE
Nel corso dei secoli la parola ha cambiato
significato modificandosi via via
Alberto Vezzani per Yogare
H
ai già sentito parlare del significato del
termine “yoga”? Pensi che significhi
unione di qualcosa?
Nel corso del suo sviluppo storico ha at-
traversato varie fasi culturali, scuole di pensiero,
interpretazioni, incomprensioni e critiche. Se do-
vessimo dire cosa significava al tempo dei “veda”
scopriremmo che non era associato a una pratica
spirituale, ma usato in battaglia per “connette-
re” il carro da guerra ai cavalli. Le prime tracce le
troviamo nella più antica scrittura sanscrita, il
Rig Veda, tra XV e XII sec. a.C. e fanno riferimento
all’utilizzo di un tipo di meditazione visionaria e
a un celebre inno, che sembra rimandare a una
tradizione mistica simile a quelle degli yogi delle
epoche successive. Sempre nel Rig Veda la ritro-
viamo in riferimento al carro da guerra a cui sono
aggiogati i cavalli (da cui il termine “giogo”). Nei
testi della tradizione yogica, sono state trova-
te almeno 22 definizioni differenti del termine:
nella scrittura più studiata al mondo, i famosi
“Yoga Sutra di Patanjali”, yoga significa separa-
zione, l’opposto di unione. Patanjali insegna a se-
parare la materia dallo spirito, molto diverso da
92 ARTICOLO SPONSORIZZATO
altre tradizioni quali “l’Advaita Vedanta” e il “Tan-
tra non duale”, che integrano questi due aspetti
fondamentali dell’esistenza.
Come puoi intravedere, il significato dietro queste
4 potenti lettere non è qualcosa di fermo e uguale
a se stesso, giusto solo in un modo, ma qualcosa
che muta, evolve e si adatta fin da subito e che ha
almeno più di un’unica opzione possibile.
COSA SIGNIFICA YOGA OGGI
Negli ultimi trent’anni sono stati fatti studi ap-
profonditi, oggi sappiamo che “Yoga” è un ter-
mine sanscrito dalla portata semantica ampia:
nell’uso ordinario può significare l’atto di con-
giungere o unire; uno strumento, un metodo o
una via; il profitto o la ricchezza; un trucco o un
inganno; un’impresa o un affare; l’atto di mesco-
lare, di mettere insieme o di ordinare; l’idoneità,
la diligenza e perfino la magia.
Nell’ambito della realizzazione spirituale, lo yoga
può essere visto sia come “le pratiche dello yoga”
ma anche come l’obiettivo delle pratiche; in altre
parole, fare yoga allo scopo di riscoprire lo sta-
to interiore di yoga. Quindi lo yoga è sia lo stato
interiore di costante presenza e gioioso appaga-

mento, ma anche le pratiche che progressivamen-
te conducono al dimorare nella propria vera natura
dell’essere. Qualcuno dice che vi sia un solo vero
yoga. Alcune scuole si fregiano di insegnarlo, come
se ve ne fosse uno originale, dimenticando le carat-
teristiche di adattamento e cambiamento dietro a
queste 4 lettere.
Negli ultimi 150 anni ha subito nuovi e importan-
ti sviluppi, tanto in India quanto fuori, sviluppi che
sono la risposta ai processi di globalizzazione e mo-
dernizzazione. Oggi esistono molteplici scuole di
yoga e ne nascono sempre di più da quando è arri-
vato in Occidente, aprendo un nuovo capitolo che
lo ha reso patrimonio universale alla portata di tutti.
È proprio questo che facciamo a Yogare, unire e
yoga
connettere sotto un unico portale le visioni plu-
rali che stanno dietro a queste 4 lettere, per per-
metterti di scoprire o incontrare quella che più si
connette a te.
Alberto Vezzani
È uno dei quattro Certified Advanced Teacher Trai-
ner presenti in Italia per l’Anusara® yoga.
Dedito allo yoga in tutti i suoi aspetti tradizionali
dal 2004, ha vissuto negli ashram della sua guru
in India e in America. Insegna a Reggio Emilia; tie-
ne corsi, training per insegnanti in Italia e ritiri in
India. È ideatore e creatore del sito Yogare.eu, il
primo studio di yoga on-line in Italia.

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yoga
21 GIORNI
PER MEDITARE
Imparare a meditare è semplice: basta un pizzico di costanza
La Redazione di Yoga Journal
S
i sente tanto parlare dei benefici della
meditazione e di come essa aiuti a essere
meno ansiosi, meglio concentrati e, in ge-
nerale, più felici. Ma a volte l’idea di inizia-
re a praticare questa disciplina può creare un po’
d’ansia, perché si teme di non esservi ‘portati’. La
buona notizia? Chiunque può meditare con suc-
cesso, ottenendo tutti i benefici di questo stra-
ordinario addestramento mentale.
SFATIAMO QUALCHE MITO
«Ci vuole un’indole meditativa per meditare».
«Non sono paziente, non mi va di sedermi e stare
fermo».
«Non riesco a staccare il cervello, sto sempre a pen-
sare alle commissioni da fare, alle rogne sul lavoro».
«Se chiudo gli occhi per meditare, mi addormen-
to sicuro».
«Non ho il fisico asciutto ed elastico per incastra-
re le gambe nella posizione del loto».
«Mi fa male la schiena se siedo per terra. Sono
sempre di corsa, non ho tempo».
94 ARTICOLO SPONSORIZZATO
Queste sono le scuse che usiamo per dirci che la
meditazione non fa per noi, che in fondo va bene
così, anche se non diamo risposta al nostro biso-
gno di pace e spazio interiore. E invece non è vero:
sono solo condizionamenti mentali. Perché per
meditare bastano pochi minuti, e si può trovare il
modo di incastrarli anche nelle giornate più pie-
ne. Perché tutti siamo capaci di meditare se ci la-
sciamo accompagnare nella pratica e impariamo
“come si fa”: è solo questione di esercizio. Perché
la meditazione non richiede nessuna agilità; si può
fare seduti per terra o su una sedia, comodi.
BASTANO 21 GIORNI
Questo è quanto serve per trasformare una
vecchia immagine mentale e creare una nuova
abitudine. Incominciando da un solo minuto e
aumentando, in progressione, di un minuto alla
volta per 3 settimane. La maggior parte delle
persone è convinta di non disporre di un quarto
d’ora al giorno per fermarsi e non fare nulla, cre-
de di dover fare sempre di più, in sempre meno

tempo. Una convinzione errata, perché la pratica
meditativa richiede più costanza che tempo, e
sicuramente porta via meno minuti di quelli che
quotidianamente impieghiamo per girovagare su
Facebook o distrarci con attività ritenute ripo-
santi. Il segreto per imparare, gradualmente, a
meditare è iniziare il primo giorno con solamente
un minuto. Il secondo due minuti. Il terzo tre mi-
nuti e così via, un minuto in più ogni giorno, fino
ad arrivare a ventuno minuti in ventuno giorni. La
magia della meditazione? Quando arrivi alla fine,
ventuno minuti volano esattamente come vola-
va il minuto del primo giorno, in un attimo.
PER INIZIARE
Ogni meditazione comincia sedendosi in un luogo
tranquillo – appartato e protetto da elementi di-
sturbanti – e assumendo una posizione adeguata,
che consenta di rimanere immobili senza provare
disagio. A tale scopo, è necessario che la colonna
vertebrale sia ben sostenuta. Puoi scegliere di me-
Sperimenta il respiro
In qualsiasi momento di stress, porta l’attenzione
sul respiro e sperimenta come l’inspirazione lenta,
consapevole e profonda distenda il torace dimi-
nuendo le tensioni che si sviluppano nei muscoli in-
tercostali. L’espirazione prolungata, invece, rilassa
l’addome apportando un immediato e prolungato
sollievo. Il risultato è una defatigazione psicofisica
che ti consente di recuperare subito energia e cal-
ma. Osserva la tua inspirazione, osserva la tua espi-
razione e, tra l’una e l’altra, lascia dei piccoli tempi
vuoti, in cui non far niente se non osservare quando
il corpo, da solo, inizierà il nuovo respiro.
yoga
ditare seduto su una sedia o a gambe incrociate,
l’importante è trovare la “tua” posizione, cioè quel-
la in cui riesci a tenere la spina dorsale dritta ma
non rigida e le spalle aperte, ma sciolte e rilassate.
La tua mente non si comporterà come un agnellino
mansueto, ma come un cavallo che sgroppa. Ti farà
provare diversi tipi di disagio corporeo, dal prurito
ai doloretti, fino alle sensazioni sgradevoli di formi-
colio alle gambe. Troverà un sacco di scuse per farti
saltare qualche appuntamento con la pratica e ti
bombarderà di pensieri che spaccerà per priori-
tari. Riconosci questi segnali come espressione
della sua istintiva resistenza all’addestramento.
Per favorire l’installazione della nuova abitudine,
scegli un momento della giornata in cui praticare
e fai in modo che sia più o meno sempre lo stes-
so. Medita preferibilmente di mattino, appena
sveglio, prima di colazione; magari approfittando
dei momenti di pace in cui tutti dormono ancora.
Incomincerai la giornata col piede giusto.
Ricorda: stai iniziando un processo in cui impa-
rerai a gestire in modo più consapevole, libero e
sereno i tuoi pensieri e le tue emozioni, ma l’ele-
mento chiave è la costanza.
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Meditazione facile
per umani indaffarati
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giorno
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ARTICOLO SPONSORIZZATO 95
nutrire lo spirito

SELVAGGIA COME
UNA DONNA
Storie di donne che hanno ascoltato la loro voce interiore
e realizzato la loro vocazione
Giulia Sama e Beatrice Pacchioni

S
crivere sulla donna selvaggia. Che onore e
che onere allo stesso tempo. Ecco che ap-
paiono ai nostri occhi le donne selvagge
che conosciamo, che camminano al ritmo
della luna e che sono come un branco a cui fare
riferimento, soprattutto quando ricerchiamo noi
stesse nel buio dell’inconscio, che spesso è più
fitto di una selva incustodita da anni.
Sembrano eroine di altri tempi, hanno il tem-
peramento delle Amazzoni e la femminilità di
Afrodite, l’indipendenza di Artemide ma l’istinto
materno di Demetra, la saggezza di Atena e la cu-
riosità di Persefone, ma sono tutt’altro che per-
sonaggi mitologici.
Pensiamo a L., che da sempre ha scandito la sua
vita a ritmo delle stagioni, della ritualità, del mi-
grare degli uccelli selvatici, vivendo con ciò che
madre natura offre trasformandolo in cure pre-
ziose. A lei, che conosce l’arte arcaica di ascolta-

96

re e tramandare, che conosce la forza dei venti e
la ciclicità delle stelle, l’alchimia delle erbe spon-
tanee e curative e che sa intessere intenti con
sguardo lontano.
Pensiamo a G., donna di rara bellezza e consape-
volezza di sé, cosciente di essere creatura divina
e custode del Sentire, dote ormai dimenticata,
ma fulcro e focolare dell’essere donna selvaggia.
A lei, che sa unire studio, intuito e amore per il
risveglio delle donne che ha accanto, perché ri-
conosce che la forza della lupa sta nel branco e la
forza del branco sta nella lupa.
Pensiamo a B. che, dopo aver intrapreso un per-
corso di studi convenzionale sulla nascita, ha ca-
pito che “venire al mondo e dare alla luce” sono
manifestazioni sacre da riscoprire e ridonare
all’umanità perché “il mondo guarirà una nascita
gentile alla volta”.
A lei, che evolve condividendo con altre donne
il percorso di riscoperta e coscienza della propria
femminilità selvaggia, del potere ciclico della
“matrice uterina” e di essere creature estrema-
mente connesse con i ritmi lunari e del cosmo.
Pensiamo a E., che sa cogliere la sacralità in ogni
momento della giornata, che guarda alle mani-
festazioni del suo corpo con estrema attenzione
e amore, che celebra sempre i suoi antenati con
rispetto e devozione. A lei, che benedice le tappe
della sua vita onorando le stagioni della terra e
che, con indomabile ricerca e curiosità, sa porta-
re conoscenze arcaiche al branco in cerchio.
Pensiamo a D., che da quando la conosciamo non
l’abbiamo mai vista scendere a compromessi con
gli schemi imposti da una società patriarcale e
conformista, che dedica la sua vita allo studio e
alla condivisione di un’educazione che si adatti
alle caratteristiche e alle predisposizioni di ogni
bambino e non viceversa…
A lei, che ha scelto di accompagnare l’evoluzio-
ne di se stessa e della sua prole, scegliendo un
viaggio nomade al posto di una tana sicura, nel-
la completa fiducia di incontrare anime affini sui
suoi passi.
Pensiamo alle donne che abbiamo incontrato ieri
sull’autobus, che fanno i salti mortali per mandare
i figli in una scuola che non imponga schemi rigi-
di e standardizzati, oggi anche freddi e sterili, per
portarli in un luogo che insegni la ricchezza della
bio-diversità, delle persone così come quella della
natura, i ritmi biologici, la geometria a partire dalla
nutrire lo spirito
forma delle foglie, i colori e l’arte dalle sfumature
dell’autunno, la poesia del fruscio del vento.
Pensiamo ai cerchi di luna nuova che guidiamo in-
sieme ogni 28 giorni con donne che hanno scel-
to di diventare più consapevoli, che si svegliano
all’alba per goderne i benefici e per dedicarsi tem-
po e spazio, che scelgono di tagliare i rami secchi
della loro vita per permettere ai nuovi germogli di
nascere e che sono sempre più in ascolto di quella
vocina interiore che sussurra loro come la strada
non sia sempre quella più battuta, ma poche trac-
ce in mezzo al bosco. Pensiamo a quante ancora
non abbiamo incontrato e a quelle che non abbia-
mo lo spazio per raccontarvi. Ecco, queste per noi
sono tutte donne selvagge, nessuno potrà dire
che siano storie irreali di due campagnole stralu-
nate; ve le possiamo presentare una ad una e sarà
come trovarvi di fronte ad una lupa che vi guarda
dritto negli occhi.
Potrete tornare a casa e fare finta di niente, ma
rimarrà per sempre un brivido sulla vostra pelle e
un richiamo nel vostro cuore.
Ù LIBRI CONSIGLIATI
Clarissa Pinkola
Estés
Donne che
Corrono coi Lupi
Pickwick, 1993
Maura Gancitano,
Andrea Colamedici
Liberati della
Brava Bambina
Otto storie per fiorire
Harper Collins, 2019
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Giulia Sama
Naturopata in cammino verso un femminile cosciente.
naturopatianewmoon@gmail.com
Beatrice Pacchioni
Ostetrica in cammino verso un femminile cosciente.
beatrice.pacchioni@gmail.com
97
nutrire lo spirito
BATTITO
ANIMALE
La connessione con gli spiriti
animali ci libera dal controllo
della mente iper-razionale
Selene Calloni Williams
«C
ome la Natura, anche tu sei l’in-
sieme di più parti» mi disse anni fa
Michael Williams, il mio maestro
di yoga sciamanico, mentre cam-
minavamo nel frastuono delle vie di Colombo, in
Sri Lanka. «In te – aggiunse – c’è il tuo spirito ani-
male, il tuo spirito bambino, il tuo spirito guer-
riero, il tuo spirito magico, il tuo spirito logico
(quello che ha prevalso nella tua società), il tuo
spirito romantico (quello che io chiamo la dama),
il tuo spirito creativo (quello che io chiamo il ge-
nio) e, infine, il tuo spirito guida, il tuo maestro
interiore. Per realizzare te stessa devi realizzare
innanzitutto il completamento e la gioia di ogni
aspetto della tua anima, ovvero di ogni spirito
che ti compone. Finché il tuo spirito selvaggio,
o la bambina, o l’animale, o il mago, sono feriti,
sofferenti, imprigionati, tu non puoi pervenire
alla tua realizzazione».
CEMENTIFICAZIONE
E DEFORESTAZIONE DELL’ANIMA
Nella nostra società ancora orientata all’antro-
pocentrismo, la Natura viene considerata come
qualcosa da sfruttare e da alterare. La cementifi-
cazione e la deforestazione sono solo due aspetti
nefasti collegati al dominante paradigma antro-
pocentrico, le cui conseguenze sono sotto gli
occhi di tutti. Tutto ciò deriva dalla separazione
dell’essere umano dal divino. Ci siamo allonta-
nati dal sacro e abbiamo spezzato il legame tra
mondo umano e mondo spirituale. L’esistenza
stessa è il prodotto della relazione d’amore tra
uomo e Dio. In questa relazione d’amore, umano
98
e divino sono uno il riflesso dell’altro e l’esisten-
za, che dalla loro unione scaturisce, è essa stessa
riflesso, immagine.
Gli spiriti che ci influenzano più da vicino sono
quelli del clan famigliare, del proprio spirito gui-
da e del proprio spirito animale. Ciò che ci accade
è frutto della relazione tra noi e gli spiriti. Quin-
di dalla qualità di questa relazione conseguono
successi o fallimenti, gioie o sofferenze. Spiriti
adirati, depressi, impauriti vanno pacificati.
IL SIMBOLISMO DEGLI SPIRITI ANIMALI
Secondo la prospettiva simbolico-immaginale e
secondo lo sciamanismo noi viviamo il medesimo
destino della Terra e degli animali che la popo-
lano. Dissociarci dalla Terra e dalle sue creature
non ci è possibile, poiché non esiste separazione.
Eppure la vita che vive l’uomo moderno lo porta
a chiudersi a molte energie vitali naturali che gli
sono proprie. Gli spiriti animali fanno parte di
quelle forze che l’uomo deve reintegrare, non per
ritornare allo stato selvaggio, ma per muovere
con maggiore forza e pienezza verso l’evoluzione.
Gli spiriti animali simboleggiano la forza vitale, il
potere di autoguarigione e di guarigione. Spes-
so lo sciamano nei propri rituali indossa piume di
uccelli, pelli di animali o maschere dalle fattezze
animali. Identificarsi in un animale permette allo
sciamano di uscire dal proprio io, di incamminarsi
verso l’estasi e verso il viaggio al di fuori del corpo.
I rituali di yoga sciamanico – come la danza scia-
manica e la celebrazione del mandala della Ruota
di Medicina – che propongo nei miei seminari (per
approfondire si veda Yoga sciamanico, Edizioni
 nutrire lo spirito
Mediterranee, 2020) favoriscono il recupero del
legame con il nostro spirito animale.

SOGNI E SPIRITI ANIMALI

I sogni sono prodotti dalla nostra psiche, che è
pura forza immaginale-creativa. Essi ci comuni-
cano messaggi. Occorre ricordare che ogni im-
magine nell’universo ha una duplice essenza: vi-
sibile e invisibile. Esiste la luna ed esiste lo spirito
della luna, esiste il ginepro e lo spirito del gine-
pro, esiste l’aquila e lo spirito dell’aquila. In so-
gno ci vengono a visitare gli spiriti degli animali.
Essi possono rappresentare i nostri istinti, i nostri
desideri, le nostre paure o attaccamenti. Questi
sogni ci aiutano a entrare in connessione con lo
spirito animale e ci fanno abbandonare la mente
iper-razionale per ritornare ad abbracciare il no-
stro istinto.

LEGGI DI PIÙ
Le cose dipendono da come
te le racconti

Selene Calloni Williams

Scrittrice, viaggiatrice e documentarista, è autrice
di numerosi libri e documentari a tema di psico-
logia ed ecologia profonda, sciamanismo, yoga,
filosofia e antropologia.

Ù LIBRI CONSIGLIATI

Selene Calloni Williams

Yoga Sciamanico
Volontà senza paura
Edizioni
Mediterranee, 2020

Selene Calloni Williams

Anima Gemella
Macro Edizioni, 2020

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99
 IMMAGINI INTERIORI:
nutrire lo spirito
COME PACIFICARLE
Le Costellazioni Familiari e Lavorative sono una via per far emergere
i nostri disegni più profondi
Giovanna M. Bonalume
L
a molteplicità di immagini che caratterizza-
no la nostra epoca, rende più difficile la per-
cezione delle nostre immagini interiori che
comunque (e per nostra fortuna), pur sepolte
sotto strati di condizionamenti esterni, restano im-
presse in noi: ne siamo i custodi inconsapevoli; sono
ciò che di impalpabile ci cattura quando allentiamo
la razionalità; sono ciò che vuole esprimersi e da cui
siamo guidati; sono le custodi sapienti della nostra
visione, da cui derivano scopo e senso della vita,
in ogni suo stadio. Ne troviamo traccia nei sogni,
nelle fiabe preferite, nel mondo dell’immaginale.
Diventano una sorta di occhiali con cui guardiamo
la realtà. Si sono formate sia attraverso la nostra
biografia personale, che esperienze di secoli di sto-
ria umana, sedimentata nel campo familiare e nel
nostro cervello rettile. Questo è uno dei motivi per
cui nelle Costellazioni spesso emergono immagini
di conflitto e separazione: sono il frutto di pre-
giudizi e preconcetti che ogni epoca storica porta
con sé. Ogni campo familiare possiede le proprie
immagini, da cui ciascun membro trae orienta-
mento e forza per azioni sia a favore della vita,
che in sua opposizione; emergono attraverso i
rappresentanti e, grazie alla Costellazione pos-
sono modificarsi e ristrutturarsi in nuove forme,
foriere di maggiore libertà di pensiero ed azione.
Sono sempre immagini archetipiche di riunione, e
100 ARTICOLO SPONSORIZZATO
anche il solo vederle fa bene all’anima. Emergono
anche nelle Costellazioni Professionali, seppur con
minor intensità emotiva ma con gli stessi effetti:
relazioni interrotte ritrovano ri-unione ed equilibri
più funzionali. Un esempio. Un professionista, gra-
zie alle Costellazioni riesce a scegliere con quale
Società collaborare dopo aver visto l’immagine in-
teriore cui era inconsapevolmente connesso: se-
duto a terra, accanto a due bimbi spontaneamente
abortiti dalla moglie anni prima. Grazie ad un lungo
abbraccio di commiato, ritorna libero dalla vecchia
immagine di separazione, confortato dalla riunio-
ne profonda, arricchito anche dalla consapevolez-
za che nessun discendente rappresenterà i bimbi
abortiti. Famiglia e lavoro sono a posto. Spesso
le radici delle difficoltà lavorative affondano in
terreni insospettabili.
Giovanna M. Bonalume
Titolare di Studio Bonalume Srl, ha una consolidata
esperienza nella consulenza aziendale: è Seleziona-
trice esperta, Formatrice, Life/Business Coach. È
stata una delle prime in Italia ad occu-
parsi delle Costellazioni Familiari/Lavo-
rative di Bert Hellinger, e ad oggi prose-
gue negli aggiornamenti sia in Italia
che all’estero. Unisciti al gruppo Face-
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101
nutrire lo spirito

MENTE POETICA
E MUSICA
Rino Capitanata, insieme a Selene Calloni Williams,
in un nuovo CD dal titolo Mantra Sciamanici
La Redazione di CapinatArt

M
antra Sciamanici unisce la forza delle
melodie curative di Capitanata, noto
compositore, musicoterapeuta e ricer-
catore visionario, alle parole e ai man-
tra di Selene Calloni Williams, scrittrice e life-co-
ach di fama internazionale.
Ciò che dà potere al mantra è l’iniziazione attra-
verso la quale il maestro lo comunica. L’iniziazio-
ne è uno spirito, un’energia che viene trasmessa
da maestro a discepolo all’interno di un lignaggio
esoterico. La potenza di un mantra è data da tut-
ti i maestri che l’hanno ripetuto prima di te. Rino
Capitanata e Selene Calloni Williams hanno sentito
che potevamo mettere tutta la forza dell’iniziazio-
ne in un CD e il risultato è sorprendente.
Hanno lavorato intensamente e con passione,
fino a che hanno sentito che il messaggio inizia-
tico “passava” attraverso la musica e la voce.
In questa epoca di incertezza c’è bisogno di ri-
svegli, ogni strumento che possa servire a que-
sto scopo è il benvenuto.
Chi non conosce la magia del mantra ha smarrito
il ricordo delle origini e deve ritrovarlo.
Il CD Mantra Sciamanici unisce la forza delle pa-
role e dei mantra sciamanici alle melodie ispira-
te di Capitanata per un risveglio della coscienza

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e dello spirito, attraverso un viaggio fantastico
fatto di vibrazioni rigeneranti.
COME UTILIZZARE AL MEGLIO MANTRA
SCIAMANICI?
Bisogna ascoltarlo una prima volta in stato rilassa-
to, con attenzione cosciente per ricevere l’iniziazio-
ne. Non bisogna tanto capire con la mente quello
che viene detto, ma comprenderlo con il cuore.
Poi bisogna apprendere i mantra e utilizzarli
come indicato.
Chi pratica il mantra scompare nella propria nar-
razione, ripete l’atto della creazione originaria e
la sua opera è lo specchio dell’opera divina.
Il praticante del mantra esce dal proprio Io, dis-
solvendolo. Poi l’Io si rigenera dalle sue stesse
ceneri, ma non è più una coscienza individuale, è
una coscienza universale individuata, pienamen-
te consapevole.
In questo processo intervengono molti numi,
dei, dee e antenati, tanti spiriti e geni che, a volte,
la coscienza non può riconoscere; si tratta di po-
tenti alleati che conducono il praticante là dove
nessun uomo ha mai viaggiato prima e dove egli
può catturare strumenti indispensabili all’opera
della mitopoiesi: l’arte di manifestare visioni di
potere, narrazioni che divengono eventi reali. E
tutto ciò ad opera della vibrazione del mantra.
L’INCONTRO CON IL SILENZIO
«Il silenzio. Questo mondo ha bisogno di silenzio.
L’incontro con il silenzio va preparato attraverso
un suono capace di frantumare i pensieri e di in-
terrompere il dialogo mentale – ci racconta Sele-
ne Calloni Williams.
Un nuovo stato di coscienza si sta manifestan-
do nell’uomo, esso è anche un nuovo metodo
di pensiero, capace di pensare la complessità
del reale, di concepire l’uno nella molteplicità
e la molteplicità nell’uno, di vedere che le cose
accadono perché hanno un fine e non perché
sono meccanicamente prodotte da delle cause,
una coscienza in grado di comprendere che gli
eventi sono “enti”, entità, spiriti, numi, dei, dee, di
percepire idee e ricordi non come un secreto del
cervello o un prodotto dell’Io, ma come immagini
divine. In greco antico vi era un termine per desi-
gnare le immagini, esso era “eidola” ed indicava
immagini simulacro di dei e dee.
Le idee e i ricordi, in quanto immagini, sono esterne
all’Io. Nella tradizione indù, l’akasha, l’etere, il quinto
elemento è visto come il “campo d’energia” nel qua-
le si trovano tutti i nostri pensieri e i nostri ricordi.
nutrire lo spirito
Stabilire la giusta sintonia con idee e ricordi: questa
è un’altra importantissima funzione del mantra.
Il silenzio della mente ordinaria è fondamentale
per divenire ricettivi al cambiamento di coscien-
za, alla manifestazione del nuovo metodo di
pensiero, che a me piace definire “mente poeti-
ca”, poiché si tratta di una intelligenza ampliata,
capace di far funzionare la ragione in armonia
con il cuore e con la fede.
Essere l’uomo nuovo, manifestare la nuova co-
scienza, oggi, per tutti, è il viaggio più affascinan-
te. Il mantra è al servizio del tuo coraggio ed è il
tuo stesso dispositivo di volo, come fosse il bat-
tito del tamburo per lo sciamano.
Per divenire esseri umani mitopoietici è necessa-
rio cambiare il codice narrativo con il quale ci si
narra la propria storia e il proprio mondo. Da un
codice socialmente indotto – che è, di fatto, una
programmazione inconscia – bisogna ritrovare il
codice narrativo naturale, il codice dell’anima.
Il mantra fa questo, esso ha il potere di depro-
grammare la psiche dai condizionamenti, affin-
ché il ricordo della libertà e della potenza delle
origini torni a risplendere».
Il mantra è una vibrazione che scende nelle profon-
dità del corpo dove una coscienza vibratoria – che
risiede nelle profondità della materia – è pronta ad
accoglierla e a farla propria. Quando ciò avviene si
innesca il “potere automatico” del mantra, cioè la
capacità della vibrazione di ripetersi indipenden-
temente dal nostro sforzo cosciente.
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Mantra Sciamanici
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paci di deprogrammare la psiche
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potenza del codice dell’anima.
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Sciamanica
Nella visione sciamanica, la malat-
tia è una chiamata dell'anima che
attraverso il corpo vuole comuni-
carci un messaggio importante.
Per guarire, dobbiamo anzitutto com-
prendere questo messaggio. Giosuè
Stavros raccoglie e descrive, con uno
stile semplice e con racconti di espe-
rienze vissute, le pratiche di guarigio-
ne spirituale presenti nelle principali
culture sciamaniche. Grazie a questo
manuale, scritto per tutte le persone
che sanno che non siamo fatti solo di
materia e che vogliono esplorare i re-
gni invisibili, apprenderai come:
• ascoltarti nel profondo,
• recuperare i frammenti della tua
Anima,
• liberarti dalle energie negative pri-
ma che diventino pericolose,
• 
permettere agli spiriti alleati di
aiutarti nel processo di guarigione
spirituale.
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Sciamaniche
UN LIBRO SULLA MEDITAZIONE
E SUL VIAGGIO SCIAMANICO
Il compito del viaggio sciamanico è di
condurci oltre la mente, nei piani stra-
ordinari della coscienza, per acquisire
conoscenza e saggezza, capacità di
cura e guarigione da mettere poi a di-
sposizione nella vita quotidiana.
Perché leggere questo libro?
• Fonde l'eredità sciamanica con la
modernità.
• Contiene una ricca raccolta di espe-
rienze dirette di viaggi sciamanici.
• È pratico, consente di portare nella
vita quotidiana i vantaggi del viag-
gio sciamanico e dell'approccio sa-
crale alla vita.
• È divulgativo con uno stile scorre-
vole e chiaro.
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È originale, presenta nuovi con-
tenuti riferiti al panorama degli
archetipi secondo la visione brasi-
liana.
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proccio olistico e uno stile semplice,
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fantastico strumento chiamato Yoga
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chiarezza, accompagnate da foto e
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su pranayama, chakra, mantra e
mudra,
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con altre discipline e sport,
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sano e armonioso,
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scere tutti gli aspetti dello yoga e
la sua evoluzione.
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moderna, bucolica eppure urbana, una selvaggia metropolitana. Lunatika
perché sono mutevole, ciclica, rotonda, spiralica, irriverente, accogliente,
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te e ciò che si nasconde nel profondo
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merologico potrai scoprire l'emozione
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