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LOREDANA DE MICHELIS

VISOTONIC:
ISTRUZIONI PER L’USO
Loredana de Michelis

Visotonic:
istruzioni per l’uso

Layout Amritagraphic
Immagine di copertina di proprietà dell’autrice

© 2022 Loredana de Michelis.


Tutti i diritti riservati. Ogni riproduzione, anche parziale e
con qualsiasi mezzo, deve essere preventivamente autorizzata
dall’Autore.
Cosa bisogna sapere
per studiare il Visotonic?

Secondo la tradizione delle discipline orientali, prima di


imparare una cosa occorre fare spazio per accoglierla, libe­
randosi di vecchie credenze.
Inizieremo quindi da cosa NON serve.

– NON serve guardare ossessivamente i brevi video che


si trovano su Internet in cerca dell’ultimo segreto di bel­
lezza: il vero e unico segreto ancora da svelare è come
faccia una persona improvvisata a crearsi una popolarità
mostrando mezzi esercizi copiati da libri (tra cui i miei)
precedenti all’uso massivo di Internet e riuscendo anche
a sbagliarli, mentre dispensa consigli che erano già consi­
derati inutili e ridicoli ai tempi di mia nonna.

– NON servono creme, oli e sieri “speciali” a base di cose


strane se non crudeli, come la bava di lumaca. Il marke­
ting in questo ambito sfrutta un bisogno di magia che ci
pervade. Il dermatologo rimane la figura più attendibile
da consultare.

– NON esistono prove scientifiche che certi integratori o


sostanze alimentari migliorino il trofismo della pelle in
modo evidente. Ciò che ingeriamo passa attraverso il
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processo digestivo e non finisce necessariamente dove


vorremmo. A meno che non ci siano carenze specifiche,
un’alimentazione corretta è sufficiente.

– Il massaggio del viso è bello e utile ma NON è da


confondere con la ginnastica facciale. Pur non avendo
niente da ridire sui massaggi fatti bene, per esercizio si
intende un’attività che coinvolge un muscolo. Se invece
si tratta di sfregare le pelle del viso o dello scalpo di
qua o di là con le mani, gli unici muscoli che si stan­
no esercitando sono quelli delle mani, appunto, o delle
braccia.
Il semplice stiramento manuale della pelle del viso non
è neppure un massaggio: chi mostra un “esercizio” che
consiste nel tirare con le dita la pelle degli occhi verso
le tempie, dimostra di non avere capito nulla: questo
“esercizio” è paragonabile a un “esercizio per il seno”
che proponga semplicemente di sollevarlo con le mani. Il
massaggio vero e sensato può avere notevoli effetti bene­
fici, ma non può comunque riempire una viso, così come
non serve per aumentare il volume delle natiche. Se si
vuole rassodare il viso muscolarmente si deve accettare il
fatto che i muscoli devono lavorare, proprio come quan­
do si vuole rassodare il corpo. C’è chi propone massaggi
“drenanti e sgonfianti” per il viso, come se si trattasse
delle gambe. Eventuali gonfiori nel viso posso trovarsi
nella zona delle palpebre (le famose “borse”) ma lì la
pelle è anche molto sottile e non si posso fare le mano­
vre di drenaggio diretto che si farebbero su una coscia.
Un viso che sia davvero gonfio nel suo insieme è raro e
va sottoposto ad attenzione medica.
Insistere a drenare e snellire il viso, come si fa per le
gambe, in caso di successo del trattamento potrebbe tra­
dursi in uno svuotamento, con conseguente cedimento
della pelle verso il basso.
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– NON servono: rulli di quarzo o plastica, sfere rotanti,


bacchette metalliche, magneti e altri attrezzi simili. La
pelle non è pasta per la pizza non si distende passandoci
un mattarello e le “frequenze” di vario genere e colore
che si trasmetterebbero da questi strumenti alla pelle,
miracolandola, sono fantascienza.
Tutti questi oggetti: se funzionassero non costerebbero
pochi euro. Costano pochi euro perché così tante perso­
ne li comprano pensando: “Se non funziona al massimo
ci ho rimesso pochi euro”. Chi si pubblicizza prevalen­
temente attraverso Internet deve inserire contenuti in
continuazione, se vuole visibilità. Quando le idee comin­
ciano a scarseggiare ecco che spuntano i video su questi
oggetti, con tanto di link sponsorizzato per l’acquisto.
Non c’è niente di male, ma spiega perché improvvisa­
mente tutti consigliano questo o quello strumento: chi
è in cerca di spunti e vede il concorrente sponsorizzare
qualcosa, copia l’idea, come copia tutto il resto, modi­
ficando solo il contorno. Non funzionano neppure quei
dispositivi che assomigliano tanto ad attrezzi di tortura e
che si indosserebbero di notte per modificare/migliorare
la forme di varie parti del viso, tra cui anche il naso: la
molletta stringinaso l’avevano già provata e scartata le
signore del diciottesimo secolo, mentre fasciare il viso
per “tenerlo su” quando si è sdraiati non ha senso.

– Gli elettrostimolatori per il viso (apparecchi che fanno


contrarre i muscoli passivamente) sembrerebbero una
buona idea, ma purtroppo NON servono. Sono anni
che ciclicamente spuntano strumenti per far contrarre i
muscoli mentre si sta seduti a guardare la tv. A chi non
piacerebbe? Gli elettrostimolatori erano stati concepiti
per la fisioterapia di persone con forti ipotrofie muscolari
e problemi articolari. Il loro impiego estetico è inizia­
to dopo e tramontato presto, passando dalle palestre di
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fisioterapia alle vendite in tv. Se questi dispositivi avesse­


ro funzionato i medici se li sarebbero tenuti stretti, visto
che in apparenza sono comodi. Invece non li usa più nes­
sun professionista, se non in casi particolari.
Diffusi presso i centri estetici italiani negli anni ‘80 per
“rassodare seno e pettorali”, hanno procurato nume­
rosi casi di infiammazione dei linfonodi ascellari.
Successivamente quindi sono stati proposti per addome
e natiche, zone con un maggiore strato di grasso e una
minore concentrazione di ghiandole.
Gli elettrostimolatori per il viso sono meno intensi di
quelli per altre parti del corpo, ma occorre tenere pre­
sente che il viso ha anche nervi e ghiandole in quan­tità, e
molto superficiali. L’uso di questi strumenti quindi com­
porta un rischio.
È inoltre difficile posizionare l’elettrodo o il manipolo
in modo che il muscolo si contragga uniformemente:
spesso succede che il muscolo si contrae eccessivamente
ma solo per metà, si contrae troppo poco, si contraggono
più gruppi di muscoli tutti insieme, alcuni dei quali era
meglio non contrarre a fini estetici (come l’orbicolare
degli occhi, per esempio). Con risultati scarsi o contro­
producenti e un impiego di tempo uguale a quello degli
esercizi manuali.
Infine, la convulsione delle fibre muscolari determinata
da un “inganno” non equivale alla contrazione natura­
le originata da un’azione volontaria. Il rischio a lungo
andare è quello di un danneggia­mento delle fibre musco­
lari, oltre al mancato appren­dimento motorio che invece
è importante per contrastare anche l’invecchiamento
mentale. Basta perciò con questa mania dello strumen­
to, proveniente dall’esterno, di natura superiore, che ci
sostituisce e ci miracola come noi non sappiamo fare, a
cui affidiamo le nostre speranze e da cui ci aspettiamo
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qualcosa di extra perché l’abbiamo pagato dei soldi. Le


mani si portano dappertutto, sempre: sul lavoro, a casa
degli zii, in campeggio. Non costano nulla e usarle non
consuma elettricità; al massimo un po’ di calorie.

– Se il massaggio e gli apparecchi in vendita su Internet


servono a poco quando si tratta di rassodare in modo
profondo, muovere il viso dovrebbe fare bene, almeno un
po’. Invece NON basta.
Tutti sorridiamo, e per fare questo attiviamo i muscoli
delle guance, ma tale movimento, per quanto ripetuto
spesso, non è sufficiente a risollevare un viso flaccido.
È anche di scarsa utilità forzare le espressioni mimiche.
Spesso i detrattori della ginnastica fac­ciale sostengono
che consista in “smorfie”, e che que­ste smorfie facciano
venire più rughe. Sono fal­se entrambe le affermazioni.
La ginnastica facciale contempla delle “smorfie” solo se
queste sono davvero utili, e si tratta di smorfie partico­
lari: fare l’occhiolino, sorridere forzatamente o “fare le
vocali” serve poco ai fini della tonificazione muscolare.
La mobilità mimica del viso non è direttamente la causa
delle rughe, altrimenti gli attori ne sarebbero pieni, e
anche i bambini: facciamo certo più smorfie da giova­
ni che da vecchi. Le rughe sono causate da una perdita
di elasticità della pelle che avviene progressivamente
nel tempo e peggiora in caso di fotodanneggiamento e
in caso di espressioni fisse prolungate, come tenere le
sopracciglia corrugate per gran parte della giornata (e a
volte persino mentre si dorme).

– Allungare o stirare i muscoli del viso può essere utile


in certi casi, ma NON rassoda. I muscoli del viso sono
piccoli e insistere ad allungarli, magari manualmente,
può risultare in un cedimento del viso verso il basso. Va
bene rilassarli se sono contratti, ma questo può fare una
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differenza sulle rughe della fronte, non comporta un ras­


sodamento generale.

Tra corpo e viso ci sono similitudini e differenze. Occorre


conoscerle per non fare di tutta l’erba un fascio.

Esercizi che NON servono o che sono controproducenti

Naso. Non esistono esercizi per cambiare la forma del


naso. Il naso, come le orecchie, deve la sua forma pre­
valentemente alla cartilagine. La cartilagine è un tessuto
consistente, che può in parte deformarsi, ma non ridursi.
Spingere il naso verso l’alto con le dita e contrarre il lab­
bro superiore verso il basso rischia solo di allungare e
appiattire la zona di pelle tra naso e labbro.
Labbra. Non serve a niente fare boccucce e smorfie. Per
ridefinire le labbra occorre aumentare il volume al di
sotto della pelle. Se invece di iniettarlo lo si vuole costru­
ire attraverso l’aumento del volume muscolare, occorre
impegnare le labbra in esercizi un po’ più elaborati.
Occhi. Incrociare gli occhi, guardare a destra e a sinistra
può fare bene alla vista, ma le palpebre sono un’altra
cosa.
Collo. Spesso gli esercizi sono sostituiti da massaggi.
Niente da obiettare, ma non è esercizio muscolare. Inoltre
il massaggio del collo è difficile e informazioni di carat­
tere opposto sulla direzione che dovrebbe avere (dal
basso verso l’alto, oppure l’opposto) sono purtroppo
comuni.
Strizzare gli occhi, in particolare mettendo in tensione gli
orbicolari, anche con la contro-resistenza delle dita.
Aggrottare le sopracciglia. Non fa che peggiorare la situa­
zione.
Limitarsi a sollevare verso l’alto le sopracciglia. A cosa
dovrebbe servire? Il muscolo che fa sollevare le sopracci­
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glia è nella maggior parte dei casi già molto forte, anche
troppo.
Spalancare forzatamente la bocca. Non solo non serve a
rassodare mento e mandibole, è rischioso se l’articola­
zione temporomandibolare non è in buone condizioni. A
questo proposito c’è un intero capitolo dedicato nel libro
Visotonic autolifting muscolare del viso, per poter fare
esercizi mandibolari in sicurezza.
Stringere i denti o usare un dispositivo di gomma rigida
da stringere tra i denti: il rischio è quello di innescare o
peggiorare il bruxismo a fronte dello sviluppo dei muscoli
masseteri che non sempre migliorano l’estetica di un viso.
Sporgere la mandibola in fuori senza prima avere messo
l’articolazione in posizione di sicurezza.
Spostare la mandibola lateralmente.

Cosa può essere utile, a patto di comprenderne finalità


e contesto

– Pulizia della pelle quotidiana. Purché sia delicata.


La lunga e contraddittoria procedura della Skin Care
Coreana, per esempio, è assurda. Un latte detergente,
un tonico e una crema giorno con filtro solare vanno
bene. Si tratta di cura della pelle, ovviamente e non della
muscolatura.

– Massaggiatori vibranti per il viso (con o senza luci colo­


rate, che sono puramente decorative). Sono piacevoli e
la vibrazione, se delicata, può aiutare a distendere alcuni
muscoli del viso cronicamente contratti, come i masseteri
o il procero. Possono migliorare la microcircolazione e
contribuire a ridurre le borse sotto gli occhi. È tuttavia
soggettivo.

– Massaggio manuale e coppettazione, a patto di sapere


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come farli. C’è un libro dedicato: Massaggio del viso tra­


mite coppettazione, di Loredana de Michelis. Si parla in
ogni caso di effetto distensivo e miglioramento del trofi­
smo della pelle, non dei muscoli del viso.

– Cerotti antirughe. Piccoli cerotti trasparenti di varie


forme da applicare su alcune parti del viso. Se sono suf­
ficientemente rigidi e se ne fa un uso ragionato, possono
essere utili per le rughe in mezzo alle sopracciglia, cioè
per rughe “piane”. Per le rughe che sono piuttosto delle
pliche, come quelle naso-labiali, si rivelano inutili. C’è un
articolo dedicato, che spiega il contesto, sul blog del sito
Visotonic.

– Taping. Esistono dei rotoli di tessuto elasticizzato ade­sivo


che può essere ritagliato in base alle esigenze. Le strisce
così ottenute possono essere applicate in qualun­que zona
del corpo e più o meno “tirate”, in modo che una volta
attaccate alla pelle la corrughino o la mettano in tensio­
ne. Non c’è alcuna prova scientifica sulla loro utilità, ma
molti ritengono che il cerotto elastico, opportunamente
posizionato, possa “stimolare i muscoli sotto la pelle”,
inducendoli generalmente a rilassarsi. In questo modo
potrebbe migliorare stati dolorosi, allineamento articolare
e postura. Dovrebbe inoltre creare una stimolazione che
aiuta il drenaggio linfatico e la circolazione. Sfruttando
il momento di popolarità, qualcuno li suggerisce come
“metodo antirughe”, ma mettere un cerotto elastico sul
viso tirando la pelle è di poca utilità. Un uso invece intel­
ligente del Taping si fa sfruttan­done lo stimolo percettivo:
applicato su certe zone del viso può rendere più consa­
pevoli del movimento di quella zona e delle tensioni che
la pervadono. Se si ha difficoltà a isolare il movimento
di una guancia, per esempio, usare il Taping può aiutare
sia visivamente che tattilmente a identificare cosa occor­
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re muovere e cosa no. Applicato in modo particolare, il


Taping può aiutare nei casi di bruxismo. Qualunque uso
se ne faccia, deve essere personalizzato.

Cose utili da avere a da sapere quando ci si esercita con


Visotonic

– Uno specchio che consenta di guardarsi stando comoda­


mente seduti e con la schiena eretta. Luce sufficiente per
vedersi bene.

– Guanti di cotone sottile o un fazzoletto di cotone, per le


prese all’interno della bocca, che possono essere scivolo­
se. Si usano solo se sono necessari. Chi vuole può anche
usare guanti di lattice: scivolano un po’ di più, ma non
irritano le mucose. È tutto soggettivo.

– Un selfie prima di cominciare e uno al mese per studiare


le differenze. I selfie devono avere luce simile tra loro.

– Una crema lenitiva da applicare dopo gli esercizi sulle


zone di pelle più sottile, come il contorno occhi e la zona
sopra il labbro superiore.

Nelle lezioni di gruppo Visotonic si imparano esercizi per


tutto il viso, al di là delle esigenze individuali. Nelle lezioni
personalizzate il programma viene fatto su misura e si scelgo­
no gli esercizi più adatti al caso e alla capacità della persona.
Visotonic impiega metodi diversi per intervenire sui
muscoli del viso ai fini di ottenere il risultato desiderato.
In alcuni casi si darà la precedenza all’elasticità di alcuni
muscoli e alla loro capacità di distendersi, in altri al loro
volume, e in altri ancora alla loro capacità di coordinazione.
Il cosiddetto Yoga del viso non ha come finalità quella di
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aumentare le dimensioni dei muscoli. Migliora la resistenza


e l’elasticità muscolare, aiutando a “rieducare” il muscolo e
a sciogliere tensioni. Basato sulla consapevolezza e la per­
cezione delle sensazioni, dona un’espressione più rilassata e
riduce le rughe d’espressione.
Il Facesculpting è basato sul principio del Pilates e del
Body Building. Si usa per aumentare il volume di certi
muscoli del viso. In questo caso i muscoli si fanno più forti
e dal punto di vista estetico aggiungono pienezza a certe
zone del viso, come labbra e zigomi.
Il Mewing è una tecnica dedicata a rassodare il profilo
della mandibola. Diventata di moda particolarmente tra i
giovani, aiuta anche a risolvere piccoli problemi di deglu­
tizione e di pronuncia. I risultati estetici sono interessanti
anche per il doppio mento. Gli esercizi devono essere fatti
con precisione e cautela.
L’esercizio consapevole insegna a dirigere la propria
attenzione in modo da “ascoltare” meglio la parte del viso
che si vuole esercitare, lasciando il resto a riposo. Si evita
così di trattenere involontariamente il fiato e irrigidire altre
parti del corpo inutilmente.
Gli esercizi della muscolatura mimica si eseguono
meglio se ci si concentra su di essi e si dà loro un “senso”
associando un’immagine o una sensazione a ogni esercizio.
Osservare le espressioni mimiche degli altri, anche di
buoni attori cinematografici, aiuta a diventare più abili con le
proprie. Ci sono moltissimi modi diversi di sorridere, espri­
mere le proprie emozioni e in generale di atteggiare il viso.
Il concetto di esercizio facile o difficile è personale:
la difficoltà dipende dalla persona che si appresta a farla.
Questo è anche il motivo per cui, in caso di incertezza, è
meglio contattare un’insegnante che sa come aiutare.
La ginnastica facciale è un universo piuttosto compli­
cato e per poterla insegnare sono necessarie conoscenze
trasversali di anatomia, fisiologia, ma anche di deglutizione
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e masticazione. Gli istruttori Visotonic sono preparati sui


problemi dell’articolazione mandibolare e sanno come evita­
re di peggiorare la situazione con esercizi sbagliati. Sul sito
Visotonic c’è una sezione dedicata a chi soffre di disturbi
come il bruxismo: Visotonic Wellness.
Visotonic può convivere con gli interventi di medicina
estetica. Nessun problema con le iniezioni di botulino poi­
ché rilassano gli stessi muscoli che Visotonic andrebbe a
rilassare con altri metodi. Chi usa filler dovrà evitare di fare
esercizi che comprimano con le dita la zona tratta o che la
mobilizzino troppo. Chi fa peeling forti deve aspettare qual­
che giorno prima di fare gli esercizi per non irritare la pelle.
Visotonic ha lo scopo di riarmonizzare il volto lavorando
su volumi, posizioni ed espressioni. Non interviene sulla
singola ruga.
La migliore attitudine da tenere quando si impara
Visotonic, ma anche altre discipline, è la curiosità giocosa.
C’è molto da scoprire sul proprio viso: giudicarsi, ritenersi
“incapaci”, imporsi dei ritmi serrati non è piacevole e non
aiuta.
Una buona frequenza per fare gli esercizi Visotonic è di
5 volte a settimana. È meglio evitare di fare il programma
se non si ha voglia, se si è stanchi o non si sta bene. Deve
essere un momento di piacere con noi stessi, non un obbli­
go. I risultati si vedono in pochi giorni o alcune settimane,
dipende dal distretto su cui si sta lavorando.
Visotonic si può iniziare a qualunque età. Se si sa di
avere una muscolatura facciale particolarmente debole o
problemi all’articolazione temporo-mandibolare è bene
procedere con calma ed eventualmente rivolgersi a un’inse­
gnante.
Si consiglia di associare anche un’attività fisica, purché
piacevole, a quella Visotonic. Anche le attività artistiche
sono consigliate. Se le due cose coincidono, come per esem­
pio nella danza, ancora meglio.
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La postura della testa è importante ai fini di avere un


viso fresco e giovanile: la luce cade in modo diverso e i
cedimenti della pelle cambiano in base a come è abitual­
mente inclinato il viso. Anche la postura della lingua ha un
ruolo importante.
Sul sito Visotonic.it ci sono ampie spiegazioni, una lista
di insegnanti e una serie di articoli che possono rispondere a
molte domande: se ne consiglia la consultazione.
loredana de michelis

Sono nata a Torino nel 1965. Laureata in psicologia a


Padova nel 1989, mi sono successivamente specializzata in
psicologia della percezione e in psicoterapia del disturbo
psicosomatico. Ho lavorato per circa due anni presso l’ex
ospedale psichiatrico di Padova.
Nel 1998 mi sono trasferita a Londra dove ho potuto
dedicarmi, tra le altre cose, allo studio della medicina inte­
grata, delle neuroscienze e della terapia funzionale.
Le abilità motorie e la coordinazione del movimento
sono sempre state una mia passione e non ho mai smes­
so di esercitarle. Forse grazie a questo, e al fatto che ho
mentito sulla mia età, a 29 anni sono riuscita a superare
il provino d’ammissione alla compagnia di danza classica
londinese Re-animator, nella quale sono rimasta per due
anni. Alcune delle mie avventure più curiose, e a volte
grottesche di quel periodo, sono raccontate in: Lettere da
Londra underground (ed. Ultra)
Nel 2001 è stato pubblicato il mio primo libro, un
manuale divulgativo sull’Educazione Visiva e il Metodo
Bates: Preferisco vederci chiaro (ed. Amrita), tradotto
successivamente in inglese e francese. Sempre sullo stes­
so argomento, con riferimento particolare all’uso degli
occhiali a fori stenopeici, ho auto-pubblicato un piccolo
manuale, dal titolo: Il Metodo Bates & gli occhiali a fori
stenopeici: l’investigatore Toponi risponde ora anche in
18 Loredana de Michelis

lingua inglese, e una Guida all’acquisto degli occhiali a


fori stenopeici.
Rientrata in Italia nel 2002, ho ripreso la mia attività di
libero professionista, occupandomi di depressione, distur­
bo dell’alimentazione, disturbo funzionale dell’equilibrio
e della masticazione, dispercezione, ginnastica facciale ed
educazione visuomotoria. La collaborazione trasversale
con figure mediche diverse, tra cui audiologi, osteopati,
neurologi, dentisti e chirurghi plastici, mi ha portato a
mettere a punto il Metodo Visotonic©, che parte dalla gin­
nastica facciale a scopo estetico per toccare altri ambiti,
come quello della rieducazione funzionale, della recita­
zione e della comprensione del linguaggio non verbale.
Il metodo Visotonic per l’estetica è illustrato nel manuale
Visotonic lifting muscolare del viso (ed. Amrita), ai quali si
è aggiunta una monografia: Labbra Perfette tradotta anche
in inglese.
Mi occupo personalmente della formazione degli inse­
gnati Visotonic per l’estetica.
Negli anni successivi sono seguiti altri libri, tra cui
Nerd Fitness (ed. Ultra), e Sull’isola di Naxos c’è un teso-
ro. Ho un blog personale dedicato principalmente alla nar­
rativa, loredanademichelis.it

Contatti per informazioni su Visotonic e sedute online:


visotonic@gmail.com

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