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DAL VANGELO SECONDO GIOVANNI

Si avvicinava intanto la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.

Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e colombe, e i cambiavalute
seduti al banco.

Fatta allora una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori del tempio con le pecore e i
buoi; gettò a terra il denaro dei cambiavalute e ne rovesciò i banchi,

e ai venditori di colombe disse: “Portate via queste cose e non fate della casa del
Padre mio un luogo di mercato”.

I discepoli si ricordarono che sta scritto: Lo zelo per la tua casa mi divora.

Allora i Giudei presero la parola e gli dissero: “Quale segno ci mostri per fare
queste cose?”.

Rispose loro Gesù: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”.

Gli dissero allora i Giudei: “Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e
tu in tre giorni lo farai risorgere?”.

Ma egli parlava del tempio del suo corpo.

Quando poi fu risuscitato dai morti, i suoi discepoli si ricordarono che aveva detto
questo, e credettero alla Scrittura e alla parola detta da Gesù.

Parola del Signore


Gesù nell’imminenza della Pasqua dei Giudei, nel tempio, scaccia i cambiavalute e i venditori di tortore e
colombe.

Spesso ci siamo fatti l’idea che Gesù abbia fatto questo per punire ed allontanare coloro che facevano lucro
sulla fede degli altri, su dei truffatori. Niente di più sbagliato! Chi sono queste persone scacciate da Gesù? I
cambiavalute erano lì apposta per permettere ai fedeli di fare le loro offerte al tesoro del tempio! La
moneta corrente di allora era ovviamente una moneta romana, che, come tale, portava effigi impure!
L’imperatore, l’aquila romana, tutte cose che non potevano entrare all’interno del tempio. Lo stesso Gesù,
in un passo di un altro Vangelo, mostrando una moneta, ed indicando l’effige dell’imperatore, dice: “… date
a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio!” Per questo vi erano delle persone deputate a
cambiare, all’esterno del tempio, le monete, scambiandole con monete pure, che andavano nel tesoro del
tempio. Ciò che si guadagnava andavano a finanziare tutte le attività inerenti al tempio. Quindi una cosa più
che onesta, necessario al culto dei Giudei e nel rispetto delle tradizioni.

Parliamo invece dei venditori di tortore e colombe: non erano lì per fare un mercato della carne! Anche
questo era una cosa legata al culto: sappiamo infatti che era necessario fare una offerta per il tempio,
offrendo, chi se lo poteva permettere, un capo di bestiame, e per i poveri era sufficiente una tortora o una
colombella. Molti partivano da molto lontano, alcuni addirittura dalla Grecia (Grecia era un concetto molto
più ampio di oggi), facendo pellegrinaggio a Gerusalemme, apposta per presentare l’offerta al tempio.
Partivano in carovana, pregando e cantando salmi (molti salmi della Bibbia sono canti di pellegrinaggio),
affrontando un viaggio sicuramente molto più difficoltoso rispetto ai pellegrinaggi che facciamo noi oggi!
Tutti costoro avevano bisogno di acquistare un animale da offrire, certo non potevano affrontare un viaggio
così, portandosi al seguito gli animali nelle gabbiette! Gli stessi Maria e Giuseppe, dovendo riscattare Gesù
che era primogenito e quindi secondo la Legge, sacro a Dio, acquistarono una coppia di colombi o di tortore
da offrire in riscatto al tempio. E da chi li comprarono? Proprio da questi venditori! Quindi anche costoro
svolgevano un servizio più che onesto ed utile al culto. Ed allora il problema qual è? Il problema era proprio
QUEL CULTO. E, tante volte, anche il nostro culto è altrettanto sterile e formale. Scrive il profeta Isaia:
“<Che m’importa dei vostri sacrifici senza numero?>

Dice il Signore.

<Sono sazio degli olocausti di montoni

E del grasso di giovenchi;

il sangue di tori e di agnelli e di capri

io non lo gradisco.

Quando venite a presentarvi a me,

chi richiede da voi

che veniate a calpestare i miei atri?

Smettete di presentare offerte inutili,

l’incenso è un abominio per me;

noviluni, sabati, assemblee sacre,

non posso sopportare delitto e solennità…>”


Spesso il nostro culto si riduce alla richiesta di qualcosa in cambio, è un mercanteggiare con Dio, affinché ci
accordi quella che crediamo debba essere la sua benedizione: una vita tranquilla, salute, sicurezza
economica ecc. Il nostro culto, quello a cui ci riduce la nostra natura mortale, è il culto dei pagani:
preghiamo per avere. Ma Cristo ci insegna un nuovo culto da compiere nel suo corpo, che muore e risorge a
vita nuova. La nostra liturgia non è recitare perfettamente su di un copione scritto sul messale o sul
breviario.

Gesù non è un moralista ma un rivoluzionario, nel senso che vuole rivoluzionare la nostra vita!

Gesù Cristo innaugura un nuovo culto, come dice in un altro passo del vangelo di Giovanni: “…è giunto il
momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; perché il Padre cerca
tali adoratori…”

Questo Vangelo è per noi, Fratelli!!! Diamo un senso al nostro culto convertendoci veramente,
abbandonando il peccato, offrendo noi stessi in sacrificio spirituale! Cristo ci aspetta a braccia aperte: è
questa la buona notizia! La tua vita può cambiare, puoi perdonare il fratello, puoi amare chi il Signore ti ha
messo vicino, perché Lui è il vero Tempio ed il sacrificio! “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò
risorgere!” In Lui è il nostro culto spirituale. Con Lui possiamo risorgere a vita nuova.

Dio, perché potessimo aderire a questo culto spirituale ci ha preparato un corpo, che è il corpo del nostro
Salvatore, ma è anche il nostro, perché noi, come Lui, potessimo offrirci gli uni per gli altri, sapendo che
Cristo è risorto e noi con Lui! Dice San Paolo: (Rm12,1)

Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come
sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale.
E questa Parola è anche per i pastori che il Signore si è scelto per condurre il gregge. Basta fare i
commercianti della nostra fede, star a vedere i numeri, contare i denari! Voi pastori vi dovete affidare in
tutto alla provvidenza di Dio, che veglia sulla sua Chiesa. Il Signore ha scelto voi in maniera particolare
proprio per essere pietre vive e preziose dell’edificio spirituale che è il corpo di Cristo, la sua amata Chiesa!
E voi siete sacerdoti di un nuovo culto, fatto in Spirito e Verità!

Scrive San Paolo: (1Cor1,1-25)

Fratelli, mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, noi invece
annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; ma per
coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di
Dio. Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è
debolezza di Dio è più forte degli uomini.
E non c’è maggiore sapienza di questa: è la sapienza di Dio! E da cosa viene questa sapienza? In cosa si è
manifestata? La scienza, gli psicologi, i saggi, i sociologi, i professionisti della comunicazione (I greci)? La
religiosità sterile e formale (i giudei)? No! È la croce! Cristo crocifisso! In Lui abbiamo la salvezza! Questo è il
nostro Vangelo, questo dobbiamo predicare nella nostra vita.

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