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I tipi di rima possibili sono:

 La rima baciata, segue lo schema AABBCC e si verifica quanto l’ultima parola di un verso rima con l’ultima parola del
verso successivo, è la rima caratteristica del distico.
 La rima alternata, che, nella forma ABAB, collega versi alterni; è tipica delle quartine del sonetto (ABAB ABAB).
 La rima incrociata, dove, nei quattro versi di una quartina, i due “esterni” e i due “interni” rimano tra loro, secondo lo
schema ABBA CDDC. Anche questo schema di rime lo troviamo spesso nelle quartine del sonetto.
 La rima incatenata, segue lo schema: ABA BCB CDC... la troviamo di solito nelle terzine in cui il primo verso fa rima
con il terzo della prima terzina, il secondo con il primo della seconda terzina. Poi il secondo di questa rima con il primo
della terza terzina, e si prosegue così. Questo tipo di rima è il più usato da Dante Alighieri nella Divina Commedia.
 La rima invertita quando le rime si susseguono a tre a tre in senso inverso (ABC-CBA o ABC-ACB).
 La rima interna quando almeno una delle due parole che rimano tra loro è interna al verso.
 La rima al mezzo quando la rima interna coincide con la cesura del verso cadendo a metà verso.
Una consonanza è la ripetizione, a partire dalla vocale accentata di consonanti identiche ma diverse vocali. Mentre
un’assonanza è la ripetizione, a partire dalla vocale accentata di vocali identiche ma diverse consonanti. Vengono definite rime
imperfette e usate come figure retoriche di suono all’interno di testi poetici.
I versi sciolti sono versi che seguono le regole di metrica della poesia ma non seguono schemi di rime, mentre i versi liberi
non seguono né schemi metrici né schemi di rime.
L’esempio per eccellenza di verso sciolto è l’endecasillabo sciolto che si presenta per le prime volte nel cinquecento per poi
essere molto utilizzato nell’ottocento; mentre le composizioni poetiche che utilizzano il verso libero sono caratteristiche della
poesia del novecento.
I librettisti all’inizio del Novecento iniziano a comporre in versi sciolti probabilmente perché, sotto l’influenza delle correnti
letterarie del tempo (naturalismo e verismo), trovano in questa forma metrica più flessibilità. In quanto viene spesso inserito
nei recitativi e il risultato è un impianto narrativo più scorrevole e rende più semplice e ampio lo sviluppo della trama e delle
caratteristiche dei personaggi.
L’aria più bella scritta in questo periodo a mio avviso è “Un bel dì vedremo”, tratta dal secondo atto dell’opera Madame
Butterfly di Giacomo Puccini, perché è ricca di tensione emotiva. In quest’aria Cio-Cio San (Butterfly) immagina il ritorno del
suo amato Pinkerton rivolgendosi all’ancella Suzuki, esprimendo tutte le emozioni che proverà al punto di far sembrare come
se ciò stesse accadendo in quel momento.
La quadratura è l’aspetto che descrive, attraverso schemi definiti, l’aspetto metrico, fraseologico e ritmico di un
componimento. Nella messa in scena di un’opera teatrale indica inoltre la sincronia tra la frase musicale e eventuali balletti. 4.
La quadratura è una costruzione musicale e se si presenta in due o in multipli di due o in tre o in multipli di tre, viene definita
"quadratura regolare" l'antecedente e il conseguente hanno pari durata. Se non si rispettano tali regole nascono delle
irregolarità della quadratura che sono dilatazioni, sospensioni o contrazioni negli antecedenti o conseguenti.
Ritmo è la successione di suoni, movimenti, cadenze a intervalli di tempi regolari. Si applica il termine in più campi di
appartenenza seguendo la definizione generale, ad esempio nella musica, nella poesia, nella danza. 5. Il ritmo è l'elemento
fondamentale che caratterizza il linguaggio poetico poichè scandisce la successione di suoni accentati e suoni non accentati.
Ogni parola ha infatti un accento tonico che nella pronuncia tendiamo a marcare e di conseguenza ne evidenzia una sillaba
rispetto alle altre che la compongono. Questa successione alternata di sillabe accentate e di sillabe non accentate, ha il compito
di creare una cadenza più o meno regolare, in modo da creare una musicalità ricercata nel componimento poetico.
La canzone petrarchesca è composta di solito da un numero variabile di strofe, che nella canzone prendono il nome di stanze,
e vanno da 5 a 7. Ogni stanza risulta divisa in due parti: Fronte e Sirma. La Fronte si divide a sua volta in due “Piedi”, mentre
la Sirma non viene divisa. L’ultima rima del secondo piede rima con il primo verso della Sirma, ha la funzione di
collegamento tra Fronte e Sirma e questo verso prende il nome di Chiave. La Sirma viene sempre chiusa da un distico a rima
baciata. Alla fine della canzone petrarchesca troviamo un Congedo metricamente uguale alla Sirma o a parte di essa. Il
numero di rime per ciascuna stanza è vario ma in Petrarca non è mai superiore a 20. La Stanza ha sempre versi con un numero
variabile di sillabe, è cioè eterometrica. I versi utilizzati da Petrarca nelle sue canzoni sono endecasillabi e settenari.
Il sonetto ha una struttura chiusa e fissa. È composto da 14 versi divisi in due quartine e due terzine. I versi sono endecasillabi.
Nelle quartine è possibile trovare due schemi di rime: rima incrociata (ABBA, ABBA) e la rima alternata (ABAB). Nelle
terzine invece è possibile trovare rime alternate (CDC, DCD), ripetute (CDE, CDE), invertite (CDE, EDC), o incatenate (CDE
EDE). Lo schema delle rime più utilizzato nel sonetto è però ABBA, ABBA, CDE, CDE. È uno dei componimenti più antichi
della letteratura italiana in quanto risale alla scuola siciliana nella prima metà del 1200.
La sineresi e la dieresi sono figure metriche.
La sineresi è la fusione in un’unica sillaba metrica di due o più vocali che si susseguono nella stessa parola quando,
grammaticamente, dovrebbero formare sillabe diverse.
La dieresi è la figura metrica in cui due vocali che dovrebbero costituire un dittongo vengono conteggiate come due sillabe
differenti, cioè come iato.
Il chiasmo è una figura retorica di ordine e consiste nella disposizione incrociata di due parole o di due gruppi di parole di una
frase. ES: "Le donne, i cavalier, l'arme, gli amori" (Torquato Tasso).
Es:”Zefiro torna, e ‘l bel tempo rimena” “Ridono i prati, e ‘l ciel si rasserena”

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