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RICERCHE DI STORIA DELLA FILOSOFIA E TEOLOGIA MEDIOEVALI

I trascendentali e il trascendentale
percorsi teoretici e storici
Atti del Convegno Internazionale della Facoltà di Filosofia e della Cattedra
Marco Arosio di Alti Studi Medievali
Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Roma, 15-16 marzo 2012

a cura di

Alain Contat, Carmelo Pandolfi, Rafael Pascual

1
ATENEO PONTIFICIO
REGINA APOSTOLORUM
I IF PRESS
I trascendentali e il trascendentale percorsi teoretici e storici / a cura di Alain Contat, Carmelo
Pandolfi, Rafael Pascual
Roma : Ateneo Pontificio Regina Apostolorum - IF Press, 2016
416 p. ; 24 cm. – ( Ricerche di storia della filosofia e teologia medioevali ; 3 )
ISBN 978-88-6788-075-1

1. Filosofia della religione - Scritti in onore

Comitato redazionale: Alain Contat; Marco Martorana; Carmelo Pandolfi;


Rafael Pascual; Rodrigo Ramírez; Guido Traversa.

Revisione finale e indice degli autori a cura di Antonio Colombo.

Immagine di copertina: Guido Reni, L’Aurora, 1614, Roma, Palazzo Rospigliosi-Pallavicini.


In questo stupendo affresco di Guido Reni, Apollo – il non-molteplice – accompagnato dal corteo delle Muse, si
appresta a guidare il carro del sole attorno alla terra, offrendole la luce senza la quale non potrebbe generare la
vita. Non potrebbe essere la metafora dell’ente, oppure dell’uno-bene, che circondato dai trascendentali, illumina
e feconda il pensiero e l’attività umana?

Copyright © 2016 by Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

Ateneo Pontificio Regina Apostolorum


Cattedra Marco Arosio di Alti Studi Medievali
Via degli Aldobrandeschi, 190 - 00163 Roma
http://www.uprait.org/
Indice

Presentazione di Alain Contat ................................................... 7

I. IL TRASCENDENTALE CLASSICO ................................. 13

Fernando Pascual
Platone e i trascendentali ......................................................... 15

Marco Arosio
I trascendentali nei maestri secolari della prima metà del Duecento . 49

Alain Contat
Una ipotesi sulla scienza dei trascendentali come passiones entis se-
condo san Tommaso d’Aquino................................................... 59

Jason A. Mitchell
La fondazione teologica dei trascendentali secondo san Tommaso
d’Aquino ............................................................................... 105

Rafael Pascual
Il trascendentale verum in Tommaso d’Aquino l’intelligibilità
dell’ente e l’esistenza di Dio ..................................................... 143

Dominic Farrell
I trascendentali e la ragione pratica: il contributo di Tommaso
d’Aquino................................................................................ 153

Christian Ferraro
Un’ipotesi inedita sul pulchrum .................................................. 169

Mauro Mantovani
I trascendentali: problema ontologico o teologico? ...................... 213

5
II. IL TRASCENDENTALE MODERNO............................... 235

Leopoldo José Prieto López


La concezione dei trascendentali in Suárez: natura, numero e
rapporto con i primi principi .................................................... 237

Guido Traversa
Il trascendentale nella Critica del giudizio ed un suo possibile
sviluppo................................................................................. 265

Ardian Ndreca
Alcune osservazioni sull’essere nell’Enciclopedia delle scienze fi-
losofiche (1830) di Hegel .......................................................... 275

Giuseppe D’Acunto
Nel segno della cosa Heidegger e il trascendentale kantiano ........... 289

III. INTERPRETAZIONI CONTEMPORANEE


DEL TRASCENDENTALE CLASSICO .................................. 305

Carmelo Pandolfi
Transcendentalità del “pulchrum” espressivo
e suo fondamento trinitario in san Bonaventura ......................... 307

Jesús Villagrasa
Il trascendentale pulchrum in Tommaso d’Aquino
secondo Hans Urs von Balthasar.............................................. 331

Giovanni Ventimiglia
I trascendentali tommasiani ens, unum, multiplicitas
nel cosiddetto “tomismo analitico” ............................................ 365

János Kelemen
Eterodossia e ortodossia nel pensiero di Dante ........................... 395

Indice dei nomi ...................................................................... 409


Presentazione

I giorni 15 e 16 marzo 2012, la Cattedra Marco Arosio istituita pres-


so l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum celebrava un convegno il cui
tema era “I trascendentali e il trascendentale, percorsi teoretici e storici”.
Questo titolo lascia chiaramente trapelare l’intento perseguito dagli orga-
nizzatori: approfondire sia la nostra conoscenza dei trascendentali “classi-
ci” del Medioevo che quella del trascendentale “moderno” da Kant in poi,
al fine di individuare i nodi storico-speculativi che differenziano le dottrine
analizzate. È certamente un progetto ambizioso per una piccola università
romana; lo è ancora di più se si considera la magistrale monografia di Lu-
dger Honnefelder1 sul passaggio dal trascendentale tardo-scolastico a quello
kantiano, oppure i due trattati non meno magistrali di Jan Adrianus Aer-
tsen2 sulle teorie medievali del trascendentale. Quindi dobbiamo chiederci,
presentando gli Atti di quel convegno, se e in quale misura il tentativo è
riuscito.
Il primo criterio di successo dovrebbe consistere nel carattere innova-
tore dei contributi. Ora non crediamo di sbagliare sostenendo che gli arti-
coli raccolti nel presente volume costituiscono non solo un insieme di studi
inediti – come è doveroso – ma anche altrettanti studi originali, quindi né
ripetitivi né propriamente divulgativi. Un breve sguardo sull’apporto dei
singoli autori ci convincerà di questa novità.
In una prima parte, i partecipanti al Convegno hanno investigato il
trascendentale classico, e principalmente quello tommasiano. In apertura,
P. Fernando Pascual LC, Professore ordinario di Storia della filosofia an-
tica3 nell’Ateneo Regina Apostolorum4, ha elaborato un minuzioso inventa-
——————
1
Cf. L. HONNEFELDER, Scientia transcendens. Die formale Bestimmung der Sei-
endheit und Realität in der Metaphysik des Mittelalters und der Neuzeit (Duns Scotus –
Suárez – Wolff – Kant – Peirce), Felix Meiner Verlag, Hamburg 1990.
2
Cf. J.A. AERTSEN, Medieval Philosophy and the Transcendentals: the Case of
Thomas Aquinas, Leiden – New York – Köln, Brill 1996; ID., Medieval Philosophy as
Transcendental Thought, From Philip the Chancellor (ca. 1225) to Francisco Suárez, Lei-
den – Boston, Brill 2012.
3
Fra le pubblicazioni dedicate a Platone, citiamo F. PASCUAL, Educación y comu-
nicación en Platón: una contribución al debate actual en torno a la escuela de Tubinga-

7
ALAIN CONTAT

rio del corpus platonicum per determinare in quale misura certe Metaidee,
come il Bene, l’Uno, l’Ente, anticipano l’universalità estensiva ed intensi-
va dei trascendentali medievali. Abbiamo inserito al secondo posto di que-
sta parte un saggio postumo del compianto Prof. Marco Arosio, precisa-
mente dedicato alla prima sistemazione dei trascendentali nel Duecento,
con Filippo il Cancelliere e Guglielmo di Auxerre. Passando alla riflessio-
ne teoretica in chiave tomistica, don Alain Contat, Professore ordinario, si
chiede in quale modo l’epistemologia delle passiones subiecti può applicarsi
alla dottrina di Tommaso sui trascendentali. Egli identifica il principio di
risposta nell’atto di essere, che funge da fondamento delle proprietà che
appartengono per sé all’ente in quanto ente5. Proseguendo il percorso di
approfondimento tomistico, P. Jason Mitchell LC6 propone una fondazione
teologica dei trascendentali che offre al tomismo speculativo due guadagni
sostanziali. In primo luogo, egli ci mostra come la specifica additio ratio-
nis dei singoli trascendentali viene assunta e superata nello Ipsum Esse
Subsistens; poi, in secondo luogo, egli risolve questo stesso superamento
nell’identità di essere e di essenza in Dio. Fermandosi sul verum, P. Rafa-
el Pascual LC, Professore di Filosofia della natura7, evidenzia come que-
sto trascendentale sia la molla grazie alla quale proviamo che l’universo
non è un chaos, ma un cosmos, e ciò prima quanto al fatto (quia), poi
quanto alla causa (propter quid). Passando al bonum trascendentale e alle
sue implicazioni speculativo-pratiche, P. Dominic Farrell LC, Professore
di Etica8, riapre in dialogo con gli studiosi tomisti anglosassoni il dibattito
——————
Milán, PPU, Barcelona 1996; ID., «Una lectura della “Linea dividida” presentada en la
República de Platón», in Alpha Omega 7 (2004), pp. 61-90.
4
Successivamente, quando non indichiamo l'università nella quale lo studioso in
causa è professore, si tratta sempre dell'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
5
Segnaliamo due studi teoreticamente affini a quello pubblicato nel presente volu-
me: A. CONTAT, «L'étant, l'esse et la participation selon Cornelio Fabro», Revue Thomi-
ste 111 (2011), pp. 357-403; ID., «Fabro et l'être intensif», in C. FABRO, Participation et
causalité selon S. Thomas d'Aquin, Parole et Silence, Paris 20152, pp. XV-LXXX.
6
Di questo autore, citiamo J.A. MITCHELL, Being and Participation, The Method
and Structure of Metaphysical Reflection according to Cornelio Fabro, 2 vol., Ateneo Pon-
tificio Regina Apostolorum, Roma 2012; ID., «The Method of the Resolutio and the Struc-
ture of the Five Ways», Alpha Omega 15 (2012), pp. 339-380.
7
Del Prof. R. PASCUAL, cf. «La división de las ciencias en Aristóteles», in Alpha
Omega 3 (2000), p. 41-59; ID., «Lo statuto epistemologico della metafisica in Tommaso
d'Aquino», in J. VILLAGRASA (ed.), Creazione e actus essendi, Originalità e interpreta-
zioni della metafisica di Tommaso d'Aquino, Edizioni ART, Roma 2008, pp. 13-23.
8
Al Prof. D. FARRELL, dobbiamo The Ends of the Moral Virtues and the First
Principles of Practical Reason in Thomas Aquinas, [Analecta Gregoriana, 318], Gregorian
and Biblical Press, Roma 2012; ID., «La metaetica di Sant'Anselmo», in C. PANDOLFI e

8
PRESENTAZIONE

sul carattere naturalistico o non-naturalistico della ragione pratica. Egli


mostra che la razionalità etica si fonda necessariamente sulla natura, a
condizione di intendere quest’ultima in senso metafisico trascendentale, e
non in maniera fisica categoriale. P. Christian Ferraro IVE, Professore di
Metafisica nella Pontificia Università Lateranense9, presenta in questa se-
de uno studio sulla vexata quæstio della trascendentalità che spetta al pul-
chrum tommasiano. Conviene sottolineare la grande originalità della sua
proposta, che con un minuzioso inventario testuale ci invita a cogliere la
ratio pulchri all’interno della ratio boni, e si allontana pertanto da tutte le
tesi anteriormente sostenute dai tomisti in merito. A chiusura di questa
prima sezione, don Mauro Mantovani SDB, Rettore della Pontificia Uni-
versità Salesiana ed ivi Ordinario di Filosofia Teoretica, riflette sullo sta-
tuto epistemologico del trascendentale tommasiano: appartiene alla fase on-
tologica o alla fase teologica dell’unica metafisica? Egli stabilisce che vi
deve essere un posto per le passiones entis in entrambe le resolutiones, quel-
la immanente all’ente per partecipazione, e quella che conduce allo Ipsum
esse subsistens.
La seconda parte del Convegno era dedicata al trascendentale moder-
no. Don Leopoldo Prieto, Professore nell’Università San Dámaso a Ma-
drid10, analizza la dottrina di Francisco Suárez sui trascendentali, poi in-
vestiga successivamente le sue radici e la sua posterità nella Deutsche
Schulmetaphysik, entrambe profondamente essenzialistiche come lo è la
concezione suareziana dell’ente in quanto ente. Questo studio mostra chia-
ramente come la riduzione suareziana, poi wolffiana dell’ente al possibile
apre la via al pensiero trascendentale kantiano. Questo ultimo viene esplo-
rato nella forma forse meno conosciuta della Critica del Giudizio da Guido
Traversa, Professore associato di Filosofia Morale presso l’Università Eu-
ropea di Roma e Professore invitato di Storia della Filosofia Moderna e

——————
J. VILLAGRASA (ed.), Sant'Anselmo d'Aosta ‘Doctor Magnificus', A 900 anni della mor-
te, IF Press – Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Morolo – Roma 2011, pp. 237-267.
9
Del Prof. C. FERRARO, cf. «La conoscenza dell'‘ens' e dell'‘esse' nella prospetti-
va del tomismo essenziale», in Doctor Angelicus 5 (2005), pp. 75-108; ID., La svolta me-
tafisica di san Tommaso, Riflessioni sull'emergenza dell'esse e la fondazione della libertà
radicale, Lateran University Press, Città del Vaticano 2014.
10
Sulla scia del presente studio, cf. L. PRIETO LÓPEZ, «Suárez, crocevia nella filo-
sofia tra medioevo e modernità», Alpha Omega 9 (2006), pp. 3-38; ID., Suárez y el desti-
no de la metafísica, Biblioteca de Autores Cristianos, Madrid 2013.

9
ALAIN CONTAT

Contemporanea presso l’Ateneo Regina Apostolorum11. Egli mette in evi-


denza che, in questa fase della sua riflessione trascendentale, Kant mette a
fuoco, oltre le forme a priori della prima Critica, le condizioni reali-
materiali dell’esperienza, e che lo fa a partire a partire dall’attività giudi-
cativa che verte sulla finalità e sul sublime. Si riapre così l’antico dibattito
sulla possibile svolta della terza Critica riguardo alla dissociazione fra il
momento formale e quello materiale della conoscenza umana. Senza alcu-
na intesa previa, è precisamente sull’analogon hegeliano di questa mutua
implicazione di forma e di contenuto che verte il contributo di Ardian
Ndreca, Professore straordinario di Storia della Filosofia Moderna nella
Pontificia Università Urbaniana12. Egli investiga il percorso dell’essere nel
processo della Logica (cioè della prima parte dell’Enciclopedia), e mostra
come esso rimane contemporaneo a tutte le fasi della propria auto-
determinazione. Perciò, nonostante la nota opposizione fra la dialettica
hegeliana e la filosofia critica, la Logica rimane predeterminata dal suo
momento iniziale, che offre in questo modo un punto di paragone con le
due concezioni del trascendentale. Arrivando al Novecento, Giuseppe
D’Acunto, Professore invitato e studioso di filosofia contemporanea13, stu-
dia in modo dettagliato il rapporto fra la “cosa” e il trascendentale nel cor-
so tenuto da Heidegger nel semestre d’inverno 1935-1936 e pubblicato suc-
cessivamente sotto il titolo Die Frage nach dem Ding, “La questione della
cosa”. In maniera coerente con Essere e tempo, il filosofo della Selva Nera
esamina come non solo le categorie, ma anche lo schematismo e la stessa
sensazione fungono da condizioni di possibilità dell’apparire della “cosa”
all’Esserci. Per chiudere queste indagini sulla filosofia moderna e contem-
poranea continentale, P. Juan Gabriel Ascencio LC, Professore aggregato
di Antropologia14, esamina il caso di Gadamer. Si mostra come, per il fon-
datore dell’ermeneutica filosofica nel XX secolo, il linguaggio funge, muta-
——————
11
Fra gli studi kantiani dell'A., cf G. TRAVERSA, «Riflessioni sul rapporto pensie-
ro-linguaggio in Kant», Il cannocchiale 3 (1983), pp. 73-91; L'unità che lega l'uno ai mol-
ti. La Darstellung nella filosofia kantiana, Japadre, L'Aquila – Roma 1991.
12
Del Prof. A. NDRECA, cf. Mediazione o paradosso? Kierkegaard contra Hegel,
Bonomi, Pavia 2000.
13
Cf. Giuseppe D'ACUNTO, La prosa del senso. La dinamica della significazione in
Merleau-Ponty, IF Press, Roma 2006; ID., L'etica della parola. La riflessione sul linguag-
gio di Paul Ricœur, Edizioni ETS, Pisa 2009.
14
Cf. Juan G. ASCENCIO, «L'estetica di Romano Guardini (I): Le origini vitali
dell'estetica di Guardini», Alpha Omega 15/1 (2012), pp. 21-46; «L'estetica di Romano
Guardini (II): Gli sviluppi dei primi anni Venti. Verso una comprensione matura dell'ar-
te», Alpha Omega 15/2 (2012), pp. 213-235; «L'estetica di Romano Guardini (III): La
maturità del 1938», Alpha Omega 16/1 (2013), pp. 3-38.

10
PRESENTAZIONE

tis mutandis, da condizionamento trascendentale, ovviamente in modo sto-


ricizzato e contenutistico, diversamente dall’a priori della prima Critica
kantiana.
La terza parte del nostro libro propone tre saggi di stampo comparati-
vo. Carmelo Pandolfi, Professore aggregato di Storia della Filosofia Me-
dievale15, rilegge la dottrina di san Bonaventura da Bagnoregio sui tra-
scendentali e sul pulchrum sia nelle sue opere che nella Gloria (Herrli-
chkeit) di Hans-Urs von Balthasar. Ne risulta che il bello appare al Doctor
Seraphicus come sintesi dinamica dell’uno, del vero e del bene, in una
chiara prospettiva trinitaria. Anche P. Jesús Villagrasa LC, Rettore
dell’Ateneo Regina Apostolorum e Professore ordinario di Metafisica16, si
interessa alla tematica del pulchrum in Hans-Urs von Balthasar, analiz-
zando l’interpretazione sui generis che il teologo svizzero elaborò in merito
a partire da Tommaso d’Aquino. In essa, il bello viene ricondotto ad
un’epifania dell’essere che trapela attraverso la differenza ontologica. Dal
canto suo, Giovanni Ventimiglia, Professore ordinario di Filosofia Teore-
tica presso la Facoltà di Teologia di Lugano17, sulla scia dei suoi studi an-
teriori sull’unum e il multum nel pensiero dell’Aquinate, confronta le no-
zioni di ente, di uno e di molteplice – che per lui sono tutte trascendentali
– con l’eredità della filosofia analitica, nelle sue forme originali nonché nel
cosiddetto “tomismo analitico”. A modo di congedo, la nostra raccolta si
chiude con un saggio di János Kelemen, Professore di Filosofia nell’Uni-
versità di Budapest, dedicato al rapporto di Dante con l’ortodossia cattoli-
ca, quindi alla trascendenza rivelata, e non più al trascendentale.
Il secondo criterio che permette di valutare la pertinenza di un volu-
me di Atti dovrebbe essere quello di superare il genere editoriale di sempli-
ci miscellanea, ovviamente senza poter pretendere all’unità dottrinale della
monografia scritta da un unico autore. Ora ci sembra che molti articoli che

——————
15
Cf. C. PANDOLFI, «Linee generali del pensiero anselmiano nel suo contesto sto-
rico», in ID. e J. VILLAGRASA (ed.), Sant'Anselmo d'Aosta 'Doctor Magnificus': a 900
anni dalla morte, IF Press – Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Morolo – Roma
2011, pp. 27-46; ID., Kant, Hegel, Heidegger in Cornelio Fabro, Ateneo Pontificio Regina
Apostolorum, Roma 2013.
16
Cf. J. VILLAGRASA, «L'originale metafisica creazionista di Tommaso d'Aqui-
no», Alpha Omega 10 (2007), pp. 209-223; ID., Metafisica, vol. II, La comunanza dell'es-
sere, Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Roma 2009.
17
Si veda G. VENTIMIGLIA, Differenza e contraddizione: il problema dell'essere in
Tommaso d'Aquino: esse, diversum, contradictio, Vita e Pensiero, Milano 1997; ID., «Die
transzendentale Vielheit des Thomas von Aquin in ihrem theologischen Kontext», Rivista
Teologica di Lugano 17/1 (2012), pp. 103-118.

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ALAIN CONTAT

seguono evidenziano due costanti. Per quanto riguarda il trascendentale


tommasiano, gli studi di Alain Contat, Jason Mitchell, Mauro Mantovani
e Jesús Villagrasa mostrano, sotto angolature assai diverse, come le pas-
siones entis si fondano sull’atto di essere partecipato nonché, in ultima
analisi, sull’Essere divino sussistente. Indirettamente, questo primato dello
esse compare anche nelle ricerche di Dominic Farrell e di Christian Ferra-
ro. Quindi l’additio rationis che caratterizza le proprietà trascendentali
trova la sua giustificazione in ciò che Cornelio Fabro chiamava
“l’emergenza dell’essere”, al di là della struttura deduttiva che troviamo
nella celebre tavola del De veritate 1, 118: la metafisica richiede necessa-
riamente un’investigazione dei transcendentia, perché il fondamento
dell’ente che è l’esse trascende, quasi straripa, non solo le sue contrazioni
nelle essenze sostanziali, ma pure la stessa nozione di ente. Nel momento
in cui viene meno questo radicamento dell’ente nell’atto di essere, con
Suárez e poi la Deutsche Schulmetaphysik, il trascendentale si svuota e di-
venta condizione formale di pensabilità, come mostra Leopoldo Prieto.
Non a caso, il primo significato che l’Ontosophia di Johannes Clauberg as-
segna all’ente si riduce a “omne quod cogitari potest”19. Un filo rosso uni-
sce questa concezione alle forme a priori della prima Critica kantiana. Pe-
rò, già la Critica della Facoltà di Giudicare, poi le più importanti filosofie
continentali che si succedono dopo la rivoluzione copernicana tenderanno
a caricare il trascendentale, o i suoi surrogati dialettici, con una certa pre-
disposizione materiale. Lo mostrano bene i saggi di Guido Traversa, Ar-
dian Ndreca, Giuseppe D’Acunto e Juan Ascencio. Una rivincita dello esse
sull’“oblio” al quale venne condannato dalla metafisica del Doctor Exi-
mius, poi dall’antimetafisica dell’illustre figlio di Königsberg? Se è così,
allora il libro che consegniamo ora al lettore avrà doppiamente contributo
alla difesa del pensiero metafisico: in modo positivo, mostrando che non si
dà pensiero senza un essere che, lungi dall’identificarsi col nulla, è il mes-
saggero dell’Essere; e quasi a modo di confutazione storica, ricordando che
neppure la posterità di Kant poté fare a meno di attribuire alla soggettività
delle perfezioni che, in realtà, spettano all’essere.
ALAIN CONTAT

——————
18
Cf. al riguardo C. FABRO, «Il trascendentale moderno e il trascendentale classi-
co», Angelicum 60 (1983), pp. 534-558.
19
J. CLAUBERG, Metaphysica de ente, Quæ rectius Ontosophia, Apud Danielem El-
zevirium, Amsterdam 16643, p. 1.

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