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VERGA

Nasce a Catania nel 1840 da una famiglia di nobili origini, per la sua formazione sarà decisivo il periodo
trascorso a Milano ( dove si è trasferito nel 1872) dove incontra numerosi letterati del tempo. Muore nel
1922 a Catania , dove era rientrato stabilmente dal 1893. Giovanni Verga diede nelle sue opere (i racconti
di Vita dei campi e di Novelle rusticane, i romanzi I Malavoglia e Mastro don Gesualdo) la migliore
attuazione del «principio dell’impersonalità» già teorizzato da Capuana: lo scrittore si nasconde, regredisce
al livello dei personaggi delle opere, sforzandosi di far parlare le cose e servendosi di voci altrui, anzi, di un
«coro» di voci (i tanti abitanti anonimi del paese). Verga lascia che al lettore s’imponga l’evidenza oggettiva
della realtà da lui rappresentata, in maniera che l’opera sembri «essersi fatta da sé» (così dice Verga nella
lettera-prefazione alla novella L’amante di Gramigna).

Per Verga la vita è dominata da rapporti di forza in cui i potenti sono e saranno sempre tali e così i poveri. Il
povero deve accettare questa condizione, accontentandosi delle piccole gioie quotidiane e delle proprie
sicurezze, mentre provare a cambiare la propria situazione determina guai enormi, come nei “Malavoglia”
che hanno cercato di cambiare la loro vita e hanno avuto guai incredibili).

Verga scrive romanzi, novelle e alcune opere teatrali (queste ultime, però, non hanno avuto grande
risonanza).

Nei suoi capolavori rappresenta la condizione di vita delle persone povere , umili , ignoranti, come i
contadini e i pescatori siciliani dell’epoca. Sono uomini semplici , con forti passioni ma con un destino di
sofferenza . E’ pessimista , esclude l’esistenza della provvidenza e della consolazione religiosa . Gli unici
valori in cui crede la famiglia e gli affetti domestici.

Le tre fasi di Verga :

 Fase Preverista : comprende le prime opere di Verga, ispirate a temi storico-patriottici, sentimentali
e di critica sociale , dove spiccano figure femminili. Si tratta soprattutto di romanzi che
incontravano il gusto dei lettori borghesi. Ricordiamo tra questi : Amore e patria, Una peccatrice ,
Storia di una capinera, Eros , ecc. Nel 1874 pubblica Nedda , una Novella in cui per la prima volta
Verga descrive la Sicilia contadina, povera e arretrata, iniziando ad abbracciare i temi del
Verismo,legati al mondo degli umili. Nedda rappresenta la prima opera di stampo verista di Verga ,
anche se ancora compare la figura del narratore esterno che giudica e commenta ( l’opera non è
impersonale!), e i toni melodrammatici , tipici dei romanzi sentimentali precedenti.
 Fase Verista : inaugurata con la novella Rosso Malpelo che segna l’adesione di Verga al Verismo , e
parla delle condizioni di sfruttamento dei ragazzi in una cava, il protagonista appartiene al mondo
popolare della Sicilia e vive in condizioni di miseria e sofferenza . E’ in questa novella che finalmente
cambia la voce narrante , interna al mondo rappresentato .
Segue la raccolta di novelle Vita dei campi, ambientate nel mondo dei contadini e dei pescatori
siciliani.
Nel 1881 esce I Malavoglia, il primo romanzo del ciclo dei Vinti , che comprende anche Mastro don
Gesualdo . Nel ciclo dei vinti emerge la concezione pessimistica della vita , e osserviamo i princìpi
della narrativa di Verga, il titolo fa riferimento al fatto che, i protagonisti, appartenenti a classi
sociali che vanno dalla più umile alla più alta, sono comunque sconfitti dalla vita. Nei Malavoglia ,
Verga vuole indagare le cause che spingono la gente a sopravvivere in un ambiente duro e ostile,
cercando di osservare le cose dal loro punto di vista. Emerge per la prima volta il concetto
dell’<<ideale dell’ostrica>> , ovvero il tenace attaccamento dei poveri al loro mondo
 Ultima Fase : La terza fase comprende le ultime raccolte di novelle e alcuni drammi teatrali ,
incentrate su argomenti sentimentali, e contraddizioni dei rapporti umani. Ricordiamo : La
duchessa di Leyra, La Lupa, e altri.

Pensiero:

La concezione della vita e dell’uomo in Verga è influenzata dal Positivismo (approccio scientifico), dal
Determinismo ( l’uomo subisce l’influenza del contesto ambientale e del condizionamento ereditario) e
dalle teorie di Darwin ( spietato antagonismo tra le specie e lotta per la vita tra i più forti). Il pessimismo di
Verga si manifesta nell’accettazione della realtà immutabile a cui nessuno può sottrarsi, nonostante gli
sforzi .

Tecnica narrativa :

I canoni del verismo sono principalmente :

 Impersonalità che si traduce in Eclissi dell’autore : l’autore deve nascondersi dietro la voce dei
personaggi , che raccontano i fatti in prima persona, esprimendo le loro idee, sentimenti e passioni,
permettendo al lettore di entrare nella storia faccia a faccia con gli eventi. L’autore rinuncia ad
esprimere il proprio punto di vista , seppur non coincidente con quello dei personaggi.
 Artificio della Regressione : poiché l’autore si eclissa (si nasconde), a raccontare le storie è un
anonimo narratore interno alla storia , che non solo assume lo stesso punto di vista dei personaggi ,
ma utilizza anche lo stesso modo di esprimersi , popolare ; in tale senso l’autore regredisce al livello
culturale e sociale dei suoi personaggi, rinunciando al proprio stile espressivo e utilizzando un
linguaggio più semplice .
 Artificio dello Straniamento : consiste nel rappresentare come strano ciò che in realtà è normale e
viceversa; tale effetto è maggiore quanto più l’ambiente rappresentato è lontano dalla vita
moderna , perché evidenzia il divario tra il punto di vista del narratore e quello dei personaggi da
un lato , e quello dell’autore e dei lettori dall’altro.
 Discorso indiretto libero : Verga presenta i fatti ,i pensieri e i ricordi in terza persona, con le parole
dei personaggi, secondo il loro modo di sentire e di vedere.

OPERE PRINCIPALI

Vita dei Campi

Si tratta di una raccolta di novelle pubblicata nel 1880: Nedda, Fantasticherie, Rosso Malpelo ,
Cavalleria rusticana,La lupa, L’amante di Gramigna, sono tra le principali. E’ la raccolta che segna la
svolta verista di Verga. I temi di fondo sono la povertà e l’arretratezza dei contadini siciliani,
l’impossibilità dei miseri di risollevarsi dalle loro condizioni di povertà , le passioni, e , in qualche
novella, anche il tema della “roba”. Per la prima volta emerge l’ impersonalità dell’autore.

Ciclo dei Vinti

E’ una raccolta di romanzi , dovevano essere in tutto 5 in origine , ma non furono completati tutti . Ne
fanno parte I Malavoglia e Mastro don Gesualdo.
I Malavoglia : narra le vicende di una famiglia di pescatori di Aci Trezza (località vicino
Catania ), i Toscano, la cui esistenza , relativamente tranquilla , viene sconvolta da
alcune vicende, attraverso la loro rappresentazione emerge tutta la visione pessimistica
della vita . E’ composta da 15 capitolo , suddivisibili in 3 parti . Il tempo vissuto dai
protagonisti è circolare , non lineare , scandito dal ripetersi delle stagioni .

Mastro don Gesualdo: romanzo sulla storia di Gesualdo Motta , modesto muratore ,
semplice e di umili origini , ma di grande intelligenza pratica , grazie alla quale riesce ad
accumulare una fortuna , pagando il prezzo degli affetti. Si evidenziano due momenti
narrativi : nel primo assistiamo all’ascesa economica e sociale del protagonista,
rappresentato come un eroe ; nel secondo al suo declino e alla sua sconfitta sul piano
affettivo ed esistenziale , infatti morirà solo ed emarginato. In quest’opera viene
ribadito il fallimento di ogni tentativo di riscatto sociale.

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