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Apuleio

VITA
 Nasce nel 125 d.C. a Madaura in Algeria il secondo secolo d.c. è il periodo più fiorente
dell'impero in cui vi è la romanizzazione delle
provincie
 Fu di estrazione agiata e ciò gli permise di studiare a Cartagine e di fare un viaggio d'istruzione ad Atene e andare
a Roma
 Era un uomo brillante e preparato e fu chiamato a tenere conferenze nella città DELL'AFRICA DEL NORD

 In Africa incontra un compagno di studi, Ponziano, e ne sposò la madre Pudentilla una ricca vedova
i parenti della moglie lo accusarono di aver usato la magia per incantare la donna per interessi economici
 le accuse erano ridicole come cavarsi i denti con il dentifricio
 si difende con “Apologia” o “De magia” in modo semplice e leggendo il testamento di Pudentilla
aveva lasciato tutti i beni al figlio rimasto Pudente
 non si hanno sue notizie dopo il 170

LE OPERE CHE HA SCRITTO SONO:

1. Apologia o De Magia
2. Florida
3. scrisse opere filosofiche e trattati di demonologia e filosofia platonica
4. Metamorphoseon Libri
 Apuleio fu una figura molto amata Infatti cittadini gli dedicarono una statua dopo la morte

 Ebbe la fama di Mago nonostante si ebbero dubbi a riguardo


Apuleio distingue magia bianca e magia nera e disse che essendo filosofo era vicino al mondo Divino
influsso platonico
lascio il dubbio sul praticare magia nera che possa modificare fenomeni eventi

METAMORFOSI
 opera più importante è chiamata METAMORPHOSEON LIBRI o L'ASINO D'ORO nome dato da
Agostino o per il valore del messaggio che esprime l'opera o per il colore fulvo dell'asino
l'asino è l'animale con cui edificato il dio Seth
 è composto da 11 libri 11 e il numero è legato ai riti misterici

 la tematica produce un insegnamento vuole dimostrare un percorso di avvicinamento ad


una divinità Apuleio aveva fatto riti religiosi su Iside

TRAMA
Libro I – Dopo un breve prologo il romanzo inizia con la descrizione del viaggio di Lucio in Tessaglia. Durante il percorso egli
incontra due compagni, uno dei quali gli narra una tenebrosa storia di streghe. Curioso di conoscere i misteri delle arti magiche,
raggiunge la città di Ipota. Qui è ospitato da Milone, che vive con la moglie Panfila e l’ancella Fotide.
Libro II – Il giorno dopo, Lucio viene a sapere dei sortilegi messi in atto da Panfila, capace anche di trasformare i propri amanti
in animali e in pietre. La notizia più che terrorizzarlo lo accende di curiosità, per cui cerca di entrare nelle grazie dell’ancella per
essere introdotto nel mondo magico della padrona. Nel frattempo incappa in un’altra avventura: mentre ritorna a casa in una notte
buia viene assalito da tre strane figure. Credendole dei briganti le trafigge.

Libro III – L’indomani Lucio viene arrestato e processato. Al momento della condanna, però, viene rivelato, tra l’ilarità del
pubblico, che egli aveva trafitto solo tre otri gonfi. Fotide, per risollevarlo dalla mortificazione subita, gli promette di farlo
assistere ad una delle trasformazioni della sua padrona. Qualche tempo dopo si presenta l’occasione e Lucio può osservare di
nascosto Panfila che si spalma di unguento e si trasforma in uccello. Desideroso anche lui di vivere questa esperienza, prega
Fotide di assisterlo nell’operazione metamorfica. L’ancella sbaglia vasetto e Lucio viene trasformato in asino, mantenendo però
sentimenti umani. Fotide lo consola e promette che l’indomani, mangiando delle rose, egli riacquisterà la forma umana. Durante la
notte, però, Lucio-asino viene rapito da una banda di briganti.

Libri IV-VII – I briganti portano l’asino in una caverna custodita da una vecchia serva. La notte successiva vi conducono anche
una giovane donna, Carite, presa come ostaggio per costringere i genitori di lei a pagare un riscatto. La vecchia si muove a
compassione e per consolarla le racconta la favola di Amore e Psiche. Il racconto è appena finito quando i briganti ritornano
dalla loro ultima scorribanda. Lucio-asino, approfittando di un momento favorevole, tenta di fuggire insieme con la fanciulla che
gli sale in groppa, ma vengono subito ripresi. Arriva intanto alla caverna un brigante insieme con un giovane. Costui è Tlepolemo,
il fidanzato della giovane rapita. Si presenta come un furfante che ha al proprio attivo molte audaci imprese brigantesche,
riuscendo così a farsi eleggere come capo. Di notte, dopo aver fatto ubriacare i ladroni, li lega e, dopo aver portato in salvo la
ragazza insieme con l’asino, torna indietro per gettare i briganti da una rupe. I due fidanzati, ormai riuniti, mandano l’asino a
vivere nella tranquillità della campagna. Là i nuovi padroni cui è stato affidato non gli lesinano maltrattamenti e percosse.

Libri VIII-X – Lucio-asino viene a sapere della tragica fine dei due fidanzati che nel frattempo si erano sposati: Tlepolemo è
rimasto ucciso per mano di un rivale geloso e Carite si è suicidata sulla sua tomba. Dai servi di costoro viene venduto ad un
gruppo di sacerdoti della dea Siria. Dalle mani dei sacerdoti impostori, nel frattempo scoperti ed arrestati, incappa in quelle di un
mugnaio prima, di un ortolano e di un soldato romano poi, infine di due fratelli, uno pasticciere e l’altro cuoco, presso i quali si
rimpinza mangiando gustosi e prelibati pasticcini. Proprio per questa stranezza, di lasciare la biada e di gustare cibi più tipici degli
uomini che delle bestie, diviene un’attrazione per la città, al punto tale che una signora si innamora di lui e corrompe il custode
per giacere con l’animale. Il padrone, venuto a sapere di queste proprietà dell’asino, decide di allestire uno spettacolo nel teatro di
Corinto, organizzando un accoppiamento tra l’animale e una donna condannata per essersi macchiata di orrendi delitti. Il giorno
della pubblica esibizione, mentre tutti sono occupati nei preparativi, Lucio, pieno di paura e di disgusto, scappa via correndo a
perdifiato fino alla spiaggia di Cencree, e lì stanco si addormenta.

Libro XI – In piena notte Lucio si sveglia e, dopo essersi bagnato sette volte nel mare, rivolge una preghiera alla luna affinché lo
aiuti a riacquistare la forma umana. Addormentandosi di nuovo, gli appare in sogno la dea Iside che gli ordina di presentarsi alla
sua festa e di mangiare le rose che il sacerdote avrà tra le mani. Il giorno dopo tutto avviene come preordinato e ridiventa uomo. Il
sacerdote gli spiega poi il significato delle metamorfosi: vittima della superstizione e della lussuria, attraverso infinite avventure,
egli si è purificato. Lucio, seguendo il volere della dea, rimane nel tempio e viene iniziato ai misteri sacri. In seguito, sempre su
ispirazione di Iside, si reca a Roma e viene iniziato ai misteri di Osiride. Ottiene lauti compensi come avvocato e, infine, diviene
portatore dell’immagine del dio nelle processioni.

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