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“I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

INDIVIDUALE”

PROF. VINCENZO D’ONOFRIO


Università Telematica Pegaso I dispositivi di protezione individuale

Indice

1 PREMESSA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 3
2 MARCATURA CE E CLASSIFICAZIONE DEI DPI ------------------------------------------------------------------ 6
3 NOTA INFORMATIVA DEL FABBRICANTE (ALLEGATO. II D.LGS. 475/92 E ART. 12 D.LGS. 10/97)
8
4 OBBLIGHI --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 11
4.1. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO (ART.77): ---------------------------------------------------------------------------12
4.2. OBBLIGHI DEL LAVORATORE (ART.78): -----------------------------------------------------------------------------------13
5 FORMAZIONE E ADDESTRAMENTO--------------------------------------------------------------------------------- 14
6 TIPOLOGIE DI DPI --------------------------------------------------------------------------------------------------------- 15
6.1. PROTEZIONE DEL CAPO ------------------------------------------------------------------------------------------------------15
6.2. PROTEZIONE DELLE VIE RESPIRATORIE -----------------------------------------------------------------------------------15
6.3. PROTEZIONE DEGLI ARTI SUPERIORI ---------------------------------------------------------------------------------------17
6.4. PROTEZIONE DEGLI OCCHI --------------------------------------------------------------------------------------------------18
6.5. PROTEZIONE DELL'UDITO ---------------------------------------------------------------------------------------------------19
6.6. PROTEZIONE DEGLI ARTI INFERIORI ---------------------------------------------------------------------------------------20
6.7. PROTEZIONE DA CADUTE DALL'ALTO -------------------------------------------------------------------------------------21
6.8. PROTEZIONE DEL CORPO E DELLA PELLE----------------------------------------------------------------------------------22

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)

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1 Premessa
Per dispositivo di protezione individuale (DPI) si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad

essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi presenti

nell'attività lavorativa, suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonchè

ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo.

I DPI devono essere prescritti solo quando non sia possibile attuare misure di prevenzione

dei rischi (riduzione dei rischi alla fonte, sostituzione di agenti pericolosi con altri meno pericolosi,

utilizzo limitato degli stessi), adottare mezzi di protezione collettiva, metodi o procedimenti di

riorganizzazione del lavoro.

Il lavoratore è obbligato a utilizzare correttamente tali dispositivi, ad averne cura e a non

apportarvi modifiche, segnalando difetti o inconvenienti specifici. Per alcuni DPI è fatto obbligo di

sottoporsi a programmi di formazione e di addestramento.

L'art. 76 del D.Lgs. n. 81/08 indica le caratteristiche che devono avere i DPI per poter essere

utilizzati:

 devono essere adeguati ai rischi da prevenire e alla loro entità senza comportare di per sé un

rischio maggiore

 devono essere adeguati alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro

 devono essere rispondenti alle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore

 devono poter essere adattabili all'utilizzatore secondo le sue necessità

 devono essere in possesso dei requisiti essenziali intrinseci di sicurezza, cioé essere

conformi alle norme di cui al D.Lgs. 4 dicembre 1992, n. 475 (marcatura CE) e sue

successive modificazioni.

I DPI sono classificati in base alle parti del corpo che devono proteggere (allegato VIII del

D.Lgs. n. 81/08):

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 dispositivi di protezione della testa

 dispositivi di protezione dell'udito

 dispositivi di protezione degli occhi e del viso

 dispositivi di protezione delle vie respiratorie

 dispositivi di protezione delle mani e delle braccia

 dispositivi di protezione dei piedi e delle gambe

 dispositivi di protezione della pelle

 dispositivi di protezione del tronco e dell'addome

 dispositivi di protezione dell'intero corpo

 indumenti di protezione

Il D.Lgs 81/08 tratta i DPI agli art. 74-79 del D.Lgs. 81/08 e all’allegato VIII.

Nel DLgs 81/2008:

 I DPI insieme alle attrezzature di lavoro sono inseriti nel Titolo III – Capo II

 A differenza di quanto previsto nel Dlgs 626/94 non sono previste sanzioni

specifiche per violazioni ai singoli articoli del capo II o per mancato utilizzo di 4

specifici DPI (guanti, maschere, occhiali, scarpe) ma le sanzioni sono applicate in

riferimento a carenze in ordine a principi generali.

Occorre tenere presente che l’art 74 c 2 precisa che non costituiscono DPI :

 indumenti di lavoro ordinario utilizzati per evitare che gli abiti si sporchino

 uniformi elementi di riconoscimento delle funzioni svolte e dell’azienda non

specificatamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute (Circ M Lav 34 -

29.4.99)

 attrezzature dei servizi di soccorso e salvataggio

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 attrezzature di protezione individuale delle forze di polizia , delle FF.AA e del

personale del servizio per il mantenimento dell’ordine pubblico (giubbotti

antiproiettile)

 attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto stradali

 i materiali sportivi usati solo a fini sportivi e non lavorativi

 i materiali per autodifesa o dissuasione

 gli apparecchi portatili per individuare o segnalare rischi e fattori nocivi

Ora, poiché l’art 76 del Dlgs 81/2008 stabilisce che i DPI devono essere conformi al Dlgs

475/92 e sue successive modificazioni (Dlgs 10 del 2.1.1997) ,ai fini della corretta applicazione

della norma il datore di lavoro , all’atto dell’acquisto effettuato dopo il 30.6.1995, deve verificare

che vi sia disponibile la documentazione prevista e costituita da:

1) Dichiarazione di conformità da parte del produttore (I categoria)

2) Marcatura CE (II e III cat)

3) Nota informativa rilasciata dal produttore

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2 Marcatura ce e classificazione dei dpi


Due direttive europee regolano le destinazioni d'uso e la progettazione (obblighi del

produttore) dei DPI. I livelli di qualità e di sicurezza dei DPI dovranno essere certificati conformi

ai requisiti essenziali di igiene e di sicurezza. Al fine di armonizzare le normative dei paesi della

comunità Economica Europea in materia di salute e di sicurezza delle persone, sono state adottate

due direttive europee relative ai DPI, Dispositivi di Protezione Individuale.

 la direttiva europea 89/656 del 30/11/1989 recepita mediante il D.L. 626 del

19/9/1994, relativa dell'uso dei D.P.I.

 la direttiva europea 89/686 del 29/12/1989 recepita mediante il D.L. 475 del

4/12/1992, relativa alla progettazione dei D.P.I.

La regolamentazione italiana con il D.L. 475, inserisce la nuova disposizione sancendo il

principio secondo il quale risulta proibito produrre, vendere o noleggiare dispositivi,

apparecchiature o prodotti di protezione personale dei lavoratori che non siano atti a garantire i

lavoratori stessi contro i pericoli di qualsiasi natura ai quali esse risultino esposti. Viene così fissato

il principio di garantire la protezione individuale dei lavoratori e si denuncia il pericolo di una

falsa sicurezza derivante dalla scelta di un'apparecchiatura inadeguata. La direttiva 89/686

determina, per ciascuna categoria dei DPI le procedure di certificazione e le norme tecniche cui tali

apparecchiature debbono adeguarsi per poter circolare liberamente nelle CEE. Essa si applica alle

maschere per la respirazione, agli occhiali protettivi, alle cuffie, alle protezioni antirumore, alle

protezioni contro le cadute dall'alto, alle calzature, agli indumenti e ai guanti di protezione.

I DPI devono anzitutto rispondere ai “requisiti essenziali di sicurezza”, la cui conformità è

attestata dal fabbricante, mediante l’apposizione sul DPI stesso della marcatura “CE”.

Le procedure di certificazione CE sono differenti a seconda della categoria dei DPI:

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CATEGORIA DPI CERTIFICAZI


ONE
1° DPI di progettazione semplice destinati a Dichiarazione
CATEGORIA salvaguardare da rischi di danni fisici di lieve di conformità CE da
entità. Nel progetto deve presupporsi che la parte del costruttore.
persona che usa il DPI abbia la possibilità di
valutarne l'efficacia e di percepire, prima di
riceverne pregiudizio, la progressiva
verificazione di effetti lesivi.
2° DPI che non rientrano nelle altre due. Conformità CE
CATEGORIA e attestato di
certificazione
CE rilasciato
dall’organo
notificante.
3° DPI di progettazione complessa destinati Certificati
CATEGORIA a salvaguardare da rischi di morte o di lesione come sopra +
gravi sottoposti a sistemi di
e di carattere permanente. Nel progetto controllo della
deve presupporsi che la persona che usa il DPI produzione
non abbia la da organo
possibilità di percepire tempestivamente competente.
la verificazione istantanea di effetti lesivi.

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3 Nota informativa del fabbricante (allegato. ii


d.lgs. 475/92 e art. 12 d.lgs. 10/97)
Obbligatoriamente preparata e rilasciata dal fabbricante deve contenere,oltre al nome ed

indirizzo del fabbricante o del suo mandatario nella Comunità Europea,le istruzioni relative al

deposito,all’impiego,alla pulizia,alla 6 manutenzione, revisione e disinfezione indicate dal

fabbricante,le prestazioni ottenute agli esami tecnici effettuati per verificare livelli e classi di

protezione,gli accessori utilizzabili con i DPI e le caratteristiche dei pezzi di ricambi appropriati,le

classi di protezioni adeguate ai diversi livelli di rischio ed i corrispondenti limiti di utilizzazione,le

date ed il termine di scadenza dei DPI o di alcuni dei loro componenti,il tipo di imballaggio per il

trasporto,i riferimenti alle direttive applicate, se del caso, e il significato della marcatura, se esiste,il

nome, indirizzo e numero di identificazione degli organismi notificati che intervengono in fase di

certificazione del DPI;

La nota,che deve essere redatta in modo comprensibile e nella lingua ufficiale dello Stato

membro destinatario, deve costituire un argomento oggetto dell’addestramento dei dipendenti che

devono conoscerla .

Nella stessa nota informativa devono esservi requisiti addizionali :

 per i DPI soggetti ad invecchiamento : qualsiasi dato utile ai fini della

determinazione di un termine di scadenza ragionevolmente praticabile in relazione

alla qualità del modello ed alle condizioni effettive di deposito, di impiego, di

pulizia, di revisione, di manutenzione

 per i DPI di III categoria per interventi in situazioni estremamente pericolose

:informazioni destinate all’uso di persone competenti, addestrate e qualificate per

interpretarle e farle applicare all’utilizzatore ,procedure da seguire per verificare

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sull’utilizzatore che indossa il DPI che esso sia debitamente regolato e pronto per

l’uso

 per i DPI contro le cadute dall’alto caratteristiche necessarie per il punto di

ancoraggio sicuro nonché al tirante d’aria minimo necessario al di sotto

dell’utilizzatore ,modo adeguato di indossare il dispositivo di presa del corpo e di

raccordare il sistema di collegamento al punto di ancoraggio sicuro

 per i DPI per la prevenzione contro il calore ed il fuoco qualsiasi dato utile ai fini

della determinazione della durata massima ammissibile dell’esposizione

dell’utilizzatore al calore trasmesso attraverso i DPI utilizzati

 per i DPI per la protezione contro il freddo e per interventi di breve durata in

ambienti freddi qualsiasi dato utile ai fini della determinazione della durata massima

ammissibile dell’esposizione dell’utilizzatore al freddo trasmesso attraverso i DPI

 per i DPI contro gli shock elettrici : per attività o interventi su impianti elettrici sotto

tensione o che possono essere sotto tensione: indicazioni d’uso esclusivo dei DPI e

natura e frequenza delle prove dielettriche alle quali devono essere assoggettati

durante il loro “periodo di vita”

 per i DPI contro le radiazioni non ionizzanti : curva di trasmissione per permettere la

scelta del DPI

Si deve sempre tenere presente che il requisito della certificazione CE non è da solo

sufficiente a definire come idoneo in DPI in quanto il datore di lavoro deve confrontare le

caratteristiche del dispositivo con quelle necessarie nel contesto in cui si opera prima di destinarlo

all’uso. Ed infatti i DPI inoltre devono (Art. 76):

 essere adeguati ai rischi da prevenire senza comportare di per sé un rischio maggiore

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 essere adeguati alle condizioni di lavoro

 tener conto delle esigenze ergonomiche o di salute del lavoratore

 essere adattabili alle necessità dell’utilizzatore

ƒ In caso di rischi multipli che richiedono l’uso contemporaneo di più DPI questi devono

essere tra loro compatibili e mantenere la loro efficacia nei confronti dei rischi corrispondenti.

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4 Obblighi
In sede di valutazione dei rischi il Datore di Lavoro, Dirigente o Preposto, ognuno per le

proprie attribuzioni, hanno il compito di stabilire per quali lavorazioni, analizzando operazioni o

mansioni, i DPI si rendano opportuni o addirittura indispensabili, in funzione delle caratteristiche

del lavoro e dell’ambiente, delle macchine e delle sostanze impiegate, delle modalità operative, per

questo si possono avvalere della collaborazione dell’SPP e del Medico Competente/ Autorizzato.

In questa analisi essi devono:

 Valutare che i rischi non possono essere evitati con altri mezzi;

 Individuare le caratteristiche dei DPI necessarie affinchè questi siano adeguati ai

rischi suddetti, tenendo conto delle eventuali ulteriori fonti di rischio rappresentate

dagli stessi DPI;

 Aggiornare la scelta quando intervenga una variazione significativa agli elementi di

valutazione indicati;

 Individuare le condizioni in cui un DPI deve essere usato, specie per quanto riguarda

la durata dell’uso, in funzione del livello di protezione, della frequenza di

esposizione al rischio, delle caratteristiche del posto di lavoro, anche sulla base d’uso

fornite dal fabbricante.

 Informare preliminarmente i lavoratori dei rischi dai quali il DPI lo protegge,

mettendo a disposizione informazioni adeguate su ogni DPI (fornite dal costruttore);

 Assicurare una formazione adeguata e organizzare, se necessario, uno specifico

addestramento sull’uso corretto e l’utilizzo pratico dei DPI; tale addestramento è

indispensabile per ogni DPI di “terza categoria” e per i dipositivi di protezione

dell’udito.

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4.1. Obblighi del datore di lavoro (art.77):


Il datore di lavoro nella scelta/uso dei DPI:

• Effettua analisi e valutazione dei rischi che non possono essere evitati con altri mezzi

• Individua tipo e caratteristiche dei DPI necessari e categoria di appartenenza, tenendo

conto di eventuali rischi introdotti dai dispositivi suddetti

• Valuta, sulla base delle informazioni e delle norme d’uso fornite dal fabbricante, la

corrispondenza tra dispositivi individuati e dispostivi esistenti sul mercato

• Aggiorna la scelta ogni volta che intervenga una variazione significativa negli elementi

di valutazione

• Stabilisce le condizioni in cui i DPI devono essere usati in funzione dell’entità del

rischio, della frequenza di esposizione, delle caratteristiche del posto di lavoro di ciascun

lavoratore, delle prestazioni dei DPI

• Mantiene l’efficienza e garantisce l’igienicità dei DPI

• Provvede a che siano utilizzati soltanto per gli usi previsti

• Fornisce istruzioni comprensibili per i lavoratori

• Destina i DPI ad uso individuale e, nell’impossibilità di ciò, garantisce con misure

adeguate, il mantenimento di condizioni igieniche

• Informa preliminarmente i lavoratori dei rischi da cui il DPI li protegge e fornisce

istruzioni comprensibili ai medesimi

• Rende disponibili informazioni adeguate su ogni DPI

• Stabilisce le procedure per la riconsegna ed il deposito dei DPI

• Assicura una formazione adeguata e, se necessario, organizza uno specifico

addestramento circa l’utilizzo dei DPI

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• Sottopone sempre i lavoratori ad addestramento all’uso dei DPI di CAT III e/o dei

dispositivi per la protezione dell’udito

4.2. Obblighi del lavoratore (art.78):


Il lavoratore ha l’obbligo di:

• Sottoporsi ai programmi di formazione e addestramento

• Utilizzare i DPI correttamente e conformemente a formazione ed addestramento

• Avere cura dei DPI loro affidati

• Non apportarvi modifiche di propria iniziativa

• Riconsegnare i DPI secondo le procedure aziendali

• Segnalare immediatamente difetti o inconvenienti

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5 Formazione e addestramento
Le caratteristiche dei DPI e i loro modi d’uso possono essere particolarmente complessi in

relazione alla natura dei rischi da cui ci si deve proteggere Le informazioni sull’utilizzo dei DPI

devono essere precise, complete e comprensibili e devono quindi evidenziare tutti gli aspetti

relativi alla natura dei rischi da cui ci si deve proteggere .

E’ indispensabile sottoporre i lavoratori a specifico addestramento per l’utilizzo dei DPI

appartenenti alla terza categoria del DPR 472/95 e per i dispositivi di protezione dell’udito.

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6 Tipologie di dpi

6.1. Protezione del capo


Il dispositivo di protezione per il capo è uno solo:Elmetto - norme di conformità EN397

Esso è composto dalle seguenti parti:

 Calotta di protezione

 Bardatura

 Fascia antisudore

 e deve avere i seguenti requisiti:

 sufficiente resistenza alla perforazione

 adeguato grado di assorbimento agli urti

 buona aerazione

Il casco o elmetto deve essere compatibile con l'utilizzo di altri DPI (es. cuffie o visiera);

inoltre la bardatura deve essere regolabile in altezza e in larghezza.

In un cantiere edile, in prossimità dei ponteggi, è necessario alzare la calotta rispetto alla

bardatura per aumentare il grado di assorbimento di eventuale materiale che cada dall'alto.

6.2. Protezione delle vie respiratorie


I DPI a protezione delle vie respiratorie, detti anche APVR, servono a proteggere da

sostanze aeriformi potenzialmente nocive (gas, polveri, vapori) e a permettere la normale

respirazione quando il livello d'ossigeno è comunque superiore al valore-limite del 17%. Essi

vengono classificati come segue:

 a filtro

 mascherine antipolvere (facciale filtrante) monouso - norme di conformità EN149

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 semimaschere - norme di conformità EN140

 maschere a pieno facciale - norme di conformità EN136

 isolanti

 autonomi (autorespiratori) EN137

 a circuito aperto

 a domanda a pressione positiva

 a domanda a pressione negativa

 a circuito chiuso

 a produzione d'ossigeno

 ad ossigeno compresso

 non autonomi (a circuito d'aria respirabile) EN139

 con presa d'aria esterna

 non assistito

 assistito manualmente

 assistito con motore

 ad aria compressa

 a flusso continuo

 ad erogazione a domanda con pressione positiva

I filtri vengono poi classificati con una sigla (in base alla tipologia), con un numero (da 1 a 3

in base al potere filtrante), e con un colore (in base alla sostanza che filtrano), e sono suddivisi come

segue:

 antigas FFA(1÷3) (EN 141)

 ad assorbimento

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 a reazione chimica

 a catalisi

 antipolvere FFP(1÷3) (EN 143)

 combinati FFA(1÷3)P(1÷3)

 (Esempio: filtro combinato gas (basso potere) e polvere (alto potere): FFA1P3)

6.3. Protezione degli arti superiori


I dispositivi per la protezione degli arti superiori riguardano in particolare le mani,

maggiormente esposte ai rischi, che possono essere di varia natura:

 Guanti - norme di conformità EN420

 Rischi meccanici ed elettrostatici - norme di conformità EN388

 Rischi elettrici/folgorazione - norme di conformità EN60903

 Rischi chimici e microbiologici - norme di conformità EN374

 Rischi da freddo - norme di conformità EN511

 Rischi da calore e fuoco - norme di conformità EN407

 Rischi da vibrazioni - norme di conformità EN420

 Palmari di sicurezza

 Paramaniche e sopramaniche

 I guanti possono essere fatti in diversi materiali:

 plastica

 gomma

 cuoio

• materiale dielettrico (isolamento elettrico)

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In particolare, i guanti ad isolamento elettrico devono essere un pezzo solo senza cuciture, in

materiale speciale e con spessore unico e costante.

Devono essere accompagnati tassativamente da una manichetta che copre l'avambraccio.

6.4. Protezione degli occhi


Gli occhi sono soggetti a diversi rischi: schegge, materiali roventi o caustici o corrosivi,

radiazioni, che possono portare a tre tipi di lesioni: meccaniche, ottiche e termiche. Per proteggere

questi organi delicati si usano DPI del tipo:

 Occhiali - norme di conformità EN166

 Maschere - norme di conformità EN166

 Visiere - norme di conformità EN166

 Schermi - norme di conformità EN166

eventualmente abbinati a:

 Filtri per saldatura - norme di conformità EN169

 Filtri per raggi ultravioletti - norme di conformità EN170

 Filtri per raggi infrarossi - norme di conformità EN171

 Filtri di protezione solare per uso industriale - norme di conformità EN172

I danni da radiazione si differenziano in base al tipo di luce emessa:

 luce blu: penetrazione della retina;

 infrarosso: deformazione della cornea;

 ultravioletto: arrossamento degli occhi;

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Per ovviare a questi problemi vengono sempre più utilizzate maschere auto-oscuranti per

saldatori, con filtri opto-elettronici che si oscurano in 0,2 millesimi di secondo dallo scoccare

dell'arco elettrico.

6.5. Protezione dell'udito


Il danno all'udito (detto ipoacusia professionale) è grave perché non rimarginabile: le

cellule uditive, infatti, se danneggiate non possono più rigenerarsi. I DPI per proteggere l'udito sono

obbligatori quando non è possibile ridurre il rumore con misure tecniche e quando esso supera i 90

decibel istantanei o gli 85 decibel medi giornalieri; essi sono:

 Cuffie - norme di conformità EN 352-1

 abbinate ad elmetto (EN 352-3)

 attive, con radio incorporata (EN 352-4)

 Tappi auricolari - norme di conformità EN 352-2

 inserti (filtri)

 tappi con catenella

 Archetti EN 352-2

I DPI per proteggere l'udito recano una sigla in base alla frequenza che attenuano:

 L da 65Hz a 250Hz

 M da 250Hz a 2000Hz

 H da 2000Hz a 8000Hz

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6.6. Protezione degli arti inferiori


La protezione dei piedi è importante sia per la loro incolumità sia per garantire una buona

stabilità del lavoratore. In generale, per gli arti inferiori, sono previsti i seguenti DPI:

 Scarpe - norme di conformità EN345

 Ginocchiere

 Ghette

 Suole amovibili

 Dispositivi amovibili di protezione per il collo del piede

Le calzature previste in un cantiere edile devono avere necessariamente i seguenti requisiti:

 buona stabilità

 facile slacciamento

 puntale resistente agli urti

 soletta anti-perforazione

 suola antiscivolo

 adeguata protezione caldo/freddo

 calotta di protezione del calcagno

 imbottitura salva-malleolo

 protezione contro le micosi

 protezione contro le cariche elettrostatiche

 parti metalliche anticorrosive

Le calzature di sicurezza vengono identificate mediante la lettera S seguita dalla lettera B

(base) o da un numero da 1 a 5:

 SB scarpa con puntale resistente a forze fino a 1500 N (newton) e ad urti fino a 200 J

(joule)

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 S1 scarpa con puntale come sopra e calotta in zona tallone, con proprietà antistatiche

 S2 scarpa con puntale come sopra, calotta in zona tallone, con proprietà antistatiche

ed impermeabilità dinamica

 S3 scarpa con puntale come sopra, calotta in zona tallone, con proprietà antistatiche ,

impermeabilità dinamica e soletta anti-perforazione

 S4 stivale con puntale come sopra e calotta in zona tallone, con proprietà antistatiche

6.7. Protezione da cadute dall'alto


I DPI anticaduta rientrano tutti nella III categoria, dati i rischi elevati che derivano dalla

caduta, e sono soggetti a particolari procedure di certificazione CE; essi si dividono in:

 Imbragatura - norme di conformità EN361

 Cintura con imbracatura - norme di conformità EN358

 Cordino d'aggancio - norme di conformità EN355

Questi dispositivi, come dal D.P.R. 547/55 art.386, sono obbligatori non solo per lavori in

quota o con pericolo di caduta dall'alto, ma anche per lavori entro pozzi, cisterne e simili. Infatti in

caso di infortunio del lavoratore, esso deve poter essere estratto il più velocemente possibile dal

pozzo/cisterna o simile.

L'efficacia di un sistema di protezione di caduta dipende in modo determinante dal punto di

ancoraggio, che ricade sotto la giurisdizione dell'utilizzatore.

Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)

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Università Telematica Pegaso I dispositivi di protezione individuale

6.8. Protezione del corpo e della pelle


Sono DPI di vario tipo, appartenenti alla I, II e III categoria:

 Indumenti di protezione (contro aggressioni meccaniche, chimiche, calore,

radiazioni, ecc.)

 Dispositivi di protezione di tronco e addome (giubbotti o grembiuli)

 Dispositivi di protezione della pelle (creme protettive, pomate)

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vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)

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