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Ho deciso di portare questo sonettò perché e uno dei più celebri del canzoniere e
sopratutto perché all’interno dei temi viene a rontata la solitudine e la disperazione del
poeta, tema centrale e importante nelle sue poesie
È uno dei sonetti più celebri del "Canzoniere", composto prima del 1337 e in cui
Petrarca descrive se stesso intento a camminare in luoghi remoti e selvaggi, nel
tentativo (vano) di evitare i suoi pensieri amorosi e, soprattutto, per non mostrare agli
altri il suo aspetto a itto rivelatore delle sue pene sentimentali
METRICA:
Nelle terzine lo schema delle rime é chiuso ABBA, ABBA, e quello delle terzine é
ripetuto CDE, CDE. I versi sono tutti endecasillabi e nella prima quartina sono
presenti endecasillabi a minore, cioè con un accento secondario sull’ottava sillaba.
Questo conferisce maggior lentezza al ritmo, che sottolinea il procedere lento dei passi
dell’autore
L’architettura del sonetto é organizzata secondo una simmetria binaria. Le quartine
sono suddivise in due coppie di versi. Nella prima quartina le coppie sono coordinate
dalla congiunzione “e” e nella seconda quartina sono collegate dal “perché”. Questa
simmetria poi ritorna anche nelle terzine
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Prima quartin
Essendo solo e pensieroso, percorro i campi più deserti a passi lenti e cadenzati, come se li misurassi, e
porto gli occhi attenti a sfu ire i luoghi dove un'impronta umana segni il terreno
Il sonetto si apre con “solo te penoso”, espressione che esprime lo stato d’animo
dell’autore, che continua a ricercare nella solitudine una qualche forma di alleviamento
per le sue so erenze amorose
In questa quartina Petrarca disegna un paesaggio privo di concretezza realistica ed é
evocato con notazioni generiche (come “deserti campi” al verso 1). La scena é come
posta in un’altra dimensione, senza speci cazione del tempo e dello spazio
Nella seconda terzina si manifesta la paura nei confronti del sentimento amoroso, che
non vuole venga scoperto da altri uomini ma che é già stato scoperto dalla natura che lo
circonda, come espresso nel primo verso della prima terzina. Ai vv. 9-10 vi è un
polisindeto ("et... et... et"), mentre i quattro elementi (monti-selve / piagge- umi) sono
disposti a chiasm
Seconda terzin
Eppure non so cercare vie così impervie e selva e che Amore non venga sempre a parlare con me, e
io con lui
Nell’ultima terzina, Petrarca fa notare quanto inutile sia il suo sforzo di isolamento,
dato che l’amore continua imperterrito a “perseguitarlo”. Al verso 12 é presente
un’allitterazione della "r" e della "s" , forse a sottolineare il carattere brullo e desolato
del paesaggio
ANALISI COMPLESSIVA
Il testo mostra la consapevolezza del carattere vano e peccaminoso del suo amore per
Laura e, dunque, il desiderio di isolamento e solitudine, sia per evitare il contatto col
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popolo che non potrebbe comprendere l'esperienza sconvolgente dell'amore, ma
soprattutto in quanto il poeta si sente solo e incompreso nella sua triste condizione di
innamorato non corrisposto, che lo spinge a evitare gli sguardi altrui per non mostrare
no in fondo la sua a izione di cui si vergogna. L’elemento che determina la uidità del
sonettò é il ritmo. Grazie alla rara presenza di pause interne ai versi, il lettore riesce a
percepire scorrevolezza musicale
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