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DAL MONDO FISICO AL MONDO SPIRITUALE

Ci sono persone le quali dicono che il testimonio quotidiano di tante violenze ed


eccidi è motivo per non credere nella immortalità e nel aldilà. Come è possibile,
dicono, immaginare un mondo superiore che sia immobile e impassibile dietro tali
orrori?
Ma allo stesso tempo, ci sono altre persone e io tra loro che davanti agli stessi
terribili avvenimenti hanno un atteggiamento spirituale differente: come potremmo
spiegare ciò che accade se non ci fosse un mondo superiore al nostro mondo
sensibile?
Mi sento schiacciato dalla narrativa che vuole parlarmi di soli fenomeni fisici nel
mondo.
Il mondo presenta sempre una cornice di rigida necessità, a partire dalla
osservazione dei fenomeni. Questa visione del mondo ha messo profonde radici
nell’Umanità contemporanea, ne siamo pervasi. E’ ideale della scienza l’essere capaci
di calcolare o predire futuri avvenimenti in base al calcolo, le misure e la conoscenza
di eventi passati. In relazione ai fenomeni siamo abituati a pensare che ci troviamo di
fronte a una rigida e assoluta necessità. Ciò sta avvenendo dal secolo XV in poi, è
divenuto poco a poco familiare accettare la rigida necessità come modello per la
nostra percezione esterna del mondo. L’aspetto esterno delle cose, percettibile ai
sensi, lo accompagniamo con il nostro pensare; se seguiamo il corso esterno degli
eventi, arriviamo al punto di legarli per mezzo di pensieri.
Ed osservando gli eventi troviamo una causa per ogni effetto: ogni cosa che
accade ci stimola, quasi ci spinge, a trovare la causa di essa. Ma ciò ci conduce a
trovare l’inevitabile, ciò che non può essere di altro modo, la catena di necessità.
Nelle tragedie familiari recenti, nei pestaggi e delitti efferati troveremo una catena di
cause per ogni effetto, ogni cosa troverà la corrispondenza appropriata, le cose hanno
seguito un corso inesorabile e necessario nella loro conclusione. La catena degli
eventi esterni, i comportamenti, le condotte. Ogni tassello troverà il suo posto, quel
giovane aveva ricevuto una educazione che lo portò ad agire così, quell’altro fece
questo e quello e finì per causare tale effetto. E' il lavoro che investigatori e
magistrati fanno, eventualmente. A volte rimane un imponderabile, lo si ascrive a
oscure e recondite zone d'ombra della psiche, sicuri di poterli svelare domani con
altre misure e altri dati. Magari indagando su qualche proteina.
La ricostruzione dei fatti si basa sull’uso di concetti: un pensiero deve seguire un
altro: la comprensione dipende dalla nostra abilità di sviluppare un pensiero a partire
dal precedente. E’ nella natura dei concetti che uno debba seguire l’altro. Facciamo
del nostro meglio per misurare quali effetti si daranno. Sul piano fisico ciò è
abbastanza facile da fare. Se colpiamo una palla di bigliardo in una certa direzione,
possiamo sapere dove andrà l’altra perché possiamo calcolarne la traiettoria.
Ma sul piano spirituale? Qui mi rivolgo a quelli che sono aperti nel cuore e
nell’anima. Le cose marciano in modo diverso nel mondo spirituale, nelle correnti
che corrono parallele a quelli del mondo fisico percettibile ai sensi. E’ in fondo la
povertà della nostra comprensione del mondo, la divaricazione tra il mondo dei
fenomeni fisici e il mondo morale, il mondo spirituale. Il giusto pensare, anche se non
si commettono errori, non conduce alla realtà ma solo alla ricostruzione dei fatti
esterni.
Dobbiamo per così dire familiarizzarci con il fatto che ci sono ben altre forze in
gioco. Ciò che può essere con chiarezza e con necessità concatenato con concetti nel
piano esterno immediatamente cambia appena entriamo nel mondo sopra sensibile. Lì
abbiamo a che fare con Esseri e non più con concetti!
Lì gli Esseri sono attivi, ad ogni istante stanno intervenendo. Forze spirituali sottili
ma non per questo meno efficaci sono al lavoro, e siamo immersi nei mondi spirituali
così come viviamo nell’atmosfera terrestre. Nella Vigna del Signore c’è di tutto, e nei
mondi spirituali ci sono esseri benevolenti e forze di opposizione parassite. Queste
ultime si intrecciano, si alleano, si combattono. Ve ne sono di tre tipi, come vedremo.
Sono attive nella nostra evoluzione terrestre da lungo tempo e ne sono in parte
artefici.
Dobbiamo considerare che l’anima è posta tra il corpo e lo spirito quale
interfaccia. La nostra vita si dà tra due sfere del mondo. Inseriti per lo sviluppo
corporeo in un mondo inferiore, con l’entità dell'anima formiamo il mondo
intermedio della interiorità, e tendiamo con le nostre forze spirituali verso un mondo
superiore ricevendone continuamente impulsi. E qui siamo esposti a tutte le
influenze.
L’anima in primo luogo è in relazione con l'immaginazione, e qui trovano spazio
gli esseri spirituali che cercano di dominare le forze del pensare.
Ci sentiamo vivi nei pensieri. Il pensiero che vive in astrazioni e che viene appreso
in ogni scuola quale lo conosciamo oggi viene elaborato dal cervello, e ciò costituisce
la caratteristica della conquista fatta dall'Umanità. Si tratta di una attività che si
compie solo nell'organismo fisico, che non sperimenta il reale ma una parvenza a
causa della nostra costituzione attuale frutto dell'evoluzione.
In questo genere di pensare noi diventiamo pienamente coscienti della separazione
dal mondo divenuto un oggetto, e quindi della nostra individualità. Ci appare il
mondo fisico materiale oggetto della percezione sensoriale.
In altre parole, la realtà dà a noi qualcosa di vivente. Noi soffochiamo questa realtà
vivente affinché le rappresentazioni possano diventare esperienze coscienti
dell'anima. Questo smorzare avviene con ogni percezione sensibile. Lo facciamo
perché se dovessimo sperimentare in tutta la vitalità il rapporto col mondo esteriore
non potremmo giungere all’auto coscienza. Senza l’indebolimento di questa vitalità ci
sentiremmo membri di una unità più grande, organi di un organismo più grande. Sono
le attuali condizioni di sviluppo della nostra anima che esigono lo smorzamento nei
concetti astratti del rapporto vivente col mondo.
Di questo si incaricano esseri spirituali che mancarono la loro evoluzione durante
il passato per divenire parassiti dentro l’evoluzione terrestre. Sono gli spiriti
mefistofelici.
Essi si insinuano come parassiti in quello che l’essere umano si sforza per pensare,
e così continuano la loro esistenza. Quindi evolviamo nel pensiero ma allo stesso
tempo siamo esposti a Mefistofele e le sue schiere che si incaricano di mantenerci
nell'illusione della materia.
Stiamo allora male combinati per questo? Sì e no.
C'è il grande merito del materialismo, quando lo usiamo come metodo per studiare
i fenomeni esterni, perché l'intelligenza e la libera volontà vanno conquistati proprio
a contatto col mondo fisico. Così contemplato, il materialismo significa qualcosa di
grande importanza in quanto metodo, metodo di indagine. Se invece si prende il
materialismo come base definitiva della concezione del mondo si crea l'illusione.
Ne risulta la struttura della mentalità materialistica. Per questa ragione la gente
vuole applicare il pensiero solo al mondo fisico, e le persone che si rifiutano di
credere nei mondi spirituali sono particolarmente ossessionate da questi spiriti
involutivi; sono essi che entrano nel pensiero e lo fanno rimanere legato al mondo
fisico.
Se ne distacca a volte la poesia che attinge all'immaginazione.
Analogamente, per il sentire, dal lato spirituale troviamo le ispirazioni, ma anche
altri spiriti antagonisti di vecchia data che cercano di penetrare e di dominare le forze
del sentire. Ispirano nell’anima umana l’orgoglio, la presunzione, emotività accesa,
soggettività estrema, fantasia indisciplinata e piena di dubbi, fluire e rifluire di
sentimenti. Hanno trovato grande ricettività fino alle estreme manifestazioni del
fondamentalismo religioso, alla xenofobia e il genocidio, alla distinzione tra noi e
loro con la carica di paura ed odio. Alleati ed antagonisti della prima corrente allo
stesso tempo. Sono gli spiriti luciferini.
Finalmente, il volere fluisce dallo spirito mediante le intuizioni. Qui stanno
intervenendo spiriti particolarmente pericolosi per lo sviluppo dell’Io. Esse si
annunciano nella pura vita dei sensi e nell’oblio dei mondi spirituali, che
scherniscono nei modi più terribili. Per mezzo di essi l’io umano viene sospinto nel
corpo fisico e inizia ad identificarsi con esso, alla ricerca frenetica del piacere
sensoriale.
Vediamo ora la parte corporale. La parte dell’anima che è legata al pensiero va
vista unita al sistema nervoso e gli organi dei sensi. Quando invece qualcosa viene
“sentito”, l’anima vive nel ritmo della respirazione, è una modificazione nel ritmo
respiratorio. Quando poi qualcosa è “voluto” avviene un sottile processo nel ricambio
che è la base corporea di quanto si sperimenta nell’anima quale volere. Va detto che
le relazioni tra attività dei nervi, ritmi del respiro e ricambio non stanno separate e
l’una accanto all’altra, ma si compenetrano, così come il pensare, il sentire ed il
volere si pervadono.
Il terreno per l’azione di queste forze sottili è poi ulteriormente spianato sul
piano fisico corporale. Infatti, la capacità di rappresentazione può essere soggiogata
influendo fisicamente e chimicamente con rimedi e droghe sul sistema nervoso
analogamente la vita del sentimento può essere manipolata agendo sul sistema
ritmico e la vita volitiva può essere influita agendo sul sistema del ricambio. La
coscienza abituale viene offuscata.
Abbiamo quindi una tenaglia che si stringe dai due lati, il corporale e lo spirituale.
Assistiamo a un intensificarsi dell’azione di queste forze in tutti gli ambiti sociali e
nelle profondità dell’anima, in tutte le geografie, nel tentativo di contrastare le forze
benevolenti.
C’è bisogno qui di parlare dell’orgoglio e della presunzione, della menzogna e della
paura, dell’odio e delle atrocità che avvolgono la nostra civiltà? Dell’odierno
terrorismo, di animalesche volontà fanatiche, di crimini finanziari ed ecologici, delle
tifoserie stravolte? Percepiamo l’attacco all’Io umano individuale, la distruzione
prodotta dalle droghe, le peggiori perversioni ritenute normalità, la tendenza ad ogni
tipo di sopraffazione, il bullismo, il femminicidio e la violenza sulle donne, la
sollecitazione a forme estreme di egoismo, il traffico di esseri umani, l’uso della
violenza sessuale come arma di guerra?
Mentre da un lato abbiamo l'ideale dell’individualità etica, assistiamo allo
sviluppo di caratteristiche che spingono verso la natura inferiore, che oscilla tra la
ricerca di divertimento e l’oscurità delle paure e le ossessioni con al centro l'egoismo.
Si indebolisce l’individualità al punto di poter essere eventualmente soggiogata da
forze contrarie al suo essere.
Ho la certezza della loro presenza, perché esse sono diffuse e ci accompagnano.
Motivi per non credere nella immortalità, nella vita spirituale e nel aldilà? Come è
possibile, dicono tanti impauriti, immaginare un mondo superiore che sia immobile e
impassibile dietro tanti orrori? Il tentativo di queste forze è proprio quello di negare
lo spirito, e chi sostiene che i mondi superiori siano inesistenti già è stato illuso e
sedotto da esse. Come rimediare? Nel prossimo articolo sulla creazione dal nulla
qualche idea per non lasciarci abbattere.

FILOTEO NICOLINI
FOTO: GENOCIDIO ARMENO

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