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NUOVI DIALOGHI CELESTI SUL PENSIERO E LA VOLONTA’

INTERVENGONO LE ANIME:

DISCEPOLO ROSACROCE, GESUITA, G. BOOLE, RICERCATORI


INSTITUTE OF AVANCED STUDIES PRINCETON, CIBERNETICO,
FILOSOFO DELLA SCIENZA, POETA.

Arcangelo ex Cathedra, presentando la lezione:


“L’essere umano vive nel mondo come osservatore e come attore, e la vita di
sentimento si inserisce tra questi due poli e li colora. In quanto osservatore in
lui vive il pensiero e in quanto attore è viva la volontà.
Ma le forze sfumano l’una nell’altra. Vivendo nel pensiero anche la volontà si
attiva, e allo stesso modo vivendo nell’azione il pensiero è presente ed attivo.
La volontà nel pensiero e il pensiero nella volontà, ecco due aspetti che
caratterizzano ogni essere umano e gli danno la sua individualità”.

Commento degli Angeli:” Voi umani siete esseri di pensiero, di sentimento e


di volontà. Ma è solo nel pensiero che siete realmente svegli e vigili Mentre il
pensiero è la base della conoscenza chiara e cosciente, il suo opposto è una
misteriosa regione: la volontà. Alla piena coscienza da svegli che rappresenta
e pensa, si contrappone l’attività volitiva in una regione oscura della
coscienza, paragonabile al sonno profondo. Tra il polo conoscitivo del
pensiero e quello della volontà si trova il campo intermedio del sentimento.
Nei sentimenti altalenanti vi trovate in una coscienza simile a quella dei sogni.
Nella volontà la vostra coscienza è equivalente al sonno profondo, anche
quando siete svegli. Di un atto di volontà sapete della intenzione iniziale e poi
dell’immagine che vi rappresenta l’atto compiuto, ma nulla dei processi
intermedi.”

Un Angelo saltò su e volle chiarire con un esempio. “Pensate alla scoperta


della prospettiva e del punto di fuga. Quassù da noi abbiamo altre distanze ed
altre vicinanze! Ma voi sulla Terra, per rendere la terza dimensione sul foglio,
disegnavate rimpiccioliti gli oggetti più distanti. Solo nel secolo XV scopriste

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le leggi geometriche della prospettiva. Qualcosa che sembrava insolubile
divenne poi di facile soluzione e maneggevole. Anche le regole della
matematica ora semplici costarono sforzo e applicazione ai matematici che le
stabilirono. Essi identificarono il problema e lo risolsero per la prima volta
con la forza della loro volontà applicata al pensiero. C’è quindi qualcosa in
più che la semplice logica nel processo del pensare, è lo sforzo interno o
volontà applicata al pensiero. Non è lo stesso costruire una strada che
camminarci poi sopra. Prima di arrivare alla costruzione di una sequenza
logica lo sforzo di volontà è fondamentale, poi dopo si osserva il processo e si
trova che è logico ed accettabile. Il fattore volontà spesso è ignorato proprio
perché non è affatto facile percepirlo.”

Chiesero alcune anime di illustri cibernetici e studiosi di intelligenza


artificiale, da poco arrivate nei Cieli: “E’ possibile affidare lo sforzo interno
del pensare anche alle macchine? Questa idea si è fatta strada: rendere
meccanica e artificiale la volontà nel pensiero. Anche un’altra idea abbiamo
presa sul serio: che succede se il cosiddetto sforzo interno o potere della
volontà non è altro che lo sforzo meccanico della mia mente? In altre parole,
che succede se la mia mente è una macchina?”
Intervenne l’Arcangelo:”Con l’opinione che il pensare sia meccanico e quindi
meccanizzabile, si tende a spingerlo verso l’atrofia. L’elemento volontà nel pensare
non viene riconosciuto o è sottovalutato, e ciò ha conseguenze nella vita. Ma la
coscienza di essere uomini e donne nel vero senso della parola è in relazione con la
capacità di riprodurre interiormente e di contemplare il mondo in cui vive
l’Umanità. Pensare di non poter contemplare appieno il mondo significherebbe
privarsi della qualità umana.

Anima di Discepolo Rosa Croce, da tempo nei Cieli:” Noi Discepoli Rosacroce
ci affidavamo alla cognizione cosciente attraverso la volontà applicata al
pensiero. Il pensiero compenetrato di volontà ci ha permesso di portare a
coscienza gli ideali e i desideri elevati.”

Anima di Gesuita, anch’essa da tempo nei Cieli:” L’Iniziazione Gesuitica si


muoveva in direzione opposta. L’intenzione del Gesuita agiva direttamente e
continuamente sulla volontà. Ogni Gesuita passava per severi e continui esercizi
che lo conducevano alla vita spirituale per il cammino della volontà, tralasciando
cognizione e comprensione. La volontà diveniva così forte che poteva essere
asservita o agire anche sulla volontà altrui.”
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“Dobbiamo allo stesso tempo riconoscere nella volontà dell’altra persona il
santuario interno nel quale non possiamo penetrare. E’ sempre spiacevole per la
vita spirituale sentire che la volontà di un altro essere umano è sotto compulsione o
dominio altrui. Ciò basta perché capiate tutti l’importanza del sano equilibrio tra
pensare, volere e sentire nell’essere umano!” Questo il commento dell’Arcangelo.

Anima di G. Boole: “Tornando a noi. Credo di aver dato i primi passi per
cercare di rappresentare il pensiero e la logica in forma binaria. Linguaggio,
matematica e logica li vedevo tutti come domini possibili di rappresentazione
binaria. Mi sono affidato alla precisione logica, al mio senso estetico e alla mia
devozione religiosa. Giusto, no? La logica simbolica che ora è essenziale come
strumento per tutte le applicazioni digitali cominciò a sorgere nella mia anima
appassionata e calda di sentimenti religiosi. La scoperta avvenne quando ero
giovane, percepii che la mia mente funzionava per mezzo di un meccanismo che
riduceva tutto a un solo principio”.

“Appunto, lo percepisti nell’anima calda e appassionata! Chissà chi ti ispirò!”


Esclamò laconicamente l’Arcangelo. “Mentre la tua teoria nacque a causa del tuo
temperamento religioso e dunque volitivo, l’effetto posteriore è stato quello di
introdurre l’equivalente meccanico e volitivo nelle asserzioni logiche!”

Allora l’assemblea degli Angeli si riunì in classe e di lì a poco riassunse così lo


studio: “La logica con i suoi principi sembra derivi dalle leggi della Geometria e
dall’Aritmetica che stabilirono i Greci. Scoprirono che quei concetti hanno
carattere universale, con i quali afferrare la struttura del mondo. I concetti sono
la base del mondo.

Continuò l’Assemblea angelica attraverso il portavoce:” Nella logica c’è la


classe, che oggi gli umani intendono come collezione o insieme di oggetti. Ma
all’epoca dei Greci gli oggetti su cui operare erano le idee che possedevano una
realtà immortale, Per Platone la vera realtà consisteva di idee e di classi di idee.
In opposizione, gli Stoici considerarono il mondo e le stesse idee come corporee. E
si interessarono alle conseguenze morali che si potevano dedurre dalla logica del
ragionamento. Per determinare azioni da fare oppure no. Quindi alla lista fu
aggiunta se tal cosa va fatta o no, oltre a se esista o non esista, oppure se sia vera
o falsa. A e B possono essere idee o concetti, ma anche azioni. E le azioni
appartengono alla volontà.
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Anima di G. Boole chiamata in causa: “Sviluppai mediante equazioni quella
parte della logica dove c’è uguaglianza mediante equazioni algebriche. Ho scritto
che il soggetto è uguale al predicato. Ma questa conversione ha reso complessa
l’algebra laddove la logica è semplice e diretta. Vi risparmio le alterazioni
effettuate sulla copula, i quantificatori e le classi. La conversione di tutte le
asserzioni logiche in forma algebrica ha rimosso tutto ciò che non può essere
quantificato e meccanizzato ed ha eliminato il resto. Non si tratta quindi di una
estensione ma di una riduzione, un filtro. Lo vedo molto bene ora.”

L’Arcangelo:” In precedenza, per provare la validità di un argomento era


necessario comprendere molto bene i significati dei concetti e quindi delle parole.
Quindi era necessario pensare. Con la logica simbolica è sufficiente sapere se i
simboli stanno nell’ordine corretto in base alle regole. La logica formale serve a
ridurre la necessità di pensare ed aumentare la meccanizzazione dei concetti.”

Anima di G. Frege: “Ho voluto creare un sistema dove le affermazioni logiche


potessero descrivere una azione. La logica è divenuta così un meccanismo, come
un azione. Ora le asserzioni logiche ridotte a espressione matematica possono
essere affidate alla macchina, includendo quegli elementi ripetitivi del volere
presenti nel pensiero”.

L’Arcangelo sorridendo:” Ogni processo di pensiero implica una volontà


applicata necessaria per formare i pensieri e condurli. Senza considerare questa
volizione, non ci sarebbe differenza nel pensare una cosa per la prima volta e
pensare quello che già è stato pensato e affermato. La prima volta richiede sforzo
per raggiungere la soluzione; poi la derivazione ripetuta fluisce più facilmente e lo
sforzo si riduce notevolmente. Dopo poche ripetizioni, il minimo sforzo è richiesto
e il processo diviene automatico e facile da ripetere. C’è economia, ma c’è anche il
rischio dell’atrofia.”

Anima di G. Boole:” Si vuole ancora sostenere che la logica e la matematica


possano offrire una perfetta disciplina dell’intelletto? Già da vivo scrissi che
l’esame più accurato di questo interrogativo mi induceva a dubitare che si potesse
tenere una tale posizione. In qualche modo mi dissociai dal sogno di Leibniz del
compendio universale raggiungibile mediante regole di calcolo. Quindi, non c’era
una ragione specifica per sostenere che le regole logiche dovessero corrispondere
alla matematica, a parte il sentimento generale di fiducia nutrito nei confronti
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della matematica nel secolo XIX. Mi sembra ora che i fattori che hanno motivato
la creazione della logica matematica non siano stati né matematici né logici.”

L’Arcangelo riassunse così:” La logica tradizionale era guidata dalla Geometria e


dalla Aritmetica, a loro volta derivate da una profonda riflessione sull’esperienza.
Al sostituire tutto ciò con una algebra si va al di là dell’esperienza della vita e si
entra in un dominio di equazioni e combinazioni. Quindi è in realtà una restrizione
che include solo un gruppetto di concetti matematici. Le idee stesse vengono viste
come una catena di meccanismi. L’idea di macchina e di meccanismo era arrivata
dopo secoli di sviluppo scientifico in cui operarono intelligenze e volontà di
scienziati e ingegneri. Ora per una curiosa inversione si sostiene che il pensiero che
volle vedere macchine e meccanismi nella Natura e nelle realizzazioni tecniche è
esso stesso un meccanismo! L’immagine rimanda ad un’altra!”

Anima di filosofo della Scienza che volle mantenere l’anonimato:” Sorprende il


fatto che i primi significativi sviluppi che hanno condotto poi al computer siano
stati fatti da menti isolate e solitarie, come Bacone, Leibniz, Pascal, Boole,
Freege. Dopo, gli sviluppi successivi si sono realizzati quasi sempre in gruppi di
collaborazione, quando l’idea di meccanizzare il pensiero costituiva ormai lo
scenario di fondo. Coincidenza? Sembrerebbe che quando la natura del pensiero
viene considerata meccanica, e quindi finita, l’unico modo di fare progressi fosse
quello di aggiungere pezzi e parti finite e montarle insieme in un lavoro di
gruppo.” *

Spiegò allora un Angelo diligente:” Una delle ragioni del successo del
principale gruppo di ricerca, fu che si pose sempre degli obbiettivi limitati, senza
produrre nuovi componenti ma usando quelli standard per usi di comunicazione
senza nulla o quasi di originale.”

Anima di un Pacifista:” Forse non tutti sanno che l’uso dei calcolatori ricevette
un enorme impulso a causa della necessità di calcolare con precisione la portata
di missili e cannoni. Il fulcro della Prima Guerra Mondiale fu cannoni più grandi
e migliori, quello della Seconda Guerra Mondiale fu bombe più forti e migliori. Lo
sviluppo di computer di alta velocità fu reso necessario dall’interesse nel
modellare l’onda d’urto di una bomba.”

Anima di filosofo della Scienza:” Se la volontà del lavoro creativo di Boole


provenne dal suo sentimento religioso, la volontà per sviluppare il computer venne
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dallo stipendio della guerra, uno sforzo di gruppo.”

Anima di Informatico, da poco arrivata: “Il pensiero non sarà identico a un


meccanismo ma contiene elementi che possono essere meccanizzati. A quale
atrofia Lei si riferiva prima?”

L’Arcangelo, con molta pazienza: “Solo per fare semplici esempi. La gente non
sa fare più calcoli senza il calcolatore, è incapace di scrivere senza un processore di
parole, inabile per ricordare senza usare motori di ricerca e simili aiuti, inadatto ad
orientarsi nello spazio senza usare il navigatore satellitare. Poi vi lamentate delle
malattie degenerative e cognitive!

Anima di Informatico:” Lo sviluppo del computer fu stimolato dal lavoro di A.


Turing per costruire una macchina che potesse computare tutto o quasi. Con il
successo dei circuiti logici di C. Shannon basati sulla logica di G. Boole, cominciò
a farsi strada l’dea che tutti i processi di pensiero potessero essere espressi
usando la logica di G. Frege e che potessero quindi essere meccanizzati, anche se
poi poteva essere necessario un tempo enorme per arrivare al risultato.”

Anima di Poeta, con enfasi:” Con appena le 26 lettere dell’alfabeto il linguaggio


cresce e cresce ogni giorno! Un enorme numero di libri, di poesie e saggi sono
scritti continuamente. Con pochi colori, sorgono nuovi quadri, con poche note
musicali nuove composizioni. La creatività è soggetta solo alle capacità del
pensiero e della intuizione, alle infinite possibilità. Ha un rango che
intrinsecamente supera quello della codifica e della matematica, perché
continuamente vengono cambiate le regole del gioco inseguendo motivi che solo
l’artista e il pensatore conoscono.”

Anima di Filosofo della Scienza: “C’è una connessione fisica tra uno strumento
musicale e quello che esso produce. Per esempio un pianoforte lavora in base alle
leggi della meccanica: leve, pedali, tasti, pressione. Ogni cosa può essere
calcolata, ogni pressione sulle leve o sui tasti, tutto. Ma le melodie che possono
essere create dal compositore sono infinite. Detto fra di noi, la biologia si
concentra interamente sul comportamento cellulare e i segnali elettrici, un po’
come se una persona che volesse apprendere musica smontasse il pianoforte pezzo
per pezzo per vedere come la melodia viene creata. La musica e la melodia
nascono nella combinazione creativa e unica dei suoni, non nel meccanismo che li
genera! Similmente, il pensiero creativo riposa sulla capacità di creare idee
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nuove, il cervello è solo lo specchio che le riflette. Le idee non sorgono sbirciando
al microscopio ma dall’esperienza e dall’intuizione, e poi confermate
dall’osservazione. C’è l’individuo umano ideatore i cui pensieri lasciano
l’impressione sul cervello, come il compositore lascia le sue impressione sul
pianoforte.”

Anima di Poeta: “Ogni sforzo interno fa nascere e sostenere nuove idee, ed


allora ogni aiuto tecnologico all’attività spirituale non avrà effetti negativi, ma
solo a condizione che l’attività sia innovativa ed assuma certa egemonia. La forza
del pensiero di chi fa comunque uso del computer può prevenire l’atrofia a patto
che sviluppi un processo del pensare autonomo, centrato e creativo.”

Riassunsero gli Angeli in coro:” L’alternativa smarrita che restaura la capacità


costruttiva e creativa del pensiero è connettere di nuovo il pensiero al potenziale
umano, e ciò rende possibile controbilanciare gli effetti della tecnologia sulla
mente. La giusta identificazione dell’elemento volitivo nel pensiero mostra il
cammino a praticare. La creatività non può essere inscatolata perché essa crea le
regole del gioco, non le obbedisce.

Anima di Cibernetico critico:” Con leve ed ingranaggi, o circuiti elettrici


equivalenti, la natura del meccanismo è finita e determinista. Si è detto che
l’elemento ripetitivo del pensiero può essere affidato alla macchina. Ma il
pensiero è presente solo nel fondare le regole della operazione. Poi gli
ingranaggi, o i circuiti, si incaricano di procedere in avanti, come una pietra che
rotoli giù per la china. Il pensiero creativo è ben altro.”

L’Arcangelo:” Si diceva che le tecnologie hanno tutti gli aspetti di una discreta,
sottile manipolazione. E’ ora di comprendere come riportarsi alla realtà, senza
rifiutarle, senza esaltarle La vostra capacità di osservazione può divenire informe e
vaga, perché il pensare è figlio di una buona osservazione precisa e nitida, dunque
fatta con lo sforzo e la dedizione per arrivare a una maggior esattezza. Lo sforzo
del pensare deve anche sconfiggere l’impazienza e la precipitazione di arrivare
presto al risultato. E’ evidente che un’azione non possa essere libera se il suo
autore non sa perché la compie. Liberarsi degli automatismi che caratterizzano la
vita umana e con decisione saper dire a sé stessi: Chi sceglie i miei pensieri sono
Io.”

FILOTEO NICOLINI, Milano 2020


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Studio e immaginazione basato sull’Opera di Rudolf Steiner.

*John von Neumann, Kurt Gödel, Alan Turing, Claude Shannon, Norbert
Wiener, Grace Hopper et al. di Harvard, Princeton, Bell Labs e Aberdeen.

Immagine: Nicolas Roerich, Bataille Cèleste.

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