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PERSONA
Professore SARA BALDELLI
Argomento I LIPIDI (2)
SARA BALDELLI
Olio di oliva
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Olio di oliva
• La FRAZIONE SAPONIFICABILE dell'olio di oliva è costituita da
TRIGLICERIDI (98 - 99 %) semplici (≈ 55%) e misti (≈ 45%);
contiene inoltre minime quantità di mono e digliceridi
(glicerolo esterificato con un solo o con due acidi grassi). I
digliceridi possono essere degli 1,2 digliceridi oppure degli 1,3
digliceridi. Gli 1,2 digliceridi sono i precursori dei trigliceridi e
derivano quindi da una incompleta biosintesi, mentre gli 1,3
digliceridi derivano dal processo di idrolisi dei trigliceridi.
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Olio di oliva
• Questo aspetto è molto importante perché il
rapporto tra 1,2 digliceridi ed 1,3 trigliceridi ci
dà un'idea dello stato di conservazione
dell'olio. Se prevalgono gli 1,2, che come
abbiamo detto derivano dal naturale processo
di biosintesi, significa che l'olio è fresco, se
prevalgono gli 1,3, che derivano invece dalla
degradazione enzimatica, significa che siamo
in presenza di un olio invecchiato.
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Olio di oliva
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Olio di oliva
• La tendenza all'irrancidimento è infatti direttamente proporzionale al
numero di doppi legami presenti negli acidi grassi. Mentre nell'acido
oleico si registra la presenza di un solo doppio legame (è un
monoinsaturo), l'acido linoleico contenuto negli altri oli vegetali contiene
due doppi legami (è un polinsaturo capostipite della serie omega-6).
L'irrancidimento di un olio è ostacolato anche dal contenuto in vitamina E
e polifenoli; questi ultimi abbondando nell'olio di oliva ed in quello di
vinaccioli.
• Una caratteristica comune a tutti gli oli vegetali, compreso quello di oliva,
è che nella posizione due del glicerolo, quindi in quella centrale, è SEMPRE
localizzato un acido grasso insaturo. Questa caratteristica permette di
distinguere gli oli naturali da quelli ottenuti per esterificazione sintetica.
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FRAZIONE INSAPONIFICABILE
DELL’OLIO D’OLIVA
• Costituisce l'1-2% della componente lipidica dell'olio di oliva e contiene:
• § Idrocarburi, tra cui lo squalene (0,3-0,6 g %)
• § Fitosteroli, in particolare b-sitosterolo, campesterolo, stigmasterolo, sia
liberi, sia esterificati
• § vitamine liposolubili; il b-carotene o provitamina A (3-37 g %) ed i
tocoferoli (Vit. E) sono dotati di un'azione antiossidante che preserva l'olio
dall'irrancidimento ed espleta un azione protettiva sulla salute del
consumatore
• § pigmenti, clorofilla e caroteni
• § alcoli alifatici superiori esterificati ad acidi grassi (cere) e alcoli
triterpenici
• § polifenoli, 2-3% rappresentati prevalentemente da glucosidi ed esteri,
anch'essi ad azione antiossidante. I polifenoli dell'olio di oliva sono una
miscela complessa costituita da molte sostanze tra cui spicca l'oleoperina.
•
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Olio di oliva
• Essendo presente nella sua composizione una
elevata quantità di acidi grassi insaturi (soprattutto
monoinsaturi), l’olio di oliva agisce sul colesterolo
abbassando i livelli di LDL (colesterolo cattivo) e
incrementando l’HDL (colesterolo buono).
• Ciò spiega il suo valore protettivo in una terapia
mirata a prevenire la comparsa dell’infarto del
miocardio, perciò bisogna ridurre l’apporto di grassi
animali e soddisfare il fabbisogno lipidico con olio di
oliva, il quale assicura non solo un elevato apporto di
acidi grassi monoinsaturi (acido oleico) ma anche la
quantità indispensabile di acidi grassi polinsaturi.
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OLIO DI MAIS
• Olio di Mais
Appena estratto, infatti, l'olio di mais presenta un'eccessiva
concentrazione di acidi grassi liberi, un colore scuro, rosso-
ambra, ed un elevato contenuto di fosfolipidi, con tracce di
cere. Tutti questi elementi vengono allontanati durante la
raffinazione, con la quale l'olio di mais acquisisce limpidità,
chiarezza, sapore neutro e resistenza all'ossidazione,
nonostante i tanti trigliceridi ricchi in acidi grassi polinsaturi.
Tale caratteristica, rende l'olio di mais raffinato una scelta
accettabile per le fritture; non a caso, a seconda delle fonti, gli
viene ascritto un punto di fumo compreso tra 160 e 210°C.
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OLIO DI MAIS
• Olio di Mais
L'olio di mais, preferibilmente crudo, può quindi
trovare spazio nell'alimentazione quotidiana secondo
le preferenze individuali; non esistono comunque
motivi particolari per preferirlo agli altri oli di semi,
né tanto meno agli oli vergini di oliva. Inoltre, l'olio di
mais va inserito in un contesto alimentare che
preveda il consumo di almeno tre porzioni
settimanali di pesce ed una riduzione dei grassi saturi
sotto il 7-10% delle calorie quotidiane.
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RIASSUNTO
• IN QUESTA LEZIONE ABBIAMO TRATTATO:
• I VARI TIPI DI OLI PARTENDO DALL’OLIO DI
OLIVA PER ARRIVARE ALL’OLIO DI SEMI DI
SESAMO.
• ABBIAMO DESCRITTO LE PROPRIETà
ORGANOLETTICHE E IL LORO CONTENUTO IN
ACIDI GRASSI
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