LE
PROTEINE
• Le
proteine
animali
hanno
generalmente
un
contenuto
più
elevato
di
aminoacidi
essenziali,
il
che
ne
accresce
il
“valore
biologico”.
•
Nelle
diete
con
scarso
apporto
di
proteine
o
in
caso
di
apporto
energeMco
carente
(diete
a
tenore
calorico
molto
basso)
la
degradazione
delle
proteine
è
superiore
alla
sintesi
delle
stesse
e
quindi
vi
è
una
perdita
proteica
per
il
corpo,
principalmente
aPraverso
il
catabolismo
muscolare.
LE
PROTEINE
• L’ossidazione
degli
aminoacidi
produce
nel
fegato
la
formazione
di
soPoprodoS
azotaM
quali
l’urea
(non
tossica)
e
l’ammonio
(tossico),
che
rappresentano
oltre
il
90
%
dell’intero
azoto
urinario
ed
entrambi
escreM
con
l’urina
• Lo
scheletro
di
carbonio
degli
aminoacidi
può
essere
sfruPato
per
la
produzione
di
energia
e
come
substrato
per
la
sintesi
del
glucosio
nella
gluconeogenesi,
per
esempio
durante
il
digiuno
e
esercizi
di
resistenza.
• La
sintesi
proteica
richiede
energia
(ATP)
per
la
formazione
di
legami
pepMdici.
Circa
il
20
%
della
restante
produzione
di
calore
(dispendio
energeMco)
è
da
ascrivere
al
turnover
proteico.
CLASSIFICAZIONE
PROTEINE
• In base al valore
biologico (contenuto di
AAE):
– p. ad alto valore biologico
→ contengono tutti gli
AAE (carne, pesce uova,
latte e formaggi)
– p. a medio valore
biologico → scarseggiano
alcuni AA (nei legumi gli
amminoacidi solforati )
– p. a basso valore biologico
→ manca uno o più AAE
(nei cereali la lisina)
PROTEINE
(2)
6
di
29
SARA
BALDELLI
IL
FABBISOGNO
PROTEICO
• Per un adulto sano la quantità di proteine consigliata
è di circa 1 g/kg di peso corporeo al giorno (circa il
10-15% dell’apporto energetico totale)
IL
FABBISOGNO
PROTEICO
• Il
fabbisogno
proteico
umano
è
stato
calcolato
da
diversi
comitaM
di
esperM
secondo
vari
criteri.
Al
riguardo
è
stata
usata
una
terminologia
diversa.
I
termini
più
usaM
sono:
livelli
di
assunzione
raccomandaM
di
nutrienM
(LARN),
fabbisogno
proteico
(FP),
assunzioni
nutrizionali
di
riferimento
(RNI),
livello
di
riferimento
per
la
popolazione
(PRI),
fabbisogno
medio
(FM),
valori
dieteMci
di
riferimento
(DRV),
dose
giornaliera
raccomandata
(RDNI),
assunzioni
dieteMche
di
riferimento
(DRI),
range
accePabile
di
distribuzione
di
macrinutrienM
(AMDR),
apporto
adeguato
(OI),
livello
di
sicurezza
di
assunzione
proteica
(SLP),
massimo
livello
tollerabile
di
assunzione
(TUI)
e
soglia
minima
di
nutrienM
(LTI).
Fabbisogno
proteico
nell’allaPamento
• Rimangono
pressoché
invariaM
i
bisogni
aggiunMvi
di
proteine
per
la
laPazione,
salvo,
piccoli
aggiustamenM
sulla
base
dei
daM
più
recenM
su
quanMtà
e
composizione
del
laPe
materno
(Neville,
1988).
• Calcolando
che
durante
i
primi
mesi
dell’allaPamento
si
abbia
una
secrezione
media
giornaliera
di
800
ml
di
laPe,
e
che
il
contenuto
medio
di
proteine
(calcolate
come
N
x
6,25)
sia
di
1,15
g,
la
perdita
che
deve
essere
reintegrata
é
9,2
g.
Come
nei
precedenM
LARN,
questo
valore
è
stato
correPo
per
una
efficienza
di
uMlizzazione
del
70%.
PROTEINE
E
OBESITA’
Le
proteine
alimentari
influiscono
sul
peso
corporeo
poiché
hanno
un
effePo
sulla
sazietà,
sulla
termogenesi,sull’efficienza
energeMca
e
sulla
composizione
corporea.
Le
diete
ipocaloriche
ad
alto
contenuto
di
proteine
per
il
traLamento
dell’obesità
(apporto
di
proteine
pari
a
circa
30
per
cento
dell’energia
totale,
ossia
1,2
g/kg
di
peso
corporeo/giorno,
invece
del
15-‐20
per
cento
dell’energia
totale,
ossia
0,8
g/kg
di
peso
corporeo/giorno)
hanno
prodoLo
una
perdita
di
peso
superiore
–
o
un
minore
riacquisto
di
peso
dopo
la
dieta
–
rispeLo
alle
diete
con
un
apporto
inferiore
di
proteine,
secondo
quanto
rilevato
da
studi
effeLuaX
sull’arco
di
un
anno.
Queste
diete
a
elevato
contenuto
proteico
hanno
consenXto
di
mantenere
durante
la
perdita
di
peso
la
massa
senza
grassi
(p.
es.
la
massa
muscolare)
e
di
aumentare
il
bilancio
del
calcio,
preservando
quindi
il
contenuto
minerale
osseo.
PROTEINE
E
OSSA
Le
proteine
alimentari
possono
aiutare
a
prevenire
l’osteoporosi,
in
aggiunta
all’integrazione
di
calcio
e
vitamina
D.
L’assunzione
di
proteine
alimentari
è
stata
correlata
alla
densità
ossea
e
al
contenuto
minerale
osseo.
Dieta iperproteica
Come possiamo vedere dallo schema riportato in figura le conseguenze di un
consumo eccessivo di proteine dipendono dalla quantità totale di energia
introdotta durante la giornata
Dieta
iperproteica
• Dieta
iperproteica
n
parMcolare
se
la
quanMtà
di
calorie
assunte
soPo
forma
di
carboidraM
e
lipidi
è
sufficiente
a
coprire
le
richieste
energeMche,
l'eccesso
di
proteine
si
trasforma,
inevitabilmente,
in
grasso
di
deposito
(dieta
iperproteica
e
ipercalorica).
Dieta
ipoproteica
• è
una
dieta
classificata
come
“dieta
alla
moda”
perchè
non
rispePa
tuS
i
parametri
di
una
dieta
saluMsta,
e
costringe
l’organismo
ad
uMlizzare
grassi
di
deposito
perchè
l’introduzione
di
proteine
è
molto
bassa
e
il
contenuto
calorico
della
dieta
è
molto
ridoPo
(1300
calorie
al
giorno).
La
dieta
dura
al
massimo
4-‐5
seSmane
e
si
possono
perdere
da
un
kilo
fino
a
un
kilo
e
mezzo
a
seSmana.
Dieta
ipoproteica
• un
regime
ipoproteico
accompagnato
da
una
significaMva
riduzione
di
calorie,
oltre
che
a
una
riduzione
di
carboidraM
nell’alimentazione
quoMdiana
fa
perdere
peso
velocemente
perchè
costringe
l’organismo
a
bruciare
i
grassi
di
deposito
per
fornire
le
calorie
necessarie
alle
funzioni
dell’organismo.
Inoltre,
per
scindere
ed
assimilare
le
microproteine
l’organismo
consuma
più
calorie
rispePo
a
quelle
necessarie
per
assimilare
i
carboidraM
e
i
grassi.
RIASSUNTO
• In
questa
lezione
abbiamo
traPato:
• L’importanza
delle
proteine
nell’alimentazione
umana
• Il
fabbisogno
proteico
• Il
fabbisogno
proteico
per
le
differenM
classi
di
età
• Le
proteine
è
l’obesità
• Le
proteine
e
le
ossa
PROTEINE
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