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SCRITTI POLITICI
A C U R A DI
MARIO BONESCHI
VOLUMEII
FIRENZE
FELICE LE MONNIER
1965
COMITATO ITALO-SVIZZERO
PER LA PUBBLICAZIONE DELLE OPERE DI
CARLO CATTANEO
,
CARLO CATTANEO
SCRITTI POLITICI
A CURA DI
MARIO BONESCHI
VOLUME SECONDO
FIRENZE
FELICE LE MONNIER
1965
PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA ©
492
. .
III - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 7
Dicembre 1836
Dicembre 1836
14 Gennaio 1837
Marzo 1837
Tre nuovi progetti
per la strada ferrata da Milano a Venezia *
Un ingegnere di molta e ben meritata riputazione
nelle consuete aziende civili, lungamente pressato di
dare il suo parere sull'insolito e quasi strano argomento
della strada ferrata Lombardo-Veneta, ha ceduto alle
istanze e in questi ultimi giorni ha fatto una esposizio-
Marzo 1837
Tre nuovi progetti
per la strada ferrata da Milano a Venezia *
Un ingegnere di molta e ben meritata riputazione
nelle consuete aziende civili, lungamente pressato di
dare il suo parere sull'insolito e quasi strano argomento
della strada ferrata Lombardo-Veneta, ha ceduto alle
istanze e in questi ultimi giorni ha fatto una esposizio-
Aprile 1837
Di una nuova linea
per la strada ferrata Lombardo-Veneta *
Nelle Provincie Venete è oramai fermamente sta-
bilita l'opinione che la linea ferrata debba riunire le
quattro città di Venezia, Padova, Vicenza e Verona.
Infatti quelle città formano una popolazione di 240,000
abitanti intimamente connessa dalle abitudini di parec-
chj secoli e dalla promiscuità economica ed ammini-
strativa. E più di 900 mila altri abitanti sono sparsi
negli altri luoghi di quelle quattro provincie, le qua-
li così costituiscono in complesso un quarto della po-
polazione del regno.
Il riconoscimento universale di questa verità ri-
stringe molto il campo della questione anche per ciò
che riguarda le provincie Lombarde; giacché non si
tratta più di tirar linee da Milano a Venezia, ma unica-
mente da Milano a Verona. La fantasia così non può
vagare all'impazzata sul vasto piano, cercando nuove
combinazioni da cui ritrarre applauso o almeno nutri-
mento a uno spirito metodico di contradizione.
Aprile 1837
Di una nuova linea
per la strada ferrata Lombardo-Veneta *
Nelle Provincie Venete è oramai fermamente sta-
bilita l'opinione che la linea ferrata debba riunire le
quattro città di Venezia, Padova, Vicenza e Verona.
Infatti quelle città formano una popolazione di 240,000
abitanti intimamente connessa dalle abitudini di parec-
chj secoli e dalla promiscuità economica ed ammini-
strativa. E più di 900 mila altri abitanti sono sparsi
negli altri luoghi di quelle quattro provincie, le qua-
li così costituiscono in complesso un quarto della po-
polazione del regno.
Il riconoscimento universale di questa verità ri-
stringe molto il campo della questione anche per ciò
che riguarda le provincie Lombarde; giacché non si
tratta più di tirar linee da Milano a Venezia, ma unica-
mente da Milano a Verona. La fantasia così non può
vagare all'impazzata sul vasto piano, cercando nuove
combinazioni da cui ritrarre applauso o almeno nutri-
mento a uno spirito metodico di contradizione.
6 Maggio 1837
6 Maggio 1837
parte pur certo che questa vista dovrà nel tempo stes-
so essere anche contemperata e diretta così, che al de-
siderio lodevole della economia, ossia del possibile mi-
nor dispendio, non abbia a restarne sacrificata giam-
mai la vista del possibile maggior lucro; il che torna
lo stesso che dire i riguardi della pubblica utilità, evi-
dente essendo che dalla utilità pubblica estesamente
e congruamente soddisfatta derivar deve altresì il mas-
simo del guadagno.
Si vede dunque trattarsi di un problema comples-
so, che tentare bisogna di risolvere ne' suoi elementi,
affine di poterneli considerare a parte a parte, e valu-
tarne la respettiva importanza.
I1 progetto della Strada ferrata da Venezia a Mi-
lano, onde soddisfare veramente allo scopo pel quale
f u immaginato, che quello è come si disse del maggior
lucro, o sotto altri termini della maggior pubblica uti-
lità, procurar deve il maggiore, più facile e men di-
spendioso movimento possibile delle merci e de' viag-
giatori; intendendosi per viaggiatori non tanto gli esteri
quanto e più particolarmente i nazionali, e più parti-
colarmente poi ancora non solo gli abitanti delle due
città capitali di Milano e Venezia, ma in oltre tutti
quelli che hanno domicilio nelle città, interposte fra le
capitali medesime, o che temporariamente e agevol-
mente possono prendervelo se dimorano ne' luoghi mi-
nori vicini, o stanno dispersi per le campagne.
E siccome chi avesse da far escavare un grande
canale di comunicazione o costruire una grande stra-
da ordinaria collo scopo di rendere più facili e pronte
le comunicazioni secondarie di un vasto paese, e farvi
sempre più prosperare da un capo all'altro l'industria
e il commercio degli abitanti non potrebbe certamente
non volere che il canale o la strada venissero tracciati in
maniera da congiungere, oltre che i due punti estremi e
opposti del paese, anche il maggior numero possibile di
28 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - II
altri luoghi popolati, ricchi e industriosi, perché poi
anche da questi centri minori l’attività ed il benes-
sere potessero diffondersi sino ai punti più infimi, e
possibilmente a tutta la superficie territoriale, così è
manifesto che nel tracciamento pure della grande stra-
da a rotaie da Venezia a Milano converrà seguire i
principii medesimi ed avere le medesime viste, se ve-
ro è, com’è verissimo che le strade ferrate niente per
altro diversificano dalle ordinarie che per esserne il
perfezionamento.
Agevole in fatti è di comprendere che se Milano e
Venezia sono i centri principali del commercio e di
ogni altra maniera di affari nel Regno lombardo-ve-
neto, lo sono principalmente per questo che a tale effetto
contribuiscono altri centri di produzione e di consumo,
minori senza dubbio per comparativa importanza, ma
tuttavia abbastanza considerevoli eglino stessi perché
avere se ne debba grande riguardo. Tutto si collega
tanto nel mondo fisico che nel morale. E come le ve-
ne minori non alimentate o non aventi comunicazione
facile e perenne co’ tronchi minori e col cuore ben
presto rimangono senza vita, o fanno cader se non
altro tutto il corpo in una condizione stentata e mor-
bosa; così anche la prosperità nazionale isterilisce e
vien meno se con inopportune e mal consigliate mi-
sure agli interessi sociali s’impedisca ed anco s i diffi-
culti di espandersi e di prendere fino nelle diramazioni
più minute tutto il naturale e conveniente sviluppo.
Tanto ‘più poi è necessario di aver ben presente
il bisogno di mettere la strada a portata del maggior
numero possibile di centri dove le persone e le merci
si trovano già raccolte in maggior copia, o possono più
agevolmente raccogliersi, che a facilitare ivi il concorso
de’ viaggiatori e il trasporto delle merci e derrate d’ogni
specie dei centri secondari o minori, a cooperare per-
ché ognor più animata ne venga l’industria de’ Veneti
III - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 29
3. . CATTANEO.
Scritti politici. II.
34 CAITANEO - SCRITTI POLITICI - II
ancora si recano a Verona, attuale residenza del Sena-
-
to Supremo di Giustizia e del Comando generale - mili-
tare lombardo - veneto.
vero che la strada meridionale godrebbe del tran-
sito de’ viaggiatori procedenti dagli altri Stati d’Italia
oltrepadana; ma oltre che un vantaggio consimile sarà
immancabilmente goduto e ragionevolmente anzi lo sa-
rà in molto più lata misura, dalla strada del nord pel nu-
mero assai grande di viaggiatori che giornalmente si re-
cano in Italia dal di là delle Alpi, è ben manifesto poi
che se pure tra le due provenienze vi potesse essere un
qualche eccesso a favore della prima, questo eccesso non
potrebbe essere che sommamente meschino e lontanis-
simo dal giungere a bilanciare tutti i gravi discapiti che
la linea meridionale indubbitamente presenta.
Anche la Direzione delle Diligenze ebbe negli anni
addietro a sperimentare gli effetti dello scarso movi-
mento tanto di gente quanto di merci di valore che v’è a
quella parte, e dovette in conseguenza della intrapresa
speculazione desistere.
Né vuolsi poi dimenticare che la strada inferiore
avrebbe anche l’altro discapito gravissimo di trovarsi
troppo da presso soggetta alla gara delle comunicazioni
fluviali, né potrebbe reggersi certo contro di esse ne’ tra-
sporti delle mercanzie di gran volume od in grandi mas-
se, giacché sulla celerità del viaggio per le merci molto
voluminose e pesanti (come per esempio sarebbe il riso
e il formaggio, prodotti principali de’ paesi attraversati
dalla linea inferiore) poco o nulla ordinariamente si
conta. Siffatta comunicazione pe’ canali interni da Ve-
nezia fino al Po è stata in questi ultimi anni di gran
lunga migliorata, e le si stanno apprestando migliora-
menti ulteriori. E quanto al corso del Po, le sue diffi-
coltà sono piuttosto politiche che fisiche, essendo desso
un fiume finitimo con tanti Stati. Ma ove avvenìsse (né
certamente la cosa può aversi per improbabile) che una
III - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 35
i
38 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - II
il maggiore sviluppo della linea non è già cosi grande
come a prima giunta taluno potrebbe crederlo.
La linea alta così sviluppata sarà lunga circa 300
chilometri, quando la più meridionale non sarebbe chi-
lometri 260 circa, sicché la differenza si riduce a soli
40 chilometri.
In oltre è da ritenere che tale svantaggio riuscirà in
pratica ben compensato dal minor costo di costruzione
e di manutenzione.
Si è già avvertito, e non occorre di entrar quindi in
nuovi particolari, che la strada inferiore, attese le cir-
costanze topografiche di quella parte del territorio bassa,
acquitrinosa, e non di rado valliva, riuscirebbe a prin-
cipio ed in progresso molto più costosa dell’altra, scor-
rente sempre (meno forse un breve tratto) a traverso di
terreni alti e di fondo solidissimo, oltreché in vicinanza
da cave di materiali eccellenti. Quanto poi alle opere
idrauliche, non vi debbono essere differenze di molto ri-
lievo, imperciocché se lungo la strada superiore (oltre ai
passaggi sui fiumi che sono comuni ad entrambe le linee)
vi sono più torrentelli e corsi vivi d’acqua da attraversa-
re, lungo dell’altra s’incontrano assai più fossi e canali
di scolo.
Intatta o pressocché intatta rimane dunque la som-
ma dei vantaggi che i maggiori rapporti sociali, indu-
striali e commerciali assicurano a questa strada.
Padova, Vicenza, Verona e Brescia sono, dopo Ve-
nezia e Milano, le città principali del Regno; floride ab-
bastanza per ricchezza e per commercio, abbondano
anche di monumenti e di opere in genere d’arti belle
celebratissime, ivi o per causa d’affari o di ogni manie-
ra di transazioni e d‘interessi, od anche solo per passa-
- tempo e per desiderio d’istruzione v’ha in tutto l’anno
un passaggio continuo di forestieri, oltre ad un concorso
perenne e indispensabile di nazionali di tutte le classi,
tanto della stessa provincia che delle altre provincie,
III - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 39
14 Novembre 1837
.. , ..
111 - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 65
.. .. . .. . ..
,
III - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 85
Totale Lir
sopraprezzo del ferro
indigeno .....
Braccio di Treviglio a i I
Bergamo, compreso il
ferro ........ »
111 - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 89
Lir. 400,000
-
8. CATTANEO. Scritti politici. II.
114 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - II
qui non esiste. E così a tutti gli atti della presente am-
ministrazione manca il fondamento d'una rigorosa le-
galità; e sovrastano tutte quelle conseguenti risponsa-
bilità che il corso delle cose e degli improvidi contratti
potrà tosto o tardi arrecare.
Nel congresso il presidente espose in succinto il
progetto deli'ing. Milani; e ripeté la strana asserzione
che l'introito delle persone debb'essere due quinti dei
totale, e tre quinti quello delle cose. E questo e gli
altri radicali errori, che il lettore conosce, vennero ac-
colti con vivi e replicati applausi di piena approvazione
(Protocollo ec., pag. 13).
Allora il Sig. J. Castelli, forse non ricordandosi più
che la strada di Monza era già fatta da altri, e la loco-
motiva vi aveva già corso le sue prime prove, propose
il dubbio se la società dovesse fare la sua strada per
Monza o per Treviglio. I1 suo dubbio venne anch'esso
accolto con applausi, non però unànimi. Ma tuttavia
l'adunanza deliberò ch'entro a quindici giorni, che
divennero poi quattro mesi, si dovesse eleggere una
commissione di tre tecnici e due statistici, per chiarire
il dubbio del sig. Castelli. I quali avendo, dopo altri
quattro mesi, pronunciato che convenisse fare la stra-
da per Monza, rimane ancora che gli azionisti dicano
la loro volontà; e frattanto l'anno primo del privilegio
andò compiutamente perduto. E v'è di più che anche
la strada di Monza a Bergamo è preoccupata, e di
poco stava che non fosse occupata anche quella da Ber-
gamo a Brescia.
In che consista la questione di Bergamo.
S'intende forse che si debba fare una seconda stra-
da, ed anch'essa per Monza? oppure che la società, la
quale ha l'intero privilegio, e non ha peranco ragione
d'essere pentita, debba lasciarne cadere la parte mi-
gliore, quella cioè che riguarda i tronchi di strada più
111 - COMUNICAZIONIE LAVORI PUBBLICI 115
Conclusione.
Aprile 1841
.
dove comincia l'aperta pianura.
Ancora al principio dello scorso secolo, la parte orien-
tale del Monferrato (Casale), apparteneva ai Gonzaghi
di Mantova; e si levava come solitaria fortezza, avendo
i
III - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 135
6
142 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - II
nelle mani della frode e della violenza, e veste le forme
del delitto, e addestra a vita facinorosa le tranquille po-
polazioni campestri, e le guida per la scuola del carcere
a piedi del patibolo. Queste cose s ì vastamente e pro-
fondamente stabilite, e vincolate agli interessi di tante
famiglie, le quali in una repentina e improvida riforma
doganale andrebbero naufraghe e sommerse, non possono
lasciar luogo così presto a più profondi ordinamenti.
Perloché i progettatori di strade ferrate devono riguar-
darle come fatti, ai quali è forza conformarsi come ai
grandi declivj del terreno. Epperò quando vedono una
frontiera, devono rassegnarsi in faccia ai tanti interessi
che vi stanno ancora commessi e vincolati, e tenersene
alla maggior distanza possibile, e compiere frattanto
ciò che nell’ordine dei tempi è già maturo e opportuno;
ed aspettare tranquillamente il frutto ulteriore delle loro
intraprese, poiché cosa vien da cosa. D’altronde, quando
le grandi communicazioni interne siano ben piantate,
il connetterle costerà poco tempo e poco sforzo, perché
le mani saranno addestrate all’opera, e le menti rischia-
rate e persuase del successo; e si saranno resi gravi e
preponderanti quegli interessi che ora sono appena
nati.
L’ordine dei lavori deciderà della loro riescita; se
si comincia a connettere colle grandi linee interne le
parti più vitali d’ogni Stato: se poi, seguendo il favore
delle circostanze, s’involgono a poco a poco anche le
più sparse città e le province; se all’ultimo si dà la
mano attraverso alle frontiere ai tessuti che con pari
saviezza si saranno andati preparando negli Stati vicini,
in modo di concatenarsi per essi a più lontane regioni,
a misura che l’emancipazione del commercio si andrà
combinando coi progressi d‘una ben fondata e oppor-
tuna industria, il corso della grandopera non si arenerà
mai. Ma se si segue un ordine inverso: se le teste ar-
denti della Borsa improvisano linee gigantesche, per
111 - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 143
. Scritti politici. II
II. CATTANEO.
I
Egregio Signore.
Fino da quando ella si diede la pena di publicare
negli Annali Universali di Statistica col titolo di Pri-
mi studj i cenni ch'io aveva premessi al progetto di
ponte sulla laguna, mi correva l'obligo di ringra-
ziarla, anche per le gentili espressioni che volle usare
a mio riguardo. Ora poi sarebbe grave colpa se io
frapponessi maggiore ritardo ad esternarle i sentimenti
della mia riconoscenza, per la somma bontà di avere
nella Rivista di vari scritti, ec., rese di nuovo note ai
publico le mie idee. I1 Sig. Milani non solo tacque per
sempre il mio nome ne' suoi scritti, ma nemmeno nel-
le poche volte ch'io ebbi il bene di vederlo mi fece
mai alcun cenno sul progetto, che io aveva già svi-
luppato nel 1836, per servire l'onorevole incarico in
iscritto datomi dalla Commissione fondatrice per la
strada ferrata, e che fu poscia ad esso da questo ri-
messo...
Col desiderio di poter fare la personale di lei cono-
scenza, mi pregio di segnarmi colla massima stima
e gratitudine
Suo Devot. ed Oblig. Servitore
TOMASOMEDUNA
.
111 - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 205
15. - CATTANEO.
Scritti politici. II.
226 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - II
che importa se le sappiamo per virtù di magia bianca,
o perché ne abbiamo preso nota quando, per sei ore
di cinque o sei giorni consecutivi, sedevamo tediosa-
mente nel suo Officio tecnico, a udire da lui la lettura
del suo martirologio di spropositi, mentre il nostro indi-
viduo formava umilissima appendice a quel sapiente
e provido consesso? E se al fatto delle 14 machine e
dei biscotti di granito, così un poco sorridevamo, ciò
pareva a quei fanatici un rivérbero della loro stolida e
vuota sodisfazione. Poiché tanto eravamo alieni dal
cozzare col nostro superior collega l'ingegnere in capo,
che anche allora lo abbiamo risparmiato e commen-
dato; e solo colla nota 14 agosto, e in procinto d'uscire
dall'amministrazione, e in pena diuturna della nostra
pazienza e del nostro forzoso assentimento, abbiamo
sparso il primo sospetto sulla chimera dell'eccellenza sua.
« Chiunque critica publicamente un'opera star de-
ve alla stampa dell'autore », dice il sig. Milani (§ 369.°);
e in questo ha ragione. Ma un progetto di strada fer-
rata non è un'opera da stampa, tuttoché possa anche
stamparsi se si vuole. La consegna solenne del pro-
getto alla Direzione fu fatta in manoscritto; dopo quella
consegna passò in altre mani, subì modifiche, emende,
un rimpasto quasi generale, in cui l'opera dell'autore
si confuse coll'opera altrui. Noi abbiam diritto di sepa-
rar le due fatture: non siam tenuti di far merito all'au-
tore di ciò che non è suo, come non abbiam diritto di
fargliene demerito. A cagion d'esempio: il Sig. Milani
s'era deciso per le rotaje di due metri, per le traverse
di pietra, per le 14 locomotive; il progetto a stampa
invece parla di rotaje d'un metro e mezzo, di traverse
di legno, di 60 locomotive. Ciò costituisce realmente
un'altra cosa, fondata su altri calcoli ed altri principj.
Perché gli azionisti non dovranno sapere qual fu il
meditato giudizio del loro Officio tecnico? Perché non
dovranno sapere se le idee del loro ingegnere furono
III - COMUNICAZIONIE LAVORI PUBBLICI 227
16. . CATTANEO.
Scritti politici. II.
242 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - II
marsi, è per così dire nella sua statura, là dove appun-
to risiede il principio della sua forza. Ma questo prin-
cipio non è nella mera larghezza delle rotaje; e queste
possono tenersi e si tengono, più o meno larghe, anche
senza adottare il sistema Brunel, e conservando alle
ruote l'ordinaria loro dimensione. Col che, potendosi
crescere la potenza della machina, senza accrescere la
circonferenza delle. ruote, invece della massima velo-
cità della corsa si ottiene la massima prontezza e doci-
lità del movimento.
Ciò posto, vediamo come il sig. ingegnere Milani
insegni questa cosa nel suo Promemoria al cav. Done-
gani (Alleg. CC. p. xxx n. I) « Quand'io diedi opera
allo studio ed alla compilazione del progetto della
strada di ferro da Milano a Venezia, si tentava in In-
ghilterra nella strada da Londra a Bristol, dall'inge-
gnere sig. Brunel il figlio, una grande innovazione
nelle strade di ferro, una grande ed ardita esperienza.
Era questa: dure a ciascun binario di guide di ferro
la larghezza di due metri in luogo di quella di un me-
tro e mezzo, a cui giungono appena fino ad ora. Spe-
ravasi da questa innouazione un grande vantaggio ...
« Ma prima di seguire quel pensiero del sig. inge-
gnere Brunel, era cosa cauta attendere il giudizio del-
l'esperienza. <,
a Nella compilazione del progetto della strada di
ferro da Milano a Venezia bisognava dunque proce-
dere in modo da poter approfittare di quella innova-
zione ... Per questo ho fin dalle prime dichiarato alla
Direzione della Società che avrei proposto nel pro-
getto la larghezza in sommità di otto metri a tutta la
strada e a tutti i manufatti; ed a ciascun binario di
rotaje la lunghezza di due metri...
a L'esperienza del sig. Brunel non corrispose alla
di lui aspettazione ...
a Ho dunque deciso di ridurre ... alla sola lar-
III - COMUNICAZIONIE LAVORI PUBBLICI 243
Dicembre 1841
Spesa approssimativa
di nuovi canali navigabili
da proporsi nelle province lombarde *
I1 prospetto generale della navigazione nelle pro-
vince lombarde da noi offerto nel numero precedente
(pag. 405) accennava ad alcune nuove opere che
sarebbero a costruirsi per compiere le nostre vie
d'aqua, con infallibile publico vantaggio, e forse non
senza considerevole privato lucro. Il nostro fine in
Dicembre 1841
Spesa approssimativa
di nuovi canali navigabili
da proporsi nelle province lombarde *
I1 prospetto generale della navigazione nelle pro-
vince lombarde da noi offerto nel numero precedente
(pag. 405) accennava ad alcune nuove opere che
sarebbero a costruirsi per compiere le nostre vie
d'aqua, con infallibile publico vantaggio, e forse non
senza considerevole privato lucro. Il nostro fine in
Aprile 1842
Cenni sui progetto della strada ferrata
Ligure-Piemontese, ec. *
Nel volume IV (fascicolo 20) di questa Raccolta
abbiamo scritto una Memoria sui progetti di strade fer-
rate in Piemonte.
Vi ci porse occasione un invito ch'erasi fatto per
le stampe a Génova, nel quale esponevasi in sostanza
il meditato progetto di dirigersi da Genova e dal passo
dell'Apennino lungo la Scrivia fino al suo sbocco per
passarvi il Po, e, quindi bipartirsi, volgendo a destra
con una linea verso il confine lombardo a Pavía, e
continuando coll'altra linea verso Mortara, Novara e il
Lago Maggiore. Presso Tortona un ramo speciale do-
veva poi volgersi ad Alessandria, per continuare nella
Aprile 1842
Cenni sui progetto della strada ferrata
Ligure-Piemontese, ec. *
Nel volume IV (fascicolo 20) di questa Raccolta
abbiamo scritto una Memoria sui progetti di strade fer-
rate in Piemonte.
Vi ci porse occasione un invito ch'erasi fatto per
le stampe a Génova, nel quale esponevasi in sostanza
il meditato progetto di dirigersi da Genova e dal passo
dell'Apennino lungo la Scrivia fino al suo sbocco per
passarvi il Po, e, quindi bipartirsi, volgendo a destra
con una linea verso il confine lombardo a Pavía, e
continuando coll'altra linea verso Mortara, Novara e il
Lago Maggiore. Presso Tortona un ramo speciale do-
veva poi volgersi ad Alessandria, per continuare nella
18. . CATTANEO.
Scritti politici. II.
274 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - II
Il
I1 nuovo canale sotterraneo del sig. Possenti, an-
ziché sboccare come il primo nella valle dell'Olona
e seguirla fino alla libera pianura, passa sotto al fondo
di quel fiume; poi si torce a destra, e sbocca a cielo
aperto presso il lago di Varese. Poi, parte scoperto e
parte sotterraneo, continua in quella direzione obli-
qua fino alla foce della Strona nel Ticino. Colà giunto
ripiega indietro; torna alla valle dell'Olona; la varca
una seconda volta, per di sopra, con un lungo argine-
ponte, molto elevato (34 metri). Poi s'avvia verso il
Lambro, lo varca rasente il parco di Monza, si spin-
ge fino a Trezzo sull'Adda.
L'autore stima che questo giro di 117 chilometri
si allungherebbe dal 3 per cento al 5, per le minori
ondulazioni di linea. Con ciò farebbe incirca 120 chi-
lometri, cioè miglia geografiche 65; ossia quanto le
lunghezze sommate dei tre nostri Navigli,
I1 nuovo pensiero di passare sotto il fondo del-
I'Olona, in luogo di sostenere lungo quella valle il
canale alla maggior altezza possibile, fa 'sì che non si
possa riescire d'alcun soccorso alla parte più elevata e
più arida dell'altipiano. La zona irrigua perde adun-
que in larghezza e opportunità tra il Ticino e l'Olona
ciò che le si aggiunge in lunghezza tra l'Olona e l'Adda.
Quella parte d'aqua che deve espandersi tra l’Olo-
na e l'Adda si fa procedere prima in senso opposto
dall'Olona al Ticino; poi si fa tornare dal Ticino al-
I'Olona. E un circuito di trenta miglia, non solo super-
fluo ma passivo: perché fa discendere più basso 36
metri il limite superiore delle irrigazioni.
È dunque a desiderarsi che in un terzo tentativo
l'autore, oltre a condurre, come prima, tutta l'aqua
direttamente per la valle dell'olona, quivi giunta la
111 - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 275
III
Perché alcuno potrebbe pensare che il sig. inge-
gnere Possenti, con quanto scrisse nel n. 16 di questo
giornale, avesse sciolte le quistioni che gli furono pro-
poste nei NN. 11 e 12, sembra un dovere, attesa l'im-
portanza dell'oggetto, il fargli breve risposta.
24 Luglio 1858
Al Conte di Cavour *
(Per la Municipalità di Lugano)
La città di Lugano si fa partecipe dei sentimenti
che varie parti della patria svizzera attestarono ad un
illustre viaggiatore, e ben desidera che la cognizio-
ne personale dei luoghi possa ispirargli un interesse
decisivo per la grande impresa delle ferrovie ticinesi.
Essa non fa che rinnovare il duplice voto già emes-
so il 4 maggio 1856 da un'adunanza de' suoi citta-
dini :
Che prima si dia finalmente opera a compiere sul
territorio del Ticino l'intervallo che rimane tra le due
grandi ferrovie della pianura italiana e le immediate
adiacenze delle Alpi :
Che durante il tempo che si richiede a questa neces-
saria parte d'una più grande impresa, tutte le società
ferroviarie dell'Italia, della Svizzera e d'ambo le rive
del Reno siano chiamate a concertare i communi loro
24 Luglio 1858
Al Conte di Cavour *
(Per la Municipalità di Lugano)
La città di Lugano si fa partecipe dei sentimenti
che varie parti della patria svizzera attestarono ad un
illustre viaggiatore, e ben desidera che la cognizio-
ne personale dei luoghi possa ispirargli un interesse
decisivo per la grande impresa delle ferrovie ticinesi.
Essa non fa che rinnovare il duplice voto già emes-
so il 4 maggio 1856 da un'adunanza de' suoi citta-
dini :
Che prima si dia finalmente opera a compiere sul
territorio del Ticino l'intervallo che rimane tra le due
grandi ferrovie della pianura italiana e le immediate
adiacenze delle Alpi :
Che durante il tempo che si richiede a questa neces-
saria parte d'una più grande impresa, tutte le società
ferroviarie dell'Italia, della Svizzera e d'ambo le rive
del Reno siano chiamate a concertare i communi loro
3 Settembre 1858
3 Settembre 1858
Gennaio 1860
La ferrovia di Corno *
Gennaio 1860
La ferrovia di Corno *
Febbraio 1660.
Sulla ferrovia delle Riviere Liguri
e principalmente
sul suo accesso al golfo della Spezia *
La breve campagna d'Italia del 1859 mostrò a prova,
come si era già da molti predetto, l'influenza decisiva
delle strade ferrate in guerra. Un'enorme massa di ne-
mici, dalle rive non solo dell'Adige ma del lontano Da-
nubio, poté in pochi giorni avventarsi nelle più fertili
Febbraio 1660.
Sulla ferrovia delle Riviere Liguri
e principalmente
sul suo accesso al golfo della Spezia *
La breve campagna d'Italia del 1859 mostrò a prova,
come si era già da molti predetto, l'influenza decisiva
delle strade ferrate in guerra. Un'enorme massa di ne-
mici, dalle rive non solo dell'Adige ma del lontano Da-
nubio, poté in pochi giorni avventarsi nelle più fertili
. . . . . . . . ..
III - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 315
.
320 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - II
Febbraio 1860
Delle ferrovie per le Alpi *
L‘ingegnere Flachat visitò quattro volte in questi
due anni il Gottardo all’uopo di studiare la comparativa
difficultà di quel passo; e dopo avere attentamente
meditato un argomento di tanta importanza al com-
mercio, confida che le sue proposte possano reggere
alla più rigorosa discussione.
Giugno 1860
Giugno 1860
22. . CATTANEO.
Scritti politici. I l .
338 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - II
Si tratta ora di scegliere una quinta linea, che si
diriga all'intervallo tra Ginevra e Augusta. Essa, oltre
a servire al commercio, deve provedere anche alla
nostra indipendenza e libertà; poiché sarà la sola che
scorrerà in terra neutrale, senza soggiacere alla in-
certa toleranza dei due grandi imperii che tengono la
mano sul suolo d'Italia. Dovrà essa prender di mira
piuttosto Ginevra o piuttosto Augusta?
23. - CATTANEO,
Scritti politici. II.
354 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - II
tri 2,222.22; ma da alcuni un poco più (2,225.80) e da
altri molto meno (2,126.40).
È probabile che il ministro, nel garantire il valore
della ferrovia, pensasse al miglio più lungo, e il con-
cessionario mirasse al miglio più breve. Nel primo sup-
posto, la garanzia sarebbe riescita per ogni chilometro
in franchi 257,580; e nel secondo in franchi 310,127.
La differenza è grande: franchi 152,547 per ogni
chilometro
Le ferrovie d‘Apulia, per tre quarti delle loro lun-
ghezze, sono in terreno costantemente piano, asciutto e
facile; attraversano anche i vasti pascoli del Tavoliere.
Nel rimanente poi, cioè per un centinajo di miglia dal
Tronto al Biferno, e nelle strette degli Apennini non
sono più difficili, o almeno più costose, della ferrovia
di Maremma. Perocché questa, oltre ad essere quasi
sempre serrata tra i monti e il mare, attraversa molte
paludi dove i lavori sono sempre lunghi e incerti, e
l’aria insalubre incarisce la mano d’opera. Con tutto
ciò la ferrovia di Maremma, nella concessione Ricásoli
fu garantita con obligazioni dello stato in ragione di
33 millioni per 233 chilometri di lunghezza, compreso
il ramo sotto Volterra; il che riesce in ragione di
franchi 140 mila al chilometro (art. 10). E vero che le
opere di terra e d’arte devono colà essere a duplice
carriera solamente sopra un decimo della lunghezza,
e l’armamento solamente sopra un ventesimo (art. 1).
Ma i giudiziosi pratici, quando siano tenute in doppio
tutte le opere d’arte, non che l’area, valutano il per-
1861
8 Dicembre 1861.
8 Dicembre 1861.
Ottobre 1862
Prolungamento
della ferrovia Aretina per Perugia *
In più luoghi della lettera del municipio di Peru-
gia e della relazione dell'ingegnere Tatti, s'accenna al-
l'importanza militare della ferrovia aretina, che con-
giunge il bacino dell'Arno con la valle Umbra. I
fatti confermano questa importanza; dei quali amia-
Ottobre 1862
Prolungamento
della ferrovia Aretina per Perugia *
In più luoghi della lettera del municipio di Peru-
gia e della relazione dell'ingegnere Tatti, s'accenna al-
l'importanza militare della ferrovia aretina, che con-
giunge il bacino dell'Arno con la valle Umbra. I
fatti confermano questa importanza; dei quali amia-
25. . CATTANEO.
Scritti politici. II.
386 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - II
tracciato pel Trasimeno è assai più opportuno, pei ri-
spetti militari, di quello per val di Pierle, ragioni che
aggiungono novella forza alle proposte dell’ingegnere
Tatti.
Marzo 1865
Sulla ferrovia dalle Alpi elvetiche
all’Europa centrale:
lettera ai Cittadini genovesi *
Cittadini genovesi!
Marzo 1865
Sulla ferrovia dalle Alpi elvetiche
all’Europa centrale:
lettera ai Cittadini genovesi *
Cittadini genovesi!
I
111 - COMUNICAZIONI E LAVORI PUBBLICI 391
19 Marzo 1848
Proclami, discorsi e ordini
durante le cinque giornate *
Primo avviso del Consiglio di guerra scritto da
Cattaneo. - La bandiera italiana sventola sui portoni
di Porta Nuova. I cittadini vi si fortificano e fanno pro-
digi. Le truppe non osano avvicinarsi.
Costanti, saremo vincitori e liberi. Non vi stancate
di far barricate lungo il corso di Porta Nuova e di
Porta Orientale, siccome sono le posizioni che più
premono ai tedeschi. Fra un giorno o due i nostri ne-
mici lasceranno ai buoni Italiani questa sacra terra. Ogni
cittadino questa notte rimanga alla propria barricata,
la custodisca: e in questo modo conserveremo i van-
taggi di quest’oggi. Vigilanza e coraggio!
Prodi Cittadini! Conserviamo pura la nostra vitto-
ria. Non discendiamo a vendicarci nel sangue di quei
miserabili satelliti che il potere fuggitivo lasciò nelle
nostre mani. E’ vero che per trent’anni furono il flagello
delle nostre famiglie. Ma voi, siate generosi, come siete
prodi. Puniteli col vostro disprezzo.
Verbale del colloquio tra il parlamentario austriaco,
maggiore dei Croati Ottochan, e i Magistrati della
città.
19 Marzo 1848
Proclami, discorsi e ordini
durante le cinque giornate *
Primo avviso del Consiglio di guerra scritto da
Cattaneo. - La bandiera italiana sventola sui portoni
di Porta Nuova. I cittadini vi si fortificano e fanno pro-
digi. Le truppe non osano avvicinarsi.
Costanti, saremo vincitori e liberi. Non vi stancate
di far barricate lungo il corso di Porta Nuova e di
Porta Orientale, siccome sono le posizioni che più
premono ai tedeschi. Fra un giorno o due i nostri ne-
mici lasceranno ai buoni Italiani questa sacra terra. Ogni
cittadino questa notte rimanga alla propria barricata,
la custodisca: e in questo modo conserveremo i van-
taggi di quest’oggi. Vigilanza e coraggio!
Prodi Cittadini! Conserviamo pura la nostra vitto-
ria. Non discendiamo a vendicarci nel sangue di quei
miserabili satelliti che il potere fuggitivo lasciò nelle
nostre mani. E’ vero che per trent’anni furono il flagello
delle nostre famiglie. Ma voi, siate generosi, come siete
prodi. Puniteli col vostro disprezzo.
Verbale del colloquio tra il parlamentario austriaco,
maggiore dei Croati Ottochan, e i Magistrati della
città.
23 marzo.
Esercito italiano! I cinque giorni sono compiuti,
e già Milano non ha più un sol nemico nel suo seno.
Da ogni parte accorrono con ansia dalle altre terre i
combattenti. E’ necessario raccorli e ordinarli in le-
gioni. D'ora in poi non basta il coraggio, bisogna inse-
guire con arte in aperta campagna un nemico che
può trar tutto il vantaggio dalla sua cavalleria, dai
cannoni, dalla mobilità delle sue forze. Ordiniamoci
dunque almeno in due parti: l'una rimanga, come fin
qui, a difendere colle barricate e con ogni varietà
d'armi la città; l'altra, provveduta completamente dar-
mi da fuoco e di qualche nerbo di cavalli, e appena
che si possa anche di artiglieria volante, esca audace-
mente dalle mura, e, aggiungendo al valore la mobilità
e la precisione, incalzi di terra in terra il nemico fug-
gente, lo raffreni nella rapina, lo rallenti nella fuga, gli
precluda lo scampo. Siccome la sua meta è di rag-
giungere, quanto più presto si può, la cima delle Alpi
e la futura frontiera che il dito di Dio fin dal principio
dei secoli segnò per l'Italia, noi la chiameremo Legione
prima, Esercito della frontiera, Esercito delle Alpi. I
difensori della città si chiameranno Legione seconda,
e per uniformarsi ai fratelli e compiere una grande isti-
tuzione italiana, Guardia civica. Valorosi, che accorrete
a noi da tutte le vicine e lontane terre, unitevi all'Eser-
416 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - ll
23 marzo.
N . 436. Circolare. Al Commissario del distretto di ...
prov. di Milano. - Si fa la più gran premura a tutti
i commissari distrettuali di mettere il distretto nel mi-
gliore stato di difesa, instituendo in ogni comune la
Guardia civica e indirizzando all’Officio di Arrola-
mento tutti quei giovani che fossero pronti ad entrare
nel nuovo esercito italiano. Si desidera di avere fre-
quenti notizie di tutto ciò che possa interessare la pub-
blica difesa. - Pel Comitato
Cattaneo.
23 marzo.
ll signor Giorgio Clerici è nominato capo dello sta-
to maggiore delle colonne mobili, e incaricato di sce-
gliere i capi di stato maggiore di ciascuna colonna o di
ciascuna sezione e di tenersi in costante comunicazio-
ne con ciascuno di essi, dandone sommaria notizia ogni
giorno a questo Comitato con indicazione anche della
forza giornaliera di ciascun corpo e sezione e del luo-
go in cui si trovano. Tutti i capi di colonna e di se-
zione saranno a cavallo ed avranno I'opportuno numero
di aiutanti per tenere le reciproche comunicazioni, i
quali saranno pure a cavallo e nei luoghi più esposti
anche con scorta. ll signor Clerici è pregato di pensare
a suggerire quanto occorre per l'attivazione di que-
sto ramo di servizio.
Cattaneo.
I signori ....
e ..,. sono incaricati di recarsi immedia-
tamente lungo la linea della strada ferrata di Trevi-
glio, con alquanti armati a loro giudizio, per raccoglie-
Cattaneo.
IV - LA RIVOLUZIONE EUROPEA 421
24 marzo.
Italia libera - Viva Pio I X - Comitato di guer-
ra. - Luciano Manara comandante la sezione 1a (eser-
cito lombardo) invita i cittadini milanesi che vogliono
seguirlo, a farsi inscrivere al Broletto e portarsi poi
subito nel locale del Genio per ricevere gli ordini. -
ll Comitato di guerra Litta pres., Cattaneo, Cer-
nuschi.
Marzo 1848
Ordine del Consiglio di guerra n° 181 *
Italia Libera Pio IX.
CONSIGLIO DI GUERRA
Casa Vidiserti, Contrada de’ Bigli
Milano 24 marzo 1848
ll sig. Bianchi Giuseppe di Valle Lomellina è in-
caricato di recarsi nella sua patria per adunarvi soc-
corsi di fucili e cacciatori a compimento della vitto-
ria italiana, Milano, Pavia, Como, Bergamo, Brescia,
Cremona, tutta la montagna, tre quarti della Lombar-
dia sono in libertà.
La spada di Radetzki dopo 65 anni di servizio è
pensionata e appesa al fianco del sottoscritto.
Pel Consiglio
C. Cattaneo.
Italia ed Austria **
I negozianti e manifattori d’Austria e di Boemia,
riputando di loro interesse la conservazione delle pro-
vincie italiche, volevano armare contro di noi un cor-
po di volontari. Scrissi loro a tal proposito una circo-
lare :
5 aprile 1848.
« La guerra aver chiuso le porte delle Alpi; la pa-
ce sola poterle riaprire.
Marzo 1848
Ordine del Consiglio di guerra n° 181 *
Italia Libera Pio IX.
CONSIGLIO DI GUERRA
Casa Vidiserti, Contrada de’ Bigli
Milano 24 marzo 1848
ll sig. Bianchi Giuseppe di Valle Lomellina è in-
caricato di recarsi nella sua patria per adunarvi soc-
corsi di fucili e cacciatori a compimento della vitto-
ria italiana, Milano, Pavia, Como, Bergamo, Brescia,
Cremona, tutta la montagna, tre quarti della Lombar-
dia sono in libertà.
La spada di Radetzki dopo 65 anni di servizio è
pensionata e appesa al fianco del sottoscritto.
Pel Consiglio
C. Cattaneo.
Italia ed Austria **
I negozianti e manifattori d’Austria e di Boemia,
riputando di loro interesse la conservazione delle pro-
vincie italiche, volevano armare contro di noi un cor-
po di volontari. Scrissi loro a tal proposito una circo-
lare :
5 aprile 1848.
« La guerra aver chiuso le porte delle Alpi; la pa-
ce sola poterle riaprire.
3 Luglio 1848
Dall'Italia del Popolo *
I1 23 marzo il nemico fuggiva. Quei cinque giorni
gli erano costati quattromila morti.
Per chi volesse sapere qualche cosa sul numero e
la condizione dei morti dalla parte del popolo, valga il
seguente scritto : Registro mortuario delle barricate di
Milano.
Le note mortuarie che sogliono pubblicarsi dalla
Municipalità di Milano, portano pei gloriosi giorni di
marzo tutto il pregio d'un monumento istorico.
I giornali della congrega patrizia arrogarono immo-
destamente e ingiustamente poco men che tutto a lei
il mento di quella battaglia di cinque giorni che mandò
rotto al Mincio l'esercito austriaco. Ebbene, qui ci sta
innanzi il registro funereo. Udiamo la testimonianza
che sorge dai sepolcri sincera come la morte:
Fino al 31 marzo si registrarono morti di ferite più
di trecento.
Attribuiti all'ordine dei possidenti ne riscontrammo
tre soli, e tutti popolani; un Ettore Zanaboni di Lodi,
giovane d'anni venticinque; e due vecchi, Antonio Co-
sta della cura di Sant'Eufemia e Antonio Grassi del
suburbio di Porta Ticinese. Qui non v'è orma di pa-
triziato. Non vogliamo per ciò dire che nessuno di
nobil famiglia offrisse il capo ai colpi nemici; e ben ci
ricorda d'averne ammirato alcuno e sempre tra i pri-
3 Luglio 1848
Dall'Italia del Popolo *
I1 23 marzo il nemico fuggiva. Quei cinque giorni
gli erano costati quattromila morti.
Per chi volesse sapere qualche cosa sul numero e
la condizione dei morti dalla parte del popolo, valga il
seguente scritto : Registro mortuario delle barricate di
Milano.
Le note mortuarie che sogliono pubblicarsi dalla
Municipalità di Milano, portano pei gloriosi giorni di
marzo tutto il pregio d'un monumento istorico.
I giornali della congrega patrizia arrogarono immo-
destamente e ingiustamente poco men che tutto a lei
il mento di quella battaglia di cinque giorni che mandò
rotto al Mincio l'esercito austriaco. Ebbene, qui ci sta
innanzi il registro funereo. Udiamo la testimonianza
che sorge dai sepolcri sincera come la morte:
Fino al 31 marzo si registrarono morti di ferite più
di trecento.
Attribuiti all'ordine dei possidenti ne riscontrammo
tre soli, e tutti popolani; un Ettore Zanaboni di Lodi,
giovane d'anni venticinque; e due vecchi, Antonio Co-
sta della cura di Sant'Eufemia e Antonio Grassi del
suburbio di Porta Ticinese. Qui non v'è orma di pa-
triziato. Non vogliamo per ciò dire che nessuno di
nobil famiglia offrisse il capo ai colpi nemici; e ben ci
ricorda d'averne ammirato alcuno e sempre tra i pri-
25 Febbraio 1849
25 Febbraio 1849
28. . CATTANEO.
Scritti politici. ll.
434 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - ll
un sacro raccapriccio, quando con imagine rapita alle
sacre carte, dipingete le nazioni che lacere e incada-
verite dai despoti, sì agitano cupamente e si arruolano,
siccome ossa accatastate nel sepolcro, frementi al suo-
lo della tromba che le richiama a vita. Quando depo-
nevate nelle perseguitate pagine della Giovine Italia
queste parole, non eravate conscio della terribile ve-
rità del concetto che vi balenava nella mente. Ma do-
po il memorando anno che ora si chiuse, non v'è chi
non raffiguri in quell'ossario commosso e crepitante, in
quei carcami che si levano in piede torvi e minaccie-
voli, scoperchiandosi delle dorate lapidi sulle quali sta
scritto il nome delle case regnanti, chi non raffiguri i
popoli che giacevano or ora prostrati sotto al trono del-
l'avaro francese, e ai sette troni della spezzata Italia,
e ai dieci troni che la Providenza, non senza disegno,
commise a un Cesare imbecille e ramingo, e poscia a
un Cesare fanciullo, attendato in un campo di carne-
fici, sulle ceneri delle sue città.
E voi rampognate i pontefici, perché hanno morto
la religione, spogliando i simboli delle loro idee, e
introducendo nella gerarchia il fasto, e facendone
scudo e strumento alli oppressori. E li sfidate a riporre
in seggio quella tradita religione; e sentenziate che
nessuna potenza è da tanto, nemmeno la potenza di
Dio; perocché Dio non opera contro la sua legge. E
insensati dite coloro che si credono coi cannoni e coi
gesuiti di puntellare la fede cadente. Se il pontefice
intende ridonarle il perduto imperio, la richiami a suoi
principii, e la ponga in accordo coll'uomo e col secolo;
poiché il secolo è filosofo; e non rinega la ragione
per cenni d'estrinseca autorità. E il libero esame, in-
terdetto già dai catolici, e abusato dai protestanti, è
ora, nonché permesso, prescritto; perché l'umanità,
uscita dì tutela, vuole affissarsi nell'idea senza velo.
Senonché, nella santa fiducia che la coscienza della ve-
IV - L A RIVOLUZIONE EUROPEA 435
rità v'inspira, voi non obliate i deboli che non sanno le-
vare a tanto diluvio di luce le ciglia; e promettete che
i veggenti e i forti rispetteranno quei simboli, i quali
abbelliscono la religione alli ignari, ai fanciulli, alle
donne. E aggiungete sicurtà, pronunciando, che, se il
dominio della verità sull'intelletto dev'essere libero,
egli è perché la libera indagine non nuoce al vero;
conciossiaché LA VERITÀ È ETERNA.
Rendiamo dunque sociale la religione, voi dite. E
alle nazioni sia voce d'unità, di libertà, d'eguaglianza;
e ai tiranni sia voce di condanna e d'anatema E DI
TERRORE E DI VENDETTA DIVINA PER MANO DEI POPOLI.
Così, LA RELIGIONE RIFIORIRÀ; ALTRIMENTI, ELLA MORRÀ.
Che anzi, nella sua medesima Chiesa, diede Cristo
il modello dell'unità, dell'eguaglianza, della libertà; co-
stituendola. Una, con ordini perfettamente popolani;
cassandone ogni ombra di forza e di dominazione; ren-
dendo i suoi capi elettivi; e delle Elezioni facendo re-
gola la capacità delli eletti, e principio l'autorità del
Popolo; e riducendo il suo reggimento alla forma di
Repubblica Rappresentativa. Poiché volle interpreti
della Legge, non uno o pochi, ma Tutti, congregati e
rappresentati nell'universale Concilio.
E qui voi palesate come nell'Evangelio di Cristo
abbiano radice quelle sociali dottrine che vengono og-
gidì si popolarmente agitate. La carità evangelica è
l'amore del popolo; e non già dei popolani grassi e niti-
di ma dei più infelici, per indigenza, per debolezza, per
abiezione eziandio per delitto; poiché Cristo amava i
peccatori, e non li scribi e i farisei, ministri e prelati del
SUO tempo; e a conforto della redentrice agonia desiderò
i ladroni e le maddalene; poiché sapeva come i delitti
procedono da ignoranza, e povertà e avvilimento; epperò
i peccati de' popoli sono peccati dei principi; i quali
coll'assoluto dominio, colle inique leggi, colle brame
immoderate loro e dei tristi satelliti, e colla sete della
436 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - ll
roba e del sangue, e l'odio del progresso, suggerito
dall'ambizione e dalla paura di perdere l'ingiusta ed
eccessiva potenza, rendono i popoli, a propria imagi-
ne, ignoranti, corrotti, abietti. Onde non è a dirsi,
quali fogne di malvagità e di bruttura siano le corti
dei re, e quanta sia la nequizia dei magnati; razza cor-
rotta e perversa, che sotto li sfoggiati abiti e i modi
gentileschi e leziosi, copre ogni ribalderia; e pasce la
superba ignavia coi sudori d'un immenso popolo, che
si agita fra duri stenti per morire nel disprezzo.
E vi accendete d'un santo sdegno, accennando a
questa povera Italia, guasta, doma, lacera, conculcata
da tanti despoti interni e forestieri, e strappate la ma-
schera ai principi, che con bestemmia nefanda osano
chiamarsi cristiani; e sopratutto a Colui che sedeva a
capo della Chiesa, e s'intitolava Vicario di Cristo. E
gridavate: si paragoni il papa a Cristo; onde si veda
qual divario sia dal sublime Redentore delle genti a
quel vigliacco oppressore dei popoli, che non contento
a tiranneggiare e trucidare i suoi, benedice tutti i de-
spoti; sfolgora colli anatemi tutti li oppressi, adora un
principe eretico, grondante del sangue d'un popolo
catolico e generoso; santifica la tirannide come un di-
ritto; impone la schiavitù come un dovere; e condanna
la libertà come u n misfatto.
E da quelli ipocriti insanguinati, vi volgevate con
affettuoso fervore ai fondatori della Giovine Italia, di-
cendo: Non così voi che scrivete sulla bandiera ita-
liana DIOE IL POPOLO. Io vi saluto, precursori della
nuova Legge, primi Apostoli del rinovato Evangelio!
E prenuncio fausto successo alla vostra impresa, ch'è
giusta, e pietosa, e santa, essendo quella del Popolo,
e quella di Dio. La forma antica del cristianesimo di-
ceva: DIO E IL PROSSIMO; la nuova dice: DIO E a
POPOLO. Perocché Dio, dopo nuova confusione delle
lingue e dispersione e cattività lunghissima, sta per
IV - L A RIVOLUZIONE EUROPEA 437
19 Giugno 1849
19 Giugno 1849
Popoli d'Italia!
ll popolo francese, dopo aver aizzato tutti gli altri
ad armarsi per la causa della libertà universale, non
solo nel dì della battaglia mancò alla parola del sol-
dato; ma rivolse le armi in soccorso al perfido pontefice,
capo degli oppressori d'ogni lingua e d'ogni religione.
La Francia non si vergognò di rinnegare le pro-
Popoli d'Italia!
ll popolo francese, dopo aver aizzato tutti gli altri
ad armarsi per la causa della libertà universale, non
solo nel dì della battaglia mancò alla parola del sol-
dato; ma rivolse le armi in soccorso al perfido pontefice,
capo degli oppressori d'ogni lingua e d'ogni religione.
La Francia non si vergognò di rinnegare le pro-
29. - CATTANEO.
Scritti politici. ll.
450 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - ll
nazioni che volessero liberarsi dai loro oppressori. Di-
pennate dal Budget le centinaia di milioni che l'eser-
cito, questo lazzarone colossale, vi divora in un ozio,
che non gli concedete utilizzare nemmeno colla let-
tura. Lasciate tutto quel denaro al povero lavoratore,
lasciategli bere solamente per tre mesi in pace e a
buon mercato il suo vino e la sua acqua zuccherata,
e poi venga pure la Santa Alleanza. I1 popolo, saprà
ben difendere, anche solo a colpi di bottiglie vuote,
quelle leggi che hanno consolato la sua miseria e rea-
lizzato una volta finalmente la sua libertà.
Senza data
La resa di Vienna *
Senza data
La resa di Vienna *
1850
Manifesto alle « Considerazioni
sulle cose d'Italia nel 1848 » *
Gli uomini e i governi comince-
ranno sempre col fare; e finiranno
col pensare e collo scrivere, per
far di nuovo meglio di quello
che prima fecero.
Romagnosi, Scienza delle Co-
stituzioni
1850
Manifesto alle « Considerazioni
sulle cose d'Italia nel 1848 » *
Gli uomini e i governi comince-
ranno sempre col fare; e finiranno
col pensare e collo scrivere, per
far di nuovo meglio di quello
che prima fecero.
Romagnosi, Scienza delle Co-
stituzioni
i
464 CATTANEO - SCRlTTI POLITICI - ll
abbandonato alla diplomazia il Friuli, il Tirolo e l a
Venezia, prima che quei giornali fossero nati, o avessero
acquistato alcuna voga. Dacché poi nacquero, si vedrà
ch'essi non fecero che ripetere in mille forme il grido
d'allarme; e provocare gli avari e molli ciambellani a
trarre d'ogni parte denari ed armi, a fare grossa e
popolare e impetuosa la guerra.
Se veniamo scrutando di questo passo la stampa
giornaliera, troviamo uscita nella Gazzetta di Roma
del seguente novembre la superba sfida che Pellegrino
Rossi avventò alla fazione la quale, vaneggiando di
dare a una sola famiglia tutta Italia da Rivoli a Lilibèo,
rompeva ogni lega fra i principi italiani, e minava e
sventava in Roma l'ordinamento di qualsiasi efficace
amministrazione. Alla guerra degli scritti seguiva, come
fulmine al lampo, la morte del temuto federalista; poi
l'efimero avvenimento della fazione regia al ministerio,
poi la fuga di Pio IX. Poscia, in meno di tre mesi, le
tre discordi ambizioni, prelatesca, dottrinale, principesca,
svanivano come nebbia innanzi alla maestosa apparizione
della romana libertà. Certo nella immensa selva della
stampa quotidiana si possono additare in simil maniera
molte delle tortuose vie per le quali ebbero adito i
fatti.
Pensammo adunque di raccogliere con improba
fatica dai giornali di tutta Italia, a tal uopo qui teso-
reggiati, ed anche da taluno di quei giornali stranieri
che dalI’ltalia traevano secreto alimento, gli articoli
che porgono più evidente vestigio del corso delle opi-
nioni; e per lo meno i programmi, i quali sono quasi
sempre professioni e simboli di fede politica, nonché
i discorsi più notevoli che si tennero nei parlamenti
e in altri pubblici convegni. Aggregheremo a questa
classe i più notevoli indirizzi e appelli che i privati, non
avendo accesso ai giornali, affiggevano nei più decisivi
momenti ai canti delle vie. E perché il lettore possa
IV - LA RIVOLUZIONE EUROPEA 465
Senza data
Cartelle triumvirali
o prestito ai triumviri romani
per i preparativi della prossima guerra *
Italia e Roma.
Saranno in carta con tutti i segnali di riconosci-
mento per le ordinane banconote; ma, siccome questi
segnali non possono essere notificati agli acquirenti
senza render possibile la contraffazione, sarà necessario
aggiungervi un contrassegno notorio e verificabile. Sa-
ranno contrassegnati a sinistra con lettera progressiva
della serie e numero parimente progressivo. Ciò è per
avere un controllo pubblico delle quantità concesse,
affinché il triumvirato possa a maturo tempo darne
conto. Saranno contrassegnate a destra da lettere e
numero convenzionale, i quali verranno indicati anche
nella matrice e serviranno di controllo alle sopraddette
falsificazioni: l’incaricato dei triumviri, presso il quale
sarà la matrice, avrà il suo indirizzo presso un banchiere
di Londra, uno in Parigi o Marsiglia (non francese per
renderlo più indipendente dalla polizia), in Ginevra e
in Malta. I nomi dei banchieri saranno indicati in piè
alla cartella medesima. Chi avrà una cartella di dubbia
provenienza, prima di porla in giro ulteriore potrà fare
interrogare per mezzo del banchiere l’incaricato secreto
se esista la cartella con tal lettera e numero progres-
sivo e tal lettera e numero fortuito. Le cartelle saranno
segnate a mano dai triumviri. Per tal modo bisogne-
rebbe per falsificare una cartella copiarla individual-
mente. Saranno di cento franchi. Porteranno interesse
AGLI INGLESI
SULLE COSE D’ITALIA
Settembre 1857
Italy *
12 Gennaio 1859
Prima lettera al Direttore del Times *
12 Gennaio 1859
Prima lettera al Direttore del Times *
17 Gennaio 1859
Seconda lettera al Direttore del Times
17 Gennaio 1859
Seconda lettera al Direttore del Times
15 Gennaio 1859
Prima lettera al Direttore del Daily News *
15 Gennaio 1859
Prima lettera al Direttore del Daily News *
Gennaio 1859
Seconda lettera al Direttore del Daily News *
TO the editor of the Daily News.
Sir, - it is very absurd to ask whether Venice, the
only city in the world that has been independent
for more than a thousand years, from her foundation
to our very days, has a right to independence. On the
Gennaio 1859
Seconda lettera al Direttore del Daily News *
TO the editor of the Daily News.
Sir, - it is very absurd to ask whether Venice, the
only city in the world that has been independent
for more than a thousand years, from her foundation
to our very days, has a right to independence. On the
Gennaio 1859
33. . CATTANEO.
Scritti politici. ll.
V - AGLI INGLESI SULLE COSE D’ITALIA 513
to the hangman. Radetzky left his name to a new
hanging machine.
The fall of Italy was again the work of Europe.
Russia had overpowered victorious Hungary : an English
ship was sent to summon Genoa, not to oppose the
disgraceful peace succeeded the battle of Novara.
The Swiss attacked Messina, Oudinot bombarded Rome,
Don Quixote came from Spain to show himself again
to Italy, who certainly had not given him any offence.
Italy is again the prisoner of Europe. She is like the
pestiferous captive in the middle of a crowded camp,
she is like poison in the entrails of Europe.
AN ITALIAN
Gennaio 1859
33. . CATTANEO.
Scritti politici. ll.
514 CATTANEO - SCRITTI POLITICI - ll
The italians, by sad experience, know that their
property, their peace, their honour, their very ex-
istence as a nation, wholly depend on their having an
army. To be or not to be? Have not the British people
the same conviction? Do they not, in this eventful
moment, devote their whole attention to increasing the
efficiency of their army and navy? This is the simple
reason why those same Italians who ten years ago
fought before the walls of Rome against the French,
are now rallying their young friends in the hope of
forming, together with the Sardinians, the vanguard
of a French army against Austria. If the English,
whilst looking on the two opposite emblems, should
think it indifferent for the cause of universal freedom
whether they were to side with the one eagle or with
the other, they should make a most fatal mistake, and
in the one case act contrary to their own intention. The
Italians, in a war against Austria, would undoubtedly
rejoice to find favourable to them that same French
army which in 1848 was opposed to their cause. It is
much better to wrestle with one enemy than with two,
and it is still better to turn an enemy into an ally. The
Italians would rejoice still more could they see at
their side the army of another free nation. But most
grevious would it be to them were they to behold free
England feeding again with her treasures their oppres-
sors and spoilers. It is nearly twelve years since the
Austrians, in 1847, sallying forth from the citadel of
Ferrara, occupied the town. In 1849 they marched as far
as Ancona, 200 miles from their frontiers. ls England
bound by any treaty to look complacently on such an
irregular state of things, the pretext and cause for the
presence of other foreign armies in Italy, against the
interests of England? Should all the nations of Europe
claim the right of sending their troops t w o hundred
miles into the neighbouring countries, would it not bring
V - AGLI INGLESI SULLE COSE D’ITALIA 515
29 Novembre 1860
29 Novembre 1860
III
POLITICA DELLE COMUNICAZIONI
E DEI LAVORI PUBBLICI
Delucidazioni attorno alle « Ricerche » . . . . . 3
Strada ferrata Ferdinandea da Vienna a Bochnia . . 7
Strade a rotaie di ferro , . . . . . , , . . 11
Tre nuovi progetti per la strada ferrata da Milano
a Venezia . . . . . . , . . . , . , . 12
Di una nuova linea per la strada ferrata Lombardo-
Veneta . . . . . , .
# . . . , . , . 16
Opinione sulla linea da preferirsi nel tracciamento
generale della strada ferrata da Venezia a Milano 26
Strada ferrata Lombardo-Veneta . . . . . . . . 50
Di varj scritti intorno alla strada ferrata da Milano
a Venezia . . . . . . . . . . . . , . 52
Sui progetti di strade ferrate in Piemonte . . . . 133
Replica del Dottor C. Cattaneo alla risposta del-
l'Ingegnere Giovanni Milani . . . . . . . . 152
Spesa approssimativa di nuovi canali navigabili da
proporsi nelle provincie lombarde . . . . 248
Cenni sui progetto della strada ferrata LigurePie-
montese, ec. . . . . . . . . . . . . . 251
Del transito sul lago Maggiore , . . . . . . 260
Di un nuovo progetto di canale dell'Alto Milanese 268
Al Conte di Cavour (per la Municipalità di Lugano) 289
526 INDICE
IV
LA RIVOLUZIONE EUROPEA
Italy . . . . . . . . . , . . . . . . . 481
Prima lettera al Direttore del Times . . . , . . 483
Seconda lettera al Direttore del Times , . . . . . 488
Terza lettera al Direttore del Times . , , , . , 494
Prima lettera al Direttore del Daily News . , . . 500
Seconda lettera al Direttore del Daily News . . . . 505
Terza lettera al Direttore del Daily News . . . . 513
Sugli avvenimenti d'Italia , . . , . . . , . . 519
...
STAMPATO
CON I TIPI DELLA CARTOGRAFICA S. P. A.
VIA DELLE CASINE, II- FIRENZE
FELICE LE MONNIER
CASA EDITRICE - FiRENZE
BIBLIOTECA NAZIONALE
EDIZIONE DELLE O P E R E D I
CARLO CATTANEO
a cura del Comitato Italo-Svizzero
Di prossima pubblicazione:
- Scritti Ietterari, artistici e linguistici. Nuova edizione
a cura di MARIO
Prezzo L. 5.000
[I.V.A. compresa]