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Fantastica Promozione

Sono Anna De Carlo e lavoro presso la filiale di Pescara della Gancia SPA di Canelli (Asti). Il mio
mestiere credo sia il più bello del mondo: vendere ed apprezzare solo ottimi vini, selezionati da
Castello Gancia. La nostra società presenta prodotti eccellenti e, dopo 160 anni di attività' nel
settore, il marchio che la contraddistingue è soprattutto quello della serietà, della cura delle materie
prime e dell'impegno, per soddisfare al meglio la clientela.
Desidero offrirvi una selezione di ottimi vini, di cui potrete leggere le schede tecniche, in una
confezione da 12 bottiglie eccezionali con uno sconto del 50% per chi ordinerà entro il 15 marzo; la
consegna avverrà a mezzo corriere in tutta Italia e i tempi massimi di resa saranno circa di 15-20gg.
Il pagamento sarà contrassegno al corriere senza alcuna aggiunta di spesa di trasporto.

Sono certa che rimarrete entusiasti sia della promozione che della qualità dei vini.

Contattatemi a a.v.decarlo@hotmail.it, 0039 - 348 4821876

Vi prego di specificare il numero delle confezioni che desiderate, nome e cognome, indirizzo e
numero di cellulare o telefono poiché il corriere avviserà telefonicamente per la consegna.

Offerta di Benvenuto:

2 Parrina Bianco DOC 2009 € 7,70 € 15,40

2 Langhe Bianco DOC 2009 € 9,70 € 19,40

2 Rosato Castel Del Monte DOC 2009 € 7,80 € 15,60

2 Trentino Merlot DOC 2009 € 7,90 € 15,80

2 Filvoia - Barbera DOC 2009 € 8,90 € 17,80

2 Prosecco Brut - Ca dei Gancia € 9,40 € 18,80

contributo trasporto € 11,00

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tutto compreso…
PARRINA DOC BIANCO
Cantico

Denominazione: Parrina DOC Bianco


Vitigno: Trebbiano toscano, Chardonnay e altri vitigni a bacca
bianca non aromatici della zona per un massimo del 20%
Annata: 2009
Zona di produzione: provincia di Grosseto
Gradazione alcolica: 12,5%vol.
Caratteristiche
Vista: presenta un color giallo paglierino leggermente dorato
Olfatto: un odore vinoso, fine, profumato e persistente
Gusto: ha un sapore secco, ma vellutato, con leggero retrogusto
amarognolo
Abbinamenti: ideale con cucina di mare e a piatti delicati come la
minestra di riso, l’acquacotta, il minestrone e il formaggio
marzolino
Temperatura di servizio: 8-10°C
Vinificazione
La metodologia produttiva del Parrina Bianco mira all’immediata
estrazione del succo dal frutto, in maniera che la fermentazione
riguardi solo la parte liquida e non le bucce. A tal fine la
pigiatura non sempre viene effettuata per evitare deterioramenti
della materia prima, e spesso viene operata la pressatura su uve
intere per separare il mosto dalle bucce e dalle altre parti solide,
riducendo al minimo la lacerazione delle bucce. Alla pressatura
seguono la sfecciatura del mosto, che consiste
nell’allontanamento delle particelle in sospensione, la
solfitazione con anidride solforosa e la fermentazione, che non
deve superare i 20°C. Con la svinatura e i travasi i procede
all’illimpidimento del vino, che poi è pronto per
l’imbottigliamento.

Origini e storia
La Parrina è una piccola area di antica tradizione vitivinicola che si estende nella Maremma toscana, da Albinia
ad Ansedonia sino al promontorio dell’Argentario, ed è delimitata dal fiume Albegna.
Sulle origini etimologiche del nome Parrina sono state formulate diverse ipotesi. Secondo una delle più
accreditate, tale nome deriverebbe dallo spagnolo “parra” che significa vite, pergola. Pare infatti che a
battezzarla in questo modo furono un gruppo di pirati di origine spagnola, sbarcati nel XVIII secolo su questa
terra.
Un’altra linea interpretativa riconduce il nome Parrina ad alcuni frati detti “Parrini”, che nel 1100 circa
avevano insediato il loro convento in questa zona.
I vini della Parrina ebbero molti estimatori tra i quali l’enologo Arturo Marescalchi che li indicò, insieme ad
altri della zona dell’Argentario, tra i migliori della Toscana.
Questa Doc oggi è presente nelle tipologie Bianco, Rosso, Rosso Riserva e Rosato.
LANGHE DOC BIANCO
Antica Casa Marchesi Spinola

Denominazione: Langhe DOC Bianco


Vitigni: Chardonnay, Sauvignon
Vendemmia: 2009
Gradazione alcolica: 14,5% vol
Zona di produzione: Piemonte

Caratteristiche organolettiche:
Vista: giallo luminoso
Olfatto: nitide sensazioni floreali
Gusto: piacevole freschezza al palato, buon equilibrio tra morbidezza e acidità, buona struttura

Abbinamenti: Armonici gli abbinamenti con antipasti leggeri, primi piatti in brodo e carni
bianche.

Temperatura servizio: 10-12 ° C.


Conservazione del vino: si consiglia bottiglia coricata, locali non illuminati, al riparo da sbalzi di
temperatura

Zona di produzione
Il nome Langhe è da sempre il simbolo dell’eccellenza in materia di vino ed enogastronomia con il
tartufo, il barolo, la nocciola tonda gentile e i formaggi Dop a farne da trascinatori. Le Langhe sono
un'ampia fascia di colline situate alla destra orografica del fiume Tanaro nei territori delle
province di Cuneo di cui troviamo belle descrizione nei romanzi di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio.
Diversi i vitigni autoctoni e non coltivati sulle sue affascinanti colline. E’ una realtà produttiva a misura
d’uomo e di vigna.

Cenni storici
Il Langhe Doc e' una denominazione che comprende le varietà Rosso, Bianco, Nebbiolo, Dolcetto, Freisa,
Favorita, Chardonnay e Arneis. Sono novantaquattro i comuni che possono produrre questa
denominazione a testimonianza del fatto che il territorio del cuneese ha una elevata vocazione enoica
riconosciuta a livello internazionale.

Curiosità
Lo Chardonnay è eclettico vitigno che si adatta a diversi ambienti pedoclimatici donando vini anche molto
diversi tra loro ma sempre caratterizzati da un buon frutto al naso.
Il Sauvignon è uno dei vitigni a bacca bianca più diffusi nel mondo vitivinicolo, caratterizzato da una
straordinaria capacita’ di adattamento, lo si ritrova quindi in Francia, Australia, Nuova Zelanda, Sud
Africa, California, Sud America e raggiunge elevate espressioni in Italia.
Lavorati insieme Chardonnay e Sauvignon si armonizzano in un blend di particolare
piacevolezza e freschezza di gusto e in questo Langhe Doc Bianco, grazie a una maturazione in
legno di sei mesi, esprimono anche una struttura importante, offrendo un vino bianco di
carattere dal valore alcolico elevato.

Veste grafica
Rispetto all’ultimo Langhe Doc Bianco a listino, questo è un prodotto molto diverso per
personalità e carattere, dettate in particolare dall’affinamento in legno. Anche la veste grafica è
molto diversa: l’etichetta presenta l’uniformazione al nuovo layout grafico Antica Casa Marchesi
Spinola, che si presenta pulito ed elegante.
CASTEL DEL MONTE ROSATO DOC
Torrebianco

E’ di moda BERE IN ROSA…


Affascinante, sensuale, fresco, immediato

Denominazione: Castel del Monte DOC Rosato


Vitigni: Bombino nero
Annata: 2009
Grado alcolico: 11,5 % vol.
Zona di produzione: colline della Murgia a nord-ovest di Bari

Caratteristiche organolettiche
Visive: rosato cerasuolo, limpido e luminoso
Olfattive: al naso regala sfumature floreali e spiccate note fruttate di fragola e lampone, con
un leggero sottofondo minerale
Gustative: gusto fresco e molto piacevole, con ritorno di frutto e retrolfatto di rosa e ciclamino
Abbinamenti: primi piatti delicati, carni bianche, piatti di pesce, pasta fredda e minestre
leggere
Temperatura di servizio: servire fresco, attorno ai12°C.
Conservazione: locali poco illuminati, al riparo da sbalzi di temperatura.

Curiosità
Drink Pink ( Bere rosa): una tendenza nata in sordina, che sta esplodendo con sempre
maggiore forza negli ultimi anni. Sempre più eno-appassionati di tutto il mondo vengono
conquistati dalla “terza via” tra il bianco e il rosso: il vino rosato, una particolare tipologia fino
a qualche anno fa destinata ad un consumo di nicchia ed oggi diventata di gran moda.

Il vitigno del Bombino nero, uva coltivata esclusivamente in Puglia, ha grappoli di media
grandezza che maturano con una forma piramidale molto particolare che ispira la visione di
un bambino con le braccia distese: da questo il nome “bambino” e poi “bombino”.

Il vino rosato è prodotto e vinificato da uve a bacca rossa; la credenza popolare che i
vini rosati potessero scaturire dalla mescolanza di vini bianchi e rossi è frutto di errata
divulgazione di informazioni.
Il vino rosato ha avuto origine passando attraverso la Lacrima, ottenuta da uve nere per
sgondro e ricorrendo ad un metodo più prolungato di macerazione col contatto delle bucce per
un periodo di tempo che va dalle 12 fino alle 24 ore; per tale ragione il rosato viene definito
“vino di una notte”.
I mosti che caratterizzano i rosati sono definiti “primo fiore”, passando da una pressatura
morbida – vasche di decantazione – filtri e affinamento. Non a caso il vino rosato rappresenta
la parte più nobile dell’uva, mentre la restante parte del mosto andrà a costituire vini rossi. La
vinificazione in vino rosato non solo ha una sua precisa metodologia, ma risulta anche
complessa e delicata perché il vino rosato deve nascere rosato, sia per quanto attiene la
sua costituzione minerale ed estrattiva, sia per quanto concerne la finezza e gradazione del
colore.

Salutiamo il Rosato con i versi di OMAR KHAYYAM, che ci proiettano nell’atmosfera magica ed
irripetibile di una notte: la notte in cui nasce un vino rosato.
“La carovana della vita guardala, quando passa.
Cogli la gioia in ogni istante!
Non preoccuparti, o coppiere, dell’indomani dei tuoi commensali.
Tendici la coppa, versa il vino, ascoltami.
La notte se ne va.”
MERLOT TRENTINO DOC
Della Serenissima

Denominazione: Trentino DOC Merlot


Vitigno: Merlot
Annata: 2009
Zona di produzione: a sud di Trento - terreni franco argillosi,
sistema di allevamento a pergola semplice
Gradazione alcolica: 12,5%vol.
Caratteristiche
Vista: colore rosso rubino con sottili riflessi granati
Olfatto: profumo finemente erbaceo con note di piccoli frutti di
bosco
Gusto: leggermente tannico e di buona struttura, risulta vellutato
e rotondo
Abbinamenti: ottimo con le minestre dai sapori decisi come
quella di fagioli, con carni bollite di vitello e maiale, oppure con
il coniglio al forno
Temperatura di servizio: 16-18 °C

Vinificazione
Macerazione di 20 giorni sulle vinacce, fermentazione in serbatoi
di acciaio a temperatura controllata e con lieviti selezionati; breve
passaggio in botte per 3/4 mesi

Cenni storici
La vitivinicoltura in Trentino risale a circa 3000 anni fa. Fu introdotta dai popoli Illirì che, dalla Grecia, arrivarono in
Liguria fino in Trentino. Fu ritrovato nel 1825 un vaso sacro, del VII – VI secolo a.C. che veniva utilizzato nel mondo
greco per offrire del vino agli dei. I primi atti che regolamentavano le operazioni della vendemmia risalgono fino al
XII secolo. Gli Statuti Trentini del XII secolo, pongono limiti all’importazione di vino. Nel 1874 venne creata una
scuola di agraria dove fu istituito un vigneto aziendale didattico e sperimentale per studiare le uve Trentine: l’istituto
di San Michele all’Adige non è solo una scuola di agraria ed enologia ma anche una cantina di produzione di vini di
prestigio e un monumento storico da visitare.
Zona di produzione
In Trentino, quasi 9200 ettari vengono coltivati a vigneto con una produzione annuale di circa 1 milione di quintali. Il
Trentino Merlot è una Denominazione di Origine Controllata la cui produzione è consentita nella provincia di Trento.

Curiosità
E’ piuttosto sicuro che l’origine del Merlot sia bordolese, tuttavia non è altrettanto certo che il suo nome derivi da
questa regione. In effetti questa cultivar arriva tra le prime a maturità ed il suo colore e la sua morbidezza piacciono ai
merli (Merlot significa "piccolo merlo" in occitano).
E’stato il primo vitigno francese ad essere impiantato su larga scala in Italia dopo i disastri della filossera. Si tratta,
infatti, di una varietà molto adattabile a diversi tipi di terreno ed è molto produttiva, tanto è vero che viene coltivato in
diverse regioni con ottimi risultati di qualità. In Italia è stato portato dal senatore Pecile e dal conte di Brazzà nel 1880
da dove poi si è diffuso in Friuli prima e poi nel Veneto e in Trentino. L'abbondante produzione la qualità del vino la
rusticità del vitigno hanno spianato la via alla diffusione un po' generale su tutto il territorio nazionale
FILVOIA – Barbera d’Asti DOCG
Tenute dei Vallarino

Denominazione: Barbera d’Asti DOCG


Vitigno: Barbera vinificata in purezza
Annata: 2009
Gradazione alcolica: 13,5% vol
Zona di produzione: provincia di Asti

Vinificazione: Classica vinificazione in rosso, con fermentazione a contatto delle bucce, sempre a
temperature controllate. Una volta completata la trasformazione dello zucchero in alcol si provvede
alla divisione della frazione liquida dalla solida (che viene vinificata a parte).
Dopo la fermentazione malolattica in acciaio, il prodotto matura in vasca fino all'imbottigliamento.

Affinamento: Affinamento per 10 mesi in vasche d'acciaio a temperatura controllata.

Caratteristiche
Vista: colore rosso porpora
Olfatto: profumo intenso, fine e persistente, con sentori che ricordano il floreale, in particolare la
rosa e note fruttate
Gusto: al gusto il vino è caldo, morbido, di buona struttura e armonicità, ricco di tannini dolci e
vellutati

Abbinamenti: ideale con piatti saporiti, come agnolotti al brasato, bagna caüda, grigliate di carne e
fagiani in casseruola.

Temperatura di servizio: 14-16 °C

Conservazione: da conservare in ambiente ben areato, al riparo da fonti luminose

Zona di produzione
Versanti esposti a Sud Ovest, nella Tenuta Ragazzi nel comune di Casorzo Zona Doc Barbera
D'Asti.

Curiosità
E' considerato "il vino della convivialità". Con la sua piacevolezza interpreta al meglio gli
abbinamenti con la cucina piemontese. Ricco d'un profumo squisito e d'un sapore che alla forza
accoppia la finezza, il Barbera, o meglio la Barbera secondo la tradizione piemontese, è uno dei vini
più noti ed apprezzati in tutta Italia per la generosità del carattere alcolico.

RICONOSCIMENTI UFFICIALI: l’annata 2006 ha ottenuto da Gambero Rosso: 2 Bicchieri. Un


titolo di assoluto pregio in un panorama vinicolo come quello italiano che presenta una elevata
quantità di proposte dalla qualità medio alta.
PROSECCO DOC – SPUMANTE BRUT
Cà dei Gancia

Denominazione: Prosecco DOC Spumante


Vitigno: Prosecco
Gradazione alcolica: 11,5% vol.
Metodo di produzione: Charmat (fermentazione in
autoclave)
Prosecco Brut: la denominazione brut indica che il
tenore in zuccheri residui dopo la fermentazione è
inferiore a 15gr/l.
Zona di produzione: provincia di Treviso (Veneto)

Caratteristiche
Vista: giallo paglierino brillante; brioso e vivace ha perlage ricco e persistente
Olfatto: piacevoli note di frutta bianca e fiori di acacia; il bouquet ricorda nella sua freschezza il profumo dell’uva di
origine
Gusto: palato sapido, morbido e fresco.
Abbinamenti: delizioso con antipasti freddi, si esalta con primi delicati e secondi a base di pesce; si completa a fine pasto
con la frutta fresca e con la pasticceria secca da forno.
Conservazione del vino: locali non illuminati, al riparo da sbalzi di temperatura.
Temperatura di servizio: 8-10°

Metodo di produzione
Il Prosecco viene ottenuto con l’utilizzo del metodo Charmat, ovvero tramite la fermentazione del mosto o rifermentazione del
vino in autoclave fino al completamento dell’attività dei lieviti selezionati che si sono aggiunti. Necessita del mantenimento della
temperatura controllata di 8-10°per almeno un mese, per favorire l’affinamento naturale a contatto con i lieviti depositati sul fondo
dell’autoclave, in seguito si procede alla filtrazione ed all’imbottigliamento.
Il metodo di produzione dello spumante, detto Charmat, consente di lavorare i vini in maniera diversa rispetto al medito classico
(fermentazione in bottiglia) adottando le tecniche più moderne man mano sviluppate dall’industria enologica. Il risultato è un
prodotto fresco che conserva tutta l’armonia e la fragranza del vitigno d’origine, mentre lo spumante ottenuto con il metodo
classico è un prodotto più complesso e “impegnativo” nei profumi e nei gusti.
Lo Charmat, a differenza del metodo classico, è un metodo di spumantizzazione più rapida che permette alla spuma di svilupparsi
nel vino base con aggiunta di zucchero in capaci serbatoi a grande tenuta di pressione raggiunta la quale il vino viene immesso in
bottiglia. La prima fase della lavorazione è diretta alla preparazione del vino. Dopo la pigiatura e ottenuto il mosto, si procede
alla vinificazione in autoclavi, per poi mantenervi il vino base refrigerato a temperatura costante. Le autoclavi sono infatti,
recipienti di metallo o vetro-resina di differenti capacità, adatte a sopportare pressioni molto superiori a quella atmosferica con la
possibilità di procedere alla refrigerazione o al riscaldamento dei liquidi contenuti.
La seconda fase è diretta alla presa di spuma. Si tratta di sottoporre il vino base ad una seconda fermentazione che ha come
effetto la produzione in modo naturale di anidride carbonica, l’artefice delle piacevoli e caratteristiche bollicine dello
spumante. Questo avviene parimenti in autoclave. Si procede infatti all’aggiunta di una soluzione di sciroppo zuccherino e lieviti
naturali attivi, misurati in relazione alla voluta pressione finale con il preordinato residuo zuccherino. I lieviti procederanno ad
attaccare lo zucchero dando inizio alla rifermentazione. Allorché il procedimento sarà giunto a termine si procederà al travaso e alla
contemporanea separazione dello spumante dalle fecce che lo hanno accompagnato nel ciclo di spumantizzazione. Sarà ancora
necessario procedere alla stabilizzazione del prodotto, che si ottiene attraverso il ciclo di refrigerazione nelle stesse autoclavi. Dopo
di che, lo spumante ormai pronto potrà essere imbottigliato e confezionato.

Curiosità
La tradizione narra che la moglie di cesare Augusto, Livia Drusilla, fosse appassionata di un vino noto come “Pucinum”, al quale
attribuiva la propria longevità (morì infatti ad ottantasette anni).
Il Prosecco, dalle spiccate doti floreali, ha la particolarità di non essere mai del tutto secco, tale caratteristica conferisce una
speciale morbidezza al gusto.

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