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Istruzioni per la somministrazione del CRIq

La compilazione del CRIq richiede la capacità di condurre una intervista semi-


strutturata. Si tratta di una raccolta di informazioni e di dati relativi all’intera
vita adulta di un individuo. Il questionario va somministrato con le dovute
competenze, in quanto riguarda aspetti, anche personali, della vita
dell’individuo. Tali aspetti vanno investigati senza insistenza, ma soprattutto
senza dare l’impressione all’intervistato di voler compilare un insieme di punti
in modo asettico e meccanico. Piuttosto, sarebbe funzionale alla
collaborazione e quindi alla raccolta dei dati, instaurare una vera
conversazione finalizzata all’indagine di alcuni aspetti. Chi somministra il
CRIq deve, pertanto possedere gli strumenti per guidare e gestire attivamente
una conversazione finalizzata. Allo stesso modo delle regole da seguire per il
colloquio neuropsicologico (Mondini, Mapelli & Arcara, 2009) è necessario
che il professionista abbia un atteggiamento di rispetto, di condivisione, di
comprensione e di empatia per ciò che l’intervistato riferisce e sia in grado di
facilitare il corretto recupero delle informazioni necessarie, oltre che di
contenere l’eventuale carica emotiva che il recupero di una serie di ricordi
relativi alla propria vita inevitabilmente produce. La capacità di instaurare una
corretta relazione è il prerequisito per la corretta compilazione del CRIq.
Deve essere chiarito fin dall’inizio che tutte le domande relative alla frequenza
con cui è stata esercitata una certa attività riguardano tutta la vita adulta dai
18 anni fino al momento attuale. Spesso, specie con le persone anziane,
invece, l’intervistato tende a riferirsi soprattutto all’ultima fase della propria vita
e dunque è necessario ricordare più volte, durante l’intervista, che ci si
riferisce anche al periodo della giovinezza.

La somministrazione in ambito clinico del CRIq richiede che l’intervistato


abbia le funzioni cognitive sufficientemente integre per poter fare un’analisi
obiettiva di tutta la propria vita. Nel caso in cui si tratti di pazienti con deficit
cognitivi di memoria o attenzione o con deterioramento cerebrale è evidente
che le risposte fornite non possono sempre essere accolte come veritiere. In
tutti questi casi è possibile che le domande vengano poste ad un familiare che
sia sufficientemente vicino al paziente tanto da essere a conoscenza di tutte
le sue abitudini di vita anche di quelle passate. Il figlio del paziente, per
esempio, potrebbe non conoscere la frequenza di certe attività che il genitore
svolgeva da giovane. La stessa cosa potrebbe valere per una seconda moglie
che potrebbe conoscere solo della seconda parte della vita del paziente. In
ogni caso alla fine del questionario si riporterà se la raccolta di informazioni è
stata fatta intervistando l’interessato o un familiare.
Le principali istruzioni per la somministrazione del CRI sono scritte all’interno
del protocollo, fra le diverse sezioni, in modo che sia immediatamente chiaro
cosa fare o cosa dire al soggetto.
In questa parte però verranno affrontati tutti i dubbi di classificazione di una
risposta in modo che la siglatura venga fatta in modo omogeneo fra i diversi
somministratori.

La prima parte relativa alla raccolta dei dati bioanagrafici non dovrebbe
procurare nessun dubbio. Consiste nella semplice registrazione di dati
anagrafici relativi a chi si sta valutando.
Il questionario si suddivide in 3 sezioni: CRI-Scuola; CRI-Lavoro; CRI-
TempoLibero.

CRI-Scuola: devono essere conteggiati con 1 punto tutti gli anni di scuola
superati, inoltre vengono attribuiti 0.5 punti per gli anni in cui si è stati respinti.
Anche corsi formativi, della durata di almeno 6 mesi, vengono quantificati 0.5
punti ogni 6 mesi di corso. Se, ad esempio, si è frequentato un corso di
scacchi che è durato 4 settimane, quel corso non verrà conteggiato perché di
durata troppo breve. Al contrario, se ad esempio si è svolto un corso di
inglese per due anni, allora si segneranno 2 punti (0.5 per 4). Si considerano
corsi che abbiano caratteristiche formative (ad es. un corso di computer, di
fotografia, di inglese, ecc.). Sono esclusi, invece, i corsi non strutturati (ad
esempio, quelli che non hanno la presenza di un docente).

CRI-Lavoro: questa sezione registra il tipo e il tempo in cui è stato svolto un


impiego. La differenziazione tra i vari impieghi è stata fatta sulla base delle
suddivisioni utilizzate dall’ISTAT (2008) e in alcuni casi modificate sulla base
di motivazioni teoriche discusse e concordate fra esperti. Sono stati individuati
cinque diversi livelli di impiego lavorativo che si differenziano essenzialmente
per l’impegno cognitivo richiesto oltre che per il livello di responsabilità
assunta. Devono essere segnalate tutte le attività lavorative svolte, anche
contemporaneamente con un criterio additivo. Ad esempio, nel caso in cui
una persona abbia svolto il lavoro di operaio non specializzato per 20 anni
(livello 1, per 20 anni) e per 10 anni ha svolto regolarmente anche il lavoro di
imbianchino (livello 1 per 10 anni) si indicherà livello 1 per 30 anni. È
importante sottolineare che il secondo lavoro è da considerarsi solo se
esercitato con una certa regolarità e non è sufficiente, cioè che venga svolto
ad esempio solo una volta alla settimana.
La regola è quella di arrotondare per eccesso di 5 in 5 il numero di anni
impiegati: se ad esempio, una persona ha lavorato per 12 anni, allora è
necessario indicare 15, mentre se una persona ha lavorato per 17 anni, allora
è necessario indicare 20. E’ importante sottolineare che ci si riferisce ad
impieghi retribuiti e non svolti come attività di volontariato (questa voce verrà
indicata in un’altra sezione del questionario). Chiaramente in caso di una
donna, che lavora nell’azienda del marito per anni senza stipendio viene
considerata lavoratrice a tutti gli effetti. In conclusione, dunque, il buon senso
di chi compila il questionario dovrebbe guidare la corretta compilazione delle
varie parti.
CRI-TempoLibero: in questa sezione ci si riferisce a tutte quelle attività che
solitamente vengono svolte al di fuori degli orari di lavoro o di frequentazione
della scuola. Durante questo tempo una persona potrebbe occuparsi di attività
più o meno stimolanti dal punto di vista cognitivo.
Nonostante si parli di “tempo libero”, non necessariamente ci si riferisce ad
attività di svago. Infatti, sono incluse non solo attività quali andare al cinema o
ad ascoltare concerti, ma anche attività come la guida dell’auto o la cura e la
gestione dei figli o di genitori anziani.
Questa sezione è suddivisa in quattro parti che distinguono la frequenza con
cui si svolgono solitamente le attività menzionate (attività con frequenza
settimanale, mensile, annuale e con frequenza fissa). Prima di giungere
all’attuale versione del questionario si è proceduto con la raccolta dei dati
attraverso una versione del CRIq molto più ampia sia nel numero di item sia
nella possibilità di graduare la frequenza con cui si è esercitata una certa
attività. Attraverso strumenti basati sull’Item Response Theory (Van Der
Linden, Hambleton,1997) si è poi proceduto ad eliminare gli item che non
discriminavano a sufficienza tra alta e bassa CR oppure ad accorpare quelli
che andavano nella stessa direzione.
Gli item attualmente inclusi indicano attività di cui bisogna stimare la
frequenza di esecuzione durante tutto l’arco di vita. Sono previste due
possibili risposte: Mai/Di rado oppure Spesso/Sempre. Tuttavia, solo nel caso
in cui la frequenza di esecuzione di un’attività sia stata Spesso/Sempre per
almeno un certo numero di anni (maggiore di due), allora si dovrà indicare per
quanti anni è stata svolta. Se invece si è svolta intensamente solo per uno o
due anni oppure per molti anni ma Di rado, allora non si devono conteggiare
gli anni di esecuzione. In tutti questi casi, infatti, si ritiene che quell’attività non
abbia inciso significativamente sulla riserva cognitiva totale.
Riassumendo, quindi, è importante sapere se quell’attività è stata svolta
Spesso o Sempre per almeno tre anni nell’arco della vita (arrotondando per
eccesso si indicherà cinque anni). Ad esempio una persona di 50 anni che ha
svolto un’attività Spesso/Sempre per 20 anni (ad esempio da quando aveva
20 anni a quando ne aveva 40) e successivamente per gli ultimi 10 ha svolto
quell’attività Mai/Di rado, allora si deciderà di segnare la casella
Spesso/Sempre indicando 20 anni. Se una persona, invece, ha sempre svolto
un’attività (per 34 anni, ad esempio da 20 a 54 anni), ma in modo saltuario
cioè raramente, si indicherà la casella Mai/Di rado, nello stesso modo in cui si
indicherebbe se la persona non avesse mai esercitato quell’attività e dunque
senza indicare il numero di anni.

La sezione CRI-TempoLibero (1) raccoglie attività che solitamente si svolgono


con frequenza settimanale.
1. Lettura di giornali, per giornali si intende soprattutto quotidiani, dato
che i settimanali escono e vengono letti con una frequenza inferiore.
Nel caso in cui la lettura di quotidiani venga fatta o sia stata fatta per
un certo periodo, per tre o più giorni alla settimana (cioè
Spesso/Sempre) verrà indicata nella colonna più a destra segnando
anche per quanti anni è stata svolta così frequentemente.
2. Attività domestiche, ci si riferisce alle situazioni in cui ci si deve
prendere cura della casa organizzandone le attività di gestione e
pulizia. Questo item potrebbe sembrare in parte sbilanciato a favore
delle donne che solitamente si prendono cura della casa, ma oggi sia
tra i giovani che tra le persone anziane, spesso gli uomini si occupano
in prima persona di queste attività.
3. Guida, la guida dell’auto è un’attività complessa che richiede
l’apprendimento e l’utilizzo di molte abilità non solo di tipo motorio e di
coordinazione, ma anche specificatamente cognitive. Infatti, sono
indispensabili elevate capacità di attenzione di vario tipo (visuo-
spaziale prima di tutto, ma non solo) oltre che abilità ascrivibili alle
funzioni esecutive e di controllo come la pianificazione di un tragitto, la
comprensione dell’intenzionalità di altri, la presa di decisioni eccetera.
4. Attività di svago, ci si riferisce qui alle attività propriamente ritenute di
svago come sport, caccia, ballo, il gioco delle carte o delle bocce,
eseguire gli esercizi della settimana enigmistica ecc. In questa sezione
si vuole quantificare in che misura il tempo libero è occupato da attività
cognitivamente stimolanti.
5. Uso di nuove tecnologie, con questo item ci si riferisce
all’apprendimento dell’utilizzo di macchine fotografiche digitali del
computer, oltre che alla capacità di navigare in Internet

La sezione CRI-TempoLibero (2) raccoglie lo stesso tipo di attività della parte


precedente, ma ci si riferisce ad attività che solitamente si svolgono con
frequenza mensile.
1. Attività sociali, il riferimento è ad attività che implicano interazione
sociale con altri. Si tratta occasioni e condizioni che mettono l’individuo
in relazione con altre persone che gli permettono di sviluppare abilità o
competenze molto importanti. La vita dell’uomo, infatti, è una vita di
relazione e le relazioni consentono di cresce e apprendere.
Partecipazione a cene con amici (fatte nella propria casa, oppure a
casa di altri o al ristorante) indica la capacità di un individuo di stare in
un gruppo, di condividere idee e di confrontarsi. Anche la
frequentazione di circoli di vario tipo o dopolavoro o pro loco non solo
richiede lo scambio, il confronto, la condivisione di valori con gli altri,
ma addirittura permette l’operare dell’individuo nel gruppo per il
raggiungimento di obiettivi condivisi.
2. Cinema o teatro, la frequentazione per tre o più volte al mese di
cinema o teatro, indica indubbiamente un interesse per ciò che offre lo
spettacolo e la cultura; anche nel caso non si tratti di cinema d’essai o
opere teatrali particolarmente colte, la partecipazione con una certa
frequenza a queste manifestazioni suggerisce una certa vivacità
intellettuale.
3. Cura dell’orto, giardinaggio,bricolage, lavori di idraulica, maglia ricamo,
sono fra le attività più diffuse fra le persone anziane, ma non solo. La
cura dell’orto o giardino richiede una attenta conoscenza delle
caratteristiche di ciò che si sta curando che siano fiori o ortaggi e
richiede una buona memoria prospettica e orientamento nelle stagioni
dell’anno. In questa attività il risultato visibile che si ottiene spesso
dipende dal tipo e dalla correttezza delle cure che si sono date nella
fase precedente di crescita. I lavori di bricolage o le piccole riparazioni
sono il più delle volte indice di capacità di comprensione delle
situazioni e di organizzazione per la soluzione dei problemi e di
operare attivamente nel proprio ambiente. Maglia e ricamo sono quelle
attività che spesso sono diffuse fra le donne e che richiedono notevoli
capacità visuo-spaziali soprattutto quando si seguono indicazioni e
schemi sulle riviste.
4. Provvedere ai nipoti/ genitori anziani, queste sono attività che
solitamente riguardano un arco di tempo preciso e richiedono capacità
organizzative e di gestione di bambini o di anziani, cioè di individui che
devono essere assistiti. La responsabilità è pertanto molto elevata ed è
per questo che un individuo che se ne occupa deve avere buone abilità
di gestione.
5. Attività di volontariato, questa attività richiede non solo tempo e
capacità, ma soprattutto la possibilità di saper giudicare valutare e
decidere. Richiede di scegliere delle idee e degli obiettivi da perseguire
in modo concreto e proprio per questo garantisce, il più delle volte, una
mente lucida e determinata.
6. Attività artistiche, lo svolgimento con una certa frequenza, di attività
artistiche di un certo livello garantisce di aver acquisito e praticato
abilità particolari e non comuni.

La sezione CRI-TempoLibero (3) raccoglie attività che solitamente si


svolgono con frequenza ancora inferiore, che viene cioè calcolata
all’interno di un intero anno.
1. Mostre e concerti, conferenze, è rilevante sapere se per un certo
numero di anni sono state frequentate per più di tre volte l’anno mostre
o concerti. Sarebbe un dato indicativo di una vita particolarmente
attiva.
2. Viaggi di più giorni, viaggiare è ritenuta un’attività estremamente
stimolante perché mette in contatto con ambienti e luoghi diversi, ai
quali ci si deve adattare. Per questo si è ritenuto rilevante sapere se un
individuo ha fatto parecchi viaggi nella sua vita. Ci si riferisce ad
almeno tre viaggi l’anno della durata di più giorni che richiedono,
quindi, un vero trasferimento. Non è sufficiente, pertanto, la presenza
di una vacanza estiva, e nemmeno di gite di un solo giorno.
3. Lettura di libri, leggere è senza dubbio un’attività complessa ed
intellettualmente stimolante. Qui ci si riferisce alla lettura di libri veri e
propri e non di giornali o riviste.

La sezione CRI-TempoLibero (4) raccoglie attività che non hanno


frequenza di esecuzione, ma che sono state svolte per un certo tempo.
1. Cura dei figli, si richiede cioè quanti figli si sono cresciuti.
2. Cura di animali domestici, per quanti anni ci si è occupati di accudire
animali domestici.
3. Gestione del conto corrente in banca, anche in questo caso si chiede
per quanti anni ci si è occupati della gestione del proprio conto
corrente, ad esempio andare in banca, procurarsi assegni, fare
investimenti, eccetera.

Alla fine un dato rilevante è riportare se il questionario è stato somministrato


direttamente all’interessato, oppure al familiare che lo accompagna (in questo
caso specificare di chi si tratta).

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