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Sul fronte italiano la guerra contro gli Austriaci proseguiva a fasi alterne: dopo la
terribile sconfitta di Caporetto (24 ottobre 1917), il generale Armando Diaz riuscì
a organizzare una linea di resistenza sul fiume Piave.
Da lì l’esercito italiano riuscì a sfondare le linee austriache e a sconfiggere il
nemico a Vittorio Veneto (24-30 ottobre 1918).
L’Austria si arrese il 4 novembre 1918 firmò l’armistizio con l’Italia.
Sul fronte occidentale, invece, gli Stati Uniti piegarono la Germania.
IL DOPOGUERRA - IL FASCISMO - LA II GUERRA MONDIALE
Dopo la guerra in Italia c’è molta povertà e disoccupazione, perché molte fabbriche sono
chiuse. Iniziano molti scioperi e proteste. Il primo dopoguerra segnò l’ascesa di Benito
Mussolini che fondò il partito fascista in Italia. La borghesia temendo una rivoluzione
socialista appoggiò il partito fascista l’unico, a loro giudizio, che potesse contrastare le forze
socialiste. Le squadre fasciste usarono metodi violenti per intimorire i nemici (sindacalisti,
contadini, socialisti). Il 28 ottobre 1922 venne organizzata la marcia su Roma:
circa 40 000 fascisti occuparono la città con l’intenzione di provocare un colpo di Stato.
Il re Vittorio Emanuele III, anziché fermare i fascisti con l’esercito, conferì a Mussolini
l’incarico di formare un nuovo governo. Alle successive elezioni del 1924 tra brogli e
intimidazioni il movimento guidato da Benito Mussolini ottenne la maggioranza assoluta dei
seggi in Parlamento, divenendo Capo del Governo . Il deputato socialista Giacomo
Matteotti denunciò la situazione e per questo venne rapito (10 giugno 1924) e ucciso.
Negli anni successivi Mussolini instaurò una vera e propria dittatura personale che
cancellò le libertà democratiche: Vennero soppresse tutte le libertà
sindacali e civili a causa di una politica estera espansionistica e si avvicinò al
pensiero ideologico di Hitler.
Dal punto di vista religioso Mussolini, nel 1929, stipulò un concordato con la Chiesa
cattolica: il cattolicesimo divenne la religione di Stato.
Nel frattempo Adolf Hitler in Germania fonda il PARTITO NAZISTA, anche in Germania
comincia la DITTATURA che nega ogni forma di libertà. Convinto sostenitore della
superiorità della razza tedesca, Hitler perseguitò in modo sistematico le razze che
considerava inferiori, primi fra tutte gli ebrei. Hitler infatti stava espandendo troppo i suoi
territori al punto da far paura anche alla grande Russia.
Le truppe italiane schierate al confine, quel 20 giugno 1940, cioè a dieci giorni
dalla dichiarazione di guerra comunicata ai governi francese e inglese, erano
palesemente impreparate da ogni punto di vista, sul piano psicologico poi, andava
considerato che la stragrande maggioranza dei soldati italiani non era sorretta da
alcun odio contro i vicini francesi, non erano stati addestrati a dovere, ma
Mussolini, nonostante gli avvertimenti dei vertici militari, non volle tenere in
considerazione tale evidente verità. Hitler in Europa collezionava successi
spettacolari, aveva quasi del tutto abbattuto la Francia, e Mussolini si rodeva per
l’invidia e si contorceva per l’angoscia di risultare, nel confronto con il collega
dittatore, un condottiero di cartapesta. Inoltre, il duce temeva anche di perdere
credibilità all’interno del Paese. Nonostante questi dati di fatto e nonostante la
superiorità delle truppe francesi, Mussolini il 20 giungo 1940 decise di mandare i
soldati italiani all’attacco. Facendone morire un bel po’… Mussolini voleva fare una
“guerra parallela” a quella di Hitler per dimostrargli la sua potenza e per conquistare una
certa posizione anche territoriale, ma l’Italia è troppo debole.
L’Italia attacca poi le forze inglesi nell’Africa settentrionale, in Egitto, e anche qui perde.
L'inizio della fine di Hitler può essere identificato con la campagna di Russia in cui morirono
anche moltissimi italiani. Da questo momento in poi Hitler comincerà a perdere varie battaglie
Dal 1943 gli Italiani combattono con gli Alleati contro Hitler.
Il fascismo inizia a crollare con lo sbarco degli anglo-americami in Sicilia (1943),
che riuscirono a liberare l'intera Europa sottomessa dal nazismo.
Questo avvenimento fa sì che il Gran Consiglio del Fascismo votò la sfiducia al Duce,
il re Vittorio Emanuele III destituisce quindi Mussolini e lo fa arrestare,
il governo passò dunque al maresciallo Badoglio, e il regime fascista, dopo un ventennio,
crollò. Di contro, le truppe tedesche liberano Mussolini e lo aiutano a costituire la Repubblica
di Salò. IL 25 APRILE I PARTIGIANI LIBERANO MILANO, ci fu un’ insurrezione
popolare, Mussolini tentò di fuggire in Svizzera ma venne riconosciuto e arrestato dai
partigiani. Venne fucilato il 28 aprile. Hitler si suicida.
LA GUERRA FINISCE NEL 1945. L’esercito dell’Unione Sovietica invade la Germania e
libera i prigionieri dei campi di concentramento.
Dopo la fine della guerra e la caduta del Fascismo, il re d’Italia Vittorio Emanuele III,
accusato di aver permesso al Fascismo di prendere il potere, che ha portato l’Italia in una
guerra disastrosa, di essere fuggito dopo l’armistizio e di aver lasciato l’esercito senza ordini
rinuncia al trono in favore di suo figlio Umberto.
Poiché gli Italiani non hanno più fiducia nella monarchia, Il 2 giugno del 1946 fu indetto
un referendum che portò il popolo a scegliere tra monarchia e repubblica e ad eleggere
l'Assemblea Costituente, e il 2 Giugno ( oggi festa della Repubblica ) vince la repubblica e
nasce così la REPUBBLICA ITALIANA.
Dopo 25 anni si tornò ad avere delle elezioni libere. inoltre, per la prima volta votarono anche
le donne. Il popolo scelse la forma repubblicana facendo, così, cadere la monarchia resasi
complice del fascismo. All'Assemblea Costituente, composta da 556 membri che
rappresentavano tutti i partiti della Resistenza, spettò il compito di redigere la
nuova Costituzione repubblicana, il 22 dicembre del 1947 fu definitivamente approvato il
testo della Costituzione italiana che venne dal capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola il
27 dicembre.