Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Buzzi Stefano
Osteopata D.O.
Docente di:
anatomia muscoloscheletrica
Il ginocchio
Il ginocchio è l’ articolazione intermedia
dell’arto inferiore con un solo GRADO DI
LIBERTA’ rappresentata dalla
FLESSO-ESTENSIONE che permette di:
1. avvicinare o allontanare l’estremità dell’arto
dalla sua radice;
2. regolare la distanza del corpo dal suolo.
Esiste poi un SECONDO GRADO DI
LIBERTA’ ACCESSORIO rappresentato dalla
ROTAZIONE che si verifica solo a ginocchio
flesso
Gli assi articolari
X - X‘ trasversale,
Y - Y‘ longitudinale,
Z - Z‘ antero-
posteriore.
Primo grado di libertà
Costituito dal
movimento di
flesso-estensione:
si svolge attorno
all'asse trasversale
X - X‘ nel piano
sagittale
Secondo grado di libertà
Costituito dal movimento
di rotazione :
si svolge attorno
all'asse longitudinale Y
- Y‘ ed è possibile solo a
ginocchio flesso.
E’ impossibile compierlo in
completa estensione.
Movimento aggiuntivo
Costituito da un
movimento di
LATERALITA’ di 1-2 cm
misurato alla caviglia :
si svolge attorno
all'asse
antero-posteriore Z –
Z.
N.B.: non è un terzo grado
di libertà;
dovuto alla caratteristica
mobilità del ginocchio;
presente solo in flessione.
.
Assi dell'articolazione del
ginocchio
Teniamo conto di quattro
assi :
• HOC : asse meccanico
dell’arto inferiore che
passa per anca, ginocchio e
caviglia;
• OC : asse scheletrico della
gamba
• l’ asse della diafisi
femorale ;
• l’ asse verticale
Ricordiamoci che:
1. L’ asse scheletrico del femore
forma con l’ asse scheletrico della
gamba un angolo ottuso aperto in
fuori di 170°- 175°.
VALGISMO FISIOLOGICO
2. Nella gamba OC (asse scheletrico)
si sovrappone ad HOC (asse
meccanico) mentre nella coscia la
porzione HO dell’asse meccanico
forma con l’ asse del femore un
angolo di 6°.
3. HOC forma con la
verticale un angolo di 3°.
Questo angolo è tanto più
ampio quanto più largo è il
bacino, come nella donna.
Ciò spiega perché il
valgismo fisiologico del
ginocchio è più accentuato
nella donna che nell’uomo.
Variazioni del valgismo
fisiologico
Se l’angolo di valgismo s’ inverte avremo un
ginocchio VARO :
angolo > 175° 180°- 185°(gambe ad “O”)
Se l’angolo di valgismo si chiude avremo un
ginocchio VALGO:
angolo < 170° 165°- 160°(gambe ad “X”)
Il movimento di
flesso-estensione
E’ il movimento principale del ginocchio.
Posizione di riferimento: asse della gamba situata sul
prolungamento dell'asse della coscia.
Per estensione s’intende l’ allontanamento della
superficie posteriore della gamba da quella della
coscia.
Attiva: supera di poco la posizione di riferimento ad
anca estesa (> efficacia del retto femorale).
Passiva: + 5°- 10° dalla posizione di riferimento
(chiamata erroneamente “iperestensione”).
Per flessione s’intende l’ avvicinamento della faccia
posteriore della gamba a quella della coscia.
Attiva: 120° ad anca estesa, 140° ad anca flessa (perché
così è > l’ efficacia degli ischio-crurali che sono anche
estensori d’anca).
Passiva: 160°. Normalmente il tallone tocca la natica e
l’unica limitazione è rappresentata dalle masse
muscolari. Patologicamente è limitata dalla retrazione
dell’apparato estensore o dalle retrazioni capsulari.
Come si effettua la misurazione?
Flessione: gradi di flessione raggiunta (es. 110°).
Estensione: gradi mancanti alla completa articolarità. Si
parlerà quindi di deficit di estensione e si esprimerà
con un numero negativo: per es. -30°.
Movimento di rotazione
assiale
Si svolge attorno al suo asse longitudinale ed è possibile
solo a ginocchio flesso.
Rotazione interna: punta del piede verso l'interno
attiva: 30°
passiva: 35°
Le superfici femorali
rappresentano un settore di
puleggia formato dai condili ,
convessi e separati dalla
fossaintercondiloidea.
2. GLENA INTERNA e
GLENA ESTERNA
separate dal massiccio
delle spine tibiali
Rappresentano le
superfici tibiali
costituite da due docce
parallele, incurvate e
concave, separate da una
cresta smussa
3.FACCIA POSTERIORE
DELLA ROTULA.
Le due articolazioni funzionali femoro-tibiale e
femoro-rotulea sono contenute nella stessa
articolazione anatomica: il ginocchio.
L’articolazione femoro-tibiale è costituita dai
condili che corrispondono alle glene e dal
massiccio delle spine tibiali che va ad
alloggiarsi nell’ incisura intercondiloidea.
L’articolazione femoro-patellare è costituita dai
due versanti della superficie articolare della
rotula cui corrispondono le due facce della
troclea femorale, mentre la cresta smussa
verticale s’ incastra nella scanalatura della
troclea.
Profilo dei condili e delle
glene
I condili visti dalla loro superficie inferiore
formano due salienze convesse nei due sensi,
allungate dall'avanti all'indietro.
I loro assi maggiori divergono posteriormente.
Il profilo antero-posteriore delle glene tibiali
differisce notevolmente.
Glena interna : concava sia trasversalmente che
sagittalmente.
Glena esterna : concava trasversalmente, convessa
sagittalmente.
N.B.: mentre il condilo
femorale interno è
abbastanza stabile sulla
glena il condilo esterno è
in equilibrio instabile
sulla superficie a dorso
d’asino della glena
esterna. La sua stabilità
infatti è deputata, anche
nei movimenti,
unicamente all’ integrità
del LCAE (Leg. Crociato
Antero-Esterno).
I raggi di curvatura
dei condili e delle
glene corrispondenti
sono diseguali.
Discordanza delle
superfici articolari.
Ripristino della
concordanza è
affidata ai menischi.
Movimenti dei condili sulle glene
nella flesso-estensione
Se i condili ruotassero sulle glene…si
lusserebbero.
Se i condili scivolassero sulle glene…avrei un’
importante limitazione della flessione.
Che accade quindi?
I condili ruotano e scivolano
contemporaneamente:
ROTOTRASLAZIONE, dimostrato
dall’esperienza dei fratelli Weber (1836) e
più recentemente da Strasser (1917).
A partire dall’estensione
estrema la proporzione di
rotolamento e
scivolamento non è la
stessa durante tutta la
flesso-estensione :
Rotazione interna:
CI avanza sulla GI,
CE arretra sulla GI.
Il CE si sposta > del CI
(di 2 volte) sulla
superficie delle glene.
La capsula articolare
Costituisce la parte
non ossea della
cavità articolare.
E’ un manicotto
fibroso rivestito
internamente dalla
sinovia.
E’ un cilindro con la
faccia posteriore
infossata che forma
un setto sagittale e
che divide la cavità
articolare in due
metà: esterna ed
interna.
Presenta una finestra
anteriore dove si
incastra la rotula.
Ha 2 inserzioni:
1. superiore o femorale;
2. inferiore o tibiale.
Pacchetto adiposo e legamento
adiposo
Pacchetto adiposo :
- svolge una funzione di “tappabuco”, ossia di
riempimento della parte anteriore
dell’articolazione;
- durante la flessione è compresso dal legamento
rotuleo e deborda da ciascun lato dell’apice della
rotula;
Il legamento adiposo rappresenta il residuo del
setto mediano, che nell'embrione divide la
cavità in due parti e che talvolta persiste
nell'adulto (plica infrapatellare).
Il pacchetto adiposo ha la forma di
una piramide quadrangolare con:
base sulla faccia posteriore
del legamento rotuleo e
sulla superfice prespinale;
faccia superiore rinforzata
dal legamento adiposo;
facce laterali che si prolungano
superiormente lungo i margini
rotulei con i
legamenti alari ;
faccia inferiore che guarda il setto
mediano della capsula;
apice adeso alla fossa
intercondiloidea.
Il sistema delle plicae
Flessione:
recessi retro-condiloidei.
Posizione di capacità
massima (semiflessione).
I menischi interarticolari
Sono fibrocartilagini semilunari con sezione
triangolare e tre facce.
S’ interpongono fra i condili e le glene
eccetto che al centro delle glene e a livello
delle spine.
Hanno il compito di rendere concordanti
le superfici articolari.
Faccia superiore: concava, a
contatto con i condili;
faccia periferica: cilindrica,
su cui si fissa la parte
profonda della capsula;
faccia inferiore: quasi
piatta, posta su parte
esterna della GE e della
GI.
In estensione il recesso
quadricipitale è trazionato dal
muscolo sotto-crurale.
Meccanismo anti-lussazione
esterna:
in flesso-estensione ↘
forza di coattazione anteriore,
in iperestensione ↘ faccia
esterna della troclea.
Rapporti femoro-patellari
Faccia post. rotulea:
rivestita di spessa
cartilagine
(spessore 4-5 mm);
cresta mediana;
faccetta esterna;
faccetta interna
(quest’ultima presenta
una faccetta
principale ed
accessoria).
Contatto patello-femorale:
Rotazione assiale:
su di un piano frontale,
rotazione esterna ↘ rotula
interna,
rotazione interna ↘ rotula
esterna.
Ruolo della rotula nell’apparato
estensore
Rotula posta tra il tendine quadricipitale in alto ed il
tendine rotuleo in basso.
Sono tesi in
estensione.
Si detendono in
flessione.
La stabilità trasversale del
ginocchio
Sistema trabecolare
femorale:
fibre di compressione :
dalla corticale interna
al condilo omolaterale;
fibre di compressione :
dalla corticale alla
glena omolaterale,
F è obliqua, si scompone in
v (verticale) e t
(trasversale).
t accentua il valgismo e
tende ad aprile l'interlinea
articolare mediale di un
angolo a.
Tragitto:
obliquo in alto, in dietro ed in
fuori.
Inserzione femorale:
posteriormente sulla
faccia assiale del condilo
esterno a contatto
con la cartilagine.
Tre fasci:
1.fascio antero-interno :
più lungo ed anteriore;
3.fascio intermedio;
Si ritorce su se stesso.
LCPI (2)
Inserzione tibiale:
parte posteriore della
superficie retro-spinale e
deborda sul contorno
posteriore del piatto tibiale
Tragitto:
obliquo in avanti, all'interno
ed in alto.
Inserzione femorale:
fondo dell'incisura
intercondiloidea e deborda
sulla faccia assiale del
condilo interno.
Quattro fasci:
fascio postero-esterno:
posteriore sulla tibia ed
esterno sul femore;
fascio antero-interno:
anteriore sulla tibia ed
interno sul femore;
fascio anteriore di
Humphrey: incostante;
In flessione:
Durante la flessione il
LCAE si sposta di poco
rispetto al LCPI.
Ruolo meccanico dei crociati.
Durante la flessione il LCAE è responsabile
dello scivolamento del condilo in avanti,
combinato con un rotolamento verso l’indietro.
Durante l’ estensione il LCPI è responsabile dello
scivolamento del condilo verso l’ indietro,
associato ad un suo rotolamento in avanti.
Ruolo meccanico dei LC
In iperestensione :
il LCAE è già teso e
si oppone all’
iperestensione
stessa.
A 60°:
Il LCPI si verticalizza
tendendosi, mentre la
maggior parte delle
fibre del LCAE sono
detese.
Crociati e stabilità rotatoria
del ginocchio.
Rotazione nulla:
sul piano frontale e su
quello sagittale
incrociati,
sul piano orizzontale
paralleli.
Rotazione interna:
sul piano frontale si
arrotolano l'uno
all'altro,
i crociati si tendono a
vicenda, le superfici
articolari si avvicinano
e la rotazione è
impedita.
Rotazione esterna:
sul piano frontale sono
paralleli,
sul piano orizzontale
più incrociati ma non in
contatto,
i crociati non entrano
in tensione reciproca,
le superfici articolari
si allontanerebbero e
la rotazione non
sarebbe limitata.
Collaterali e stabilità
rotatoria del ginocchio.
Rotazione nulla:
l'obliquità dei
collaterali diminuisce,
le superfici articolari
si allontanerebbero e
la rotazione non
sarebbe impedita.
Rotazione esterna:
I collaterali limitano la
rotazione esterna.
Muscoli del ginocchio
Quadricipite femorale,
bicipite femorale,
semimembranoso,
semitendinoso,
retto interno (gracile),
sartorio,
popliteo.
Muscoli estensori.
Quadricipite femorale
Quattro corpi muscolari.
Tre mono-articolari:
vasto intermedio,
vasto mediale,
vasto laterale.
Uno bi-articolare:
retto anteriore.
Muscoli flessori
Ischio-crurali:
Bicipite femorale;
Semimembranoso;
Semitendinoso zampa d’ oca:
retto interno
sartorio
Muscoli rotatori esterni
Bicipite femorale
Tensore della fascia lata