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PARTE SECONDA La letteratura italiana nell’età dei Comuni (1226-1310)

CAPITOLO VI Dante esule e profeta 1

S13 ON LINE Due poeti moderni – Eliot e Montale – parlano di Dante

INTERPRETAZIONI Sono qui riportati brevi giudizi di due tra i maggiori poeti europei del Novecento, Thomas Stearns Eliot ed Euge-
nio Montale.
Eliot mette in risalto la precisione espressiva di Dante, collegata con la tecnica allegorica di rappresentazione. La
poesia dantesca consente secondo Eliot un allargamento delle facoltà percettive e associative umane.
Montale sottolinea l’irripetibilità del modello dantesco, pure di continuo presente davanti agli occhi dei poeti
successivi. Il poeta italiano che più di ogni altro ha guardato all’esempio dantesco nel Novecento dichiara la di-
stanza incolmabile tra il mondo di Dante, necessario al nascere della sua poesia, e il nostro mondo moderno.
Per entrambi i poeti, il modello dell’allegoria dantesca è un riferimento importantissimo, che essi si sforzano di
attualizzare, adeguandolo alla loro personale poetica e alla nuova condizione storica.

Thomas Stearns Eliot


 da T.S. Eliot, Che cosa Dante pensava in terza rima […]. E nessun verso sembra richiedere una traduzione assolutamente letterale quan-
significa Dante per me [1950],
in Scritti su Dante, Bompiani, to quello di Dante, perché nessun poeta ci convince più completamente che la parola che ha usato è quella che
Milano 1994, p. 72. voleva, e che nessun’altra funziona.

 da T.S. Eliot, Dante [1929], La poesia di Dante rappresenta l’unica scuola universale di stile poetico valida per qualsiasi lingua […]. Il meto-
ivi, p. 50.
do “allegorico” di Dante offre grandi vantaggi per scrivere poesia: semplifica lo stile, rendendo le immagini chia-
re e precise. A ciò si aggiunga che in un buon uso dell’allegoria, come quello che ne fa Dante, non è necessario
comprendere subito il significato per gustare la poesia, ma è il gusto della poesia che ci fa desiderare di compren-
dere il significato. [...] La Divina Commedia è una gamma completa di altezze e di abissi delle emozioni umane;
[...] il Purgatorio e il Paradiso si devono leggere come estensioni delle possibilità umane, di norma assai limita-
te. Ciascun grado del sentimento umano, dal più basso al più alto, ha inoltre un’intima relazione con quello che
gli sta immediatamente sopra e sotto, e tutti si adattano secondo la logica della sensibilità.

Eugenio Montale
 da E. Montale, Dante ieri e Che cosa significa l’opera di Dante per un poeta d’oggi? Esiste un suo insegnamento, un’eredità che noi possia-
oggi [1965], in Sulla poesia,
Mondadori, Milano 1977, pp. mo raccogliere? Se consideriamo la Commedia come una summa e un’enciclopedia del sapere la tentazione di
32-33. ripetere e di emulare il prodigio sarà sempre irresistibile; ma le condizioni del successo non esistono più [...]
Dante non può essere ripetuto. Fu giudicato quasi incomprensibile e semibarbaro pochi decenni dopo la sua
morte, quando l’invenzione retorica e religiosa della poesia come dettato d’amore fu dimenticata. Esempio mas-
simo di oggettivismo e razionalismo poetico egli resta estraneo ai nostri tempi, a una civiltà soggettivistica e fon-
damentalmente irrazionale perché pone i suoi significati nei fatti e non nelle idee. Ed è proprio la ragione dei fat-
ti che oggi ci sfugge. Poeta concentrico, Dante non può fornire modelli a un mondo che si allontana progressiva-
mente dal centro e si dichiara in perenne espansione.

Luperini, Cataldi, Marchiani, Marchese LETTERATURA STORIA IMMAGINARIO [G. B. PALUMBO EDITORE]

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