E’ la prima novella del quarto giorno del Decameron. Per le storie di quel giorno il re
Filostrato sceglie un tema cupo e Fiammetta, la narratrice di questa storia, parlerà, come
imposto, di amori dall’esito tragico.
Tancredi, principe di Salerno, è un uomo di grande umanità e molto generoso. La cosa che
ama di più è sua figlia Ghismunda tanto che prima ritarda il suo matrimonio e poi quando il
marito muore e rimane vedova, pur di averla vicina evita di rimaritarla. Anche la figlia è
affezionatissima al padre, ma soffre di solitudine ed è infelice perché spera ancora di riuscire
a innamorarsi. Così predisposta a cercare l’amore, subisce bene presto il fascino di un
valletto del padre, Guiscardo, di bell’aspetto e animo nobile, ma povero. Anche il ragazzo
l’ha notata e inizia ad amarla segretamente. Ghismunda trova il modo di riuscire ad
incontrare il suo amato attraverso un passaggio segreto che porta alla sua stanza. Così i due
giovani coronano così il loro amore e continuano a vedersi clandestinamente, finchè un
giorno però Tancredi va a trovare Ghismunda nelle sue stanze e, non trovandola, si siede per
aspettarla e si addormenta. Ghismunda, che ovviamente non sospetta minimamente che ci
sia il padre, accoglie Guiscardo, come di consuetudine ormai. Tancredi si sveglia e vede i
due amanti, ma decide di restare nascosto per evitare lo scandalo.
TANCREDI SCOPRE I DUE AMANTI. Tancredi prende tempo per decidere, a mente
fredda come muoversi. Decide quindi di arrestare Guiscardo e farlo sorvegliare giorno e
notte dalle guardie. Così svela alla figlia di averla scoperta e Ghismunda confessa al padre il
suo amore per il valletto, un uomo sì inferiore socialmente, ma virtuoso e buono. Infine, la
ragazza lascia presagire le sue intenzioni di porre fine alla propria vita, qualora l’amante
muoia. Tancredi però non solo è offeso ma ama troppo la figlia per potersela prendere con
lei, così concentra tutta la crudeltà di cui è capace su Guiscardo. Ordina infatti di strangolare
Guiscardo e di farsi consegnare il cuore, che consegna alla figlia in una coppa d’oro con un
biglietto che chiarisce di chi sia e il motivo del gesto vendicativo. La giovane versa una fiala
di veleno sul cuore dell’amato e da lì la beve. Si sdraia sul letto e accostando il cuore di
Guiscardo al suo attende di morire. Intanto le ancelle corrono a informare Tancredi, il quale
corre al capezzale della figlia. È però ormai troppo tardi. Tancredi riesce solo a sentire le
ultime parole della figlia che desidera essere sepolta al fianco di Guiscardo. Poi muore.
Tancredi, davanti a tutto questo dolore si pente e fa seppellire i due amanti nella stessa
tomba.
QUESTIONARIO