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Dejiny a kultura talianska

I regni Romano – Barbarici

Nell’Europa centro-settentrionale vivevano diversi popoli germanici: i Goti (ripartiti in Ostrogoti, cioè Goti
dell’est e Visigoti, cioè Goti dell’ovest), i Vandali, gli Angli, i Sassoni e molti altri. I Germani erano suddivisi in
tribù, si dedicavano alla caccia, all’agricoltura. Germani erano barbari, incivili. Quando gli Unni invasero
l’Europa, molte tribù germaniche furono spostandosi verso i confini dell’Impero Romano. Dal V secolo esse
cominciarono a penetrare nei territori dell’impero alla ricerca di terre in cui stabilirsi. Visigoti riuscirono a
raggiungere la stessa Roma (410 d.C.). Dopo aver sgominato gli eserciti romani, i Germani conquistarono
dell’Impero d’Occidente. Si formarono stati romano-germanici (o romano barbarici) perché lì vivevano i
Germani, chiamati barbari, e i Romani. Quando un comandante germanico, Odoacre, conquistò l’Italia, egli
depose l’ultimo imperatore (476) e governò l’Italia. Il 476 è perciò indicato spesso come la data della fine
dell’Impero Romano e dell’ Età Antica. Nei regni Romano – Barbarici vivevano sia le popolazioni di lingua
latina sottomesse, che conservavano lo stile di vita romano, sia le popolazioni germaniche dominanti. I
rapporti tra i due popoli non erano facili, perché i modi di vivere, la lingua, i costumi erano molto differenti.
Germani e Romani erano diversi anche per religione. Molti popoli germanici, come gli Ostrogoti, erano
cristiani, ma ariani. Altri, come i Franchi, erano pagani. I Goti erano guidati da un sovrano di grandi virtù,
Teodorico (493-526). Per favorire la convivenza tra Goti e Romani ed evitare contraccolpi pericolosi,
Teodorico procedette con cautela. Parallelamente, Teodorico intraprese un progetto ambizioso: avvicinare
gradualmente la sua gente alla civiltà romana senza farle smarrire la propria identità. Teodorico morì nel
526, lasciando sul trono un bambino Atalarico nome del quale esercitò il potere la madre Amalasunta. Ma
Atalarico morì molto giovane. La donna giocò d’anticipo: assunse immediatamente il titolo di regina e sposò
il cugino Teodato. Teodato depose la regina.

GIUSTINIANO

Nel 554, Giustiniano emanò la Prammatica sanzione, un editto mediante il quale l’iperatore si proponeva di
un nuovo assetto amministrativo. Il decreto prevedeva la restituzione del patrimonio fondiario ( terre,
greggi e schiavi) agli antichi padroni. La restituzione delle terre confiscate alla Chiesa cattolica, la divisione
dell’Italia in distretti affidati a un iudex (giudice), per l’amministrazione civile, e a un dux (generale), per
quella militare. La riforma dell’apparato fiscale, che drastici tagli alla spesa pubblica. Giustiniano
imperatore romano d'Oriente (527-565), detto il Grande. Giustiniano cercò di riconquistare le terre
dell’Impero Romano. Per quasi vent’anni l’esercito bizantino combatté contro gli Ostrogoti. Le conquiste di
Giustiniano non durarono a lungo: già nel 568 un altro popolo germanico, i Longobardi. l’imperatore fece
preparare il Corpus Iuris Civilis (Raccolta di diritto civile), in cui sono ordinate le leggi romane Giustiniano
continuò l’opera di diffusione del Cristianesimo e di persecuzione dei pagani, chiudendo anche tutte le
scuole superiori di insegnamento che non fossero cristiane, come la celebre Accademia di Atene, che
esisteva da 900 anni.

CHIESA CATTOLICA E MONACHESIMO Greogorio Magno


Nell’Alto Medioevo il Cristianesimo era la religione principale nell’Impero Bizantino. Chiesa divenne
sempre più importante e un aiuto nei momenti di difficoltà e di pericolo.I vescovi governavano le
città, organizzavano la loro difesa contro gli attacchi. Nell’Impero Bizantino, la Chiesa rimase sotto il
controllo degli imperatori. I papi cercarono di convincere i re germanici a convertirsi al
cattolicesimo. I Longobardi prima, e poi soprattutto i Franchi, diedero ai papi dei territori, su cui
essi dominavano. Da allora (VIII secolo), per oltre mille anni, nell’Italia centrale ci fu uno stato dei
papi. Fin dai primi tempi del Cristianesimo era esistito il monachesimo. Benedetto di Norcia (480-
543 circa), che fondò anche l’abbazia di Montecassino e dettò una regola per i monaci dovevano
dedicarsi alla preghiera. Gregorio Magno fu uno dei più importanti papi dell’alto Medioevo.
Gregorio cercò di diffondere il Cristianesimo tra i germani: riuscì.
L’IMPERO CAROLINGIO
Tra il VII e l’VIII secolo molti regni romano-barbarici. Invece nel regno dei Franchi i rapporti tra la
popolazione latina ed i Franchi erano migliori. Suo figlio divenne re con l’appoggio del Papa.
Cominciò così un’alleanza tra i papi ed i re franchi che ebbe grande importanza per la storia
dell’Europa. Nel 768 divenne re dei Franchi Carlo. Egli cominciò una serie di campagne militari per
conquistare i territori . Per queste sue conquiste Carlo nell’800 si fece incoronare imperatore, dal
papa a Roma. L’Impero fondato da Carlo Magno prese il nome di Sacro Romano Impero. Carlo
Magno, nel pieno rispetto della tradizione franca, decise, nell’806, di dividere il territorio
dell’impero fra i suoi tre figli, Carlo, Ludovico e Pipino. Nell’ 817 Ludovico emanò una disposizione
–la cosiddetta Ordinatio imperii – con la quale proclamò unico successore il primogenito Lotario.
Alla morte di Ludovico Pio i contendenti rimasti nell’843 giunsero a un’intesa che fu formalizzata
con il trattato di Verdun. A Lotario fu assegnato il regno d’Italia, con l’aggiunta del territorio
compreso tra i fiumi Reno e Loira. Ludovico il Germanico ebbe il regno di Germania. Carlo il Calvo il
regno di Francia.
I NORMANI IN ITALIA
Ai primi dell’XI secolo, normanni si affacciarono nel Sud. Nel 1059 papa Niccolò II stanziò il
successo normanno con un accordo che concedeva a Giuscardo, nella qualità di vassallo, il titolo di
duca di Puglia, Calabria e Sicilia. Atto di ostilità della Santa Sede nei confronti dell’ impero bizantino
era giustificato anche dal definitivo scisma, maturato nel 1054, tra la Chiesa cattolica occidentale e
la Chiesa ortodossa orientale. All’inizio del XII secolo Ruggero II d’Altavilla, figlio del conquistatore
della Sicilia, riunificò i due domìni normanni e assunse, nel 1130, la corona del regno di Sicilia. Il
regno venne diviso in circoscrizioni, ciascuna delle quali era amministrata da un giustiziere. I
sovrani normanni si resero indipendenti dal punto di vista militare, esigendo un tributo per il
mantenimento dell’esercito regio. A tale scopo fu redatto, nel 1154, il cosiddetto Catalogo dei
baroni, una sorta di censimento dei feudatari e dei loro obblighi.
Il comune in Italia
L’Italia centro-settentrionale, dove le tradizioni di vita urbana si erano mantenute più forti . I
vescovi erano coadiuvati, nella gestione dalle comunità cittadine, composte da individui eterogenei
da un punto di vista sociale (mercanti,artigiani, piccoli proprietari terrieri, giudici, notai). A partire
dall’XI secolo, tuttavia, sia il potere imperiale i l’autorità papale, alle prese con i tentativi di riforma
della Chiesa. La reazione fu immediata: all’interno delle città si formarono due opposti uno dal
ceto dominante, l’altro dagli esclusi dalla partecipazione al governo. I comuni del Nord
dipendevano teoricamente dall’imperatore. La loro volontà di autonomia era incoraggiata dal
papato, che vedeva nei comuni un mezzo per indebolire ulteriormente dell’imperatore.
L’insediamento di piccoli e grandi feudatari che, spesso, furono protagonisti dell’ascesa delle
comuni. Gli abitanti del contado assoggettato non godevano degli stessi diritti dei residenti in città
e subivano, da parte dei comuni, un prelievo fiscale.
Il popolamento dell’Europa - Il progresso delle tecniche agrarie - L’artigianato e le manifatture
urbane - I commerci (останньої підтеми про університети не було в презентації)
Europa manifestò una visibile tendenza alla crescita. 1000 e il 1300 la popolazione della Francia e
dell’Italia sia raddoppiata, quella dell’Inghilterra e della Germania addirittura triplicata. La crescita
economica sia stata la causa di quella della popolazione , la fine delle invasioni. Territoriale del
potere, garantì sicurezza nelle campagne. Un ruolo di notevole rilievo dovettero averlo i
cambiamenti sopravvenuti nella condizione giuridica della popolazione agricola . Più che di città si
trattava di centri a volte molto piccoli: duecento, trecento abitazioni sorte in fretta per colonizzare
un nuovo territorio.
La grandissima maggioranza della popolazione viveva nelle campagne. La ricchezza aveva una base
agraria e la terra era la forma d’investimento. Erano contadini , che lavoravano la terra con la
vanga ; i contadini agiati, detentori di animali da tiro. Una differenza di posizione sociale e di
reddito. Nella prima terra si seminavano in autunno frumento e segale, nella seconda si
seminavano in primavera avena, orzo. La terza quota veniva lasciata a riposo. Dopo il Mille, il pane
assunse un ruolo preminente nell’alimentazione. Il mulino ebbe, a partire dall’XI secolo, una
crescente applicazione in molte regioni europee.Il mulino a vento, diffusosi a partire dal XII secolo
aveva il grande vantaggio di impiegare un’energia.
La crescita demografica e l’incremento della produttività agricola intorno al Mille si intrecciarono a
una vigorosa ripresa delle attività commerciali e produttive facenti capo alle città e alla espansione
dell’urbanesimo. L’Italia centro- settentrionale fu la regione d’Europa dove la ripresa della vita
urbana fu più precoce e intensa. I motivi sono vari: anzitutto l’Italia era la terra dove si erano le
tradizioni della società romana, che era stata una società fondamentalmente urbana. In secondo
luogo la posizione geografica al centro del Mediterraneo faceva della penisola il punto di più vivace
contatto tra Oriente e Occidente. Il livello qualitativo dell’artigianato aumentò considerevolmente.
Il settore guida delle manifatture urbane era quello tessile, la manifattura della lana. Il maestro era
il proprietario della bottega, degli attrezzi, della materia prima, e dirigeva personalmente i
lavoratori. Questi ultimi si dividevano in operai (soci, cioè compagni di lavoro) e apprendisti
(discepoli), reclutati all’età di 10 -12 anni. Le Arti erano anche associazioni di mutuo soccorso,
dotate di una cassa e un’amministrazione che gestiva i fondi per assistere i membri ammalati o
infortunati, le loro vedove, i loro orfani.
La ripresa delle attività economiche nelle città costituì un potente stimolo alla nascita di più
consistenti gruppi di consumatori di merci pregiate. Molto diffusi erano contratti commerciali
denominati commenda. Una parte era rappresentata dal detentore del capitale, l’altra del
mercante. Le principali vie marittime dei traffici commerciali attraversavano il Mediterraneo
orientale. Grande importanza avevano anche le rotte del Baltico e del Mare del Nord, dominate
dalle città fiammingh che, controllavano gli scambi tra Russia e Scandinavia (pellicce, cera, miele,
legname, e metalli preziosi), Inghilterra (lana grezza) e Fiandra (tessuti). Parallelamente
s’intensificarono anche gli scambi su lunga distanza via terra, attraverso percorsi che mettevano in
contatto il Nord e il Sud dell’Europa. Le principali erano: la via che collegava Venezia alla Germania,
la via che collegava Marsiglia al Nord Europa. Grandi signori feudali iniziarono presto a battere
monete d’argento, dette grossi, il cui valore era maggiore rispetto a quelle che avevano avuto
corso fino a quel momento. A partire dal XIII secolo coniare monete d’oro. Strettamente connesso
alle attività commerciali fu anche lo sviluppo delle attività bancarie, caratterizzate inizialmente
soprattutto dalla pratica del cambio delle valute , dalla raccolta di depositi bancari

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