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CAMERA OSCURA

RITOCCO
O SPUNTINATURA

Il termine ritocco evoca altri non deve più modellare le su-


tempi, vecchi ambienti in cui perfici, ma solo tappare dei
non mancava mai chi si oc- forellini o raschiare dei pun-
cupava della ricostruzione, tini neri. Non è più ritocco,
del rifacimento di parti di im- ma spuntinatura, elimina-
magini, quando il formato zione dei puntini, bianchi o
delle fototessere era il neri che siano; quelli bianchi
6.5x9cm. sono di solito prodotti dalla
Già, perché prima dell’av- polvere, o da particelle ade-
vento della Polaroid, della fo- renti alla gelatina, provenien-
to immediata per intenderci, ti da bagni con impurezze so-
il professionista faceva le sue lide; quelli neri possono ve-
riprese in studio - con mac- nire da punti non sviluppati,
chine di solito gigantesche, perché mascherati da micro-
ma provviste di riduttori – su bollicine d’aria rimaste ade-
quel formato, riservando le renti all’emulsione.
lastre più grandi a foto di Meglio prevenire che curare,
maggior impegno. Era il periodo che pre- va reso in modo soddisfacente. Una via di naturalmente: un’accurata pulizia del nega-
cedeva la II Guerra Mondiale, il lampeg- mezzo fra il tecnico e l’artista, un bravo ri- tivo e del portanegativi può eliminare gran
giatore elettronico era un oggetto di uso an- toccatore era una necessità assoluta per uno parte della polvere, e quindi dei puntini bian-
cora militare, i fotografi dovevano affidar- studio fotografico che aspirasse ad una ro- chi; la polvere viene quasi sempre attratta
si al sole – se c’era e se bastava – ovvero al- busta clientela. Questa tecnica ebbe lunga dalle cariche elettriche che si generano spe-
le pericolose misture a base di magnesio, ca- vita, se ancora negli anni ’70 si trovavano cie se l’ambiente è un po’ troppo secco; si
paci di prestazioni pirotecniche, anche co- in commercio pellicole rigide – non più il rimedia all’inconveniente inumidendo l’a-
me rumore. La qualità delle emulsioni di al- vetro, ma l’acetilcellulosa a discreto spes- ria, nebulizzandovi un po’ d’acqua.
lora non consentiva eccessive finezze, le im- sore – il cui dorso era trattato in modo da Per i punti neri, è bene verificare la limpi-
magini erano spesso tendenzialmente con- permettere l’intervento con la matita, senza dezza dei bagni, filtrandoli se necessario, per
trastate e si suppliva, appunto, con il ritoc- più la mattoleina. eliminare le particelle sospese; le bollicine
co, un lavoro di grande pazienza. Lo sviluppo di nuovi materiali sensibili, ma d’aria aderenti all’emulsione vengono eli-
Il ritoccatore, uno specialista diverso dal fo- soprattutto le ben più raffinate tecniche di minate battendo con una certa energia la tank
tografo vero e proprio, spalmava con il pol- illuminazione, rendono obsoleto il ritocco e sul banco di lavoro, subito dopo aver intro-
pastrello del pollice la mattoleina, una so- lo confinano fra le tante tecniche che il pro- dotto il primo bagno.
luzione diluita di gommalacca in alcool, sul gresso continua a divorare. Nonostante tutte queste precauzioni, è però
retro della lastra, sulla parte vetro, e lascia- difficile fare a meno della spuntinatura. La
va che l’alcool evaporasse. Il sottile strato Eliminare i “puntini” bianchi e neri pratica è abbastanza semplice, ma bisogna
di resina, che restava sulla lastra, permette- Resta però la necessità di eliminare i po- prenderci la mano.
va l’adesione degli infiniti puntini a matita, chi, o tanti, puntini bianchi o neri che la Sulle carte non lucide, quelle matt e semi-
con cui lo specialista del ritocco ricostrui- polvere o il negativo continua a produrre matt, è possibile operare con una matita mor-
va pazientemente le parti del soggetto che sulle stampe; non si tratta più di ricostrui- bida e molto appuntita; i puntini bianchi ver-
un’illuminazione un po’ primitiva non ave- re, la tecnica è più semplice, l’operatore ranno riempiti con leggeri tocchi, uno alla
I ferri del me-
stiere dello
spuntinatore.
Un piattino di
maiolica, su
cui si stempe-
ra in un paio
di gocce d’ac-
qua un po’ di
china solida, e
un pennellino.
La prepara-
Presso un buon negozio di prodotti per belle arti sono reperibili
zione dell’inchiostro è la stessa usata dai popoli dell’estremo
flaconi contenenti coloranti usati per la spuntinatura. Dalla si-
oriente, per scrivere con il pennello. Dalla macchia madre è pos-
nistra: nero n. 9, per fotografie matt o semimatt; nero n. 29, per
sibile ottenere tante macchioline derivate, aggiungendo piccolis-
fotografie lucide. Gli altri tre flaconi servono per la spuntinatu-
sime quantità d’acqua, fino a raggiungere il tono di grigio volu-
ra delle fotocolor: rosso n. 27, giallo n. 26 e blu n. 28. Anche in
to. Il pennellino deve essere scelto con cura; una volta bagnato
questo caso, il colore verrà applicato solo dopo opportuna dilui-
e successivamente scrollato, deve essere perfettamente a punta
zione e dopo aver ottenuto il tono desiderato, eventualmente mi-
unica, e non mostrare peli separati.
scelando opportunamente i colori.

La spuntinatura Un ritratto semispunti-


si può fare anche nato. Si è simulata la pol-
con una matita - vere con un pizzico di fa-
molto ben ap- rina di mais sparsa sulla
puntita con carta carta prima dell’esposi-
smerigliata - ma zione. Spolverata la fari-
solo su carta matt na, si è proceduto al trat-
o semimatt, su cui tamento convenzionale.
la matita fa pre- Successivamente è stata
sa. Dalla sini- spuntinata a matita solo
stra: un pezzetto la parte sinistra dell’im-
di carta smeri- magine. Conosco parec-
gliata, un mozzi- chi spuntinatori che
cone di matita, avrebbero saputo far mol-
uno sgarzino e un to meglio, ma spero di es-
tubetto di rosso coprente, usato per mascherare ampie zone del sere riuscito a dare l’idea
negativo, pennellando sul retro della pellicola, non sulla parte dell’efficacia della spun-
emulsionata. tinatura.

volta; eventuali sbavature potranno essere razione al primo colpo; è anzi meglio at- fino ad arroventarlo e lo si tuffa immedia-
eliminate con una comune gomma. tendere l’asciugatura dei primi puntini di tamente in olio da auto; lo sgarzino assu-
Le carte lucide – su cui la matita non fa pre- correzione, prima di completare l’opera. merà un bel colore blu; val la pena ripetere
sa, non scrive - richiedono invece colori li- Un consiglio: è meglio esercitarsi a lungo l’operazione.
quidi, sul tipo dell’inchiostro di china per le su stampe di scarsa importanza, prima di af- Si passa poi all’affilatura, possibilmente su
stampe in b/n, o altri coloranti solubili per frontare compiti impegnativi; una volta ini- pietra da affilare - o su carta smerigliata mol-
le stampe a colori; gli inchiostri vanno ste- ziato il riempimento di un puntino bianco, to fine - operando sulla parte triangolare, fi-
si con un pennellino molto particolare, re- non si riesce a rimuovere il colore – nero, no ad avere bordi effettivamente taglienti e
peribile nei negozi di materiali per belle ar- grigio, o colorato che sia - già collocato. una punta molto aguzza. E’ infatti la punta
ti. Occorre diluire il colore fino ad ottenere Nello stesso modo si procede per l’elimi- che deve operare sui punti neri, in modo de-
un tono uguale a quello della zona che cir- nazione dei puntini neri, questa volta non licato, raschiando via l’eccesso di nero; non
conda il puntino da riempire; si intinge il con il pennellino, ma con lo sgarzino, un ra- è facile, e anche in questo caso è necessario
pennellino nel liquido e si verifica il tono e schietto di forma particolare – una specie di esercitarsi, magari su provini, prima di fare
la densità su una carta bianca con piccoli pennino da innestare su un portapenne - fa- un buco su una stampa importante.
puntini uno accanto all’altro. Una volta con- cilmente reperibile in una qualsiasi cartole- Il non facile trucco del successo è quello dei
statato che il tono è quello giusto, si proce- ria. pittori macchiaioli: togliere quel tanto di ne-
derà a riempire il puntino bianco dell’im- L’attrezzo va preparato, indurendolo con la ro che dia al puntino lo stesso tono di grigio
magine, sempre puntinando con il pennel- tempra, e successivamente affilato, perché della zona circostante.
lino, senza fretta. possa esercitare la sua funzione. Lo si tie-
Non è affatto necessario completare l’ope- ne, con una pinzetta, sulla fiamma del gas G.B

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