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Sommario

4 Editoriale
di Enrico Malucelli

5 Progetti e Istituzioni
Mississippi Jazz, un fiume di note. Progetto
interscolastico sulla storia della musica
jazz dagli albori agli anni Quaranta
di Enrico Malucelli

10 Il laboratorio della didattica


La definizione di musica afroamericana.
Primo anno di corso ai Conservatori
di Stefano Zenni

13 Esperienze sul campo


A lezione da Bill Evans
di Elio Salvioli

16 Manualistica
L’arrangiatore completo. breve rassegna
della manualistica di arrangiamento per
orchestra jazz
di Corrado Guarino

JamSession
Semestrale di pedagogia e
didattica afroamericana.
N.II, 2, gennaio-giugno 2005
-------
Direttore responsabile:
Vincenzo Caporaletti
Direttore:
Enrico Malucelli
----
Impaginazione grafica:
Gabriele H. Marcelli
----
http://www.sidma.it
Contatti:
jamsession@sidma.it
________________

SIdMA
In attesa di autorizzazione del Tribunale di Prato.

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Editoriale

S iamo al secondo numero della nostra


rivista che sembra avere riscosso non solo
apprezzamenti lusinghieri, ma interesse e
allargata sensibilità verso le tematiche che
stiamo affrontando. L’idea, appunto, è quella di
siano foriere di spunti tematici che ben si
armonizzano con quanto su espresso e
auspicato. L’impressione che si ha, quando si
parla di musica, è quella di vivere un’assurda
dicotomia tra chi si affanna a dire che l’Italia è
contestualizzare le esperienze musicali, le la culla della musica e i curricoli della scuola -
proposte progettuali, gli orientamenti prezioso contesto formativo e didattico - dove
pedagogico-didattici attorno alla musica e ai l’educazione musicale è relegata a recitare una
suoi stretti rapporti con le istituzioni scolastiche, particina, come una comparsa in un film dove i
gli ambiti disciplinari e i campi dello scibile in protagonisti sono ben altri saperi. E questo
cui la cultura musicale diviene nucleo fondante. nonostante, tra docenti motivati, laboratori
Lo stato attuale della musica nel panorama della musicali propositivi e vivi, progetti multimediali,
scuola italiana non è molto confortante, anche se la scuola italiana assista, ogni giorno, al
tra i licei della riforma è presente il liceo miracolo delle attività musicali che prendono
musicale che nasce dall’esigenza, più volte forma e dignità nelle aule scolastiche.
emersa e manifestata, di colmare il vuoto Nel curiosare tra il sommario, vi sono diverse
formativo-didattico tra la Scuola media inferiore novità. Una è rappresentata da un ulteriore
e il Conservatorio, deputato alla formazione e arricchimento dell’offerta pedagogico-didattica
alla competenza strumentale. Oggi, a complicare della rivista che allarga il proprio campo
le cose, oltre che ad accrescere imbarazzo d’azione al tema dell’arrangiamento, con il
accademico, è la querelle tra Università e contributo di Corrado Guarino che fa una
Conservatorio stesso, dato che entrambi puntuale disamina, in funzione didattica, di
ricoprono il ruolo di istituzioni equipollenti nella alcuni testi specifici, sia italiani, sia appartenenti
formazione musicale. La nostra rivista deve alla letteratura straniera. La seconda riguarda
inserirsi in questo agone, non solo per indicare le un articolo che coniuga l’espressione “novità” nel
proprie linee di indirizzo, ma per esprimere il migliore dei modi. Andare a scuola di musica da
pensiero capace, professionale e deontologico di un pianista non fa notizia, d’accordo: avere
chi si occupa di musica. L’impressione che si ha è quale maestro di pianoforte un bravo pianista,
quella di una gara di ruoli istituzionali che tende anche se di chiara fama, ugualmente non suscita
ad assumere i toni della rivendicazione, della clamore, se non nell’intimità dell’allievo che ha
logica dell’appartenenza, della relazione la fortuna di poter avere un esempio di forte
relativista, piuttosto che un dibattito maieutico spessore. Se però prendete un giovane pianista
delle idee finalizzato a promuovere, davvero, la italiano che, negli anni Sessanta, in America,
divulgazione, la diffusione, la cultura della proprio come in un film, va a lezione di
musica superando ogni logica di chiusura pianoforte da un certo Bill Evans, allora si può
accademica o di pericoloso e sterile davvero parlare di novità, perché a passi soffusi
arroccamento. si entra nel mito, nell’incomparabile bellezza di
Se il confronto e la dialettica delle idee sono chi assiste ad un evento che darà una svolta alla
necessari e dovuti nell’interesse esclusivo della sua vita. Abbiamo avuto la possibilità di portare
musica che si deve, proprio in questo momento, un piccolo contributo alla conoscenza di Bill
riappropriare del proprio ruolo, Jam Session con Evans sotto il profilo dell’insegnante, di colui che,
tono sommesso ma determinato deve essere colto fuori dai riflettori, rivela un frammento di
consapevole di poter esercitare una parte sé che ce lo rende ancora più vicino, intimamente
importante e autorevole nel suggerire ipotesi condiviso come se fosse l’amico della porta
progettuali, riflessioni sullo stato delle cose e accanto. Speriamo di avervi fatto cosa gradita.
apporti di studio finalizzati a sostanziare e a
supportare la meravigliosa idea della musica
quale nucleo fondante dell’uomo e del cittadino. ENRICO MALUCELLI
Ritengo che le pagine di questo secondo numero Direttore JamSession

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Progetti e Istituzioni
Mississippi Jazz, un fiume
di note.
Progetto interscolastico
sulla storia della musica
jazz dagli albori agli anni
Quaranta
di Enrico Malucelli

Il pianista Rossano Sportiello in concerto al Ferrara Jazz Club.

Presentazione dell’autonomia. Era stato pensato quale ponte


Il presente progetto è stato realizzato progettuale di continuità didattica tra scuola
nell’anno scolastico 2001/02 nell’ambito delle media e secondaria superiore. L’idea di fondo è
attività del NOS, Nuovo Obbligo Scolastico, che da quella della metafora legata al grande fiume
due anni è stato eliminato nella scuola americano che, nel suo sviluppo, lambisce, solca e

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JamSession
Rivista di pedagogia e didattica della musica afroamericana

interessa le grandi città simbolo del jazz; uno privilegiati della scuola italiana, ovvero le aree
specchio d’acqua che riflette e riverbera un filosofico-umanistiche e matematico-scientifiche. È
mondo di note, una sorta di trait d’union, di questa la sfida conoscitiva o, meglio, il patto
cerniera tra foce e sorgente, o viceversa, fittamente formativo nel quale la musica ritrova i propri
correlate con il mondo afro e con quello epistemi, sostanzia quelli delle altre aree
americano. divenendo sapere inter e trans-disciplinare. Quello
Il fulcro progettuale è la città cosmopolita di che segue è un modello didattico di progettazione
New Orleans, crogiolo e crocevia di stili estetici e consapevole per parlare di musica afroamericana,
antropologici, che si connota per la propria di jazz nelle scuole, a docenti e discenti. Un
peculiarità endogena e per il fatto di aver esempio operativo, perché gia realizzato, di come
contribuito dalla metà degli anni Dieci alla la musica si ponga quale didascalico filo rosso,
diaspora di tutto quel mondo musicale e socio- agente e cogente, che interseca i vari linguaggi
culturale della musica improvvisata e sincopata disciplinari in quello più globale della cultura che,
che si è riversato nei territori americani. Da qui si pur composto dalle singole specificità, le supera a
è partiti per una lettura composita della musica favore dell’unicità del sapere.
jazz in cui la trasversalità assume diversi sensi e Una breve nota. All’interno di alcune voci del
linee di approccio didattico, oltre che palinsesto sono stati inseriti, successivamente
propriamente musicale. L’introduzione della rispetto ai tempi di realizzazione, dei commenti
tematica del jazz in ambito scolastico, in un per meglio spiegare le singole parti e per una
contesto in cui gli stessi studenti non hanno maggiore pertinenza espressiva.
conoscenze pregresse di questo genere musicale,
può avvenire in modo diretto, entrando in media
res, oppure si può arrivare al jazz attraverso altri IL PROGETTO
saperi o ambiti epistemologici coniugando il
concetto didattico dell’interdisciplinarietà. In Premessa
realtà è come fare l’analisi di un testo poetico, La musica si è sempre connotata come
letterario. Si può scegliere di partire dalla lettura linguaggio fortemente aggregante tra i giovani.
testuale per ricondurla all’opera da cui è tratta Ricondurre l’esperienza musicale al mondo della
mettendola in relazione con la poetica dell’autore, scuola,, non solo come evento artistico ma come
oppure iniziare dal periodo in cui il testo è stato fatto antropologico e socio-culturale, anche nelle
scritto per arrivare, dopo l’analisi dei contesti sue implicazioni informatiche e multimediali,
storico-filosofico, socio-culturale e artistico, alle costituisce l’elemento fondante e strutturante di
sincronie e diacronie dell’opera. Esistono scuole questo progetto. Studenti e docenti sono coinvolti
di pensiero di alto prestigio su queste tecniche in un dialogo continuo finalizzato all’interazione
analitiche, ma l’esperienza mi suggerisce che tra l’attività didattica e le continue sollecitazioni
entrambe le soluzioni trovano, se veicolate da che derivano dall’evolversi delle complesse
progetti pensati con coesione e coerenza, punti di dinamiche socio-educative. Queste istanze trovano
forza e di successo con l’attività didattica e con la il loro alveo naturale nella cultura dell’autonomia
programmazione del consiglio di classe. scolastica in cui le sinergie tra istituti scolastici
Oggi, proprio per il rinnovato modo di porsi favoriscono la specificità didattica e la
di fronte ai contenuti o ai grandi grappoli tematici conseguente articolazione degli orizzonti cognitivi
di studio all’interno dei quali, sempre più curricolari ed extra curricolari. La scelta del
insistentemente, si parla - anziché di programma - percorso musicale è stata determinata, nella logica
di piani di studio, la didattica allargata alle aree della continuità orientativa del modulo,
linguistiche più che alle singole discipline offre un dall’insegnamento dell’educazione musicale,
humus di grande opportunità progettuale. E materia curricolare nella scuola media, e dalla
proprio la musica, la cultura e l’educazione possibilità di approcciare e di articolare le relative
musicale, in questi rinnovati contesti devono conoscenze negli ambiti disciplinari propri della
assolvere e svolgere la funzione di supportare e di scuola superiore. Il progetto è stato pensato,
specificare, quali privilegiati descrittori didattici, altresì, con l’ambizioso intento di rendere tutti
tutti i saperi di quelli che un tempo erano territori partecipi di un circuito di conoscenze, di culture,

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Progetti e Istituzioni

di tecniche e di opportunità atte a promuovere la • Educare all’espressività e alla complessità dei


formazione integrale della persona sia sul piano linguaggi informatici e dei sistemi formali
dell’interiorizzazione dei saperi che su quello, • Sviluppare la capacità progettuale
propriamente, umano e interpersonale. E’ prevista • Ottimizzare le strumentalità del pensare, del
una serie di concerti musicali e di lezioni/concerto sapere, del saper fare
con letture di testi letterari e proiezioni
cinematografiche che vengono a configurarsi come Obiettivi specifici
occasione di forte impatto e di significativa • Conoscere gli aspetti socio – culturali legati
condivisione delle diverse tipologie legate al alla musica jazz
linguaggio artistico in senso globale. • Favorire le specificità estetiche del linguaggio
musicale
Scuole aderenti
• Diffondere la conoscenza degli strumenti
Diverse le tipologie degli istituti aderenti sia musicali
per indirizzo degli studi (due scuole medie, un • Favorire e specificare l’azione informatica e
istituto professionale e un liceo linguistico), sia multimediale
per appartenenza territoriale (province di Ferrara
• Educare all’alfabetizzazione dei linguaggi
e Bologna).
verbali e non verbali
Liceo “ G. Cevolani “, scuola capofila del • Utilizzare codici e canali comunicativi
progetto, Cento (Fe) settoriali e globali
Istituto professionale IPSIA “F.lli Taddia”, • Conoscere le dinamiche tra contesto storico-
Cento (Fe) geografico e ambiente/genere musicale
Scuola media statale “ Il Guercino “, Cento • Favorire lo sviluppo delle conoscenze
(Fe) linguistiche specifiche (inglese, francese)
Scuola media statale “G. Mameli”, San • Riconoscere nell’estetica musicale le
Giovanni in Persicelo (Bo) coordinate socio-antropologiche

Contenuti
Finalità
In questo segmento i contenuti, ovvero gli
• Coinvolgere gli studenti nel discorso musicale argomenti, i temi da sviluppare o a cui fare
• Favorire la cooperazione interscolastica riferimento rivestono un ruolo fondante e
• Educare all’interculturalità fondamentale per la riuscita del progetto. È il
• Stimolare i processi di insegnamento e di fulcro su cui poggia tutto l’apparato progettuale
apprendimento che dà il senso della consistenza formativa,
• Sviluppare la multimedialità applicata didattica, epistemologica e i sensi dell’applicabilità
• Specificare l’azione didattica dal knowledge del discorso musicale a tutto tondo, proprio con
provider alla knowledge integration quella cognizione cui si faceva riferimento
precedentemente. Il ventaglio delle proposte
contenutistiche è evidente, così come la
Obiettivi generali potenzialità applicativa agli ambiti disciplinari.
• Educare alla varietà e alla complessità delle Tutte le discipline sono coinvolte, ragione per cui
forme espressive ogni docente ri-trova punti di aggancio con il
• Favorire gli approcci interdisciplinari e progetto. Gli argomenti seguenti sono stati
trasversali dei saperi suggeriti dal coordinatore del progetto ai singoli
• Educare alla conoscenza dei codici culturali docenti del consiglio di classe con copie
fotostatiche, videocassette, pubblicazioni e saggi di
• Favorire la fruizione globale della
riferimento. L’obiettivo era duplice: da una parte
comunicazione
creare e/o suggerire occasioni di
• Diffondere la musica come fattore educativo
approfondimento, dall’altra evitare facili luoghi
• Stimolare la capacità di organizzare comuni o una superficialità di metodo che avrebbe
autonomamente le conoscenze acquisite

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JamSession
Rivista di pedagogia e didattica della musica afroamericana

compromesso la coesione e la coerenza del


progetto.
Aree disciplinari
• Il Mississippi come metafora e simbolo degli
La valenza dell’area è più funzionale e allargata
stili del jazz
rispetto a quello di disciplina. Nell’area linguistica
• Origine del jazz rientra, oltre al concetto composito di lingua-
• Le città del jazz: New Orleans, Kansas City, lingue, anche l’insegnamento dei linguaggi non
Chicago, New York verbali presente all’interno del curricolo del liceo
• I generi musicali: blues, work songs, ballate, delle scienze sociali. Proprio quello liceale si
ragtime, dixieland, swing, be bop connota come uno degli ambiti di forte
• La geografia del territorio del sud-est degli contestualizzazione e diffusione della musica jazz
Stati Uniti nelle scuole nelle sue implicazioni multimediali,
• Dalla tratta degli schiavi all’affermazione informatiche e artistiche.
dell’identità culturale dei neri americani • Umanistica
• La musica e la rivendicazione sociale • Linguistica
• Proibizionismo, crisi americana e jazz • Informatica
• Storie di emarginazione, miseria e ribellione • Artistico – musicale
nei testi del blues
• Le schede tecniche degli strumenti musicali
del jazz: sax, tromba, pianoforte, batteria, Metodologia
contrabbasso, trombone, clarinetto, chitarra, Questa è una sezione particolarmente delicata, in
banjo, vibrafono quanto il successo o meno di un progetto non
• Ritratti d’autore: Louis Armstrong, Jelly Roll dipende soltanto da cosa, ma da come viene
Morton, Bix Beiderbecke, Benny Goodman, comunicato. Il know how se è importante
Charlie Parker, Duke Ellington, Count Basie nell’attività didattica di tutti i giorni, nella musica,
• Musica e cinema (cineforum): La leggenda del e segnatamente nel jazz, acquisisce una valenza
pianista sull’oceano, Bix, Bird, prioritaria in quanto si parla in un codice che non
• La navigazione internet: l’informatica fa parte del quotidiano mondo musicale dei
applicata alla musica (motori di ricerca, siti giovani, sempre più abituati ad ascoltare il rock, il
musicali ) metal, con la plateale complicità dei media.
• Il jazz e l’arte: locandine, manifesti, belle Attingere a strategie diverse e diversificate, a modi
epoque, stile liberty, mode e costumi multimediali, ai linguaggi sonori rappresenta il
modo nuovo, diverso dal solito, per arrivare,
Discipline e/o aree disciplinari appunto, a parlare di musica afro americana agli
La distinzione, anche se superata dalla nuova studenti.
nomenclatura della riforma, è comunque efficace • Lezioni frontali
e conferisce maggiore chiarezza di sistema per chi
• Lavori di gruppo
intende approfondire il discorso delle relazioni tra
• Laboratorio
musica e discipline di studio.
• Project work
Discipline • Materiali audiovisivi
• Italiano • Riviste di settore, magazine
• Educazione musicale • Cineforum
• Informatica • Condotte di ascolto
• Storia • Lucidi
• Geografia • Computer e internet
• Lingua inglese • Role playing
• Lingua francese • Apertura di un forum ( link, newsletters,
pagina web, faq)
• Disegno
• Siti internet
• Storia dell’arte

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Progetti e Istituzioni

• Work shop afroamericana riferimenti di assoluto spessore


storico, sociologico e culturale. Sempre
nell’ambito delle 52 ore, l’insegnante di inglese
Destinatari può ugualmente alfabetizzare o consolidare le
Le classi terze delle scuole medie e le classi prime conoscenze linguistiche cono la traduzione di testi
degli istituti superiori. Il progetto ha coinvolto 4 di canzoni blues, di pagine di civiltà americana
scuole, 10 classi, 219 studenti. raggiungendo il duplice obiettivo della
traduzione/comprensione del testo e quello
Risorse umane dell’approfondimento tematico nel progetto
Fondamentale il ruolo assunto dagli esperti musica. Il sapere informatico, attraverso la
esterni. È un’affermazione apodittica, ma occorre navigazione internet, i siti web sul jazz assolve
sottolinearne la pertinenza, in quanto l’esperto è all’acquisizione delle conoscenze legate al proprio
colui che conosce gli argomenti e crea ambito disciplinare in un contesto musicale. E così
opportunità di approfondimenti tematici. Un’altra facendo per tutte le altre discipline e/o aree
rilevante funzione è quella di rapportarsi con i disciplinari: Insomma, non si vuole rinunciare al
docenti che partecipano al progetto nell’ottica del sapere proprio di una disciplina, ma veicolare le
lavoro di equipe che consente la realizzazione di conoscenze specifiche o i saperi minimi attraverso
un’efficace ricaduta didattica del progetto il veicolo della musica afroamericana.
musicale. 66 ore per ogni istituto secondo la seguente
• Docenti interni scuola media e scuola scansione:
superiore • 8 ore di lezione, per ogni classe partecipante,
• Esperti esterni di settore, musicologi, tenute dal docente coordinatore del progetto
giornalisti, docenti universitari, concertisti • 52 ore distribuite tra i vari ambiti disciplinari
(materie scolastiche)
Tempi di realizzazione • 6 ore di concerti
Le attività si sono svolte al mattino e al pomeriggio
tenendo conto dei carichi di lavoro e della Locali
disponibilità dei docenti coinvolti. Aule scolastiche delle singole scuole, laboratorio
di informatica, sala multimediale, sala polivalente
• Da ottobre 2001 a maggio 2002 del centro congressi in cui si sono svolti i concerti.
• Orario curricolare e/o extra curricolare
Musica dal vivo
Monte ore La musica dal vivo, suonata, interpretata e spiegata
I docenti delle classi aderenti al progetto hanno agli studenti ha un forte impatto emotivo, artistico
organizzato liberamente il monte ore a e sonoro. La formula della lezione-concerto nel
disposizione nel senso che ogni consiglio di classe corso della quale i musicisti spiegano e
ha distribuito le 54 ore di lavoro a seconda dei vari contestualizzano ciò che suonano, ha finalizzato le
ambiti disciplinari e della disponibilità dei docenti conoscenze in un senso strettamente musicale
coinvolti. È un passaggio delicatissimo quello del consentendo, anche, un’interazione diretta ed
coinvolgimento dei docenti. Il rischio che si corre efficace tra studenti ed artisti per cui la musica è
è di interferire nei tempi della programmazione stata vissuta, veramente, in una dimensione di
curricolare creando rallentamenti o eventuali ascolto attivo e consapevole. Nei due concerti
dispersioni didattiche. In realtà, è una condizione sono stati sviluppati i periodi storici dalle origini
facilmente controllabile e arginabile dato che i agli anni Quaranta. La lettura dei testi letterari è
contenuti del progetto sono perfettamente stato un esperimento di notevole successo perché
pertinenti con quelli curricolari. Un esempio su si è realizzata quella magnifica fusione di ambiti
tutti: quale programmazione di antologia artistici(letteratura, musica, poesia) che ha dato
(italiano), in un biennio superiore, non affronta il l’idea di sinergia e sintonia tra parola e musica,
problema del razzismo, dell’interculturalità o concetto e suono, raffigurazione e sonorità.
dell’integrazione? Pleonastico, quindi, sottolineare
che questi temi trovano nella musica
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JamSession
Rivista di pedagogia e didattica della musica afroamericana

Partecipazione a tre concerti:


1. Quartetto jazz (all’inizio del progetto) 3. Quintetto jazz (alla fine del progetto).
2. Letture di testi letterari, con voce narrante
e musica (periodo intermedio)

E.M.

Il laboratorio della didattica


La definizione di
musica afroamericana.
Primo anno di corso ai
Conservatori
di Stefano Zenni

I
Louis Moreau Gottschalk

conservatori stanno aprendo numerosi doversi inserire in circostanze scarsamente


corsi triennali e biennali di jazz. Molti coordinate e con la necessità di offrire delle
di questi comprendono una materia informazioni di base sulla musica afroamericana,
variamente denominata Storia del jazz, Storia della indipendentemente dal tipo di corso biennale o
musica afroamericana e affini. La progettazione di triennale.
questi corsi è affidata a un coordinatore – di Queste informazioni di base sono state
regola un docente interno al conservatorio – che organizzate secondo un programma che offre una
raramente discute l’architettura dell’intero panoramica approfondita su questioni di natura,
progetto con gli altri docenti. Un altro effetto storia e linguaggio comuni a tutte le musiche
perverso della attuale riforma, che richiederebbe afroamericane, in modo da consentire negli anni
altre considerazioni. Chi scrive si trova così a

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Il Laboratorio della didattica

successivi di approfondire questioni più specifiche 1. Oralità e scrittura nelle culture


relative alle forme di diversi repertori. del mondo.
Le lezioni sono arricchite da bibliografia e Sono descritte le caratteristiche
discografia, ascolti musicali, proiezioni di lucidi, delle forme comunicative derivate
esempi alla lavagna; agli studenti sono fornite dall’oralità primaria, incluse le
dispense con materiali di supporto di difficile questioni relative a rito,
reperibilità e cd antologici con la musica ascoltata performance, formule, processi di
in classe. memorizzazione, strutture formali,
Le grandi aree tematiche di base sono le illustrate con esempi tratti dalla
seguenti: poesia epica. In modo simile sono
spiegati i tratti distintivi della
A. LA NATURA DELLE MUSICHE AFROAMERICANE comunicazione scritta, con
1. Le definizioni di musica riferimento alla struttura del
afroamericana. romanzo moderno.
Sono proposte e discusse due 2. Oralità e scrittura in ambito
definizioni di musica musicale.
afroamericana, una facente capo Le questioni trattate nel punto 1.
alla scuola “antropologico- sono traslate in ambito musicale,
culturale” di Eileen Southern e con esempi che spaziano dalla
Samuel Floyd, l’altra di carattere tradizione classica europea alle
stilistico legata alle specificità del musiche etniche. Ci si riferisce
linguaggio. anche alla distinzione tra scrittura
2. Le origini dell’umanità. Origini prescrittiva e descrittiva.
della musica. Stili espressivi 3. Composizione e improvvisazione
africani e asiatici. nelle musiche afroamericane.
E’ illustrata la teoria di Marcello Come forme e processi musicali
Piras sugli stili espressivi - africano sono modellati dal medium orale
e asiatico - della musicalità umana o scritto. Si approfondiscono la
arcaica nel quadro della diffusione peculiarità del jazz e il fenomeno
di homo sapiens sapiens e della dello swing nel quadro della
mappatura di stili musicali e teoria della musica audiotattile di
coreutici popolari. E’ proposta Vincenzo Caporaletti. Si toccano
una definizione più profonda, questioni di prassi esecutiva delle
ampia e completa di “musicalità musiche afroamericane.
afroamericana”. 4. Oralità secondaria dei supporti
3. Musica e cervello: la teoria sonori.
dell’evoluzione stratificata e la Sono affrontate le problematiche
musicalità. relative ai supporti sonori
Sono illustrate le ultime analogici e digitali e all’influenza
acquisizioni in tema di esercitata sulle forme musicali.
neuroscienze e musica e discussa
la funzione evolutiva della musica. C. IL RITMO
Seguendo le indicazioni delle 1. La natura del ritmo africano.
ricerche di Marcello Piras, è Dopo l’analisi delle forme
delineata in sintesi la teoria di ritmiche basilari e decisivi
Renato Balbi sull’evoluzione chiarimenti terminologici (ritmo,
stratificata del cervello e mostrata metro, pulsazione, poliritmo,
la connessione con aspetti basilari sincope, battuta, commetrico,
dello stile espressivo africano. contrametrico), sono descritte le
caratteristiche essenziali delle
B. ORALITÀ E SCRITTURA forme ritmiche africane: rapporto

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JamSession
Rivista di pedagogia e didattica della musica afroamericana

binario/ternario, contrametricità, George Kubler applicata a varie epoche del


periodicità, incastri, variazioni, jazz, tra cui gli anni Settanta.
ritmi asimmetrici regolari e
irregolari, con esempi da vari Queste tematiche sono affrontate all’inizio
repertori afroamericani e europei. sia del triennio sia del biennio. Poiché si
Sono studiate le corrispondenze basano su ricerche recenti e spesso
con i ritmi afroamericani. E’ innovative, si ritiene inutile distinguere tra
approfondito il caso del i due livelli: infatti in genere gli studenti
secondary rag. necessitano della stessa formazione di base
2. Storia di un ritmo su argomenti generali trattati ad un alto
afroamericano: il ritmo puntato. grado di approfondimento. Sulla base del
Per esemplificare i complessi programma del primo anno, essi poi sono
intrecci migratori e trasformativi, in grado di affrontare con maggiore
si prende il cosiddetto ritmo di consapevolezza le tematiche degli anni
“habanera” e se ne traccia la lunga successivi, centrate principalmente sul
e articolata vicenda dai ritmi jazz.
yoruba alla country dance
rinascimentale attraverso le
contredanses haitiane, la musica
classica cubana, Gottschalk, Bizet, S.Z.
Cervantes e poi il ring shout,
ragtime, jazz, rhythm’n’blues,
muovendosi poi verso il Brasile di
Nazareth e la milonga argentina,
fino a Piazzolla e alla canzone
italiana, seguendo le
trasformazioni nel corso dei secoli
attraverso tre continenti e
repertori diversi.
3. Livelli metrici e modulazioni
temporali.
Sulla scorta degli studi di
Caporaletti, sono dispiegate e
esemplificate tutte le forme di
modulazione temporale e di
stratificazione metrica nel
jazz.

D. QUESTIONI DI STORIA
1. Arte e progresso.
E’ affrontato il falso problema del
progresso nell’arte facendo riferimento
agli studi di Ernest Gombrich traslati
nell’ambito della
musica classica europea e del jazz.
2. Modelli di narrazione di storia
dell’arte.
Sono illustrati i problemi della
narrazione storica diacronica e sincronica,
rifacendosi alla posizione di

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Esperienze sul campo

A lezione da Bill Evans


di Elio Salvioli

B
Bill Evans

ill Evans… Lo conobbi personalmente ai Ventisette anni, i diplomi in pianoforte e


primi di dicembre del 1967, quando composizione, tanto entusiasmo e una malcelata
iniziai a seguire le sue lezioni private con consapevolezza delle mie reali e potenziali
regolare cadenza settimanale. possibilità… quanto mi sbagliavo! Il trovarmi di
Tanto impiegava, infatti, la nave da crociera, fronte ad un artista la cui personalità,
sulla quale ero imbarcato, a compiere il tragitto apparentemente semplice in realtà molto
verso St. Thomas, Nassau, Portorico per tornare complessa, emergeva/straripava in quel piccolo
poi a New York ogni lunedì. monolocale sulla 48° strada (quasi interamente
Rivivere oggi con la memoria quello che fu occupato dal pianoforte a coda) in ogni istante e
per me, giovane pianista da sempre amante del senza soluzione di continuità, mi dava una strana
jazz, l’evento (forse l’unico, certamente il più sensazione che oggi definirei di “felice
importante) che ha completamente cambiato la impotenza”.
mia personalità di musicista e il mio essere Avevo l’opportunità, assolutamente unica, di
“uomo” di musica, è motivo di grande orgoglio assorbire come per osmosi ogni suo gesto, ogni
anche se velato da una sensazione di grande piccola espressione del volto, ogni frase iniziata e
rimpianto: il rimpianto di aver vissuto, come un lasciata “eloquentemente” sospesa, più
sogno meraviglioso ma troppo breve, piccoli chiarificatrice ed esauriente di una lunga, noiosa
scorci di vita in comune con una persona di spiegazione, culminante infine nell’esempio
immenso valore la cui vita è stata, essa stessa, pratico al piano che da solo valeva l’intero
troppo breve anche per tutti coloro che di capitolo di un ponderoso trattato.
quell’artista ne avevano decretato il mito.

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JamSession
Rivista di pedagogia e didattica della musica afroamericana

Bill Evans… Tutti riconosciamo in lui il genio composta (II –V-I) che, in quanto moto “naturale”,
della musica jazz, ma pochi conoscevano l’uomo, non avrebbe alcuna alternativa a sè stessa. In
con le sue certezze ma anche con le sue ansie, i pochi minuti ho la netta percezione di aver
suoi timori, le sue frustrazioni. Quali erano, impiegato anni di studio per conseguire il diploma
dunque, le luci e le ombre di una personalità in composizione e di essere arrivato alla tragica
tanto complessa, sotto certi aspetti non ancora conclusione della consapevolezza di quanto poco
completamente svelata, eppure tanto affascinante? in realtà conoscessi la musica (salvo che per
Tenterò di descriverne i tratti salienti per quanto l’aspetto teorico classico).
mi sarà consentito dal ricordo di tanti brevi Il “capire” la musica, infatti, trascende ogni
frammenti di contatti settimanali, piccoli tasselli di aspetto meramente tecnico, sebbene importante,
un mosaico purtroppo incompleto, ma che ma avvicina di più alla parte creativa dell’arte, alla
assumono oggi, almeno per me, una valenza unica comprensione dell’amalgama dei suoni:
e straordinaria. l’importanza e l’influenza assoluta che la fisica,
Il mio primo incontro col grande artista cioè la natura stessa dei suoni, ha sui suoni
avviene a New York, appunto, in un piccolo medesimi e sulla loro compatibilità (anche a limiti
monolocale della 48° strada. Al mio imbarazzato estremi) nell’ambito del sistema tonale. E quale
entusiasmo, all’emozione di trovarmi di fronte ad forma di espressione più del jazz può aiutarci a
un mito che avevo sempre seguito alla radio o soddisfare questa esigenza?
ascoltato nei dischi, a questo mio stato d’animo di Nei mesi che seguirono, quell’uomo
comprensibile agitazione si contrappone subito un straordinario mi aprì orizzonti per me inesplorati,
Bill Evans dalla calma disarmante, serafica: i mi trasformò (nei limiti del mio potere di
convenevoli del primo approccio ridotti al apprendimento) in un musicista che ora riusciva a
minimo, direi inesistenti, nessuna domanda sulle pensare, a ragionare, a creare in un linguaggio
mie passate esperienze musicali, sui miei studi, su personale, ad esprimere finalmente un proprio
ciò che volevo apprendere o approfondire. Nulla stile. Mi diede, in definitiva, una parte di sè stesso,
di tutto questo, nessuna cordialità di facciata, non senza riserve e con una generosità che ha
un sorriso. dell’incredibile. Non parole ma esempi, tanti
Eppure non mi sento deluso né, tanto meno, semplici straordinari esempi, e poi eloquenti
offeso da questo comportamento diverso dalle mie espressioni del volto, ammiccamenti, iterazioni
aspettative. Credo, al contrario, di capire il enfatiche dell’esempio per meglio sottolineare
personaggio: essenzialmente schivo, che si pone l’accordo, lo stilema, la cadenza.
verso gli altri in modo naturale, diretto, senza i Un lavoro fine, svolto in maniera razionale,
contorni o le ipocrisie di maniera cui noi, bene metodica, esaustiva, con i vari argomenti che, con
integrati in questa società, siamo avvezzi. Non il loro susseguirsi settimana dopo settimana,
avrei mai creduto potesse esistere un tale esempio restavano comunque uno in relazione all’altro,
di anticonformismo e che, in definitiva, mi mai nessuno avulso dal contesto in trattazione,
riuscisse così facile e gradevole accettare. come una lunga catena le cui maglie erano
Mi dice di sedermi al piano e suonare ognuna parte integrante e sostanziale del tutto. E
qualcosa. Io suono Laura, o meglio cerco di lentamente, ma inesorabilmente la mia mente
abbozzare la ballad tentando inutilmente di recepiva, memorizzava e cresceva. Il tutto
fermare il tremore che mi ha preso le mani. Lui integrato da una aggiuntiva lezione di umiltà e di
ascolta, inespressivo, poi fa cenno di spostarmi, si umanità che ritengo, ancora oggi, unica ed
siede al piano e suona Laura armonizzandola in irripetibile. Un giorno in cui mi lamentavo di non
modo differente. Non la termina, si sofferma sul riuscire ad eseguire fluidamente un sistema
tema, ripetendolo tre volte. Mi risuona lentamente standard, da quelli usati da tutti i jazzisti nelle fasi
gli accordi e, senza proferire parola, mi fa capire la di collegamento, di sutura all’interno
logica giustificativa delle armonie sostituite. Con il dell’esposizione tematica, Bill mi disse: «E’
cuore che batte all’impazzata mi rendo conto di successo spesso anche a me e ho sempre reagito al
aver appena appreso una regola che mi consente problema ripetendo a me stesso che sarebbe
di collegare, in un modo assolutamente non comunque arrivato il giorno in cui quella difficoltà
previsto dall’armonia classica, la cadenza sarebbe stata superata». Ma l’episodio che ricordo

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Esperienze sul campo

con un’emozione mai sopita dai tanti anni ormai rabbia impotente per aver assistito, seppure al
trascorsi è il seguente. margine, alla beatificazione e alla dannazione di
Il grande Bill mi chiese un giorno se un mito.
conoscessi Waltz for Debby e, alla mia risposta Un’ultima nota di cronaca: il compenso orario
negativa, mi fece omaggio di un fascicolo di sue da me pagato per un’ora (abbondante) di lezione
musiche contenente anche quella composizione ammontava a 15 dollari dell’epoca, meno di 5
affinché la potessi preparare per la lezione euro odierni.
successiva. La settimana seguente eseguii Waltz Bill Evans… Genio per antonomasia, unico ed
for Debby in modo desueto rispetto all’aspettativa inconfondibile, irripetibile e indimenticabile,
jazzistica: la suonai in stile romantico, fatto di rimarrai nel cuore di tutti coloro che hanno
rallentamenti ed accelerazioni e con alcune apprezzato ed amato la tua arte. Nel mio hai un
armonie modificate. Al termine dell’esecuzione posto particolare, intimo e pieno di gratitudine,
Bill mi chiese perchè mai l’avessi suonata così. per essere esistito.
Risposi che per me quella melodia era talmente
dolce e raffinata che l’eseguirla in un altro modo
mi sarebbe sembrato irriverente e riduttivo. E.S.
Aggiunsi anche, non senza una certa dose di
preoccupazione, che ero molto dispiaciuto se
avevo in qualche modo offeso la sua dignità di
compositore. Per la prima (e forse unica) volta il
grande artista abbozzò un mezzo sorriso e mi
disse: «La tua interpretazione mi è piaciuta molto,
l’ho trovata suggestiva ed originale, ma ho
soprattutto ho apprezzato il tuo coraggio nel
mantenere la tua personalità, il tuo stile e le tue
convinzioni, senza condizionamenti né timori
riverenziali di sorta». Questo era Bill Evans,
l’uomo che certamente valeva almeno quanto
l’artista. Per la cronaca, ancora oggi mi piace
suonare Waltz for Debby nella stessa identica,
rispettosa maniera, come si addice ad un ostinato,
ma sincero e inguaribile romantico!
Bill Evans… Sono fortemente convinto che
non era completamente conscio della sua NOTA
grandezza ed il suo comportamento nel sociale
Elio Salvioli incontra Bill Evans nel modo più
conferma questa mia tesi. Nè si comprende semplice che si possa immaginare. La nave da
perchè, anch’egli come tanti altri, cercasse un crociera su cui suonava Salvioli, dopo aver
aiuto, un’ulteriore spinta emotiva, una carica vitale compiuto il solito viaggio nel mar dei Caraibi,
suppletiva, idee nuove, nell’inferno della droga. ogni sabato attraccava a New York.. In una di
queste pause, Salvioli entrò in un megastore di
Non ne aveva assolutamente bisogno! strumenti musicali e dopo aver strimpellato sui
Bill Evans… Lo rividi per l’ultima volta a pianoforti e aver scartabellato qualche disco,
Milano nel 73, di passaggio per una tournée chiese al commesso chi potesse dargli lezioni di
europea, sempre più schivo e chiuso in se stesso. pianoforte jazz. La risposta fu immediata: Bill
Quando mi avvicinai per salutarlo con il calore e Evans. Salvioli pensò si trattasse di uno di quei
magnifici casi di omonimia, ma la replica fu
l’ammirata deferenza di sempre, mi sembrò di immediata: Bill Evans, proprio quel Bill Evans.
leggere nei suoi occhi la tristezza infinita di chi è Detto, fatto. Ogni sabato, per sei mesi, Salvioli
pienamente consapevole di essere ormai l’ombra bussava alla porta del grande pianista.
di se stesso, di chi deve dipendere ormai
completamente da una dose per portare a termine
il proprio spettacolo. Mi si strinse il cuore e
ancora oggi, come allora, provo una sensazione di

15
Manualistica
L’Arrangiatore completo.
Breve rassegna della
manualistica di
arrangiamento per
orchestra jazz
di Corrado Guarino

A Chieti in Jazz, il seminario organizzato dalla SIdMA, i compositori e arrangiatori verificano i propri lavori
con un’orchestra residente, che poi li suona in concerto. Nella foto di Barbara Tucci, Roberto Spadoni
dirige la SIdMA Jazz Orchestra durante le prove di un pezzo dell’allievo Duccio Bertini (a destra).

Q uali testi ha a disposizione in Italia un


allievo che voglia intraprendere lo
studio dell’arrangiamento
orchestra jazz?
La prima risposta a questa
per
tecniche improvvisative. Bisogna anche dire che non
è del tutto chiara la materia di cui dovrebbe trattare
un tale metodo: il termine arrangiamento, in una
accezione molto generale, si riferisce a un’opera
musicale che utilizza materiale preesistente; nella
pratica però può indicare procedimenti che, se pure
domanda è che, a mia conoscenza, un vero
hanno come presupposto alcune comuni tecniche
metodo di arrangiamento non esiste. Ovvero:
di base, si differenziano alquanto nell’approccio al
non esiste un testo che affronti l’argomento in
modo esauriente e che sia strutturato in “lezioni” materiale di partenza e nelle scelte stilistiche.
Qualche esempio: dare veste orchestrale a un brano
graduali, con relativi esempi ed esercizi, come ne
per l’industria della canzone, arrangiare un brano di
esistono invece per la teoria, l’armonia o le
musica classica per una banda, elaborare un tema

16
Manualistica

per un’orchestra jazz che preveda solisti gradualità. Decisamente orientato al jazz, espone
improvvisatori: sono evidentemente attività uno dopo l’altro i principali problemi della scrittura
musicali che implicano per buona parte per big band, proponendo le soluzioni tecniche più
competenze differenti. in uso ma anche quelle meno ovvie, cercando di
coprire un arco stilistico che va più o meno dal
I manuali attualmente in commercio
periodo swing a Gil Evans. I capitoli centrali, che
rispecchiano questa ambiguità e sono
espongono la grande varietà di combinazioni
naturalmente condizionati dalle esperienze
possibili nell’uso delle due sezioni, ottoni e sax,
professionali dei rispettivi autori. Ciò che in
sono veramente ben fatti: ne consiglio a tutti lo
genere si può trovare negli scaffali dei negozi
studio approfondito. Utile, ancorché un po’
specializzati si può dividere a occhio e croce in
sbrigativo, anche il capitolo dedicato al background
tre categorie:
per un solista. Il volume è inoltre corredato da un
a. I manuali orientati cd che contiene la realizzazione di quasi tutti gli
prevalentemente ai problemi della esempi citati nel testo.
strumentazione.
Difetti: 1) E’ pressoché assente un’analisi della
b. Quelli che propongono voicings scrittura per la sezione ritmica e delle possibili
e impasti orchestrali, grooves ritmici interazioni di essa con le sezioni di fiati. 2)
ecc., cioè prevalentemente formule L’esistenza di strumenti diversi dai tradizionali sax-
sperimentate che servano da esempio, trombe-tromboni non è granché considerata: di
in genere nello stile “musica d’uso”. sfuggita si accenna a flauti e clarinetti; corni e tuba
c. Quelli di orientamento più (piuttosto importanti se si vuole citare Gil Evans)
jazzistico, che in genere insistono sui sono praticamente assenti, come pure gli archi. 3) Il
voicings e tengono conto in qualche problema della forma è trattato poco e in modo
modo del problema scrittura- piuttosto convenzionale.
improvvisazione. Tutto sommato un ottimo sussidio, con
Avendo come obiettivo la big band jazz, è l’avvertenza che è dedicato al livello medio-alto
chiaro che un bravo arrangiatore deve degli studi; dà infatti per scontata la conoscenza
raggiungere un alto livello di competenza in tutti oltre che dell’armonia anche dei voicings jazzistici,
e tre questi ambiti (oltre che ovviamente una della tecnica dei block chords e delle caratteristiche
solida preparazione armonico-compositiva di individuali degli strumenti, argomenti riassunti in
base). Sarà quindi costretto a consultare non un modo un po’ troppo schematico in un capitolo
unico manuale ma testi differenti, che potranno introduttivo intitolato “Basic Information”. Questa
completarsi a vicenda. scelta rende difficile l’approccio per l’allievo
“medio” (specie se non è un pianista), che dovrà
Non sono in grado di dare un quadro prima completare la sua preparazione di base su
completo dei sussidi esistenti attualmente in altri testi.
commercio; farò quindi una breve presentazione
di quattro testi che, tra quelli che mi sono
capitati per le mani, ritengo siano i meglio 2. Utile a questo proposito può essere
organizzati e nell’insieme forniscano risposte alla il volumetto di Giancarlo Gazzani, Workbook
maggior parte dei problemi cui un allievo in – composizione e arrangiamento per jazz
genere si trova di fronte. orchestra.
A prima vista potrebbe sembrare un doppione
1. Dick Lowell & Ken Pullig, più sintetico del testo di Lowell e Pullig; ne
Arranging for Large Jazz Ensemble. consiglio invece lo studio, almeno per due motivi.
Innanzitutto è scritto in italiano e questo per
Testo di recente pubblicazione (2003), edito qualcuno può essere un vantaggio non da poco.
a cura del celebre Berklee College of Music di Inoltre, sebbene gli argomenti trattati siano più o
Boston. Si tratta di un vero manuale concepito meno gli stessi, il testo di Gazzani, a differenza di
con un lodevole sforzo di completezza e quello della Berklee, dedica molto più spazio alle
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JamSession
Rivista di pedagogia e didattica della musica afroamericana

conoscenze di base: uso delle “tensions”, USA e negli ultimi decenni impostosi anche in
voicings di ogni specie, tecnica dei block chords Europa). Tutti i problemi sono spiegati con parole
e altre nozioni fondamentali sono gli argomenti concise e chiare, in uno stile colloquiale, qua e là
trattati per circa due terzi dell’intero testo. autobiografico, che forse è un po’ carente quanto a
metodo, ma rende la lettura più che gradevole.
Difetti: è un opera concepita più come una
Quasi tutti gli esempi sono registrati nel cd accluso.
sintesi veloce che come un vero manuale, consta
di sole 62 pagine e non ha pretese di Difetti: 1) Nonostante nella trattazione il
completezza. In effetti chi nel proprio studio si linguaggio jazzistico sia predominante, non c’è
affidasse solo a questo sussidio rimarrebbe con alcun accenno al problema scrittura-
le idee poco chiare su una quantità di argomenti improvvisazione. 2) Anche qui la questione della
importanti, per fare qualche esempio: le varie forma è piuttosto trascurata, al di là di qualche
textures orchestrali, il gioco delle sezioni, ecc. sparpagliato e convenzionale suggerimento nel
capitolo IX (“Scrivere un arrangiamento”). 3) La
A tutt’oggi rimane comunque, che io sappia,
traduzione non sempre è scorrevole e a volte non
l’unico tentativo del genere fatto da un autore
del tutto corretta.
italiano.

3. Sammy Nestico, 4. Rayburn Wright, Inside The


L’arrangiatore completo. Score,

Si tratta della traduzione italiana di uno fra i Questo libro non è un manuale ma una raccolta
migliori manuali scritti da celebri arrangiatori di partiture per big band accuratamente
americani. Forse l’aggettivo “completo” è un analizzate. Si tratta di un complemento a mio
tantino esagerato ma è probabilmente il testo parere importantissimo ai testi sopra considerati.
che contiene la massima quantità di informazioni Sono riportate integralmente otto partiture di
utili concentrate in un solo volume tra quelli arrangiatori celebri: due di Sammy Nestico, tre di
attualmente disponibili. Diciamo subito che Thad Jones e tre di Bob Brookmeyer. Per ogni
manca il riferimento a una serie problemi che brano c’è un’introduzione che ne analizza alcuni
costituiscono almeno la metà del lavoro di un aspetti essenziali (forma, voicings, armonia, ecc.),
arrangiatore: l’autore non tratta se non seguita da un analisi accurata fatta direttamente
assolutamente di sfuggita le questioni di sulla partitura, di cui molti passi sono riportati in
carattere armonico-compositivo, voicings, riduzione pianistica. E’ accluso un cd con la
scrittura a blocchi, ecc. Per contro analizza realizzazione dei brani da parte di una big band
approfonditamente e con dovizia di esempi i universitaria americana.
problemi della strumentazione e delle varie
Su questo libro, con allegato lp in vinile, ho
textures orchestrali. Le caratteristiche e le
personalmente imparato parecchio, in un’epoca in
possibilità espressive degli strumenti sono
cui non era facile procurarsi altro materiale. Si tratta
sviscerate in una quantità di combinazioni
di un sussidio efficacissimo per uno studio che
possibili, che comprendono tutte le famiglie
voglia andare oltre l’esercizio scolastico.
strumentali, inclusi archi, percussioni latine,
arpa, fisarmonica e strumenti elettronici. Per la mia esperienza, l’insieme di questi
quattro testi può chiarire quasi tutti i problemi
Nei numerosissimi esempi, tratti credo tutti
connessi alla scrittura per orchestra jazz; per un
dalla sterminata e variegata produzione
allievo dotato di un minimo di talento forse anche
dell’autore, il riferimento stilistico prevalente è
senza la guida costante di un insegnante. Esistono
la big band mainstream, ma non mancano
poi, per chi volesse andare avanti e approfondire
esempi scritti per gli organici tipici della musica
stili particolari, vari studi analitici su arrangiamenti
“commerciale” (in particolare nell’uso degli
storici. Ne cito due di recente pubblicazione: Fred
archi), per combos di varia composizione, per le Sturm, Changes over Time: The Evolution Of
voci sia soliste che in sezione, e c’è perfino un Jazz Arranging, studio comparato di quattro brani
capitolo dedicato alla simphonyc band arrangiati da autori diversi, da Jelly-Roll Morton a
(l’organico della banda “da concerto”, nato negli

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Manualistica

Bob Brookmayer; Steve Lajoie, Gil Evans &


Miles Davis, analisi delle opere nate dalla
collaborazione dei due grandi del jazz. Inoltre di
grande aiuto possono essere le analisi contenute
nei quattro volumi di Gunther Schuller, Il Jazz,
“Il periodo classico” e “L’era dello Swing”,
per i capitoli dedicati alle orchestre.

Come sa qualunque musicista, i libri sono Testi citati:


utili ma il mestiere si impara specialmente con la - D. Lowell & K. Pullig, Arranging
pratica e con l’ascolto dei grandi maestri. Questo for Large Jazz Ensemble - Berklee Methods,
vale anche per la composizione e Hal Leonard 2003
l’arrangiamento. Ogni studio in questo campo - Giancarlo Gazzani, Workbook –
sarà quindi veramente produttivo solo se composizione e arrangiamento per jazz
orchestra, Polyhymnia – Rugginenti, Milano
comprenderà: 1995
- L’ascolto dei dischi delle big - Sammy Nestico, L’arrangiatore
band storiche e possibilmente l’analisi completo, Piccolo Conservatorio, Milano
delle relative partiture. Qualche anno fa 1998
ne circolavano pochissime, oggi la - Rayburn Wright, Inside the score,
situazione è notevolmente migliorata; Kendor Music, Delevan (NY) 1982
consiglio in particolare le partiture - Fred Sturm, Changes Over Time:
originali di Duke Ellington pubblicate the Evolution Of Jazz Arranging, Advance
recentemente a cura dell’istituto “Jazz At Music 1995
Lincoln Center” diretto da Wynton - Steve Lajoie, Gil Evans & Miles
Marsalis. Davis – 1957-1962 Historic Collaborations,
Advance Music 2003
- La possibilità di ascoltare ciò
- Gunther Schuller (a cura di M.
che si scrive, suonato da un’orchestra Piras), Il jazz. Il periodo classico – Le
“vera”, anche se non professionale. origini (Oliver, Morton, Armstrong), Edt,
Scrivere e avere il riscontro immediato Torino
di cosa funziona e cosa deve essere - Gunther Schuller (a cura di M.
modificato è una scuola infinitamente Piras), Il jazz. Il periodo classico – Gli anni
più efficace e veloce di qualunque Venti (Bix, Bessie Smith, Henderson,
esercizio a tavolino (a proposito, attenti Ellington) Edt, Torino
ai sequencer elettronici: sono utili ma - Gunther Schuller (a cura di M.
spesso ingannevoli, specie nelle fasi Piras), Il jazz. L’era dello Swing – I grandi
iniziali dello studio). maestri (Goodman, Ellington, Armstrong),
Edt, Torino
- Gunther Schuller (a cura di M.
Piras), Il jazz. L’era dello Swing – Le grandi
orchestre nere (Lunceford, Basie, Hines,
C.G. Hampton), Edt, Torino

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