Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Q
Il Pontefice ai responsabili della pastorale carceraria
quattro pagine
Non può esserci una pena APPROFONDIMENTI D I C U LT U R A , S O C I E T À , S C I E N Z E E A R T E
senza un orizzonte
«Non c’è una pena umana senza orizzonte: nessu- Da qui la denuncia di quelle «decisioni legali- giustizia presente nella società» rinchiudendo
no può cambiare vita se non vede un orizzonte». ste e disumane, giustificate da una presunta ricer- «nell’oblio i trasgressori» piuttosto «che offrire
Ha scelto di parlare in spagnolo, la sua lingua ca del bene e della sicurezza», da parte di chi pari opportunità... a tutti i cittadini».
madre, Papa Francesco per rivolgersi venerdì mat- «cerca nell’isolamento e nella detenzione... la so- Inoltre, ha proseguito Francesco nella sua disa-
tina 8 novembre ai partecipanti all’incontro inter- luzione ultima ai problemi». Infatti, ha chiarito mina, le carceri spesso «falliscono nell’obiettivo
nazionale dei responsabili della pastorale carcera- Francesco, in tal modo «si giustifica il fatto che si del reinserimento» sia «perché non dispongono
ria, promosso dal Dicastero per il servizio dello destinino grandi quantità di risorse pubbliche a di risorse sufficienti», sia «per il frequente sovrap-
sviluppo umano integrale. Ricevendoli in Vatica- reprimere i trasgressori invece di ricercare vera- popolamento». Altro problema affrontato dal Pa-
pa è quello dello «stigma sociale» per cui troppe
no il Pontefice ha arricchito il testo preparato con mente la promozione di uno sviluppo integrale
«volte, uscita dal carcere la persona si deve con-
numerose aggiunte personali, sottolineando come delle persone» atto a ridurre «le circostanze che
frontare con un mondo che... non la riconosce de-
la situazione delle carceri continui «a essere un ri- favoriscono» le «azioni illecite». Insomma, secon- gna di fiducia, giungendo persino a escluderla
flesso della nostra realtà sociale e una conseguen- do il Papa, «è più facile reprimere che educare» dalla possibilità di lavorare». Invece il cristiano
za del nostro egoismo e indifferenza». ed «è anche più comodo»: serve a «negare l’in- dovrebbe domandarsi — è stato il suggerimento di
Francesco —: «Se questi fratelli e sorelle hanno
già scontato la pena per il male commesso, per-
ché si pone sulle loro spalle un nuovo castigo so- Trenta anni fa la caduta del muro di Berlino
ciale con il rifiuto e l’indifferenza?». Del resto
«questa avversione» può «esporli a ricadere negli
stessi errori».
Ecc0 allora la proposta da parte del Papa di
Anatomia di un crollo
due immagini per aiutare nella riflessione sul te-
ma. Nella prima si è riferito al fatto che «non si
può parlare di un regolamento del debito con la di GIOVANNI BATTISTA RE da avventura della seconda guerra
società in un carcere senza finestre», mentre «tan- mondiale stremata e lacerata da
te volte siamo abituati ad accecare gli sguardi dei mprevedibilmente trent’anni fa orrori e gigantesche distruzioni. In
nostri reclusi». Per questo occorrerebbe che «le
carceri, abbiano sempre finestra e orizzonte; persi-
no un ergastolo, — ha commentato Francesco —
I crollava il muro di Berlino
(eretto nel 1961); con esso cad-
de un sistema politico, che nel no-
seguito agli Accordi di Yalta, ri-
sultava divisa in due blocchi con-
trapposti politicamente e ideologi-
che per me è discutibile, persino un ergastolo do- me di Marx e di Lenin, era diven- camente. Questa spaccatura
vrebbe avere un orizzonte». tato una super-potenza mondiale, dell’Europa significò di fatto an-
La seconda immagine viene dall’esperienza di che con un regime poliziesco viola- che una divisione del mondo in
arcivescovo a Buenos Aires, quando nella zona di va la dignità e la libertà dei cittadi- due blocchi, l’uno contro l’altro
Villa Devoto passava davanti al carcere. Papa Ber- ni e sosteneva apertamente l’atei- armato e ambedue in possesso
goglio ha ricordato le madri che «stavano in fila smo. della bomba atomica; anzi in pos-
un’ora prima di entrare e poi erano sottoposte ai Per capire l’importanza del crol- sesso di sempre più potenti bom-
controlli di sicurezza, molto spesso umilianti. lo dell’impero sovietico, di cui la be atomiche, allo scopo — si dice-
Quelle donne — ha osservato — non avevano ver- caduta del muro di Berlino è va — non di usarle, ma di dissua-
gogna che tutti le vedessero». Per questo, è stato l’evento simbolo, dobbiamo ritor- dere l’altro blocco dal far ricorso a
l’auspicio conclusivo, la Chiesa dovrebbe impara- nare con la mente alla situazione esse. Furono gli anni della cosid-
re la maternità da quelle donne e i gesti «che europea a partire dal 1945 in poi. detta guerra fredda e dell’equili-
dobbiamo avere verso i fratelli e le sorelle che so- L’Europa era uscita dalla tremen- brio del terrore.
no detenuti».
Piñera convoca il Consiglio di sicurezza nazionale Distrutta la struttura di Medici senza frontiere
ALL’INTERNO
Nuove misure in Cile Yemen: bombe su un ospedale Il Papa all’Esercito della salvezza
per garantire l’ordine SANA’A, 8. Un ospedale gestito da dei pazienti stabili ha potuto lascia- venti chirurgici effettuati, compresi
La mia prima
lezione
Medici senza frontiere (Msf) a Mo- re l’area in modo autonomo, mentre 201 parti cesarei. Ora questa impor-
cha, nello Yemen sud-occidentale, è alcuni pazienti critici, tra cui due tante risorsa non c’è più. di ecumenismo
SANTIAGO DEL CILE, 8. Il presiden- gistratura con attività investigativa stato colpito e distrutto ieri sera du- bambini appena nati, sono stati tra- «L’ospedale di Msf è stato grave-
te della Repubblica, Sebastián Pi- e preventiva e l’istituzione di uno rante un raid aereo. Al momento sferiti dalle équipe di Msf in un al- mente danneggiato dalle esplosioni
ñera, ha annunciato ieri una «agen- statuto di protezione per le forze dell’attacco — riporta Msf in una tro ospedale in città». L’organizza- e dal fuoco divampato dopo l’attac- PAGINA 8
da per rafforzare l’ordine pubblico dell’ordine. nota — nella struttura c’erano circa zione umanitaria internazionale ave- co» prosegue la nota. «La farmacia
e salvaguardare la sicurezza dei cit- L’annuncio di Piñera è stato du-
trenta pazienti e trentacinque mem- va aperto l’ospedale di Mocha nel è stata incendiata e gli uffici sono
tadini», convocando, a seguire, il ramente criticato dall’opposizione. Il libro «Ricostruiamo la politica»
bri dello staff. Non è ancora chiara 2018 per fornire cure chirurgiche stati distrutti, mentre devono ancora
Consiglio di sicurezza nazionale Il presidente del Senato, Jaime del gesuita Francesco Occhetta
(Cosena). L’organismo, composto Quintana, aveva espresso dubbi sul- la responsabilità dell’attacco. Alcune d’urgenza ai pazienti feriti a causa essere valutati i danni ad alcuni edi-
la sua partecipazione alla riunione fonti giornalistiche puntano il dito del conflitto o per altre emergenze fici tecnici tra cui quello che ospita-
dalle massime cariche politiche e
contro i ribelli huthi, altri contro la chirurgiche. L’ospedale, che ospita va il generatore di corrente. Le fine-
I cattolici
militari dello stato, è stato istituito del Cosena, affermando poi su
nel 1980 e riformato poi nel 2005; Twitter, di essersi presentato «solo coalizione internazionale guidata 35 posti letto, era l’unico ospedale stre dell’ospedale si sono frantumate e il centrismo in Italia
da allora è la terza volta che viene per la responsabilità della mia posi- dall’Arabia Saudita. civile a fornire gratuitamente questi per la potenza delle esplosioni». In
convocato. Le due precedenti riu- zione». «La sicurezza nazionale «Fortunatamente non ci sono sta- servizi medici nell’area di Mocha. questo momento le attività mediche PAGINA 2
nioni sono avvenute sempre con Pi- non è a rischio né siamo in guer- te vittime e tutti sono stati rapida- D all’inizio del 2019 sono stati 1.787 i nell’ospedale «sono state sospese e
ñera presidente, l’ultima nel 2014, ra», ha aggiunto Quintana. mente evacuati. La maggior parte pazienti ricoverati e 2.476 gli inter- parte dell’équipe medica verrà tra-
dopo una sentenza dell’Aja in favo- sferita ad Aden. Dato il rischio di Domenica in India la Giornata
re del Perú sul confine marittimo ordigni inesplosi, sarà necessario
col Cile. per la liberazione dei dalit
sminare l’area prima che possa ri-
«Voglio rivolgere un appello in prendere qualunque attività». La
questi tempi difficili a tutti i poteri Un sogno chiamato
presenza dell’ospedale e il rischio
dello stato», ha dichiarato il presi-
dente cileno prima di riunire il Co-
Udienza al presidente per i pazienti erano stati comunicati uguaglianza
in anticipo a tutte le parti in conflit-
sena. «È tempo di unità e di risol-
vere i problemi della cittadinanza»,
della Repubblica di Lituania to e alle autorità, afferma ancora PAOLO AFFATATO A PAGINA 7
ha poi aggiunto, manifestando il Msf, ed era ben nota a tutti gli atto-
proposito di superare la crisi e «ri- ri nell’area fin da quando è stato
Papa Francesco ha ricevuto in udienza nella aperto l’ospedale. Msf ribadisce che
trovare la pace sociale, il progresso mattina di venerdì 8 novembre Gitanas
e l’unità di tutti i cileni». Per fare «tutte le parti in conflitto devono
ciò Piñera intende comminare pene
più severe per i responsabili degli
Nausėda, presidente della Repubblica di Litua-
nia, il quale si è successivamente incontrato
proattivamente prendere tutte le mi-
sure necessarie per salvaguardare le
NOSTRE
atti di vandalismo, e la violazione
dell’ordine pubblico nelle manife-
con il cardinale Pietro Parolin, segretario di
Stato, accompagnato dall’arcivescovo Paul Ri-
strutture mediche. È stata solo for-
tuna che nessun paziente o membro
INFORMAZIONI
stazioni di protesta e rafforzare e chard Gallagher, segretario per i Rapporti con dello staff siano rimasti feriti nell’at-
modernizzazione anche i servizi gli Stati. tacco. Poteva essere un massacro» Il Santo Padre ha ricevuto
d’intelligence. Verranno presentati Durante i cordiali colloqui, ci si è soffermati ha spiegato Caroline Seguin, re- questa mattina in udienza Sua
dieci progetti di legge in materia di sui buoni rapporti bilaterali e sul contributo sponsabile dei programmi di Msf in Eccellenza il Signor Gitanas
sicurezza e saranno introdotti diffe- della Chiesa alla società nel corso della sofferta Yemen. Nausėda, Presidente della Re-
renti tipi di reati espressamente le- storia del Paese e di fronte alle attuali sfide so- La distruzione dell’ospedale di
gati alle proteste delle ultime tre
pubblica di Lituania, con la
cio-economiche. Sono stati quindi trattati alcu- Mocha è solo uno degli ultimi epi- Consorte, e Seguito.
y(7HA3J1*QSSKKM( +;!#!#!z!}!
settimane, dove come confermato ni temi di mutuo interesse, come la promozio- sodi di violenza che hanno dramma-
dal comandante dei Carabineros del ne della famiglia, l’accoglienza e la giustizia
Cile, il generale Mario Rozas, sono ticamente segnato le ultime settima-
sociale. ne del conflitto yemenita. In effetti, Santo Padre ha ricevuto que-
scesi in piazza oltre 3 milioni di ci-
leni e sono state arrestate 10.000 Infine, sono state affrontate alcune tematiche nonostante l’accordo tra il governo sta mattina in udienza Sua Ec-
persone. Tra le proposte avanzate di carattere regionale e internazionale, quali la in esilio del presidente Hadi e i cellenza Monsignor Nikola
una legge “anti saccheggi”, una pace e la sicurezza, il conflitto in Ucraina, gruppi separatisti del sud, raggiunto Eterovié, Arcivescovo titolare
“anti incappucciati” e una “anti nonché la necessità di una maggiore solidarietà pochi giorni fa, il principale fronte di Cibale, Nunzio Apostolico
barricate”, la creazione di un’unità tra le nazioni europee per affrontare le diverse del conflitto, quello tra il governo e nella Repubblica Federale di
speciale congiunta di polizia e ma- sfide che interessano il continente. i ribelli huthi, resta aperto. Germania.
pagina 2 L’OSSERVATORE ROMANO sabato 9 novembre 2019
Dopo oltre venti giorni di scontri tra polizia e dimostranti Il libro «Ricostruiamo la politica» del gesuita Francesco Occhetta
L’OSSERVATORE ROMANO ANDREA MONDA Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va Tariffe di abbonamento Concessionaria di pubblicità Aziende promotrici
direttore responsabile Segreteria di redazione Vaticano e Italia: semestrale € 99; annuale € 198 della diffusione
Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va telefono 06 698 83461, 06 698 84442 Europa: € 410; $ 605 Il Sole 24 Ore S.p.A.
GIORNALE QUOTIDIANO POLITICO RELIGIOSO Giuseppe Fiorentino fax 06 698 83675 Africa, Asia, America Latina: € 450; $ 665 System Comunicazione Pubblicitaria
Unicuique suum Non praevalebunt vicedirettore
Servizio culturale: cultura@ossrom.va America Nord, Oceania: € 500; $ 740
segreteria@ossrom.va Sede legale
Piero Di Domenicantonio Servizio religioso: religione@ossrom.va Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30): Via Monte Rosa 91, 20149 Milano Intesa San Paolo
Città del Vaticano caporedattore Tipografia Vaticana telefono 06 698 99480, 06 698 99483 telefono 02 30221/3003
Editrice L’Osservatore Romano fax 06 69885164, 06 698 82818, fax 02 30223214 Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
ornet@ossrom.va Gaetano Vallini Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998 info@ossrom.va diffusione@ossrom.va
www.osservatoreromano.va segretario di redazione photo@ossrom.va www.photo.va Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675 segreteriadirezionesystem@ilsole24ore.com Società Cattolica di Assicurazione
sabato 9 novembre 2019 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 3
Q
• Il cielo • Riposizionarsi • Quelle tre parole
sopra Marzahn di continuo di CHIARA GRAZIANI
di SILVIA GUIDI di GIULIA GALEOTTI
A P P R O F O N D I M E N T I D I C U L T U R A , S O C I E T À , S C I E N Z E E A R T E
di GIOVANNI BATTISTA RE
I
mprevedibilmente trent’anni fa crol-
lava il muro di Berlino (eretto nel
1961); con esso cadde un sistema
politico, che nel nome di Marx e di
Lenin, era diventato una super-po-
tenza mondiale, che con un regime
poliziesco violava la dignità e la li-
bertà dei cittadini e sosteneva aper-
tamente l’ateismo.
Per capire l’importanza del crollo dell’impero
sovietico, di cui la caduta del muro di Berlino è
l’evento simbolo, dobbiamo ritornare con la
Anatomia
mente alla situazione europea a partire dal 1945
in poi. L’Europa era uscita dalla tremenda av-
ventura della seconda guerra mondiale stremata
e lacerata da orrori e gigantesche distruzioni. In
seguito agli Accordi di Yalta, risultava divisa in
due blocchi contrapposti politicamente e ideo-
di un crollo
logicamente. Questa spaccatura dell’Europa si-
gnificò di fatto anche una divisione del mondo
in due blocchi, l’uno contro l’altro armato e am-
bedue in possesso della bomba atomica; anzi in
possesso di sempre più potenti bombe atomi-
che, allo scopo — si diceva — non di usarle, ma
di dissuadere l’altro blocco dal far ricorso a es-
se. Furono gli anni della cosiddetta guerra fred- Una complessa trama di coincidenze ha indebolito un impero che sembrava inattaccabile
da e dell’equilibrio del terrore.
L’impero sovietico (Urss e i Paesi satelliti)
sembrava solidamente installato, con apparati di se, ma per garantirne il futuro riteneva giusto Santa Sede a tale conferenza come membro, a Furono le folle dei lavoratori a delegittimare
partito ben strutturati e col sostegno di una effi- fare delle riforme e apportare al regime qualche pieno titolo come tutti gli altri. L’invito giunse l’ideologia che pretendeva di parlare in loro no-
ciente polizia statale, oltre che di un imponente correzione e innovazione. Fece aperture politi- in Vaticano tramite l’Ambasciata di Ungheria me. Davvero curioso sbocco per un sistema che
esercito. Molti prevedevano che tale sistema po- che ed economiche, come pure adottò una linea presso l’Italia. Alcuni, compreso il cardinale pretendeva di sostenere gli operai e di venire in-
litico sarebbe durato a lungo. Qualcuno diceva di maggior rispetto dei diritti dei Paesi satelliti. Villot, segretario di Stato, trattandosi di un’ini- contro alle loro aspirazioni.
“per secoli”. Sembrava realmente un colosso in- Significativo fu anche il ritiro dell’esercito russo ziativa che veniva dall’Unione Sovietica, teme- Papa Giovanni Paolo II rilevava poi in tale
tramontabile. dall’Afganistan. vano che la presenza della Santa Sede a tale enciclica che alla caduta del blocco sovietico si
Il sistema sovietico nel 1989 crollò inaspetta- Nelle decisioni difficili che dovette prendere conferenza potesse essere strumentalizzata. Era- arrivò mediante una lotta pacifica, portata avan-
tamente, con incontenibili esplosioni di esultan- nel 1989 manifestò saggezza e umanità. Solidar- no pertanto contrari ad accettare l’invito. Gli ar- ti facendo uso delle sole armi del dialogo, della
za che accompagnarono il rapido incalzare di ność, il sindacato degli operai polacchi, diede la civescovi monsignor Casaroli e monsignor Be- giustizia e della verità, e cercando anche di ri-
quegli eventi, tanto che qualcuno parlò di mira- prima spallata contro il regime sovietico. Certa- nelli erano invece favorevoli alla partecipazione svegliare nella coscienza dell’avversario il senso
colo, come disse il presidente Vaclav Havel. Era mente influì non poco anche la peggiorata si- della Santa Sede, sia perché il tema della coo- della comune dignità umana (cfr. Centesimus an-
infatti umanamente imprevedibile quel crollo, e tuazione economica, ma, se non si fossero trova- perazione rientrava nei compiti propri della nus n. 23).
l’aspetto più sorprendente fu che avvenne senza ti insieme, nello stesso momento storico, i quat- Santa Sede, sia perché erano convinti dell’utilità Un altro fattore decisivo — diceva ancora Pa-
una guerra, ma pacificamente, senza spargimen- tro fattori fondamentali ricordati prima, difficil- di essere presenti per portare il pensiero cristia- pa Giovanni Paolo II — fu l’inefficiente efficacia
to di sangue (eccetto l’episodio accaduto in Ro- mente avremmo assistito agli avvenimenti del no nella trattazione degli argomenti che sareb- del sistema economico posto in atto fino ad al-
mania con l’uccisione del presidente della nazio- 1989, che trovarono nella caduta del Muro di bero stati affrontati. lora. Tale inefficienza non si doveva tanto agli
ne). Berlino il loro evento simbolico. Per cui i men- Paolo VI ascoltò gli uni e gli altri e, dopo una aspetti tecnici, ma piuttosto al non pieno rico-
La Chiesa è molto cauta nel riconoscere l’av- zionati tre personaggi, più Solidarność, possono approfondita riflessione, decise in favore della noscimento del diritto all’iniziativa, del diritto
verarsi di un miracolo, anche se la fede cristiana essere considerati in qualche senso i protagonisti partecipazione, perché riteneva vantaggioso che alla proprietà e alla libertà nel settore dell’eco-
crede nella possibilità dei miracoli e crede nella di quel crollo, sia pure in modi e in misure dif- la Santa Sede fosse presente per portare il pro- nomia.
Provvidenza Divina, la quale, pur rispettando la ferenti. prio contributo alla discussione. Incaricò di oc- La lotta per la difesa del lavoro si collegò poi
libertà e la responsabilità degli uomini, tiene A preparare quel crollo contribuirono anche cuparsi della questione l’allora monsignor Casa-
nelle sue mani le sorti di questo mondo e veglia altri importanti fattori. Un elemento che silen- Il convegno roli, affiancato da monsignor Silvestrini.
con quella per la cultura, per i diritti nazionali e
per la vita morale delle nazioni. Contribuì an-
sulla storia. Chi crede sa che Dio opera invisi- ziosamente ma efficacemente influì nel creare le alla Link La partecipazione della Santa Sede risultò di che l’impegno non violento di uomini che, men-
bilmente nei cuori umani e nella storia e che condizioni del crollo del sistema sovietico va ri- grande utilità, perché nel dibattito poté appog- tre si sono sempre rifiutati di cedere al potere
«A trent’anni dalla ca-
Dio ha tanti modi per intervenire sia negli ani- cercato nei principi affermati nell’Atto Finale giare con vigore la proposta dei Paesi che chie- della forza, hanno saputo trovare di volta in
duta del Muro di Berli-
mi che nel groviglio delle circostanze e delle della Conferenza di Helsinki. Il colmo è che fu sero di inserire nell’atto finale il riconoscimento volta forme efficaci per rendere testimonianza
no» è il titolo del sim-
coincidenze. l’Urss, in nome anche dei Paesi del Patto di e l’impegno al rispetto dei diritti e delle libertà alla verità (Centesimus annus n. 24).
posio, moderato da
Non possiamo entrare nei misteri che solo Varsavia, a prendere l’iniziativa di tale conferen- fondamentali. Inoltre la delegazione della Santa Scavando ancora più a fondo nelle varie ra-
Franco Frattini — presi-
Dio conosce; è tuttavia spontaneo pensare che za, dedicata alla cooperazione e alla sicurezza Sede riuscì in quel contesto a fare inserire gioni che influirono sui cambiamenti avvenuti
dente della Società ita-
la mano di Dio, grazie anche alle intense pre- europea. La finalità a cui mirava il mondo so- nell’Atto finale il principio del diritto alla liber-
liana per l’organizza- nel 1989, Giovanni Paolo II affermava che la ve-
ghiere, sia intervenuta per porre fine alle imma- vietico con tale conferenza era di consolidare il tà di religione e ad agire secondo i dettami del-
zione internazionale — ra causa delle carenze del sistema era dovuta al
ni sofferenze di moltissimi cristiani che furono proprio dominio in Europa. Invece i principi af- la propria coscienza.
in programma venerdì vuoto spirituale provocato dall’ateismo, il quale
messi a morte o perseguitati da quel regime to- fermati operarono in senso contrario e manife- Vi fu poi una felice doppia coincidenza: nel
8 novembre nell’Antica aveva lasciato prive di basi etiche le nuove ge-
talitario. Pur credendo nella possibilità dell’in- starono che le idee, quando sono giuste, hanno sorteggio della presidenza delle varie sessioni
Biblioteca della Link nerazioni e in non rari casi le aveva indotte,
tervento di Dio nella storia, a noi mortali spetta una propria forza che alla lunga vince. della conferenza, nella prima riunione alla Santa
Campus University. I nell’insopprimibile ricerca della propria identità
di cercare spiegazioni razionali circa quanto ac- All’inizio della conferenza tutte le delegazioni Sede toccò il primo posto. Così l’arcivescovo
lavori saranno introdot- e del senso della vita, a riscoprire le radici reli-
cadde 30 anni fa in Europa. misero nei famosi “tre cesti” le loro proposte da Casaroli fu il primo a prendere la parola. Poté
discutere. L’Italia e la Svizzera, a cui subito si ti da Vincenzo Scotti così presentare fin dall’inizio dei lavori la visio- giose della propria nazione. Questa ricerca della
Gli elementi che influirono furono certamente
molti. Ragionando dai tetti in giù, possiamo di- unirono i rappresentanti degli altri Paesi occi- (presidente dell’ate- ne e gli auspici della Santa Sede sul tema della propria identità era rimasta sempre viva nei
re che furono decisive la presenza e l’azione nel- dentali, proposero che si discutesse e poi si in- neo); seguirà un inter- cooperazione e della sicurezza. cuori perché fu sostenuta dalla testimonianza di
lo stesso momento storico di Papa Giovanni serisse nell’atto finale dell’incontro il riconosci- vento di Mario Panizza Nella seduta conclusiva degli interventi uffi- quanti, nella persecuzione e in circostanze diffi-
Paolo II, che veniva da un Paese satellite mento dei diritti umani e delle libertà fonda- su Berlino e Mostar. ciali, invece, il sorteggio diede alla Santa Sede cili, erano rimasti fedeli a Dio.
dell’Unione Sovietica e che con una forza in- mentali con l’impegno al loro rispetto. Per in- Massimo Cacciari, l’ultimo posto. Il cardinale Casaroli ne fu lietis- Il marxismo-bolscevico aveva cercato di sradi-
contenibile difese e proclamò il rispetto dei di- tervento della Delegazione della Santa Sede fu Franco Pavoncello (pre- simo, perché essendo l’ultimo a parlare (1 ago- care Dio dal cuore umano, ma i risultati hanno
ritti umani e dei diritti dei popoli, denunciando inclusa fra i diritti anche la libertà dell’indivi- sidente della John Ca- sto 1975) poté terminare le sue parole, invocan- dimostrato che si tratta di un’impresa destinata
con coraggio i mali e le ingiustizie anche dei duo di professare e praticare la propria religio- bot University) e Luigi do «sugli sforzi di tutti gli uomini di buona vo- al fallimento, perché non è possibile sradicare
Paesi oltre la cortina di ferro. Con forza sosten- ne, agendo secondo i dettami della propria co- Paganetto (presidente lontà lì riuniti e sulle speranze dei popoli del Dio dal cuore umano senza sconvolgerlo.
ne l’importanza del rispetto delle libertà fonda- scienza. della Fondazione Eco- continente europeo l’aiuto e la protezione di La conclusione del ragionamento del Papa
mentali e diede decisivo appoggio morale a So- Le delegazioni dei Paesi dell’Europa Orienta- nomia Università di Dio». Il cardinale Casaroli fu contento di aver nell’enciclica Centesimus annus è che, quando
lidarność. le non si opposero e si limitarono a chiedere Roma Tor Vergata) potuto mettere il nome di Dio, come ultima pa- una società si organizza riducendo o addirittura
La linea di pensiero e il coraggio di Giovanni che non si parlasse solo di “religione” ma anche parleranno degli scenari rola dei discorsi ufficiali, quasi a suggello di tut- sopprimendo la legittima sfera della libertà
Paolo II fecero crescere negli intellettuali e nelle di “credo”, cioè di convinzioni personali anche culturali, politologici to il lavoro umano di Helsinki. Nessuno reagì a (compresa quella di religione), il risultato è che
popolazioni dei Paesi sotto l’egemonia dell’Urss laiche. Così nell’Atto finale di Helsinki gli Stati ed economici. Mentre queste parole religiose, pronunciate in un conte- la vita sociale progressivamente si disorganizza
il desiderio di un cambiamento politico. Inoltre partecipanti si impegnarono solennemente a ri- gli aspetti che riguarda- sto tanto laico. e decade (cfr. Centesimus annus n. 24).
consacrò la Russia alla Madonna insieme con spettare alcuni grandi principi e valori fonda- no più da vicino la di- Ma torniamo ai motivi che favorirono il crol- Nell’elenco delle molte cause determinanti in
tutti i vescovi cattolici del mondo il 25 marzo mentali: i diritti umani e le libertà fondamentali plomazia saranno di- lo del 1989. Papa Giovanni Paolo II che cosa questo evento storico non va poi dimenticato
1984, come la Madonna aveva chiesto a Fatima. compresa quella di religione. scussi, tra gli altri, da disse in merito alla caduta del Muro di Berlino? che ci furono nel mondo sovietico anche episodi
Reagan, presidente degli Stati Uniti, attuò una In quel momento i rappresentanti del blocco Ferdinando Salleo (già Egli ne parlò soprattutto nell’enciclica Centesi- di cedimento all’interesse privato, conflitti di
politica forte contro l’impero sovietico e inoltre sovietico forse non si resero pienamente conto ambasciatore d’Italia a mus annus, che pubblicò in occasione del cente- potere, incompetenze professionali, burocrati-
manifestò una indiscutibile superiorità militare dell’influsso che di fatto quei principi avrebbero Mosca e a Washing- nario dell’enciclica Rerum novarum. In tale do- smo, ingiustizie sia all’interno dell’Urss sia nei
con la creazione dello “scudo spaziale” protetti- avuto, penetrando progressivamente nella men- ton), Michele Valensise cumento il Papa affermò che «Il fattore decisi- Paesi satelliti, la cui radice ultima era da cercarsi
vo contro eventuali attacchi dell’Urss. talità delle persone e nella sensibilità dell’opi- (già ambasciatore vo, che ha avviato i cambiamenti» avvenuti in nell’abbandono dei valori umani, morali e spiri-
Gorbačëv che, nato ed educato nel comuni- nione pubblica con sviluppi imprevisti. Quelle d’Italia a Berlino) e dal Europa nel 1989, è certamente la reazione alla tuali.
smo, quando giunse al vertice di quel regime decisioni furono un atto di fondamentale e in- cardinale Giovanni Bat- “violazione dei diritti del lavoro”. Furono pro- La caduta del Muro di Berlino segnò la chiu-
(1985) seppe riconoscere che nell’impero sovieti- novativa importanza. Furono un passo verso un tista Re (già sostituto prio gli operai a iniziare, con i grandi moti av- sura nel mondo della guerra fredda e rappresen-
co c’era qualche cosa di errato e che doveva es- mondo più libero e democratico. per gli affari generali venuti in Polonia in nome della solidarietà, l’at- tò la fine di una notte lunga e sofferta. Una pa-
sere cambiato. Incominciò così a parlare di pere- Mi sembra utile una digressione per ricordare della Segreteria di Sta- tacco che portò alla caduta del sistema sovieti- gina di storia di rilievo mondiale era stata defi-
strojka: desiderava che il comunismo continuas- qualche notizia circa la partecipazione della to della Santa Sede). co. nitivamente voltata.
pagina 4 sabato 9 novembre 2019 L’OSSERVATORE ROMANO sabato 9 novembre 2019 pagina 5
da vedere
di SILVIA GUIDI
da leggere
Q
per il trentennale della caduta del Muro di A colloquio con Eraldo Affinati
quattro pagine Berlino ho pensato soprattutto ai giovani, an-
che se il mio intento non è stato semplicemen-
te didascalico. Il direttore del Craf di Spilim-
bergo, Luca Giuliani, mi ha dato carta bianca
nelle scelte estetiche e culturali. L’archivio fo-
tografico era immenso, non è stato facile indi-
viduare, fra tante immagini, quelle più giuste.
Il cielo Immagini tratte dalla mostra
«Il Muro Infinito — Berlino
Il potere
Mi sono affidato all’istinto lirico, nel controllo
razionale delle emozioni che certe inquadrature
suscitavano in me. I fotografi esposti possiedo-
no sensibilità esclusive: Toni Nicolini ci conse-
sopra Marzahn 1989-2019», tranne la prima a
sinistra, uno scorcio dell’estrema
periferia della città, il quartiere
di Marzahn
Riposizionarsi
dei cani di continuo
gna il sentimento della Berlino divisa; Marion
Messina, oltre che fotografa, è insegnante: coi
suoi studenti realizzò uno straordinario repor- smi: dalla camminata sbilenca di Edmund
tage sul campo in presa diretta; Carlo Leidi Köhler, indimenticabile giovane protagonista
enfatizza il momento cruciale della caduta del di Germania anno zero, il capolavoro che Ro-
Muro con scatti di grande efficacia criptogior- berto Rossellini girò sulle macerie della metro-
di GABRIELE NICOLÒ sione inquietante di un titanismo to- nalistica; Eugenio Novajra allude alla dimen- poli, al salto spericolato di Chris Gueffroy, l’ul- di GIULIA GALEOTTI portanti di questa Europa in crisi,
talitario. Non una semplice barriera sione simbolica profonda dell’evento storico; timo fuggiasco ventenne che tentò di scavalca- tietnici. Questi passaggi lancinanti mi hanno protetto dal cappuccio come il servitore di Ga- so che questo noi adulti lo dobbiamo dare per dominata dalla paura dell’altro, dalla
ra notte a Berlino quando (lunga 156 chilometri), dunque, ma fatto innamorare di Berlino. garin, mi commossi pensando a mio nonno, scontato. Per abbattere fisicamente il muro ber- n ex bambino di 7 an- retorica dell’esclusione: Varsavia e
E U
Tommaso Bonaventura raccoglie il tratto mul- re l’ostacolo ma venne fucilato dalle sentinelle,
è caduto il Muro, e quel- una vera e propria arma, da puntare tietnico del quartiere turco di Kreuzberg. Le sue coetanee, il 5 febbraio 1989, pochi mesi partigiano della 36a Brigata Garibaldi fucilato linese sono bastati martelli e picconi. Ma oggi ni che accoglie suo pa- Berlino».
la notte, il 9 novembre contro chi sognava la libertà. didascalie che ho posto sotto queste foto, insie- prima della caduta del Muro. Ogni volta che Quando ha cominciato a conoscerla? dai nazisti. Guardando quella triste schiera di i muri che dividono il mondo, per dirla con dre di ritorno da un Ha qualche anno in meno di
1989, si gonfiò di voci, da «Come se il Muro fosse un segna- me ai testi presenti nei pannelli illustrativi delle ci torno, in aereo, in treno, in macchina, è co- Ci andai la prima volta nel 1987. Feci in tem- palazzi tutti uguali, tristissimi e tenebrosi, Tim Marshall, sono sempre più numerosi: per viaggio e una ragazza Greppi, Michela Monferrini, la ra-
lungo tempo represse e le, la prima pietra divelta di quel quattro sezioni, dal 1974 al 1989 fino ai giorni me se li ritrovassi: un coro di morti che si uni- po a varcare il Checkpoint Charlie passando idealmente gli chiesi: era per questo che avevi questo, al termine della mostra, abbiamo inse- che colleziona articoli gazza che collezionava notizie di
soffocate, dopo l’annuncio in tv mondo, è tutto l’Est che precipita — nostri, corrispondono anche a un tracciato spi- sce ai vivi, gli studenti festanti che vanno a da un mondo all’altro: anche visivamente, lo combattuto? Cosa ne sapevate voi? Volevate la rito un video che li ricorda: dagli steccati di in un raccoglitore azzurro: sono loro muri. A un certo punto, però, il suo
sull’apertura del confine. E mentre scrive Mauro — replicando con rituale. Berlino a compiere oggi la loro educazione scarto fra il technicolor della Berlino ovest e il libertà e la democrazia. Avete dato la vita con- Ciudad Juárez, in Messico, al confine blindato gli autori di due libri particolarmen- raccoglitore azzurro ha dovuto acco-
la folla premeva, nel repentino e ra- un’eco gigantesca il fragore della sentimentale, come facevano un tempo i giova- bianco e nero di quella est, è rimasto impresso tro la dittatura. Ma i primi a tradire furono di Israele e Palestina, dalle recinzioni metalli- te interessanti tra quelli scritti in glierne un’altra categoria: a quella
dicale cambiamento del destino del rottura del secolo nelle strade grigie La suggestione che ha dato origine al percorso? ni europei a Venezia, Roma e Firenze. Anche nella mia mente. Da una parte c’erano le pub- quelli che gridavano insieme a voi. È in fondo che che corrono per centinaia di chilometri fra questi tempi di muri, tra anniversari, dei “Muri che dividono” si è infatti
comandante Jager si specchiò il sen- della Ddr». In Polonia il governo solo viaggiando sull’U-Bahn, si vedono ancora blicità vorticanti sulle pareti dei grattacieli, il questo, ci rifletto adesso, il senso ultimo e pie- India e Bangladesh alle frontiere delle enclave nuove costruzioni, riconversioni... affiancata quella dei “Muri maestri”.
Berlino per me è collegata al Friuli, in quan- no della lettera che don Lorenzo Milani indi- spagnole a Ceuta e Melilla. Io spero che una
so di un passaggio epocale della sto- comunista di Rakowski è saltato già fra i palazzi certi spazi erbosi in cui sembra piccolo nucleo capitalista dentro il grande ma- Due libri antitetici ma in continuo Perché oltre ai muri che chiudono,
to mia madre fuggì dal treno della deportazio- rizzò a Pipetta, compagno comunista. La rias- mostra come questa, intitolata proprio Il muro
ria: per l’intera vita il tenente colon- ad agosto, in Ungheria l’ultimo lea- danzino gli spettri novecenteschi: è una sensa- re comunista, dall’altra il vuoto assoluto di dialogo, perché le storie sono molto ostacolano, ghettizzano, ai muri che
ne il 2 agosto 1944 alla stazione di Udine. Se sumo così. Quando tu sfonderai la cancellata
nello aveva ricevuto ordini e li aveva der comunista Grosz se n’è andato a zione che ho ritrovato in molte foto di Euge- Alexanderplatz e l’impossibilità di spendere i infinito, ci aiuti a comprendere, al di là della più sfaccettate di quanto possiamo e fratturano, ci sono anche muri che
lei non ce l’avesse fatta, né io né mio fratello del ricco, disse preveggente il priore di Barbia-
eseguiti, invece ora non ha più nes- inizio ottobre. Lo stesso giorno in nio Novajra. marchi che ogni turista era obbligato a cambia- contingenza storica berlinese, il lavoro umano potremo mai immaginare. accolgono, ricordano, muri che invi-
saremmo nati. È questa anche la ragione per na, io sarò insieme a te, ma poi, nel momento
sun comando a cui ubbidire. Jager cui si apre il confine a Berlino, a So- re. Il senso di smarrimento e sospensione da e culturale da fare all’interno della nostra co- È Carlo Greppi — che ricorda an- tano a costruire e a ribellarsi all’in-
cui le vicende tedesche relative alla Seconda in cui tu ti stabilirai nelle dimore di lusso, tor-
guardia la barriera e non sa che cosa fia, assediato dalle manifestazioni di «Nessuno ha intenzione di costruire un muro» me vissuto in quei giorni nella capitale prussia- scienza per superare la paura, l’ignoranza, l’in- cora «la sensazione fisica» della bu- giustizia.
Guerra Mondiale sono presenti in molti miei nerò nella tua stanza piovosa e puzzolente a
fare. Il Muro non garantisce ormai protesta, si dimette Zivkov, che ave- disse Walter Ulbricht nel giugno del 1961, due na, ferita a morte dal totalitarismo sovietico, differenza e la protervia che sono all’origine di
libri, da Campo del sangue al Teologo contro Hi- pregare Gesù Crocifisso. Marzahn! Chi non c’è stina di plastica con dentro un pez- Dal muro del Pianto ai muri
va regnato sulla Bulgaria per trenta- mesi prima della costruzione della grande barriera. l’ho ritrovato in certi scorci di Toni Nicolini ogni divisione. Per questa ragione una delle ul-
più il potere e il potere non proteg- tler, dedicato alla figura di Dietrich Bonhoef- stato, è come se non avesse visto Berlino. zo del Muro che ricevette da suo pa- dell’artista Candy Chang che raccol-
cinque anni. A Riga 500.000 perso- Berlino è diventata anche il simbolo delle menzo- che ho inserito nella mostra friulana. time foto esposte ritrae un bambino turco che,
ge più il Muro. «Questa è la formu- fer, da Secoli di gioventù a Compagni segreti, e
ne celebrano in piazza l’anniversario poi specialmente Berlin, una guida d’autore in gne (e della follia) del potere. seduto all’interno di un’automobile, osserva af-
Se dovesse ricordare un solo luogo di Berlino per Che cosa colpisce di più i ragazzi oggi di queste fascinato il mondo urbano circostante. La di-
dell’indipendenza della Lettonia, cui sintetizzai tutta la mia fascinazione per la Questo di sicuro. Allo stesso tempo Berlino lei più significativo di altri, quale citerebbe? pagine del Novecento? dascalia recita: «Imparando a guardare coi suoi
lungo le sponde del fiume Dvina. A capitale tedesca, che uscì per Rizzoli nel 2009 rappresenta oggi la vera grande sconfitta di
Vilnius il partito comunista è degra- e sarà presto riedita nei tipi della Bur. Adolf Hitler per come ha sostituito al delirio Io amo le periferie, quindi non avrei dubbi: Direi soprattutto il fatto che i muri rinasco- occhi». Da piccoli sembra normale. Da adulti
dato e gli viene tolto il ruolo di gui- razzista la pratica sociale di una città fra le più Marzahn! In Allee der Kosmonauten, come scris- no, fuori e dentro di noi. Come se la storia non lo è più. Noi dobbiamo riconquistare
da della Lituania. C’è ancora un In questa città «nulla resta più visibile di ciò che In mostra a Pordenone accoglienti d’Europa. Le foto di Tommaso Bo- si nel mio Berlin, camminando sul ghiaccio, non ci avesse insegnato niente. Da educatore quello sguardo fiducioso. Carlo Greppi, L’età
Paese che resiste all’“onda sismica” si cerca di cancellare», scrive Johann Bernhard dei muri. Breve storia
Il 9 novembre 1989 è una data scritta su naventura, poche ma incisive, sono in questa del nostro tempo (Mila-
del Muro crollato, la Romania. Ma Merian; vale anche per la “cicatrice” del Muro? un muro che si sgretola, preso d’assalto da prospettiva davvero importanti: in particolare
il 16 dicembre scoppia a sorpresa no, Feltrinelli 2019,
Sì, lo credo anch’io. Ciò che nascondiamo è migliaia di cittadini. Trent’anni fa cadeva ce n’è una che mi ha molto colpito. Quella in pagine 284, euro 18)
una rivolta a Timisoara contro l’arre- forse più importante di quello che possiamo Die Mauer, cento chilometri e oltre di cui si vede un gruppo di fedeli musulmani ri-
sto del pastore protestante Tokés, vedere. Ma non in senso psicanalitico, cioè nei inavvicinabile cemento e filo spinato. Na- niti in preghiera nei pressi di un parcheggio
portato via dalla Securitate, la polizia Michela Monferrini,
multipiano. Nell’esposizione è presente anche
segreta. La folla brucia la sede del
partito, compaiono i tricolori romeni
termini della cosiddetta rimozione personale.
Esistono, come pensava Günther Anders, luo-
ghi dove sono accaduti misfatti non percepibili
sce da qui «Il Muro Infinito — Berlino
1989-2019», mostra nata dalla collabora-
zione fra il comune di Pordenone, il Cen-
un filmato girato nell’ex aeroporto di Tempe-
lhof, negli anni Trenta sede di raduni nazisti,
E il cinema racconta Muri maestri
(Milano, La nave di
Teseo, 2018,
con un buco al posto del simbolo solo attraverso categorie logico-razionali. Berli- tro Ricerca Archiviazione Fotografia di poi simbolo del blocco di Berlino, in quanto vi
comunista, e si canta un inno, con- pagine 142, euro 18)
no, allo stesso modo di Hiroshima e Nagasaki, Spilimbergo e la Fondazione Museo Sto- atterravano gli aerei carichi di rifornimenti che
tro la barbara tirannide, proibito dal è in questo senso uno spazio sacro. Un città rico del Trentino, allestita dal 9 novembre garantirono la sopravvivenza della città, oggi di EMILIO RANZATO sugli schermi un agente donnaiolo che indossa lo Rappresentano un’eccezione, in questo conte-
1947. distrutta e ricostruita con presenze fantasmati- 2019 al 6 gennaio 2020 nella Sala Esposi- trasformato in spazio pubblico dove avvengo- smoking sotto la muta, non è poco. sto, il ben più intimista Der geteilte Himmel (“Il
Ritornando a Berlino, Ezio Mau- rima che il muro di Berlino fosse ab- Cerca invece di ricalcare proprio le orme bon- cielo diviso”, Konrad Wolf, 1964), storia di due
P
che davvero incancellabili. Io ci sento i fanta- zioni della Biblioteca civica di Pordenone. no sperimentazioni sociali di laboratori mul-
ro, saggiamente rileva che assorben- battuto, il cinema si è occupato non diane Funeral in Berlin (“Funerale a Berlino”, fidanzati che decidono di lasciarsi per seguire
do su di sé tutta la furia della distru- tanto delle persone comuni divise dal- Guy Hamilton, 1966), servendosi non a caso an- opposte visioni del mondo, e il farsesco One,
zione, tutta l’ansia di liberazione, il che del regista di Missione Goldfinger. Sequel me- Two, Three (“Uno, due, tre!”, 1961) di Billy Wil- dre rientrato da Berlino — a dimo- gono i desideri che le persone vor-
la sua presenza, quanto delle forze in
Muro ha evitato il sangue a Berlino. no riuscito di Ipcress, è un professionale prodotto der, quasi un instant movie sulla costruzione del strarci come l’età dei muri non sia rebbero realizzare prima di morire
gioco nella Guerra fredda che vi si mai finita. E lo fa, da una prospetti-
Non solo. «L’indirizzo emblematico commerciale che si affida sin troppo all’ironia of- muro. L’austriaco ma ormai anche americano (gli stessi a prescindere da latitudini
Ezio Mauro, concentravano ai lati. Si parla di spy-stories, va molto originale, intrecciando le e contesto economico); dal muro del
che la folla cercava nei suoi assalti — quindi, proliferate anche sulla spinta del coevo ferta da Michael Caine nei panni dell’agente Wilder conosce molto bene entrambe le realtà
Anime prigioniere.
Cronache dal Muro di Berlino
(Milano, Feltrinelli, 2019,
evidenzia — era il Muro, non la sede
del partito o del governo. Il Muro
ha deviato il furore, l’ha attirato su
Promesse illusorie successo della saga di James Bond. La quale, a
sua volta, nacque con Licenza di uccidere (1962)
protagonista. L’idea di un falso funerale come
unico mezzo per attraversare il muro, comunque,
è un’altra immagine eloquente dell’Europa
che intende descrivere, e ne mette alla berlina i
difetti con un’equidistanza che il Codice Hays,
ormai al tramonto, fino a poche stagioni prima
storie di quattro uomini «che hanno
provato a lottare contro il muro del-
la complicità, dell’oblio, del silenzio,
sottopassaggio del quartiere Altgeld,
South Side di Chicago, su cui ven-
gono scritti i nomi delle vittime de-
pagine 205, euro 18) poco dopo la costruzione del muro, sfruttando e contro la fisicità devastante della gli scontri tra bande giovanili,
di sé, simbolo ormai vuoto ma osti- dell’epoca, e ricollega simbolicamente e appro- non gli avrebbe concesso.
così il clamore di un evento che sottolineava Non è esplicitamente un film sul muro, ma lo barriera». Sono uno storico (il po- all’American Immigrant Wall of Honor
nato, fino all’ultimo giorno». Tra gli nuova rivoluzione, al posto di quella che era sta- Un’epoca piuttosto breve, però. L’unione mo- priatamente la costruzione del confine forzato
di MARCO BELLIZI traumaticamente la contrapposizione fra occiden- evoca continuamente a smantellamento ormai lacco Emanuel Ringerblum 1900- di Ellis Island dove, su richiesta dei
effetti immediati della caduta del ta invece tradita e piegata all’egemonia sovietica. netaria e doganale europea realizzata poco dopo all’orrore dell’ancora fresco conflitto mondiale.
te e mondo socialista già alla base dei romanzi di prossimo, Der Himmel über Berlin (“Il cielo so- 1944), un fotografo (il tedesco Joe J. familiari, sono incisi nomi e cogno-
la della caduta, la chiave di Berlino, Muro ne spicca uno: poco per volta, n grandioso fallimento. Se avessi- Una rivoluzione liberalista, questa volta, piena di avrebbe dovuto essere accompagnata da principi Anche Alfred Hitchcock ha detto la sua in
U
Ian Fleming. Si tratta dunque di pellicole che ra- pra Berlino”, 1987) di Wim Wenders. Il flusso di Heydecker 1916-1977), un attivista (il mi di quanti arrivarono per mare a
il saldo del Novecento». Unendo, in increduli, i vecchi dissidenti possono mo ancora gli stessi occhi, quelli promesse di autentico sviluppo e tutela dei diritti di reale rappresentanza democratica, rimasti in- questo sottogenere. Purtroppo, però, a quei tem-
ramente esulano dalle maglie del cinema di ge- coscienza messo in scena dal regista tedesco, cro- canadese John Runnings 1917-2004) Nuova York; fino al muro spezzato
felice sintesi, la schietta narrazione ora avvicinarsi alle stanze del terrore, dell’8 novembre del 1989, gli ultimi e della dignità di ogni cittadino. vece solo sulla carta. «Avremmo potuto e dovuto pi la sua ispirazione era già in fase calante, e così
nere, ma che in alcuni casi non mancano di dire e un musicista (il giamaicano, proba- della stazione di Bologna, la lastra
dei fatti e l’afflato poetico, così scri- farsi consegnare i dossier che li ri- trent’anni della nostra storia li leg- Sono passati trent’anni. Oggi il 33 per cento difendere l’Europa — osserva Polito — con un Torn curtain (“Il sipario strappato”, 1966) funzio- ce e delizia della critica di tre decenni, indulge a
della produzione mondiale di beni e servizi fa qualcosa di interessante sull’argomento. bilmente, più famoso al mondo, Bob spaccata dall’esplosione il 2 agosto
ve Ezio Mauro nel libro Anime pri- guardano, scoprire chi li spiava (an- geremmo così. E se, tornando in- progetto pragmatico ed efficace e invece la cari- na più per le singole sequenze che nel suo insie- tratti nel poetismo, ma l’immagine stessa degli
capo a paesi con regimi classificati come non de- The Spy Who Came In from The Cold (“La spia Marley 1945-1981). 1980 alle ore 10.25 del mattino, la-
gioniere. Cronache dal Muro di Berli- che nella cerchia degli amici e dei dietro nel tempo, da Berlino est, sbirciassimo tra cammo di significati palingenetici e avveniristici me. In ogni caso, poi, il maestro inglese era re- angeli che sorvolano liberamente la città, sa di
mocratici, contro il 12 per cento del 1990. E si che venne dal freddo”, Martin Ritt, 1965) è un Mattoni, lastre di cemento arma- sciata al suo posto a futura memoria
no, che rievoca il trentennale di un familiari), leggere i rapporti. E nel gli squarci aperti a colpi di piccone lungo il Mu- che non potevano certo reggersi sulle fragili spal- duce da troppi esperimenti nel terreno di ciò che felice e lirico presagio.
ro della vergogna, ci chiederemmo se dall’altra prevede che fra qualche anno si arriverà al 50 per to, confini di filo spinato o concerti- – un muro «che non era stato co-
avvenimento gravido di passato e fo- leggerli si scoprono “complicità im- le di quel manipolo di politici non eletti o rici- film sobrio e cupo che si concede solo la presen- definiva “cinema puro”, per poter dire davvero Der Tunnel (“Il tunnel”, Roland Suso Richter,
parte c’è veramente la terra della libertà o piutto- cento. Il panorama è quello descritto da Gluc- na, linee tracciate sulla carta: struito con la forza, ma colpito con
riero di prospettive, a loro volta in- pensabili”, perché create e alimenta- clati che di solito compongono le commissioni di za della star Richard Burton come espediente qualcosa di significativo sulla Cortina di ferro 2001), film girato per la televisione tedesca, rac-
sto un enorme, luccicante supermarket. ksmann. E — scrive Polito — «noi che ci eravamo nell’eterna e arbitraria divisione tra la violenza; il cui compito non era
trecciate di speranze, incertezze e ti- te nel segno del sospetto e del ter- Bruxelles». per attirare il grande pubblico. Per il resto, è un reale. Le sue spie contrapposte sono soltanto pe- conta la vera storia di un campione di nuoto del-
La sarcastica definizione dell’intellettuale fran- illusi di poter ricominciare, davanti alle scene dei noi e loro, ogni barriera ci dà l’illu- impedire ma permettere. (...) per-
mori. rore. Spietato ma difficilmente confutabile. L’Euro- film antispettacolare e dai toni quasi esistenziali- dine di un gioco metacinematografico. la Germania dell’est che grazie ai suoi successi
cese Raphaël Glucksmann (che nel suo libro I fi- nostri coetanei con i picconi a cavalcioni sul Mu- sione di proteggerci ma contempora- mettere ai morti di non sparire del
Quella dell’editorialista di «la Re- Ora il Muro non c’è più, ma il pa rimane drammaticamente legata alla dicoto- sti, che mette in luce la desolazione della vita Altrettanto astratto è ovviamente Octopussy sportivi riesce ad approdare dall’altra parte del neamente ci rinchiude, ci esclude, ci
gli del vuoto parla appunto di «grandioso falli- ro di Berlino, oggi ci domandiamo se siamo in- muro. Costruirà un tunnel per portare con sé tutto; ai vivi di non sentirsi scartati,
pubblica», di cui è stato direttore Muro è dappertutto, perché «la me- mia Francia-Germania, e la Brexit è un esito delle spie — sulla scorta della fonte letteraria of- (John Glen, 1983), episodio della saga di 007 esula. «Non sono forse questi, i mu-
mento») sintetizza una considerazione tanto vece condannati a vivere un secondo passato da ma privilegiati».
dal 1996 al 2016, è una cronaca ser- moria è più ingombrante». Una quasi scontato. Il sogno di una terra dei diritti e ferta da John Le Carré — e il graduale scolla- ambientato a Berlino ovest e in genere poco tutta la famiglia. Molto apprezzato in patria, il ri? — scrive Greppi in L’età dei muri.
amara quanto realistica: l’Unione europea si di- sconfitti: allora da comunisti, oggi da liberali». Il muro come forma che veicola il
rata delle pulsioni, tendenze e aspi- memoria troppo carica di lutti e di delle libertà appare tramontato a favore di mento della loro funzione dai veri interessi del film non ha però ricevuto un’ampia distribuzione Breve storia del nostro tempo — D ei
sgrega, sulla scena politica internazionale si af- Sconfitti anche rispetto al sogno di un Continen- amato dai fan. La Guerra fredda diventa un ac- messaggio viene così ricostruito, pa-
razioni che portarono alla caduta di sofferenze per poter essere cancella- te che a partire dalla riunificazione tedesca si sa- un’Europa di soli doveri. «I liberali — ricorda Paese d’appartenenza. In tal senso, il racconto fi- all’estero. Ha riscosso al contrario un clamoroso dispositivi la cui struttura elementare
fermano i nuovi astri nascenti del populismo e tion movie bidimensionale, tuttavia meno inges- gina dopo pagina, viaggio dopo
un simbolo, e si configura al con- ta. Lo sanno i cani che, dopo il rebbe dovuto trasformare negli Stati Uniti d’Eu- Polito — sono stati troppo spesso dalla parte dei successo — arrivando persino a vincere l’O scar è piuttosto arcaica (...) e la cui origi-
del sovranismo, «la democrazia liberale che do- nisce per diventare la metafora di un’Europa in sato rispetto ad altri film della serie e per lo me- viaggio, da Monferrini in Muri mae-
tempo come un romanzo corale crollo, furono messi in vendita. veva estendersi su tutto il globo si ritrae a vista ropa. Un’altra utopia caduta. Un’altra rivoluzio- monopoli e delle corporazioni, per paura di toc- come miglior film straniero — Das Leben der An- ne è fin troppo evidente: la guerra
piena crisi di identità. In anni in cui imperversa no divertente. stri. «Quello che è scritto sui muri
composto dalle voci, tormentate e Eppure quando essi arrivavano lad- d’occhio». Difficile contestare quest’elenco di ri- ne tradita. care il mercato» e «il nazionalismo, il sovrani- deren (“Le vite degli altri”, Florian Henckel, (...). Poi c’è il voler nascondere alla
discordanti, dei protagonisti, che dove prima c’era il Muro, si mette- Il percorso verso questa nuova disillusione, smo, il populismo non sono altro che i frutti ma- 2006), film che ricrea fedelmente la quotidianità maestri racconta le storie di molti, di
sultati non proprio edificanti, ottenuti da chi vista chi si vuole allontanare, uno
vissero il travaglio di quella fase sto- vano ad abbaiare, come se dovessero quel giorno di novembre del 1989 poteva con raccontato da Polito nel suo libro attraverso le lati di questi errori». Del resto, nel dna del libe- della vita nella Ddr, concentrandosi però sui me- degli aspetti che ha preso forma con tutti; fissa una moltitudine di anoni-
rica. ancora presidiare «la sabbia della pieno diritto proclamarsi vincitore al termine di sue vicende personali e gli occhi di quello che al- ralismo, osserva Polito, «esiste un gene dell’elita- todi repressivi operati dalla Stasi nei confronti il tempo. Un elemento che si pensa- mi senza le speranze; i desideri, i ge-
«I primi ad accorgersi che qualco- zona di nessuno». Come se il Muro un processo storico lungo e sofferto; la vittoria lora era un giornalista trentenne, è stato progres- rismo da cui bisogna costantemente guardarsi» e dei dissidenti. Un’atmosfera opprimente ricreata va superato ma che, con l’avvento sti, le lotte; li salva dall’oblio ribel-
sa stava cambiando — rileva l’autore «fosse eterno e il suo fantasma di del liberalismo sul comunismo, della gioia occi- sivo. Sebbene la riunificazione della Germania «la politica contro la casta, depurata da una cer- con dovizia e riscattata da un bel finale di spe- della “guerra al terrore” dopo l’11 landosi al tempo; li riporta alla luce
— furono i cani da confine. Venivano pietra, testardo, sopravvivesse alla dentale sulla cupezza sovietica. portasse con sé degli elementi interlocutori, e in ta rozzezza, è una forma di ribellione a questo ranza, ne fanno uno dei migliori film del filone. settembre 2001, è tornato a far parla- ripescandoli dal sommerso, dove pu-
addestrati la notte, perché le fughe caduta». Antonio Polito, oggi vicedirettore del «Corrie- un certo senso profetici, piuttosto evidenti (a stato di cose», a paesi troppo pieni «di ceti che Altra commedia è invece Good Bye, Lenin! re di sé, con la paranoia della sicu- re sono stati messi muri a dividere».
quasi sempre si tentavano nel buio, re della Sera», sebbene si ritenesse ancora comu- Berlino, ricorda il giornalista, la prima scelta li- si autoriproducono», in cui l’ascensore sociale è (Wolfgang Petersen, 2003), storia di una cittadi- rezza che porta molti a esigere di vi- È un esercizio prezioso questo
non avevano contatti sociali, man- nista quando il bera di gente oppressa da decenni fu, appunto, fermo e i giovani emigrano. Terreno fertile per na della repubblica tedesca dell’est, convinta co- vere sigillati, senza voler vedere cosa muoverci tra i muri di Greppi e
giavano ogni due giorni per essere Muro crollò, quel di fare la fila davanti ai supermarket dell’O cci- un certo tipo di propaganda. Tuttavia, avverte munista, che finisce in coma poco prima della c’è al di là». quelli di Monferrini, tra ciò che
più aggressivi». Questi cani erano giorno si scoprì dente) il vento della libertà spirò ancora per Polito, «non si può spiegare il sovranismo solo caduta del muro. Al suo risveglio, per non scon- esclude e ciò che accoglie, ieri come
Agli antichi muri che crollano si
stati ammaestrati a inseguire l’odore «irresistibilmente qualche lustro, almeno nel vecchio continente. con la disoccupazione e l’emarginazione socia- volgerla, il figlio le farà credere che il mondo è oggi. Obbliga a riposizionarsi di
aggiungono (3/4 dei muri oggi esi-
del «grande sospetto» che avvilup- felice» dinanzi a Seppe alimentare, per esempio, le storiche tra- le». L’Europa figlia dell’illuminismo si è edificata ancora diviso in due. Un film abbastanza diver- continuo in ogni luogo e in ogni
sformazioni degli ex partiti comunisti in movi- stenti al mondo sono stati innalzati
pava l’intera Ddr: di conseguenza un evento che di attorno alla fiducia positivista nella storia come tente ma soprattutto una testimonianza piuttosto dopo il 1989) nuove barriere per di- tempo, perché i muri esistono in vir-
menti riformatori che ora, da sinistra, guardava- attendibile di come le persone si fossero assuefat- tù di donne e uomini che li attraver-
non potevano riconoscere il profumo fatto segnava an- cammino ineluttabile verso il progresso, senza te- fendere i confini, crearne di nuovi,
no al centro. In Gran Bretagna, ricorda Polito, la sano, o che li vorrebbero attraversa-
della libertà che cominciava a dif- che la fine del nere conto del fatto che, come diceva Karl Pop- te allo statalismo di matrice sovietica. per blindare nuove e vecchie terre,
metamorfosi del Labour Party operata da Tony
fondersi nelle strade dell’Est euro- suo partito, il Pci. per, al netto di disegni provvidenziali, non neces- Ultimo film importante sull’argomento è Brid- per contrastare vecchi e nuovi spo- re. Donne e uomini che li fotografa-
Blair insieme con Gordon Brown e Peter Man-
peo, «arrivando a disperdersi sulle Antonio Polito, Lo era perché, delson, consentì di edificare l’epoca della cool sariamente la storia ha una direzione, se non gli ge of Spies (“Il ponte delle spie”, 2015) di Steven stamenti. «Il mondo sembra in fiam- no, li raccontano, li scalano, li pro-
porte di Berlino». Il Muro che cadde due volte. spiega nel suo li- Britain, un paese che aspirava a porsi a guida si dà un robusto strattone. Spielberg, storia vera di uno scambio fra prigio- me, oggi, e non sappiamo cosa verrà gettano e li cantano. Come quel mu-
Quando quel Muro cominciò a Il Comunismo è morto, bro Il Muro che della politica europea. Ambizione che sembrò «Che fare?», verrebbe allora da chiedersi leni- nieri politici affidato a un agente della Cia. Co- fuori da queste macerie, da questo sicista della Giamaica che «non ha
sgretolarsi e ogni pietra venne acca- il liberalismo è malato cadde due volte, in concretizzarsi nel 1998, quando Blair fu il princi- nianamente. Una risposta c’è. Secondo Polito, me capita spesso in film storici dagli intenti edi- business inquietante, da questa nuo- mai nominato neanche un muro di
nitamente scalfita e poi rimossa, eb- e neanche io mi sento quel precipitare pale animatore dell’intervento della Nato in Ko- osservato che «la competizione non è l'unico ficanti, il fulcro drammaturgico è tutto incentrato va religione dell’esclusione, da que- separazione, nelle sue canzoni, ep-
be inizio, non a caso, anche il pro- molto bene frenetico degli sovo, un’operazione definita di «ingerenza uma- modo di vivere», «solo una rivoluzione culturale sulla dialettica fra i due nemici-amici protagoni- sta epidemia. (...) Di questo conta- pure — nota Greppi — ha raccontato
cesso di disfacimento di quegli equi- (Solferino, Milano, 2019, eventi della storia nitaria», il simbolo di una comunità internazio- può aiutarci a salvare di nuovo la libertà». E sti, il sovietico Rudolf Abel e l’americano James gio possiamo scovare le origini nei il mondo come era e l’ha immagina-
libri geopolitici che erano legati pagine 185, euro 16) aveva intravisto la nale (ma soprattutto europea) che sapeva mobili- convincerci che, al di qua del muro, in fondo, Donovan, interpretato da Tom Hanks in una due muri che ne sono la matrice an- to come non era. E come ancora
all’esistenza di quel simbolo, espres- possibilità di una tarsi in nome della giustizia. non ci sono solo supermarket. Steven Spielberg, «Il ponte delle spie» (2015) delle sue prove migliori. che nel tempo e che sono due assi non è».
pagina 6 L’OSSERVATORE ROMANO sabato 9 novembre 2019
Dai taxi di Berlino co dopo si fermò un altro taxi. Ne neggiatura cinematografica. Non ro di Berlino ispirava la musica parte/ Oh possiamo batterli, an-
discese Phil Collins che si sedette sappiamo quali pensieri affollaro- rock. Tre anni prima era uscito un cora e per sempre/ Allora potrem-
da ascoltare
Il taxi ferma a Charlie Check nella panchina accanto alla mia e no la mente del cantante inglese, brano anche questo molto fortu- mo essere Eroi,/ anche solo per
Point, è questo il nome del punto anche lui si mise a fumare una si- ma tutti gli amanti della musica nato, un vero e proprio inno che è un giorno». È lo stesso sogno che
di passaggio tra Berlino est e Ber- garetta. In quei giorni a Berlino leggera (all’epoca si chiamava an- diventato per alcune riviste una ha agitato quel pomeriggio Lucio
lino Ovest, è il possibile varco, c’era un concerto dei Genesis, che cora così) conoscono e cantano le delle più belle canzoni del rock: Dalla che lì seduto davanti al var-
ancora inaccessibile, del più famo-
erano un mio mito. Tanto che mi strofe di Futura, la canzone che Heroes di David Bowie. Canzone co sente che quel Muro sta scric-
so Muro del Novecento e quel
venne la tentazione di avvicinarmi Dalla compose proprio su quella d’amore e ballata epica, con tanto chiolando: «Qui tutto il mondo
pomeriggio era ancora in piedi (lo
sarebbe stato per altri dieci anni). a Collins per conoscerlo, per dir- panchina quel pomeriggio e scelse di suono dei sintetizzatori che ri- sembra fatto di vetro/ E sta ca-
È la fine del ‘79 quando da quel gli che anch’io ero un musicista. di inserire come brano finale cordano le cornamuse, Heroes è dendo a pezzi come un vecchio
taxi scende Lucio Dalla: «Chiesi Ma non volli spezzare la magia di all’album Dalla del 1980, uno dei uno struggente grido di due presepio», e chiude la canzone-
al tassista di aspettare qualche mi- quel momento. Rimanemmo suoi maggiori successi: «In quella amanti che vivono e sognano preghiera per la figlia Futura con
nuto. Mi sedetti su una panchina mezz’ora in silenzio, ognuno per mezz’ora scrissi il testo di Futura, all’ombra di quel Muro: «Io rie- parole di speranza: «Aspettiamo
e mi accesi una sigaretta» ha ri- gli affari suoi». Dalla e Phil Col- la storia di questi due amanti, uno sco a ricordare/ In piedi accanto che ritorni la luce/ Di sentire una
cordato a distanza di tempo il lins seduti sulle panchine a fuma- di Berlino Est, l’altro di Berlino al Muro/ E i fucili sparavano so- voce/ Aspettiamo senza avere
cantautore bolognese. Ma non era re in silenzio una sigaretta davanti Ovest che progettano di fare una pra le nostre teste/ E ci baciam- paura, domani». (andrea monda)
solo quel giorno in quel luogo do- al Muro di Berlino, potrebbe esse- figlia che si chiamerà Futura». mo, /come se niente potesse acca-
Q
loroso, cicatrice dell’Europa: «Po- re l’avvio o il finale di una sce- Non era la prima volta che il Mu- dere/ E la vergogna era dall’altra
quattro pagine
di CHIARA GRAZIANI colo è stata accreditata questa lettura manda (Ab Wann? Da quando?) e ri- ciosa, decisa a far valere quel “da su-
un po’ cinematografica della fine del sposta (Sofort, subito). Ma dopo bito”. Così alla fine il colpo di gra-
ister Muro di Berlino, con l’irrompere in quelle tre parole, allora sì, il mondo zia fu suo, con buona pace delle vol-
«M Gorbačëv, scena del leader del mondo libero non fu più lo stesso e la profezia di pi hollywoodiane in posa. Il soldati-
abbatta che, con la potenza di una frase, Ezechiele si materializzò in un fiume no della Ddr alzò la sbarra e tanti
quel Mu- apre la crepa fatale nel simbolo umano festante che tracimò verso saluti alla Storia e a chi la scrive. Fu
ro». Tear dell’oppressione ideologica. Come ogni varco fra le due Berlino, in una allora che la gente impazzì e con
down this wall, aveva intimato in po- nella profezia di Ezechiele, il Muro gioia selvaggia, incredula, tentativa, ogni attrezzo che veniva alle mani si
sa per la Storia davanti alla porta di vacillava sotto la spinta della verità ancora circospetta. Ab Wann? Da su- avventò sul Muro ferito che rovinava
Brandeburgo, il presidente Ronald offesa che risorgeva a reclamare il bito. La liberazione è a un passo. È su chi l’aveva costruito e intonacato
Reagan, vecchia volpe hollywoodia- suo. Un finale epico. Ma non andò per subito. L’abbiamo sentito tutti. di menzogne ideologiche. In quelle
na che aveva annusato l’aria che sali- così. Ezechiele non pensava a Rea- “Sofort. Sofort. Al Muro, al Muro”. ore irripetibili un giornalista italiano
gan. E infatti, per due anni, il Muro Il resto lo fecero l’impreparazione, — riferiscono le cronache — fu indi-
va dalla Berlino ancora divisa fra i
restò lì, roccioso. Fino alla sera del 9 la sorpresa, il togliersi di mezzo dei cato a un gruppo in festa come l’uo-
due blocchi. O che forse, uomo di
novembre 1989. Tutto precipitò negli piccoli burocrati, che lasciarono mo che aveva lanciato il fatale Ab
scena, non seppe resistere al richia-
ultimi sette minuti di una storica sguarnite le postazioni per mancan- Wann? che aveva spiazzato lo sfortu-
mo del ruolo per protagonista solo. conferenza stampa. Alle 19 in punto za di ordini chiari dai burocrati me- nato portavoce Gunter Schabowski.
Era il 1987, l’epoca in cui si pen- tutto era compiuto e il Muro entra- no piccoli, a loro volta lasciati a Riccardo Ehrman, dell’agenzia Ansa, zionava: anche Berlino ovest, ovvia- In diversi contendono oggi ad
sava — ammise anni dopo il «New va, allora sì, in agonia. brancolare nel buio dall’apparato ac- riferiscono le cronache, fu festeggia- mente, era l’altra Germania. E fu su Ehrman la paternità della fatale e
York Times» — che un presidente Fu, quel giorno, una domanda cecato dalla sorpresa. A un certo to, abbracciato, baciato. Di certo sua questo punto che Schabowski, com- davvero storica seconda domanda —
degli Stati Uniti potesse modellare i istintiva — fatta non sapremo neppu- punto la pressione formidabile sui fu una prima domanda, quella che plice involontaria una funzionaria pure i giornalisti sono talvolta della
destini delle Nazioni «da Berlino a re mai con certezza da chi — accese due lati del Muro si scaricò sull’ulti- introdusse l’argomento della riforma che lo assisteva e ci mise del suo, pasta delle volpi hollywoodiane —
Bagdad», ignorando totalmente la la scintilla alle polveri in diretta tv. mo rimasto in trincea, l’ultimo anel- che avrebbe consentito i viaggi nella calpestò la buccia di banana e iniziò anche se è normale credere che, da
complessità, le diversità e le irriduci- E fu una risposta, goffa, di un buro- lo della catena, un soldatino al varco repubblica federale dei cittadini del- a scivolare dove non voleva, sempre cronista di classe, Ehrman abbia ap-
bilità altrui. Una sorta di re tauma- crate della Ddr spedito in conferen- del ponte ferroviario della la Ddr «da ogni varco». più veloce. Infilzato dalla seconda plicato la regola d’oro del non mol-
turgo, come quelli medievali, dal za stampa ad accendere fumogeni di Bornholmerstrasse. Avrebbe dovuto Pensata come uno zuccherino pro- domanda, lo sventurato rispose — lare mai l’osso alla prima risposta
tocco che risanava le società malate distrazione, a fare invece detonare impedire lui il ritorno a est di chi pagandistico, da gestire a rate e con per non saper che pesci prendere —
evasiva. A leggere le trascrizioni di
e cieche. Da Berlino a Bagdad ap- quel che non aspettava altro che di era passato a ovest, in quella confu- prudenza, la mossa si rivelò letale, che la cosa sarebbe partita da subito.
quei sette minuti, inoltre, si percepi-
punto. Per almeno un quarto di se- esplodere. In tutto tre parole, fra do- sione rabbiosa, gioiosa e pure minac- esplodendo in faccia a chi la confe- Aprendo la stalla alla fuga dei buoi.
sce chiaramente che in diversi, acca-
vallandosi e coprendosi a vicenda,
l’osso l’avevano addentato, una volta
imboccati da Ehrman. Ma una cosa,
almeno, è certa. Fu Ehrman il primo
A colloquio con Matteo Luigi Napolitano, docente di storia delle relazioni internazionali e diplomazia a chiamare in redazione all’Ansa per
annunciare: «È caduto il muro di
I data che segna la caduta del muro co dell’Europa. Segnali di distensione non zionale e arrecherebbe minacce alla nostra strano senz’ombra di dubbio il rilevantis- farci nulla. Uno scoop dell’Ansa, co-
di Berlino e la fine della Guerra erano mancati, e un certo clima di fiducia sicurezza. Noi non siamo interessati alla simo peso dell’azione della Santa Sede, e me riaccadde poi alla valorosa Gio-
fredda. È il culmine di un percorso s’era diffuso nel mondo anche in seguito destabilizzazione dell’Europa orientale e in particolare di Casaroli e dei suoi colla- vanna Chirri l’11 febbraio del 2013
che condurrà a ridisegnare gli as- alla storica udienza concessa da Giovanni neppure alla dissoluzione del Trattato di boratori, in una complessa trama che, sot- nel frangente delle dimissioni di Be-
setti politici e diplomatici mondiali. Un Paolo II a Gorbačëv: un’udienza durata Varsavia». Thatcher aggiunse nel suo col- to la guida di tre papi, si è dipanata verso nedetto XVI, era tanto epocale da
fatto che ancora oggi suscita il dibattito e ben oltre i tempi stretti del protocollo, e loquio con Gorbačëv: «Questa è anche la i Paesi dell’Est. Aggiungo che l’Ostpolitik non sembrare vero. La storia svolta-
la riflessione di esperti e storici come Mat- di cui abbiamo un interessante resoconto posizione del presidente degli Stati Uniti. di Casaroli, a dire il vero, non riguardava va nonostante i regimi, ed era la col-
teo Luigi Napolitano, docente di storia di fonte sovietica. «Raissa Maximovna — Mi ha inviato un telegramma a Tokyo in soltanto l’est europeo, ma è consistita in
disse Gorbačëv alla moglie — ho l’onore cui mi ha chiesto di dirLe che gli Stati lera in eruzione dei piccoli e degli
delle relazioni internazionali e diplomazia molto altro: specialmente in un accurato
di presentarti la più alta autorità morale Uniti non intraprenderanno nulla che anonimi a tenere il timone, non il
presso l’Università degli Studi del Molise, lavorio di corridoio espletato soprattutto
e Delegato internazionale del Pontificio della terra. Ed è uno slavo, come noi». Il possa minacciare gli interessi di sicurezza tocco taumaturgico dei re del secolo.
in occasione d’importanti conferenze in-
Comitato di scienze storiche. mondo era in un «già e non ancora»; in dell’Unione Sovietica, o che possa esser ternazionali. La caduta del muro e la fine Una domanda, e forse non per caso
una trasformazione tutta in divenire. percepito dalla società sovietica come una dei regimi socialisti in Europa è certamen- non attribuibile, aveva gettato un
Perché quel giorno rappresentò uno spartiac- minaccia. Adempio a questa richiesta». te il risultato di un’evoluzione geopolitica fiammifero acceso in una polveriera.
que sotto il profilo storico e geopolitico? La notizia del crollo del muro di Berlino Proprio mentre il muro stava per crollare, che il Vaticano ha sempre seguito con Il destino del Muro si decise in quei
preoccupava non poco alcuni leader europei. il cancelliere tedesco occidentale Helmut grande attenzione; ma, in linea generale, sette minuti perché l’imponderabile
È tutto l’anno 1989 a rappresentare una In particolare Margaret Thatcher e François Kohl si trovava in visita in Polonia, dove scopi principali della diplomazia vaticana, ci mise lo zampino.
data storica. Nel corso dell’estate il mon- Mitterrand, ma anche i vertici di Solidarność incontrò Lech Wałęsa, il quale non crede- in un complicato contesto come la Guerra L’aver, invece, tenuto per articolo
do vide cadere le tessere del domino so- e il leader del sindacato autonomo polacco va possibile «una seconda Ungheria nella
cialista in Europa. Il vecchio blocco del fredda e il non allineamento, sono sempre di fede per decenni che bastasse il
Lech Wałęsa. Repubblica Democratica tedesca». Wałęsa stati la difesa delle libertà fondamentali, la tocco dell’Occidente — guida econo-
Patto di Varsavia iniziava a sfaldarsi in credeva che se il muro di Berlino fosse ca-
maniera inesorabile. Ungheria, Germania A ridosso dei sommovimenti in atto, i tutela dei diritti naturali e lo sviluppo dei mica del pianeta — e dei suoi leader
duto in una o due settimane, ciò avrebbe
orientale, Cecoslovacchia, Polonia erano cittadini tedesco-orientali cercavano di diritti dell’uomo. Una costante diplomati- a ridurre a un’astratta democrazia
distratto l’attenzione del mondo dalle ri-
la prova vivente di un’urgente domanda passare a ovest attraverso il territorio ceco- ca, questa, che naturalmente si riscontra ogni contraddizione fra le nazioni —
forme in corso in Polonia. Ma gli eventi,
di libertà e di nuovi diritti. Tale richiesta slovacco e quello ungherese; il flusso era anche oggi. ad abbattere il Muro di Berlino, ad
proprio quel giorno del suo colloquio con
si sarebbe declinata in vari modi: dai più talmente inarrestabile che l’8 novembre il esempio — costò cara agli Usa con le
Kohl, stavano precipitando. Si veda poi
dialoganti ai più drammatici, come l’espe- governo comunista cecoslovacco dovette Possiamo dire che gli effetti della caduta del guerre del Golfo e l’11 settembre.
l’atteggiamento di Mitterrand, fra la cadu-
rienza della Romania, proprio nel Natale chiedere al leader tedesco-orientale Ho- muro ancora oggi incidono nella politica este- Costò cara, e costa cara, a tutti con
ta del Muro e l’unificazione tedesca. Nel
del 1989, avrebbe dimostrato, e come la necker di aprire le frontiere con la Germa- ra internazionale ed europea?
corso di una telefonata del 14 novembre la terza guerra mondiale ormai com-
tragica esperienza della ex-Jugoslavia nia ovest. La fuga verso ovest stava del re-
1989 con Gorbačëv, Mitterrand così rias- Se parliamo dell’impulso dato a certi battuta a pezzi per tutto il pianeta,
avrebbe provato qualche anno dopo. Ai sto anche estendendosi ad altri Paesi so-
sunse la posizione francese: «Vorremmo ambiti della vita internazionale, come per una guerra dentro l’altra come una
cialisti. I leader delle maggiori democrazie
evitare ogni sorta di perturbazione. Non esempio i diritti umani, mi sbilancerei a matrioska, per procura, con le auto-
occidentali del tempo furono colti di sor-
credo che la questione di cambiare i confi- parlare di una stretta correlazione con gli bomba, con i disperati che si affida-
presa, se non letteralmente spaventati,
ni possa essere realisticamente sollevata eventi di trent’anni fa. Dobbiamo tuttavia no al mare e il terrore che falcia in-
dall’accelerazione degli eventi che si stava-
ora: almeno fino a un certo periodo. I no- anche ammettere che l’11 settembre e la nocenti nelle strade, nei supermerca-
no verificando in Germania. Al punto da
stri due Paesi sono amici della Germania lotta al terrorismo internazionale hanno ti, nei giornali, e sugli altari delle
temere sgraditi effetti geopolitici: primo
orientale. Prevedo di visitare la Germania provocato una drammatica interruzione
fra i quali il crollo dell’Urss, che non po- chiese e nei luoghi di culto. Il Muro
orientale in un prossimo futuro». Per dei sentieri di dialogo e di comprensione
chi leader occidentali da tempo paventa- di Berlino, aveva profetizzato Eze-
Mitterrand occorreva quindi evitare azioni fra i popoli. Il Documento sulla fratellanza
vano. Il verbale di un colloquio riservatis- chiele in esilio, era destinato a cade-
affrettate e mantenere l’esistente equilibrio umana per la pace mondiale e la convivenza
simo del 23 settembre 1989, fra Thatcher e re perché — come gli altri Muri che
europeo. Si tratta evidentemente di posi- comune firmato ad Abu Dhabi da Papa
Gorbačëv, è eloquente. Sapendo che per oggi dividono gli uomini — i suoi
zioni che, rilette oggi, forse erano meno Francesco e dal Grande Imam della Mo-
Gorbačëv era importante che l’Europa costruttori avevano usurpato il nome
nette e che forse miravano a evitare che schea di Al-Ahzar, Ahmad al-Tayyeb, si
orientale scegliesse la sua strada lasciando di Dio (della Verità se preferite) per
Gorbačëv, in fin dei conti, divenisse l’in- annuncia come un pilastro teorico per la
intatto il Patto di Varsavia, la premier bri-
contrastato protagonista, insieme a Kohl, comunità delle genti, teso a superare le in- separare gli uomini con una struttu-
tannica aggiunse un insolito fuori verbale:
della riunificazione tedesca. comprensioni e le diffidenze verso i luo- ra di menzogna e oppressione. I
«Gran Bretagna ed Europa occidentale
non sono interessate all’unificazione della ghi d’incontro del pensiero e dello spirito Muri, dunque, non sono eterni: la
Quali ricadute diplomatiche provocò questo fra gli uomini di buona volontà. Ed è na- materia di cui sono fatti può sbricio-
Germania. Le parole scritte del comunica-
evento di popolo? L’Ostpolitik vaticana ha turalmente, quel documento, anche un larsi davanti all’uomo, non al re, che
to della Nato possono suonare in modo
avuto un peso rilevante? passo avanti per l’evoluzione teorica di ciò prende parola davanti alla domanda:
differente ma non le consideri. Noi non
vogliamo l’unificazione della Germania. Le Carte del cardinale Casaroli, da che in un prossimo futuro saranno i diritti Ab Wann?. “A che punto è la not-
Essa condurrebbe a cambiamenti nei con- qualche anno declassificate e messe a di- umani. te?”.
sabato 9 novembre 2019 L’OSSERVATORE ROMANO pagina 7