Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
re dei Sutra
Febbraio 2011
Rev. Nisshin
02 - La rivelazione
della "Dottrina degli
abili mezzi" Hoben
(Stratagemmi)
Marzo 2011
“Shariputra! Se io ti
rispondessi, tutti coloro che
dimorano nel mondo celeste, e
in quello degli esseri umani
rimarrebbero perplessi e
spaventati, e gli arroganti
udendolo, non vi crederebbero
ne lo rispetterebbero.
Shariputra ansioso di conoscere il motivo di
una simile dichiarazione prega nuovamente
il Buddha di parlare e a questo punto
l’Onorato dal Mondo rivolgendosi a
Shariputra dice:
Rev. Nisshin
Tutti i passi del Sutra del Loto citati nel
testo sono presi da "Il Sutra del Loto in
lingua corrente" curata dal Rev. Nisshin
Claus, edito da Myo Edizioni.
La Narrazione del
Sutra del Loto
Aprile 2011
Ciao Vittorio.
Rev. Nisshin
L'Insegnamento
della Grande
Nuvola
Maggio 2011
Capitolo V
La grande nuvola
Rev. Nisshin
Tutti i passi del Sutra del Loto citati nel
testo sono presi da "Il Sutra del Loto in
lingua corrente"curata dal Rev. Nisshin
Claus, edito da Myo Edizioni.
Ci vuole umiltà per
il Sutra del Loto?
Giugno 2011
Rev. Nisshin
Il Sutra del Loto è
nella nostra vita!
Luglio 2011
Rev. Nisshin
Indicazioni per la
Strada
Novembre 2011
PREGHIERA DI
RINGRAZIAMENTO
Signore Buddha aiutami a
comprendere i Tuoi
insegnamenti a viverli nella mia
vita e a trasmetterli a quanti ne
hanno bisogno.
Rev. Nisshin
La casa del Loto
quanto costa?
Dicembre 2011
Rev. Nisshin
Ascolto profondo
Marzo 2012
Siate sereni
Rev. Nisshin
Come una grande
quercia
Aprile 2012
Rev. Nisshin
La Rivelazione
Ottobre 2012
Shakumon
Il capitolo 16 fa parte "dell'Honmon del
Sutra del Loto". Cosa significa? Shaku-mon
e Honmon sono due parole che indicano
due sezioni del Sutra del Loto. Questo è
uno degli argomenti che ha creato maggiore
confusione fra le scuole buddhiste.
Shakumon significa "Porta del Riflesso".
Questa non è una traduzione letterale del
termine. Letteralmente, "Mon" significa
"porta" o "cancello", mentre "Shaku"
significa "traccia". Ma nel Buddhismo la
traccia non è altro che il riflesso. Per
comprendere appieno questo insegnamento
è necessario avere piena conoscenza del
segreto del Triplice Corpo del Tathagata.
Per quel che riguarda l'analisi del Libro del
Sutra, è sufficiente dire che la "traccia" è
come la proiezione di un qualcosa. Nichiren
Daishonin usa l'esempio del corpo e
dell'ombra che proietta. In questo senso,
l'ombra è la traccia. Oppure allude al
riflesso della luna in uno stagno. Il riflesso
è la traccia. Per questa ragione ho scelto di
tradurre Shakumon in "Porta del Riflesso".
Gli insegnamenti della Porta del Riflesso
sono stati predicati prima che il Buddha
rivelasse i Suoi Segreti nel corso del
capitolo 16. Essi sono stati predicati dal
Buddha Gautama, che è l'incarnazione,
l'emanazione plenaria del Buddha Eterno
Shakyamuni, rivelatoSi nel capitolo 16 del
Sutra del Loto. Detti insegnamenti
discutono di fede e di sapienza. Sono
insegnamenti che hanno l'uomo come
principale punto di riferimento, ed infatti
per quasi tutta la durata della Porta del
Riflesso, gli interlocutori del Grande
Illuminato sono i Suoi discepoli diretti, i
monaci da Lui stesso ordinati. La Porta del
Riflesso allude alla vera identità del Buddha
Gautama, ma non fornisce spiegazioni
chiare in merito. Citerò qui alcuni esempi
tratti dal capitolo 3 e dal capitolo 10 del
Sutra, entrambi appartenenti alla Porta del
Riflesso, lo Shakmon. "Ora, tutto questo
triplice mondo è il mio regno, e gli esseri
che lo abitano sono tutti miei figli. Ma
adesso questo luogo è colmo di dolore e
pianto, e solo io sono in grado di salvarli e
di proteggerli". Questo brano comprende le
Tre Virtù di Shakyamuni Buddha. Egli è
Sovrano, in quanto il triplice mondo è il
Suo regno. Il triplice mondo comprende il
mondo del desiderio, ove dimorano i
comuni mortali e gran parte dei demoni e
degli spettri. Nel triplice mondo si trova
inoltre il mondo della forma, ove il
desiderio, la brama e l'attaccamento non
sono più il motore degli esseri viventi, ma è
ancora presente una forma, una materia,
sebbene non grossolana come quella che
compone gli esseri viventi del mondo del
desiderio. Infine vi è il mondo senza forma,
ove dimorano i deva supremi, i quali non
hanno né forma né desideri. Ishvara, o
Bonten, ritenuto il Creatore da parte di
coloro che aderiscono alla dottrina della
Creazione, dimora in questo cielo. Il triplice
mondo quindi, è tutto l'universo. Inoltre, il
Buddha Shakyamuni è Padre, in quanto tutti
gli esseri viventi del triplice mondo sono i
Suoi figli. Egli stesso usa queste parole.
Infine, il Buddha Shakyamuni é Maestro, in
quanto solo Lui è in grado di salvare e
proteggere le creature del triplice mondo.
La proclamazione delle Tre Virtù è occulta,
in quanto il Buddha non afferma
chiaramente queste cose, non le fa
precedere da un grande proclama come
avviene invece nel capitolo 16. Le Sue
Parole rendono però chiaro un fatto: il
Buddha Gautama non è semplicemente un
uomo illuminato. Se così fosse, non
potrebbe essere Padre, Maestro e Sovrano
di tutto il triplice mondo, ma solo delle
creature di questa parte del Mondo Saha,
ovvero del nostro pianeta. "Io sono il padre
di voi tutti. Kalpa dopo kalpa, voi siete
rimasti avvolti dalle fiamme del rogo del
dolore, ma io vi salverò tutti, così che
possiate fuggire dal triplice mondo".
Anche in questo brano si evidenzia il fatto
che il Buddha Gautama, nato, vissuto e
deceduto in India circa 2600 anni fa, non è
un comune mortale. Egli afferma di essere
il padre di tutti noi. Le Sue Parole non si
limitano a coloro che Lo ascoltavano a quel
tempo, poiché, come abbiamo visto dal
brano precedente, Egli si presenta come
Padre, Maestro e Sovrano di tutti gli esseri
dell'universo. Il Buddha dice di essere
consapevole, di essere al corrente delle
nostre tribolazioni e ci rassicura: Egli è in
grado di aiutarci e di salvarci. Dobbiamo
avere assoluta fede in Lui. "Yakuo, anche se
dopo la mia scomparsa io dovessi trovarmi
in un altro mondo, attraverso i miei divini
poteri invierò degli uomini che si faranno
seguaci del maestro del Dharma, così che
egli non sia mai solo e che vi sia sempre
qualcuno che da lui apprende la Legge".
Questo brano, come i seguenti, è tratto dal
capitolo 10 del Sutra del Loto. Se il Buddha
Gautama fosse un semplice uomo, come
potrebbe, dopo la Sua morte, inviare degli
uomini per sostenere i maestri del Dharma?
Eppure il Buddha afferma di poter far
ricorso a dei “divini poteri”, e che nessuno
dei maestri del Dharma che insegnano in
Suo Nome varrà lasciato solo e
abbandonato. Quando tutto sembrerà
perduto ecco che l'inviato del Buddha si
parerà davanti agli occhi del maestro. Ecco
che lo sosterrà con delle offerte, che lo
aiuterà a propagare il Dharma. Un uomo
comune non potrebbe fare niente di tutto
questo, men che meno inviare degli
emissari dall'aldilà. "Queste persone, da me
inviate attraverso i miei divini poteri,
ascolteranno dal maestro il Dharma, lo
riceveranno per fede, ne seguiranno
obbedientemente gli insegnamenti e non si
opporranno alla Buona Legge".
Ecco che si chiarisce ulteriormente quanto
detto in precedenza. Se il maestro del
Dharma si trovasse in difficoltà, se fosse
solo, senza cibo o riparo, ecco che il
Buddha farà in modo che egli incontri delle
persone che si faranno suoi allievi. Questi
allievi ascolteranno e praticheranno il
Dharma in piena conformità con la Buona
Legge. Essi aiuteranno il maestro,
ripagando così il grande Debito di
Gratitudine che hanno nei suoi confronti.
La rivelazione implicita
Questi brani, e altri se ne potrebbero citare,
sono la prova inconfutabile che il Sutra del
Loto sostiene, anche nello Shakumon, la
portata divina della Persona del Buddha. In
particolare, sono degni di nota i passi del
capitolo 11 che sottintendono l'Unicità del
Buddha Gautama.
Sebbene non si affermi ancora che Egli è
effettivamente il Tathagata Shakyamuni
illuminato nel passato senza inizio, molte
allusioni inducono a pensare che sia così.
Nel corso del capitolo 11, infatti, un grande
stupa ingioiellato emerge dalle profondità
della terra e si alza in cielo. Al vedere un
simile miracolo, tutta la grande adunanza
rimane assolutamente sbalordita e
stupefatta. I discepoli chiedono allora al
Buddha di rispondere alle loro domande in
merito allo stupa. Il Signore risponde alle
loro domande spiegando che un Buddha del
passato, Taho Nyorai, si trova all'interno
dello stupa. Ancora una volta viene ribadito
il concetto del perenne contatto fra il
Buddha e il mondo dei comuni mortali,
anche dopo il termine della vita corporea
del Signore. Il Buddha racconta che il
Tathagata Taho fece voto solenne di
apparire in ogni luogo ove fosse stato
predicato o insegnato il Sutra del Loto:
"Quando, nei tempi a venire, vi sarà un
devoto figlio che esporrà il Sutra del Fior di
Loto del Vero Dharma, in qualsiasi mondo
si trovi, in qualsiasi direzione esso sia, quel
Buddha, facendo uso dei suoi divini poteri e
dei legami spirituali del voto da lui
pronunciato, farà apparire lo Stupa dei Sette
Tesori nel quale è consacrato il suo corpo
perfetto". Il "corpo perfetto" del Buddha
Taho rappresenta la Verità Oggettiva, la
Verità Eterna. Ma anche in questo
momento, non è possibile vedere la Verità
Oggettiva, in quanto il corpo del Buddha
Taho è all'interno dello stupa, e le porte di
quest'ultimo sono chiuse.
Allora i discepoli chiedono al Signore di
mostrare loro il corpo del Buddha Taho.
Questo punto è di Vitale importanza. I
discepoli non possono vedere da soli la
Verità: c'è bisogno di un intermediario. Il
Tathagata Shakyamuni è questo
intermediario. Dal punto di vista della
ricerca soggettiva, l'intermediario è il
maestro che guida il discepolo nella pratica
e nella comprensione. Dal punto di vista
della ricerca oggettiva e religiosa,
l'intermediario è il Buddha Eterno, che è il
Buddha Originale, l'Origine di tutti gli altri
Buddha. Il Buddha Eterno è come la luna, e
i molti riflessi della luna negli stagni, nei
laghi, nelle pozze, nei fiumi e nei mari sono
i Buddha Emanati. Hon-Butsu è la parola
che descrive questa funzione del Buddha
Eterno. Hon significa "origine". Butsu
significa "Buddha". Quindi, Hon-Butsu
significa letteralmente "Buddha Originale".
Shaku-Butsu sono tutti quei Buddha
emanati dal Buddha Eterno. Come abbiamo
detto, Shaku significa "traccia", o "riflesso".
Perciò, gli Shaku-Butsu sono i "Buddha
riflessi", o anche "proiettati". Nessuno al di
fuori del Buddha Eterno può rivelare la
Verità Ultima. Questo principio è chiarito
dalle parole che il Buddha Shakyamuni
fornisce in risposta alla richiesta dei Suoi
discepoli. Così si rivolse il Buddha al
Bodhisattva Daigyosetsu, che aveva
richiesto al Signore di mostrare alla grande
adunanza il corpo del Tathagata Taho: "Il
Buddha Taho pronunciò anche un altro
grande voto: `Se, una volta che lo Stupa dei
Sette Tesori è apparso al suo cospetto
affinché io possa udire il Sutra del Fior di
Loto de1 Vero Dharma direttamente da lui,
un Buddha desiderasse rivelarmi ai quattro
gruppi di seguaci, allora egli dovrà
richiamare tutti i Buddha che sono sue
emanazioni che stanno esponendo il
Dharma in tutti i mondi delle dieci
direzioni. Solo allora io mi rivelerò ai
quattro gruppi di seguaci'. Ora,
Daigyosetsu, proprio adesso, io richiamerò i
Buddha che sono mie emanazioni che
attualmente stanno esponendo il Dharma in
tutti i mondi delle dieci direzioni".
In questo brano apprendiamo che:
Honmon
Le parole Hon-mon significano la "Porta
dell'Origine". La Porta dell'Origine
comincia nel capitolo 15 e ha termine con la
conclusione stessa del Sutra del Loto, nel
capitolo 28.
Mentre la Porta del Riflesso discute di
sapienza e di fede, il tema centrale della
Porta dell'Origine sono la compassione e
1'amore. La Porta dell'Origine contiene le
rivelazioni sui Segreti del Buddha inerenti
all'Eternità della Sua Persona e sull'eredità e
la trasmissione dell'unica grande cosa
inerente alla vita e alla morte. La porta
dell'Origine contiene la Rivelazione
Esplicita, ovvero la chiarificazione diretta,
la manifestazione pratica e concreta,
l'attualizzazione di quanto esposto
teoricamente nella Porta del Riflesso,
nonché la rivelazione del Buddha Eterno,
della Sua relazione con noi comuni mortali
che siamo i Suoi figli sin dal tempo senza
inizio, e della storicizzazione dell'Eterno
propria del Sutra del Loto, nel quale
l'Eterno diviene Storia. Ciò non avviene
solo nella Sacra Persona del Buddha
Shakyamuni, ma anche in noi che siamo i
Suoi figli: questa relazione è il cuore
dell'unica grande cosa inerente alla vita e
alla morte. Attraverso la nostra azione nel
mondo quali Figli del Buddha, il Buddha si
rende manifesto nel mondo, così come ha
già fatto nelle persone di Siddharta
Gautama, Nichiren Daishonin e tutti i
grandi maestri illuminati del passato. Infatti
sta scritto:
“Esiste la sofferenza”
Rev. Nisshin